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Capitolo XVI.
I'm gonna do the right thing
"Per come il cuore mi batteva nel petto, mi sono detto che si poteva anche morire per un bacio."
●Marc Levy●
Dato
che i suoi amici insistevano così tanto per vederla dopo tanto
tempo, Alex fu costretta ad organizzare una serata in cui ci sarebbero
stati tutti quanti, compreso Sheldon e ovviamente anche Amy.
Non le andava assolutamente di
vederli insieme, di vedere il modo in cui il suo migliore amico
guardava la bruna. Non sarebbe riuscita a sopportare quegli sguardi che
per tutti questi anni sperò potesse dedicare a lei soltanto.
Erano passati pochi giorni da quando
gli aveva dichiarato ciò che provava per lui e per tutto questo
tempo aveva fatto qualsiasi cosa per evitarlo. Non credeva ci sarebbe
rimasta così male per un suo rifiuto, segno che ne era veramente
innamorata persa. E, da parte sua, nemmeno Sheldon aveva fatto
più di tanto al riguardo. Non l'aveva cercata una sola volta da
quella sera e questo contribuì a peggiorare il suo già
pessimo umore.
Guardò l'ora e
constatò che erano appena le tre del pomeriggio e con un piccolo
sbuffo si accomodò con poca grazia sul divano di pelle,
passandosi poi una mano nei capelli lunghi.
Di Sheldon non le era mai
interessata la sua bellezza, non era mai stato quello ad attirarla. Era
la sua maschera da sbruffone e menefreghista che indossava sempre solo
per non far vedere le sue debolezze e la sua fragilità ad averla
incuriosita fin dall'inizio. Perché se inizialmente mostrava
atteggiamenti freddi e distaccati, non appena entrava in confidenza
diventava una persona completamente diversa. Avrebbe fatto di tutto per
i suoi amici e Alex lo sapeva bene, arrivando così a fidarsi
ciecamente di lui.
Nonostante tutto il tempo passato
insieme però, Alex non era mai riuscita a far breccia nel suo
cuore, troppo impegnato a divertirsi, troppo impegnato a guardare le
altre donne per accorgersi di lei.
Ora l'unica cosa che doveva fare era
cercare di mettersi il cuore in pace. Non avrebbe più potuto
fare nulla ormai se non rassegnarsi ed assistere al momento in cui
Sheldon si sarebbe messo insieme ad Amy. Era ormai solo questione di
tempo, lo aveva capito, così come aveva capito, da ciò
che Bernadette le aveva confidato il giorno prima quando era andata a
trovarla, che l'interesse era reciproco.
Con uno scatto si alzò in
piedi. Cosa trovava di così interessante in questa Amy? Cosa
aveva di così tanto speciale da riuscire a fargli perdere la
testa in questo modo? Non era particolarmente bella, anzi era tutto il
contrario di quello su cui Sheldon era abituato a soffermarsi e a
prestare attenzione. Da quel poco che aveva visto al bar Amy le era
sicuramente sembrata intelligente, ma poi era finita lì. Per il
resto le appariva poco interessante, del tutto anonima.
Sospirando si diresse in camera sua.
Sentiva rabbia, mista a delusione. Non riusciva ad accettarlo, le
sembrava impossibile farlo in questo momento.
Mancavano ancora cinque ore
all'appuntamento con gli altri amici e più le lancette si
spostavano più sentiva lo stomaco stringersi in una morsa.
Guardò la sua immagine riflessa nel grande specchio attaccato
alla parete e si chiese se sarebbe riuscita a fingere anche questa
volta, così come aveva fatto per tutto questo tempo mentre si
comportava da semplice amica. Cercò di sorridere per darsi un
po' di incoraggiamento, ma uscì solo una smorfia che era l'ombra
di un sorriso.
Non sarebbe mai riuscita a fingere.
~°~
« Ultimamente Sheldon si
comporta in modo strano...» disse Leonard dopo un lungo e
pensieroso silenzio mentre guardava le due ragazze sedute di fronte a
lui al tavolo della mensa dell'università.
Penny corrugò la fronte perplessa. « Cosa intendi dire? A me sembra sempre il solito. »
« Intendo dire che mi sembra
diverso dalle altre volte. È sempre distratto, quando gli parlo
quasi non mi ascolta e in questi giorni non l'ho visto neanche mezza
volta sui libri. E abbiamo un esame importante, quello con più
crediti. »
Amy concordò mentalmente con
Leonard. Anche lei aveva la sensazione che fosse diverso rispetto alle
altre volte, ma era convinta fosse una semplice impressione.
« Hai idea del perché? » chiese la bionda.
Il ragazzo appoggiò la
forchetta ed incrociò le braccia, assumendo un'aria pensierosa
mentre guardava un punto a caso.
« Credo centri qualcosa su
quanto è successo qualche sera fa quando è stato da solo
con Alex. » disse infine dopo una lunga ed attenta riflessione.
Penny inarcò le sopracciglia
sorpresa mentre Amy drizzò le orecchie, pronta a non lasciarsi
sfuggire nemmeno una parola a riguardo. Cosa era successo quella sera
era fonte di domande continue che però non avevano ancora
ricevuto una risposta.
« È sempre molto vago
quando gli chiedo di dirmi cosa si sono detti, ma sono sicuro che
qualcosa è successo perché è da lì che ha
iniziato ad essere strano. » continuò lui guardando prima
una e poi l'altra.
Amy serrò le labbra in una linea dura. Questa cosa non le piaceva per niente. Aveva un brutto, bruttissimo presentimento.
« Quel ragazzo è molto
enigmatico. Cosa potrebbe mai essere successo da non volerti dire
niente? Sicuro che non sia solo una tua impressione? » disse
Penny mentre giocherellava con il cibo nel piatto.
« Magari ha altro per la testa
adesso per questo è distratto. » intervenne Amy che per
tutto il tempo non aveva detto una parola. Non voleva nemmeno pensare
che Alex fosse coinvolta in qualche modo.
Leonard invece increspò le
labbra in un piccolo sorrisetto. « Esatto Amy, ha altro per la
testa. O meglio, ha qualcuna per la testa. » affermò
guardando intensamente la ragazza con gli occhiali. Amy si sentì
avvampare senza motivo. Leonard stava chiaramente insinuando qualcosa e
lei non voleva credere a quello che inevitabilmente la sua mente stava
formulando in quel momento.
Aveva qualcuna per la testa.
Penny le diede un piccolo pizzicotto
sulla gamba per attirare la sua attenzione, cercando di non farsi
vedere da Leonard, poi ridacchiò.
« Ma davvero? Sheldon distratto da una ragazza? »
Leonard annuì senza perdere quello strano sorrisetto. « E credo anche di sapere chi è. »
Penny rivolse all'amica seduta in
parte una veloce occhiata. « La conosciamo per caso? »
continuò lei con tono tranquillo e disinvolto.
« Certo che la conoscete.
» affermò Leonard ed Amy trattenne il respiro. Sarebbe
stato tutto troppo assurdo se adesso avesse detto il suo nome. Assurdo,
ma terribilmente bello. Penny questa volta diede un paio di pacche
sulla coscia della ragazza come a dire di tenersi pronta perché
ora avrebbe detto il suo nome e poteva così confermare tutte le
teorie che aveva fatto su di loro.
« Sono sicuro che si tratti di Alex. »
Leonard pronunciò quelle parole mentre il sorriso si ingrandiva.
Penny allontanò la mano dalla
gamba della ragazza e la portò sul tavolo mentre Amy si
bloccò completamente colta alla sprovvista. Dentro di sé
era convinta che avrebbe detto il suo nome e invece era saltato fuori
quello di un'altra. Abbassò lo sguardo e sperò che
l'amico non si accorgesse dell'espressione cupa che si era dipinta sul
suo volto.
« A-Alex? »
balbettò Penny al posto di Amy. Ci era rimasta male quanto lei.
Insomma, come poteva essere lei? Se Sheldon aveva perso la testa per
qualcuna era sicuramente per Amy non poteva essere nessun'altra.
L'unica opzione valida era che Leonard ovviamente non aveva capito
niente e di conseguenza aveva equivocato tutto, ne era più che
certa. Le occhiate che Sheldon le rivolgeva non lasciavano alcun
dubbio, era troppo palese l'interesse per essere frainteso. Ma a quanto
pare era l'unica ad essersene accorta.
« Ma sì deve essere lei
per forza! Insomma si conoscono da un sacco di tempo, sono migliori
amici e poi sai com'è una cosa tira l'altra...»
