San Valentino NH 2
E
rieccomi qui con la seconda parte del mio modesto special di San Valentino!
Sono contento che abbiate commentato in tanti ^__^ Però moltissimi sono rimasti
shockati nel vedere Hinata che si scorda di San Valentino: capisco che sia
l’elemento di originalità della fic, quello da cui prende le mosse e la fa
speciale però… CHE DIAMINE! Hinata è un essere umano! Vi ho anche fatto vedere
perché nei giorni precedenti non se ne era rammentata e voi avete urlato al
sacrilegio: anche lei può sbagliare, no? Per quanto riguarda il discorso di
Shino direi di aver sortito i risultati sperati: CHE CAPOLAVORO! XD Volevo
giusto creare un qualcosa di così contorto da essere perfetto come distrazione
e ce l’ho fatta: vi siete sbellicati, vero? ^^ La giornata però non è finita:
preparatevi al romanticismo!
Buona lettura,
spero vi piaccia!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PS: W L’AMORE!
Il
grande cuore rosso visibile in cielo in qualsiasi punto del villaggio stava
attirando la curiosità di moltissime persone. A parere unanime era giudicato
positivamente, come la vera stella di quella giornata, il simbolo d’amore per
eccellenza che oscurava il sole e ad esso si sostituiva nell’animo della gente
come portatore di autentica felicità. Senza contare poi di come si rivelasse
non solo bello e poetico, ma anche utile, infatti molti fidanzati smemorati
quel giorno si salvarono grazie a lui: una volta che la propria lei lo aveva
notato e gradito, se un istante prima si era sul punto di dire la verità con
sincero pentimento o di cominciare una lite bastava dedicarle quell’omaggio
volante per venir ricoperti di baci! Entro mezzogiorno un bel po’ di fidanzate
e quasi la metà delle mogli del Villaggio della Foglia credeva che il
palloncino-cuore lì in alto fosse tutto per lei! Probabilmente se lo avesse
saputo Rock Lee ne sarebbe stato parecchio contento: aveva aiutato a far felici
un sacco di coppiette, a risparmiare tante brutte scenate così fuori luogo per
una festa degli innamorati! Intanto, continuava ad essere il “coso verde”
attaccato al “cuoricione” che nessuno capiva cosa fosse.
Lee:
“Forza! Forza! Non ho tutto il giorno! Quanto ci metti ad arrivare
all’ospedale?”
Hinata
arrivò nella via centrale del villaggio e subito l’indecisione la prese.
-Mhm,
ora mi manca solo qualcosa da regalargli. Ma mi sono riservata per ultima la
parte più difficile!-
Entrò
nel primo negozio alla sua destra con aria svagata, accorgendosi che era un
negozio d’abbigliamento solo dopo essere entrata.
-Il
regalo è sempre la parte che mi dà più da pensare. Un paio di anni fa ricordo
che ci vollero tre giorni prima di decidermi tra il portafotografie d’argento e
quello tutto arancione con le scodelle di ramen in rilievo.-
Alla
fine glieli aveva presi tutti e due: in quello elegante aveva messo una foto
del matrimonio, nell’altro… lui con la pancia tra le mani dopo una “sbornia al
ramen” da Ichiraku tempo prima!
C’era
parecchia gente nel negozio e doveva continuamente scusarsi e chiedere
permesso. C’erano soprattutto donne.
-Quanta
folla accidenti. Vediamo un po’, quest’anno cosa gli prendo? Qualcosa di
costoso o un semplice pensierino?-
Dato
che così non andava da nessuna parte, provò ad orientarsi verso i pantaloni da
uomo e si decise a dare un’occhiata ai cari capi appesi alle grucce. Ma più
guardava più perdeva interesse e si convinceva di non essere sulla giusta
strada.
-Uffa,
possibile che senza un paio di giorni d’anticipo non riesca a decidermi?-
Poi
però, riflettendoci su, le venne in mente il perché.
Non
era un San Valentino come tutti gli altri quello. Non lo era per tante cose.
Innanzitutto
era la prima volta che San Valentino le cadeva addosso così all’improvviso… ma
a parte quello era anche il primo da quando si erano sposati.
Un
tempo pensava che San Valentino fosse solo una festa per i giovani, ed
effettivamente per gli adulti, specie se sposati da tempo, quel giorno passava
come non facesse più per loro. Ma perché? Bisogna non superare una certa età
per continuare a lasciarsi guidare dai sentimenti e dal cuore? O forse, dopo il
matrimonio, l’amore è diventato qualcosa di troppo scontato perché serva un
giorno speciale per ricordarsi che c’è e che vuole essere dimostrato non uno,
ma ogni giorno, in ogni momento, bello o brutto?
Non
sarebbe mica finita così anche per loro? Una volta abituatisi al matrimonio,
apoteosi della reciprocità degli affetti, sarebbe scomparso il romanticismo? La
sdolcinatezza, l’infantile zuccherosità di gesti e parole, così stupida e così
candida, che rendeva l’amore tanto allegro, che ne bilanciava l’intensità
profonda e misteriosa, sarebbero stata messa da parte?
-Non
succederà! Dicano pure che sono una sentimentalona, ma continuerò a fare regali
e cioccolata a San Valentino a mio marito sempre e comunque, come quando
eravamo giovani innamorati. Certo, il matrimonio è qualcosa di molto più serio
e complicato, ma nel nostro rapporto ci sarà sempre posto per un po’ di
dolcezza. E sono sicura che Naruto sarebbe più che d’accordo!-
Dunque,
per il loro primo San Valentino da marito e moglie occorreva qualcosa di
speciale, di diverso dai soliti regali, perché il matrimonio avrebbe cambiato
tutto e non avrebbe cambiato nulla; qualcosa che non gli aveva mai regalato
prima per festeggiare la novità di quell’anno, anche se la sostanza, l’amore,
era sempre la stessa!
Ma
inaspettatamente, Hinata si ritrovò al punto di partenza…
-Ma
come trovo un regalo “speciale” se finora ho fatto tanta fatica a sceglierne
uno “normale”? SIGH!-
Così
anche lei ci avrebbe pensato due volte prima di dimenticarsi di San Valentino.
-Proprio
quest’anno, uffa!-
“Ehi,
Hinata!”
Colta
di sorpresa urlò: “EEEEEHH!?!?!? CHI È???”
Ino
la guardò con aria di sufficienza: “Ti sto chiamando già da un po’, ma non eri
qui con la testa, decisamente!”
La
donna dai capelli scuri si guardò intorno e vide che si era fatta notare da un
bel po’ di gente col suo urlo.
Hinata:
“Che figura…”
Ino
(che aveva sostituito il codino coi capelli biondi lunghi sciolti): “Ad ogni
modo Hinata, che piacere incontrarti qui! Che mi dici?”
Hinata:
“Oh, è tutto a posto.”
Ino:
“Stavo guardando lì tra le gonne quando ti ho notata: volevi comprare qualcosa
per Naruto?”
Hinata
annuì e sorrise: “Proprio così.”
Ino:
“Anche io sono qui per un regalo: ma il mio! Shikamaru per farsi perdonare di
essersi dimenticato di oggi (come avevo previsto) ha deciso spontaneamente di
portarmi nel mio negozio d’abbigliamento preferito per comprarmi tutto quello
che voglio!”
Shikamaru
(qualche metro più in là ad guardare tra le camicie in offerta): “Non ho detto
“tutto”, ho detto “qualcosa”!”
Ino:
“Come dici caro? Non ti sento da qui!”
Shikamaru
strinse i denti: “Mi sono ricordato del tuo compleanno e dell’anniversario
d’apertura del negozio di fiori della tua famiglia, non ti basta? E poi sai
come la penso su San Valentino!”
Ino:
“Una stupida e sdolcinata festa consumistica, lo so. Peccato che tua moglie non
sia affatto di questo parere, eh? Ih ih ih!”
Si
girò di nuovo verso l’amica: “Tornando a noi: come mai hai aspettato l’ultimo
minuto?”
Hinata:
“Eh?”
Ino:
“Per il regalo dico: non sei la tipa che si scorda di San Valentino e deve
correre al negozio più vicino a comprare qualcosa per poi fingere di essersene
ricordata.”
Hinata
venne trafitta al petto e impalata dalla spada della colpevolezza!
Hinata:
“I-i-io… Vedi, gli ho comprato qualcosina, però questo San Valentino è il primo
da marito e moglie, quindi volevo prendergli anche qualcos’altro di diverso dal
solito!”
Ino
rise: “Ah, ho capito, ih ih! Ma questa non è mica la prima volta che gli prendi
un vestito.”
Hinata:
“Ehm, infatti sono qui solo per… ispirarmi, già! Eh eh eh… Sigh! In realtà non
ho nulla in mente!”
???:
“Mh?”
Qualcuno
lì vicino le ascoltava con interesse a loro insaputa…
Ino:
“Oh, dai non ti scoraggiare Hinata: sono certa che troverai questo “regalo
speciale” che cerchi!”
Hinata
rincuorata annuì.
Ino:
“Ti aiuterei io, credimi… MA QUESTA MINI-GONNA MI HA FATTO PERDERE LA TESTA!!!
GUARDA CHE COLORE ALLA MODA! LA ADORO!”
Shikamaru
si avvicinò e prese il cartellino col prezzo: “COOOOOOSA!?!?!?!?!?!?!?!”
Ino:
“E poi che altro mi prendo? Vediamo un po’…”
Hinata:
“Ehm, allora buono shopping e buon San Valentino!” disse salutandoli con la
mano uscendo dal negozio.
Ino:
“Grazie, anche a te e a Naruto!”
Shikamaru
(braccia cascanti): “Ma di cosa è fatta questa gonna? SIGH!”
La
Hyuga uscì dal negozio come vi era entrata: distrattamente e senza idee.
-Proviamo
a guardare un po’ che negozi ci sono più in là.-
Ma
dopo qualche passo…
???:
“Casualmente io avrei udito il tuo problema!” disse una voce alle sue spalle.
Hinata
si voltò.
???:
“Se vuoi qualche consiglio speciale forse posso aiutarti io!”
“!!!”
Proprio
chi meno si aspettava: tacchi alti, stivaletti, gonna al ginocchio, giacca
rossa e occhiali e capelli neri; la fidanzata di Sasuke Uchiha…
KARIN!
Karin
(sbrilluccichio d’occhiali) “Uh uh uh uh!”
“Ehm…”
E
fu così che l’angelo seguì il diavolo fino a casa Uchiha…
“Prego,
entra pure!” disse l’occhialuta.
Hinata
si guardò intorno. Non era mai entrata lì ma si era immaginata quanto fosse
grande e sfarzosa la vecchia magione del clan Uchiha e le sue aspettative non
furono certo deluse. Si chiese quale fosse più grande tra quella e Villa Hyuga,
dove era cresciuta. Adesso quel luogo che aveva visto tempi tanto spiacevoli
sarebbe tornato presto abitato, grazie all’ultimo del clan ed alla sua
inaspettata “fiamma”.
Karin:
“Accomodati in soggiorno. Mio marito è fuori quindi saremo solo tu ed io. Ti
preparo un tè!”
Hinata:
“Oh, non vorrei disturbare.”
Karin
lanciò un’acuta risata: “Ma figurati! La moglie del migliore amico del mio
amore è una mia potenziale buona, anzi buonissima amica: non posso farla venire
in casa mia senza offrirle nulla!”
