San Valentino, e le pippe mentali di Calum Hood. di OnewsmileislikeaSun (/viewuser.php?uid=161834)
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14
Febbraio, San Valentino,
festività odiata dalla maggior parte della popolazione.
Calum aveva sempre disprezzato quella festività definendola
inutile, una perdita di tempo finchè non aveva conosciuto lei; lei con i suoi
capelli mossi che ormai, già da molto tempo erano diventati
per metà blu, il suo colore preferito, con il suo sorriso
splendente e con il suo pessimo temperamento. Era entrata nella sua vita senza
permesso e vi si era stanziata.
Quel 14 Febbraio Calum
Hood era in procinto di festeggiare il suo primo vero San Valentino con
la sua fidanzata, la sua dolce metà, avrebbero dovuto
festeggiare anche i loro sei mesi di fidanzamento, praticamente un
record per il ragazzo che non era durato più di tre mesi
nelle sue scorse relazioni.
Quella sera dopo aver sentito
la fidanzata telefonicamente solo cinque minuti prima, si era alzato
dal letto decidendo, fin da subito, di indossare un look abbastanza
casual, per l'occasione perché lo smoking proprio no, quindi
dopo innumerevoli pippe mentali, pesca dall' armadio la propria camicia
preferita, rigorosamente bianca, un paio di skinny neri e per finire
vans e giacchetto di pelle che facevano, ovviamente, pendant con i suoi
skinny inseparabili. Successivamente, dopo essersi spruzzato due gocce
- aka quasi tutta la bottiglia - del suo profumo preferito si posizione
davanti allo specchio
cercando di sistemare alla meglio i propri capelli
ricci tagliati corti ma che prontamente gli cascavano sugli
occhi, riuscendoci solo dopo minuti passati ad imprecare contro di essi
e il gel.
Quando sapeva di aver
un appuntamento importante, con una persona altrettanto importante,
diventava isterico e nervoso, davvero peggio di una ragazza, e per
questo suo piccolo difettuccio veniva preso costantemente in giro dai
suoi compagni di band, non che loro fossero migliori di lui, eh.
Prende il proprio
telefono dalla tasca degli skinny mentre si infilava le scarpe e manda
un sms alla ragazza, dove l' avvisava che stava per uscire di casa e
che quindi gli sarebbe piaciuto trovarla pronta, magari.
Una volta arrivato
all'ingresso afferra le chiavi dell'auto, che aveva deciso di usare in
quell'occasione, vi aveva già deposto il mazzo di rose ed
una scatola di cioccolatini, che aveva deciso di regalargli, al suo
interno, un meraviglioso clichè
a parer suo. Con
il cuore che gli martellava nel petto esce definitivamente di casa
andando subito nella sua cara e piccola macchina; una Ranger Rover nera
metallizzato, dopo un sospiro infila la chiave nel
cruscotto così partendo.
Il ragazzo sarebbe
dovuto passare a prendere la ragazza sotto casa sua, da bravo gentil'
uomo qual era, quindi appena arrivato con il telefono alla mano la
chiama dicendole di uscire, prese a tamburellare le dita sul
volante palesemente nervoso, sperava che la serata andasse nel migliore
dei modi, voleva che la sua ragazza ricordasse quella serata per tutta
la vita così da non rimpiangerne nemmeno un secondo.
Aveva gli occhi
attaccati alla porta di casa sua ed appena la vede uscire, stretta in
un abito aderente di color rosso fuoco, spalanca la bocca cercando di
non emettere nessun suono equivoco e di non far fuoriuscire bava da
essa, come un galantuomo esce dalla vettura aprendole la portiera
dell'auto ed aspetta finchè ella non si sia accomodata al
suo posto per poi richiuderla ed andare al suo posto.
Si prese un paio di minuti buoni per osservarla, la ragazza quella sera
agli occhi di Calum appariva come un Dea, quella sera il ragazzo
pensava seriamente di star con Afrodite,
la Dea della bellezza e dell'amore che lo aveva stregato
ed incantato,
" Ma come
siamo belle questa sera " affermò, difatti, con tono
malizioso per poi sciogliersi in un sorriso dolce, lo stesso sorriso
che aveva fatto innamorare la sua fidanzata.