« Magari ti stai sbagliando invece. » disse duramente Penny.
Leonard non colse la nota fredda
nella voce di Penny per cui le lanciò uno sguardo eloquente.
« Penny se è vero che Sheldon si è preso una cotta
per qualcuna può essere solo per Alex, fidati. Lo conosco bene e
se non è lei, beh, non so proprio chi possa essere. »
Penny non seppe più come
ribattere e riprese a mangiare cercando di evitare accuratamente di
incrociare gli occhi di Leonard. Poi all'improvviso alzò lo
sguardo su di lui.
« Invece non credo affatto sia lei. »
« Ah, no? » chiese
con un sorrisetto. « E allora chi è? Se pensi sia Ramona
ti assicuro che non potrà mai essere lei. Sheldon non si
innamora delle donne con cui è stato a letto. »
« Infatti non sto parlando di lei, cavolo. »
« Senti, ti ripeto che
può essere soltanto Alex. Non vedo nessun'altra che possa
piacergli così tanto. » replicò un po' infastidito.
« Invece sì, solo che sei troppo cieco per accorgertene! »
« E allora chi?! Dimmi questo nome! »
Penny si bloccò e si rese
conto di aver detto più di quanto avesse voluto. Guardò
Amy che intanto aveva gli occhi sbarrati e la minacciava con lo sguardo
di non osare dire altro.
« Non...non lo so. » soffiò Penny infine, arrendendosi.
Leonard riprese in mano la forchetta e tornò a mangiare lentamente e la stessa cosa fece Penny.
Amy invece non aveva fame e l'unica
cosa che voleva fare era andarsene, ma senza nemmeno rendersene conto
il ragazzo di cui avevano parlato fino a quel momento si sedette con
loro. Amy non riusciva a guardarlo in faccia dal tanto continuava a
pensare a quello che aveva detto Leonard.
« Ehi potevate almeno
aspettarmi! » si lamentò Sheldon appoggiando il vassoio in
parte a quello dell'amico. Guardò in modo torvo tutti e tre, ma
si soffermò su Amy dopo aver visto che fu l'unica a non aver
alzato lo sguardo dal piatto dopo essersi limitata a bofonchiare un
ciao poco entusiasta. Prima che potesse dirle qualcosa Leonard lo
anticipò.
« Così stasera stiamo
tutti insieme con Alex, eh? » disse tenendo quel sorrisetto di
chi aveva capito come stavano in realtà le cose.
Sheldon alzò un sopracciglio scettico. « Sì, lo so. E allora? »
« Niente niente... era
così, tanto per dire. » disse lanciando una breve occhiata
alla bionda la quale si limitò a sorridergli appena. « Se
vuoi l'appartamento libero stasera, basta dirlo. »
continuò con una certa malizia nella voce rivolto all'amico.
Amy si alzò di scatto, non
riuscendo più a rimanere seduta a quel tavolo un secondo in
più. Sheldon le rivolse un'occhiata interrogativa.
« Dove stai andando? »
Amy fu costretta a guardarlo negli
occhi azzurri anche se avrebbe preferito non farlo. Si sentiva
vulnerabile, come se lui fosse in grado di leggerle la mente ed essere
così esposta la metteva ancora più a disagio.
« Non ho più fame.
» tagliò corto. « E voglio passare in biblioteca
prima di tornare a lezione. »
« Okay. » disse con
indifferenza. Si rivolse poi a Leonard. « Piuttosto, di cosa
stavate discutendo prima? »
Colti alla sprovvista sia Leonard che Penny inventarono una scusa e Sheldon sembrò credergli.
Amy sospirando lasciò il tavolo, ma Penny, dopo un breve attimo di tentennamento, decise di seguirla.
Fuori dalla mensa la vide mentre a
passo svelto si dirigeva verso l'aula di chimica e Penny dovette
correre per raggiungerla. La afferrò per un braccio e la
costrinse a fermarsi.
« Amy...»
« Cosa c'è? » sbottò strappando il braccio dalla sua presa con un gesto stizzito.
Penny capì immediatamente il
motivo per cui l'amica non rivolse un mezzo sorriso a Sheldon e
lasciò il tavolo così presto. « Non sai come stanno
davvero le cose, Leonard ha solo ipotizzato. »
Amy sospirò e guardò
gli studenti passarle in parte. « Non mi interessa...»
soffiò quelle parole in un sussurro appena udibile.
Penny mosse un passo verso di lei.
« Certo che ti interessa invece, ti si legge in faccia! Senti,
non capisco perché ti stai comportando in ques—»
« Perché Leonard ha
ragione. » la interruppe. « Sheldon è strano in
questi giorni me ne sono accorta anche io ed è ovvio che centri
qualcosa Alex. »
Penny addolcì lo sguardo. « Non centra niente lei te lo assicuro. »
« Come lo sai? »
« Hai sentito Bernadette no?
Sono solo ottimi amici tutto qui. E, te lo ripeto ancora, lui ti guarda
in modo diverso. Non vedi come cerca sempre di stare con te? E vogliamo
forse dimenticare quello che ti ha detto quando lo hai riportato in
camera la sera della gara? »
Amy spostò il peso sull'altra gamba. « Era ubriaco. Te l'ho detto che non lo pensava sul serio. »
« Invece lo pensava sul serio! Amy perché non capisci che prova qualcosa da te? »
« Come fai ad esserne
così sicura?! » sbottò esasperata. « Come fai
ad essere così convinta che prova qualcosa per me? »
« Fidati di me. Ne sono più che certa e vedrai che anche tu finalmente te ne accorgerai. »
Amy invece non ci credeva e non
capiva da dove veniva tutta questa convinzione. Lei non riusciva
affatto a vedere tutti questi sguardi, anzi era più che certa
che la trattava nello stesso modo in cui trattava Penny e Bernadette.
Lei non era diversa per Sheldon, lo sapeva.
« Hai ragione Penny, Sheldon
si è innamorato. » prese una breve pausa. « Ma non
di me. » disse per poi avviarsi lungo il corridoio lasciando
l'amica senza alcuna possibilità di ribattere.
~°~
Il locale dove Alex aveva deciso di
andare era uno dei più in voga tra i giovani di Pasadena.
Situato ad una decina di chilometri fuori città era molto
apprezzato per la splendida vista che dava sul mare.
« Wow questo posto è
davvero fantastico! » esclamò Penny guardandosi attorno.
Era molto grande, non aveva molti posti a sedere, ma c'era un ampio
spazio dove poter ballare. Un dj stava già provando i dischi da
mettere per quella sera.
« Sapevo ti sarebbe piaciuto. » disse Alex rivolgendo alla bionda un mezzo sorriso.
Un cameriere molto affascinante si avvicinò al gruppo che lo guidò al tavolo prenotato per loro.
Raj appena vide Amy le sorrise
calorosamente ed indicò il posto libero accanto a sé.
Prima di raggiungerlo riuscì a scorgere l'occhiataccia che
Sheldon rivolse all'amico. Per un breve momento ci fu tensione tra i
due, persino Amy riusciva a percepirlo, ma si limitò soltanto a
sedersi al posto lasciato libero da Raj.
Si sistemò la gonna del
vestito nero che Penny le aveva obbligato ad indossare sotto minaccia,
affermando che se fosse venuta con i jeans glieli avrebbe tagliati
tutti. Amy si sentiva a disagio con quel vestito senza spalline che
arrivava sopra al ginocchio, per fortuna si era presa di nascosto un
coprispalle così almeno poteva metterselo e sentirsi meno
scoperta. Infatti fu la prima cosa che fece appena seduta.
« Perché ogni volta che
ti vedo sembri sempre più bella? » disse Raj ed Amy
sentì il viso accaldarsi, segno che stava arrossendo.
« G-grazie, ma non c'è bisogno che mi fai tutti questi complimenti, mi sento in imbarazzo. »
Raj per tutta risposta iniziò
a ridere. « Non ci posso fare nulla se è la verità.
» si avvicinò un po' di più ed abbassò il
tono della voce. « E poi quando ti imbarazzi ed arrossisci sei
davvero sexy. »
Amy quasi si strozzò con la
saliva. Nessuno le aveva mai detto che era sexy, sopratutto usando quel
tono così mellifluo. Istintivamente portò lo sguardo
verso un'altra direzione e ovviamente si posò su Sheldon che,
ancora in piedi, parlava con Leonard. Tempo neanche un secondo e
Sheldon la guardò negli occhi accorgendosi immediatamente che
Amy lo stava fissando. Le sorrise appena ed approfittò del posto
lasciato libero da Penny per sedersi accanto ad Amy.