In
realtà sua non lo era ancora, ma lei e Sasuke si sarebbero sposati a breve e
intanto si stava abituando benissimo all’idea. Karin servì il tè e si sedette
su uno dei cuscini sul pavimento intorno al basso tavolo al centro del salone.
Karin:
“Qualcosa di speciale per San Valentino, eh? Uh uh uh!”
Tutti
quegli “Uh uh uh!” cominciavano ad intimorirla molto!
Hinata:
“Già, sai, per una volta… Però non ho…”
Karin:
“Idee? Ma se sono qui per questo! So io come fare a dare un bel tocco in più al
vostro San Valentino!”
Bevve
un abbondante sorsata di tè caldo e scappò via per poi tornare correndo alcuni
secondi dopo.
Karin:
“ECCO!”
E
la futura “lady-Uchiha” presentò platealmente un semplice grembiule da cucina
rosa sgargiante orlato di merletti rosa più chiaro. Proprio come le magliette
di Ten Ten e Neji aveva un cuoricino al centro del petto.
Karin: “Uh uh uh! Allora?”
Hinata
si aspettava chissà cosa ma in fondo non lo trovò una cattiva idea: “Di certo è
molto in tema con questa giornata! Un po’ vistoso ma… pensò mi donerà.”
Karin
sghignazzò perfidamente ancora una volta: “Uh, ma certo, e Naruto avrà modo di
apprezzare ancora meglio quanto ti starà bene… visto che sarà l’unica cosa che
indosserai quando tornerà a casa!”
SDONG!
Hinata:
“L’u… l’u… L’UNICA?!?!?!? Proprio l’unica?”
Karin:
“Sotto sarai come mamma ti ha fatta!”
Hinata
arrossì e cominciò ad andare in panne: “Ma…”
Karin:
“Fidati, cara mia! Quando il proprio uomo torna da te dopo una lunga giornata è
una delle accoglienze che più apprezza! Ascoltami bene ora, perché questo è un
metodo d’approccio infallibile!”
Hinata:
“O-o-ok…”
Karin:
“L’ho usato anche io, sai?”
IMMAGINAZIONE
DI KARIN (musica sexy in sottofondo)
Prima di tutto aspetti con
pazienza che torni a casa, duramente provato dalla giornata appena trascorsa...
Sasuke (entrando e
togliendosi i sandali): “Sono qui.”
E allora fai la tua comparsa
davanti a lui con addosso solo il tuo grembiule, magari sulla soglia di una
porta appoggiata ad un lato in una posa sexy e ammiccante!
Karin: “Bentornato, tesoro!”
Sasuke (senza una grinza):
“………”
E a quel punto usi la
classica formula, quella usatissima che lo fa sciogliere nel cento per cento
dei casi, ih ih ih!
Karin (sguardo languido):
“Vuoi fare prima un bagno? Preferisci subito la cena o… (dito sul labbro) O
forse preferisci avere ME invece?”
Sasuke (fregandosene e
prendendo tutt’altra direzione): “Vada per il bagno, ho bisogno di un po’ di
relax.”
Karin ( paralizzata in un
blocco di ghiaccio): °_°”
Karin:
“…… Beh, diciamo novantacinque per cento dei casi…”
Hinata
dopo aver immaginato la stessa scena con dentro lei e Naruto si sentiva un po’
accaldata: “Ehm, Karin, non so se è proprio questo il genere di sorpresa
speciale a cui stavo pensando.”
Karin:
“Oh, andiamo! Ora che siete sposati non è né illegale né amorale! E poi vuoi
forse dirmi che per la festa degli innamorati non avete intenzione di…”
Le
fece l’occhiolino e quella sorrise colpevole.
Karin:
“Mhm… Beh, ripensandoci forse è troppo spinto per te.”
Senza
contare che, per quel poco che conosceva suo marito, c’era il rischio che, se
Sasuke aveva scelto il bagno, lui si sarebbe fiondato sulla cena!
“Aspettami
qui!” Corse di nuovo via, lasciandola a tamburellare le dita sulla ginocchia
nell’attesa.
“Ecco!
Questo dovrebbe andare bene!”
Stavolta
le aveva portato una gruccia con della biancheria intima, non certo del tipo
ordinario però. Sia il reggiseno che le mutandine sembravano fatte di tanti
cuoricini di carta rossa lucida uniti insieme.
Karin:
“A mio avviso è perfetto per chi vuole conciliare l’erotico col romantico!”
Lo
appoggiò sul tavolo e la Hyuga, anche per non farle dispetto prese la gruccia
facendo frusciare i cuori: in fondo Karin la stava aiutando spontaneamente e
sembrava anche tenerci parecchio (era una forma d’appagamento per il suo animo
perverso forse?), e lei era troppo gentile ed educata per darle un dispiacere.
Hinata:
“Beh, questo và decisamente meglio!”
Karin:
“Allora prendilo pure. Però poi ricordati di farmi sapere, eh?”
Hinata:
“Grazie! Ora è meglio che vada.” raccolse la busta che si era portata appresso
e si alzò.
Karin:
“Buon San Valentino!”
Hinata:
“Anche a te!”
Appena
uscita guardò in cielo la posizione del sole: -Deve essere quasi ora di pranzo,
sarà meglio che mi sbrighi a tornare a casa. Speriamo che Shino riesca a
trattenere abbastanza Naruto.-
Ufficio
dell’Hokage…
Naruto:
“(anf)… (anf)… ecco fatto! Ohi! La mia povera mano…” Dopo cinquecentodiciannove
firme…
Shino
prese alcuni dei fogli facendo finta di controllarli.
Naruto:
“Bene, ora puoi avere quel condominio per bacherozzi che volevi! Adesso, se
vuoi scusarmi dovrei fare una pausa pranzo e dopo avrei ancora dell’altro
lavoro appena un po’ più importante da sbrigare al più presto!”
Shino:
“Certo, ma se non ti spiace pranzerò con te.”
Naruto
per un attimo si risollevò: “Ah, vuoi farti perdonare della sfacchinata
tenendomi compagnia?”
Shino: “Certo, però dopo mi aiuterai a rivedere il mio fascicolo personale
dell’archivio missioni e attività dell’anno appena trascorso.”
Naruto:
“CHE COSA?!?!?!? Quei fascicoli sono complicatissimi quanto la dichiarazione
dei redditi se non peggio! E poi tu non l’hai già consegnato?”
Shino:
“Si, ma temo di aver fatto qualche piccolo errore qua e là e non posso certo
lasciare un documento ufficiale che mi riguarda con delle imperfezioni, no?”
-Mi
spiace Naruto di farti questo, ma la colpa è di tua moglie non mia, spero mi
perdonerai in un futuro prossimo.-
Il
labbro dell’Hokage iniziò a tremolare: “…… Sento… un’improvvisa voglia di
mettermi a piangere! SIGH!”
Arrivata
di corsa a casa, Hinata vide che davanti al portone chiuso erano state poggiate
diverse buste della spesa piene zeppe, e che seduto vicino queste c’era un cane
bianco di sua conoscenza. Kiba fatta la spesa per suo conto era tornato lì, ma
non trovandola aveva lasciato tutto lì e messo Akamaru a guardia di tutto.
Diede qualche carezza al vecchio cagnone (che di mole non aveva perso poi molto
quindi si sarebbe certo rivelato più dissuadente del figlio contro eventuali
ladri di spese) dopodiché presa in casa una penna scrisse su un pezzettino di
carta, strappato da una delle buste, un messaggio per Kiba e lo diede al cane
affinché lo consegnasse. Questi ovviamente non ripartì se non dopo aver
ricevuto dalla premurosa amica un sostanzioso pezzo di carne per il disturbo!
Con
un sonoro “FLAP!” l’ampia tovaglia schioccò veloce in aria stendendosi su tutta
la tavola. Con dei possenti “SBAM!” ciotole, cucchiai, frullini, scatole di
cacao in polvere ed altri strumenti culinari vennero poggiati sulla superficie
sgombera.
E
con fare epico Hinata strinse una bandana lilla con un sole arancione dagli
ampi raggi intorno la fronte.
“YAH!”
urlò lei chiudendo i pugni in posa combattiva!
“Cominciamo!
Questa cioccolata di San Valentino non si farà da sola!”
---
SILENZIO ---
Hinata:
“……”
Sospirò:
o faceva così per darsi la carica o si sarebbe abbattuta dinanzi a quel che
l’aspettava. Appena finito il pranzo, che consumato tutta da sola e in silenzio
era come non le avesse dato l’energia che si aspettava, aveva subito
sparecchiato per mettersi al lavoro.
Hinata:
“Dovrò farmi in quattro nel vero senso della parola: per Kiba, per Shino, per
Neji e Ten Ten e per io e Naruto!”
Infatti
aveva scritto nel messaggio per Kiba di passare più tardi a ritirare tutto quel
bruno dolciume da consegnare un po’ qui un po’ là!
Hinata:
“Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo.”
Avrebbe
fatto anche quattro tipi diversi di cioccolata anziché semplificarsi la vita
produrne a catena di montaggio lo stesso tipo e con la stessa forma per tutti!
Doveva essere veloce, perché dopo c’era altro da fare ad aspettarla e perché
Shino con Naruto avrebbe potuto non farcela. Ma nonostante tutto non se ne
lamentava!
Hinata
(mescolando il cacao col latte) -Devo solo pensare che lo faccio per amore, eh
eh!-
E con la forza dell’amore si può fare qualsiasi cosa! Sia le cose più
difficili…
…
che quelle più assurde.
Lee
(ancora dove lo si era lasciato): “Eccoci! Quello è l’ospedale: ce l’ho fatta!
Avanti, ora devi solo scendere un po’ più a bassa quota!”
Il
ninja in verde provò a tirarsi giù tirando un paio di strattoni (sperando che
la cordicella non si staccasse), e fu tanto fortunato da venir catturato da una
corrente d’aria che cominciò a trascinarlo più verso il suolo.
Mentre
accadeva ciò, in uno dei corridoi dell’edificio, il Capo della Squadra Medica
di Konoha camminava per i corridoi. In realtà marciava a passo svelto, facendo
sbattere sonoramente i tacchi per il malumore ad ogni falcata ed emettendo
ringhi a metà tra il furioso e il disperato.
Sakura
(capelli lunghi e lungo camice bianco da medico): “GRRRR! CHE GIORNATACCIA! Da
stamattina mi sono capitati tre infartuati, otto fratturati, dodici alcolizzati,
ho dovuto trapiantare tre reni, asportare quattro milze e il mio unico cervello
mi sta esplodendo nella testa!!! E pensare che è anche San Valentino, grrr!
Proprio una bella giornata questa!”
Ironia
della sorte, nella camera alla sua sinistra, una donna di mezza età era venuta
a trovare il marito operatosi di appendicite ed ora tubavano come due giovani
piccioncini.
Sakura:
“SIGH! PERSINO I RICOVERATI SONO PIÙ FELICI DI ME! Uh, che stress!”
Infatti,
quell’ombra che passò fuori dalla finestra ad alta velocità inizialmente venne
da lei etichettata come un’allucinazione dovuta al suo essere fusa! Poi però
aprì la finestra scorrevole e sporse la testa fuori.
Un
grande cuore-palloncino si era schiantato ed impigliato tra i rami da un grande
e frondoso albero a qualche decina di metri di distanza. Superata l’iniziale
perplessità e confusione, Sakura Haruno notò finalmente Rock Lee che si teneva
sospeso a qualche metro dal suolo per la cordicella del pallone e cercava di
attirare con la mano la sua attenzione.
Lee:
“Felice San Valentino, mia dolce Sakura!”
