Capitolo 12-Chi è causa del suo mal pianga se stesso
Salve salvino, gente! Chi non muore si rivede, potrebbe essere la
giusta frase per questa mio nuovo capitolo della fic dopo tanto tempo.
Vi avverto che in questo capitolo rivelerò il nome dell'amato di
Astoria. Pensavo di tenerlo segreto un altro po', ma dopo tre anni di
blocco, in cui questo capitolo è rimasto a metà, l'unica
idea che mi è venuta per continuare è stata appunto
questa. Vi rimando alla fine del capitolo e a eventuali note.
Capitolo12 - Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
La
mattina seguente, le prime due ore dopo la colazione, i Serpeverde
avevano una noiosissima lezione di storia della magia. Sapevano che non
ci sarebbe stata fine a quella tortura. Se il professor Ruf non era
stato fermato dalla morte, nulla poteva farlo.
Draco, che si era svegliato con un gran mal di testa, decise di
scendere a fare colazione, solo per controllare i movimenti di Astoria.
Non che importasse molto se era innamorata o no di qualcun altro. Ma ormai era veramente
curioso di sapere chi poteva averle rapito il cuore. La maggior
parte delle volte era completamente lucida, ma avvertiva dei momenti in
cui la sua mente era altrove, e dal suo sguardo si capiva che amava. Ogni tanto lanciava un'occhiata verso il tavolo dei
Grifondoro. Harry, se non era occupato a grattarsi (Eh sì, stava
cominciando la fase critica), lanciava messaggi a Terry Boot, il quale
rispondeva. Capì che avevano entrambi la stessa ora buca e che
si sarebbero incontrati. Draco fremeva, ma non poteva fare nulla al
momento. Cercò di concentrarsi su Astoria. All'arrivò dei
gufi il suo viso si illuminò. Poi quando il gufo striato
lasciò il suo pacchetto, gli parve euforica. Nascose la
pergamena senza leggerla.
Seguirono le due ore di lezione di storia della magia, durante le quali
Draco si era addormentato, dopo aver preso una pozione per il mal di
testa. Nessuno ci faceva caso, men che meno il prof. Capitava spesso
che qualcuno si addormentasse alle sue lezioni. Succedeva anche quando
era vivo: la sua voce aveva un che di soporifero.
Draco uscì dalla lezione rinfrescato. Dopo avrebbero avuto due
ore vuote, ma si era ridotta ad una poiché la seconda era
occupata dalla prima lezione di Babbanologia.
Durante quella che sarebbe dovuto essere una sessione di studio, nella
biblioteca della scuola, Draco notò che Astoria scriveva su una
pergamena. Poi la ripiegava, scriveva l'indirizzo e l'infilava in borsa.
Era arrivato il momento giusto.
"Astoria, non credi che sia venuto il momento di parlare con Pansy? Prima è, meglio è." le consigliò Draco.
La ragazza gli dette ragione e si alzò in cerca di Pansy,
lasciando al biondo modo di agire. Appena vide le ragazze allontanarsi
sottobraccio, si buttò sulla borsa di Astoria e le rubò
la pergamena. Non ebbe voglia di fare un altro incantesimo duplicante.
La prese e la nascose. Voleva vedere come reagiva Astoria nel temere di
averla persa. Poi cominciò a studiare. Era da un po' che non si
concentrava tanto sullo studio. Cercava di non pensare alla pergamena
che aveva nascosto sotto la divisa scolastica, a Harry fra le braccia
di quel demente di Terry Boot. -Non ci pensare, non ci pensare, non ci
pensare- ripeteva in continuazione come un mantra.
Blaise cercava di distrarlo. A sua volta cercava di non pensare che
Astoria stava dicendo a Pansy che era innamorato di lei. In pratica
tentavano di supportarsi a vicenda.
Passarono almeno una ventina di minuti. Dopo questo periodo di tempo le
ragazze tornarono. Astoria fece l'occhiolino a Blaise, mentre Pansy si
sedette seria, senza proferire parola. Né Draco, né
Blaise capirono cosa era successo, ma con lo sguardo Astoria li
assicurò. Fece poi segno a Draco di seguirlo. Questo
capì che era il momento per i due di chiarirsi. Prese le sue
cose con una scusa e si allontanò con quella che era ancora la
sua fidanzata.