« Caspita, sono già due
volte che ti vedo con un bel vestito. Se inizi a prenderci l'abitudine
avrai un sacco di ragazzi che non riusciranno a toglierti gli occhi di
dosso. » disse tenendo lo sguardo davanti a sé.
Amy non capiva se stesse dicendo seriamente o no. Non sapeva dirlo.
« E tu non ti conti? » disse per il gusto di provocarlo un po'.
Sheldon sorrise e finalmente si rivolse a lei. « Non lo sto forse già facendo? »
Il cuore di Amy iniziò a
battere troppo velocemente. Ormai bastava che le rivolgesse anche solo
mezza parola per aumentare immediatamente il battito cardiaco e pure la
gola si fece secca. L'idea che Sheldon non riuscisse a toglierle gli
occhi di dosso la mandava su di giri e se il merito era solo per un
vestito, beh, forse era arrivato il momento di cambiare il guardaroba.
Alex strinse il bicchiere con forza
sentendo quello che Sheldon aveva detto su di lei e sentì una
fitta di gelosia ed invidia mai provata prima. Sapeva che sarebbe stato
difficile vederli insieme, ma non pensava così tanto. Stava
diventando insopportabile.
Nemmeno Raj era molto contento di
vederli parlare insieme. Voleva l'attenzione di Amy tutta per
sé, ma ovviamente Sheldon stava rovinando tutto come al solito.
Perché non capiva che doveva smettere di mettersi in mezzo a
loro due?
« Ehi, c'ero seduta prima io
lì. » disse Penny una volta tornata al suo posto e
constatando che il suo vicino di casa l'aveva tranquillamente occupato.
« Mi dispiace bambola, ormai hai perso il posto. » sorrise sornione sistemandosi meglio sulla sedia.
Penny alzò gli occhi al
cielo. « Solo perché sono di buon umore stasera,
altrimenti ti avrei fatto alzare a suon di calci. »
Sheldon indicò verso il fondo del tavolo. « Il posto vicino a Leonard è libero se vuoi. »
Penny diede un'occhiata a Leonard e al posto libero in parte a lui e deglutì.
Era proprio quello che voleva
evitare, ma non aveva altra scelta per cui dovette tornare indietro e
sedersi accanto al coinquilino di Sheldon. Leonard non alzò
nemmeno lo sguardo dal cellulare che aveva in mano.
Penny sospirò. Sperò che almeno per Amy sarebbe stato meglio.
« La parte migliore di questo
posto è la terrazza; è enorme e dà sul mare.
D'estate si possono vedere anche i fuochi d'artificio, se riesci a
farti strada tra le gente ubriaca e ad evitare che qualcuno ti vomiti
addosso. »
Amy ridacchiò. «
Grazie, ma preferisco di no allora. Potrà essere bella quanto
vuoi, ma se devo rischiare così tanto allora lascio perdere.
»
Sheldon iniziò a ridere a sua
volta. « Dillo a Stuart allora che appena ha voluto provarci con
la ragazza che gli piace fin dalle medie si è ritrovato il suo
vomito addosso. »
Amy si portò una mano sulla bocca senza smettere di ridere. « Poverino! »
« È stata una scena epica, non ho mai riso così tanto in vita mia. »
Raj continuava a sospirare e a
passarsi la lingua sulle labbra per l'impazienza. Ormai era da
più di un'ora che parlavano e ridevano ed Amy sembrava non
accorgersi nemmeno di lui.
Quando vide Howard e Bernadette e poi Leonard e Penny lasciare il tavolo per raggiungere la pista da ballo gli venne un'idea.
« Ehi, andiamo a ballare? » chiese rivolto alla ragazza.
Amy lo guardò per un paio di
secondi per riflettere sulla sua domanda e Sheldon gli lanciò
un'occhiataccia torva per essere stato interrotto, ma che venne subito
ricambiata dall'indiano in un modo, forse, ancora più torvo.
« D'accordo ho capito, vado a
farmi un giro. » borbottò Sheldon alzandosi e raggiungendo
il bancone del bar dove immediatamente iniziò a parlare con il
barista dopo averlo riconosciuto.
Amy dapprima lo seguì con lo
sguardo e quando lo vide sparire dietro a Raj fu costretta ad alzare
gli occhi sull'amico che, fermo ed intento a torturarsi le mani,
aspettava una sua risposta.
Alla fine scrollò le spalle.
« Perché no? » e,
presa la mano del ragazzo, raggiunsero il centro della sala facendosi
largo tra le varie persone che affollavano il locale.
Penny si chiese perché
Leonard l'avesse seguita. Non le aveva rivolto neanche un'occhiata da
quando aveva abbandonato il suo posto accanto ad Amy perché
occupato da Sheldon e aveva parlato tutto il tempo con Howard, come se
lei non esistesse. Poi appena si era alzata dicendo che aveva voglia di
ballare Leonard fece lo stesso e solo in quel momento si erano guardati
in tutta la sera.
Decise di non pensarci più e
di godersi quelle ore di svago, senza che il suo vicino di casa la
tormentasse anche nei pensieri.
« Tieni, vuoi un po'? »
Leonard le stava offrendo un bicchiere da cocktail con un liquido rosso. Penny assunse un'espressione interrogativa.
« È un Cosmopolitan, il migliore della zona. Assaggia. »
Penny, sempre più perplessa, accettò il drink offerto dal ragazzo e bagnò solo le labbra.
« Hai ragione, è molto buono. » disse anche se aveva appena sentito il sapore.
Lui sorrise ed indicò la
folla dietro di lei che ballava. « Fa un po' schifo ballare da
soli in mezzo a tutte quelle persone, vero? »
Penny si guardò indietro e
confermò mentalmente quello che lui aveva detto. Piuttosto che
stare da sola in mezzo a quella gente sarebbe rimasta seduta al tavolo
tutto il tempo.
« Sì, concordo. » mormorò.
« Allora seguimi. »
disse iniziando a farsi strada per raggiungere il centro della sala
stando attento a non rovesciarsi il drink addosso.
« Perché? »
Leonard si fermò e si
voltò verso la bionda. « Vuoi ballare in compagnia di
qualcuno o preferisci restare lì in piedi tutto il tempo come
una scema? »
Penny aprì la bocca per
risponderli, ma la richiuse subito. Dopo un breve attimo di incertezza
decise di fare come gli aveva detto.
« Pensavo fossi arrabbiato con me. » disse una volta trovato il punto giusto dove fermarsi.
« No, non sono arrabbiato con
te. Vuoi divertirti e non pensare ad una storia, ti capisco. Nemmeno io
voglio una storia se per questo. »
« Oh...»
« Già, troppo noioso
avere una fidanzata. Ci sono troppe responsabilità e non
sopporto dover dipendere da qualcun altro. » disse guardando il
liquido rosso del suo bicchiere.
« Certo...è quello che penso anche io. » mormorò Penny con poca convinzione.
« Ottimo, allora non dobbiamo preoccuparci di nulla. » ribatté Leonard secco.
Amy ballò per un po' cercando
così di distrarsi e non pensare a niente, ma la tentazione di
sapere cosa Sheldon stesse facendo era troppo forte. Dava brevi
occhiate dietro a Raj e ogni volta che si prometteva che sarebbe stata
l'ultima immancabilmente si ritrovava a cercarlo con lo sguardo. Era un
gesto masochista, lo sapeva bene, eppure non riusciva a far finta di
niente.
Era convinta che lo avrebbe visto
provarci con qualcuna, bere insieme a lei e lanciarsi in qualche ballo
provocante e invece con suo sommo stupore niente di tutto questo
accadde. Sheldon se ne stava semplicemente seduto sullo sgabello con un
braccio appoggiato al banco del bar mentre ascoltava piuttosto annoiato
i racconti del barista. Più di una ragazza gli si
avvicinò con l'intento di chiedergli se era libero per ballare,
ma lui si limitò ad ignorarle.
Tornò a guardare Raj che
intanto aveva messo una mano dietro alla sua schiena e l'aveva tirata a
sé, riducendo così le distanze.
« Ti stai divertendo? » mormorò sfiorando con la guancia la sua.
« Sì, molto...» si stava divertendo? Di sicuro lo avrebbe fatto se smettesse di pensare a Sheldon ogni secondo.