Sakura:
“……”
E
in quell’istante il Capo della Squadra Medica dimenticò tutto: stress, fatica e
rabbia! Solo un forte sentimento nel profondo del petto restò a farla sentire
improvvisamente benissimo!
Sakura:
“Oh, Rock Lee è… è… così grande… Stupendo!”
Lui
le sorrise, lei invece era commossa fino alle lacrime: ecco come una giornata
faticosa può diventare improvvisamente grandiosa grazie ad una sorpresa fatta…
col cuore!
Sakura:
“LEE! ARRIVO!” e rischiando di travolgere un trio di infermiere cominciò a
correre per raggiungerlo!
Lee:
“Eh eh eh, sapevo che le sarebbe piaciuto!... Oh oh…”
Alzando
gli occhi aveva notato un uccello che si era posato dove non avrebbe dovuto…
Lee:
“Ehm, scusa, non metterti lì! Con gli artigli delle tue zampette potresti farlo
scoppia…”
-BAM!-
Lee:
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!”
Un
vero peccato che fosse scoppiato dopo aver riscosso tanto successo! Ma la sua
vita, seppur breve, fu dedicata tutta alla bella e nobile causa dell’amore,
poiché esplodendo fragorosamente l’aria liberata fece letteralmente volare via
Rock Lee, sospingendolo dritto da Sakura!
Sakura:
“MIO!”
Con
quell’urlo, la Haruno spiccò un balzò, acchiappò il suo amoroso ed atterrata a
terra…
♥♥♥
Sakura
(stringendolo): “Oh, Lee, grazie! Sei riuscito a raddrizzare un giorno di San
Valentino che sembrava sprecato! Meno male che non cambi mai! Eh eh eh!”
Lee
ricambiò l’abbraccio, e mentre lei ad occhi chiusi affondava nel suo petto, ne
approfittò per lanciare a sua insaputa, verso un pubblico immaginario, la sua
famosa posa col pollice in su e lo sbrilluccichio di dente.
Lee:
“Eh eh eh!”
Già,
Rock Lee non cambiava proprio mai!
Hinata
si passò una mano sulla fronte: “Finito!”
Biscotti
ricoperti di cioccolato per Neji e Ten Ten, tavolette classiche di fondente per
Shino e consorte, palline di cioccolato ripiene per Kiba e signora ed
ovviamente i cuoricini di cioccolato segnati NXH!
“A
momenti arriverà Akamaru a prenderli e consegnarli… Ora devo solo preparare la
cena e poi preparare me ed ho finito!”
Non
vedeva l’ora di darsi una rinfrescata per presentarsi adeguatamente al suo
amato.
-Un
ultimo sforzo, dai!-
Così,
con lei davanti ai fornelli e lui sotto il peso delle responsabilità
“ufficiali”, il pomeriggio trascorse ed arrivò il tramonto. Una fantastica
giornata stava per chiudersi, ma loro a che punto erano? Ne avrebbero preso
parte in tempo?
-SBAM!-
Per
poco la porta del palazzo non si scardinò quando l’Hokage la aprì con foga in
un impeto di gioia!
Naruto
(correndo e facendo capriole e giravolte in mezzo alla strada): “SONO LIBERO!
LIBERO! LIBERO! LIBEROOOOOOOOO! WOOOOOOOHHH!”
Shino
(uscendo a passo moderato dalla suddetta porta): “Libero.”
Dopo
che l’uomo degli insetti ebbe esultato a modo suo, anche lui prese la strada di
casa. In realtà era molto più ansioso di quanto si potesse pensare all’idea di
riabbracciare la donna che era riuscita a far palpitare anche il suo cuore in
apparenza così duro e chiuso: i piccoli sorrisi che gli spuntavano quando
pensava a lei potevano passare inosservati ai più, ma la quella aveva imparato
a vederli anche sotto tutta quella copertura. Non c’è abito pesante o animo
insensibile che un po’ d’amore non riesca a trapassare se glielo si lascia
fare!
…
E poi se non si sbrigava a passare un po’ di San Valentino con lei non glielo
avrebbe certo perdonato!
Naruto
(dopo qualche altra capriola): “Va bene! Ora basta indugi: devo correre da
Hinata… Ah, Hinata!”
Due
Naruto gli piombarono davanti in quell’istante, risvegliandolo dal trance
amoroso.
Naruto
(vero): “Cosa? Siete rimasti solo in due?”
E
per giunta piegati in due dal fiatone.
Naruto
(clone): “Si… (anf)… è stato più
difficile del previsto… (anf)… Però ci siamo
riusciti!”
Naruto
(vero): “Ottimo! Pensate di poterci riuscire… Cioè, pensate che posso
riuscirci… Cioè, penso che… Insomma, è tutto ok?”
Naruto
(clone): “(anf) Tranquillo! (anf) Anche se ci siamo riusciti (anf) una sola
volta finora dobbiamo farlo!”
Naruto
(vero): “Certo!”
Sciolse
la tecnica e i due cloni sparirono: “Devo farlo per Hinata! È la sua sorpresa:
altrimenti che figura ci faccio? Ih ih!”
Il
cielo era tutto rosso, a breve avrebbe cominciato a diventare blu.
Naruto:
“Devo sbrigarmi! Sarà rimasto poco di San Valentino, ma voglio godermelo tutto
insieme ad Hinata!”
E
con il sorriso stampato sulle labbra ed i baffetti un po’ arricciati per la
felicità iniziò a correre come un forsennato per tutto il villaggio!
-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP!!!-
I
suoi passi velocissimi sulla strada risuonavano rapidi e scanditi come i tasti
battenti di una macchina per scrivere, che ovviamente battevano sempre sulle
stesse sei lettere!
Naruto:
-Più veloce! Più veloce!-
Troppe
cose li avevano ostacolati, ora però arrivava la parte migliore!
Ma
raggiunta casa sua la superò anche…
Naruto:
-Un po’ troppo veloce…-
L’Hokage
con grande agilità rimbalzò su un albero, fece una capriola all’indietro,
spiccò un piccolo salto ed in quattro e quattr’otto era giusto di fronte il
portone in legno della loro abitazione.
Naruto:
-È aperto.- Chiaramente un invito ad entrare!
Scostò
uno dei due portali facendo un po’ di rumore. Le luci del giardino erano tutte
accese ed emanavano dall’erba ai due lati del selciato centrale, che dal
portone conduceva all’abitazione, un bagliore giallino. Avevano preferito quel
colore al classico bianco perché a Naruto il pallore di quelle luci era
sembrato troppo “spettrale” e ad Hinata troppo freddo. Invece così il cortile,
anche se meno luminoso aveva un aspetto tanto invitante che grilli e lucciole
si contendevano ogni sera il posto!
Naruto
attraversò il giardino quando il cielo si era già mutato in un blu chiaro. Fu
allora che comparve, in controluce, dalla porta davanti a lui.
“Naruto!”
Si
corsero incontro, ma Naruto fu più svelto e non le concesse più di qualche
passo prima di venire afferrata e sollevata in aria!
Hinata:
“Ih ih ih!”
Naruto:
“Buon San Valentino, Hinata!”
Hinata:
“Buon San Valentino anche a te, Naruto!”
La
mise giù e le sfiorò dolcemente le labbra. Poi lei lo prese per una mano e i
due si avviarono in casa.
Naruto:
“Allora, come è stata la tua giornata?”
Hinata,
che aveva appena finito di prepararsi dopo la doccia al termine di un
pienissimo pomeriggio: “Oh, nulla di che! La tua?”
Naruto:
“Ehm, faticosa, sai?”
Hinata
notò la sua fronte tutta sudata: “Accidenti se ti sei stancato: non pensavo che
lavorare seduti in un ufficio comportasse tanto sforzo.” disse toccandogli la
guancia con premura.
Naruto:
“Nemmeno io, eh eh! Oggi è stata più impegnativa del solito!”
Eccome,
tra Shino, la corsa scalpitante fin lì, ed ovviamente tutta l’energia sprecata
dai suoi cloni durante tutto il tempo… Non ce la faceva quasi più: si poteva
dire che lei era l’unica cosa che lo tenesse ancora dritto sulle proprie gambe.
Hinata:
“Non preoccuparti: ora ti riprenderai sicuramente, ih ih!”
Naruto:
“WOW!”
L’intera
cucina era a lume di candela, tantissime candele, alcune, sotto coperchi aperti
di vetro colorato, mandavano luci gialle, verde chiaro e azzurre ravvivando
persino le ombre. Al centro della stanza, lungo tutta la tavola erano state
disposte alcune delle pietanze preferite da Naruto (ne aveva appena due o tre
all’infuori solito ramen), altre che avrebbe mangiato controvoglia per rispetto
agli sforzi di Hinata (le verdure ad esempio, lei aveva capito che poteva approfittare
dell’occasione per fargliene mangiare un bel po’!) ed uno speciale tortino di
tonno preparato in un vassoio a cuore che gli aveva fatto prendere quella
forma. Al centro della tavola stavano infine i suoi tanto agognati
cioccolatini.
Naruto:
“Wow! Hai fatto tutto tu?”
Hinata:
“Una piccola mano l’ho avuta, ma si, tutto io.”
Naruto
(sbavando): “……”
Hinata
lo guardò e rise: “Dai, non è mica solo da guardare: siediti a tavola!”
Naruto:
“Se è un sogno non svegliatemi!” Si asciugò la bocca con la manica per darle un
bacetto sulla guancia e fece come diceva.
Hinata
incrociò le gambe sul cuscino accanto al suo e poi, strusciando sul pavimento
si mise alla sua destra, vicinissima.
Naruto:
“Buon appetito a noi!”
Hinata:
^__^
E
così cenarono, spalla a spalla.
Naruto:
“Uh, viva le cene di San Valentino a lume di candela! Ora ho così tanta energia
che scoppio!”
Hinata
tirò fuori un sorrisetto perfido: “Ah, si? Allora suppongo tu non ce la faccia
a mandare giù anche la cioccolata, vero?” Si alzò e fece per portare via il
piattino…
Naruto:
“NONONONONONONO! Un assaggino magari!”
L’”assaggino”
finì invece col decimare in pochi minuti i risultati del duro lavoro di Hinata,
cosa che naturalmente le fece molto piacere. Anche lei ne assaggiò un paio.
Hinata
(masticando un morsetto): “Che ne pensi?”
Naruto (bocca pienissima): “La cioccolata che prepari tu è sempre buonissima,
lo sai!”
Hinata:
“Ah ah ah!”
Naruto
mandò giù, si batté una mano sullo stomaco sospirando, poi attirò a sé la
mogliettina che poggiò la testa sulla sua spalla.
Naruto:
“Questo sì che alla fine è stato un San Valentino bellissimo, anzi mitico: non
mi sono dimenticato né della festa, né degli auguri, ti ho sbalordito con la
colazione a letto e tu in cambio mi hai preparato un sacco di cose buone e la
cioccolata che mi piace tanto. Sei grande, lo sai?”
Hinata
(sudando un pochino): “Ehm, grazie!”
Naruto:
“Sono io che devo dirti grazie: tu sei perfetta e fai filare tutto senza
intoppi ad ogni San Valentino, al contrario del sottoscritto.”
Hinata
(sudando moltissimo): “D-dai…”
Naruto:
“Perché sei ti sei fatta tutta rossa? C’è qualcosa che vuoi dirmi?”
Hinata
(squagliandosi): “N-n-n-n-n-n-no-no-no-no!”
