Allora...ehm...lo so, lo
so...non scrivo da secoli >.< vi capisco se mi odiate.
Tra parentesi questo è anche un capitolo piuttosto
corto...beh, mi dispiace, ma ho così tante cose da fare, ho
anche un po' di problemini a scuola perciò sono intenta a
recuperare... Spero che ci siano ancora persone disposte a seguire
questa fanfiction nonostante i miei tempi lunghissimi -.-''
Grazie
a chi ha letto il capitolo precedente, non ci credo, c'è
ancora gente che guarda se aggiorno XD
-MaryMatrix:
grazieeeeee, sempre comprensiva tu, ti adoro!
-Lallix:
a-hem...uhm...ehm...:D...XD...allura...ho almeno aggiornato questa,
nooo? XD...in ogni caso ti informo che presto aggiorno l'altra
Draco/Herm e che io e Tallie stiamo finendo un nuovo capitolo di
TB&HG ^^..finalmente! Hehe... un bacio tesoroooo <3
-Susannina93:
grazie mille! mi dispiace tanto per i ritardi...>.<
-Temari
95: oddio grasssieeee *-* ....spero continuerai a seguirmi ^^
Detto questo, buona lettura!!!
Lizzie -/-Giax
13. Cedere alla
realtà
"Penso che possiate uscire tranquillamente." dice il signor Weasley e
io alzo lo sguardo dalla mia tazza di tè.
Non ho sentito niente del resto del discorso e mi chiedo a cosa si stia
riferendo; siamo tutti a tavolo che pranziamo e io mi sento depresso
perché Hermione mi sta completamente ignorando, esattamente
come sta ignorando Ron, del resto. Ha detto che non ci avrebbe
più ascoltato ed è esattamente ciò che
sta facendo, non mi ha ancora rivolto una parola in tutta la giornata;
ha una volontà di ferro, bisogna dirlo.
Solo che io non ho nessunissima intenzione di andare d'accordo con Ron,
a nessuna condizione, e la stessa cosa vale per lui in ogni caso; prima
o poi lei si dovrà rassegnare all'evidenza e accettare
questo fatto. Draco Malfoy e Ron Weasley non chiacchiereranno mai da
buoni amici. Poco ma sicuro.
In più la voce, che è la stessa di Hermione come
ormai so, non mi lascia in pace un attimo.
Che
ci posso fare io, se la colpa di questo è tua?!
Già, eccola che ricomincia. Fantastico.
In ogni caso stavo dicendo che ho appena sentito ciò che ha
detto il signor Weasley e non ho idea di che cosa stia parlando,
perciò mi faccio più attento.
"Papà, non mi sembra il caso..." borbotta Ron, imbronciato.
"Mi dispiace dover dire che sono d'accordo." dice Hermione, senza
nemmeno guardare Ron "Non mi sembra affatto il caso che anche Draco
esca; qualcuno resterà qui con lui e qualcuno
andrà. Non è un problema, credo."
"E fammi indovinare...quel qualcuno saresti tu?" chiede Ron, a bassa
voce.
Hermione gli rivolge la prima occhiata del giorno, ma è solo
per fulminarlo, poi distoglie di nuovo lo sguardo.
Di che diavolo stanno parlando?
"Hermione, non sei l'unica a preoccuparti per Draco, ma con una Pozione
Polisucco fatta per bene nessuno capirà che è
lui!" ribatte il signor Weasley.
"Arthur, non se ne parla neanche!" interviene la signora Weasley,
apparendo dalla cucina con il secondo "Non è sicuro per
Draco come non è sicuro per nessuno dei ragazzi uscire in
questo momento!"
"Ma andiamo!" dice il signor Weasley, bonario "Io esco ogni giorno e
nessuno ha ancora provato a uccidermi nonostante ospiti Draco a casa
mia! Perché mai dovrebbero attaccare i ragazzi?"
"Ehm...scusate...credo di aver perso un pezzo di conversazione..."
esordisco io; uscire? Uscire per andare dove? "Di cosa si sta parlando
esattamente?"
Al signor Weasley si illuminano gli occhi "Al W&W Fun Park!"
dice, con espressione sognante "Domani c'è il centesimo
anniversario del parco! Non dobbiamo mancare!"
