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Autore: JustABitchOnAStroll    18/09/2015    2 recensioni
Eccomi finalmente con il sequel di Love is Truly Blind!
Per chi sta per leggerlo e ha letto la parte prima, no problem, ma se non l'avete fatto non so se capirete tutto. Il mio consiglio è di passare a leggere quella prima ( Per via dell'OC ).
Detto questo non posso fare altro che augurarvi buona lettura!
Enjoy!
Ciauuuu!
Alice_
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- Hah! -ghignai, tirandomi in piedi con quella che doveva essere un'espressione estremamente soddisfatta stampata in viso.
Poi, una volta registrata la scena che mi si parava davanti, scoppiai a ridere talmente forte che mi vennero i crampi allo stomaco.
Seriamente, mai avrei creduto che una cosa di quel genere sarebbe potuta capitare. E poterla vedere poi!
- ... In tutti i miei anni di vita dubito di aver visto una scena più... - Kakuzu ( sì, era per merito suo che si poteva ammirare quella piccola perla ) fece una pausa, senza parole per esprimersi - ... Più patetica. O strana. Non riesco a decidermi -
- Beh - commentai a mia volta, guardando Hidan e Deidara separarsi in fretta e furia, sputacchiando come dei poveri pazzi - Io la trovo decisamente divertente! - ripresi a ridere, fino alle lacrime, notando gli sguardi tra lo smarrito e il disgustato dei due.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deidara, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Love is Truly Blind ( Sequel ) cap 3 - A questo punto penso di essermi perso molto di più che il singolo dettaglio di " mia madre era il capoclan ", cogliona - cominciò Hidan appena fuori dalla casa, impedendomi di correre via come se avessi l'inferno alle costole con una presa ferrea sul mio polso - Perchè non può prendere uno di loro il posto di capo? -
Abbassai lo sguardo, fermandomi senza però girarmi a guardarlo.
- E' tradizione. Per anni quello che guidava il clan era colui, o colei, che mostrava più talento nel controllo dell'abilità innata. - sibilai, rifiutandomi di guardarlo in faccia - Senza nessun'altro... -
- Il compito te lo becchi tu cogliona, ho capito. - mi lasciò il polso - Non vedo comunque perchè non possano farlo loro. Anche loro sono figli del capo clan -
Mi voltai, facendo un gesto ampio con la mano, indicando praticamente tutto il circondario - Guardati attorno. Guarda la gente. -
- Che c'entra ora bastarda? - fece, vagamente irritato, assottigliando lo sguardo.
- Guardali bene. Molta di questa gente probabilmente era qui undici anni fa, sono stati risparmiati perchè erano normali. La tradizione è una delle poche cose che sono rimaste a questa gente, a questo clan. Quella notte... Anzi - mi corressi, inacidendo in maniera esponenziale il tono della voce - Questo villaggio, ha praticamente eliminato dalla popolazione il kekke-genkai, che era il punto d'orgoglio dell'intero clan. -
Hidan fece per aprire la bocca, ma lo zittii con un movimento della mano abbastanza stizzito - Insomma, sono onorata del fatto che vogliano nominarmi nuova capo clan, e lo farei anche se sapessi di essere in grado di fare un buon lavoro. Comunque non sono minimamente in grado di ricoprire quel ruolo e poi la responsabilità di tutte queste persone... No, io non sono come mia madre, non sono all'altezza. -
Il jashinista tentò nuovamente di aprir bocca, ma, ancora una volta, non lo lasciai nemmeno cominciare a parlare - Insomma, lei sapeva come parlare con la gente, mentre praticamente tutte le persone che conosco io sono criminali! - mi lasciai scappare una risata tra il nervoso e l'isterico, molto più tendente all'isterico che al nervoso - Cazzo, il mio migliore amico è un ragazzo che non poteva avere un hobby normale nemmeno a pagarlo. Porca troia, non poteva che so, fare sculture di argilla che non salta per aria se anche solo la guardi in maniera sbagliata? Hah! Perchè vogliamo parlare dell'uomo che considero una figura paterna? Anche lui non poteva essere normale. Noooo, chiaramente doveva essere un individuo che, a tempo perso, va in giro ad ammazzare gente per o prenderne i cuori se sono abbastanza forti o incassare le taglie che pendono sulla loro testa. Anche lì perfettamente normale -  altra risata isterica - Non ti sembra? Per non parlare di te, il mio ragazzo! Sai che rispetto la tua religione, ma anche qui, normalità a palate! -
Presi un bel respiro, prima di riprendere di gran carriera a sclerare ( niente mezzi termini, era proprio quello che stavo facendo ) - Pensa un po' che bella impressione farebbero tutte queste conoscenze al clan se venissero fuori! Per non parlare del fatto che per un certo periodo della mia vita ho vissuto in una gilda di assassini! E del periodo che ho passato in prigione! Che cosa penserebbe la gente se tutto venisse a galla una volta nominata capo c- venni abilmente silenziata da un cartone, generosamente elargito da Hidan, in faccia.