Naruto
la strinse più forte: “Sono fortunato ad avere una come te: prometto che
cercherò di non combinare più stupidate o dimenticarmi delle occasioni
importanti d’ora in avanti.”
Hinata:
“Lo prometto anch’io.”
Naruto:
“Come?”
Hinata:
“Oh, niente.”
Naruto:
“Umpf! Dai Hinata, vieni con me.”
Hinata:
“Dove?”
Naruto
(aiutandola a rialzarsi): “In giardino: manca ancora la mia sorpresa, quella
vera!”
Hinata
incuriosita si lasciò guidare dall’elettrizzato biondino fino al cortile. Lì
questi creò un clone.
Naruto:
“Sai cosa fare!”
“Certo!”
fece il clone scattando sull’attenti.
Hinata:
???
“Aspetta
e vedrai!” la rassicurò lui, stringendola a sé.
Il
clone arrivò al muro di cinta e lo scavalcò con un salto, unendosi ad un altro
gruppetto di copie che aveva creato quando si era alzato per andare in bagno.
Erano rimaste lì fuori in attesa che arrivasse il segnale.
“È
il momento!” fece la copia che Naruto aveva creato poco prima, e le altre
subito si attivarono.
In
tre si misero in cerchio e allungarono le braccia verso un centro, cominciando
ad immettervi una gran quantità di chakra.
“Forza!”
Qualche
istante dopo si era già formato un rasengan dal diametro di circa un metro.
“Così
và bene! Venite su!”
Altri
due allora si aggiunsero alla formazione della tecnica.
Naruto
(concentratissimo) “Benone: ora un po’ di chakra della volpe per fargli
assumere il colore giusto…”
Il
rasengan si ingrandì ancora ma divenne rosso vivido. Da oltre il muro, Hinata
poteva scorgere soltanto dei bagliori intermittenti, prima blu e poi rossi, ed
udire un frastuono simile ad un vorticare velocissimo.
“Ed
ora la parte più difficile: la forma! Voi quattro, muovetevi!”
Quattro
copie spiccarono un balzo portandosi sopra la grande sfera: la potenza del
chakra era tale da tenerli sospesi lì in aria, e benché fosse rischioso così
po
E
rieccomi qui con la seconda parte del mio modesto special di San Valentino!
Sono contento che abbiate commentato in tanti ^__^ Però moltissimi sono rimasti
shockati nel vedere Hinata che si scorda di San Valentino: capisco che sia
l’elemento di originalità della fic, quello da cui prende le mosse e la fa
speciale però… CHE DIAMINE! Hinata è un essere umano! Vi ho anche fatto vedere
perché nei giorni precedenti non se ne era rammentata e voi avete urlato al
sacrilegio: anche lei può sbagliare, no? Per quanto riguarda il discorso di
Shino direi di aver sortito i risultati sperati: CHE CAPOLAVORO! XD Volevo
giusto creare un qualcosa di così contorto da essere perfetto come distrazione
e ce l’ho fatta: vi siete sbellicati, vero? ^^ La giornata però non è finita:
preparatevi al romanticismo!
Buona lettura,
spero vi piaccia!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PS: W L’AMORE!
Il
grande cuore rosso visibile in cielo in qualsiasi punto del villaggio stava
attirando la curiosità di moltissime persone. A parere unanime era giudicato
positivamente, come la vera stella di quella giornata, il simbolo d’amore per
eccellenza che oscurava il sole e ad esso si sostituiva nell’animo della gente
come portatore di autentica felicità. Senza contare poi di come si rivelasse
non solo bello e poetico, ma anche utile, infatti molti fidanzati smemorati
quel giorno si salvarono grazie a lui: una volta che la propria lei lo aveva
notato e gradito, se un istante prima si era sul punto di dire la verità con
sincero pentimento o di cominciare una lite bastava dedicarle quell’omaggio
volante per venir ricoperti di baci! Entro mezzogiorno un bel po’ di fidanzate
e quasi la metà delle mogli del Villaggio della Foglia credeva che il
palloncino-cuore lì in alto fosse tutto per lei! Probabilmente se lo avesse
saputo Rock Lee ne sarebbe stato parecchio contento: aveva aiutato a far felici
un sacco di coppiette, a risparmiare tante brutte scenate così fuori luogo per
una festa degli innamorati! Intanto, continuava ad essere il “coso verde”
attaccato al “cuoricione” che nessuno capiva cosa fosse.
Lee:
“Forza! Forza! Non ho tutto il giorno! Quanto ci metti ad arrivare
all’ospedale?”
Hinata
arrivò nella via centrale del villaggio e subito l’indecisione la prese.
-Mhm,
ora mi manca solo qualcosa da regalargli. Ma mi sono riservata per ultima la
parte più difficile!-
Entrò
nel primo negozio alla sua destra con aria svagata, accorgendosi che era un
negozio d’abbigliamento solo dopo essere entrata.
-Il
regalo è sempre la parte che mi dà più da pensare. Un paio di anni fa ricordo
che ci vollero tre giorni prima di decidermi tra il portafotografie d’argento e
quello tutto arancione con le scodelle di ramen in rilievo.-
Alla
fine glieli aveva presi tutti e due: in quello elegante aveva messo una foto
del matrimonio, nell’altro… lui con la pancia tra le mani dopo una “sbornia al
ramen” da Ichiraku tempo prima!
C’era
parecchia gente nel negozio e doveva continuamente scusarsi e chiedere
permesso. C’erano soprattutto donne.
-Quanta
folla accidenti. Vediamo un po’, quest’anno cosa gli prendo? Qualcosa di
costoso o un semplice pensierino?-
Dato
che così non andava da nessuna parte, provò ad orientarsi verso i pantaloni da
uomo e si decise a dare un’occhiata ai cari capi appesi alle grucce. Ma più
guardava più perdeva interesse e si convinceva di non essere sulla giusta
strada.
-Uffa,
possibile che senza un paio di giorni d’anticipo non riesca a decidermi?-
Poi
però, riflettendoci su, le venne in mente il perché.
Non
era un San Valentino come tutti gli altri quello. Non lo era per tante cose.
Innanzitutto
era la prima volta che San Valentino le cadeva addosso così all’improvviso… ma
a parte quello era anche il primo da quando si erano sposati.
Un
tempo pensava che San Valentino fosse solo una festa per i giovani, ed
effettivamente per gli adulti, specie se sposati da tempo, quel giorno passava
come non facesse più per loro. Ma perché? Bisogna non superare una certa età
per continuare a lasciarsi guidare dai sentimenti e dal cuore? O forse, dopo il
matrimonio, l’amore è diventato qualcosa di troppo scontato perché serva un
giorno speciale per ricordarsi che c’è e che vuole essere dimostrato non uno,
ma ogni giorno, in ogni momento, bello o brutto?
Non
sarebbe mica finita così anche per loro? Una volta abituatisi al matrimonio,
apoteosi della reciprocità degli affetti, sarebbe scomparso il romanticismo? La
sdolcinatezza, l’infantile zuccherosità di gesti e parole, così stupida e così
candida, che rendeva l’amore tanto allegro, che ne bilanciava l’intensità
profonda e misteriosa, sarebbero stata messa da parte?
-Non
succederà! Dicano pure che sono una sentimentalona, ma continuerò a fare regali
e cioccolata a San Valentino a mio marito sempre e comunque, come quando
eravamo giovani innamorati. Certo, il matrimonio è qualcosa di molto più serio
e complicato, ma nel nostro rapporto ci sarà sempre posto per un po’ di
dolcezza. E sono sicura che Naruto sarebbe più che d’accordo!-
Dunque,
per il loro primo San Valentino da marito e moglie occorreva qualcosa di
speciale, di diverso dai soliti regali, perché il matrimonio avrebbe cambiato
tutto e non avrebbe cambiato nulla; qualcosa che non gli aveva mai regalato
prima per festeggiare la novità di quell’anno, anche se la sostanza, l’amore,
era sempre la stessa!
Ma
inaspettatamente, Hinata si ritrovò al punto di partenza…
-Ma
come trovo un regalo “speciale” se finora ho fatto tanta fatica a sceglierne
uno “normale”? SIGH!-
Così
anche lei ci avrebbe pensato due volte prima di dimenticarsi di San Valentino.
-Proprio
quest’anno, uffa!-
“Ehi,
Hinata!”
Colta
di sorpresa urlò: “EEEEEHH!?!?!? CHI È???”
Ino
la guardò con aria di sufficienza: “Ti sto chiamando già da un po’, ma non eri
qui con la testa, decisamente!”
La
donna dai capelli scuri si guardò intorno e vide che si era fatta notare da un
bel po’ di gente col suo urlo.
Hinata:
“Che figura…”
Ino
(che aveva sostituito il codino coi capelli biondi lunghi sciolti): “Ad ogni
modo Hinata, che piacere incontrarti qui! Che mi dici?”
Hinata:
“Oh, è tutto a posto.”
Ino:
“Stavo guardando lì tra le gonne quando ti ho notata: volevi comprare qualcosa
per Naruto?”
Hinata
annuì e sorrise: “Proprio così.”
Ino:
“Anche io sono qui per un regalo: ma il mio! Shikamaru per farsi perdonare di
essersi dimenticato di oggi (come avevo previsto) ha deciso spontaneamente di
portarmi nel mio negozio d’abbigliamento preferito per comprarmi tutto quello
che voglio!”
Shikamaru
(qualche metro più in là ad guardare tra le camicie in offerta): “Non ho detto
“tutto”, ho detto “qualcosa”!”
Ino:
“Come dici caro? Non ti sento da qui!”
Shikamaru
strinse i denti: “Mi sono ricordato del tuo compleanno e dell’anniversario
d’apertura del negozio di fiori della tua famiglia, non ti basta? E poi sai
come la penso su San Valentino!”
Ino:
“Una stupida e sdolcinata festa consumistica, lo so. Peccato che tua moglie non
sia affatto di questo parere, eh? Ih ih ih!”
Si
girò di nuovo verso l’amica: “Tornando a noi: come mai hai aspettato l’ultimo
minuto?”
Hinata:
“Eh?”
Ino:
“Per il regalo dico: non sei la tipa che si scorda di San Valentino e deve
correre al negozio più vicino a comprare qualcosa per poi fingere di essersene
ricordata.”
Hinata
venne trafitta al petto e impalata dalla spada della colpevolezza!
Hinata:
“I-i-io… Vedi, gli ho comprato qualcosina, però questo San Valentino è il primo
da marito e moglie, quindi volevo prendergli anche qualcos’altro di diverso dal
solito!”
Ino
rise: “Ah, ho capito, ih ih! Ma questa non è mica la prima volta che gli prendi
un vestito.”
Hinata:
“Ehm, infatti sono qui solo per… ispirarmi, già! Eh eh eh… Sigh! In realtà non
ho nulla in mente!”
???:
“Mh?”
Qualcuno
lì vicino le ascoltava con interesse a loro insaputa…
Ino:
“Oh, dai non ti scoraggiare Hinata: sono certa che troverai questo “regalo
speciale” che cerchi!”
Hinata
rincuorata annuì.
Ino:
“Ti aiuterei io, credimi… MA QUESTA MINI-GONNA MI HA FATTO PERDERE LA TESTA!!!
GUARDA CHE COLORE ALLA MODA! LA ADORO!”
Shikamaru
si avvicinò e prese il cartellino col prezzo: “COOOOOOSA!?!?!?!?!?!?!?!”
Ino:
“E poi che altro mi prendo? Vediamo un po’…”
Hinata:
“Ehm, allora buono shopping e buon San Valentino!” disse salutandoli con la
mano uscendo dal negozio.
