Love is Truly Blind ( Sequel ) cap 3
- A questo punto
penso di essermi perso molto di più che il singolo dettaglio di
" mia madre era il capoclan ", cogliona - cominciò Hidan appena
fuori dalla casa, impedendomi di correre via come se avessi l'inferno
alle costole con una presa ferrea sul mio polso - Perchè non
può prendere uno di loro il posto di capo? -
Abbassai lo sguardo, fermandomi senza però girarmi a guardarlo.
- E' tradizione. Per anni quello che guidava il clan era colui, o
colei, che mostrava più talento nel controllo
dell'abilità innata. - sibilai, rifiutandomi di guardarlo in
faccia - Senza nessun'altro... -
- Il compito te lo becchi tu cogliona, ho capito. - mi lasciò il
polso - Non vedo comunque perchè non possano farlo loro. Anche
loro sono figli del capo clan -
Mi voltai, facendo un gesto ampio con la mano, indicando praticamente
tutto il circondario - Guardati attorno. Guarda la gente. -
- Che c'entra ora bastarda? - fece, vagamente irritato, assottigliando lo sguardo.
- Guardali bene. Molta di questa gente probabilmente era qui undici
anni fa, sono stati risparmiati perchè erano normali. La
tradizione è una delle poche cose che sono rimaste a questa
gente, a questo clan. Quella notte... Anzi - mi corressi, inacidendo in
maniera esponenziale il tono della voce - Questo villaggio, ha praticamente eliminato
dalla popolazione il kekke-genkai, che era il punto d'orgoglio
dell'intero clan. -
Hidan fece per aprire la bocca, ma lo zittii con un movimento della
mano abbastanza stizzito - Insomma, sono onorata del fatto che vogliano
nominarmi nuova capo clan, e lo farei anche se sapessi di essere in
grado di fare un buon lavoro. Comunque non sono minimamente in grado di
ricoprire quel ruolo e poi la responsabilità di tutte queste
persone... No, io non sono come mia madre, non sono all'altezza. -
Il jashinista tentò nuovamente di aprir bocca, ma, ancora una
volta, non lo lasciai nemmeno cominciare a parlare - Insomma, lei
sapeva come parlare con la gente, mentre praticamente tutte le persone
che conosco io sono criminali! - mi lasciai scappare una risata tra il
nervoso e l'isterico, molto più tendente all'isterico che al
nervoso - Cazzo, il mio migliore amico è un ragazzo che non
poteva avere un hobby normale nemmeno a pagarlo. Porca troia, non
poteva che so, fare sculture di argilla che non salta per aria se anche
solo la guardi in maniera sbagliata? Hah! Perchè vogliamo
parlare dell'uomo che considero una figura paterna? Anche lui non
poteva essere normale. Noooo, chiaramente doveva essere un individuo
che, a tempo perso, va in giro ad ammazzare gente per o prenderne i
cuori se sono abbastanza forti o incassare le taglie che pendono sulla
loro testa. Anche lì perfettamente normale - altra risata
isterica - Non ti sembra? Per non parlare di te, il mio ragazzo! Sai
che rispetto la tua religione, ma anche qui, normalità a palate!
-
Presi un bel respiro, prima di riprendere di gran carriera a sclerare (
niente mezzi termini, era proprio quello che stavo facendo ) - Pensa un
po' che bella impressione farebbero tutte queste conoscenze al clan se
venissero fuori! Per non parlare del fatto che per un certo periodo
della mia vita ho vissuto in una gilda di assassini! E del periodo che
ho passato in prigione! Che cosa penserebbe la gente se tutto venisse a
galla una volta nominata capo c- venni abilmente silenziata da un
cartone, generosamente elargito da Hidan, in faccia.
Alzai lo sguardo, leggermente stupita.
Ci guardammo per qualche secondo in silenzio, nel quale la mia guancia
cominciò ad assumere un colorito rossastro a dir poco allarmante.
- Cazzo se ne avevo bisogno -
- Non c'è di che -
Hidan mi trascinò in un qualche posto un po' più
appartato dopo che qualche passante che aveva visto il ceffone che mi
aveva tirato aveva minacciato di segnalarlo alle guardie, mugugnando
insulti per tutta la strada.
