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Autore: StormLight94    30/09/2015    5 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XVI.
I'm gonna do the right thing

"Per come il cuore mi batteva nel petto, mi sono detto che si poteva anche morire per un bacio."
Marc Levy


 
Dato che i suoi amici insistevano così tanto per vederla dopo tanto tempo, Alex fu costretta ad organizzare una serata in cui ci sarebbero stati tutti quanti, compreso Sheldon e ovviamente anche Amy.
Non le andava assolutamente di vederli insieme, di vedere il modo in cui il suo migliore amico guardava la bruna. Non sarebbe riuscita a sopportare quegli sguardi che per tutti questi anni sperò potesse dedicare a lei soltanto.
Erano passati pochi giorni da quando gli aveva dichiarato ciò che provava per lui e per tutto questo tempo aveva fatto qualsiasi cosa per evitarlo. Non credeva ci sarebbe rimasta così male per un suo rifiuto, segno che ne era veramente innamorata persa. E, da parte sua, nemmeno Sheldon aveva fatto più di tanto al riguardo. Non l'aveva cercata una sola volta da quella sera e questo contribuì a peggiorare il suo già pessimo umore.
Guardò l'ora e constatò che erano appena le tre del pomeriggio e con un piccolo sbuffo si accomodò con poca grazia sul divano di pelle, passandosi poi una mano nei capelli lunghi.
Di Sheldon non le era mai interessata la sua bellezza, non era mai stato quello ad attirarla. Era la sua maschera da sbruffone e menefreghista che indossava sempre solo per non far vedere le sue debolezze e la sua fragilità ad averla incuriosita fin dall'inizio. Perché se inizialmente mostrava atteggiamenti freddi e distaccati, non appena entrava in confidenza diventava una persona completamente diversa. Avrebbe fatto di tutto per i suoi amici e Alex lo sapeva bene, arrivando così a fidarsi ciecamente di lui.
Nonostante tutto il tempo passato insieme però, Alex non era mai riuscita a far breccia nel suo cuore, troppo impegnato a divertirsi, troppo impegnato a guardare le altre donne per accorgersi di lei.
Ora l'unica cosa che doveva fare era cercare di mettersi il cuore in pace. Non avrebbe più potuto fare nulla ormai se non rassegnarsi ed assistere al momento in cui Sheldon si sarebbe messo insieme ad Amy. Era ormai solo questione di tempo, lo aveva capito, così come aveva capito, da ciò che Bernadette le aveva confidato il giorno prima quando era andata a trovarla, che l'interesse era reciproco.
Con uno scatto si alzò in piedi. Cosa trovava di così interessante in questa Amy? Cosa aveva di così tanto speciale da riuscire a fargli perdere la testa in questo modo? Non era particolarmente bella, anzi era tutto il contrario di quello su cui Sheldon era abituato a soffermarsi e a prestare attenzione. Da quel poco che aveva visto al bar Amy le era sicuramente sembrata intelligente, ma poi era finita lì. Per il resto le appariva poco interessante, del tutto anonima.
Sospirando si diresse in camera sua. Sentiva rabbia, mista a delusione. Non riusciva ad accettarlo, le sembrava impossibile farlo in questo momento.
Mancavano ancora cinque ore all'appuntamento con gli altri amici e più le lancette si spostavano più sentiva lo stomaco stringersi in una morsa. Guardò la sua immagine riflessa nel grande specchio attaccato alla parete e si chiese se sarebbe riuscita a fingere anche questa volta, così come aveva fatto per tutto questo tempo mentre si comportava da semplice amica. Cercò di sorridere per darsi un po' di incoraggiamento, ma uscì solo una smorfia che era l'ombra di un sorriso.
Non sarebbe mai riuscita a fingere.