Alzai lo sguardo, leggermente stupita.
Ci guardammo per qualche secondo in silenzio, nel quale la mia guancia cominciò ad assumere un colorito rossastro a dir poco allarmante.
- Cazzo se ne avevo bisogno -
- Non c'è di che -

Hidan mi trascinò in un qualche posto un po' più appartato dopo che qualche passante che aveva visto il ceffone che mi aveva tirato aveva minacciato di segnalarlo alle guardie, mugugnando insulti per tutta la strada.
- Ora, se Jashin vuole, posso parlare - mi guardò male - Prova ad interrompermi e ti disfo -
Feci segno di cucirmi la bocca, con un sorrisetto insicuro - Scusa per prima, mi sono lasciata trasportare -
- Se se. Comunque, porca troia cogliona, da quando in qua ti interessa tanto che cosa pensa la gente? - incrociò le braccia sul petto, spostando il peso da una gamba all'altra - Insomma, ti stai facendo una serie di seghe mentali oscene per niente. Per me sei brava abbastanza da ricoprire quella posizione, no? -
- Lo sai che non riesco ancora a controllarlo, Hidan - mormorai, lasciandomi cadere sotto un'albero poco lontano, mettendo le mani sotto la testa per farmi un po' da cuscino - E poi sappiamo entrambi che mi stanno offrendo il ruolo solo per questi - gesticolai verso i miei occhi.
Con uno sbuffo si sedette di fianco a me, costringendomi ad appoggiare la testa sulle sue gambe - Ma mica hai detto che era per la tradizione e tutte quelle cagate? -
Si guadagnò una gomitata nelle costole - Non sono cagate. E poi stavo solo dicendo che non mi fido a spacciarmi per una che ne ha il pieno controllo. -
- Tanto prima che finisca la guerra non ti lasciano rimanere qua quelli di Konoha - fece spallucce - Hai tempo per far qualcosa cogliona -
Per qualche minuto regnò il silenzio, interrotto solo dal brusio di sottofondo causato dalla gente che passava poco lontano.
- Quindi che cazzo pensi di fare? - domandò, cominciando a passarmi una mano tra i capelli sovrapensiero - Insomma, è tardi e probabilmente dovremmo tornare indietro cogliona -
Sospirai, quasi addormentandomi lì - Ho intenzione di accettare - risposi poi, alzando lo sguardo.
- A-ah. Beh, tanto ci sono io a pararti il culo bastarda - ghignò, tutto soddisfatto
- Okay - cominciai, inarcando un sopracciglio - Dimmi che cosa vuoi in cambio di tutte queste carinerie - lo guardai male - Non mi freghi caro mio -
Sul suo volto si dipinse un'espressione da finto offeso - Mi ferisci accusandomi di aver fatto tutto questo per un mio tornaconto! Insomma, non posso comportami da bravo supporto morale per la mia ragazza? - concluse con un sorrisone angelico.