Ino:
“Grazie, anche a te e a Naruto!”
Shikamaru
(braccia cascanti): “Ma di cosa è fatta questa gonna? SIGH!”
La
Hyuga uscì dal negozio come vi era entrata: distrattamente e senza idee.
-Proviamo
a guardare un po’ che negozi ci sono più in là.-
Ma
dopo qualche passo…
???:
“Casualmente io avrei udito il tuo problema!” disse una voce alle sue spalle.
Hinata
si voltò.
???:
“Se vuoi qualche consiglio speciale forse posso aiutarti io!”
“!!!”
Proprio
chi meno si aspettava: tacchi alti, stivaletti, gonna al ginocchio, giacca
rossa e occhiali e capelli neri; la fidanzata di Sasuke Uchiha…
KARIN!
Karin
(sbrilluccichio d’occhiali) “Uh uh uh uh!”
“Ehm…”
E
fu così che l’angelo seguì il diavolo fino a casa Uchiha…
“Prego,
entra pure!” disse l’occhialuta.
Hinata
si guardò intorno. Non era mai entrata lì ma si era immaginata quanto fosse
grande e sfarzosa la vecchia magione del clan Uchiha e le sue aspettative non
furono certo deluse. Si chiese quale fosse più grande tra quella e Villa Hyuga,
dove era cresciuta. Adesso quel luogo che aveva visto tempi tanto spiacevoli
sarebbe tornato presto abitato, grazie all’ultimo del clan ed alla sua
inaspettata “fiamma”.
Karin:
“Accomodati in soggiorno. Mio marito è fuori quindi saremo solo tu ed io. Ti
preparo un tè!”
Hinata:
“Oh, non vorrei disturbare.”
Karin
lanciò un’acuta risata: “Ma figurati! La moglie del migliore amico del mio
amore è una mia potenziale buona, anzi buonissima amica: non posso farla venire
in casa mia senza offrirle nulla!”
In
realtà sua non lo era ancora, ma lei e Sasuke si sarebbero sposati a breve e
intanto si stava abituando benissimo all’idea. Karin servì il tè e si sedette
su uno dei cuscini sul pavimento intorno al basso tavolo al centro del salone.
Karin:
“Qualcosa di speciale per San Valentino, eh? Uh uh uh!”
Tutti
quegli “Uh uh uh!” cominciavano ad intimorirla molto!
Hinata:
“Già, sai, per una volta… Però non ho…”
Karin:
“Idee? Ma se sono qui per questo! So io come fare a dare un bel tocco in più al
vostro San Valentino!”
Bevve
un abbondante sorsata di tè caldo e scappò via per poi tornare correndo alcuni
secondi dopo.
Karin:
“ECCO!”
E
la futura “lady-Uchiha” presentò platealmente un semplice grembiule da cucina
rosa sgargiante orlato di merletti rosa più chiaro. Proprio come le magliette
di Ten Ten e Neji aveva un cuoricino al centro del petto.
Karin: “Uh uh uh! Allora?”
Hinata
si aspettava chissà cosa ma in fondo non lo trovò una cattiva idea: “Di certo è
molto in tema con questa giornata! Un po’ vistoso ma… pensò mi donerà.”
Karin
sghignazzò perfidamente ancora una volta: “Uh, ma certo, e Naruto avrà modo di
apprezzare ancora meglio quanto ti starà bene… visto che sarà l’unica cosa che
indosserai quando tornerà a casa!”
SDONG!
Hinata:
“L’u… l’u… L’UNICA?!?!?!? Proprio l’unica?”
Karin:
“Sotto sarai come mamma ti ha fatta!”
Hinata
arrossì e cominciò ad andare in panne: “Ma…”
Karin:
“Fidati, cara mia! Quando il proprio uomo torna da te dopo una lunga giornata è
una delle accoglienze che più apprezza! Ascoltami bene ora, perché questo è un
metodo d’approccio infallibile!”
Hinata:
“O-o-ok…”
Karin:
“L’ho usato anche io, sai?”
IMMAGINAZIONE
DI KARIN (musica sexy in sottofondo)
Prima di tutto aspetti con
pazienza che torni a casa, duramente provato dalla giornata appena trascorsa...
Sasuke (entrando e
togliendosi i sandali): “Sono qui.”
E allora fai la tua comparsa
davanti a lui con addosso solo il tuo grembiule, magari sulla soglia di una
porta appoggiata ad un lato in una posa sexy e ammiccante!
Karin: “Bentornato, tesoro!”
Sasuke (senza una grinza):
“………”
E a quel punto usi la
classica formula, quella usatissima che lo fa sciogliere nel cento per cento
dei casi, ih ih ih!
Karin (sguardo languido):
“Vuoi fare prima un bagno? Preferisci subito la cena o… (dito sul labbro) O
forse preferisci avere ME invece?”
Sasuke (fregandosene e
prendendo tutt’altra direzione): “Vada per il bagno, ho bisogno di un po’ di
relax.”
Karin ( paralizzata in un
blocco di ghiaccio): °_°”
Karin:
“…… Beh, diciamo novantacinque per cento dei casi…”
Hinata
dopo aver immaginato la stessa scena con dentro lei e Naruto si sentiva un po’
accaldata: “Ehm, Karin, non so se è proprio questo il genere di sorpresa
speciale a cui stavo pensando.”
Karin:
“Oh, andiamo! Ora che siete sposati non è né illegale né amorale! E poi vuoi
forse dirmi che per la festa degli innamorati non avete intenzione di…”
Le
fece l’occhiolino e quella sorrise colpevole.
Karin:
“Mhm… Beh, ripensandoci forse è troppo spinto per te.”
Senza
contare che, per quel poco che conosceva suo marito, c’era il rischio che, se
Sasuke aveva scelto il bagno, lui si sarebbe fiondato sulla cena!
“Aspettami
qui!” Corse di nuovo via, lasciandola a tamburellare le dita sulla ginocchia
nell’attesa.
“Ecco!
Questo dovrebbe andare bene!”
Stavolta
le aveva portato una gruccia con della biancheria intima, non certo del tipo
ordinario però. Sia il reggiseno che le mutandine sembravano fatte di tanti
cuoricini di carta rossa lucida uniti insieme.
Karin:
“A mio avviso è perfetto per chi vuole conciliare l’erotico col romantico!”
Lo
appoggiò sul tavolo e la Hyuga, anche per non farle dispetto prese la gruccia
facendo frusciare i cuori: in fondo Karin la stava aiutando spontaneamente e
sembrava anche tenerci parecchio (era una forma d’appagamento per il suo animo
perverso forse?), e lei era troppo gentile ed educata per darle un dispiacere.
Hinata:
“Beh, questo và decisamente meglio!”
Karin:
“Allora prendilo pure. Però poi ricordati di farmi sapere, eh?”
Hinata:
“Grazie! Ora è meglio che vada.” raccolse la busta che si era portata appresso
e si alzò.
Karin:
“Buon San Valentino!”
Hinata:
“Anche a te!”
Appena
uscita guardò in cielo la posizione del sole: -Deve essere quasi ora di pranzo,
sarà meglio che mi sbrighi a tornare a casa. Speriamo che Shino riesca a
trattenere abbastanza Naruto.-
Ufficio
dell’Hokage…
Naruto:
“(anf)… (anf)… ecco fatto! Ohi! La mia povera mano…” Dopo cinquecentodiciannove
firme…
Shino
prese alcuni dei fogli facendo finta di controllarli.
Naruto:
“Bene, ora puoi avere quel condominio per bacherozzi che volevi! Adesso, se
vuoi scusarmi dovrei fare una pausa pranzo e dopo avrei ancora dell’altro
lavoro appena un po’ più importante da sbrigare al più presto!”
Shino:
“Certo, ma se non ti spiace pranzerò con te.”
Naruto
per un attimo si risollevò: “Ah, vuoi farti perdonare della sfacchinata
tenendomi compagnia?”
Shino: “Certo, però dopo mi aiuterai a rivedere il mio fascicolo personale
dell’archivio missioni e attività dell’anno appena trascorso.”
Naruto:
“CHE COSA?!?!?!? Quei fascicoli sono complicatissimi quanto la dichiarazione
dei redditi se non peggio! E poi tu non l’hai già consegnato?”
Shino:
“Si, ma temo di aver fatto qualche piccolo errore qua e là e non posso certo
lasciare un documento ufficiale che mi riguarda con delle imperfezioni, no?”
-Mi
spiace Naruto di farti questo, ma la colpa è di tua moglie non mia, spero mi
perdonerai in un futuro prossimo.-
Il
labbro dell’Hokage iniziò a tremolare: “…… Sento… un’improvvisa voglia di
mettermi a piangere! SIGH!”
Arrivata
di corsa a casa, Hinata vide che davanti al portone chiuso erano state poggiate
diverse buste della spesa piene zeppe, e che seduto vicino queste c’era un cane
bianco di sua conoscenza. Kiba fatta la spesa per suo conto era tornato lì, ma
non trovandola aveva lasciato tutto lì e messo Akamaru a guardia di tutto.
Diede qualche carezza al vecchio cagnone (che di mole non aveva perso poi molto
quindi si sarebbe certo rivelato più dissuadente del figlio contro eventuali
ladri di spese) dopodiché presa in casa una penna scrisse su un pezzettino di
carta, strappato da una delle buste, un messaggio per Kiba e lo diede al cane
affinché lo consegnasse. Questi ovviamente non ripartì se non dopo aver
ricevuto dalla premurosa amica un sostanzioso pezzo di carne per il disturbo!
Con
un sonoro “FLAP!” l’ampia tovaglia schioccò veloce in aria stendendosi su tutta
la tavola. Con dei possenti “SBAM!” ciotole, cucchiai, frullini, scatole di
cacao in polvere ed altri strumenti culinari vennero poggiati sulla superficie
sgombera.
E
con fare epico Hinata strinse una bandana lilla con un sole arancione dagli
ampi raggi intorno la fronte.
“YAH!”
urlò lei chiudendo i pugni in posa combattiva!
“Cominciamo!
Questa cioccolata di San Valentino non si farà da sola!”
---
SILENZIO ---
Hinata:
“……”
Sospirò:
o faceva così per darsi la carica o si sarebbe abbattuta dinanzi a quel che
l’aspettava. Appena finito il pranzo, che consumato tutta da sola e in silenzio
era come non le avesse dato l’energia che si aspettava, aveva subito
sparecchiato per mettersi al lavoro.
Hinata:
“Dovrò farmi in quattro nel vero senso della parola: per Kiba, per Shino, per
Neji e Ten Ten e per io e Naruto!”
Infatti
aveva scritto nel messaggio per Kiba di passare più tardi a ritirare tutto quel
bruno dolciume da consegnare un po’ qui un po’ là!
Hinata:
“Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo.”
Avrebbe
fatto anche quattro tipi diversi di cioccolata anziché semplificarsi la vita
produrne a catena di montaggio lo stesso tipo e con la stessa forma per tutti!
Doveva essere veloce, perché dopo c’era altro da fare ad aspettarla e perché
Shino con Naruto avrebbe potuto non farcela. Ma nonostante tutto non se ne
lamentava!
Hinata
(mescolando il cacao col latte) -Devo solo pensare che lo faccio per amore, eh
eh!-
E con la forza dell’amore si può fare qualsiasi cosa! Sia le cose più
difficili…
…
che quelle più assurde.
Lee
(ancora dove lo si era lasciato): “Eccoci! Quello è l’ospedale: ce l’ho fatta!