- Ora, se Jashin vuole, posso parlare - mi guardò male - Prova ad interrompermi e ti disfo -
Feci segno di cucirmi la bocca, con un sorrisetto insicuro - Scusa per prima, mi sono lasciata trasportare -
- Se se. Comunque, porca troia cogliona, da quando in qua ti interessa
tanto che cosa pensa la gente? - incrociò le braccia sul petto,
spostando il peso da una gamba all'altra - Insomma, ti stai facendo una
serie di seghe mentali oscene per niente. Per me sei brava abbastanza
da ricoprire quella posizione, no? -
- Lo sai che non riesco ancora a controllarlo, Hidan - mormorai,
lasciandomi cadere sotto un'albero poco lontano, mettendo le mani sotto
la testa per farmi un po' da cuscino - E poi sappiamo entrambi che mi
stanno offrendo il ruolo solo per questi - gesticolai verso i miei
occhi.
Con uno sbuffo si sedette di fianco a me, costringendomi ad appoggiare
la testa sulle sue gambe - Ma mica hai detto che era per la tradizione
e tutte quelle cagate? -
Si guadagnò una gomitata nelle costole - Non sono cagate. E poi stavo solo dicendo che non mi fido a spacciarmi per una che ne ha il pieno controllo. -
- Tanto prima che finisca la guerra non ti lasciano rimanere qua quelli
di Konoha - fece spallucce - Hai tempo per far qualcosa cogliona -
Per qualche minuto regnò il silenzio, interrotto solo dal brusio
di sottofondo causato dalla gente che passava poco lontano.
- Quindi che cazzo pensi di fare? - domandò, cominciando a
passarmi una mano tra i capelli sovrapensiero - Insomma, è tardi
e probabilmente dovremmo tornare indietro cogliona -
Sospirai, quasi addormentandomi lì - Ho intenzione di accettare - risposi poi, alzando lo sguardo.
- A-ah. Beh, tanto ci sono io a pararti il culo bastarda - ghignò, tutto soddisfatto
- Okay - cominciai, inarcando un sopracciglio - Dimmi che cosa vuoi in
cambio di tutte queste carinerie - lo guardai male - Non mi freghi caro
mio -
Sul suo volto si dipinse un'espressione da finto offeso - Mi ferisci
accusandomi di aver fatto tutto questo per un mio tornaconto! Insomma, non
posso comportami da bravo supporto morale per la mia ragazza? -
concluse con un sorrisone angelico.
- Ah be si, perchè lo fai spesso eh - lo guardai male - Allora,
chiedi per qualcosa di specifico o mi lasci carta bianca? - ghignai,
lanciandogli l'occhiata più provocante di cui ero capace
- Eh, vada per la carta bianca - mi tirò su in modo che
fossi più o meno alla sua altezza, prima di baciarmi,
infilandomi una mano sotto la maglia - Mi aspetto qualcosa in grande
stile cogliona -
Ridacchiai, aggiustando la mia posizione e passandogli le braccia
attorno al collo - Cercherò di non deluderti - stavo anche per
elaborare il concetto, quando mi accorsi che l'ora per cui dovevamo tornare era già passata.
Quindi, imprecando come uno scaricatore di porto, mi rialzai in fretta e
furia, trascinandomi dietro Hidan e prendendo a correre verso la mia
vecchia casa, trovando i miei cari fratelli che ci aspettavano giusto
di fronte.
- Ah, eccoli che tornano - bofonchiò Matsu, lanciando l'ennesima
occhiata truce della giornata a Hidan che, in tutta risposta,
ghignò, passandomi un braccio sulle spalle.
- Sorellina... Abbiamo bisogno di una risposta in merito a ciò
che ti abbiamo chiesto. - parlò poi Shira, avvicinandosi - Se
decidessi di accettare ci sarebbero delle persone che vorrebbero
incontrarti -
Inarcai un sopracciglio, lanciandole un'occhiata a dir poco scettica - Sarebbero? -
- Alcune famiglie... Nobili, per mancanza di un aggettivo migliore,
risiedenti a Taki che preferirebbero averci come amici che come nemici.
E alcuni membri delle famiglie più influenti del clan che
vogliono incontrare il nuovo capo -
- Ah. Allora portami da loro - feci, osservando con espressione
vagamente divertita le loro reazioni che variavano dall'estremamente
sorpreso di Matsu al " lo sapevo e non sono minimamente stupito che
abbia accettato " di Koori.
