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Autore: TonyCocchi    14/02/2009    3 recensioni
San Valentino è tornato! Ma inaspettattamente un certo qualcuno non se ne è accorto... Dal mondo della fic "NaruHina Forever!!!" (Pairing: NaruHina ed altri) Il mio special per San Valentino!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NaruHina Forever!!! - Vita, risate, amore'
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San Valentino NH 2

E rieccomi qui con la seconda parte del mio modesto special di San Valentino! Sono contento che abbiate commentato in tanti ^__^ Però moltissimi sono rimasti shockati nel vedere Hinata che si scorda di San Valentino: capisco che sia l’elemento di originalità della fic, quello da cui prende le mosse e la fa speciale però… CHE DIAMINE! Hinata è un essere umano! Vi ho anche fatto vedere perché nei giorni precedenti non se ne era rammentata e voi avete urlato al sacrilegio: anche lei può sbagliare, no? Per quanto riguarda il discorso di Shino direi di aver sortito i risultati sperati: CHE CAPOLAVORO! XD Volevo giusto creare un qualcosa di così contorto da essere perfetto come distrazione e ce l’ho fatta: vi siete sbellicati, vero? ^^ La giornata però non è finita: preparatevi al romanticismo!

Buona lettura, spero vi piaccia!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PS: W L’AMORE!

 

 

Il grande cuore rosso visibile in cielo in qualsiasi punto del villaggio stava attirando la curiosità di moltissime persone. A parere unanime era giudicato positivamente, come la vera stella di quella giornata, il simbolo d’amore per eccellenza che oscurava il sole e ad esso si sostituiva nell’animo della gente come portatore di autentica felicità. Senza contare poi di come si rivelasse non solo bello e poetico, ma anche utile, infatti molti fidanzati smemorati quel giorno si salvarono grazie a lui: una volta che la propria lei lo aveva notato e gradito, se un istante prima si era sul punto di dire la verità con sincero pentimento o di cominciare una lite bastava dedicarle quell’omaggio volante per venir ricoperti di baci! Entro mezzogiorno un bel po’ di fidanzate e quasi la metà delle mogli del Villaggio della Foglia credeva che il palloncino-cuore lì in alto fosse tutto per lei! Probabilmente se lo avesse saputo Rock Lee ne sarebbe stato parecchio contento: aveva aiutato a far felici un sacco di coppiette, a risparmiare tante brutte scenate così fuori luogo per una festa degli innamorati! Intanto, continuava ad essere il “coso verde” attaccato al “cuoricione” che nessuno capiva cosa fosse.

Lee: “Forza! Forza! Non ho tutto il giorno! Quanto ci metti ad arrivare all’ospedale?”

 

 

Hinata arrivò nella via centrale del villaggio e subito l’indecisione la prese.

-Mhm, ora mi manca solo qualcosa da regalargli. Ma mi sono riservata per ultima la parte più difficile!-

Entrò nel primo negozio alla sua destra con aria svagata, accorgendosi che era un negozio d’abbigliamento solo dopo essere entrata.

-Il regalo è sempre la parte che mi dà più da pensare. Un paio di anni fa ricordo che ci vollero tre giorni prima di decidermi tra il portafotografie d’argento e quello tutto arancione con le scodelle di ramen in rilievo.-

Alla fine glieli aveva presi tutti e due: in quello elegante aveva messo una foto del matrimonio, nell’altro… lui con la pancia tra le mani dopo una “sbornia al ramen” da Ichiraku tempo prima!

C’era parecchia gente nel negozio e doveva continuamente scusarsi e chiedere permesso. C’erano soprattutto donne.

-Quanta folla accidenti. Vediamo un po’, quest’anno cosa gli prendo? Qualcosa di costoso o un semplice pensierino?-

Dato che così non andava da nessuna parte, provò ad orientarsi verso i pantaloni da uomo e si decise a dare un’occhiata ai cari capi appesi alle grucce. Ma più guardava più perdeva interesse e si convinceva di non essere sulla giusta strada.

-Uffa, possibile che senza un paio di giorni d’anticipo non riesca a decidermi?-

Poi però, riflettendoci su, le venne in mente il perché.

Non era un San Valentino come tutti gli altri quello. Non lo era per tante cose.

Innanzitutto era la prima volta che San Valentino le cadeva addosso così all’improvviso… ma a parte quello era anche il primo da quando si erano sposati.

Un tempo pensava che San Valentino fosse solo una festa per i giovani, ed effettivamente per gli adulti, specie se sposati da tempo, quel giorno passava come non facesse più per loro. Ma perché? Bisogna non superare una certa età per continuare a lasciarsi guidare dai sentimenti e dal cuore? O forse, dopo il matrimonio, l’amore è diventato qualcosa di troppo scontato perché serva un giorno speciale per ricordarsi che c’è e che vuole essere dimostrato non uno, ma ogni giorno, in ogni momento, bello o brutto?

Non sarebbe mica finita così anche per loro? Una volta abituatisi al matrimonio, apoteosi della reciprocità degli affetti, sarebbe scomparso il romanticismo? La sdolcinatezza, l’infantile zuccherosità di gesti e parole, così stupida e così candida, che rendeva l’amore tanto allegro, che ne bilanciava l’intensità profonda e misteriosa, sarebbero stata messa da parte?

-Non succederà! Dicano pure che sono una sentimentalona, ma continuerò a fare regali e cioccolata a San Valentino a mio marito sempre e comunque, come quando eravamo giovani innamorati. Certo, il matrimonio è qualcosa di molto più serio e complicato, ma nel nostro rapporto ci sarà sempre posto per un po’ di dolcezza. E sono sicura che Naruto sarebbe più che d’accordo!-

Dunque, per il loro primo San Valentino da marito e moglie occorreva qualcosa di speciale, di diverso dai soliti regali, perché il matrimonio avrebbe cambiato tutto e non avrebbe cambiato nulla; qualcosa che non gli aveva mai regalato prima per festeggiare la novità di quell’anno, anche se la sostanza, l’amore, era sempre la stessa!

Ma inaspettatamente, Hinata si ritrovò al punto di partenza…

-Ma come trovo un regalo “speciale” se finora ho fatto tanta fatica a sceglierne uno “normale”? SIGH!-

Così anche lei ci avrebbe pensato due volte prima di dimenticarsi di San Valentino.

-Proprio quest’anno, uffa!-

“Ehi, Hinata!”

Colta di sorpresa urlò: “EEEEEHH!?!?!? CHI È???”

Ino la guardò con aria di sufficienza: “Ti sto chiamando già da un po’, ma non eri qui con la testa, decisamente!”

La donna dai capelli scuri si guardò intorno e vide che si era fatta notare da un bel po’ di gente col suo urlo.

Hinata: “Che figura…”

Ino (che aveva sostituito il codino coi capelli biondi lunghi sciolti): “Ad ogni modo Hinata, che piacere incontrarti qui! Che mi dici?”