La ragazza dal suo
canto era diventata rossa dall'imbarazzo, non era abituata a galanterie
del genere e per di più non si sentiva a suo agio in
quell'abito stretto
e quei tacchi vertiginosi, che Calum, il solito pervertito sembrava
decisamente apprezzare.
La giovane scuoteva il
capo mentre si era ritrovata in un secondo a ricambiare, di buon grado,
il bacio che il ragazzo aveva dato vita senza che lei se ne
accorgesse attaccando le loro labbra passionalmente,
sentiva la lingua del ragazzo leccare impercettibilmente il suo labbro
inferiore, come a chiedere il permesso di entrare nella sua bocca,
permesso che gli accorda subito; le loro lingue giocavano allegramente
fra di loro mentre la mano della ragazza si era ancorata ai capelli di
lui così da tenerlo più vicino.
Dopo qualche minuto Calum, a mal in cuore si stacca dalle labbra della
sua ragazza lasciandovi un ultimo morso e torna composto sul proprio
sedile,
'' Mi dispiace principessa, ma se continuiamo così finiamo
per fare tardi '' esclama in tono dispiaciuto e leggermente malizioso
mentre la ragazza si limitava a scuotere la testa ed a dargli un
cazzotto sulla spalla, che ovviamente aveva fatto più male a
lei che a lui.
L'atmosfera in macchina era leggera, le chiacchiere dei due ragazzi
innamorati si disperdevano nell'aria dolcemente, fra di loro non vi era
imbarazzo, d'altronde erano prima amici e poi fidanzati, sapevano che
potevano fidarsi l'uno dell'altro.
Il viaggio non durò tanto ed in men che non si dica la
giovane coppia si ritrovò dinanzi ad un ristorante
dall'aspetto costoso, la ragazza grattandosi il capo si chiese quanto
avesse speso Calum per quella serata, non voleva che il ragazzo facesse
troppo per lei, anche se ovviamente amava quelle attenzioni, si sentiva
quasi in colpa a sapere che il fidanzato si era dato così da
fare per quell'occasione.
Prima di scendere dall'auto Calum prese i regali per la ragazza e
cercò di nasconderli dietro alla schiena, con scarso
successo, la ragazza però ridacchiando fece finta di niente
ed aspettò pazientemente che glieli porgesse; tutta contenta
la giovane prese i fiori e la scatola di cioccolatini, portò
i primi vicino al naso annusando il loro buon profumo e poi si strinse
i regali al petto.
Calum aveva paura di non aver fatto abbastanza e gli erano tornate le
pippe mentali, era sicuro che avesse dovuto regalargli qualcosa di
più bello, più grande, la ragazza, quindi,
vedendolo pensieroso gli stampa un bacio sulle labbra, con tanto di
schiocco come ringraziamento, non poteva essere più contenta
di così, e Calum già aveva fatto troppo per lei.
Mano per la mano i due ragazzi entrano nel ristorante dove si sarebbe
conclusa quella serata meravigliosa
con tanto di fuochi d'artificio e torta al cioccolato.
BOOM BABY!
Ho
deciso che inizierò ogni spazio autrice così,
Kuzko è il mio mito.
Questa
piccola one-shot è per tutte quelle persone, come me, che
amano il Filippino immigrato dei 5Sos,
e sia chiaro, solo noi fan possiamo prenderlo in giro HAHAHAH.
E' la prima fic che scrivo sui 5 secondi, avevo avuto sempre intenzione
di scrivere qualcosa su questo amorino, ma l'ispirazione molto spesso
mi manca.
Dunque,
spero che che vi piaccia come piace a me, più o meno ahaha.
Se
volete lasciare una piccola recensione fate pure eh, l'accetto
più che volentieri,
E se
volete passare a leggere anche gli altri miei scritti mi farebbe tanto
piacere.
Alla
prossima! ☆
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