Il silenzio venne rotto da Shira che, con un urletto entusiasta mi
rubò entrambe le mani, cominciando a saltellare con un ritmo
che, all'inizio, mi preccupò parecchio, prima di staccarsi e
schiarirsi la voce con fare imbarazzato - Veramente... Veramente stanno
venendo a cena -
Non credo che il mio cervellò assorbì subito quel piccolo
pezzetto d'informazione, visto come, d'impulso, mi ritrovai a
rispondere con un " Ah, okay, va bene allora ".
In verità fu la faccia strana che fece Hidan a farmi capire che mi ero persa qualcosa - Che?! -
Lei si limitò a ridacchiare in una maniera dannatamente
adorabile, giocherellando con la treccia che le ricadeva sulle spalle -
Dovrebbero arrivare a minuti -
- CHE!? - mi fece eco Hidan, che, a quanto sembrava, la notizia la
stava prendendo pure peggio di me -No no no, contatemi fuori cazzo. Io
non ci vado davanti a sta gente - andò avanti a brontolare,
incrociando le braccia sul petto e guardando male uno per uno i miei
fratelli - Ve lo potete scordare -
- Avevo detto che ve lo potevate scordare! - sentii una voce,
chiaramente incazzata anche se leggermente attutita dalle sottili
pareti che separavano le due stanze, dove il povero Hidan era stato
costretto a darsi una lavata ed era stato infilato a viva forza in uno
yukata pulito.
Guardai male mia sorella mentre stringeva l'obi del kimono che mi aveva
costretto con ricatti oscenamente diabolici ad indossare ( mi
andava pure troppo largo visto che era suo e lei a livello del petto
era leggermente più abbondante di me ) - Sono d'accordo con lui
per una volta. E la cosa mi spaventa -
- Eddai Haiiro, giuro che ho finito - diede un'utima tirata alla stoffa e finì il nodo - Mettiti a posto i capelli -
- No, quelli rimangono giù - replicai risoluta, ricambiando lo sguardo.
- Ho detto mettiti a posto i capelli - sibilò - E' un incontro
ufficiale Haiiro! Adesso sei la rappresentante del clan agli occhi di
tutti! -
Con un suono che mal si addiceva ad un ex membro di una delle
organizzazioni criminali più temute del mondo mugugnai un "okay"
molto poco convinto, dettato dal mio istinto di sopravvivenza
più che altro, mentre cominciavo a legarmi i capelli, prima che
un paio di mani più sicure delle mie prendessero il mio posto e,
in una questione di secondi, completassero quello che mi ero messa a
fare io.
- Anche se non mi stacchi la testa non mi offendo eh... - bofonchiai,
sentendola poi infilare qualche ornamento nell'acconciatura prima che
mi constringesse ad alzarmi dal tatami con una mano sotto un braccio.
Sbuffò, girandomi attorno come un felino che sta per attaccare
la sua preda, anche se probabilmente il suo scopo era lievemente meno
dannoso, controllando la qualità del proprio lavoro con occhio
non critico, di più. Quando fu soddisfatta annuì e
andò a bussare alla porta dietro la quale Matsu stava
probabilmente lottando con Hidan, a giudicare dagl insulti che, da un
paio di minuti, avevano cominciato ad attraversare le pareti.
La porta scivolò di lato, rivelando la scena a dir poco comica
di mio fratello, piccolino rispetto al jashinista, che l'aveva
immobilizzato a terra in una posizione troppo ridicola, mentre gli
urlava " Col cazzo che li tiri indietro i capelli! Sembri pure
più ritardato di come non sei davvero! ".
Sia io che mia sorella passammo qualche minuto buono ad osservare la
scena, ascoltando la continua scia di imprecazioni da scaricatore di
porto di Hidan, con gli occhi sgranati e una mano davanti alla bocca
per non scoppiare a ridere senza ritegno, almeno finchè Koori
non fece irruzione nella stanza e, afferrato l'albino per il colletto
dello yukata e me per l'obi del kimono, ci trascinò in un'altra
stanza.
Con un visibile tic all'occhio si abbassò al mio livello,
assicurandosi che anche Hidan potesse sentirlo - Adesso voi piccioncini
uscite e li portate in sala da pranzo. Ci cenate, li assecondate e, per
l'amor dei Kami Hidan, prova anche solo a tentare di imprecare e ci
penso io a te - concluse con un tono a dir poco gelido, dandogli una
pacchetta sulla spalla che avrebbe dovuto essere rassicurante, ma con
quel tono più che altro sembrava racchiudere una promessa di
morte.