Se voleva davvero impegnarsi con Raj
come si era ripromessa più e più volte doveva fare meglio
di così. Se continuava a lasciarsi distrarre in questo modo non
sarebbe mai riuscita a togliersi Sheldon dalla testa. Lasciò
scivolare le braccia dietro alla sua schiena e appoggiò la testa
sulla sua spalla, sforzandosi di sorridere di apparire il più
disinvolta possibile.
Sheldon li stava guardando da tutto
il tempo con la coda dell'occhio. Fece una smorfia infastidita quando
Raj l'attirò a sé. Sospirò e bevve un sorso del
suo cocktail mentre distrattamente ascoltava qualche frase del barista.
Howard si sedette accanto e lo guardò di sbieco.
« Beh, che c'è? Perché mi guardi così? » disse Sheldon alzando un sopracciglio.
« Perché Raj sta ballando con Amy? »
« Forse perché glielo ha chiesto? » sbottò alzando gli occhi e sospirando.
« Dovresti esserci tu al suo posto. »
Sheldon si girò verso di lui.
« Raj è il tuo migliore amico perché stai dalla mia
parte? » constatò e Howard allontanò lo sguardo dal
suo per qualche secondo.
« È vero è il
mio migliore amico, ma anche tu lo sei. Il fatto è che se Amy ti
ha colpito così tanto deve esserci un motivo, Sheldon. Ti sei
innamorato di lei e credo, anzi ne sono convinto, che non proverai
questi sentimenti per nessun'altra. » prese una breve pausa.
« Raj può trovare facilmente un'altra ragazza, tu no
invece. »
« N-non sono innamorato di lei. » balbettò preso alla sprovvista.
« Non prendermi in giro, Sheldon. Si vede lontano un miglio che lo sei. »
« E' davvero così palese? » mormorò.
Howard arricciò le labbra ed annuì. « Abbastanza, sì. »
Sheldon si passò entrambe le mani sul viso. « Cavolo. »
« Ma non ti preoccupare, non
lo dirò a nessuno. » disse e lui annuì un paio di
volte per poi bere un lungo sorso del suo drink.
Howard si voltò e
guardò il suo migliore amico ballare a stretto contatto con Amy.
« Non lasciartela scappare. Dico sul serio. » disse infine
e lasciò il posto per ritornare dalla sua fidanzata.
Sheldon infilò la mano in
tasca ed iniziò a giocherellare con la piccola scatola
impacchettata. Quella mattina aveva fatto un gesto avventato entrando
in quel negozio, ma non si era affatto pentito dell'acquisto. Quando
però entrò nel locale e vide Raj si pentì
immediatamente dell'oggetto che aveva in tasca.
Tornò a guardare nella
direzione in cui c'erano prima i due amici a ballare e quando vide Amy
da sola si alzò di scatto. Le parole di Howard avevano sortito
un certo effetto e senza pensarci due volte si avvicinò a lei.
La afferrò da dietro e appoggiò il mento sulla sua testa.
Amy sobbalzò per lo spavento.
« Sei libera per un ballo? » disse stringendo leggermente la presa attorno ai suoi fianchi.
« Sheldon! » esclamò riprendendosi dallo spavento iniziale. « Che stai facendo? »
« Quello che ho detto un secondo fa. Sei libera per un ballo? » ripeté avvicinando la bocca all'orecchio.
Amy non riusciva a ragionare.
Sentirlo così vicino la faceva avvampare e provare brividi
freddi nello stesso momento. Sembrava che tutto si fosse
improvvisamente fermato come se il tempo avesse voluto ritagliare un
piccolo attimo solo per loro.
Boccheggiò un paio di secondi prima di rispondere e quello che uscì lasciò inaspettati entrambi.
« Raj è andato in
bagno. Arriverà da un momento all'altro. »
sussurrò, accorgendosi poi della risposta idiota che aveva
appena dato. Perché non disse semplicemente "okay"?
Sheldon allentò la presa e
lasciò che le mani si allontanassero da lei per scivolare lungo
i fianchi in un gesto lento e rassegnato.
« Capisco...»
mormorò ed Amy percepì una certa insoddisfazione nella
voce. Voleva replicare che non ci sarebbero stati problemi a ballare
insieme, che voleva poter provare almeno una volta la sensazione di
essere completamente al centro dell'attenzione di una persona come lui.
Dell'unica persona che voleva stringere e a cui voleva accoccolarsi al
petto.
« Allora vuol dire che andremo
da un'altra parte. » continuò lui senza arrendersi. Non
avrebbe lasciato tutto per così poco.
Amy si girò appena ed
incatenò lo sguardo al suo, curiosa come non mai di sapere cosa
avesse in mente. Non ebbe nemmeno il tempo di chiedere dove volesse
andare che immediatamente Sheldon aveva già afferrato la sua
mano, intrecciando le dita con le sue in una presa salda come se non
avesse voluto lasciarla andare per tutto l'oro del mondo.
Ad Amy non interessava minimamente
se una volta tornato Raj non l'avrebbe vista e se avesse passato
l'intera serata a cercarla. Voleva solo scoprire dove questa volta
Sheldon l'avrebbe portata. L'ultima volta era il tetto di un locale
dove per poco non si erano baciati, ora cosa sarebbe stato invece?
Velocemente passarono tra le persone
che erano intente a dare il meglio di loro in un qualche ballo
improvvisato e, aperta la porta, una piacevole brezza li
accarezzò dolcemente nonostante fosse autunno inoltrato.
Raggiunsero delle scale situate
infondo al parcheggio ed iniziarono a scenderle gradino per gradino
mentre Amy alternava la vista tra la schiena del ragazzo e il paesaggio
circostante. Anche se era buio si accorse che stavano costeggiando una
piccola collina e da quell'altezza si vedeva chiaramente il mare le cui
onde si infrangevano dolcemente sulla spiaggia.
Sceso anche l'ultimo gradino si
ritrovò sulla spiaggia e si accorse che non erano da soli. Altre
coppie avevano avuto la stessa idea e le lanterne sistemate al centro
della spiaggia davano un'atmosfera davvero affascinante. Si tolse le
scarpe per poter camminare meglio.
Nonostante la presenza di altra
gente ad Amy sembrava che non ci fosse nessuno. Con il buio e con la
distanza dagli altri non fu difficile immaginare di essere soli. La
musica del locale si sentiva appena, sovrastata dal vento e dalle onde,
ma quel tanto che bastava per riuscire a distinguere lo stesso le note
e le canzoni.
Quando abbassò lo sguardo
vide che le loro dita erano ancora incrociate. E questa volta, invece
di lasciare la presa, strinse la sua mano con più forza e rimase
sorpresa quando quel gesto venne fatto anche da Sheldon.
« Amo il mare. Penso che il
rumore delle onde sia una delle cose più rilassanti che ci
siano. » disse Amy per rompere il ghiaccio. Era stato così
silenzioso per tutto il tragitto che ebbe quasi la sensazione che
sarebbero rimasti a guardare il mare in perfetto silenzio tenendosi per
mano.
« Lo penso anche io. »
Amy sorrise timidamente e
guardò la distesa buia di fronte a lei. Si sentiva stranamente
in imbarazzo a stare con lui cosa che non le era mai capitata prima, ma
se fosse stato per lei sarebbe rimasta a guardare il mare tutta la
notte con lui.
« Ho qui una cosa per te.
» disse il ragazzo spezzando il silenzio e sciogliendo la presa
dalla sua mano. Estrasse dalla tasca il pacchettino con cui aveva
giocato per tutto il tempo e glielo porse imbarazzato. Non era portato
per questo genere di cose e non sapeva nemmeno cosa dire. Lui odiava i
regali e nonostante non fosse certo la prima volta che regalava
qualcosa a qualcuno non fu mai tanto a disagio come in questo momento.
Osservava attentamente lo sguardo di Amy corrucciarsi per la
perplessità e le sue dita affusolate afferrare l'oggetto e
rigirarlo tra le mani un paio di volte come se volesse cercare di
capire cosa ci fosse dentro senza tuttavia aprirlo.
« È un regalo. »
continuò lui dato che Amy non aveva detto ancora una parola e la
sua espressione leggermente confusa non accennava a lasciare il suo
volto.
« Sì, solo che...» questa volta guardò lui. « Non me lo aspettavo. »
Sheldon ridacchiò. « Lo so, non è una cosa da me questa. Però ci tenevo. »
Amy titubante iniziò a togliere la carta blu scuro che avvolgeva la scatolina stretta e lunga.
« E poi volevo scusarmi con te
per averti ignorata per tutto quel tempo e per...quello che è
successo alla gara...» mormorò imbarazzato come non mai.