~°~



« Ultimamente Sheldon si comporta in modo strano...» disse Leonard dopo un lungo e pensieroso silenzio mentre guardava le due ragazze sedute di fronte a lui al tavolo della mensa dell'università.
Penny corrugò la fronte perplessa. « Cosa intendi dire? A me sembra sempre il solito. »
« Intendo dire che mi sembra diverso dalle altre volte. È sempre distratto, quando gli parlo quasi non mi ascolta e in questi giorni non l'ho visto neanche mezza volta sui libri. E abbiamo un esame importante, quello con più crediti. »
Amy concordò mentalmente con Leonard. Anche lei aveva la sensazione che fosse diverso rispetto alle altre volte, ma era convinta fosse una semplice impressione.
« Hai idea del perché? » chiese la bionda.
Il ragazzo appoggiò la forchetta ed incrociò le braccia, assumendo un'aria pensierosa mentre guardava un punto a caso.
« Credo centri qualcosa su quanto è successo qualche sera fa quando è stato da solo con Alex. » disse infine dopo una lunga ed attenta riflessione.
Penny inarcò le sopracciglia sorpresa mentre Amy drizzò le orecchie, pronta a non lasciarsi sfuggire nemmeno una parola a riguardo. Cosa era successo quella sera era fonte di domande continue che però non avevano ancora ricevuto una risposta.
« È sempre molto vago quando gli chiedo di dirmi cosa si sono detti, ma sono sicuro che qualcosa è successo perché è da lì che ha iniziato ad essere strano. » continuò lui guardando prima una e poi l'altra.
Amy serrò le labbra in una linea dura. Questa cosa non le piaceva per niente. Aveva un brutto, bruttissimo presentimento.
« Quel ragazzo è molto enigmatico. Cosa potrebbe mai essere successo da non volerti dire niente? Sicuro che non sia solo una tua impressione? » disse Penny mentre giocherellava con il cibo nel piatto.
« Magari ha altro per la testa adesso per questo è distratto. » intervenne Amy che per tutto il tempo non aveva detto una parola. Non voleva nemmeno pensare che Alex fosse coinvolta in qualche modo.
Leonard invece increspò le labbra in un piccolo sorrisetto. « Esatto Amy, ha altro per la testa. O meglio, ha qualcuna per la testa. » affermò guardando intensamente la ragazza con gli occhiali. Amy si sentì avvampare senza motivo. Leonard stava chiaramente insinuando qualcosa e lei non voleva credere a quello che inevitabilmente la sua mente stava formulando in quel momento.
Aveva qualcuna per la testa.
Penny le diede un piccolo pizzicotto sulla gamba per attirare la sua attenzione, cercando di non farsi vedere da Leonard, poi ridacchiò.
« Ma davvero? Sheldon distratto da una ragazza? »
Leonard annuì senza perdere quello strano sorrisetto. « E credo anche di sapere chi è. »
Penny rivolse all'amica seduta in parte una veloce occhiata. « La conosciamo per caso? » continuò lei con tono tranquillo e disinvolto.
« Certo che la conoscete. » affermò Leonard ed Amy trattenne il respiro. Sarebbe stato tutto troppo assurdo se adesso avesse detto il suo nome. Assurdo, ma terribilmente bello. Penny questa volta diede un paio di pacche sulla coscia della ragazza come a dire di tenersi pronta perché ora avrebbe detto il suo nome e poteva così confermare tutte le teorie che aveva fatto su di loro.
« Sono sicuro che si tratti di Alex. »
Leonard pronunciò quelle parole mentre il sorriso si ingrandiva.
Penny allontanò la mano dalla gamba della ragazza e la portò sul tavolo mentre Amy si bloccò completamente colta alla sprovvista. Dentro di sé era convinta che avrebbe detto il suo nome e invece era saltato fuori quello di un'altra. Abbassò lo sguardo e sperò che l'amico non si accorgesse dell'espressione cupa che si era dipinta sul suo volto.
« A-Alex? » balbettò Penny al posto di Amy. Ci era rimasta male quanto lei. Insomma, come poteva essere lei? Se Sheldon aveva perso la testa per qualcuna era sicuramente per Amy non poteva essere nessun'altra. L'unica opzione valida era che Leonard ovviamente non aveva capito niente e di conseguenza aveva equivocato tutto, ne era più che certa. Le occhiate che Sheldon le rivolgeva non lasciavano alcun dubbio, era troppo palese l'interesse per essere frainteso. Ma a quanto pare era l'unica ad essersene accorta.
« Ma sì deve essere lei per forza! Insomma si conoscono da un sacco di tempo, sono migliori amici e poi sai com'è una cosa tira l'altra...»
« Magari ti stai sbagliando invece. » disse duramente Penny.
Leonard non colse la nota fredda nella voce di Penny per cui le lanciò uno sguardo eloquente. « Penny se è vero che Sheldon si è preso una cotta per qualcuna può essere solo per Alex, fidati. Lo conosco bene e se non è lei, beh, non so proprio chi possa essere. »
Penny non seppe più come ribattere e riprese a mangiare cercando di evitare accuratamente di incrociare gli occhi di Leonard. Poi all'improvviso alzò lo sguardo su di lui.
« Invece non credo affatto sia lei. »
« Ah, no? » chiese  con un sorrisetto. « E allora chi è? Se pensi sia Ramona ti assicuro che non potrà mai essere lei. Sheldon non si innamora delle donne con cui è stato a letto. »
« Infatti non sto parlando di lei, cavolo. »
« Senti, ti ripeto che può essere soltanto Alex. Non vedo nessun'altra che possa piacergli così tanto. » replicò un po' infastidito.
« Invece sì, solo che sei troppo cieco per accorgertene! »
« E allora chi?! Dimmi questo nome! »
Penny si bloccò e si rese conto di aver detto più di quanto avesse voluto. Guardò Amy che intanto aveva gli occhi sbarrati e la minacciava con lo sguardo di non osare dire altro.
« Non...non lo so. » soffiò Penny infine, arrendendosi.
Leonard riprese in mano la forchetta e tornò a mangiare lentamente e la stessa cosa fece Penny.
Amy invece non aveva fame e l'unica cosa che voleva fare era andarsene, ma senza nemmeno rendersene conto il ragazzo di cui avevano parlato fino a quel momento si sedette con loro. Amy non riusciva a guardarlo in faccia dal tanto continuava a pensare a quello che aveva detto Leonard.
« Ehi potevate almeno aspettarmi! » si lamentò Sheldon appoggiando il vassoio in parte a quello dell'amico. Guardò in modo torvo tutti e tre, ma si soffermò su Amy dopo aver visto che fu l'unica a non aver alzato lo sguardo dal piatto dopo essersi limitata a bofonchiare un ciao poco entusiasta. Prima che potesse dirle qualcosa Leonard lo anticipò.
« Così stasera stiamo tutti insieme con Alex, eh? » disse tenendo quel sorrisetto di chi aveva capito come stavano in realtà le cose.
Sheldon alzò un sopracciglio scettico. « Sì, lo so. E allora? »
« Niente niente... era così, tanto per dire. » disse lanciando una breve occhiata alla bionda la quale si limitò a sorridergli appena. « Se vuoi l'appartamento libero stasera, basta dirlo. » continuò con una certa malizia nella voce rivolto all'amico.
Amy si alzò di scatto, non riuscendo più a rimanere seduta a quel tavolo un secondo in più. Sheldon le rivolse un'occhiata interrogativa.
« Dove stai andando? »
Amy fu costretta a guardarlo negli occhi azzurri anche se avrebbe preferito non farlo. Si sentiva vulnerabile, come se lui fosse in grado di leggerle la mente ed essere così esposta la metteva ancora più a disagio.
« Non ho più fame. » tagliò corto. « E voglio passare in biblioteca prima di tornare a lezione. »
« Okay. » disse con indifferenza. Si rivolse poi a Leonard. « Piuttosto, di cosa stavate discutendo prima? »
Colti alla sprovvista sia Leonard che Penny inventarono una scusa e Sheldon sembrò credergli.
Amy sospirando lasciò il tavolo, ma Penny, dopo un breve attimo di tentennamento, decise di seguirla.
Fuori dalla mensa la vide mentre a passo svelto si dirigeva verso l'aula di chimica e Penny dovette correre per raggiungerla. La afferrò per un braccio e la costrinse a fermarsi.
« Amy...»
« Cosa c'è? » sbottò strappando il braccio dalla sua presa con un gesto stizzito.
Penny capì immediatamente il motivo per cui l'amica non rivolse un mezzo sorriso a Sheldon e  lasciò il tavolo così presto. « Non sai come stanno davvero le cose, Leonard ha solo ipotizzato. »
Amy sospirò e guardò gli studenti passarle in parte. « Non mi interessa...» soffiò quelle parole in un sussurro appena udibile.
Penny mosse un passo verso di lei. « Certo che ti interessa invece, ti si legge in faccia! Senti, non capisco perché ti stai comportando in ques—»
« Perché Leonard ha ragione. » la interruppe. « Sheldon è strano in questi giorni me ne sono accorta anche io ed è ovvio che centri qualcosa Alex. »
Penny addolcì lo sguardo. « Non centra niente lei te lo assicuro. »
« Come lo sai? »
« Hai sentito Bernadette no? Sono solo ottimi amici tutto qui. E, te lo ripeto ancora, lui ti guarda in modo diverso. Non vedi come cerca sempre di stare con te? E vogliamo forse dimenticare quello che ti ha detto quando lo hai riportato in camera la sera della gara? »
Amy spostò il peso sull'altra gamba. « Era ubriaco. Te l'ho detto che non lo pensava sul serio. »
« Invece lo pensava sul serio! Amy perché non capisci che prova qualcosa da te? »
« Come fai ad esserne così sicura?! » sbottò esasperata. « Come fai ad essere così convinta che prova qualcosa per me? »
« Fidati di me. Ne sono più che certa e vedrai che anche tu finalmente te ne accorgerai. »
Amy invece non ci credeva e non capiva da dove veniva tutta questa convinzione. Lei non riusciva affatto a vedere tutti questi sguardi, anzi era più che certa che la trattava nello stesso modo in cui trattava Penny e Bernadette. Lei non era diversa per Sheldon, lo sapeva.
« Hai ragione Penny, Sheldon si è innamorato. » prese una breve pausa. « Ma non di me. » disse per poi avviarsi lungo il corridoio lasciando l'amica senza alcuna possibilità di ribattere.