- Ah be si, perchè lo fai spesso eh - lo guardai male - Allora, chiedi per qualcosa di specifico o mi lasci carta bianca? - ghignai, lanciandogli l'occhiata più provocante di cui ero capace
- Eh, vada per la carta bianca -  mi tirò su in modo che fossi più o meno alla sua altezza, prima di baciarmi, infilandomi una mano sotto la maglia - Mi aspetto qualcosa in grande stile cogliona -
Ridacchiai, aggiustando la mia posizione e passandogli le braccia attorno al collo - Cercherò di non deluderti - stavo anche per elaborare il concetto, quando mi accorsi che l'ora per cui dovevamo tornare era già passata.
Quindi, imprecando come uno scaricatore di porto, mi rialzai in fretta e furia, trascinandomi dietro Hidan e prendendo a correre verso la mia vecchia casa, trovando i miei cari fratelli che ci aspettavano giusto di fronte.
- Ah, eccoli che tornano - bofonchiò Matsu, lanciando l'ennesima occhiata truce della giornata a Hidan che, in tutta risposta, ghignò, passandomi un braccio sulle spalle.
- Sorellina... Abbiamo bisogno di una risposta in merito a ciò che ti abbiamo chiesto. - parlò poi Shira, avvicinandosi - Se decidessi di accettare ci sarebbero delle persone che vorrebbero incontrarti -
Inarcai un sopracciglio, lanciandole un'occhiata a dir poco scettica - Sarebbero? -
- Alcune famiglie... Nobili, per mancanza di un aggettivo migliore, risiedenti a Taki che preferirebbero averci come amici che come nemici. E alcuni membri delle famiglie più influenti del clan che vogliono incontrare il nuovo capo -
- Ah. Allora portami da loro - feci, osservando con espressione vagamente divertita le loro reazioni che variavano dall'estremamente sorpreso di Matsu al " lo sapevo e non sono minimamente stupito che abbia accettato " di Koori.
Il silenzio venne rotto da Shira che, con un urletto entusiasta mi rubò entrambe le mani, cominciando a saltellare con un ritmo che, all'inizio, mi preccupò parecchio, prima di staccarsi e schiarirsi la voce con fare imbarazzato - Veramente... Veramente stanno venendo a cena -
Non credo che il mio cervellò assorbì subito quel piccolo pezzetto d'informazione, visto come, d'impulso, mi ritrovai a rispondere con un " Ah, okay, va bene allora ".
In verità fu la faccia strana che fece Hidan a farmi capire che mi ero persa qualcosa - Che?! -
Lei si limitò a ridacchiare in una maniera dannatamente adorabile, giocherellando con la treccia che le ricadeva sulle spalle - Dovrebbero arrivare a minuti -
- CHE!? - mi fece eco Hidan, che, a quanto sembrava, la notizia la stava prendendo pure peggio di me -No no no, contatemi fuori cazzo. Io non ci vado davanti a sta gente - andò avanti a brontolare, incrociando le braccia sul petto e guardando male uno per uno i miei fratelli - Ve lo potete scordare -

- Avevo detto che ve lo potevate scordare! - sentii una voce, chiaramente incazzata anche se leggermente attutita dalle sottili pareti che separavano le due stanze, dove il povero Hidan era stato costretto a darsi una lavata ed era stato infilato a viva forza in uno yukata pulito.
Guardai male mia sorella mentre stringeva l'obi del kimono che mi aveva costretto con ricatti oscenamente diabolici ad indossare ( mi andava pure troppo largo visto che era suo e lei a livello del petto era leggermente più abbondante di me ) - Sono d'accordo con lui per una volta. E la cosa mi spaventa -
- Eddai Haiiro, giuro che ho finito - diede un'utima tirata alla stoffa e finì il nodo - Mettiti a posto i capelli -
- No, quelli rimangono giù - replicai risoluta, ricambiando lo sguardo.