Amy annuì e sorrise timidamente mentre armeggiava con la carta. Quando la tolse però aspettò ad aprirla.
« Se è vuota giuro che non ti parlerò mai più. » affermò corrugando la fronte.
Sheldon si portò una mano sul
petto mentre l'altra l'alzò. « Ti assicuro che non
è vuota, prometto. »
Amy piegò le labbra in un
piccolo sorriso e lentamente alzò il coperchio rivelando un bel
bracciale d'argento che lasciò la ragazza di stucco.
« Wow...» mormorò senza togliere gli occhi dall'oggetto. « È davvero bello. »
« Stamattina mentre giravo per
il centro l'ho visto in vetrina e ho pensato che...sì,
insomma...che ti sarebbe stato bene...» cercò di mostrarsi
indifferente come al solito, ma lo sguardo era basso.
« Grazie, ma...perché? »
« Deve esserci un perché per un regalo? »
« Non riesco a capire perché io, Sheldon. Cos'ho di diverso? »
« Molte cose, Amy. È un
vero peccato che tu non riesca ad accorgertene. » Si
avvicinò di un passo e prese il bracciale ancora appoggiato sul
soffice velluto della scatolina. Lo mise sul polso destro della ragazza
e pazientemente cercò di agganciarlo finché non ci
riuscì. Un piccolo sorriso soddisfatto increspò le sue
labbra quando appurò che aveva ragione sul fatto che quel
bracciale le donava perfettamente.
Le dita accarezzavano dolcemente
l'interno del polso e ad Amy mancò il respiro mentre le sentiva
salire lungo il braccio e fermarsi alla base del collo. Sentì il
cuore martellarle nel petto per la troppa vicinanza con lui.
Sheldon sapeva che quello sarebbe
stato il momento perfetto. Non poteva attendere oltre e se Raj si fosse
arrabbiato con lui non gli importava affatto.
Dopo aver accarezzato un paio di
volte la sua guancia con il pollice, lentamente avvicinò il viso
al suo fino a quando non incontrò le labbra di lei, morbide,
impazienti di sentirlo dopo tutto questo tempo.
Amy sentì la terra mancarle
sotto i piedi dall'emozione e la felicità che stava provando in
quel momento era indescrivibile.
Sheldon, vedendo l'espressione
spaesata della ragazza, si allontanò di qualche passo. «
Scusa, io...io non dovevo...» si affrettò a rispondere.
« Tu stai uscendo con Raj e...» sospirò. «
Sono uno stupido. »
« Sheldon, io in realtà—»
« Ehi, Cooper! »
Entrambi si voltarono sentendo la
voce di un ragazzo che intanto si stava avvicinando a loro con un
ghigno strafottente e una bella bionda accanto a sé. Amy si
chiese chi fosse mentre Sheldon lo guardò male.
« Non avrei mai pensato di
vederti qui e con una ragazza come...lei. » continuò il
ragazzo misterioso con tono sprezzante indicandola con la testa con
aria indifferente.
Amy fece finta di non cogliere il mezzo insulto insito nelle sue parole.
« Che cosa vuoi, Kripke? » sbuffò infastidito muovendo un passo nella sua direzione.
« Niente, volevo solo dirti che hai fatto davvero un ottimo lavoro con Josh. » ghignò parecchio divertito.
Amy corrugò la fronte interrogativa mentre Sheldon sbiancò.
« Chi è Josh? »
« Santo cielo, hai spaccato la
faccia a quel poveraccio! Sai che adesso è ancora al pronto
soccorso e che probabilmente lo devono ricoverare? Ma che ti è
preso? » esclamò dandogli una pacca sul braccio. «
Qualunque cosa fosse hai fatto bene. Era da tempo che quel qualcuno
dovesse dare una bella lezione a quel coglione. » concluse
guardando Amy che rimase sconcertata dalle parole che aveva sentito.
« Cos'è successo? »
« Niente, lascia perdere...»
« Non hai sentito stamattina
all'università? Sheldon ha tirato un pungo al capitano della
squadra di Football e per poco non scoppiava una rissa. »
spiegò senza smettere di ridere e anche la sua ragazza si
lasciò andare in una breve risata.
Amy si voltò verso di lui
incredula. Ma che gli saltava per la mente? Guardò le nocche
della mano destra e vide che erano leggermente rovinate.
Kripke si avvicinò un po' di
più a loro. « E tra l'altro da quando Alex è
tornata te la stai scopando come se non ci fosse un domani. » Si
sedette sul muretto seguito dalla sua ragazza e le cinse immediatamente
la vita con un braccio.
« Io non ho fatto niente con lei! » esclamò.
Barry Kripke scrollò le
spalle. « Non è questo che si sente in giro. Ma dai, con
la figlia dei Smith? Seriamente? Appena suo padre lo scoprirà
dovrai nasconderti o ti verrà a cercare dopo che hai osato
profanare il corpo dell'adorata figlia. » poi sorrise malizioso.
« E quello che si sente in giro ha dell'incredibile. Solo tu
riesci a fare queste cose, praticamente la stai sfondando quella povera
ragazza! » ed iniziò a ridere di nuovo, questa volta
più forte.
Sheldon boccheggiò incredulo
da quelle parole. Perché si stavano diffondendo quei
pettegolezzi assolutamente fasulli?
Si girò verso Amy con estrema lentezza per vedere il suo volto pallido e la mascella contratta per la tensione.
« Non devi ascoltarlo, sta mentendo. È...è una cazzata. »
Amy non lo stava neanche guardando,
troppo concentrata sulle parole appena dette dal ragazzo che la stava
fissando parecchio divertito dal muretto.
« Una cazzata? Io non credo
proprio. È stata proprio Alex a dirmelo. » intervenne la
ragazza di Barry che per tutto il tempo era stata in silenzio e Sheldon
si mise davanti ad Amy per non permetterle più di guardarli.
« Devi credermi, Amy. Quello che Barry sta dicendo sono solo stronzate, te lo giuro. »
Amy scosse la testa. Non ci credeva,
era lui che stava mentendo non Barry. Aveva sentito anche lei alcune di
queste fantomatiche voci, ma non sapeva che si trattasse di Sheldon.
Aveva avuto dei sospetti, ma non voleva crederci davvero.
Barry la scrutò ancora per un po' poi, inarcando le sopracciglia, la indicò.
« Ho capito chi sei! Sei
l'amica di quella bionda stra figa che frequenta Psicologia e che si
è trasferita di fronte a Cooper! » Scese dal muretto e si
avvicinò di qualche passo, rivolgendosi poi a Sheldon. «
Amico, perché non sei con la bionda invece che con questa qui?
Non sei stato tu a dire che la trovavi assolutamente ridicola e per
nulla attraente? »
Amy trattene il respiro e si sforzò di restare calma.
« Stai zitto, Kripke. Giuro
che se dici un'altra parola—» sibilò a denti stretti
intimandogli con lo sguardo di non aggiungere nient'altro.
« Mi ricordo: eravamo in
università una mattina, ti ha indicata mentre passavi e si
è messo a ridere. Poi con Josh ha cominciato a dire un mucchio
di robe su di te. Robe del tipo che avresti fatto meglio a non uscire
di casa per non ridicolizzarti ulteriormente o che nessun ragazzo
avrebbe mai avuto il coraggio di avvicinarsi a te. »
« Okay, adesso basta. »
urlò riducendo in fretta la distanza con Barry e dandogli uno
spintone, pronto a fargliela pagare cara.
« È vero? » chiese Amy con un filo di voce.
Sheldon immediatamente lasciò
la presa dalla giacca di Barry e tornò verso di lei. Diede un
calcio ad un sasso, si mise le mani in tasca e si tormentò a
lungo i labbro prima di rispondere.
« Sì, è vero.
Ho...ho davvero detto quelle cose. » mormorò dopo un lungo
sospiro. « Mi dispiace, ma non è assolutamente
come—»
« Ti dispiace? Mi hai umiliata
davanti ai tuoi amici e vieni a dirmi che ti dispiace? »
sbottò gelida ed incredula allo stesso momento.
Era davvero questo quello che
pensava di lei? Aveva solo mentito per tutto il tempo, si stava
approfittando di lei ed aspettava solo il momento giusto per farla
soffrire. E ci era riuscito, dannazione.