~°~





Il locale dove Alex aveva deciso di andare era uno dei più in voga tra i giovani di Pasadena. Situato ad una decina di chilometri fuori città era molto apprezzato per la splendida vista che dava sul mare.
« Wow questo posto è davvero fantastico! » esclamò Penny guardandosi attorno. Era molto grande, non aveva molti posti a sedere, ma c'era un ampio spazio dove poter ballare. Un dj stava già provando i dischi da mettere per quella sera.
« Sapevo ti sarebbe piaciuto. » disse Alex rivolgendo alla bionda un mezzo sorriso.
Un cameriere molto affascinante si avvicinò al gruppo che lo guidò al tavolo prenotato per loro.
Raj appena vide Amy le sorrise calorosamente ed indicò il posto libero accanto a sé. Prima di raggiungerlo riuscì a scorgere l'occhiataccia che Sheldon rivolse all'amico. Per un breve momento ci fu tensione tra i due, persino Amy riusciva a percepirlo, ma si limitò soltanto a sedersi al posto lasciato libero da Raj.
Si sistemò la gonna del vestito nero che Penny le aveva obbligato ad indossare sotto minaccia, affermando che se fosse venuta con i jeans glieli avrebbe tagliati tutti. Amy si sentiva a disagio con quel vestito senza spalline che arrivava sopra al ginocchio, per fortuna si era presa di nascosto un coprispalle così almeno poteva metterselo e sentirsi meno scoperta. Infatti fu la prima cosa che fece appena seduta.
« Perché ogni volta che ti vedo sembri sempre più bella? » disse Raj ed Amy sentì il viso accaldarsi, segno che stava arrossendo.
« G-grazie, ma non c'è bisogno che mi fai tutti questi complimenti, mi sento in imbarazzo. »
Raj per tutta risposta iniziò a ridere. « Non ci posso fare nulla se è la verità. » si avvicinò un po' di più ed abbassò il tono della voce. « E poi quando ti imbarazzi ed arrossisci sei davvero sexy. »
Amy quasi si strozzò con la saliva. Nessuno le aveva mai detto che era sexy, sopratutto usando quel tono così mellifluo. Istintivamente portò lo sguardo verso un'altra direzione e ovviamente si posò su Sheldon che, ancora in piedi, parlava con Leonard. Tempo neanche un secondo e Sheldon la guardò negli occhi accorgendosi immediatamente che Amy lo stava fissando. Le sorrise appena ed approfittò del posto lasciato libero da Penny per sedersi accanto ad Amy.
« Caspita, sono già due volte che ti vedo con un bel vestito. Se inizi a prenderci l'abitudine avrai un sacco di ragazzi che non riusciranno a toglierti gli occhi di dosso. » disse tenendo lo sguardo davanti a sé.
Amy non capiva se stesse dicendo seriamente o no. Non sapeva dirlo.
« E tu non ti conti? » disse per il gusto di provocarlo un po'.
Sheldon sorrise e finalmente si rivolse a lei. « Non lo sto forse già facendo? »
Il cuore di Amy iniziò a battere troppo velocemente. Ormai bastava che le rivolgesse anche solo mezza parola per aumentare immediatamente il battito cardiaco e pure la gola si fece secca. L'idea che Sheldon non riuscisse a toglierle gli occhi di dosso la mandava su di giri e se il merito era solo per un vestito, beh, forse era arrivato il momento di cambiare il guardaroba.
Alex strinse il bicchiere con forza sentendo quello che Sheldon aveva detto su di lei e sentì una fitta di gelosia ed invidia mai provata prima. Sapeva che sarebbe stato difficile vederli insieme, ma non pensava così tanto. Stava diventando insopportabile.
Nemmeno Raj era molto contento di vederli parlare insieme. Voleva l'attenzione di Amy tutta per sé, ma ovviamente Sheldon stava rovinando tutto come al solito. Perché non capiva che doveva smettere di mettersi in mezzo a loro due?
« Ehi, c'ero seduta prima io lì. » disse Penny una volta tornata al suo posto e constatando che il suo vicino di casa l'aveva tranquillamente occupato.
« Mi dispiace bambola, ormai hai perso il posto. » sorrise sornione sistemandosi meglio sulla sedia.
Penny alzò gli occhi al cielo. « Solo perché sono di buon umore stasera, altrimenti ti avrei fatto alzare a suon di calci. »
Sheldon indicò verso il fondo del tavolo. « Il posto vicino a Leonard è libero se vuoi. »
Penny diede un'occhiata a Leonard e al posto libero in parte a lui e deglutì.
Era proprio quello che voleva evitare, ma non aveva altra scelta per cui dovette tornare indietro e sedersi accanto al coinquilino di Sheldon. Leonard non alzò nemmeno lo sguardo dal cellulare che aveva in mano.
Penny sospirò. Sperò che almeno per Amy sarebbe stato meglio.

« La parte migliore di questo posto è la terrazza; è enorme e dà sul mare. D'estate si possono vedere anche i fuochi d'artificio, se riesci a farti strada tra le gente ubriaca e ad evitare che qualcuno ti vomiti addosso. »
Amy ridacchiò. « Grazie, ma preferisco di no allora. Potrà essere bella quanto vuoi, ma se devo rischiare così tanto allora lascio perdere. »
Sheldon iniziò a ridere a sua volta. « Dillo a Stuart allora che appena ha voluto provarci con la ragazza che gli piace fin dalle medie si è ritrovato il suo vomito addosso. »
Amy si portò una mano sulla bocca senza smettere di ridere. « Poverino! »
« È stata una scena epica, non ho mai riso così tanto in vita mia. »
Raj continuava a sospirare e a passarsi la lingua sulle labbra per l'impazienza. Ormai era da più di un'ora che parlavano e ridevano ed Amy sembrava non accorgersi nemmeno di lui.
Quando vide Howard e Bernadette e poi Leonard e Penny lasciare il tavolo per raggiungere la pista da ballo gli venne un'idea.
« Ehi, andiamo a ballare? » chiese rivolto alla ragazza.
Amy lo guardò per un paio di secondi per riflettere sulla sua domanda e Sheldon gli lanciò un'occhiataccia torva per essere stato interrotto, ma che venne subito ricambiata dall'indiano in un modo, forse, ancora più torvo.
« D'accordo ho capito, vado a farmi un giro. » borbottò Sheldon alzandosi e raggiungendo il bancone del bar dove immediatamente iniziò a parlare con il barista dopo averlo riconosciuto.
Amy dapprima lo seguì con lo sguardo e quando lo vide sparire dietro a Raj fu costretta ad alzare gli occhi sull'amico che, fermo ed intento a torturarsi le mani, aspettava una sua risposta.
Alla fine scrollò le spalle.
« Perché no? » e, presa la mano del ragazzo, raggiunsero il centro della sala facendosi largo tra le varie persone che affollavano il locale.

Penny si chiese perché Leonard l'avesse seguita. Non le aveva rivolto neanche un'occhiata da quando aveva abbandonato il suo posto accanto ad Amy perché occupato da Sheldon e aveva parlato tutto il tempo con Howard, come se lei non esistesse. Poi appena si era alzata dicendo che aveva voglia di ballare Leonard fece lo stesso e solo in quel momento si erano guardati in tutta la sera.
Decise di non pensarci più e di godersi quelle ore di svago, senza che il suo vicino di casa la tormentasse anche nei pensieri.
« Tieni, vuoi un po'? »
Leonard le stava offrendo un bicchiere da cocktail con un liquido rosso. Penny assunse un'espressione interrogativa.
« È un Cosmopolitan, il migliore della zona. Assaggia. »
Penny, sempre più perplessa, accettò il drink offerto dal ragazzo e bagnò solo le labbra.
« Hai ragione, è molto buono. » disse anche se aveva appena sentito il sapore.
Lui sorrise ed indicò la folla dietro di lei che ballava. « Fa un po' schifo ballare da soli in mezzo a tutte quelle persone, vero? »
Penny si guardò indietro e confermò mentalmente quello che lui aveva detto. Piuttosto che stare da sola in mezzo a quella gente sarebbe rimasta seduta al tavolo tutto il tempo.
« Sì, concordo. » mormorò.
« Allora seguimi. » disse iniziando a farsi strada per raggiungere il centro della sala stando attento a non rovesciarsi il drink addosso.
« Perché? »
Leonard si fermò e si voltò verso la bionda. « Vuoi ballare in compagnia di qualcuno o preferisci restare lì in piedi tutto il tempo come una scema? »
Penny aprì la bocca per risponderli, ma la richiuse subito. Dopo un breve attimo di incertezza decise di fare come gli aveva detto.
« Pensavo fossi arrabbiato con me. » disse una volta trovato il punto giusto dove fermarsi.
« No, non sono arrabbiato con te. Vuoi divertirti e non pensare ad una storia, ti capisco. Nemmeno io voglio una storia se per questo. »
« Oh...»
« Già, troppo noioso avere una fidanzata. Ci sono troppe responsabilità e non sopporto dover dipendere da qualcun altro. » disse guardando il liquido rosso del suo bicchiere.
« Certo...è quello che penso anche io. » mormorò Penny con poca convinzione.
« Ottimo, allora non dobbiamo preoccuparci di nulla. » ribatté Leonard secco.    