"Tutto fatto. Ci è rimasta male, perché Blaise non ha
avuto le palle di dirglielo lui stesso, ma credo che la cosa non le
dispiaccia. Anzi, forse sperava in qualcosa del genere." Disse Astoria.
"Quindi non lo ha mai baciato perché... ci teneva?" chiese Draco, stupito.
"Già. Noi donne siamo complicate, soprattutto nelle questioni di
cuore." Dichiarò Astoria, come se fosse una verità.
"E tu? Non sei complicata?" Chiese Draco.
"Né più, né meno di qualsiasi altra donna. Solo
che io ho già trovato l'amore." lo baciò con tenerezza
sulle labbra, poi come colta da un improvviso pensiero frugò
nella borsa. Non trovò più la lettera che aveva scritto.
Frugava con le mani che le tremavano e Draco ebbe la sensazione che
stesse per piangere.
"Astoria, hai perso qualcosa?" chiese il biondo, fingendosi preoccupato per lei.
"Non... non trovo più la lettera che dovevo spedire ai miei.
Mi... mi deve essere caduta, da qualche parte." Pareva questione di
vita o di morte.
"Non c'è bisogno di agitarti in questa maniera. Al massimo la
riscriverai. Vuoi che intanto ti aiuti a cercarla?" si propose Draco.
"No, no, non serve. Tu torna pure in sala comune, io do un'occhiata in
giro. E se non la trovo farò come mi hai detto tu e la
riscriverò. Scusami se ho reagito in maniera esagerata, ma non
ho mai perso nulla in vita mia, non ci sono abituata. Tu vai, ti
raggiungo prima che arrivi l'ora di Babbanologia." Non vedeva l'ora di
liberarsi di lui e visto che la cosa era reciproca...
"Allora ci vediamo dopo." E la lasciò andare. Pensò di
correre nella sua stanza per leggerla con calma, poi capì che
doveva restituirgliela, se voleva poi richiamarla senza problemi. La
aprì e la lesse, per poi copiarla alla meno peggio a mano. La
ripiegò con calma e ritornò in biblioteca anche lui.
Nel frattempo in biblioteca...
Blaise era più taciturno che mai. La reazione di Pansy era ...
strana. O meglio, poteva capire che ce l'avesse con lui, ma preferiva
che reagisse in qualche maniera piuttosto che fare finta niente.
Capì che, per una volta, doveva essere lui a prendere il
coraggio e parlare dei suoi sentimenti.
"Mi dispiace." esordì dopo un profondo sospiro "Lo so che avrei
dovuto parlartene prima, ma pensavo che fossi ancora innamorata di
Draco e che non mi avessi mai baciato perché mi ritenevi un
amico e nient'altro." Sperò che come scusa bastasse per come si
era comportato in quel momento.
"Quindi anch'io sono entrata a fare parte di uno dei piani?" chiese
seria "E dimmi? A che numero siamo arrivati?" s'informò la
ragazza.
Blaise si scoprì a ridere e scosse la testa.
"Non lo so, ho perso il conto. Che ne dici, vorresti essere la mia ragazza? Scommetto che bacio meglio di Theo e Potter."
Pansy cominciò a sogghignare.
"Blaise, se baciassi peggio di loro due, saresti davvero penoso, per
usare un eufemismo." Si toccarono le mani attraverso il tavolo. Pansy
non era, come al solito, assatanata e ansiosa di saltargli addosso e lui
pensò che fosse un buon segno.
Furono interrotti da Astoria, che tornava per frugare in ogni luogo per cercare qualcosa.
"Scusate se vi disturbo, fate finta che non esista."
"Hai perso qualcosa?" chiese Pansy con voce dolce. Astoria la
fissò in voltò: non l'aveva mai vista così...
stranita. All'improvviso si chiese se anche lei aveva quella faccia
quando pensava al suo innamorato. Sperò che Draco pensasse che
fosse per lui che la sua mente ogni tanto si estraniava. Doveva trovare
quella pergamena a ogni costo. Anche se era stata cauta, pensando a
ogni evenienza, e non aveva scritto il nome a cui la doveva spedire, le
parole che vi erano scritte non davano adito a dubbi.