« Ti stai scopando Alex da
tutto questo tempo e vieni da me per farmi un regalo e baciarmi. A
quale scopo? Qual è il tuo scopo, Sheldon!? »
gridò sentendo il viso avvampare e le lacrime inumidire le
guance. « Anzi no, non voglio saperlo. Non voglio sapere il
motivo di tutto quanto. »
Sheldon vedendola piangere si
sentì sprofondare. Non era così che aveva programmato la
serata. Nella sua mente dopo il bacio le avrebbe rivelato tutto quello
che provava per lei e, forse, sarebbero tornati a casa insieme. Ma era
andato tutto storto invece. Per colpa di Barry.
Amy gli voltò le spalle e se
ne andò, asciugandosi gli occhi con il palmo della mano,
indignata e stanca di tutte quelle prese in giro.
« Ehi, aspetta! »
gridò rivolto alla sua schiena. Era un azzardo correrle dietro,
ma non poteva restare senza fare nulla.
« Ops, forse non avrei dovuto
dire quelle cose davanti a lei. » disse con finto dispiacere
Barry massaggiandosi il mento. « Credo si sia arrabbiata
parecchio. »
Sheldon gli rivolse un'occhiata
omicida prima di seguirla. Una volta raggiunta l'afferrò per una
spalla e lei, con un gesto stizzito, si allontanò dalla sua
presa.
« Lasciami. »
« Posso spiegare. » cercò di difendersi abbassando la voce.
« Non c'è niente da
spiegare. Né con il tizio che hai picchiato né con Alex e
né tantomeno con quello che hai detto su di me! »
gridò. Ora si era finalmente resa conto del tipo di persona che
era e capiva anche perché tutti le avessero detto di stargli
alla larga. Se solo li avesse ascoltati prima forse tutto questo non
sarebbe successo. Riprese a camminare il più in fretta
possibile, ma Sheldon ancora una volta la seguì e la
obbligò a fermarsi dopo averla presa per il polso.
« Ti ho detto di lasciarmi!
» alzò la voce ancora una volta. Nonostante l'evidente
rabbia della ragazza Sheldon non la lasciò andare e questo
bastò per farla infuriare ancora di più. « Non
voglio star qui ad ascoltare le tue scuse! Io non starò ai tuoi
giochetti e non mi farò abbindolare come fanno le altre a cui
sei abituato, scordatelo! Volevi umiliarmi? Bene, ci sei riuscito,
complimenti! »
« Devi ascoltarmi, non è come pensi. »
« Non mi interessa quello che
dici. Ho già capito più che abbastanza del tipo di
persona che sei e non ho nessuna intenzione di star qui a farmi
prendere in giro da te. Vivi la tua patetica vita come più ti
aggrada, ma smettila di tormentarmi. » disse con un tono talmente
gelido che Sheldon deglutì e lasciò andare il braccio
della ragazza.
Amy poté ritornare dentro e
mescolarsi tra la folla, ma la consapevolezza che non sarebbe mai stato
il ragazzo che voleva fu troppo dolorosa da sopportare. Sheldon era
violento, non aveva alcun tipo di moralità e mentiva
spudoratamente. Più ci pensava più sentiva le lacrime
salire agli occhi ed offuscarle la vista.
Riuscì ad incrociare Raj che era intento a cercarla preoccupato.
« Dov'eri finita? » disse lui con un mezzo rimprovero.
« Riportami al campus. » disse lei con un filo di voce.
« È successo qualcosa? » domandò avvicinandosi di un passo.
« Per favore. »
continuò lei ignorando la domanda e il ragazzo, con un sospiro,
la guidò fino alla macchina.
Penny in un primo momento non si
accorse dell'allontanamento dell'amica dal locale. Si stava divertendo
un mondo a ballare e Leonard per tutto il tempo era rimasto vicino a
lei, ballando con lei e stando ben attento che nessuno si avvicinasse
troppo alla bionda. Non ci avrebbe pensato due secondi a tirare una
gomitata nel mento a chiunque avesse anche solo osato sfiorarla per
sbaglio.
« Non pensavo fossi così bravo a ballare! »
« Come? » gridò cercando di superare il volume della musica.
« Ho detto che non pensavo
fossi così bravo a ballare! » gridò lei a sua volta
e Leonard annuì anche se non aveva capito un accidente di quello
che aveva detto.
Tutto quel muoversi e quel caldo soffocante lo convinsero a fermarsi un attimo a prendere fiato.
« Vado a prendere da bere! »
« Cosa? » alzò la voce Penny non sentendo assolutamente nulla.
« Vado...» si
indicò con un dito. « A prendere...» sospese la mano
a mezz'aria imitando la presa di un bicchiere. « Da bere! »
disse indicando questa volta il bancone del bar. Penny, leggendo un po'
il labiale, capì quello che aveva detto e si limitò a
fare cenno di sì con la testa.
Continuò a scatenarsi sotto
le note di una popolare musica da discoteca quando all'improvviso
qualcuno avvolse la sua vita con il braccio e la strinse a sé
appoggiando le labbra sul suo collo. In un primo momento era convinta
fosse Sheldon, giusto per farle uno scherzo e spaventarla un po', ma
era decisamente troppo invadente e la sua presa troppo forte per essere
lui. Quando si voltò e vide che era un perfetto sconosciuto
immediatamente gli diede uno spintone per mandarlo via, ma non era
abbastanza forte per uno con quei muscoli.
« Non toccarmi, togliti!
» gridò, ma lui si limitò a sghignazzare e ad
avvicinarsi ancora di più.
« Perché dovrei farlo? Sei la più figa qua dentro. »
« Vattene, non ti avvicinare! »
La prese per un braccio, ma qualcuno si frappose fra di loro.
« Lei è con me. » disse minaccioso Leonard reggendo due bicchieri.
Il tizio muscoloso lo fissò
per lunghi secondi poi lasciò andare il braccio della ragazza
con malavoglia ed alzò entrambe le mani in segno di scusa.
« Pensavo fosse sola » disse semplicemente allontanandosi.
Penny era furibonda per aver lasciato che qualcuno mettesse le mani su di lei. A passo svelto ritornò al suo tavolo.
« Non è possibile che
non si possa nemmeno ballare in pace! » sbottò
accavallando una gamba sull'altra e tracannando un generoso sorso di
cocktail.
« Sai che gente gira in posti
come questi e tu sei molto carina, poi se ti vedono anche da sola
è come se si sentissero autorizzati a portarti nei bagni o nelle
loro macchine. »
« Per fortuna c'eri tu altrimenti mi sa che sarebbe successo per davvero. »
« Non lo avrei mai permesso » disse serio e Penny sorrise.
« Grazie per prima »
« Di niente »
La bionda si guardò attorno
cercando di trovare qualcuno che conoscesse, ma nessuno aveva un volto
familiare. « Non si vede più nessuno dei nostri amici,
sono spariti tutti quanti! »
« Hai ragione non vedo più nessuno » disse guardandosi in giro.
Penny si allarmò. « E
nemmeno Amy. Dov'è finita? » tirò fuori
immediatamente il cellulare per comporre il suo numero sperando che
rispondesse. Non aveva più fatto caso a lei per tutta la sera e
se per colpa sua le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai
perdonata.
« Tranquilla l'ho vista andare
via con Sheldon prima. » disse Leonard e Penny smise subito di
premere sullo smartphone per guardare il ragazzo.
« Davvero? E perché? »
Alzò le spalle. « Non ne ho idea. Saranno andati a farsi un giro per conto loro. »
Penny cercò di mascherare un piccolo sorriso.
E così erano da soli, eh? Chissà che accidenti stavano combinando ora.
« Non pensavo che Sheldon
fosse fatto così. » mormorò una volta che Raj
parcheggiò la macchina fuori dal campus. Avevano fatto tutto il
tragitto in silenzio tombale, ma alla fine Amy non riuscì a
trattenersi dall'esprimere quel pensiero.
« È stato lui a farti piangere? » disse serio il ragazzo voltandosi verso di lei.
« Lascia stare, Raj. La colpa
è mia visto che pensavo fosse un tipo di persona e in
realtà si è rivelato essere l'opposto. »
guardò fuori dal finestrino le altre macchine parcheggiate.
« È uno stronzo che si diverte a far soffrire gli altri e
io sono stata così stupida da credere che fosse una brava
persona. »
« Hai sentito quello che è successo in università con un certo Josh? »
Lei annuì. « Ma tu come fai a saperlo? »
Raj scrollò le spalle.
« Beh, Leonard ci ha raccontato tutto. È stato lui a
fermare Sheldon prima che si accanisse ancora su Josh. »
Solo lei non sapeva niente di questa storia a quanto pare.
