Quinto capitolo - il malinteso
- no, no, no, non può essere successo
… e adesso? Oddio, sono disperata, non so cosa
succederà, se ho fatto bene a fare in modo che succedesse
… mio Dio, non so più niente, ormai!!!-
Camminavo avanti e indietro andando a sbattere le ginocchia ogni tanto
contro gli spigoli dei mobili della mia stanza. Era notte fonda e non
riuscivo a dormire. Continuavo a ripensare a quello che era successo.
L’incontro con i Devilish … La conversazione con
Georg … quegli occhi verdi … e quel bacio
…
Sbattei la testa contro il muro e cercai di calmarmi. Rimasi con la
testa appoggiata alla parete, con le palpebre delicatamente chiuse.
Dovevo far chiarezza e capire se quello che avevo fatto era giusto o
sbagliato.
Mi ero innamorata di Georg … e lui si era innamorato di me
… Ed era una sensazione indescrivibile.
Non riuscivo a togliermi dalla mente quei benedetti e anche maledetti
occhi … Quegli occhi verdi di cui mi ero invaghita
… E più ci pensavo e più mi sentivo
persa, spaesata, la testa cominciava a girarmi e mentre respiravo
affannosamente sentivo crescere una forte sensazione di nausea
… Ma stranamente era molto piacevole … Mi
rilassava, mi tranquillizzava, mi calmava … Riusciva a
placare per un momento tutta la confusione che avevo in testa
…
Caddi sul letto e mi misi una mano sulla fronte cercando di riprendere
il controllo di me stessa, delle mie emozioni e dei miei pensieri.
- e se tutto questo avrà effetti negativi sul presente e sul
futuro? Io sono nel passato … e se cambia il passato cambia
tutto … E il passato sta cambiando per colpa mia
… -
Sentii una lacrima uscire dall’occhio e scivolarmi veloce
giù per la guancia fino ad inumidire il cuscino. Ero troppo
confusa … non sapevo cosa fare … cosa pensare
…
No. Non poteva continuare così. Non ho fatto male a cambiare
il passato, ci sono venuta apposta. Mi misi seduta e riaprii gli occhi.
Riuscivo a malapena a tenerli aperti, ma lo sguardo che davo alla
parete davanti a me era deciso … Finalmente avevo ripreso la
calma e la fiducia in me stessa.
La mattina dopo tornai al solito luogo dove i ragazzi provavano.
Mancavano solo tre giorni prima del più grande concerto che
avessero mai fatto, con un pubblico che sarebbe stato quasi il doppio
del solito. Arrivai abbastanza tardi e da fuori riuscivo già
a sentire le loro voci.
- … come sarebbe a dire che Vicky ha due occhi strani?-
Mi fermai di colpo. Quello che aveva parlato era Bill. Subito pensai
che Georg aveva raccontato tutto agli altri del pomeriggio passato
insieme. Iniziai a sudare freddo, preoccupata dell’esito
della conversazione.
- non so … hanno un non so che di strano … -
E’ lui, stavolta. Georg. Personalmente avrei sostituito
quello “strano” con
“sorprendente” o
“magico”… Cominciai a preoccuparmi.
- … come dire, quando la fisso negli occhi mi aspetto di
capire qualcosa di lei, invece niente … mistero …
-
Ancora non capivo cosa volesse dire.
- non riesco a cogliere niente di lei, né a vedere niente
… Più ci provo e più quella ragazza mi
confonde … -
“Confonde“? Cosa intendeva con
“confonde“???
- ma ormai è inutile che cerchi di capire cosa
c’è nella sua testa … inizio a pensare
che provarci è solo una perdita di tempo … -
No … Non può averlo detto … Non
può averlo detto lui!
- cioè, proprio non la capisco! Basta, ormai è
inutile … -
Non potevo credere alle mie orecchie. Volevo capire se
l’aveva detto sul serio …
- io … io cosa?-
Uscii allo scoperto sotto lo sguardo esterrefatto di tutti, soprattutto
Georg.
- Vicky …?-
- ripeti un po’ quello che hai detto … -
- cosa?-
- l’hai detto sul serio?-
Non mi rispose. E come si sa, chi tace acconsente …
L’aveva detto per davvero …
- cosa significa che sono strana e che non riesci a capirmi?
Perché non me l’hai detto subito? Avrei cercato di
rimediare … -
- Vicky, ascolta un attimo … -
- No, ho già ascoltato abbastanza per ora. Adesso tu ascolta
me. Io pensavo che ti piacessi … -
- ed è così! Vicky … -
- … ma da come hai appena parlato di me non si direbbe! Non
hai detto che sono una perdita di tempo?-
- no, non intendevo questo! Io … -
- Georg, dimmi una cosa: quando ieri mi dicevi che i miei occhi ti
infondono una sensazione di calore cosa intendevi?-
Non emise un fiato. Probabilmente la risposta ce l’aveva, ma
non era quella che desideravo …
- adesso neanche io ti capisco. Perché hai detto quelle cose
di me poco fa?-
Non un fiato. Niente. Non mi disse più niente. Il mio viso
iniziò a rigarsi di lacrime.
- ascoltami … - dissi io con la voce strozzata. - qualsiasi
cosa tu pensi di me, ricordati una cosa: tu per me non sei un semplice
paio di occhi verdi … -
Mi guardò tristemente.
- Ho capito chi sei semplicemente fissandoli … E questo
è bastato a farmi innamorare di te … -
Gli occhi iniziarono a tremargli.
- Sappi … che nei tuoi occhi mi perdo … -
Iniziarono a tremargli pure le mani.
- oltre a quegli occhi io vedo di più … io vedo
te, Georg … io vedo te … così come sei
… e l’ho capito semplicemente guardandoti
… Tu invece continui a dire che non capisci niente di me
… -
Cominciai ad agitarmi e a perdere autocontrollo.
- Scusa se i miei occhi non sono belli come i tuoi, almeno non dovrai
fare tanti sforzi per capirmi!-
Adesso i suoi occhi, anziché calmarmi, mi mettevano
agitazione, ansia, disperazione, mi facevano star male …
Corsi via. Non mi interessava se mi stava rincorrendo, tanto io non mi
fermavo … Sentii piano piano la mia mente che si isolava da
tutto, non sentivo più niente, non facevo più
caso a dove andavo … L’importante era dimenticare
quegli occhi …
la situazione si complica...
ringraziamenti:
eleonor483:
ho ricevuto l'email e ti ho aggiunto su netlog!! grazie mille x il
commento!!!
layla the punkprincess:
sono proprio curiosa di sapere qual è il tuo delirio! e
chissà se ci hai azzeccato...
Gente, il bello deve ancora venire.... Georg ha deluso Vicky e lei non
ha idea di come fare x compiere la sua missione... ma la situazione
cambierà in modo assolutamente imprevedibile!!
al prossimo capitolo, recensiteeee!
salutoni e un abbraccio a tt
by Eliot
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