Hinata: “Oh, è tutto a posto.”

Ino: “Stavo guardando lì tra le gonne quando ti ho notata: volevi comprare qualcosa per Naruto?”

Hinata annuì e sorrise: “Proprio così.”

Ino: “Anche io sono qui per un regalo: ma il mio! Shikamaru per farsi perdonare di essersi dimenticato di oggi (come avevo previsto) ha deciso spontaneamente di portarmi nel mio negozio d’abbigliamento preferito per comprarmi tutto quello che voglio!”

Shikamaru (qualche metro più in là ad guardare tra le camicie in offerta): “Non ho detto “tutto”, ho detto “qualcosa”!”

Ino: “Come dici caro? Non ti sento da qui!”

Shikamaru strinse i denti: “Mi sono ricordato del tuo compleanno e dell’anniversario d’apertura del negozio di fiori della tua famiglia, non ti basta? E poi sai come la penso su San Valentino!”

Ino: “Una stupida e sdolcinata festa consumistica, lo so. Peccato che tua moglie non sia affatto di questo parere, eh? Ih ih ih!”

Si girò di nuovo verso l’amica: “Tornando a noi: come mai hai aspettato l’ultimo minuto?”

Hinata: “Eh?”

Ino: “Per il regalo dico: non sei la tipa che si scorda di San Valentino e deve correre al negozio più vicino a comprare qualcosa per poi fingere di essersene ricordata.”

Hinata venne trafitta al petto e impalata dalla spada della colpevolezza!

Hinata: “I-i-io… Vedi, gli ho comprato qualcosina, però questo San Valentino è il primo da marito e moglie, quindi volevo prendergli anche qualcos’altro di diverso dal solito!”

Ino rise: “Ah, ho capito, ih ih! Ma questa non è mica la prima volta che gli prendi un vestito.”

Hinata: “Ehm, infatti sono qui solo per… ispirarmi, già! Eh eh eh… Sigh! In realtà non ho nulla in mente!”

???: “Mh?”

Qualcuno lì vicino le ascoltava con interesse a loro insaputa…

Ino: “Oh, dai non ti scoraggiare Hinata: sono certa che troverai questo “regalo speciale” che cerchi!”

Hinata rincuorata annuì.

Ino: “Ti aiuterei io, credimi… MA QUESTA MINI-GONNA MI HA FATTO PERDERE LA TESTA!!! GUARDA CHE COLORE ALLA MODA! LA ADORO!”

Shikamaru si avvicinò e prese il cartellino col prezzo: “COOOOOOSA!?!?!?!?!?!?!?!”

Ino: “E poi che altro mi prendo? Vediamo un po’…”

Hinata: “Ehm, allora buono shopping e buon San Valentino!” disse salutandoli con la mano uscendo dal negozio.

Ino: “Grazie, anche a te e a Naruto!”

Shikamaru (braccia cascanti): “Ma di cosa è fatta questa gonna? SIGH!”

La Hyuga uscì dal negozio come vi era entrata: distrattamente e senza idee.

-Proviamo a guardare un po’ che negozi ci sono più in là.-

Ma dopo qualche passo…

???: “Casualmente io avrei udito il tuo problema!” disse una voce alle sue spalle.

Hinata si voltò.

???: “Se vuoi qualche consiglio speciale forse posso aiutarti io!”

“!!!”

Proprio chi meno si aspettava: tacchi alti, stivaletti, gonna al ginocchio, giacca rossa e occhiali e capelli neri; la fidanzata di Sasuke Uchiha…

KARIN!

Karin (sbrilluccichio d’occhiali) “Uh uh uh uh!”

“Ehm…”

E fu così che l’angelo seguì il diavolo fino a casa Uchiha…

 

“Prego, entra pure!” disse l’occhialuta.

Hinata si guardò intorno. Non era mai entrata lì ma si era immaginata quanto fosse grande e sfarzosa la vecchia magione del clan Uchiha e le sue aspettative non furono certo deluse. Si chiese quale fosse più grande tra quella e Villa Hyuga, dove era cresciuta. Adesso quel luogo che aveva visto tempi tanto spiacevoli sarebbe tornato presto abitato, grazie all’ultimo del clan ed alla sua inaspettata “fiamma”.

Karin: “Accomodati in soggiorno. Mio marito è fuori quindi saremo solo tu ed io. Ti preparo un tè!”

Hinata: “Oh, non vorrei disturbare.”

Karin lanciò un’acuta risata: “Ma figurati! La moglie del migliore amico del mio amore è una mia potenziale buona, anzi buonissima amica: non posso farla venire in casa mia senza offrirle nulla!”

In realtà sua non lo era ancora, ma lei e Sasuke si sarebbero sposati a breve e intanto si stava abituando benissimo all’idea. Karin servì il tè e si sedette su uno dei cuscini sul pavimento intorno al basso tavolo al centro del salone.

Karin: “Qualcosa di speciale per San Valentino, eh? Uh uh uh!”

Tutti quegli “Uh uh uh!” cominciavano ad intimorirla molto!

Hinata: “Già, sai, per una volta… Però non ho…”

Karin: “Idee? Ma se sono qui per questo! So io come fare a dare un bel tocco in più al vostro San Valentino!”

Bevve un abbondante sorsata di tè caldo e scappò via per poi tornare correndo alcuni secondi dopo.

Karin: “ECCO!”

E la futura “lady-Uchiha” presentò platealmente un semplice grembiule da cucina rosa sgargiante orlato di merletti rosa più chiaro. Proprio come le magliette di Ten Ten e Neji aveva un cuoricino al centro del petto.

Karin: “Uh uh uh! Allora?

Hinata si aspettava chissà cosa ma in fondo non lo trovò una cattiva idea: “Di certo è molto in tema con questa giornata! Un po’ vistoso ma… pensò mi donerà.”

Karin sghignazzò perfidamente ancora una volta: “Uh, ma certo, e Naruto avrà modo di apprezzare ancora meglio quanto ti starà bene… visto che sarà l’unica cosa che indosserai quando tornerà a casa!”

SDONG!

Hinata: “L’u… l’u… L’UNICA?!?!?!? Proprio l’unica?”

Karin: “Sotto sarai come mamma ti ha fatta!”

Hinata arrossì e cominciò ad andare in panne: “Ma…”

Karin: “Fidati, cara mia! Quando il proprio uomo torna da te dopo una lunga giornata è una delle accoglienze che più apprezza! Ascoltami bene ora, perché questo è un metodo d’approccio infallibile!”

Hinata: “O-o-ok…”

Karin: “L’ho usato anche io, sai?”

 

IMMAGINAZIONE DI KARIN (musica sexy in sottofondo)

Prima di tutto aspetti con pazienza che torni a casa, duramente provato dalla giornata appena trascorsa...