Avanti, ora devi solo scendere un po’ più a bassa quota!”
Il
ninja in verde provò a tirarsi giù tirando un paio di strattoni (sperando che
la cordicella non si staccasse), e fu tanto fortunato da venir catturato da una
corrente d’aria che cominciò a trascinarlo più verso il suolo.
Mentre
accadeva ciò, in uno dei corridoi dell’edificio, il Capo della Squadra Medica
di Konoha camminava per i corridoi. In realtà marciava a passo svelto, facendo
sbattere sonoramente i tacchi per il malumore ad ogni falcata ed emettendo
ringhi a metà tra il furioso e il disperato.
Sakura
(capelli lunghi e lungo camice bianco da medico): “GRRRR! CHE GIORNATACCIA! Da
stamattina mi sono capitati tre infartuati, otto fratturati, dodici alcolizzati,
ho dovuto trapiantare tre reni, asportare quattro milze e il mio unico cervello
mi sta esplodendo nella testa!!! E pensare che è anche San Valentino, grrr!
Proprio una bella giornata questa!”
Ironia
della sorte, nella camera alla sua sinistra, una donna di mezza età era venuta
a trovare il marito operatosi di appendicite ed ora tubavano come due giovani
piccioncini.
Sakura:
“SIGH! PERSINO I RICOVERATI SONO PIÙ FELICI DI ME! Uh, che stress!”
Infatti,
quell’ombra che passò fuori dalla finestra ad alta velocità inizialmente venne
da lei etichettata come un’allucinazione dovuta al suo essere fusa! Poi però
aprì la finestra scorrevole e sporse la testa fuori.
Un
grande cuore-palloncino si era schiantato ed impigliato tra i rami da un grande
e frondoso albero a qualche decina di metri di distanza. Superata l’iniziale
perplessità e confusione, Sakura Haruno notò finalmente Rock Lee che si teneva
sospeso a qualche metro dal suolo per la cordicella del pallone e cercava di
attirare con la mano la sua attenzione.
Lee:
“Felice San Valentino, mia dolce Sakura!”
Sakura:
“……”
E
in quell’istante il Capo della Squadra Medica dimenticò tutto: stress, fatica e
rabbia! Solo un forte sentimento nel profondo del petto restò a farla sentire
improvvisamente benissimo!
Sakura:
“Oh, Rock Lee è… è… così grande… Stupendo!”
Lui
le sorrise, lei invece era commossa fino alle lacrime: ecco come una giornata
faticosa può diventare improvvisamente grandiosa grazie ad una sorpresa fatta…
col cuore!
Sakura:
“LEE! ARRIVO!” e rischiando di travolgere un trio di infermiere cominciò a
correre per raggiungerlo!
Lee:
“Eh eh eh, sapevo che le sarebbe piaciuto!... Oh oh…”
Alzando
gli occhi aveva notato un uccello che si era posato dove non avrebbe dovuto…
Lee:
“Ehm, scusa, non metterti lì! Con gli artigli delle tue zampette potresti farlo
scoppia…”
-BAM!-
Lee:
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!”
Un
vero peccato che fosse scoppiato dopo aver riscosso tanto successo! Ma la sua
vita, seppur breve, fu dedicata tutta alla bella e nobile causa dell’amore,
poiché esplodendo fragorosamente l’aria liberata fece letteralmente volare via
Rock Lee, sospingendolo dritto da Sakura!
Sakura:
“MIO!”
Con
quell’urlo, la Haruno spiccò un balzò, acchiappò il suo amoroso ed atterrata a
terra…
♥♥♥
Sakura
(stringendolo): “Oh, Lee, grazie! Sei riuscito a raddrizzare un giorno di San
Valentino che sembrava sprecato! Meno male che non cambi mai! Eh eh eh!”
Lee
ricambiò l’abbraccio, e mentre lei ad occhi chiusi affondava nel suo petto, ne
approfittò per lanciare a sua insaputa, verso un pubblico immaginario, la sua
famosa posa col pollice in su e lo sbrilluccichio di dente.
Lee:
“Eh eh eh!”
Già,
Rock Lee non cambiava proprio mai!
Hinata
si passò una mano sulla fronte: “Finito!”
Biscotti
ricoperti di cioccolato per Neji e Ten Ten, tavolette classiche di fondente per
Shino e consorte, palline di cioccolato ripiene per Kiba e signora ed
ovviamente i cuoricini di cioccolato segnati NXH!
“A
momenti arriverà Akamaru a prenderli e consegnarli… Ora devo solo preparare la
cena e poi preparare me ed ho finito!”
Non
vedeva l’ora di darsi una rinfrescata per presentarsi adeguatamente al suo
amato.
-Un
ultimo sforzo, dai!-
Così,
con lei davanti ai fornelli e lui sotto il peso delle responsabilità
“ufficiali”, il pomeriggio trascorse ed arrivò il tramonto. Una fantastica
giornata stava per chiudersi, ma loro a che punto erano? Ne avrebbero preso
parte in tempo?
-SBAM!-
Per
poco la porta del palazzo non si scardinò quando l’Hokage la aprì con foga in
un impeto di gioia!
Naruto
(correndo e facendo capriole e giravolte in mezzo alla strada): “SONO LIBERO!
LIBERO! LIBERO! LIBEROOOOOOOOO! WOOOOOOOHHH!”
Shino
(uscendo a passo moderato dalla suddetta porta): “Libero.”
Dopo
che l’uomo degli insetti ebbe esultato a modo suo, anche lui prese la strada di
casa. In realtà era molto più ansioso di quanto si potesse pensare all’idea di
riabbracciare la donna che era riuscita a far palpitare anche il suo cuore in
apparenza così duro e chiuso: i piccoli sorrisi che gli spuntavano quando
pensava a lei potevano passare inosservati ai più, ma la quella aveva imparato
a vederli anche sotto tutta quella copertura. Non c’è abito pesante o animo
insensibile che un po’ d’amore non riesca a trapassare se glielo si lascia
fare!
…
E poi se non si sbrigava a passare un po’ di San Valentino con lei non glielo
avrebbe certo perdonato!
Naruto
(dopo qualche altra capriola): “Va bene! Ora basta indugi: devo correre da
Hinata… Ah, Hinata!”
Due
Naruto gli piombarono davanti in quell’istante, risvegliandolo dal trance
amoroso.
Naruto
(vero): “Cosa? Siete rimasti solo in due?”
E
per giunta piegati in due dal fiatone.
Naruto
(clone): “Si… (anf)… è stato più
difficile del previsto… (anf)… Però ci siamo
riusciti!”
Naruto
(vero): “Ottimo! Pensate di poterci riuscire… Cioè, pensate che posso
riuscirci… Cioè, penso che… Insomma, è tutto ok?”
Naruto
(clone): “(anf) Tranquillo! (anf) Anche se ci siamo riusciti (anf) una sola
volta finora dobbiamo farlo!”
Naruto
(vero): “Certo!”
Sciolse
la tecnica e i due cloni sparirono: “Devo farlo per Hinata! È la sua sorpresa:
altrimenti che figura ci faccio? Ih ih!”
Il
cielo era tutto rosso, a breve avrebbe cominciato a diventare blu.
Naruto:
“Devo sbrigarmi! Sarà rimasto poco di San Valentino, ma voglio godermelo tutto
insieme ad Hinata!”
E
con il sorriso stampato sulle labbra ed i baffetti un po’ arricciati per la
felicità iniziò a correre come un forsennato per tutto il villaggio!
-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP!!!-
I
suoi passi velocissimi sulla strada risuonavano rapidi e scanditi come i tasti
battenti di una macchina per scrivere, che ovviamente battevano sempre sulle
stesse sei lettere!
Naruto:
-Più veloce! Più veloce!-
Troppe
cose li avevano ostacolati, ora però arrivava la parte migliore!
Ma
raggiunta casa sua la superò anche…
Naruto:
-Un po’ troppo veloce…-
L’Hokage
con grande agilità rimbalzò su un albero, fece una capriola all’indietro,
spiccò un piccolo salto ed in quattro e quattr’otto era giusto di fronte il
portone in legno della loro abitazione.
Naruto:
-È aperto.- Chiaramente un invito ad entrare!
Scostò
uno dei due portali facendo un po’ di rumore. Le luci del giardino erano tutte
accese ed emanavano dall’erba ai due lati del selciato centrale, che dal
portone conduceva all’abitazione, un bagliore giallino. Avevano preferito quel
colore al classico bianco perché a Naruto il pallore di quelle luci era
sembrato troppo “spettrale” e ad Hinata troppo freddo. Invece così il cortile,
anche se meno luminoso aveva un aspetto tanto invitante che grilli e lucciole
si contendevano ogni sera il posto!
Naruto
attraversò il giardino quando il cielo si era già mutato in un blu chiaro. Fu
allora che comparve, in controluce, dalla porta davanti a lui.
“Naruto!”
Si
corsero incontro, ma Naruto fu più svelto e non le concesse più di qualche
passo prima di venire afferrata e sollevata in aria!
Hinata:
“Ih ih ih!”
Naruto:
“Buon San Valentino, Hinata!”
Hinata:
“Buon San Valentino anche a te, Naruto!”
La
mise giù e le sfiorò dolcemente le labbra. Poi lei lo prese per una mano e i
due si avviarono in casa.
Naruto:
“Allora, come è stata la tua giornata?”
Hinata,
che aveva appena finito di prepararsi dopo la doccia al termine di un
pienissimo pomeriggio: “Oh, nulla di che! La tua?”
Naruto:
“Ehm, faticosa, sai?”
Hinata
notò la sua fronte tutta sudata: “Accidenti se ti sei stancato: non pensavo che
lavorare seduti in un ufficio comportasse tanto sforzo.” disse toccandogli la
guancia con premura.
Naruto:
“Nemmeno io, eh eh! Oggi è stata più impegnativa del solito!”
Eccome,
tra Shino, la corsa scalpitante fin lì, ed ovviamente tutta l’energia sprecata
dai suoi cloni durante tutto il tempo… Non ce la faceva quasi più: si poteva
dire che lei era l’unica cosa che lo tenesse ancora dritto sulle proprie gambe.
Hinata:
“Non preoccuparti: ora ti riprenderai sicuramente, ih ih!”
Naruto:
“WOW!”
L’intera
cucina era a lume di candela, tantissime candele, alcune, sotto coperchi aperti
di vetro colorato, mandavano luci gialle, verde chiaro e azzurre ravvivando
persino le ombre. Al centro della stanza, lungo tutta la tavola erano state
disposte alcune delle pietanze preferite da Naruto (ne aveva appena due o tre
all’infuori solito ramen), altre che avrebbe mangiato controvoglia per rispetto
agli sforzi di Hinata (le verdure ad esempio, lei aveva capito che poteva approfittare
dell’occasione per fargliene mangiare un bel po’!) ed uno speciale tortino di
tonno preparato in un vassoio a cuore che gli aveva fatto prendere quella
forma. Al centro della tavola stavano infine i suoi tanto agognati
cioccolatini.
Naruto:
“Wow! Hai fatto tutto tu?”
Hinata:
“Una piccola mano l’ho avuta, ma si, tutto io.”
Naruto
(sbavando): “……”
Hinata
lo guardò e rise: “Dai, non è mica solo da guardare: siediti a tavola!”
Naruto:
“Se è un sogno non svegliatemi!” Si asciugò la bocca con la manica per darle un
bacetto sulla guancia e fece come diceva.