- Ho detto mettiti a posto i capelli - sibilò - E' un incontro ufficiale Haiiro! Adesso sei la rappresentante del clan agli occhi di tutti! -
Con un suono che mal si addiceva ad un ex membro di una delle organizzazioni criminali più temute del mondo mugugnai un "okay" molto poco convinto, dettato dal mio istinto di sopravvivenza più che altro, mentre cominciavo a legarmi i capelli, prima che un paio di mani più sicure delle mie prendessero il mio posto e, in una questione di secondi, completassero quello che mi ero messa a fare io.
- Anche se non mi stacchi la testa non mi offendo eh... - bofonchiai, sentendola poi infilare qualche ornamento nell'acconciatura prima che mi constringesse ad alzarmi dal tatami con una mano sotto un braccio.
Sbuffò, girandomi attorno come un felino che sta per attaccare la sua preda, anche se probabilmente il suo scopo era lievemente meno dannoso, controllando la qualità del proprio lavoro con occhio non critico, di più. Quando fu soddisfatta annuì e andò a bussare alla porta dietro la quale Matsu stava probabilmente lottando con Hidan, a giudicare dagl insulti che, da un paio di minuti, avevano cominciato ad attraversare le pareti.
La porta scivolò di lato, rivelando la scena a dir poco comica di mio fratello, piccolino rispetto al jashinista, che l'aveva immobilizzato a terra in una posizione troppo ridicola, mentre gli urlava " Col cazzo che li tiri indietro i capelli! Sembri pure più ritardato di come non sei davvero! ".
Sia io che mia sorella passammo qualche minuto buono ad osservare la scena, ascoltando la continua scia di imprecazioni da scaricatore di porto di Hidan, con gli occhi sgranati e una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere senza ritegno, almeno finchè Koori non fece irruzione nella stanza e, afferrato l'albino per il colletto dello yukata e me per l'obi del kimono, ci trascinò in un'altra stanza.
Con un visibile tic all'occhio si abbassò al mio livello, assicurandosi che anche Hidan potesse sentirlo - Adesso voi piccioncini uscite e li portate in sala da pranzo. Ci cenate, li assecondate e, per l'amor dei Kami Hidan, prova anche solo a tentare di imprecare e ci penso io a te - concluse con un tono a dir poco gelido, dandogli una pacchetta sulla spalla che avrebbe dovuto essere rassicurante, ma con quel tono più che altro sembrava racchiudere una promessa di morte.
- Uhm... Okay stron- Err... Coglion-Ehm... Com'è che ti chiami? -  
Guardai al cielo - Koori. Si chiama Koori - lo informai per quella che poteva essere tranquillamente la millesima volta - Quello che apparentemente ti odia con ogni fibra del suo essere è Matsu e mia sorella è Shira -
Sembrò accorgersi solo in quel momento della mia presenza - Nah, è solo lui che non mi ricordo mai come si chiama visto che non parla mai - fece spallucce, prima di squadrarmi da capo a piedi - Ah, hanno preso anche te eh? - ghignò - Mi divertirò a togliertelo, ti sta molto bene, non fraintendere, ma starebbe meglio da qualche altra parte -
Koori si passò una mano in faccia, mentre io arrossivo come un peperone - Questo è il genere di cose che non devi dire di fronte a me. Ti ricordo che stai parlando della mia sorellina -
Fu la volta di Hidan di imbarazzarsi e si passò una mano tra i capelli che, stranamente gli ricaddero scompigliati di fronte agli occhi - Eh, gomen - si tirò indietro la frangia con uno sguardo truce - E' per questo motivo che tengo i capelli all'indietro - sibilò.
Gli tirai una gomitata giocosa - Sei figo lo stesso, smettila di lamentarti baka - afferrai il colletto del suo yukata e lo tirai giù per baciarlo, approfondendo non appena prese a rispondere.