Amy ballò per un po' cercando così di distrarsi e non pensare a niente, ma la tentazione di sapere cosa Sheldon stesse facendo era troppo forte. Dava brevi occhiate dietro a Raj e ogni volta che si prometteva che sarebbe stata l'ultima immancabilmente si ritrovava a cercarlo con lo sguardo. Era un gesto masochista, lo sapeva bene, eppure non riusciva a far finta di niente.
Era convinta che lo avrebbe visto provarci con qualcuna, bere insieme a lei e lanciarsi in qualche ballo provocante e invece con suo sommo stupore niente di tutto questo accadde. Sheldon se ne stava semplicemente seduto sullo sgabello con un braccio appoggiato al banco del bar mentre ascoltava piuttosto annoiato i racconti del barista. Più di una ragazza gli si avvicinò con l'intento di chiedergli se era libero per ballare, ma lui si limitò ad ignorarle.
Tornò a guardare Raj che intanto aveva messo una mano dietro alla sua schiena e l'aveva tirata a sé, riducendo così le distanze.
« Ti stai divertendo? » mormorò sfiorando con la guancia la sua.
« Sì, molto...» si stava divertendo? Di sicuro lo avrebbe fatto se smettesse di pensare a Sheldon ogni secondo.
Se voleva davvero impegnarsi con Raj come si era ripromessa più e più volte doveva fare meglio di così. Se continuava a lasciarsi distrarre in questo modo non sarebbe mai riuscita a togliersi Sheldon dalla testa. Lasciò scivolare le braccia dietro alla sua schiena e appoggiò la testa sulla sua spalla, sforzandosi di sorridere di apparire il più disinvolta possibile.
Sheldon li stava guardando da tutto il tempo con la coda dell'occhio. Fece una smorfia infastidita quando Raj l'attirò a sé. Sospirò e bevve un sorso del suo cocktail mentre distrattamente ascoltava qualche frase del barista.
Howard si sedette accanto e lo guardò di sbieco.
« Beh, che c'è? Perché mi guardi così? » disse Sheldon alzando un sopracciglio.
« Perché Raj sta ballando con Amy? »
« Forse perché glielo ha chiesto? » sbottò alzando gli occhi e sospirando.
« Dovresti esserci tu al suo posto. »
Sheldon si girò verso di lui. « Raj è il tuo migliore amico perché stai dalla mia parte? » constatò e Howard allontanò lo sguardo dal suo per qualche secondo.
« È vero è il mio migliore amico, ma anche tu lo sei. Il fatto è che se Amy ti ha colpito così tanto deve esserci un motivo, Sheldon. Ti sei innamorato di lei e credo, anzi ne sono convinto, che non proverai questi sentimenti per nessun'altra. » prese una breve pausa. « Raj può trovare facilmente un'altra ragazza, tu no invece. »
« N-non sono innamorato di lei. » balbettò preso alla sprovvista.
« Non prendermi in giro, Sheldon. Si vede lontano un miglio che lo sei. »
« E' davvero così palese? » mormorò.
Howard arricciò le labbra ed annuì. « Abbastanza, sì. »
Sheldon si passò entrambe le mani sul viso. « Cavolo. »
« Ma non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno. » disse e lui annuì un paio di volte per poi bere un lungo sorso del suo drink.
Howard si voltò e guardò il suo migliore amico ballare a stretto contatto con Amy. « Non lasciartela scappare. Dico sul serio. » disse infine e lasciò il posto per ritornare dalla sua fidanzata.
Sheldon infilò la mano in tasca ed iniziò a giocherellare con la piccola scatola impacchettata. Quella mattina aveva fatto un gesto avventato entrando in quel negozio, ma non si era affatto pentito dell'acquisto. Quando però entrò nel locale e vide Raj si pentì immediatamente dell'oggetto che aveva in tasca.
Tornò a guardare nella direzione in cui c'erano prima i due amici a ballare e quando vide Amy da sola si alzò di scatto. Le parole di Howard avevano sortito un certo effetto e senza pensarci due volte si avvicinò a lei. La afferrò da dietro e appoggiò il mento sulla sua testa. Amy sobbalzò per lo spavento.
« Sei libera per un ballo? » disse stringendo leggermente la presa attorno ai suoi fianchi.
« Sheldon! » esclamò riprendendosi dallo spavento iniziale. « Che stai facendo? »
« Quello che ho detto un secondo fa. Sei libera per un ballo? » ripeté avvicinando la bocca all'orecchio.
Amy non riusciva a ragionare. Sentirlo così vicino la faceva avvampare e provare brividi freddi nello stesso momento. Sembrava che tutto si fosse improvvisamente fermato come se il tempo avesse voluto ritagliare un piccolo attimo solo per loro.
Boccheggiò un paio di secondi prima di rispondere e quello che uscì lasciò inaspettati entrambi.
« Raj è andato in bagno. Arriverà da un momento all'altro. » sussurrò, accorgendosi poi della risposta idiota che aveva appena dato. Perché non disse semplicemente "okay"?
Sheldon allentò la presa e lasciò che le mani si allontanassero da lei per scivolare lungo i fianchi in un gesto lento e rassegnato.
« Capisco...» mormorò ed Amy percepì una certa insoddisfazione nella voce. Voleva replicare che non ci sarebbero stati problemi a ballare insieme, che voleva poter provare almeno una volta la sensazione di essere completamente al centro dell'attenzione di una persona come lui. Dell'unica persona che voleva stringere e a cui voleva accoccolarsi al petto.
« Allora vuol dire che andremo da un'altra parte. » continuò lui senza arrendersi. Non avrebbe lasciato tutto per così poco.
Amy si girò appena ed incatenò lo sguardo al suo, curiosa come non mai di sapere cosa avesse in mente. Non ebbe nemmeno il tempo di chiedere dove volesse andare che immediatamente Sheldon aveva già afferrato la sua mano, intrecciando le dita con le sue in una presa salda come se non avesse voluto lasciarla andare per tutto l'oro del mondo.
Ad Amy non interessava minimamente se una volta tornato Raj non l'avrebbe vista e se avesse passato l'intera serata a cercarla. Voleva solo scoprire dove questa volta Sheldon l'avrebbe portata. L'ultima volta era il tetto di un locale dove per poco non si erano baciati, ora cosa sarebbe stato invece?
Velocemente passarono tra le persone che erano intente a dare il meglio di loro in un qualche ballo improvvisato e, aperta la porta, una piacevole brezza li accarezzò dolcemente nonostante fosse autunno inoltrato.
Raggiunsero delle scale situate infondo al parcheggio ed iniziarono a scenderle gradino per gradino mentre Amy alternava la vista tra la schiena del ragazzo e il paesaggio circostante. Anche se era buio si accorse che stavano costeggiando una piccola collina e da quell'altezza si vedeva chiaramente il mare le cui onde si infrangevano dolcemente sulla spiaggia.
Sceso anche l'ultimo gradino si ritrovò sulla spiaggia e si accorse che non erano da soli. Altre coppie avevano avuto la stessa idea e le lanterne sistemate al centro della spiaggia davano un'atmosfera davvero affascinante. Si tolse le scarpe per poter camminare meglio.
Nonostante la presenza di altra gente ad Amy sembrava che non ci fosse nessuno. Con il buio e con la distanza dagli altri non fu difficile immaginare di essere soli. La musica del locale si sentiva appena, sovrastata dal vento e dalle onde, ma quel tanto che bastava per riuscire a distinguere lo stesso le note e le canzoni.
Quando abbassò lo sguardo vide che le loro dita erano ancora incrociate. E questa volta, invece di lasciare la presa, strinse la sua mano con più forza e rimase sorpresa quando quel gesto venne fatto anche da Sheldon.
« Amo il mare. Penso che il rumore delle onde sia una delle cose più rilassanti che ci siano. » disse Amy per rompere il ghiaccio. Era stato così silenzioso per tutto il tragitto che ebbe quasi la sensazione che sarebbero rimasti a guardare il mare in perfetto silenzio tenendosi per mano.
« Lo penso anche io. »
Amy sorrise timidamente e guardò la distesa buia di fronte a lei. Si sentiva stranamente in imbarazzo a stare con lui cosa che non le era mai capitata prima, ma se fosse stato per lei sarebbe rimasta a guardare il mare tutta la notte con lui.
« Ho qui una cosa per te. » disse il ragazzo spezzando il silenzio e sciogliendo la presa dalla sua mano. Estrasse dalla tasca il pacchettino con cui aveva giocato per tutto il tempo e glielo porse imbarazzato. Non era portato per questo genere di cose e non sapeva nemmeno cosa dire. Lui odiava i regali e nonostante non fosse certo la prima volta che regalava qualcosa a qualcuno non fu mai tanto a disagio come in questo momento. Osservava attentamente lo sguardo di Amy corrucciarsi per la perplessità e le sue dita affusolate afferrare l'oggetto e rigirarlo tra le mani un paio di volte come se volesse cercare di capire cosa ci fosse dentro senza tuttavia aprirlo.
« È un regalo. » continuò lui dato che Amy non aveva detto ancora una parola e la sua espressione leggermente confusa non accennava a lasciare il suo volto.
« Sì, solo che...» questa volta guardò lui. « Non me lo aspettavo. »
Sheldon ridacchiò. « Lo so, non è una cosa da me questa. Però ci tenevo. »
Amy titubante iniziò a togliere la carta blu scuro che avvolgeva la scatolina stretta e lunga.
« E poi volevo scusarmi con te per averti ignorata per tutto quel tempo e per...quello che è successo alla gara...» mormorò imbarazzato come non mai.
Amy annuì e sorrise timidamente mentre armeggiava con la carta. Quando la tolse però aspettò ad aprirla.
« Se è vuota giuro che non ti parlerò mai più. » affermò corrugando la fronte.
Sheldon si portò una mano sul petto mentre l'altra l'alzò. « Ti assicuro che non è vuota, prometto. »
Amy piegò le labbra in un piccolo sorriso e lentamente alzò il coperchio rivelando un bel bracciale d'argento che lasciò la ragazza di stucco.
« Wow...» mormorò senza togliere gli occhi dall'oggetto. « È davvero bello. »
« Stamattina mentre giravo per il centro l'ho visto in vetrina e ho pensato che...sì, insomma...che ti sarebbe stato bene...» cercò di mostrarsi indifferente come al solito, ma lo sguardo era basso.
« Grazie, ma...perché? »
« Deve esserci un perché per un regalo? »
« Non riesco a capire perché io, Sheldon. Cos'ho di diverso? »
« Molte cose, Amy. È un vero peccato che tu non riesca ad accorgertene. » Si avvicinò di un passo e prese il bracciale ancora appoggiato sul soffice velluto della scatolina. Lo mise sul polso destro della ragazza e pazientemente cercò di agganciarlo finché non ci riuscì. Un piccolo sorriso soddisfatto increspò le sue labbra quando appurò che aveva ragione sul fatto che quel bracciale le donava perfettamente.
Le dita accarezzavano dolcemente l'interno del polso e ad Amy mancò il respiro mentre le sentiva salire lungo il braccio e fermarsi alla base del collo. Sentì il cuore martellarle nel petto per la troppa vicinanza con lui.
Sheldon sapeva che quello sarebbe stato il momento perfetto. Non poteva attendere oltre e se Raj si fosse arrabbiato con lui non gli importava affatto.
Dopo aver accarezzato un paio di volte la sua guancia con il pollice, lentamente avvicinò il viso al suo fino a quando non incontrò le labbra di lei, morbide, impazienti di sentirlo dopo tutto questo tempo.
Amy sentì la terra mancarle sotto i piedi dall'emozione e la felicità che stava provando in quel momento era indescrivibile.
Sheldon, vedendo l'espressione spaesata della ragazza, si allontanò di qualche passo. « Scusa, io...io non dovevo...» si affrettò a rispondere. « Tu stai uscendo con Raj e...» sospirò. « Sono uno stupido. »
« Sheldon, io in realtà—»
« Ehi, Cooper! »
Entrambi si voltarono sentendo la voce di un ragazzo che intanto si stava avvicinando a loro con un ghigno strafottente e una bella bionda accanto a sé. Amy si chiese chi fosse mentre Sheldon lo guardò male.
« Non avrei mai pensato di vederti qui e con una ragazza come...lei. » continuò il ragazzo misterioso con tono sprezzante indicandola con la testa con aria indifferente.
Amy fece finta di non cogliere il mezzo insulto insito nelle sue parole.
« Che cosa vuoi, Kripke? » sbuffò infastidito muovendo un passo nella sua direzione.
« Niente, volevo solo dirti che hai fatto davvero un ottimo lavoro con Josh. » ghignò parecchio divertito.
Amy corrugò la fronte interrogativa mentre Sheldon sbiancò.
« Chi è Josh? »
« Santo cielo, hai spaccato la faccia a quel poveraccio! Sai che adesso è ancora al pronto soccorso e che probabilmente lo devono ricoverare? Ma che ti è preso? » esclamò dandogli una pacca sul braccio. « Qualunque cosa fosse hai fatto bene. Era da tempo che quel qualcuno dovesse dare una bella lezione a quel coglione. » concluse guardando Amy che rimase sconcertata dalle parole che aveva sentito.
« Cos'è successo? »
« Niente, lascia perdere...»
« Non hai sentito stamattina all'università? Sheldon ha tirato un pungo al capitano della squadra di Football e per poco non scoppiava una rissa. » spiegò senza smettere di ridere e anche la sua ragazza si lasciò andare in una breve risata.
Amy si voltò verso di lui incredula. Ma che gli saltava per la mente? Guardò le nocche della mano destra e vide che erano leggermente rovinate.
Kripke si avvicinò un po' di più a loro. « E tra l'altro da quando Alex è tornata te la stai scopando come se non ci fosse un domani. » Si sedette sul muretto seguito dalla sua ragazza e le cinse immediatamente la vita con un braccio.
« Io non ho fatto niente con lei! » esclamò.
Barry Kripke scrollò le spalle. « Non è questo che si sente in giro. Ma dai, con la figlia dei Smith? Seriamente? Appena suo padre lo scoprirà dovrai nasconderti o ti verrà a cercare dopo che hai osato profanare il corpo dell'adorata figlia. » poi sorrise malizioso. « E quello che si sente in giro ha dell'incredibile. Solo tu riesci a fare queste cose, praticamente la stai sfondando quella povera ragazza! » ed iniziò a ridere di nuovo, questa volta più forte.
Sheldon boccheggiò incredulo da quelle parole. Perché si stavano diffondendo quei pettegolezzi assolutamente fasulli?
Si girò verso Amy con estrema lentezza per vedere il suo volto pallido e la mascella contratta per la tensione.
« Non devi ascoltarlo, sta mentendo. È...è una cazzata. »
Amy non lo stava neanche guardando, troppo concentrata sulle parole appena dette dal ragazzo che la stava fissando parecchio divertito dal muretto.
« Una cazzata? Io non credo proprio. È stata proprio Alex a dirmelo. » intervenne la ragazza di Barry che per tutto il tempo era stata in silenzio e Sheldon si mise davanti ad Amy per non permetterle più di guardarli.
« Devi credermi, Amy. Quello che Barry sta dicendo sono solo stronzate, te lo giuro. »
Amy scosse la testa. Non ci credeva, era lui che stava mentendo non Barry. Aveva sentito anche lei alcune di queste fantomatiche voci, ma non sapeva che si trattasse di Sheldon. Aveva avuto dei sospetti, ma non voleva crederci davvero.
Barry la scrutò ancora per un po' poi, inarcando le sopracciglia, la indicò.
« Ho capito chi sei! Sei l'amica di quella bionda stra figa che frequenta Psicologia e che si è trasferita di fronte a Cooper! » Scese dal muretto e si avvicinò di qualche passo, rivolgendosi poi a Sheldon. « Amico, perché non sei con la bionda invece che con questa qui? Non sei stato tu a dire che la trovavi assolutamente ridicola e per nulla attraente? »
Amy trattene il respiro e si sforzò di restare calma.
« Stai zitto, Kripke. Giuro che se dici un'altra parola—» sibilò a denti stretti intimandogli con lo sguardo di non aggiungere nient'altro.
« Mi ricordo: eravamo in università una mattina, ti ha indicata mentre passavi e si è messo a ridere. Poi con Josh ha cominciato a dire un mucchio di robe su di te. Robe del tipo che avresti fatto meglio a non uscire di casa per non ridicolizzarti ulteriormente o che nessun ragazzo avrebbe mai avuto il coraggio di avvicinarsi a te. »
« Okay, adesso basta. » urlò riducendo in fretta la distanza con Barry e dandogli uno spintone, pronto a fargliela pagare cara.
« È vero? » chiese Amy con un filo di voce.
Sheldon immediatamente lasciò la presa dalla giacca di Barry e tornò verso di lei. Diede un calcio ad un sasso, si mise le mani in tasca e si tormentò a lungo i labbro prima di rispondere.
« Sì, è vero. Ho...ho davvero detto quelle cose. » mormorò dopo un lungo sospiro. « Mi dispiace, ma non è assolutamente come—»
« Ti dispiace? Mi hai umiliata davanti ai tuoi amici e vieni a dirmi che ti dispiace? » sbottò gelida ed incredula allo stesso momento.
Era davvero questo quello che pensava di lei? Aveva solo mentito per tutto il tempo, si stava approfittando di lei ed aspettava solo il momento giusto per farla soffrire. E ci era riuscito, dannazione.
« Ti stai scopando Alex da tutto questo tempo e vieni da me per farmi un regalo e baciarmi. A quale scopo? Qual è il tuo scopo, Sheldon!? »  gridò sentendo il viso avvampare e le lacrime inumidire le guance. « Anzi no, non voglio saperlo. Non voglio sapere il motivo di tutto quanto. »
Sheldon vedendola piangere si sentì sprofondare. Non era così che aveva programmato la serata. Nella sua mente dopo il bacio le avrebbe rivelato tutto quello che provava per lei e, forse, sarebbero tornati a casa insieme. Ma era andato tutto storto invece. Per colpa di Barry.
Amy gli voltò le spalle e se ne andò, asciugandosi gli occhi con il palmo della mano, indignata e stanca di tutte quelle prese in giro.
« Ehi, aspetta! » gridò rivolto alla sua schiena. Era un azzardo correrle dietro, ma non poteva restare senza fare nulla.
« Ops, forse non avrei dovuto dire quelle cose davanti a lei. » disse con finto dispiacere Barry massaggiandosi il mento. « Credo si sia arrabbiata parecchio. »
Sheldon gli rivolse un'occhiata omicida prima di seguirla. Una volta raggiunta l'afferrò per una spalla e lei, con un gesto stizzito, si allontanò dalla sua presa.
« Lasciami. »
« Posso spiegare. » cercò di difendersi abbassando la voce.
« Non c'è niente da spiegare. Né con il tizio che hai picchiato né con Alex e né tantomeno con quello che hai detto su di me! » gridò. Ora si era finalmente resa conto del tipo di persona che era e capiva anche perché tutti le avessero detto di stargli alla larga. Se solo li avesse ascoltati prima forse tutto questo non sarebbe successo. Riprese a camminare il più in fretta possibile, ma Sheldon ancora una volta la seguì e la obbligò a fermarsi dopo averla presa per il polso.
« Ti ho detto di lasciarmi! » alzò la voce ancora una volta. Nonostante l'evidente rabbia della ragazza Sheldon non la lasciò andare e questo bastò per farla infuriare ancora di più. « Non voglio star qui ad ascoltare le tue scuse! Io non starò ai tuoi giochetti e non mi farò abbindolare come fanno le altre a cui sei abituato, scordatelo! Volevi umiliarmi? Bene, ci sei riuscito, complimenti! »
« Devi ascoltarmi, non è come pensi. »
« Non mi interessa quello che dici. Ho già capito più che abbastanza del tipo di persona che sei e non ho nessuna intenzione di star qui a farmi prendere in giro da te. Vivi la tua patetica vita come più ti aggrada, ma smettila di tormentarmi. » disse con un tono talmente gelido che Sheldon deglutì e lasciò andare il braccio della ragazza.
Amy poté ritornare dentro e mescolarsi tra la folla, ma la consapevolezza che non sarebbe mai stato il ragazzo che voleva fu troppo dolorosa da sopportare. Sheldon era violento, non aveva alcun tipo di moralità e mentiva spudoratamente. Più ci pensava più sentiva le lacrime salire agli occhi ed offuscarle la vista.
 Riuscì ad incrociare Raj che era intento a cercarla preoccupato.
« Dov'eri finita? » disse lui con un mezzo rimprovero.
« Riportami al campus. » disse lei con un filo di voce.
« È successo qualcosa? » domandò avvicinandosi di un passo.
« Per favore. » continuò lei ignorando la domanda e il ragazzo, con un sospiro, la guidò fino alla macchina.