"Allora, l'hai trovata?" chiese la voce di Draco, appoggiandosi alla
sedia in cui era seduta Pansy, che era la stessa in cui prima stava
Astoria, facendo scivolare la pergamena dietro la schiena della
ragazza. Astoria scosse la testa, sentendo il colore andarsene dalla
faccia.
"E voi, piccioncini?" continuò, fingendo che la pergamena non fosse nulla d'importante.
"Non male, anche se mi scoccia che venire a sapere di fare parte di uno dei piani."
Spinse la voce sull'ultima parola, sapendo di averne un'altro in atto
in quello stesso momento. Stringeva ancora la mano a Blaise che da
parte sua era al settimo cielo.
"Ehi, piuttosto che tubare, alzatevi, abbiamo la prima lezione di
Babbanologia. Credete che una pozione per tirare su il morale possa
essere un espediente ignobile?" Tutti risero di cuore, anche Astoria
accennò a un sorriso.
Pansy si alzò e Astoria vide la pergamena sulla sedia .
"Oddio, eccola qui." Ci si buttò sopra come se fosse un'assetata
nel deserto, poi osservò come un'assatanata verso i suoi
compagni "Faccio ancora in tempo a spedirla, senza tardare?"
"Se corri."
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e corse, rischiando di
scivolare, verso la guferia della scuola che era più vicina
della sua stanza e della sua gufetta Lussy.
"Ti aspettiamo davanti all'aula di Babbanologia." le gridò dietro Draco.
"Non so se ho mai visto uno scatto del genere." commentò Blaise "Hai letto la pergamena?"
"Di più, l'ho ricopiata." e gliela sbatté addosso. Il moro la prese, la lesse e poi la porse a Pansy.
"Wow, se è innamorata. Sarei proprio curiosa di sapere chi
ispira sentimenti tanto profondi in quella sanguisuga." commentò
lei.
"Fra poco lo sapremo. Spero che non abbia messo un luogo senza specificarne il nome."
"Uhm, non credo, anche se sono sempre stati attenti a non mettere un
mittente, sono certa che non avranno mai pensato che qualcuno potesse
controllare l'indirizzo dei gufi in uscita."
"Fra poco lo vedremo." Draco si avviò e corse anche lui per
piazzarsi fuori dal luogo in cui i gufi stavano per uscire. Appena vide
l'animale uscire, usò Accio e richiamò la pergamena che
arrivò sana e salva fra le sue mani. Lesse l'indirizzo e il nome
ed ebbe un moto di disgusto.
"Oh, Merlino, uccidimi." borbottò "Come può preferire quello a me!"
Non aveva tempo per altro e raggiunse di corsa Pansy e Blaise che lo
attendevano davanti all'aula. Aveva il fiatone e non sapeva come
rispondere alle domande dei due amici.
"Almeno ci puoi dire se hai scoperto chi è l'innamorato di
Astoria?" Annuì e anche se il fiato gli era appena tornato non
poté aggiungere altro. La sua fidanzata, almeno per il momento,
era allegra per essere riuscita nell'intento.
"Sono arrivata in tempo? Fiuu, non avrei fatto una bella figura con la professoressa Weasley. se avessi tardato."
"Già, e tu ci tieni molto a fare bella figura con lei, vero?" chiese sarcastico Draco.
"Per Morgana, la smetti di remare contro? Non capisco perché TU non ci tieni per nulla alla tua Casa!"
Fece un giro su se stessa e entrò a testa alta nell'aula, pronta alla sua
prima lezione di una cosa di cui non le sarebbe importato una cippa, se
non fosse che ne era costretta e se non fosse che... uff, meglio se non
ci pensava.
"Sei stato davvero stronzo. Da quando usi un tono così
irriverente con lei? Deve essere col del fatto che ti sei scoperto
gay." lo rimproverò Pansy.
"No, ho solo scoperto di chi si è innamorata e si è abbassata di colpo la mia stima per lei."