- Ehm... Sai Haiiro, la stessa cosa vale per te. Non ho bisogno di certe immagini in testa -
Ghignai nel bacio e feci spallucce, mentre Hidan mi tirava a sè, prendendo il controllo. Ci staccammo dopo qualche secondo, entrambi ghignando verso mio fratello.
- Sapete una cosa? Fate quello che volete, ci rinuncio, basta che non li fate scappare urlando - e con ciò girò i tacchi e uscì dalla porta da cui ci aveva portato dentro.
Sospirai, lanciando un'occhiata nervosa verso la sala dalla quale si sentiva il tipico brusio di una conversazione in atto - Se scappassimo? -
- Direi che con come ci hanno conciato ci noterebbero di sicuro - fece spallucce - Beh? Andiamo dai, via il dente via il dolore suppongo no? -
- Andiamo -

Non appena la porta scivolò di lato il brusio che si sentiva dall'altro lato sparì completamente e mi ritrovai al centro dell'attenzione di un gruppo di cinque persone.
Mi dovevo essere bloccata sulla soglia, perchè ad un certo punto fu lo stesso Hidan, con una faccia che tradiva quanto non volesse essere lì, a darmi una spintarella in avanti per farmi entrare nella stanza.
Rimasi abilmente in silenzio, osservando uno per uno gli occupanti della stanza, mentre loro facevano lo stesso, scambiando ogni tanto dei mormorii tra di loro.
Beh, ero lì anche io, grazie mille.
E non si preoccupavano nemmeno di farlo tanto silenziosamente!
- E' più giovane di quanto mi aspettassi - sussurrò un uomo a quella che doveva essere la moglie - Mi domando quanti anni abbia -
Non riuscii proprio a trattenermi - Ne ho abbastanza - feci, con la voce più calma che avevo - E se avete domande da fare preferirei sentirle, di modo da potervi dare una risposta -
Lui rimase visibilmente male all'essere stato ripreso così, ma cazzo, l'aveva detto lui che ero giovane, poteva come minimo aspettarsi che ci sentissi bene.
Pensando poi che probabilmente era meglio se non facevo proprio la stronza dall'inizio ripresi a parlare - Ma vi abbiamo fatto aspettare già abbastanza. Se volete seguirmi vi faccio accomodare in sala da pranzo - sorrisi impercettibilmente, senza riuscire e nemmeno volendo a farlo sembrare un sorriso degno di tale nome.
Con un brusio di assenso e qualche cenno affermativo qua e là da parte degli ospiti mi incamminai, seguita da Hidan, aprendo una seconda porta scorrevole e mettendomi di lato, per far entrare prima tutti gli altri.
Che brava padrona di casa tornata da un giorno che ero.
Anche se forse, in mezzo a tutto, la cosa che mi turbava di più era il fatto che Hidan stesse rimanendo relativamente zitto, senza nemmeno scomporsi più di tanto alle occhiate curiose che gli lanciavano tutti.
Probabilmente si chiedevano chi fosse il tizio che accompagnava il capo-clan.
E anche solo pensarlo faceva strano.
Mi sedetti a tavola solo quando si furono accomodati tutti gli altri, prendendo posto di fianco a Hidan e scambiandoci un'occhiata come a dire " Beh, per ora sta anche andando decentemente, no? ", al che rispose facendo spallucce, per poi esplorare con lo sguardo la stanza.
Qualcuno si schiarì la voce, facendomi tornare a concentrarmi sul resto del tavolo - Suppongo abbiate delle domande -
Una signora anziana molto minuta, seduta di fianco a Hidan approfittò del momentaneo silenzio per prendere la parola - Qual è il tuo nome cara? - sorrise - E non mi dispiacerebbe nemmeno sapere quello di questo bel giovanotto - diede una pacca amichevole sul braccio del jashinista che la guardò con un mezzo ghigno.