Penny in un primo momento non si accorse dell'allontanamento dell'amica dal locale. Si stava divertendo un mondo a ballare e Leonard per tutto il tempo era rimasto vicino a lei, ballando con lei e stando ben attento che nessuno si avvicinasse troppo alla bionda. Non ci avrebbe pensato due secondi a tirare una gomitata nel mento a chiunque avesse anche solo osato sfiorarla per sbaglio.
« Non pensavo fossi così bravo a ballare! »
« Come? » gridò cercando di superare il volume della musica.
« Ho detto che non pensavo fossi così bravo a ballare! » gridò lei a sua volta e Leonard annuì anche se non aveva capito un accidente di quello che aveva detto.
Tutto quel muoversi e quel caldo soffocante lo convinsero a fermarsi un attimo a prendere fiato.
« Vado a prendere da bere! »
« Cosa? » alzò la voce Penny non sentendo assolutamente nulla.
« Vado...» si indicò con un dito. « A prendere...» sospese la mano a mezz'aria imitando la presa di un bicchiere. « Da bere! » disse indicando questa volta il bancone del bar. Penny, leggendo un po' il labiale, capì quello che aveva detto e si limitò a fare cenno di sì con la testa.
Continuò a scatenarsi sotto le note di una popolare musica da discoteca quando all'improvviso qualcuno avvolse la sua vita con il braccio e la strinse a sé appoggiando le labbra sul suo collo. In un primo momento era convinta fosse Sheldon, giusto per farle uno scherzo e spaventarla un po', ma era decisamente troppo invadente e la sua presa troppo forte per essere lui. Quando si voltò e vide che era un perfetto sconosciuto immediatamente gli diede uno spintone per mandarlo via, ma non era abbastanza forte per uno con quei muscoli.
« Non toccarmi, togliti! » gridò, ma lui si limitò a sghignazzare e ad avvicinarsi ancora di più.
« Perché dovrei farlo? Sei la più figa qua dentro. »
« Vattene, non ti avvicinare! »
La prese per un braccio, ma qualcuno si frappose fra di loro.
« Lei è con me. » disse minaccioso Leonard reggendo due bicchieri.
Il tizio muscoloso lo fissò per lunghi secondi poi lasciò andare il braccio della ragazza con malavoglia ed alzò entrambe le mani in segno di scusa.
« Pensavo fosse sola » disse semplicemente allontanandosi.
Penny era furibonda per aver lasciato che qualcuno mettesse le mani su di lei. A passo svelto ritornò al suo tavolo.
« Non è possibile che non si possa nemmeno ballare in pace! » sbottò accavallando una gamba sull'altra e tracannando un generoso sorso di cocktail.
« Sai che gente gira in posti come questi e tu sei molto carina, poi se ti vedono anche da sola è come se si sentissero autorizzati a portarti nei bagni o nelle loro macchine. »
« Per fortuna c'eri tu altrimenti mi sa che sarebbe successo per davvero. »
« Non lo avrei mai permesso » disse serio e Penny sorrise.
« Grazie per prima »
« Di niente »
La bionda si guardò attorno cercando di trovare qualcuno che conoscesse, ma nessuno aveva un volto familiare. « Non si vede più nessuno dei nostri amici, sono spariti tutti quanti! »
« Hai ragione non vedo più nessuno » disse guardandosi in giro.
Penny si allarmò. « E nemmeno Amy. Dov'è finita? » tirò fuori immediatamente il cellulare per comporre il suo numero sperando che rispondesse. Non aveva più fatto caso a lei per tutta la sera e se per colpa sua le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonata.
« Tranquilla l'ho vista andare via con Sheldon prima. » disse Leonard e Penny smise subito di premere sullo smartphone per guardare il ragazzo.
« Davvero? E perché? »
Alzò le spalle. « Non ne ho idea. Saranno andati a farsi un giro per conto loro. »
Penny cercò di mascherare un piccolo sorriso.
E così erano da soli, eh? Chissà che accidenti stavano combinando ora.