- Uhm... Okay stron- Err... Coglion-Ehm... Com'è che ti chiami? -
Guardai al cielo - Koori. Si chiama Koori - lo informai per quella che
poteva essere tranquillamente la millesima volta - Quello che
apparentemente ti odia con ogni fibra del suo essere è Matsu e
mia sorella è Shira -
Sembrò accorgersi solo in quel momento della mia presenza - Nah,
è solo lui che non mi ricordo mai come si chiama visto che non
parla mai - fece spallucce, prima di squadrarmi da capo a piedi - Ah,
hanno preso anche te eh? - ghignò - Mi divertirò a
togliertelo, ti sta molto bene, non fraintendere, ma starebbe meglio da
qualche altra parte -
Koori si passò una mano in faccia, mentre io arrossivo come un
peperone - Questo è il genere di cose che non devi dire di
fronte a me. Ti ricordo che stai parlando della mia sorellina -
Fu la volta di Hidan di imbarazzarsi e si passò una mano tra i
capelli che, stranamente gli ricaddero scompigliati di fronte agli
occhi - Eh, gomen - si tirò indietro la frangia con uno sguardo
truce - E' per questo motivo che tengo i capelli all'indietro -
sibilò.
Gli tirai una gomitata giocosa - Sei figo lo stesso, smettila di
lamentarti baka - afferrai il colletto del suo yukata e lo tirai
giù per baciarlo, approfondendo non appena prese a rispondere.
- Ehm... Sai Haiiro, la stessa cosa vale per te. Non ho bisogno di certe immagini in testa -
Ghignai nel bacio e feci spallucce, mentre Hidan mi tirava a sè,
prendendo il controllo. Ci staccammo dopo qualche secondo, entrambi
ghignando verso mio fratello.
- Sapete una cosa? Fate quello che volete, ci rinuncio, basta che non
li fate scappare urlando - e con ciò girò i tacchi e
uscì dalla porta da cui ci aveva portato dentro.
Sospirai, lanciando un'occhiata nervosa verso la sala dalla quale si
sentiva il tipico brusio di una conversazione in atto - Se scappassimo?
-
- Direi che con come ci hanno conciato ci noterebbero di sicuro - fece
spallucce - Beh? Andiamo dai, via il dente via il dolore suppongo no? -
- Andiamo -
Non appena la porta scivolò di lato il brusio che si sentiva
dall'altro lato sparì completamente e mi ritrovai al centro
dell'attenzione di un gruppo di cinque persone.
Mi dovevo essere bloccata sulla soglia, perchè ad un certo punto
fu lo stesso Hidan, con una faccia che tradiva quanto non volesse
essere lì, a darmi una spintarella in avanti per farmi entrare
nella stanza.
Rimasi abilmente in silenzio, osservando uno per uno gli occupanti
della stanza, mentre loro facevano lo stesso, scambiando ogni tanto dei
mormorii tra di loro.
Beh, ero lì anche io, grazie mille.
E non si preoccupavano nemmeno di farlo tanto silenziosamente!
- E' più giovane di quanto mi aspettassi - sussurrò un
uomo a quella che doveva essere la moglie - Mi domando quanti anni
abbia -
Non riuscii proprio a trattenermi - Ne ho abbastanza - feci, con la
voce più calma che avevo - E se avete domande da fare preferirei
sentirle, di modo da potervi dare una risposta -
Lui rimase visibilmente male all'essere stato ripreso così, ma
cazzo, l'aveva detto lui che ero giovane, poteva come minimo aspettarsi
che ci sentissi bene.
Pensando poi che probabilmente era meglio se non facevo proprio la
stronza dall'inizio ripresi a parlare - Ma vi abbiamo fatto aspettare
già abbastanza. Se volete seguirmi vi faccio accomodare in sala
da pranzo - sorrisi impercettibilmente, senza riuscire e nemmeno
volendo a farlo sembrare un sorriso degno di tale nome.
Con un brusio di assenso e qualche cenno affermativo qua e là da
parte degli ospiti mi incamminai, seguita da Hidan, aprendo una seconda
porta scorrevole e mettendomi di lato, per far entrare prima tutti gli
altri.
Che brava padrona di casa tornata da un giorno che ero.
Anche se forse, in mezzo a tutto, la cosa che mi turbava di più
era il fatto che Hidan stesse rimanendo relativamente zitto, senza
nemmeno scomporsi più di tanto alle occhiate curiose che gli
lanciavano tutti.