Lo guardo, stralunato. Il W&W Fun Park? A parte il fatto che
non sapevo nemeno della sua esistenza, perché mai dovremmo
andare ad un parco dei divertimenti domani?
"Potete mancare benissimo!" dice la signora Weasley "Arthur, non voglio
che i ragazzi si espongano ai Mangiamorte, non esiste che
vadano!"
"Mamma!" questi erano i gemelli, che stanno guardando ora la madre con
gli occhi da cerbiatto.
"Tu non capisci!" dice quello che credo sia Fred.
"Il W&W Fun Park è il più grande parco
dei divertimenti del mondo dei maghi!" aggiunge George "E'
già una figata di solito, t'immagini per il centenario?!"
"Questa 'figata' sarà da rimandare, ragazzi." dice la
signora Weasley.
"Ma Molly..." prova a contestare il signor Weasley.
"Mamma, ti prego!" esclama Ron, e anche Potter e Ginny sembrano
intenzionati ad andare.
Bah, per me è del tutto uguale, se mi cammuffano non ho
problemi. Che si arrangino da soli.
"Ma Ron, non avevi detto che non ti sembrava il caso?" chiede la
signora Weasley, e anche Hermione lo guarda, stupita.
"No..." mormora Ron "Io avevo detto che non era il caso che venga lui."
Hermione scuote la testa e sospira.
La signora Weasley sembra esasperata "Io non... ragazzi, non
è sicuro! Non è sicuro per nessuno di voi!"
"Beh, potremmo sempre bere tutti una Pozione Polisucco, no?" propone
Potter.
La signora Weasley lo guarda, un po' sperduta, e cerca di avere un po'
di approvazione "Ginny, almeno tu sei d'accordo con me, tesoro?"
Ginny sbuffa "Mamma, avevamo programmato questa giornata da mesi e
mesi!" esclama "Se facciamo come ha detto Harry nessuno di noi
correrà alcun pericolo! Bisognerà solo stare
attenti quando usciamo che nessuno ci veda!"
"Draco?" la signora Weasley mi guarda.
Dall'altra parte del tavolo i gemelli mi stanno disperatamente facendo
cenni, congiungendo le mani per pregarmi e guardandomi, imploranti.
"Per me si può fare." dico, stringendomi nelle spalle.
La signora Weasley sospira, e questo non può che voler dire
che ha ceduto.
"Sì!" non riese a trattenersi il signor Weasley, alzando le
braccia in segno di vittoria; i gemelli si danno il cinque e mi fanno
ok col pollice.
Potevi
dire di restare, perché rischi?
Primo: non voglio essere pestato dai gemelli. Secondo: ho voglia di
uscire un po' finalmente!
Uff.
Wow, non hai più argomenti?!
La voce tace, non chiedo niente di meglio; la signora Weasley ora sta
sparecchiando con espressione esasperata e tutti a tavola sembrano
felici, soprattuto il signor Weasley.
"Ma che cosa sarebbe esattamente il W&W Fun Park?" chiedo io.
"I tuoi non ti ci hanno mai portato?" chiede Ginny, incredula "Tutti ci
sono andati almeno una volta da piccoli!" poi sembra ricordarsi che
razza di genitori di ritrovo e si zittisce "Scusa..." dice.
"Figurati." borbotto.
"Il Wizards&Witches Fun Park è il parco dei
divertimenti più grande e attrezzato del mondo dei maghi e
non solo!" esclama George.
"C'è di tutto, è impossibile non divertirsi!"
dice Fred.
"Evvai! Si va!" ta ancora dicendo il signor Weasley.
"Allora devi prendere la pozione anche tu, Arthur!" dice la signora
Weasley.
"Uffa." borbotta lui "Se proprio ci tieni."
"Si, ci tengo."
"Allora dobbiamo procurarci dei capelli." dice Ginny "Allora...noi
potremmo chiedere ai nostri compagni di scuola, no?"
Hermione annuisce Ginny si alza "Vado subito a mandare Leo."
"Perché devi usare il mio gufo?" dice Ron, che oggi
è parecchio scorbutico.