Sasuke (entrando e togliendosi i sandali): “Sono qui.”

E allora fai la tua comparsa davanti a lui con addosso solo il tuo grembiule, magari sulla soglia di una porta appoggiata ad un lato in una posa sexy e ammiccante!

Karin: “Bentornato, tesoro!”

Sasuke (senza una grinza): “………”

E a quel punto usi la classica formula, quella usatissima che lo fa sciogliere nel cento per cento dei casi, ih ih ih!

Karin (sguardo languido): “Vuoi fare prima un bagno? Preferisci subito la cena o… (dito sul labbro) O forse preferisci avere ME invece?”

Sasuke (fregandosene e prendendo tutt’altra direzione): “Vada per il bagno, ho bisogno di un po’ di relax.”

Karin ( paralizzata in un blocco di ghiaccio): °_°”

 

Karin: “…… Beh, diciamo novantacinque per cento dei casi…”

Hinata dopo aver immaginato la stessa scena con dentro lei e Naruto si sentiva un po’ accaldata: “Ehm, Karin, non so se è proprio questo il genere di sorpresa speciale a cui stavo pensando.”

Karin: “Oh, andiamo! Ora che siete sposati non è né illegale né amorale! E poi vuoi forse dirmi che per la festa degli innamorati non avete intenzione di…”

Le fece l’occhiolino e quella sorrise colpevole.

Karin: “Mhm… Beh, ripensandoci forse è troppo spinto per te.”

Senza contare che, per quel poco che conosceva suo marito, c’era il rischio che, se Sasuke aveva scelto il bagno, lui si sarebbe fiondato sulla cena!

“Aspettami qui!” Corse di nuovo via, lasciandola a tamburellare le dita sulla ginocchia nell’attesa.

“Ecco! Questo dovrebbe andare bene!”

Stavolta le aveva portato una gruccia con della biancheria intima, non certo del tipo ordinario però. Sia il reggiseno che le mutandine sembravano fatte di tanti cuoricini di carta rossa lucida uniti insieme.

Karin: “A mio avviso è perfetto per chi vuole conciliare l’erotico col romantico!”

Lo appoggiò sul tavolo e la Hyuga, anche per non farle dispetto prese la gruccia facendo frusciare i cuori: in fondo Karin la stava aiutando spontaneamente e sembrava anche tenerci parecchio (era una forma d’appagamento per il suo animo perverso forse?), e lei era troppo gentile ed educata per darle un dispiacere.

Hinata: “Beh, questo và decisamente meglio!”

Karin: “Allora prendilo pure. Però poi ricordati di farmi sapere, eh?”

Hinata: “Grazie! Ora è meglio che vada.” raccolse la busta che si era portata appresso e si alzò.

Karin: “Buon San Valentino!”

Hinata: “Anche a te!”

Appena uscita guardò in cielo la posizione del sole: -Deve essere quasi ora di pranzo, sarà meglio che mi sbrighi a tornare a casa. Speriamo che Shino riesca a trattenere abbastanza Naruto.-

 

Ufficio dell’Hokage…

Naruto: “(anf)… (anf)… ecco fatto! Ohi! La mia povera mano…” Dopo cinquecentodiciannove firme…

Shino prese alcuni dei fogli facendo finta di controllarli.

Naruto: “Bene, ora puoi avere quel condominio per bacherozzi che volevi! Adesso, se vuoi scusarmi dovrei fare una pausa pranzo e dopo avrei ancora dell’altro lavoro appena un po’ più importante da sbrigare al più presto!”

Shino: “Certo, ma se non ti spiace pranzerò con te.”

Naruto per un attimo si risollevò: “Ah, vuoi farti perdonare della sfacchinata tenendomi compagnia?”
Shino: “Certo, però dopo mi aiuterai a rivedere il mio fascicolo personale dell’archivio missioni e attività dell’anno appena trascorso.”

Naruto: “CHE COSA?!?!?!? Quei fascicoli sono complicatissimi quanto la dichiarazione dei redditi se non peggio! E poi tu non l’hai già consegnato?”

Shino: “Si, ma temo di aver fatto qualche piccolo errore qua e là e non posso certo lasciare un documento ufficiale che mi riguarda con delle imperfezioni, no?”

-Mi spiace Naruto di farti questo, ma la colpa è di tua moglie non mia, spero mi perdonerai in un futuro prossimo.-

Il labbro dell’Hokage iniziò a tremolare: “…… Sento… un’improvvisa voglia di mettermi a piangere! SIGH!”

 

Arrivata di corsa a casa, Hinata vide che davanti al portone chiuso erano state poggiate diverse buste della spesa piene zeppe, e che seduto vicino queste c’era un cane bianco di sua conoscenza. Kiba fatta la spesa per suo conto era tornato lì, ma non trovandola aveva lasciato tutto lì e messo Akamaru a guardia di tutto. Diede qualche carezza al vecchio cagnone (che di mole non aveva perso poi molto quindi si sarebbe certo rivelato più dissuadente del figlio contro eventuali ladri di spese) dopodiché presa in casa una penna scrisse su un pezzettino di carta, strappato da una delle buste, un messaggio per Kiba e lo diede al cane affinché lo consegnasse. Questi ovviamente non ripartì se non dopo aver ricevuto dalla premurosa amica un sostanzioso pezzo di carne per il disturbo!

 

Con un sonoro “FLAP!” l’ampia tovaglia schioccò veloce in aria stendendosi su tutta la tavola. Con dei possenti “SBAM!” ciotole, cucchiai, frullini, scatole di cacao in polvere ed altri strumenti culinari vennero poggiati sulla superficie sgombera.

E con fare epico Hinata strinse una bandana lilla con un sole arancione dagli ampi raggi intorno la fronte.

“YAH!” urlò lei chiudendo i pugni in posa combattiva!

“Cominciamo! Questa cioccolata di San Valentino non si farà da sola!”

--- SILENZIO ---

Hinata: “……”

Sospirò: o faceva così per darsi la carica o si sarebbe abbattuta dinanzi a quel che l’aspettava. Appena finito il pranzo, che consumato tutta da sola e in silenzio era come non le avesse dato l’energia che si aspettava, aveva subito sparecchiato per mettersi al lavoro.

Hinata: “Dovrò farmi in quattro nel vero senso della parola: per Kiba, per Shino, per Neji e Ten Ten e per io e Naruto!”

Infatti aveva scritto nel messaggio per Kiba di passare più tardi a ritirare tutto quel bruno dolciume da consegnare un po’ qui un po’ là!

Hinata: “Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo.”

Avrebbe fatto anche quattro tipi diversi di cioccolata anziché semplificarsi la vita produrne a catena di montaggio lo stesso tipo e con la stessa forma per tutti! Doveva essere veloce, perché dopo c’era altro da fare ad aspettarla e perché Shino con Naruto avrebbe potuto non farcela. Ma nonostante tutto non se ne lamentava!