"E chi sarà mai? Ti ricordo che tu hai una cotta per il Golden
Boy, che detto tra noi di dorato ha davvero poco." lo sfidò
ancora la ragazza "Il peggio che gli può capitare è di
avere una cotta per Lenticchia, ma non può essere lui, essendo a
Hogwarts."
"Però ci è molto vicino." sorrise Draco, senza aggiungere
altro. Lasciò i suoi amici con un palmo di naso a rimuginare su
quelle parole e raggiunse Astoria.
L'aula era molto animata. L'idea che i Serpeverde facessero lezione di
Babbanologia, aveva attirato un sacco di curiosi e Molly non era sicura
di facerla a tenere a bada tanti ragazzi, anche dopo l'esperienza con i
suoi figli. Appena entrata in sala si fece silenzio e, a parte qualche
risatina nervosa, non ci fu un movimento da parte dei Serpeverde.
"Buongiorno a tutti." La classe rispose prontamente al saluto "Da oggi
è partita la prima lezione di punizione per i Serpeverde, o
almeno per una parte di essi. Gli altri li vedrò nelle prossime
ore e nei prossimi giorni. Spero che la lezione vi appaia meno noiosa,
stupida e inutile di ciò che pensate. Detto questo passiamo al
proverbio di oggi. Chi è causa del sul mal, pianga se stesso. Qualcuno di voi mi può spiegare il suo significato?"
Astoria alzò un braccio, da brava studentessa.
"Greengrass, mi dica la sua interpretazione." accondiscese Molly.
"Per la mia idea è molto semplice. Ciascuno deve essere
cosciente delle proprie azione, perciò se da ciò che uno
fa ne riceve danno, non può incolparne gli altri."
"Sembra creato apposta per te." sussurrò Blaise a Draco che gli mostrò la lingua.
"Esatto, cinque punti a Serpeverde. Sono contenta di vedere che vi
applicate. Ora continuiamo. Oggi parleremo del telefono. Un oggetto che i
Babbani usano per comunicare tra di loro. Questo è uno dei
più antichi strumenti di contatto a distanza. Prima c'era il
Codice Morse, ma non tutti erano in grado di comprenderlo. Qualcuno di
voi si vorrebbe presentare come volontario per un piccolo esperimento?"
Nessuno alzava la mano, perciò Molly cominciò a studiare
i volti per chiamare qualcuno lei. La voce di Astoria si fece sentire
ancora, fra lo stupore degli appartenenti della sua Casa, o almeno
alcuni.
"Potrei venire io?" propose timidamente.
"Con piacere signorina. Lei vuole proprio tenere alto il buon nome della sua Casa, complimenti."
"Faccio quello che posso."
Si sedette in un tavolinetto accanto a un aggeggio strano che non aveva mai visto e attese istruzioni.
"Quello è il telefono. Appena trillerà, lei dovrà
prendere in mano la cornetta, quell'affare appoggiato sopra e dire Pronto. Crede di riuscire a farcela?"
"Ci provo." disse alzando le spalle.
"Brava questo è lo spirito giusto. La mia assistente, nella
stanza attigua, lo farà suonare, così sentirà la
sua voce senza averla vicina e senza bisogno di strillare."
L'esperimento proseguì, ma Pansy non era in vena di seguire la lezione tacendo.
"Come è ossequiosa. Sembra che voglia diventare la cocca della prof." commentò malignamente.
"Vuole solo fare colpo su quella che potrebbe essere la sua futura suocera"
"Allora è sicuro che sia uno dei rossi Weasley, il suo
innamorato? L'unico single era Charlie, lo studioso dei draghi, ma
penso che sia un po' troppo grande per lei."
"No, alla festa alla Tana, nome adatto per casa Weasley, poiché
assomigliano a qualche specie di animali, ho visto che si è
fidanzato pure lui,. Ora che mi ricordo l'unico che non era
accompagnato da nessuno e che ha parlato tutto il tempo con Astoria
è Percy Weasley." e mostrò agli amici la pergamena con il
suo nome.
"Quello con gli occhiali di corno? Bleah, credo che si sia scelto il
peggiore della covata." La smorfia di Pansy fece ridere i due compagni. "Ma come mai l'ha spedita al Ministero della Magia?"