« Non pensavo che Sheldon fosse fatto così. » mormorò una volta che Raj parcheggiò la macchina fuori dal campus. Avevano fatto tutto il tragitto in silenzio tombale, ma alla fine Amy non riuscì a trattenersi dall'esprimere quel pensiero.
« È stato lui a farti piangere? » disse serio il ragazzo voltandosi verso di lei.
« Lascia stare, Raj. La colpa è mia visto che pensavo fosse un tipo di persona e in realtà si è rivelato essere l'opposto. » guardò fuori dal finestrino le altre macchine parcheggiate. « È uno stronzo che si diverte a far soffrire gli altri e io sono stata così stupida da credere che fosse una brava persona. »
« Hai sentito quello che è successo in università con un certo Josh? »
Lei annuì. « Ma tu come fai a saperlo? »
Raj scrollò le spalle. « Beh, Leonard ci ha raccontato tutto. È stato lui a fermare Sheldon prima che si accanisse ancora su Josh. »
Solo lei non sapeva niente di questa storia a quanto pare.
« E poi c'è anche la questione con...Alex. » fece fatica a pronunciare quel nome. « E tutto quello che ha detto su di me insieme ai suoi amici. »
Raj tamburellò con le dita sul volante, ma non disse nulla. Amy si insospettì per quello strano silenzio da parte dell'indiano.
« Tu lo sapevi, vero? » disse assottigliando lo sguardo.
« I commenti che ha fatto su di te me li ricordo perché c'era anche Leonard in università. Era il primo giorno in cui avevano ripreso le lezioni ed eravamo andati tutti al solito bar quella sera per bere come abbiamo sempre fatto e ad un certo punto è venuto fuori l'argomento matricole e Leonard ha iniziato a fare i soliti commenti che si fanno sempre sulle matricole, sai com'è no? E tra questi nuovi arrivati presi di mira c'eri anche tu, anche se io e Howard ti conoscevamo solo come "la ragazza dai capelli castani che era passata di fronte a loro quella mattina". » allontanò lo sguardo dal suo. « Ma non sapevamo eri tu, davvero. Leonard non gli avrebbe mai dato corda se sapeva che saresti diventata una sua amica. »
« Capisco. » disse apatica.
« Stavano solo scherzando, Amy, davvero. »
« Ma davvero? Chissà perché non ci credo affatto. » sbottò incrociando le braccia al petto.
« Amy...» disse con un sospiro. « Sheldon ha tanti difetti, questo è vero, ma ti assicuro che non è cattivo né tantomeno perfido. Dopo averti conosciuta ha detto che se qualcuno osava dire qualcosa su di te gliel'avrebbe fatta pagare cara. »
Amy annuì poco convinta. Non si fidava ancora.
« E di Alex che mi dici? »
« Non saprei. Sono sempre stati molto amici e più di una volta Sheldon ha ribadito che non si sarebbe mai e poi mai approfittato di lei, però le cose, si sa, cambiano. »
Il viso di Amy si rabbuiò.
« Il fatto è che tra quei due c'è sempre stata una sorta di alchimia. Erano molto uniti prima che lei partisse per Londra. C'era un periodo in cui dove andava uno c'era sempre l'altra e quindi, tutto sommato me lo aspettavo che prima o poi quei due arrivassero, come dire...al sodo, ecco. » Le toccò il braccio per confortarla.
« Voglio solo che tu sappia che per te ci sarò sempre. Per qualunque motivo. »
« Grazie. » sorrise appena improvvisamente rincuorata. « Forse è meglio se vado adesso, si sta facendo tardi. »
« Sei sicura di voler restare da sola stasera? »
Il viso di Amy si fece cupo a quella domanda. No, non voleva stare da sola, sapeva che avrebbe passato tutto il tempo a focalizzarsi su quanto era successo prima con Sheldon, ma non aveva il coraggio di chiedergli di farle compagnia. Avrebbe voluto parlare con lui come se nessun problema fosse dietro alle sue spalle, pronto a farla cadere nello sconforto. Si portò entrambe le mani sul viso e scosse la testa in segno di dissenso.
Raj delicatamente le afferrò una mano costringendola così ad alzare gli occhi su di lui.
« Ho un'idea. » disse solo ed accese la macchina allontanandosi nella direzione opposta rispetto a quella da cui erano arrivati.