Probabilmente si chiedevano chi fosse il tizio che accompagnava il capo-clan.
E anche solo pensarlo faceva strano.
Mi sedetti a tavola solo quando si furono accomodati tutti gli altri,
prendendo posto di fianco a Hidan e scambiandoci un'occhiata come a
dire " Beh, per ora sta anche andando decentemente, no? ", al che
rispose facendo spallucce, per poi esplorare con lo sguardo la stanza.
Qualcuno si schiarì la voce, facendomi tornare a concentrarmi sul resto del tavolo - Suppongo abbiate delle domande -
Una signora anziana molto minuta, seduta di fianco a Hidan
approfittò del momentaneo silenzio per prendere la parola - Qual
è il tuo nome cara? - sorrise - E non mi dispiacerebbe nemmeno
sapere quello di questo bel giovanotto - diede una pacca amichevole sul
braccio del jashinista che la guardò con un mezzo ghigno.
- Haiiro. - ricambiai il sorriso, spostando poi lo sguardo sull'albino - Lui è Hidan -
La signora sorrise bonariamente e, spostando lo sguardo da me a lui con
fare curioso, parlò di nuovo - E' tuo marito presumo -
Hidan si scansò di lato con una faccia scandalizzatissima, gli occhi completamente spalancati - Eh?! -
Io, che nel mentre avevo osato bere, mi ritrovai ad annegare in un centimetro cubo d'acqua - Prego?! -
Lei accennò un sorrisetto - Avevo inteso che foste una coppia - ridacchiò con fare imbarazzato.
Una delle donne sedute al tavolo, dai capelli biondissimi raccolti in
un'acconciatura estremamente elaborata scoppiò a ridere,
mettendosi una mano davanti alla bocca nel tentativo di smorzare il
suono ( e fallendo miseramente tra l'altro. Oltretutto aveva una risata
odiosa ) - Akio-san, il ragazzo sarà nulla più che una
guardia del corpo per Haiiro-san - ridacchiò nuovamente - Vero?
- posò il suo sguardo su di me, quasi si aspettasse un
complimento per una deduzione che credeva essere icredibilmente arguta.
E anche totalmente sbagliata.
Fortunatamente mi salvò un'altra donna seduta dall'altra parte
del tavolo - Natsumi-san, se Hidan-san è qui ci sarà un
motivo. E' irrispettoso da parte tua fare certe osservazioni - concluse
con un sorriso appena accennato verso la sua interlocutrice.
Ecco, lei mi piaceva già di più.
Con uno sbuffo per nulla gentile la bionda, Natsumi, riprese a parlare,
con tono considerevolmente più acido mentre si rivolgeva alla
castana - Ah, perchè tu Naoko - lasciò completamente
perdere l'onorifico - Ne sai parecchio di essere rispettosi eh? -
Mi limitai a guardare lo scambio con un'espressione basita, ma,
purtroppo, la mia faccia venne notata dalla bionda - La qui presente ha
sabotato di proposito il matrimonio di mio figlio che adesso poverino
si ritrova senza un buon partito! -
Il marito, un uomo che indossava uno yukata verde scuro, si
passò una mano in viso sospirando impercettibilmente.
Probabilmente quel discorso l'aveva sentito tante di quelle volte da
poterlo scrivere su pergamena parola per parola.
- Natsumi-san, non credo sia il posto adatto per questo disco- non ebbe
mai l'occasione di finire la frase perchè l'altra donna si era
lanciata in quello che aveva tutta l'aria di essere un panegirico di
dimensioni bibliche su tutti i meriti di suo figlio e della sua
famiglia, per poi attaccare con la storia del matrimonio saltato.
Mano a mano che proseguiva nel racconto mi trovai sempre meno
interessata, lasciando vagare il mio sguardo un po' in giro per la
stanza, incontrando in fine quello di Hidan.
Si avvicinò appena - Sono sorelle a quanto sembra -
- E tu come fai a saperlo? - domandai, tenendo un tono di voce
abbastanza basso da passare inosservato rispetto al volume che stava
usando Natsumi.
Mosse lievemente il capo verso la vecchietta - Fonti attendibili -
Ridacchiai, ritornando di malavoglia a concentrarmi su Natsumi e il suo discorso che non era ancora finito.
Sentii una mano sulla gamba e lanciai un sorrisetto pieno di
gratitudine verso Hidan, appoggiando la mia mano sulla sua, mentre
riprendevo non senza difficoltà il filo del discorso.