« E poi c'è anche la
questione con...Alex. » fece fatica a pronunciare quel nome.
« E tutto quello che ha detto su di me insieme ai suoi amici.
»
Raj tamburellò con le dita
sul volante, ma non disse nulla. Amy si insospettì per quello
strano silenzio da parte dell'indiano.
« Tu lo sapevi, vero? » disse assottigliando lo sguardo.
« I commenti che ha fatto su
di te me li ricordo perché c'era anche Leonard in
università. Era il primo giorno in cui avevano ripreso le
lezioni ed eravamo andati tutti al solito bar quella sera per bere come
abbiamo sempre fatto e ad un certo punto è venuto fuori
l'argomento matricole e Leonard ha iniziato a fare i soliti commenti
che si fanno sempre sulle matricole, sai com'è no? E tra questi
nuovi arrivati presi di mira c'eri anche tu, anche se io e Howard ti
conoscevamo solo come "la ragazza dai capelli castani che era passata
di fronte a loro quella mattina". » allontanò lo sguardo
dal suo. « Ma non sapevamo eri tu, davvero. Leonard non gli
avrebbe mai dato corda se sapeva che saresti diventata una sua amica.
»
« Capisco. » disse apatica.
« Stavano solo scherzando, Amy, davvero. »
« Ma davvero? Chissà perché non ci credo affatto. » sbottò incrociando le braccia al petto.
« Amy...» disse con un
sospiro. « Sheldon ha tanti difetti, questo è vero, ma ti
assicuro che non è cattivo né tantomeno perfido. Dopo
averti conosciuta ha detto che se qualcuno osava dire qualcosa su di te
gliel'avrebbe fatta pagare cara. »
Amy annuì poco convinta. Non si fidava ancora.
« E di Alex che mi dici? »
« Non saprei. Sono sempre
stati molto amici e più di una volta Sheldon ha ribadito che non
si sarebbe mai e poi mai approfittato di lei, però le cose, si
sa, cambiano. »
Il viso di Amy si rabbuiò.
« Il fatto è che tra
quei due c'è sempre stata una sorta di alchimia. Erano molto
uniti prima che lei partisse per Londra. C'era un periodo in cui dove
andava uno c'era sempre l'altra e quindi, tutto sommato me lo aspettavo
che prima o poi quei due arrivassero, come dire...al sodo, ecco.
» Le toccò il braccio per confortarla.
« Voglio solo che tu sappia che per te ci sarò sempre. Per qualunque motivo. »
« Grazie. » sorrise
appena improvvisamente rincuorata. « Forse è meglio se
vado adesso, si sta facendo tardi. »
« Sei sicura di voler restare da sola stasera? »
Il viso di Amy si fece cupo a quella
domanda. No, non voleva stare da sola, sapeva che avrebbe passato tutto
il tempo a focalizzarsi su quanto era successo prima con Sheldon, ma
non aveva il coraggio di chiedergli di farle compagnia. Avrebbe voluto
parlare con lui come se nessun problema fosse dietro alle sue spalle,
pronto a farla cadere nello sconforto. Si portò entrambe le mani
sul viso e scosse la testa in segno di dissenso.
Raj delicatamente le afferrò una mano costringendola così ad alzare gli occhi su di lui.
« Ho un'idea. » disse
solo ed accese la macchina allontanandosi nella direzione opposta
rispetto a quella da cui erano arrivati.
Amy non capiva cosa ci facevano su
un prato a quell'ora così tarda. Ormai c'era poca gente per le
strade e il parco in cui adesso si trovavano era completamente deserto.
Raj si avvicinò poco dopo con
in mano una coperta che spiegò sull'erba resa fredda dalla bassa
temperatura. Si sedette sulla morbida e calda coperta marrone ed
invitò Amy a fare lo stesso.
« Guarda in alto. » disse ed Amy obbedì volgendo lo sguardo verso il cielo buio.
Quello che vide la lasciò
senza parole. Non aveva mai visto così tante stelle brillare
tutte insieme sopra la sua testa. Erano così belle che non
riusciva a riabbassare lo sguardo sul ragazzo per chiedergli quali
fossero i suoi piani per quella sera.
« È davvero bellissimo. » disse ancora incantata.
« Qui siamo lontani dalle luci
della città, è per questo che riesci a vederle
così nitide. » spiegò avvicinandosi un po' di
più. Alzò poi un braccio per indicare un insieme di
stelle. « Guarda quella costellazione: è Orione. È
una delle più facili da riconoscere, vedi come sono luminose le
stelle? »
Amy seguì il suo braccio fino
ad individuare le stelle indicate. « Poi c'è Cassiopea che
rappresenta la regina Etiope. »
« Wow...»
Ed andò avanti così
per un po', con Raj che le spiegava qualche aneddoto interessante sulle
costellazioni che conosceva e con Amy che lo guardava affascinata.
« Tu sei così diverso da Sheldon. Sei sempre gentile, come fai ad essere suo amico? »
Lui iniziò a ridacchiare.
« Mi sono abituato ai suoi modi di fare, ai suoi cambi di umore
improvvisi, ai suoi atteggiamenti. Te l'ho detto non è una
cattiva persona bisogna solo imparare a conoscerlo bene. È
divertente essergli amico, non ti annoi mai. »
Amy avrebbe voluto conoscerlo meglio
come Raj aveva suggerito di fare, ma al tempo stesso credeva che non
sarebbe mai riuscita a conoscerlo davvero. E credeva anche che non si
sarebbe mai abituata del tutto ai suoi atteggiamenti o ai suoi cambi di
umore come Raj sembrava aver fatto.
Raj appoggiò una mano sulla sua ed Amy smise di pensare a Sheldon. Lo guardò intensamente e sorrise appena.
« Sono contenta che tu sia rimasto con me. »
Raj portò la mano libera sul
suo collo ed Amy non cercò di allontanarsi da quel tocco, anzi
quel gesto fu sufficiente per tranquillizzarla.
« Anche io sono contento di essere rimasto. »
Si avvicinò un po' di
più e quando constatò che Amy non aveva nessuna
intenzione di spostarsi o di fermarlo sfiorò delicatamente le
sue labbra. Sapevano del Cosmopolitan che aveva bevuto prima.
Raj portò anche l'altra mano
sulla sua guancia e tenendo il viso la baciò con meno timore.
Aveva paura che si sarebbe allontanata e invece era lì che
ricambiava il suo bacio, portando le braccia dietro alla sua nuca.
« Vorrei che questa sera non finisse mai. » mormorò il ragazzo una volta che si staccò da lei.
Amy sorrise, ma fu pervasa dalla
sensazione che forse non era questo ciò che voleva perché
la sensazione delle labbra di Sheldon era ancora nitida e fresca nella
sua mente.
Le venne subito in mente anche
quello che aveva detto Kripke su quanto accaduto con Alex, la conferma
da quella ragazza che Sheldon stesse mentendo quando le disse che era
tutto vero, la notizia che quella mattina Sheldon avesse preso a pugni
un tizio senza apparente motivo; e tutto il suo perfetto castello
crollò inesorabilmente al suolo.
Non sapeva esattamente come sentirsi, era ancora combattuta dai suoi sentimenti.
Poi incrociò gli occhi marroni di Raj e il suo sorriso così bello le diede un sollievo immediato.
Ora aveva la certezza.
Con Raj stava facendo la cosa giusta.
Penny e Leonard ridevano di gusto
mentre uscivano dal locale. Erano stati così bene quella sera
che il litigio avuto qualche giorno prima in cui lui le aveva chiesto
se volesse o meno fare le cose seriamente sembrava dimenticato.
Penny rideva come non faceva da
tempo e a Leonard piaceva guardarla mentre il suo viso si illuminava di
gioia. Era così bella che non riusciva a toglierle gli occhi di
dosso. Le prese una mano e la tirò verso di sé. Una mano
dietro la nuca e l'altra stretta nella sua e presto le loro labbra si
toccarono ancora una volta. Era un bacio decisamente più dolce
rispetto a quello dato dopo la festa per le matricole.
« Leonard...» disse lei dopo che si staccarono, ma il ragazzo sorrise.
« Colpa mia, è da quando sei uscita di casa che volevo farlo. »
« Ne abbiamo già parlato. »
« È solo un bacio,
Penny, rilassati. Non ho nessuna intenzione di diventare il tuo ragazzo
puoi stare tranquilla. » replicò indurendo il tono.
« Mi ricordo quello che hai detto prima, non me ne sono
dimenticato. »
« Allora potevi fare a meno di baciarmi. » replicò lei stizzita.