- Haiiro. - ricambiai il sorriso, spostando poi lo sguardo sull'albino - Lui è Hidan -
La signora sorrise bonariamente e, spostando lo sguardo da me a lui con fare curioso, parlò di nuovo - E' tuo marito presumo -
Hidan si scansò di lato con una faccia scandalizzatissima, gli occhi completamente spalancati - Eh?! -
Io, che nel mentre avevo osato bere, mi ritrovai ad annegare in un centimetro cubo d'acqua - Prego?! -
Lei accennò un sorrisetto - Avevo inteso che foste una coppia - ridacchiò con fare imbarazzato.
Una delle donne sedute al tavolo, dai capelli biondissimi raccolti in un'acconciatura estremamente elaborata scoppiò a ridere, mettendosi una mano davanti alla bocca nel tentativo di smorzare il suono ( e fallendo miseramente tra l'altro. Oltretutto aveva una risata odiosa ) - Akio-san, il ragazzo sarà nulla più che una guardia del corpo per Haiiro-san - ridacchiò nuovamente - Vero? - posò il suo sguardo su di me, quasi si aspettasse un complimento per una deduzione che credeva essere icredibilmente arguta.
E anche totalmente sbagliata.
Fortunatamente mi salvò un'altra donna seduta dall'altra parte del tavolo - Natsumi-san, se Hidan-san è qui ci sarà un motivo. E' irrispettoso da parte tua fare certe osservazioni - concluse con un sorriso appena accennato verso la sua interlocutrice.
Ecco, lei mi piaceva già di più.
Con uno sbuffo per nulla gentile la bionda, Natsumi, riprese a parlare, con tono considerevolmente più acido mentre si rivolgeva alla castana - Ah, perchè tu Naoko - lasciò completamente perdere l'onorifico - Ne sai parecchio di essere rispettosi eh? -
Mi limitai a guardare lo scambio con un'espressione basita, ma, purtroppo, la mia faccia venne notata dalla bionda - La qui presente ha sabotato di proposito il matrimonio di mio figlio che adesso poverino si ritrova senza un buon partito! -
Il marito, un uomo che indossava uno yukata verde scuro, si passò una mano in viso sospirando impercettibilmente. Probabilmente quel discorso l'aveva sentito tante di quelle volte da poterlo scrivere su pergamena parola per parola.
- Natsumi-san, non credo sia il posto adatto per questo disco- non ebbe mai l'occasione di finire la frase perchè l'altra donna si era lanciata in quello che aveva tutta l'aria di essere un panegirico di dimensioni bibliche su tutti i meriti di suo figlio e della sua famiglia, per poi attaccare con la storia del matrimonio saltato.
Mano a mano che proseguiva nel racconto mi trovai sempre meno interessata, lasciando vagare il mio sguardo un po' in giro per la stanza, incontrando in fine quello di Hidan.
Si avvicinò appena - Sono sorelle a quanto sembra -
- E tu come fai a saperlo? - domandai, tenendo un tono di voce abbastanza basso da passare inosservato rispetto al volume che stava usando Natsumi.
Mosse lievemente il capo verso la vecchietta - Fonti attendibili -
Ridacchiai, ritornando di malavoglia a concentrarmi su Natsumi e il suo discorso che non era ancora finito.
Sentii una mano sulla gamba e lanciai un sorrisetto pieno di gratitudine verso Hidan, appoggiando la mia mano sulla sua, mentre riprendevo non senza difficoltà il filo del discorso.
- Il che mi porta alla presente proposta, Haiiro-san - sorrise in una maniera che non avrei esitato a definire inquietante - Credo che il modo migliore per consolidare l'alleanza tra le nostre due famiglie sia un bel matrimonio. Insomma, nostro figlio è un buonissimo partito, scommetto che gli piacerebbe una bella ragazza come lei -
Il mio cervello si spense.
E mi partì un preoccupante tic all'occhio.
Al diavolo l'essere gentile a tutti i costi, qui si stava esagerando.
E tanto pure!