Hinata (mescolando il cacao col latte) -Devo solo pensare che lo faccio per amore, eh eh!-
E con la forza dell’amore si può fare qualsiasi cosa! Sia le cose più difficili…

 

… che quelle più assurde.

Lee (ancora dove lo si era lasciato): “Eccoci! Quello è l’ospedale: ce l’ho fatta! Avanti, ora devi solo scendere un po’ più a bassa quota!”

Il ninja in verde provò a tirarsi giù tirando un paio di strattoni (sperando che la cordicella non si staccasse), e fu tanto fortunato da venir catturato da una corrente d’aria che cominciò a trascinarlo più verso il suolo.

Mentre accadeva ciò, in uno dei corridoi dell’edificio, il Capo della Squadra Medica di Konoha camminava per i corridoi. In realtà marciava a passo svelto, facendo sbattere sonoramente i tacchi per il malumore ad ogni falcata ed emettendo ringhi a metà tra il furioso e il disperato.

Sakura (capelli lunghi e lungo camice bianco da medico): “GRRRR! CHE GIORNATACCIA! Da stamattina mi sono capitati tre infartuati, otto fratturati, dodici alcolizzati, ho dovuto trapiantare tre reni, asportare quattro milze e il mio unico cervello mi sta esplodendo nella testa!!! E pensare che è anche San Valentino, grrr! Proprio una bella giornata questa!”

Ironia della sorte, nella camera alla sua sinistra, una donna di mezza età era venuta a trovare il marito operatosi di appendicite ed ora tubavano come due giovani piccioncini.

Sakura: “SIGH! PERSINO I RICOVERATI SONO PIÙ FELICI DI ME! Uh, che stress!”

Infatti, quell’ombra che passò fuori dalla finestra ad alta velocità inizialmente venne da lei etichettata come un’allucinazione dovuta al suo essere fusa! Poi però aprì la finestra scorrevole e sporse la testa fuori.

Un grande cuore-palloncino si era schiantato ed impigliato tra i rami da un grande e frondoso albero a qualche decina di metri di distanza. Superata l’iniziale perplessità e confusione, Sakura Haruno notò finalmente Rock Lee che si teneva sospeso a qualche metro dal suolo per la cordicella del pallone e cercava di attirare con la mano la sua attenzione.

Lee: “Felice San Valentino, mia dolce Sakura!”

Sakura: “……”

E in quell’istante il Capo della Squadra Medica dimenticò tutto: stress, fatica e rabbia! Solo un forte sentimento nel profondo del petto restò a farla sentire improvvisamente benissimo!

Sakura: “Oh, Rock Lee è… è… così grande… Stupendo!”

Lui le sorrise, lei invece era commossa fino alle lacrime: ecco come una giornata faticosa può diventare improvvisamente grandiosa grazie ad una sorpresa fatta… col cuore!

Sakura: “LEE! ARRIVO!” e rischiando di travolgere un trio di infermiere cominciò a correre per raggiungerlo!

Lee: “Eh eh eh, sapevo che le sarebbe piaciuto!... Oh oh…”

Alzando gli occhi aveva notato un uccello che si era posato dove non avrebbe dovuto…

Lee: “Ehm, scusa, non metterti lì! Con gli artigli delle tue zampette potresti farlo scoppia…”

 

-BAM!-

 

Lee: “WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!”

Un vero peccato che fosse scoppiato dopo aver riscosso tanto successo! Ma la sua vita, seppur breve, fu dedicata tutta alla bella e nobile causa dell’amore, poiché esplodendo fragorosamente l’aria liberata fece letteralmente volare via Rock Lee, sospingendolo dritto da Sakura!

Sakura: “MIO!”

Con quell’urlo, la Haruno spiccò un balzò, acchiappò il suo amoroso ed atterrata a terra…

♥♥♥

Sakura (stringendolo): “Oh, Lee, grazie! Sei riuscito a raddrizzare un giorno di San Valentino che sembrava sprecato! Meno male che non cambi mai! Eh eh eh!”

Lee ricambiò l’abbraccio, e mentre lei ad occhi chiusi affondava nel suo petto, ne approfittò per lanciare a sua insaputa, verso un pubblico immaginario, la sua famosa posa col pollice in su e lo sbrilluccichio di dente.

Lee: “Eh eh eh!”

Già, Rock Lee non cambiava proprio mai!

 

Hinata si passò una mano sulla fronte: “Finito!”

Biscotti ricoperti di cioccolato per Neji e Ten Ten, tavolette classiche di fondente per Shino e consorte, palline di cioccolato ripiene per Kiba e signora ed ovviamente i cuoricini di cioccolato segnati NXH!

“A momenti arriverà Akamaru a prenderli e consegnarli… Ora devo solo preparare la cena e poi preparare me ed ho finito!”

Non vedeva l’ora di darsi una rinfrescata per presentarsi adeguatamente al suo amato.

-Un ultimo sforzo, dai!-

 

 

Così, con lei davanti ai fornelli e lui sotto il peso delle responsabilità “ufficiali”, il pomeriggio trascorse ed arrivò il tramonto. Una fantastica giornata stava per chiudersi, ma loro a che punto erano? Ne avrebbero preso parte in tempo?

-SBAM!-

Per poco la porta del palazzo non si scardinò quando l’Hokage la aprì con foga in un impeto di gioia!

Naruto (correndo e facendo capriole e giravolte in mezzo alla strada): “SONO LIBERO! LIBERO! LIBERO! LIBEROOOOOOOOO! WOOOOOOOHHH!”

Shino (uscendo a passo moderato dalla suddetta porta): “Libero.”

Dopo che l’uomo degli insetti ebbe esultato a modo suo, anche lui prese la strada di casa. In realtà era molto più ansioso di quanto si potesse pensare all’idea di riabbracciare la donna che era riuscita a far palpitare anche il suo cuore in apparenza così duro e chiuso: i piccoli sorrisi che gli spuntavano quando pensava a lei potevano passare inosservati ai più, ma la quella aveva imparato a vederli anche sotto tutta quella copertura. Non c’è abito pesante o animo insensibile che un po’ d’amore non riesca a trapassare se glielo si lascia fare!

… E poi se non si sbrigava a passare un po’ di San Valentino con lei non glielo avrebbe certo perdonato!

Naruto (dopo qualche altra capriola): “Va bene! Ora basta indugi: devo correre da Hinata… Ah, Hinata!”

Due Naruto gli piombarono davanti in quell’istante, risvegliandolo dal trance amoroso.

Naruto (vero): “Cosa? Siete rimasti solo in due?”

E per giunta piegati in due dal fiatone.

Naruto (clone): “Si… (anf)… è stato più difficile del previsto… (anf)… Però ci siamo riusciti!”