« Farò a meno quando tu
smetterai di ricambiare ogni mio bacio. » disse tranquillamente
mentre tirava fuori dalla tasca le chiavi della macchina e Penny rimase
ammutolita. Aveva ricambiato entrambi i baci, ma la prima volta non era
particolarmente lucida e questa volta, beh, Leonard era più
affascinante del solito. Il cuore prese ad accelerare all'improvviso
mentre gli osservava la schiena e non riusciva a capire cosa le stesse
succedendo. Voleva smettere di pensare ai ragazzi, ma per qualche
assurdo motivo con Leonard le era impossibile.
« Ehi, ma cosa ci fai qui?
» disse Leonard riconoscendo il suo coinquilino seduto sul
marciapiede mentre si teneva la testa fra le mani.
« Sheldon...» lo
chiamò ancora toccandogli la spalla visto che non si era mosso.
Con una lentezza esasperante l'amico liberò la testa dalle mani
e lo guardò.
« Ho rovinato tutto, Leonard. Sono stato così stupido da rovinare tutto con le mie stesse mani. »
« Aspettami in macchina. » disse rivolto a Penny.
« Okay...»
Quando salì in macchina e chiuse la portiera, Leonard si rivolse nuovamente al suo migliore amico.
« Dov'è Amy? Non dovrebbe essere qui con te? »
« È andata via con Raj.
» si passò le mani sul volto più volte, poi si
alzò in piedi di scatto. « Tutta colpa di quel maledetto
Barry Kripke! Se lui non avesse cominciato a dire quelle stronzate non
sarebbe successo nulla ed Amy sarebbe tornata con me non con Rajesh.
» disse con profondo disprezzo.
« Sheldon, calmati. Spiegami cos'è successo! »
Sheldon si immobilizzò quando si rese conto di quello che la ragazza di Barry aveva detto.
"Non è una cazzata. È stata Alex a dirmelo."
Cosa le aveva raccontato? Era per quello che adesso giravano pettegolezzi su di loro?
Amy si era arrabbiata parecchio per
questa cosa, molto più che con la storia dei commenti poco
carini che aveva fatto la prima volta che l'aveva vista. Doveva vederci
chiaro, capire cosa stesse succedendo.
E poi eccola lì. Alex stava uscendo mentre parlava e rideva con Bernadette.
Immediatamente la prese per un braccio e la allontanò da orecchie indiscrete.
« Che cosa stai facendo? » chiese piuttosto confusa.
« Che cosa sei andata a dire
in giro? » sibilò furioso. Alex sbatté gli occhi
più e più volte non sapendo nemmeno di cosa stesse
parlando.
« Ma cosa stai dicendo? » lo ammonì corrugando le sopracciglia.
« Smettila di far finta di
niente! Perché sei andata a dire che siamo stati a letto
insieme? » disse avvicinandosi di un passo, lo sguardo
assottigliato per la rabbia che non accennava a scemare.
Alex spalancò gli occhi. « Chi...chi ti ha detto queste cose? Io...io non ho mai detto questo! »
Sheldon incrociò le braccia al petto e spostò il peso da una gamba all'altra.
« C'era Rachel insieme a
Kripke stasera. Hanno ribadito più volte il fatto che tu abbia
detto a lei che io e te scopiamo da quando sei tornata. » disse
in tono grave. « Ma sono sicuro che non hai detto tu queste cose,
vero? »
La ragazza si morse il labbro e spostò lo sguardo alla sua destra, poi emise un lungo sospiro.
« Alex...» si
avvicinò ancora ed appoggiò una mano sulla ringhiera in
ferro. Erano vicinissimi tant'è che Alex deglutì
sonoramente. «...che cos'hai detto a Rachel? »
mormorò abbassando così tanto la voce da renderla roca.
« Niente, te lo assicuro. » sussurrò cercando di non distogliere lo sguardo dal suo.
Sheldon sospirò e
lasciò lentamente la presa dalla ringhiera e mosse qualche passo
indietro, poi le diede le spalle e scese i gradini di pietra. Una volta
sul vialetto sentì Alex chiamarlo.
« Aspetta...» si
torturò le mani prima di alzare lo sguardo su di lui che intanto
si stava avvicinando a lei. « Ho...ho solo detto che eravamo
stati insieme a parlare un po', non sono scesa nei dettagli. Ha
insistito così tanto per sapere cos'avessimo fatto perché
lei, insomma, sapeva quello che provo per te e...» prese una
pausa. «...probabilmente quando sono rimasta così vaga
avrà pensato che mi vergognavo di dirle com'erano andate davvero
le cose e avrà frainteso tutto...» concluse.
Sheldon alzò gli occhi al
cielo esasperato. « Non ci posso credere...sapevi come sarebbe
andata a finire, perché continui a stare con quella lì
non lo so! » la rimproverò. « Sai che è una
pettegola e che non ha problemi a divulgare qualcosa anche se non
è sicura che sia vero o falso! » alzò la voce.
« È tutta colpa sua, la detesto quella ragazza! »
« A dire il vero non è solo colpa sua. »
« Che cosa intendi dire? » disse serio.
« Quando...quando lei mi ha
chiesto se noi due eravamo finiti a letto insieme...io...non sono
riuscita a dirle di no. » mormorò vergognandosi per il suo
gesto.
Sheldon strinse le labbra in una
linea dura. Non poteva credere a quello che aveva sentito. Erano amici,
si conoscevano da tanti anni e non solo avevano passato di tutto
insieme, ma si erano anche confidati e consolati a vicenda. Ora lei
invece lo aveva ferito in questo modo. Raccontando una bugia su di lui,
anzi su di loro.
« Senti, mi dispiace
tantissimo, sono stata una stupida e hai ragione ad essere arrabbiato
con me, ma alla fine si tratta di uno stupido pettegolezzo, vedrai che
nel giro di qualche giorno si saranno già dimenti—»
Si girò di scatto. «
Non mi interessa l'opinione degli altri! » gridò. «
Non mi è mai fregato nulla di quello che gli altri pensano di
me, lo sai bene. »
« Ma allora se non ti
interessa perché sei così arrabbiato? Non è la
prima volta che mettono in giro voci su di te, ma non ti sei mai curato
di nulla...»
Sheldon prese un paio di respiri e
chiuse gli occhi per un paio di secondi. « C'era anche Amy quando
Kripke ha detto quelle stronzate. »
Alex schiuse la bocca stupita.
« E lei se n'è andata
furiosa. Le avevo regalato un bracciale, l'ho...l'ho baciata e poi
arriva quell'idiota e rovina tutto. »
Alex sussultò all'improvviso.
Sheldon aveva deciso di farsi avanti con Amy e forse ci sarebbe anche
riuscito nella corsa alla conquista del cuore della ragazza se lei non
avesse fatto la più grande stupidata della sua vita, raccontando
quella bugia.
Si portò una mano sulla
bocca. « Mi dispiace così tanto...» sfiorò un
suo braccio, ma lui si scostò.
« Mi fidavo di te, dico davvero. Adesso invece...» sospirò. « Ho bisogno di tempo. »
Alex annuì sentendo gli occhi farsi lucidi. « Certo...capisco. »
« È meglio se vado
adesso. » tagliò corto voltandole le spalle e scendendo di
corsa i gradini per poi raggiungere l'auto parcheggiata. Una volta
salito guardò la sua immagine riflessa nello specchietto
retrovisore ed emise un lungo sospiro di rassegnazione.
L'aveva fatta soffrire e se ora l'aveva persa poteva solo incolpare se stesso.
È un capitolo
decisamente più lungo rispetto ai precedenti, spero di non
avervi annoiato^^' ma almeno mi faccio perdonare per il ritardo.
Che dire, il capitolo è partito in un modo per poi stravolgersi
completamente sul finale. Ammettetelo, questa volta eravate davvero
convinti che finalmente Sheldon ce l'avrebbe fatta a dichiarsi ad Amy.
Ma da quale persona perfida e malvagia che sono ho deciso di
scombussolare tutto e mescolare un po' le carte in tavola.
Amy è venuta a conoscenza di certi dettagli di Sheldon che
l'hanno fatta arrabbiare parecchio e nonostante quest'ultimo abbia
tentato in tutti i modi di spiegarsi, Amy non glielo ha permesso.
Leonard e Penny...mmh, davvero sono così intenzionati a non iniziare una storia seria?
Ora corro a rispondere alle vostre recensioni e vi ringrazio ancora infinitamente per seguire questa fanfic!
Alla prossima^^
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