"Suppongo che non volesse che la sua famiglia scoprisse la tresca." fu
il pensiero di Draco. "Con il fatto che è il Primo Ministro
della Magia, fintanto che non ne sceglieranno uno definitivo, potrebbe
avere la possibilità di riceve la posta senza dare spiegazioni."
Intanto osservavano mentre Astoria ridacchiava innervosita con quella cosa
in mano e parlava al qualcuno che non era presente. O meglio strillava. Più di una
volta, bonariamente, la prof le aveva rammentato che non doveva farlo,
ma sembrava istintivo. Alla fine sembrò aver capito e cominciò a parlare con tono normale.
"Questo telefono è davvero straordinario." fu il suo commento
alla fine dell'esercizio "I Babbani sono davvero ingegnosi."
"Sei stata davvero brava e disponibile, complimenti. Altri venti punti a Serpeverde."
Astoria tornò al suo posto baldanzosa.
"Allora, come sono andata?" chiese a Draco con un sorriso.
"Bene... credo. Suppongo che i punti che hai fatto vincere alla nostra
Casa dimostrino che la prof ha apprezzato il tuo sforzo." fu il
commento di Draco.
"Di questo passo diventerai la sua allieva preferita, anche se di una
Casa che non gli è consona. Ho sentito dire che era una
Tassorosso." Pansy fece una smorfia, come per dire Che schifo.
"Pansy." disse seria, richiamando la compagna e mettendo una mano sulla
spalla di Draco "Abbiamo già chi rema contro, non ti ci mettere
anche tu, o finisce che riammetteranno le torture fisiche solo per noi."
La ragazza impallidì e tacque: Astoria era davvero tremenda quando si trattava di terrorizzare le persone.
"Seguiamo la lezione in silenzio. Devo ammettere che è stato
divertente, anche se mi sta fischiando un orecchio e Hermione Granger
non ha fatto che parlarmi male di te, caro tesoro, dall'altra parte
della cornetta. " commentò rivolgendosi a Draco. Il
ragazzo stringeva i denti e solo per poco non le rinfacciò la
scoperta del suo pessimo gusto in fatto di uomini. "A quanto pare la
prof la sta usando come assistente, poiché, nonostante abbia
perso l'intero anno scolastico, è molto più avanti di
chiunque in questa scuola. Mi chiedo se sarebbe così coccolata,
se non fosse fidanzata con suo figlio."
"Sei invidiosa, forse?" le chiese Draco, lasciandola un attimo in
sospeso. La vide irrigidirsi e tendere l'orecchio in una frase che le
facesse sperare che nessuno avesse capito di chi era innamorata "Non
preoccuparti" aggiunse il suo ragazzo, che non aveva fretta di
smascherarla "di questo passo lo diventerai tu."
Astoria sospirò rassicurata e si mise sull'attenti.
"Dovresti ringraziarmi per gli sforzi che faccio per mantenere alto il
nome della nostra Casa e smettere di trovare occasioni per affondarlo
definitivamente. A parte questo, se lo desidero, posso dare il meglio
di me in qualunque campo."
Draco non aggiunse altro e pensò come l'avrebbe presa se nei
giorni seguenti, quando il suo amore le avrebbe detto di non aver mai
ricevuto quel gufo. Pensava ciò, mentre la preside McGranit
spalancò la porta dell'aula senza farsi annunciare.
"Lezione sospesa, potete lasciare la stanza e fare ciò che
più vi aggrada. Molly!" esclamò verso la prof "Hanno
spedito un gufo speciale. Fleur sta per partorire, puoi andare da lei.
L'Elfo Domestico ti sta già aspettando."