- Il che mi porta alla presente proposta, Haiiro-san - sorrise in una
maniera che non avrei esitato a definire inquietante - Credo che il
modo migliore per consolidare l'alleanza tra le nostre due famiglie sia
un bel matrimonio. Insomma, nostro figlio è un buonissimo
partito, scommetto che gli piacerebbe una bella ragazza come lei -
Il mio cervello si spense.
E mi partì un preoccupante tic all'occhio.
Al diavolo l'essere gentile a tutti i costi, qui si stava esagerando.
E tanto pure!
- Non se ne parla nemmeno - replicai a denti stretti - Se questa
è la vostra condizione per l'alleanza allora potete anche
scordarvelo. Non ho intenzione di sposarmi con gente che non ho nemmeno
mai visto. - preso un bel respiro - In più sono già
impegnata - lanciai un'occhiata abbastanza eloquente verso Hidan che,
colto il suggerimento, intrecciò nuovamente la mano con la mia,
sopra il tavolo, dove tutti potevano vedere.
- La guardia del corpo?! - replicò con fare indignato la donna,
con una mano davanti alla bocca, completamente sconcertata - No cara,
stai scherzando mi auguro! -
- Ma chi ha mai detto che è la mia guardia del corpo?! E poi che
cavolo le fa presupporre che ne abbia bisogno una? So badare a me
stessa, Natsumi-san -
- Come osi parlarmi con quel tono?! La mia era una proposta perfettamente ragionevole ragazzina! -
- Ma cazzo, almeno a tuo figlio hai chiesto se voleva sposarsi prima di
prendertela con tua sorella perchè ha sabotato tutto? Per quanto
ne sai potrebbe avergli fatto un favore! -
Prese un respiro di colpo, con espressione oltraggiata - Come osi?! -
balbettò qualcosa di sconclusionato, alzandosi di botto - Lo
sapevo che questa non era una buona idea! E' solo una bambina che si
crede troppo importante! -
- ... Disse la donna che aveva parlato per un'ora filata senza avere
bisogno di qualsivoglia tipo di interlocutore, premurandosi di rimanere
al centro dell'attenzione - replicai io, guardando al cielo e
incrociando le braccia sul petto.
L'avevo spenta in una maniera impressionante e se ne doveva essere
accorta perchè avvampò, stringendo in pugni e cominciando
a blaterare talmente veloce che metà della roba che diceva non
la capivo.
- Poi c'è gente che si meraviglia del corso d'azione che
all'epoca ha scelto di prendere il consiglio. Con gente irragionevole
come questa era l'unica. -
Mi ritrovai a replicare con una calma gelida - Come prego? -
Notai gli sguardi increduli degli altri commensali - Prova a ripeterlo
se hai il coraggio - mi alzai, guardandola negli occhi e attivando il
terzo stadio - Vattene fuori! -
Squittì, nascondendosi dietro al marito che a differenza sua sembrava realmente dispiaciuto per la condotta della moglie.
Quasi mi dispiaceva urlargli dietro.
Quasi.
Alzai il tono - Fuori da questa casa ho detto! -
Natsumi praticamente fuggì dalla stanza, mentre il marito
accennò un inchino - Vi porgo le mie scuse. Spero possiate
perdonarla... Mia moglie tende ad essere leggermente aggressiva se non
si è d'accordo col suo punto di vista. Caratteristica
deprecabile, ne sono conscio, ma è pur sempre mia moglie -
Sospirai, ricambiando brevemente l'inchino - Scuse accettate. - non mi
faceva proprio piacere dirlo, ma tanto era lui il capo famiglia, non la
moglie - Le farò recapitare una lettera appena mi sarà
possibile -
Lui annuì e in breve era fuori dalla stanza.
Mi girai con fare colpevole verso i rimanenti occupanti della stanza -
Uhm... Mi dispiace? - uscì più come una domanda che non
una scusa vera e propria.
Naoko sospirò a sua volta - Mia sorella è sempre stata
così. Oramai non gliene faccio una colpa. Mi dispiace piuttosto
per quello che ha detto, vorrei scusarmi a suo nome anche io -
Suo marito rise - Un po' picchiatella quella donna - in tutta risposta
si guadagnò una gomitata nelle costole da parte della moglie a
cui rispose con una risata - Oh andiamo, direi che le formalità
se ne sono andate a quel paese già da un po', tesoro -
- Dobbiamo comunque essere rispettosi di chi ci ospita - fece con malcelato divertimento.