Naruto (vero): “Ottimo! Pensate di poterci riuscire… Cioè, pensate che posso riuscirci… Cioè, penso che… Insomma, è tutto ok?”

Naruto (clone): “(anf) Tranquillo! (anf) Anche se ci siamo riusciti (anf) una sola volta finora dobbiamo farlo!”

Naruto (vero): “Certo!”

Sciolse la tecnica e i due cloni sparirono: “Devo farlo per Hinata! È la sua sorpresa: altrimenti che figura ci faccio? Ih ih!”

Il cielo era tutto rosso, a breve avrebbe cominciato a diventare blu.

Naruto: “Devo sbrigarmi! Sarà rimasto poco di San Valentino, ma voglio godermelo tutto insieme ad Hinata!”

E con il sorriso stampato sulle labbra ed i baffetti un po’ arricciati per la felicità iniziò a correre come un forsennato per tutto il villaggio!

 

-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP!!!-

I suoi passi velocissimi sulla strada risuonavano rapidi e scanditi come i tasti battenti di una macchina per scrivere, che ovviamente battevano sempre sulle stesse sei lettere!

Naruto: -Più veloce! Più veloce!-

Troppe cose li avevano ostacolati, ora però arrivava la parte migliore!

Ma raggiunta casa sua la superò anche…

Naruto: -Un po’ troppo veloce…-

L’Hokage con grande agilità rimbalzò su un albero, fece una capriola all’indietro, spiccò un piccolo salto ed in quattro e quattr’otto era giusto di fronte il portone in legno della loro abitazione.

Naruto: -È aperto.- Chiaramente un invito ad entrare!

Scostò uno dei due portali facendo un po’ di rumore. Le luci del giardino erano tutte accese ed emanavano dall’erba ai due lati del selciato centrale, che dal portone conduceva all’abitazione, un bagliore giallino. Avevano preferito quel colore al classico bianco perché a Naruto il pallore di quelle luci era sembrato troppo “spettrale” e ad Hinata troppo freddo. Invece così il cortile, anche se meno luminoso aveva un aspetto tanto invitante che grilli e lucciole si contendevano ogni sera il posto!

Naruto attraversò il giardino quando il cielo si era già mutato in un blu chiaro. Fu allora che comparve, in controluce, dalla porta davanti a lui.

“Naruto!”

Si corsero incontro, ma Naruto fu più svelto e non le concesse più di qualche passo prima di venire afferrata e sollevata in aria!

Hinata: “Ih ih ih!”

Naruto: “Buon San Valentino, Hinata!”

Hinata: “Buon San Valentino anche a te, Naruto!”

La mise giù e le sfiorò dolcemente le labbra. Poi lei lo prese per una mano e i due si avviarono in casa.

Naruto: “Allora, come è stata la tua giornata?”

Hinata, che aveva appena finito di prepararsi dopo la doccia al termine di un pienissimo pomeriggio: “Oh, nulla di che! La tua?”

Naruto: “Ehm, faticosa, sai?”

Hinata notò la sua fronte tutta sudata: “Accidenti se ti sei stancato: non pensavo che lavorare seduti in un ufficio comportasse tanto sforzo.” disse toccandogli la guancia con premura.

Naruto: “Nemmeno io, eh eh! Oggi è stata più impegnativa del solito!”

Eccome, tra Shino, la corsa scalpitante fin lì, ed ovviamente tutta l’energia sprecata dai suoi cloni durante tutto il tempo… Non ce la faceva quasi più: si poteva dire che lei era l’unica cosa che lo tenesse ancora dritto sulle proprie gambe.

Hinata: “Non preoccuparti: ora ti riprenderai sicuramente, ih ih!”

 

Naruto: “WOW!”

L’intera cucina era a lume di candela, tantissime candele, alcune, sotto coperchi aperti di vetro colorato, mandavano luci gialle, verde chiaro e azzurre ravvivando persino le ombre. Al centro della stanza, lungo tutta la tavola erano state disposte alcune delle pietanze preferite da Naruto (ne aveva appena due o tre all’infuori solito ramen), altre che avrebbe mangiato controvoglia per rispetto agli sforzi di Hinata (le verdure ad esempio, lei aveva capito che poteva approfittare dell’occasione per fargliene mangiare un bel po’!) ed uno speciale tortino di tonno preparato in un vassoio a cuore che gli aveva fatto prendere quella forma. Al centro della tavola stavano infine i suoi tanto agognati cioccolatini.

Naruto: “Wow! Hai fatto tutto tu?”

Hinata: “Una piccola mano l’ho avuta, ma si, tutto io.”

Naruto (sbavando): “……”

Hinata lo guardò e rise: “Dai, non è mica solo da guardare: siediti a tavola!”

Naruto: “Se è un sogno non svegliatemi!” Si asciugò la bocca con la manica per darle un bacetto sulla guancia e fece come diceva.

Hinata incrociò le gambe sul cuscino accanto al suo e poi, strusciando sul pavimento si mise alla sua destra, vicinissima.

Naruto: “Buon appetito a noi!”

Hinata: ^__^

E così cenarono, spalla a spalla.

 

Naruto: “Uh, viva le cene di San Valentino a lume di candela! Ora ho così tanta energia che scoppio!”

Hinata tirò fuori un sorrisetto perfido: “Ah, si? Allora suppongo tu non ce la faccia a mandare giù anche la cioccolata, vero?” Si alzò e fece per portare via il piattino…

Naruto: “NONONONONONONO! Un assaggino magari!”

L’”assaggino” finì invece col decimare in pochi minuti i risultati del duro lavoro di Hinata, cosa che naturalmente le fece molto piacere. Anche lei ne assaggiò un paio.

Hinata (masticando un morsetto): “Che ne pensi?”
Naruto (bocca pienissima): “La cioccolata che prepari tu è sempre buonissima, lo sai!”

Hinata: “Ah ah ah!”

Naruto mandò giù, si batté una mano sullo stomaco sospirando, poi attirò a sé la mogliettina che poggiò la testa sulla sua spalla.

Naruto: “Questo sì che alla fine è stato un San Valentino bellissimo, anzi mitico: non mi sono dimenticato né della festa, né degli auguri, ti ho sbalordito con la colazione a letto e tu in cambio mi hai preparato un sacco di cose buone e la cioccolata che mi piace tanto. Sei grande, lo sai?”

Hinata (sudando un pochino): “Ehm, grazie!”

Naruto: “Sono io che devo dirti grazie: tu sei perfetta e fai filare tutto senza intoppi ad ogni San Valentino, al contrario del sottoscritto.”

Hinata (sudando moltissimo): “D-dai…”

Naruto: “Perché sei ti sei fatta tutta rossa? C’è qualcosa che vuoi dirmi?”

Hinata (squagliandosi): “N-n-n-n-n-n-no-no-no-no!”