"Semplicemente perché Erroll ormai non sa nemmeno
più dov'è il suo sedere, Ron!" dice Ginny,
altrettanto scorbutica.
"Un momento!" dice la signora Weasley, e Ginny si volta verso di lei
"Non abbiamo il tempo di preparare una Polisucco!" dice, raggiante.
I volti di Fred e George si illuminano "Credi che noi non ne abbiamo
una scorta pronta all'uso?"
La signora Weasley li guarda, poi scuote la testa "E va bene, va bene!
Andate a quel maledettisimo parco giochi!"
Quel pomeriggio abbiamo davanti a noi sette buste e dentro ognuna di
esse c'è una lettera di risposta e un capello; Hermione
sarà Luna Lovegood, Ginny sarà Lavanda Brown,
Harry sarà Seamus Finnegan, Ron sarà Neville
Paciock, Fred e George saranno Dean Thomas e Lee Jordan e io
sarò Justin Finch-Fletchley. Ah, dimenticavo: il signor
Weasley sarà Xenophilius Lovegood, il padre di Luna; non gli
va tanto a genio, almeno quanto non va tanto a genio a me essere
Justin. E sicuramente mi farà strano vedere Luna invece di
Hermione, anche perché quella è una completa
svampita e sentirla parlare al modo di Hermione sarà
veramente strano; e poi penso che Hermione non mi sta ancora parlando e
mi sento veramente giù. Non mi divertirò per
niente domani se lei mi ignorerà tutto il tempo, devo
assolutamente fare qualcosa; le possibilità sono due: fare
una tregua con Ron oppure convincerla in qualche altro modo.
Sinceramente preferisco la seconda opzione, nonostante la voce nella
mia testa mi abbia chiaramente fatto capire che non è
d'accordo.
Così quando lei va al piano di sopra a prendere qualcosa in
camera la seguo, lei non mi degna di uno sguardo ma io cammino a fianco
a lei e una volta in camera le sorrido "Allora, per quanto ancora hai
intenzione di continuare così?" chiedo "Prima o poi dovrai
ricominciare a parlarmi."
"Questo lo dici tu." sbuffa lei, prendendo un bauletto e iniziando a
frugarci dentro.
"Ecco, vedi? Mi hai parlato!" dico, raggiante.
Lei sospira "Draco, io non so più cosa fare con te e Ron, lo
capisci?" dice, esasperata, smettendo di frugare nel bauletto; alla
fine lo chiude e lo rimette dove l'aveva preso.
"Ehi ma...quinaaadi non sei venuta a prendere niente!" dico io, con un
sogghigno.
"No." ammette lei.
"Volevi solo vedere se ti seguivo!" dico, raggiante.
"Uffa." lei fa qualche passo in tondo per la stanza "Okay,
sì, va bene, non ce la facevo più ad ignorarti."
Mi avvicino, senza smettere di sorridere "E quindi?"
"E quindi niente." dice lei, mentre io le cingo i fianchi con le
braccia "Ci rinuncio, non otterrò niente così."
"L'hai capito finalmente." avvicino il viso al suo e la bacio;
è passato così poco in realtà da
quando le mie labbra hanno toccato le sue l'ultima volta, ma sembra
così tanto.
Gioco con la sua bocca e la spingo verso il letto, dove ci distendiamo
uno sull'altra senza staccarci; le metto una mano sotto alla maglietta
e percorro la sua pelle liscia verso l'alto, mentre le bacio il collo.
Non vorrei essere da nessun altra parte, non vorrei essere con nessun
altro.
"Draco..." sussurra lei "Si staranno chiedendo dove siamo finiti..."
"E allora?" sorrido contro il suo collo liscio, poi alzo la testa e la
guardo negli occhi, in quei splendidi occhi color cioccolato; mi
sorride e mi accarezza i capelli, togliendomi un ciuffo dagli occhi. La
bacio sulle labbra e la guardo di nuovo negli occhi; non vorrei ma la
mia bocca parla da sola.
"Ti amo." dico, e mi meraviglio di averlo detto, come anche mi
meraviglio di rendermi conto che è assoluamente vero.
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