Hinata
incrociò le gambe sul cuscino accanto al suo e poi, strusciando sul pavimento
si mise alla sua destra, vicinissima.
Naruto:
“Buon appetito a noi!”
Hinata:
^__^
E
così cenarono, spalla a spalla.
Naruto:
“Uh, viva le cene di San Valentino a lume di candela! Ora ho così tanta energia
che scoppio!”
Hinata
tirò fuori un sorrisetto perfido: “Ah, si? Allora suppongo tu non ce la faccia
a mandare giù anche la cioccolata, vero?” Si alzò e fece per portare via il
piattino…
Naruto:
“NONONONONONONO! Un assaggino magari!”
L’”assaggino”
finì invece col decimare in pochi minuti i risultati del duro lavoro di Hinata,
cosa che naturalmente le fece molto piacere. Anche lei ne assaggiò un paio.
Hinata
(masticando un morsetto): “Che ne pensi?”
Naruto (bocca pienissima): “La cioccolata che prepari tu è sempre buonissima,
lo sai!”
Hinata:
“Ah ah ah!”
Naruto
mandò giù, si batté una mano sullo stomaco sospirando, poi attirò a sé la
mogliettina che poggiò la testa sulla sua spalla.
Naruto:
“Questo sì che alla fine è stato un San Valentino bellissimo, anzi mitico: non
mi sono dimenticato né della festa, né degli auguri, ti ho sbalordito con la
colazione a letto e tu in cambio mi hai preparato un sacco di cose buone e la
cioccolata che mi piace tanto. Sei grande, lo sai?”
Hinata
(sudando un pochino): “Ehm, grazie!”
Naruto:
“Sono io che devo dirti grazie: tu sei perfetta e fai filare tutto senza
intoppi ad ogni San Valentino, al contrario del sottoscritto.”
Hinata
(sudando moltissimo): “D-dai…”
Naruto:
“Perché sei ti sei fatta tutta rossa? C’è qualcosa che vuoi dirmi?”
Hinata
(squagliandosi): “N-n-n-n-n-n-no-no-no-no!”
Naruto
la strinse più forte: “Sono fortunato ad avere una come te: prometto che
cercherò di non combinare più stupidate o dimenticarmi delle occasioni
importanti d’ora in avanti.”
Hinata:
“Lo prometto anch’io.”
Naruto:
“Come?”
Hinata:
“Oh, niente.”
Naruto:
“Umpf! Dai Hinata, vieni con me.”
Hinata:
“Dove?”
Naruto
(aiutandola a rialzarsi): “In giardino: manca ancora la mia sorpresa, quella
vera!”
Hinata
incuriosita si lasciò guidare dall’elettrizzato biondino fino al cortile. Lì
questi creò un clone.
Naruto:
“Sai cosa fare!”
“Certo!”
fece il clone scattando sull’attenti.
Hinata:
???
“Aspetta
e vedrai!” la rassicurò lui, stringendola a sé.
Il
clone arrivò al muro di cinta e lo scavalcò con un salto, unendosi ad un altro
gruppetto di copie che aveva creato quando si era alzato per andare in bagno.
Erano rimaste lì fuori in attesa che arrivasse il segnale.
“È
il momento!” fece la copia che Naruto aveva creato poco prima, e le altre
subito si attivarono.
In
tre si misero in cerchio e allungarono le braccia verso un centro, cominciando
ad immettervi una gran quantità di chakra.
“Forza!”
Qualche
istante dopo si era già formato un rasengan dal diametro di circa un metro.
“Così
và bene! Venite su!”
Altri
due allora si aggiunsero alla formazione della tecnica.
Naruto
(concentratissimo) “Benone: ora un po’ di chakra della volpe per fargli
assumere il colore giusto…”
Il
rasengan si ingrandì ancora ma divenne rosso vivido. Da oltre il muro, Hinata
poteva scorgere soltanto dei bagliori intermittenti, prima blu e poi rossi, ed
udire un frastuono simile ad un vorticare velocissimo.
“Ed
ora la parte più difficile: la forma! Voi quattro, muovetevi!”
Quattro
copie spiccarono un balzo portandosi sopra la grande sfera: la potenza del
chakra era tale da tenerli sospesi lì in aria, e benché fosse rischioso così
potevano lavorare meglio nell’alterazione.
“Gnnnn!
Accidenti, dobbiamo contenerlo di più!”
“Sbrigatevi!”
“Un
attimo di pazienza, cavolo!” Non era mica come modellare della plastilina o
dell’argilla! Era richiesta gran concentrazione ed anche un bel po’ di forza.
“Argh!”
(POFF!)
“Si
mette male, già uno è esploso!”
Altre
due copie si dissolsero e Naruto (uno dei tanti) iniziò a temere che il
fallimento fosse vicino, quand’ecco che venne raggiunta la forma giusta!
“Evvai!”
(POFF!)
Ne
rimasero solo due che videro l’enorme ammasso di chakra comprimersi ed
implodere fino a ridursi ad una sferetta rosso acceso, percorsa su tutta la
superficie da piccoli lampi rosa.
“(anf)…
(anf)… Fantastico, eh?” (POFF!)
“Tsk!”
Ormai era rimasto solo lui. Ma quel che era peggio, era che la sferetta faceva
sempre più rumore e vibrava tantissimo!
“Cavolo!”
La
afferrò con entrambe le mani che sembrarono cuocere.
“GNNN!
FORZA! YAAAAAAHHH!”
Naruto
sudava e stringeva i denti come quel piccolo nocciolo pesasse un quintale o
anche più; lanciò un forte urlo e saltando lo scagliò in alto.
Hinata
vide l’oggettino schizzare in aria: -Cos’è?-
Era
fatta ormai!
Una
luce fortissima abbagliò l’ultima copia, e in essa sparì il suo volto e il suo
ghigno beffardo e soddisfatto!
“Umpf!”
Prima di dissolversi doveva solo urlare…
“KOKORO
RASENGAN!!!”
(RASENGAN-CUORE!!!)
(BAM!)
Hinata:
!!!
Accompagnato
dal suono che fa un fuoco d’artificio esplodendo, quella piccola sfera esplose
e si ingigantì, diventando tanto grande da oscurare la luna con la sua luce.
Naturalmente la tecnica aveva assunto quella classica forma così evocativa di
San Valentino e dell’amore in genere, e che tra l’altro aveva anche nel nome!
Hinata:
“……”
Naruto:
“Eh eh eh!”
Era
una vista affascinante, così complicata da descrivere e così semplice nella sua
sostanza: il chakra rosso e rosa, sotto forma di tanti fili e fasci girava, si
attorcigliava, si abbracciava, ruotava ad altissima velocità con un rumore
sfrigolante ma comunque non assordante quanto l’esplosione; e tutta
quell’energia rimaneva costantemente imbrigliata in un involucro invisibile che
dava essa quella bellissima forma; solo qualche scia si dipanava di tanto in
tanto, schizzando su nel cielo notturno, volando come una cometa rosata.
Il
rumore si calmò, e il cuore si tenne sospeso in aria ancora qualche attimo,
mentre l’intensità dei colori e della luce aumentava sempre più. Poi con un
forte sibilo si gonfiò e si dissolse, e piccoli bagliori accesi ricaddero giù,
sul muro di cinta, sul portone d’ingresso, tra l’erba, sul selciato e tutto
intorno a loro, sospinti da una forte ventata che aveva fatto tremare gli
alberi nei paraggi e svolazzare per diversi secondi i capelli dell’incredula
Hinata Hyuga.
Dopo
ciò, gli astri non sembravano poi così splendenti quella sera, surclassate da
quella luce che rende ogni cuore umano una piccola stella.
Naruto:
“Chiudi la bocca adesso o ci volerà dentro qualche lucciola, ih ih!”
Hinata:
“Naruto era… fantastico! Come ci sei riuscito?”
Naruto:
“Niente di che: mi sono detto che questo era un San Valentino speciale, il
primo da sposati, quindi dovevo riservarti qualcosa di speciale. Non male,
vero? Pensa che ci lavoro su da due giorni: tu invece chissà da quanto ti
preparavi per oggi, eh?”
Hinata
(gocciolone dietro la testa): “In realtà io…”
Naruto:
“Si, Hinata?”
Hinata:
“……”
Davanti
ai suoi occhi sbrilluccicanti e il suo volpino sorriso, la sua coscienza, che
l’aveva finalmente convinta a dire la verità su quel San Valentino, venne messa
a tacere e rinchiusa in uno sgabuzzino nel più profondo sotterraneo!
Hinata:
“In realtà non così tanto tempo, eh eh!”
Lo
guardò in attesa di un altro bacio venendo subito accontentata.
In
ogni caso era più che certa che se gli avesse detto la verità l’avrebbe
perdonata subito, in fondo lei era la prima a perdonargli le sue mancanze da
testa quadra. Anzi ne sarebbe stato un bel po’ contento di sapere che può
capitare davvero a chiunque!
Ma
San Valentino è poi così importante dopotutto? Se non ci fosse ogni anno si
risparmierebbero un sacco di soldi, di preoccupazioni, di spiacevoli scenate, e
in un mondo così difficile, in cui bisogna ricordarsi di fare e non fare
tantissime cose non è una fortuna, seppur piccola, dover tenere a mente un
giorno in meno all’anno?
Eppure,
proprio perché il mondo è così difficile, ed affolla la nostra testa di tanti
di quei pensieri ogni giorno, non è forse necessario che almeno uno lo si
dedichi a ciò che è veramente importante e di cui a volte ci dimentichiamo?
L’amore.
Ci
si può dimenticare di San Valentino per un sacco di motivi, purché non ci si
scordi mai di quelle persone a cui è dedicato.
San
Valentino non è poi tanto importante, ma a conti fatti… non è neanche un male
che ci sia.
Quel
bacio durò quasi un minuto e finì con un lieve sospiro di entrambi.
Hinata:
“Vorrei che ogni San Valentino sia sempre così pieno di sorprese!”
Naruto:
“Ehi, sono o non sono il ninja più imprevedibile di tutti? Quando mai c’è stato
un anno in cui non ti ho sorpresa (in bene o in male…)?”
Hinata:
“Ah ah ah, già!”
Eh,
si, l’amore è una scoperta continua. Perché l’altro, proprio perché lo si
conosce così bene, è sempre in grado di meravigliarci!
Si
allontanò da lui di un passo.
Naruto:
“Mh?”
Hinata:
“Ehm, a proposito di sorprese, ce ne sarebbe ancora un’altra.” gli disse
rivolgendo lo sguardo pudico verso il basso.
Naruto:
“Non dirmi che mi hai fatto anche qualche regalo!”
Hinata
arrossì un po’ di più e gli lanciò uno sguardo di tenera colpevolezza: “Una
specie…”
Naruto
però non ne fu molto contento: “Ma Hinata, non è corretto, ora non siamo più
pari: io ti ho regalato un dolce risveglio e uno spettacolo mirabolante, tu una
cenetta romantica e la cioccolata, adesso mi farai sentire un po’ in colpa.”
Hinata:
“Oh, non dire sciocchezze: tu non mi devi nulla.”
Naruto
si strinse nelle spalle.
Hinata:
“Dai, vieni di sopra, ti faccio vedere.”
Naruto
la seguì fino al secondo piano, e fino alla camera da letto…
Naruto:
“Di cosa si tratta?
(rumore
di vestiti che cadono al suolo una volta tolti)
Naruto
(°///°): “Wow… originale!”
Hinata:
“Ih ih ih? Ti piaccio?”
Alla
fine li aveva indossati!