Naruto la strinse più forte: “Sono fortunato ad avere una come te: prometto che cercherò di non combinare più stupidate o dimenticarmi delle occasioni importanti d’ora in avanti.”

Hinata: “Lo prometto anch’io.”

Naruto: “Come?”

Hinata: “Oh, niente.”

Naruto: “Umpf! Dai Hinata, vieni con me.”

Hinata: “Dove?”

Naruto (aiutandola a rialzarsi): “In giardino: manca ancora la mia sorpresa, quella vera!”

Hinata incuriosita si lasciò guidare dall’elettrizzato biondino fino al cortile. Lì questi creò un clone.

Naruto: “Sai cosa fare!”

“Certo!” fece il clone scattando sull’attenti.

Hinata: ???

“Aspetta e vedrai!” la rassicurò lui, stringendola a sé.

Il clone arrivò al muro di cinta e lo scavalcò con un salto, unendosi ad un altro gruppetto di copie che aveva creato quando si era alzato per andare in bagno. Erano rimaste lì fuori in attesa che arrivasse il segnale.

“È il momento!” fece la copia che Naruto aveva creato poco prima, e le altre subito si attivarono.

In tre si misero in cerchio e allungarono le braccia verso un centro, cominciando ad immettervi una gran quantità di chakra.

“Forza!”

Qualche istante dopo si era già formato un rasengan dal diametro di circa un metro.

“Così và bene! Venite su!”

Altri due allora si aggiunsero alla formazione della tecnica.

Naruto (concentratissimo) “Benone: ora un po’ di chakra della volpe per fargli assumere il colore giusto…”

Il rasengan si ingrandì ancora ma divenne rosso vivido. Da oltre il muro, Hinata poteva scorgere soltanto dei bagliori intermittenti, prima blu e poi rossi, ed udire un frastuono simile ad un vorticare velocissimo.

“Ed ora la parte più difficile: la forma! Voi quattro, muovetevi!”

Quattro copie spiccarono un balzo portandosi sopra la grande sfera: la potenza del chakra era tale da tenerli sospesi lì in aria, e benché fosse rischioso così po

E rieccomi qui con la seconda parte del mio modesto special di San Valentino! Sono contento che abbiate commentato in tanti ^__^ Però moltissimi sono rimasti shockati nel vedere Hinata che si scorda di San Valentino: capisco che sia l’elemento di originalità della fic, quello da cui prende le mosse e la fa speciale però… CHE DIAMINE! Hinata è un essere umano! Vi ho anche fatto vedere perché nei giorni precedenti non se ne era rammentata e voi avete urlato al sacrilegio: anche lei può sbagliare, no? Per quanto riguarda il discorso di Shino direi di aver sortito i risultati sperati: CHE CAPOLAVORO! XD Volevo giusto creare un qualcosa di così contorto da essere perfetto come distrazione e ce l’ho fatta: vi siete sbellicati, vero? ^^ La giornata però non è finita: preparatevi al romanticismo!

Buona lettura, spero vi piaccia!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PS: W L’AMORE!

 

 

Il grande cuore rosso visibile in cielo in qualsiasi punto del villaggio stava attirando la curiosità di moltissime persone. A parere unanime era giudicato positivamente, come la vera stella di quella giornata, il simbolo d’amore per eccellenza che oscurava il sole e ad esso si sostituiva nell’animo della gente come portatore di autentica felicità. Senza contare poi di come si rivelasse non solo bello e poetico, ma anche utile, infatti molti fidanzati smemorati quel giorno si salvarono grazie a lui: una volta che la propria lei lo aveva notato e gradito, se un istante prima si era sul punto di dire la verità con sincero pentimento o di cominciare una lite bastava dedicarle quell’omaggio volante per venir ricoperti di baci! Entro mezzogiorno un bel po’ di fidanzate e quasi la metà delle mogli del Villaggio della Foglia credeva che il palloncino-cuore lì in alto fosse tutto per lei! Probabilmente se lo avesse saputo Rock Lee ne sarebbe stato parecchio contento: aveva aiutato a far felici un sacco di coppiette, a risparmiare tante brutte scenate così fuori luogo per una festa degli innamorati! Intanto, continuava ad essere il “coso verde” attaccato al “cuoricione” che nessuno capiva cosa fosse.

Lee: “Forza! Forza! Non ho tutto il giorno! Quanto ci metti ad arrivare all’ospedale?”

 

 

Hinata arrivò nella via centrale del villaggio e subito l’indecisione la prese.

-Mhm, ora mi manca solo qualcosa da regalargli. Ma mi sono riservata per ultima la parte più difficile!-

Entrò nel primo negozio alla sua destra con aria svagata, accorgendosi che era un negozio d’abbigliamento solo dopo essere entrata.

-Il regalo è sempre la parte che mi dà più da pensare. Un paio di anni fa ricordo che ci vollero tre giorni prima di decidermi tra il portafotografie d’argento e quello tutto arancione con le scodelle di ramen in rilievo.-

Alla fine glieli aveva presi tutti e due: in quello elegante aveva messo una foto del matrimonio, nell’altro… lui con la pancia tra le mani dopo una “sbornia al ramen” da Ichiraku tempo prima!

C’era parecchia gente nel negozio e doveva continuamente scusarsi e chiedere permesso. C’erano soprattutto donne.

-Quanta folla accidenti. Vediamo un po’, quest’anno cosa gli prendo? Qualcosa di costoso o un semplice pensierino?-

Dato che così non andava da nessuna parte, provò ad orientarsi verso i pantaloni da uomo e si decise a dare un’occhiata ai cari capi appesi alle grucce. Ma più guardava più perdeva interesse e si convinceva di non essere sulla giusta strada.

-Uffa, possibile che senza un paio di giorni d’anticipo non riesca a decidermi?-

Poi però, riflettendoci su, le venne in mente il perché.

Non era un San Valentino come tutti gli altri quello. Non lo era per tante cose.

Innanzitutto era la prima volta che San Valentino le cadeva addosso così all’improvviso… ma a parte quello era anche il primo da quando si erano sposati.

Un tempo pensava che San Valentino fosse solo una festa per i giovani, ed effettivamente per gli adulti, specie se sposati da tempo, quel giorno passava come non facesse più per loro. Ma perché? Bisogna non superare una certa età per continuare a lasciarsi guidare dai sentimenti e dal cuore? O forse, dopo il matrimonio, l’amore è diventato qualcosa di troppo scontato perché serva un giorno speciale per ricordarsi che c’è e che vuole essere dimostrato non uno, ma ogni giorno, in ogni momento, bello o brutto?

Non sarebbe mica finita così anche per loro? Una volta abituatisi al matrimonio, apoteosi della reciprocità degli affetti, sarebbe scomparso il romanticismo? La sdolcinatezza, l’infantile zuccherosità di gesti e parole, così stupida e così candida, che rendeva l’amore tanto allegro, che ne bilanciava l’intensità profonda e misteriosa, sarebbero stata messa da parte?