Amy non capiva cosa ci facevano su un prato a quell'ora così tarda. Ormai c'era poca gente per le strade e il parco in cui adesso si trovavano era completamente deserto.
Raj si avvicinò poco dopo con in mano una coperta che spiegò sull'erba resa fredda dalla bassa temperatura. Si sedette sulla morbida e calda coperta marrone ed invitò Amy a fare lo stesso.
« Guarda in alto. » disse ed Amy obbedì volgendo lo sguardo verso il cielo buio.
Quello che vide la lasciò senza parole. Non aveva mai visto così tante stelle brillare tutte insieme sopra la sua testa. Erano così belle che non riusciva a riabbassare lo sguardo sul ragazzo per chiedergli quali fossero i suoi piani per quella sera.
« È davvero bellissimo. » disse ancora incantata.
« Qui siamo lontani dalle luci della città, è per questo che riesci a vederle così nitide. » spiegò avvicinandosi un po' di più. Alzò poi un braccio per indicare un insieme di stelle. « Guarda quella costellazione: è Orione. È una delle più facili da riconoscere, vedi come sono luminose le stelle? »
Amy seguì il suo braccio fino ad individuare le stelle indicate. « Poi c'è Cassiopea che rappresenta la regina Etiope. »
« Wow...»
Ed andò avanti così per un po', con Raj che le spiegava qualche aneddoto interessante sulle costellazioni che conosceva e con Amy che lo guardava affascinata.
« Tu sei così diverso da Sheldon. Sei sempre gentile, come fai ad essere suo amico? »
Lui iniziò a ridacchiare. « Mi sono abituato ai suoi modi di fare, ai suoi cambi di umore improvvisi, ai suoi atteggiamenti. Te l'ho detto non è una cattiva persona bisogna solo imparare a conoscerlo bene. È divertente essergli amico, non ti annoi mai. »
Amy avrebbe voluto conoscerlo meglio come Raj aveva suggerito di fare, ma al tempo stesso credeva che non sarebbe mai riuscita a conoscerlo davvero. E credeva anche che non si sarebbe mai abituata del tutto ai suoi atteggiamenti o ai suoi cambi di umore come Raj sembrava aver fatto.
Raj appoggiò una mano sulla sua ed Amy smise di pensare a Sheldon. Lo guardò intensamente e sorrise appena.
« Sono contenta che tu sia rimasto con me. »
Raj portò la mano libera sul suo collo ed Amy non cercò di allontanarsi da quel tocco, anzi quel gesto fu sufficiente per tranquillizzarla.
« Anche io sono contento di essere rimasto. »
Si avvicinò un po' di più e quando constatò che Amy non aveva nessuna intenzione di spostarsi o di fermarlo sfiorò delicatamente le sue labbra. Sapevano del Cosmopolitan che aveva bevuto prima.  
Raj portò anche l'altra mano sulla sua guancia e tenendo il viso la baciò con meno timore. Aveva paura che si sarebbe allontanata e invece era lì che ricambiava il suo bacio, portando le braccia dietro alla sua nuca.
« Vorrei che questa sera non finisse mai. » mormorò il ragazzo una volta che si staccò da lei.
Amy sorrise, ma fu pervasa dalla sensazione che forse non era questo ciò che voleva perché la sensazione delle labbra di Sheldon era ancora nitida e fresca nella sua mente.
Le venne subito in mente anche quello che aveva detto Kripke su quanto accaduto con Alex, la conferma da quella ragazza che Sheldon stesse mentendo quando le disse che era tutto vero, la notizia che quella mattina Sheldon avesse preso a pugni un tizio senza apparente motivo; e tutto il suo perfetto castello crollò inesorabilmente al suolo.
Non sapeva esattamente come sentirsi, era ancora combattuta dai suoi sentimenti.
Poi incrociò gli occhi marroni di Raj e il suo sorriso così bello le diede un sollievo immediato.
Ora aveva la certezza.
Con Raj stava facendo la cosa giusta.