- Non se ne parla nemmeno - replicai a denti stretti - Se questa è la vostra condizione per l'alleanza allora potete anche scordarvelo. Non ho intenzione di sposarmi con gente che non ho nemmeno mai visto. - preso un bel respiro - In più sono già impegnata - lanciai un'occhiata abbastanza eloquente verso Hidan che, colto il suggerimento, intrecciò nuovamente la mano con la mia, sopra il tavolo, dove tutti potevano vedere.
- La guardia del corpo?! - replicò con fare indignato la donna, con una mano davanti alla bocca, completamente sconcertata - No cara, stai scherzando mi auguro! -
- Ma chi ha mai detto che è la mia guardia del corpo?! E poi che cavolo le fa presupporre che ne abbia bisogno una? So badare a me stessa, Natsumi-san -
- Come osi parlarmi con quel tono?! La mia era una proposta perfettamente ragionevole ragazzina! -
- Ma cazzo, almeno a tuo figlio hai chiesto se voleva sposarsi prima di prendertela con tua sorella perchè ha sabotato tutto? Per quanto ne sai potrebbe avergli fatto un favore! -
Prese un respiro di colpo, con espressione oltraggiata - Come osi?! - balbettò qualcosa di sconclusionato, alzandosi di botto - Lo sapevo che questa non era una buona idea! E' solo una bambina che si crede troppo importante! -
- ... Disse la donna che aveva parlato per un'ora filata senza avere bisogno di qualsivoglia tipo di interlocutore, premurandosi di rimanere al centro dell'attenzione - replicai io, guardando al cielo e incrociando le braccia sul petto.
L'avevo spenta in una maniera impressionante e se ne doveva essere accorta perchè avvampò, stringendo in pugni e cominciando a blaterare talmente veloce che metà della roba che diceva non la capivo.
- Poi c'è gente che si meraviglia del corso d'azione che all'epoca ha scelto di prendere il consiglio. Con gente irragionevole come questa era l'unica. -
Mi ritrovai a replicare con una calma gelida - Come prego? -
Notai gli sguardi increduli degli altri commensali - Prova a ripeterlo se hai il coraggio - mi alzai, guardandola negli occhi e attivando il terzo stadio - Vattene fuori! -
Squittì, nascondendosi dietro al marito che a differenza sua sembrava realmente dispiaciuto per la condotta della moglie.
Quasi mi dispiaceva urlargli dietro.
Quasi.
Alzai il tono - Fuori da questa casa ho detto! -
Natsumi praticamente fuggì dalla stanza, mentre il marito accennò un inchino - Vi porgo le mie scuse. Spero possiate perdonarla... Mia moglie tende ad essere leggermente aggressiva se non si è d'accordo col suo punto di vista. Caratteristica deprecabile, ne sono conscio, ma è pur sempre mia moglie -
Sospirai, ricambiando brevemente l'inchino - Scuse accettate. - non mi faceva proprio piacere dirlo, ma tanto era lui il capo famiglia, non la moglie - Le farò recapitare una lettera appena mi sarà possibile -
Lui annuì e in breve era fuori dalla stanza.
Mi girai con fare colpevole verso i rimanenti occupanti della stanza - Uhm... Mi dispiace? - uscì più come una domanda che non una scusa vera e propria.
Naoko sospirò a sua volta - Mia sorella è sempre stata così. Oramai non gliene faccio una colpa. Mi dispiace piuttosto per quello che ha detto, vorrei scusarmi a suo nome anche io -
Suo marito rise - Un po' picchiatella quella donna - in tutta risposta si guadagnò una gomitata nelle costole da parte della moglie a cui rispose con una risata - Oh andiamo, direi che le formalità se ne sono andate a quel paese già da un po', tesoro -
- Dobbiamo comunque essere rispettosi di chi ci ospita - fece con malcelato divertimento.
- Ehm... Per me potete fare quello che volete - feci spallucce - E' anche meglio - tornai a sedermi di fianco a Hidan che praticamente stava esultando.
- Jashin sia lodato, posso parlare come cazzo mi pare! - mise le mani dietro la testa, con un'espressione beata stampata in volto, prima di rimettersi seduto composto di scatto - Vero? - fece con tono preoccupato.