-Non succederà! Dicano pure che sono una sentimentalona, ma continuerò a fare regali e cioccolata a San Valentino a mio marito sempre e comunque, come quando eravamo giovani innamorati. Certo, il matrimonio è qualcosa di molto più serio e complicato, ma nel nostro rapporto ci sarà sempre posto per un po’ di dolcezza. E sono sicura che Naruto sarebbe più che d’accordo!-

Dunque, per il loro primo San Valentino da marito e moglie occorreva qualcosa di speciale, di diverso dai soliti regali, perché il matrimonio avrebbe cambiato tutto e non avrebbe cambiato nulla; qualcosa che non gli aveva mai regalato prima per festeggiare la novità di quell’anno, anche se la sostanza, l’amore, era sempre la stessa!

Ma inaspettatamente, Hinata si ritrovò al punto di partenza…

-Ma come trovo un regalo “speciale” se finora ho fatto tanta fatica a sceglierne uno “normale”? SIGH!-

Così anche lei ci avrebbe pensato due volte prima di dimenticarsi di San Valentino.

-Proprio quest’anno, uffa!-

“Ehi, Hinata!”

Colta di sorpresa urlò: “EEEEEHH!?!?!? CHI È???”

Ino la guardò con aria di sufficienza: “Ti sto chiamando già da un po’, ma non eri qui con la testa, decisamente!”

La donna dai capelli scuri si guardò intorno e vide che si era fatta notare da un bel po’ di gente col suo urlo.

Hinata: “Che figura…”

Ino (che aveva sostituito il codino coi capelli biondi lunghi sciolti): “Ad ogni modo Hinata, che piacere incontrarti qui! Che mi dici?”

Hinata: “Oh, è tutto a posto.”

Ino: “Stavo guardando lì tra le gonne quando ti ho notata: volevi comprare qualcosa per Naruto?”

Hinata annuì e sorrise: “Proprio così.”

Ino: “Anche io sono qui per un regalo: ma il mio! Shikamaru per farsi perdonare di essersi dimenticato di oggi (come avevo previsto) ha deciso spontaneamente di portarmi nel mio negozio d’abbigliamento preferito per comprarmi tutto quello che voglio!”

Shikamaru (qualche metro più in là ad guardare tra le camicie in offerta): “Non ho detto “tutto”, ho detto “qualcosa”!”

Ino: “Come dici caro? Non ti sento da qui!”

Shikamaru strinse i denti: “Mi sono ricordato del tuo compleanno e dell’anniversario d’apertura del negozio di fiori della tua famiglia, non ti basta? E poi sai come la penso su San Valentino!”

Ino: “Una stupida e sdolcinata festa consumistica, lo so. Peccato che tua moglie non sia affatto di questo parere, eh? Ih ih ih!”

Si girò di nuovo verso l’amica: “Tornando a noi: come mai hai aspettato l’ultimo minuto?”

Hinata: “Eh?”

Ino: “Per il regalo dico: non sei la tipa che si scorda di San Valentino e deve correre al negozio più vicino a comprare qualcosa per poi fingere di essersene ricordata.”

Hinata venne trafitta al petto e impalata dalla spada della colpevolezza!

Hinata: “I-i-io… Vedi, gli ho comprato qualcosina, però questo San Valentino è il primo da marito e moglie, quindi volevo prendergli anche qualcos’altro di diverso dal solito!”

Ino rise: “Ah, ho capito, ih ih! Ma questa non è mica la prima volta che gli prendi un vestito.”

Hinata: “Ehm, infatti sono qui solo per… ispirarmi, già! Eh eh eh… Sigh! In realtà non ho nulla in mente!”

???: “Mh?”

Qualcuno lì vicino le ascoltava con interesse a loro insaputa…

Ino: “Oh, dai non ti scoraggiare Hinata: sono certa che troverai questo “regalo speciale” che cerchi!”

Hinata rincuorata annuì.

Ino: “Ti aiuterei io, credimi… MA QUESTA MINI-GONNA MI HA FATTO PERDERE LA TESTA!!! GUARDA CHE COLORE ALLA MODA! LA ADORO!”

Shikamaru si avvicinò e prese il cartellino col prezzo: “COOOOOOSA!?!?!?!?!?!?!?!”

Ino: “E poi che altro mi prendo? Vediamo un po’…”

Hinata: “Ehm, allora buono shopping e buon San Valentino!” disse salutandoli con la mano uscendo dal negozio.

Ino: “Grazie, anche a te e a Naruto!”

Shikamaru (braccia cascanti): “Ma di cosa è fatta questa gonna? SIGH!”

La Hyuga uscì dal negozio come vi era entrata: distrattamente e senza idee.

-Proviamo a guardare un po’ che negozi ci sono più in là.-

Ma dopo qualche passo…

???: “Casualmente io avrei udito il tuo problema!” disse una voce alle sue spalle.

Hinata si voltò.

???: “Se vuoi qualche consiglio speciale forse posso aiutarti io!”

“!!!”

Proprio chi meno si aspettava: tacchi alti, stivaletti, gonna al ginocchio, giacca rossa e occhiali e capelli neri; la fidanzata di Sasuke Uchiha…

KARIN!

Karin (sbrilluccichio d’occhiali) “Uh uh uh uh!”

“Ehm…”

E fu così che l’angelo seguì il diavolo fino a casa Uchiha…

 

“Prego, entra pure!” disse l’occhialuta.

Hinata si guardò intorno. Non era mai entrata lì ma si era immaginata quanto fosse grande e sfarzosa la vecchia magione del clan Uchiha e le sue aspettative non furono certo deluse. Si chiese quale fosse più grande tra quella e Villa Hyuga, dove era cresciuta. Adesso quel luogo che aveva visto tempi tanto spiacevoli sarebbe tornato presto abitato, grazie all’ultimo del clan ed alla sua inaspettata “fiamma”.

Karin: “Accomodati in soggiorno. Mio marito è fuori quindi saremo solo tu ed io. Ti preparo un tè!”

Hinata: “Oh, non vorrei disturbare.”

Karin lanciò un’acuta risata: “Ma figurati! La moglie del migliore amico del mio amore è una mia potenziale buona, anzi buonissima amica: non posso farla venire in casa mia senza offrirle nulla!”

In realtà sua non lo era ancora, ma lei e Sasuke si sarebbero sposati a breve e intanto si stava abituando benissimo all’idea. Karin servì il tè e si sedette su uno dei cuscini sul pavimento intorno al basso tavolo al centro del salone.

Karin: “Qualcosa di speciale per San Valentino, eh? Uh uh uh!”

Tutti quegli “Uh uh uh!” cominciavano ad intimorirla molto!