A
villa Uchiha, dove Karin e Sasuke stanno scaldandosi le labbra con baci lenti e
sensuali (un po’ di riscaldamento prima di chiudere alla grande San Valentino),
la mora dagli occhiali apre di scatto gli occhi interrompendo le coccole.
“Mhm…”
Aveva appena percepito una chiara impennata del chakra di Hinata e Naruto
grazie alla sua abilità!
Karin:
“Eh eh eh! La mia biancheria di cuoricini colpisce ancora!”
Sasuke:
“Uh?”
Karin:
“Non farci caso amore!”
Ed
incollò di nuovo le labbra a quelle del futuro sposo.
Intanto,
alla casa dell’Hokage…
Naruto
e Hinata: ♥♥♥
Chiudiamo
qui il racconto di un così bel San Valentino e lasciamo alle coppiette un po’
di privacy!
Rinnovo
i miei sentiti ringraziamenti a Mauro, alias N1Sasuke, che non solo mi ha
suggerito la brillante idea del Rasengan gigante a forma di cuore (è sua, lo
ammetto ^_^), ma con questa mi ha dato l’input che mi serviva per cominciare a
creare le varie scene spassose e piene di sentimento che avete appena letto!
Senza di lui (e una certa trinh, che mi ha bacchettato perché non volevo far
nulla per San Valentino), non avreste potuto leggere questa storia che, da quel
che leggo nei commenti, è piaciuta un sacco! ^__^
Dedicata
a tutte le lettrici e i lettori scapoli e single: affinché vi venga voglia di
cercare qualcuno a cui dedicare il 14 febbraio e non solo e affinché questa
speranza si realizzi presto!
Dedicata
a tutte le lettrici e i lettori innamorati o felicemente legati: perché vi
ricordiate che l’importante non sono i fiori, i regali o i bigliettini
d’auguri… c’è anche la cioccolata per esempio, e le coccole! XD
E
perché rammentiate che per voi San Valentino è ogni giorno dell’anno, e che San
Valentino esiste proprio per ricordarvelo!
Fine
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: BUON SAN VALENTINO A TUTTI VOI!
tevano lavorare meglio nell’alterazione.
“Gnnnn!
Accidenti, dobbiamo contenerlo di più!”
“Sbrigatevi!”
“Un
attimo di pazienza, cavolo!” Non era mica come modellare della plastilina o
dell’argilla! Era richiesta gran concentrazione ed anche un bel po’ di forza.
“Argh!”
(POFF!)
“Si
mette male, già uno è esploso!”
Altre
due copie si dissolsero e Naruto (uno dei tanti) iniziò a temere che il
fallimento fosse vicino, quand’ecco che venne raggiunta la forma giusta!
“Evvai!”
(POFF!)
Ne
rimasero solo due che videro l’enorme ammasso di chakra comprimersi ed
implodere fino a ridursi ad una sferetta rosso acceso, percorsa su tutta la
superficie da piccoli lampi rosa.
“(anf)…
(anf)… Fantastico, eh?” (POFF!)
“Tsk!”
Ormai era rimasto solo lui. Ma quel che era peggio, era che la sferetta faceva
sempre più rumore e vibrava tantissimo!
“Cavolo!”
La
afferrò con entrambe le mani che sembrarono cuocere.
“GNNN!
FORZA! YAAAAAAHHH!”
Naruto
sudava e stringeva i denti come quel piccolo nocciolo pesasse un quintale o
anche più; lanciò un forte urlo e saltando lo scagliò in alto.
Hinata
vide l’oggettino schizzare in aria: -Cos’è?-
Era
fatta ormai!
Una
luce fortissima abbagliò l’ultima copia, e in essa sparì il suo volto e il suo
ghigno beffardo e soddisfatto!
“Umpf!”
Prima di dissolversi doveva solo urlare…
“KOKORO
RASENGAN!!!”
(RASENGAN-CUORE!!!)
(BAM!)
Hinata:
!!!
Accompagnato
dal suono che fa un fuoco d’artificio esplodendo, quella piccola sfera esplose
e si ingigantì, diventando tanto grande da oscurare la luna con la sua luce.
Naturalmente la tecnica aveva assunto quella classica forma così evocativa di
San Valentino e dell’amore in genere, e che tra l’altro aveva anche nel nome!
Hinata:
“……”
Naruto:
“Eh eh eh!”
Era
una vista affascinante, così complicata da descrivere e così semplice nella sua
sostanza: il chakra rosso e rosa, sotto forma di tanti fili e fasci girava, si
attorcigliava, si abbracciava, ruotava ad altissima velocità con un rumore
sfrigolante ma comunque non assordante quanto l’esplosione; e tutta
quell’energia rimaneva costantemente imbrigliata in un involucro invisibile che
dava essa quella bellissima forma; solo qualche scia si dipanava di tanto in
tanto, schizzando su nel cielo notturno, volando come una cometa rosata.
Il
rumore si calmò, e il cuore si tenne sospeso in aria ancora qualche attimo,
mentre l’intensità dei colori e della luce aumentava sempre più. Poi con un
forte sibilo si gonfiò e si dissolse, e piccoli bagliori accesi ricaddero giù,
sul muro di cinta, sul portone d’ingresso, tra l’erba, sul selciato e tutto
intorno a loro, sospinti da una forte ventata che aveva fatto tremare gli
alberi nei paraggi e svolazzare per diversi secondi i capelli dell’incredula
Hinata Hyuga.
Dopo
ciò, gli astri non sembravano poi così splendenti quella sera, surclassate da
quella luce che rende ogni cuore umano una piccola stella.
Naruto:
“Chiudi la bocca adesso o ci volerà dentro qualche lucciola, ih ih!”
Hinata:
“Naruto era… fantastico! Come ci sei riuscito?”
Naruto:
“Niente di che: mi sono detto che questo era un San Valentino speciale, il
primo da sposati, quindi dovevo riservarti qualcosa di speciale. Non male,
vero? Pensa che ci lavoro su da due giorni: tu invece chissà da quanto ti
preparavi per oggi, eh?”
Hinata
(gocciolone dietro la testa): “In realtà io…”
Naruto:
“Si, Hinata?”
Hinata:
“……”
Davanti
ai suoi occhi sbrilluccicanti e il suo volpino sorriso, la sua coscienza, che
l’aveva finalmente convinta a dire la verità su quel San Valentino, venne messa
a tacere e rinchiusa in uno sgabuzzino nel più profondo sotterraneo!
Hinata:
“In realtà non così tanto tempo, eh eh!”
Lo
guardò in attesa di un altro bacio venendo subito accontentata.
In
ogni caso era più che certa che se gli avesse detto la verità l’avrebbe
perdonata subito, in fondo lei era la prima a perdonargli le sue mancanze da
testa quadra. Anzi ne sarebbe stato un bel po’ contento di sapere che può
capitare davvero a chiunque!
Ma
San Valentino è poi così importante dopotutto? Se non ci fosse ogni anno si
risparmierebbero un sacco di soldi, di preoccupazioni, di spiacevoli scenate, e
in un mondo così difficile, in cui bisogna ricordarsi di fare e non fare
tantissime cose non è una fortuna, seppur piccola, dover tenere a mente un
giorno in meno all’anno?
Eppure,
proprio perché il mondo è così difficile, ed affolla la nostra testa di tanti
di quei pensieri ogni giorno, non è forse necessario che almeno uno lo si
dedichi a ciò che è veramente importante e di cui a volte ci dimentichiamo?
L’amore.
Ci
si può dimenticare di San Valentino per un sacco di motivi, purché non ci si
scordi mai di quelle persone a cui è dedicato.
San
Valentino non è poi tanto importante, ma a conti fatti… non è neanche un male
che ci sia.
Quel
bacio durò quasi un minuto e finì con un lieve sospiro di entrambi.
Hinata:
“Vorrei che ogni San Valentino sia sempre così pieno di sorprese!”
Naruto:
“Ehi, sono o non sono il ninja più imprevedibile di tutti? Quando mai c’è stato
un anno in cui non ti ho sorpresa (in bene o in male…)?”
Hinata:
“Ah ah ah, già!”
Eh,
si, l’amore è una scoperta continua. Perché l’altro, proprio perché lo si
conosce così bene, è sempre in grado di meravigliarci!
Si
allontanò da lui di un passo.
Naruto:
“Mh?”
Hinata:
“Ehm, a proposito di sorprese, ce ne sarebbe ancora un’altra.” gli disse
rivolgendo lo sguardo pudico verso il basso.
Naruto:
“Non dirmi che mi hai fatto anche qualche regalo!”
Hinata
arrossì un po’ di più e gli lanciò uno sguardo di tenera colpevolezza: “Una
specie…”
Naruto
però non ne fu molto contento: “Ma Hinata, non è corretto, ora non siamo più
pari: io ti ho regalato un dolce risveglio e uno spettacolo mirabolante, tu una
cenetta romantica e la cioccolata, adesso mi farai sentire un po’ in colpa.”
Hinata:
“Oh, non dire sciocchezze: tu non mi devi nulla.”
Naruto
si strinse nelle spalle.
Hinata:
“Dai, vieni di sopra, ti faccio vedere.”
Naruto
la seguì fino al secondo piano, e fino alla camera da letto…
Naruto:
“Di cosa si tratta?
(rumore
di vestiti che cadono al suolo una volta tolti)
Naruto
(°///°): “Wow… originale!”
Hinata:
“Ih ih ih? Ti piaccio?”
Alla
fine li aveva indossati!
A
villa Uchiha, dove Karin e Sasuke stanno scaldandosi le labbra con baci lenti e
sensuali (un po’ di riscaldamento prima di chiudere alla grande San Valentino),
la mora dagli occhiali apre di scatto gli occhi interrompendo le coccole.
“Mhm…”
Aveva appena percepito una chiara impennata del chakra di Hinata e Naruto
grazie alla sua abilità!
Karin:
“Eh eh eh! La mia biancheria di cuoricini colpisce ancora!”
Sasuke:
“Uh?”
Karin:
“Non farci caso amore!”
Ed
incollò di nuovo le labbra a quelle del futuro sposo.
Intanto,
alla casa dell’Hokage…
Naruto
e Hinata: ♥♥♥
Chiudiamo
qui il racconto di un così bel San Valentino e lasciamo alle coppiette un po’
di privacy!
Rinnovo
i miei sentiti ringraziamenti a Mauro, alias N1Sasuke, che non solo mi ha
suggerito la brillante idea del Rasengan gigante a forma di cuore (è sua, lo
ammetto ^_^), ma con questa mi ha dato l’input che mi serviva per cominciare a
creare le varie scene spassose e piene di sentimento che avete appena letto!
Senza di lui (e una certa trinh, che mi ha bacchettato perché non volevo far
nulla per San Valentino), non avreste potuto leggere questa storia che, da quel
che leggo nei commenti, è piaciuta un sacco! ^__^
Dedicata
a tutte le lettrici e i lettori scapoli e single: affinché vi venga voglia di
cercare qualcuno a cui dedicare il 14 febbraio e non solo e affinché questa
speranza si realizzi presto!
Dedicata
a tutte le lettrici e i lettori innamorati o felicemente legati: perché vi
ricordiate che l’importante non sono i fiori, i regali o i bigliettini
d’auguri… c’è anche la cioccolata per esempio, e le coccole! XD
E
perché rammentiate che per voi San Valentino è ogni giorno dell’anno, e che San
Valentino esiste proprio per ricordarvelo!
Fine
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: BUON SAN VALENTINO A TUTTI VOI!
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