Ridacchiai -Fai come vuoi. Mi pare di capire che le buone maniere non servano più... Però non esagerare -
- Oh, anche mio marito non ha un vocabolario per così dire... Da santarellino - sorrise Naoko, dando una pacca affettuosa al braccio del compagno.
Ero tentata di dirle che Hidan formulava intere frasi solo di parolacce, ma mi trattenni, limitandomi a sorriderle, almeno finchè lo stesso non mi passò un braccio in vita, avvicinandomi a lui con un ghigno che non prometteva nulla di buono.
- Ah, conosco quello sguardo - ridacchiò Akio, facendo l'occhiolino nella nostra direzione - Giovanotti innamorati. -
Arrossii, resistendo l'impulso di passarmi una mano nei capelli.
- Da quanto state insieme se posso chiedere? -
Ci scambiammo un'occhiata interrogativa - Siceramente non ne ho idea. Un po' di mesi - fece Hidan, mentre io mi limitai ad annuire.
- Oh, e quindi quando pianificate di sposarvi? - domandò Naoko, guardando prima me e poi il jashinista, soffermandosi su di lui.
Decisi di lasciargliela sbrigare a lui quella - Eh?! - arrossì in una maniera preoccupante - Non ci ho mai pensato! Smettete di chiedere cose strane cazzo! - la sua faccia era un qualcosa di epico, sembrava pronto a scappare fuori dalla stanza.
- Oh, scusate l'indiscrezione! - si affrettò a scusarsi la castana, agitando freneticamente le mani.
- Un'ultima domanda se permettete. Avete mai pensato di avere un figlio? -  Aiko sorrise gentilmente.
Prima che potessi anche solo arrossire la porta scorrevole si aprì di scatto, rivelando la figura di Matsu sulla soglia della stanza.
Evidentemente aveva origliato... Eh... Mai una gioia.
Percorse con lo sguardo la stanza, finchè non trovò Hidan - Hai messo incinta mia sorella!? - urlò, prima di buttarsi letteralmente sopra il tavolo e addosso al jashinista, rotolando per un po'sul tatami.
- Cazzo! Levatemelo di dosso! - si dimenò, tenendoselo lontano come poteva - Per una volta che non ho fatto niente porca merda! -
- Adesso ti ammazzo! Pensi davvero che ti creda?! -
Con tutta la calma del mondo riempii un bicchiere con la salsa di soia che era rimasta dal pranzo e lo svuotai sulla loro testa, ottenendo l'effetto desiderato e facendoli scollare l'uno dall'altro, urlando qualcosa riguardo al fatto che gli avevo rovinato irrimediabilmente i capelli ( perchè per quanto non volessero ammetterlo su certe cose erano dannatamente simili ).
Mi girai con tutta la calma del mondo verso i tre ospiti che guardavano la scena basiti.
Mossi una mano verso la scena, indicandola con un gesto ampio - E questo, signori, è il motivo per cui non pianifichiamo nè di sposarci nè di avere figli -
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Ehilà gente!
Dopo un'assenza che è pressochè imperdonabile ( seriamente, da quando non aggiorno? ) sono tornata.
Chiedo umilmente scusa, ma quest'estate mi hanno dato due debiti e ho fatto delle bellissime vacanze schifose studiandomi un mix di scienze e matematica .-.
Beh, ho fatto un capitolo un po' più lungo del solito per cercare di farmi perdonare...
Chiedo scusa!!
Ad ogni modo, è cominciato un nuovo anno di scuola, quest'anno sarà un po' irregolare con gli aggiornamenti ( non sono mai stata regolare, ma shhhh ) visto che sono in quinta e già dal primo giorno i prof hanno cominciato a bombardarci con spiegazioni e compiti troppo lunghi .-.
Quindi niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto  vi chiedo ancora scusa per il ritardo.
Ciauuuuu!
Alice_
   
 
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