- Ehm... Per me potete fare quello che volete - feci spallucce - E'
anche meglio - tornai a sedermi di fianco a Hidan che praticamente
stava esultando.
- Jashin sia lodato, posso parlare come cazzo mi pare! - mise le mani
dietro la testa, con un'espressione beata stampata in volto, prima di
rimettersi seduto composto di scatto - Vero? - fece con tono
preoccupato.
Ridacchiai -Fai come vuoi. Mi pare di capire che le buone maniere non servano più... Però non esagerare -
- Oh, anche mio marito non ha un vocabolario per così dire... Da
santarellino - sorrise Naoko, dando una pacca affettuosa al braccio del
compagno.
Ero tentata di dirle che Hidan formulava intere frasi solo di
parolacce, ma mi trattenni, limitandomi a sorriderle, almeno
finchè lo stesso non mi passò un braccio in vita,
avvicinandomi a lui con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
- Ah, conosco quello sguardo - ridacchiò Akio, facendo l'occhiolino nella nostra direzione - Giovanotti innamorati. -
Arrossii, resistendo l'impulso di passarmi una mano nei capelli.
- Da quanto state insieme se posso chiedere? -
Ci scambiammo un'occhiata interrogativa - Siceramente non ne ho idea.
Un po' di mesi - fece Hidan, mentre io mi limitai ad annuire.
- Oh, e quindi quando pianificate di sposarvi? - domandò Naoko,
guardando prima me e poi il jashinista, soffermandosi su di lui.
Decisi di lasciargliela sbrigare a lui quella - Eh?! - arrossì
in una maniera preoccupante - Non ci ho mai pensato! Smettete di
chiedere cose strane cazzo! - la sua faccia era un qualcosa di epico,
sembrava pronto a scappare fuori dalla stanza.
- Oh, scusate l'indiscrezione! - si affrettò a scusarsi la castana, agitando freneticamente le mani.
- Un'ultima domanda se permettete. Avete mai pensato di avere un figlio? - Aiko sorrise gentilmente.
Prima che potessi anche solo arrossire la porta scorrevole si
aprì di scatto, rivelando la figura di Matsu sulla soglia della
stanza.
Evidentemente aveva origliato... Eh... Mai una gioia.
Percorse con lo sguardo la stanza, finchè non trovò Hidan
- Hai messo incinta mia sorella!? - urlò, prima di buttarsi
letteralmente sopra il tavolo e addosso al jashinista, rotolando per un
po'sul tatami.
- Cazzo! Levatemelo di dosso! - si dimenò, tenendoselo lontano
come poteva - Per una volta che non ho fatto niente porca merda! -
- Adesso ti ammazzo! Pensi davvero che ti creda?! -
Con tutta la calma del mondo riempii un bicchiere con la salsa di soia
che era rimasta dal pranzo e lo svuotai sulla loro testa, ottenendo
l'effetto desiderato e facendoli scollare l'uno dall'altro, urlando
qualcosa riguardo al fatto che gli avevo rovinato irrimediabilmente i
capelli ( perchè per quanto non volessero ammetterlo su certe
cose erano dannatamente simili ).
Mi girai con tutta la calma del mondo verso i tre ospiti che guardavano la scena basiti.
Mossi una mano verso la scena, indicandola con un gesto ampio - E
questo, signori, è il motivo per cui non pianifichiamo nè
di sposarci nè di avere figli -
____________________________________________
Ehilà gente!
Dopo un'assenza che è pressochè imperdonabile ( seriamente, da quando non aggiorno? ) sono tornata.
Chiedo umilmente scusa, ma quest'estate mi hanno dato due debiti e ho
fatto delle bellissime vacanze schifose studiandomi un mix di scienze e
matematica .-.
Beh, ho fatto un capitolo un po' più lungo del solito per cercare di farmi perdonare...
Chiedo scusa!!
Ad ogni modo, è cominciato un nuovo anno di scuola, quest'anno
sarà un po' irregolare con gli aggiornamenti ( non sono mai
stata regolare, ma shhhh ) visto che sono in quinta e già dal
primo giorno i prof hanno cominciato a bombardarci con spiegazioni e
compiti troppo lunghi .-.
Quindi niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto vi chiedo ancora scusa per il ritardo.
Ciauuuuu!
Alice_
|