Penny e Leonard ridevano di gusto mentre uscivano dal locale. Erano stati così bene quella sera che il litigio avuto qualche giorno prima in cui lui le aveva chiesto se volesse o meno fare le cose seriamente sembrava dimenticato.
Penny rideva come non faceva da tempo e a Leonard piaceva guardarla mentre il suo viso si illuminava di gioia. Era così bella che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Le prese una mano e la tirò verso di sé. Una mano dietro la nuca e l'altra stretta nella sua e presto le loro labbra si toccarono ancora una volta. Era un bacio decisamente più dolce rispetto a quello dato dopo la festa per le matricole.
« Leonard...» disse lei dopo che si staccarono, ma il ragazzo sorrise.
« Colpa mia, è da quando sei uscita di casa che volevo farlo. »
« Ne abbiamo già parlato. »
« È solo un bacio, Penny, rilassati. Non ho nessuna intenzione di diventare il tuo ragazzo puoi stare tranquilla. » replicò indurendo il tono. « Mi ricordo quello che hai detto prima, non me ne sono dimenticato. »
« Allora potevi fare a meno di baciarmi. » replicò lei stizzita.
« Farò a meno quando tu smetterai di ricambiare ogni mio bacio. » disse tranquillamente mentre tirava fuori dalla tasca le chiavi della macchina e Penny rimase ammutolita. Aveva ricambiato entrambi i baci, ma la prima volta non era particolarmente lucida e questa volta, beh, Leonard era più affascinante del solito. Il cuore prese ad accelerare all'improvviso mentre gli osservava la schiena e non riusciva a capire cosa le stesse succedendo. Voleva smettere di pensare ai ragazzi, ma per qualche assurdo motivo con Leonard le era impossibile.
« Ehi, ma cosa ci fai qui? » disse Leonard riconoscendo il suo coinquilino seduto sul marciapiede mentre si teneva la testa fra le mani.
« Sheldon...» lo chiamò ancora toccandogli la spalla visto che non si era mosso. Con una lentezza esasperante l'amico liberò la testa dalle mani e lo guardò.
« Ho rovinato tutto, Leonard. Sono stato così stupido da rovinare tutto con le mie stesse mani. »
« Aspettami in macchina. » disse rivolto a Penny.
« Okay...»
Quando salì in macchina e chiuse la portiera, Leonard si rivolse nuovamente al suo migliore amico.
« Dov'è Amy? Non dovrebbe essere qui con te? »
« È andata via con Raj. » si passò le mani sul volto più volte, poi si alzò in piedi di scatto. « Tutta colpa di quel maledetto Barry Kripke! Se lui non avesse cominciato a dire quelle stronzate non sarebbe successo nulla ed Amy sarebbe tornata con me non con Rajesh. » disse con profondo disprezzo.
« Sheldon, calmati. Spiegami cos'è successo! »
Sheldon si immobilizzò quando si rese conto di quello che la ragazza di Barry aveva detto.
"Non è una cazzata. È stata Alex a dirmelo."
Cosa le aveva raccontato? Era per quello che adesso giravano pettegolezzi su di loro?
Amy si era arrabbiata parecchio per questa cosa, molto più che con la storia dei commenti poco carini che aveva fatto la prima volta che l'aveva vista. Doveva vederci chiaro, capire cosa stesse succedendo.
E poi eccola lì. Alex stava uscendo mentre parlava e rideva con Bernadette.
Immediatamente la prese per un braccio e la allontanò da orecchie indiscrete.
« Che cosa stai facendo? » chiese piuttosto confusa.
« Che cosa sei andata a dire in giro? » sibilò furioso. Alex sbatté gli occhi più e più volte non sapendo nemmeno di cosa stesse parlando.
« Ma cosa stai dicendo? » lo ammonì corrugando le sopracciglia.
« Smettila di far finta di niente! Perché sei andata a dire che siamo stati a letto insieme? » disse avvicinandosi di un passo, lo sguardo assottigliato per la rabbia che non accennava a scemare.
Alex spalancò gli occhi. « Chi...chi ti ha detto queste cose? Io...io non ho mai detto questo! »
Sheldon incrociò le braccia al petto e spostò il peso da una gamba all'altra.
« C'era Rachel insieme a Kripke stasera. Hanno ribadito più volte il fatto che tu abbia detto a lei che io e te scopiamo da quando sei tornata. » disse in tono grave. « Ma sono sicuro che non hai detto tu queste cose, vero? »
La ragazza si morse il labbro e spostò lo sguardo alla sua destra, poi emise un lungo sospiro.
« Alex...» si avvicinò ancora ed appoggiò una mano sulla ringhiera in ferro. Erano vicinissimi tant'è che Alex deglutì sonoramente. «...che cos'hai detto a Rachel? » mormorò abbassando così tanto la voce da renderla roca.
« Niente, te lo assicuro. » sussurrò cercando di non distogliere lo sguardo dal suo.
Sheldon sospirò e lasciò lentamente la presa dalla ringhiera e mosse qualche passo indietro, poi le diede le spalle e scese i gradini di pietra. Una volta sul vialetto sentì Alex chiamarlo.
« Aspetta...» si torturò le mani prima di alzare lo sguardo su di lui che intanto si stava avvicinando a lei. « Ho...ho solo detto che eravamo stati insieme a parlare un po', non sono scesa nei dettagli. Ha insistito così tanto per sapere cos'avessimo fatto perché lei, insomma, sapeva quello che provo per te e...» prese una pausa. «...probabilmente quando sono rimasta così vaga avrà pensato che mi vergognavo di dirle com'erano andate davvero le cose e avrà frainteso tutto...» concluse.
Sheldon alzò gli occhi al cielo esasperato. « Non ci posso credere...sapevi come sarebbe andata a finire, perché continui a stare con quella lì non lo so! » la rimproverò. « Sai che è una pettegola e che non ha problemi a divulgare qualcosa anche se non è sicura che sia vero o falso! » alzò la voce. « È tutta colpa sua, la detesto quella ragazza! »
« A dire il vero non è solo colpa sua. »
« Che cosa intendi dire? » disse serio.
« Quando...quando lei mi ha chiesto se noi due eravamo finiti a letto insieme...io...non sono riuscita a dirle di no. » mormorò vergognandosi per il suo gesto.
Sheldon strinse le labbra in una linea dura. Non poteva credere a quello che aveva sentito. Erano amici, si conoscevano da tanti anni e non solo avevano passato di tutto insieme, ma si erano anche confidati e consolati a vicenda. Ora lei invece lo aveva ferito in questo modo. Raccontando una bugia su di lui, anzi su di loro.
« Senti, mi dispiace tantissimo, sono stata una stupida e hai ragione ad essere arrabbiato con me, ma alla fine si tratta di uno stupido pettegolezzo, vedrai che nel giro di qualche giorno si saranno già dimenti—»
Si girò di scatto. « Non mi interessa l'opinione degli altri! » gridò. « Non mi è mai fregato nulla di quello che gli altri pensano di me, lo sai bene. »
« Ma allora se non ti interessa perché sei così arrabbiato? Non è la prima volta che mettono in giro voci su di te, ma non ti sei mai curato di nulla...»
Sheldon prese un paio di respiri e chiuse gli occhi per un paio di secondi. « C'era anche Amy quando Kripke ha detto quelle stronzate. »
Alex schiuse la bocca stupita.
« E lei se n'è andata furiosa. Le avevo regalato un bracciale, l'ho...l'ho baciata e poi arriva quell'idiota e rovina tutto. »
Alex sussultò all'improvviso. Sheldon aveva deciso di farsi avanti con Amy e forse ci sarebbe anche riuscito nella corsa alla conquista del cuore della ragazza se lei non avesse fatto la più grande stupidata della sua vita, raccontando quella bugia.
Si portò una mano sulla bocca. « Mi dispiace così tanto...» sfiorò un suo braccio, ma lui si scostò.
« Mi fidavo di te, dico davvero. Adesso invece...» sospirò. « Ho bisogno di tempo. »
Alex annuì sentendo gli occhi farsi lucidi. « Certo...capisco. »
« È meglio se vado adesso. » tagliò corto voltandole le spalle e scendendo di corsa i gradini per poi raggiungere l'auto parcheggiata. Una volta salito guardò la sua immagine riflessa nello specchietto retrovisore ed emise un lungo sospiro di rassegnazione.
L'aveva fatta soffrire e se ora l'aveva persa poteva solo incolpare se stesso.


È un capitolo decisamente più lungo rispetto ai precedenti, spero di non avervi annoiato^^' ma almeno mi faccio perdonare per il ritardo.
Che dire, il capitolo è partito in un modo per poi stravolgersi completamente sul finale. Ammettetelo, questa volta eravate davvero convinti che finalmente Sheldon ce l'avrebbe fatta a dichiarsi ad Amy. Ma da quale persona perfida e malvagia che sono ho deciso di scombussolare tutto e mescolare un po' le carte in tavola.
Amy è venuta a conoscenza di certi dettagli di Sheldon che l'hanno fatta arrabbiare parecchio e nonostante quest'ultimo abbia tentato in tutti i modi di spiegarsi, Amy non glielo ha permesso.
Leonard e Penny...mmh, davvero sono così intenzionati a non iniziare una storia seria?
Ora corro a rispondere alle vostre recensioni e vi ringrazio ancora infinitamente per seguire questa fanfic!
Alla prossima^^


  
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