Molly si scusò, salutò gli allievi e corse via, dopo
averli salutati frettolosamente. La preside, che al momento dell'avviso
era impegnata in una lezione di Trasfigurazione, lasciò liberi i
ragazzi, ricordando però, chi era interessato, che al ritorno
della professoressa Weasley ci sarebbe stata una cerimonia di
commemorazione per
la compianta professoressa Charity Burbage. Osservò un attimo la
zona dei Serpeverde, soprattutto Draco Malfoy. Sapeva che era stato lui
il primo a raccontare, dopo la morte di Voldemort, la fine della donna,
uccisa dal Mago Oscuro e poi data in pasto a Nagini. Per questo era
contenta che il ragazzo fosse tornato a Hogwarts e si era stupita del
suo comportamento. Perciò, nonostante fosse certa della sua
colpevolezza, aveva ammirato il contegno con cui tutti gli appartenenti
alla Casa verde argento si erano presi la punizione per lui. Il suo
sorriso tranquillo trasfigurò in una smorfia di orrore quando
vide il ragazzo scivolare sotto il banco, dopo aver vomitato l'anima.
Aveva vomitato anche quella volta, Draco, mentre era davanti a coloro
che erano giunti a interrogarlo e aveva raccontato ciò
che sapeva sul Signore Oscuro. Per tutto l'interrogatorio era
rimasto triste e dimesso, ma non aveva battuto ciglio. Rammentare
l'episodio ancora fresco della morte di un'insegnante che a mala pena
ricordava durante gli anni passati a Hogwarts, lo aveva scosso
fino in fondo all'anima e, mentre raccontava tutto nei particolari,
l'ultimo pasto era finito sul pavimento.
Lo stesso era accaduto in quel momento. La colazione di Draco sul
pavimento e lui che ci finiva sopra, mezzo svenuto. Tutti lo
soccorsero, compresa la preside e, nel momento concitato, nessuno si
accorse di una pergamena che era rimasta a terra. Lo portarono
nell'infermeria.
Hermione Granger, uscendo dallo stanzino in cui si era rinchiuso per
eseguire l'esperimento con il telefono, messa al corrente di ciò
che era successo, pensò bene di mettersi a pulire. Fu
così che trovò la pergamena diretta a Percy e,
incuriosita, la mise in una tasca della divisa scolastica. L'avrebbe
letta assieme a Ron e a Harry, sperando che fosse una maniera per
fargli passare il tempo senza pensare al prurito, che peggiorava di
mano che guarivano le ferite.
Bab's creek
Ok, commentino, ino, ino.
Come avrete già capito, questo capitolo è stato un parto
durato tre anni. Mi dispiace aver lasciato questa fic incompiuta per
tanto tempo, io per prima odio le cose lasciate a metà, ma, ogni
volta che tentavo di rimetterci mano, il vuoto era l'unico mio
compagno. Non aggiornerò tanto spesso come facevo una volta, che
in due mesi ho postato 12 capitoli, scrivendoli tutti exnovo,
poiché sono impegnata in alcuni contest con il forum di EFP, ma
cercherò di impegnarmi per non interrompere ancora così a
lungo.
Non commento le recensioni di tre anni fa, spero solo che chi seguiva
lo faccia ancora. Come avrete capito nessuno ha indovinato chi fosse
l'AMMore di Astoria. Chiedo anche perdono, non sapevo ci fosse un
divieto per queste specie di concorsi, che posso istigare recensioni
senza merito. Starò più attenta d'ora in poi (oltretutto
non è che abbia ricevuto una marea di risposte, quindi nulla di
fatto).
Spero che la coppia non vi sembri troppo assurda, l'ho usata anche in
altre fic, giusto per appioppare Astoria a qualcuno (e visto che non mi
ricordavo il nome della moglie di Percy ne ho approfittato).
Dovrei anche prendere in considerazione l'idea di revisionare i
capitoli precedenti, giusto per eliminare qualche errore di distrazione
che ho notato rileggendo la fic e qualche altro di concordanza con la
storia, tipo che ho fatto diventare Percy Ministro della Magia
Provvisorio e non l'ho neppure accennato nei capitoli passati. Nei
prossimi capitoli quasi certamente il pov tornerà dei Grifoni,
ormai ho esaurito l'argomento Serpi e i piani sono stati tutti risolti,
in una maniera o nell'altra.
Detto questo ringrazio semplicemente chi mi lasciò le recensioni
all'ultimo capitolo. Grazie a Vane xx, Haidee, Tatydanza (che fine ha
fatto la tua Drarry!?! )e JulyenneDark.
Ciao e al prossimo capitolo (giuro che ci sarà!).
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