Hinata: “Già, sai, per una volta… Però non ho…”

Karin: “Idee? Ma se sono qui per questo! So io come fare a dare un bel tocco in più al vostro San Valentino!”

Bevve un abbondante sorsata di tè caldo e scappò via per poi tornare correndo alcuni secondi dopo.

Karin: “ECCO!”

E la futura “lady-Uchiha” presentò platealmente un semplice grembiule da cucina rosa sgargiante orlato di merletti rosa più chiaro. Proprio come le magliette di Ten Ten e Neji aveva un cuoricino al centro del petto.

Karin: “Uh uh uh! Allora?

Hinata si aspettava chissà cosa ma in fondo non lo trovò una cattiva idea: “Di certo è molto in tema con questa giornata! Un po’ vistoso ma… pensò mi donerà.”

Karin sghignazzò perfidamente ancora una volta: “Uh, ma certo, e Naruto avrà modo di apprezzare ancora meglio quanto ti starà bene… visto che sarà l’unica cosa che indosserai quando tornerà a casa!”

SDONG!

Hinata: “L’u… l’u… L’UNICA?!?!?!? Proprio l’unica?”

Karin: “Sotto sarai come mamma ti ha fatta!”

Hinata arrossì e cominciò ad andare in panne: “Ma…”

Karin: “Fidati, cara mia! Quando il proprio uomo torna da te dopo una lunga giornata è una delle accoglienze che più apprezza! Ascoltami bene ora, perché questo è un metodo d’approccio infallibile!”

Hinata: “O-o-ok…”

Karin: “L’ho usato anche io, sai?”

 

IMMAGINAZIONE DI KARIN (musica sexy in sottofondo)

Prima di tutto aspetti con pazienza che torni a casa, duramente provato dalla giornata appena trascorsa...

Sasuke (entrando e togliendosi i sandali): “Sono qui.”

E allora fai la tua comparsa davanti a lui con addosso solo il tuo grembiule, magari sulla soglia di una porta appoggiata ad un lato in una posa sexy e ammiccante!

Karin: “Bentornato, tesoro!”

Sasuke (senza una grinza): “………”

E a quel punto usi la classica formula, quella usatissima che lo fa sciogliere nel cento per cento dei casi, ih ih ih!

Karin (sguardo languido): “Vuoi fare prima un bagno? Preferisci subito la cena o… (dito sul labbro) O forse preferisci avere ME invece?”

Sasuke (fregandosene e prendendo tutt’altra direzione): “Vada per il bagno, ho bisogno di un po’ di relax.”

Karin ( paralizzata in un blocco di ghiaccio): °_°”

 

Karin: “…… Beh, diciamo novantacinque per cento dei casi…”

Hinata dopo aver immaginato la stessa scena con dentro lei e Naruto si sentiva un po’ accaldata: “Ehm, Karin, non so se è proprio questo il genere di sorpresa speciale a cui stavo pensando.”

Karin: “Oh, andiamo! Ora che siete sposati non è né illegale né amorale! E poi vuoi forse dirmi che per la festa degli innamorati non avete intenzione di…”

Le fece l’occhiolino e quella sorrise colpevole.

Karin: “Mhm… Beh, ripensandoci forse è troppo spinto per te.”

Senza contare che, per quel poco che conosceva suo marito, c’era il rischio che, se Sasuke aveva scelto il bagno, lui si sarebbe fiondato sulla cena!

“Aspettami qui!” Corse di nuovo via, lasciandola a tamburellare le dita sulla ginocchia nell’attesa.

“Ecco! Questo dovrebbe andare bene!”

Stavolta le aveva portato una gruccia con della biancheria intima, non certo del tipo ordinario però. Sia il reggiseno che le mutandine sembravano fatte di tanti cuoricini di carta rossa lucida uniti insieme.

Karin: “A mio avviso è perfetto per chi vuole conciliare l’erotico col romantico!”

Lo appoggiò sul tavolo e la Hyuga, anche per non farle dispetto prese la gruccia facendo frusciare i cuori: in fondo Karin la stava aiutando spontaneamente e sembrava anche tenerci parecchio (era una forma d’appagamento per il suo animo perverso forse?), e lei era troppo gentile ed educata per darle un dispiacere.

Hinata: “Beh, questo và decisamente meglio!”

Karin: “Allora prendilo pure. Però poi ricordati di farmi sapere, eh?”

Hinata: “Grazie! Ora è meglio che vada.” raccolse la busta che si era portata appresso e si alzò.

Karin: “Buon San Valentino!”

Hinata: “Anche a te!”

Appena uscita guardò in cielo la posizione del sole: -Deve essere quasi ora di pranzo, sarà meglio che mi sbrighi a tornare a casa. Speriamo che Shino riesca a trattenere abbastanza Naruto.-

 

Ufficio dell’Hokage…

Naruto: “(anf)… (anf)… ecco fatto! Ohi! La mia povera mano…” Dopo cinquecentodiciannove firme…

Shino prese alcuni dei fogli facendo finta di controllarli.

Naruto: “Bene, ora puoi avere quel condominio per bacherozzi che volevi! Adesso, se vuoi scusarmi dovrei fare una pausa pranzo e dopo avrei ancora dell’altro lavoro appena un po’ più importante da sbrigare al più presto!”

Shino: “Certo, ma se non ti spiace pranzerò con te.”

Naruto per un attimo si risollevò: “Ah, vuoi farti perdonare della sfacchinata tenendomi compagnia?”
Shino: “Certo, però dopo mi aiuterai a rivedere il mio fascicolo personale dell’archivio missioni e attività dell’anno appena trascorso.”

Naruto: “CHE COSA?!?!?!? Quei fascicoli sono complicatissimi quanto la dichiarazione dei redditi se non peggio! E poi tu non l’hai già consegnato?”

Shino: “Si, ma temo di aver fatto qualche piccolo errore qua e là e non posso certo lasciare un documento ufficiale che mi riguarda con delle imperfezioni, no?”

-Mi spiace Naruto di farti questo, ma la colpa è di tua moglie non mia, spero mi perdonerai in un futuro prossimo.-

Il labbro dell’Hokage iniziò a tremolare: “…… Sento… un’improvvisa voglia di mettermi a piangere! SIGH!”

 

Arrivata di corsa a casa, Hinata vide che davanti al portone chiuso erano state poggiate diverse buste della spesa piene zeppe, e che seduto vicino queste c’era un cane bianco di sua conoscenza. Kiba fatta la spesa per suo conto era tornato lì, ma non trovandola aveva lasciato tutto lì e messo Akamaru a guardia di tutto. Diede qualche carezza al vecchio cagnone (che di mole non aveva perso poi molto quindi si sarebbe certo rivelato più dissuadente del figlio contro eventuali ladri di spese) dopodiché presa in casa una penna scrisse su un pezzettino di carta, strappato da una delle buste, un messaggio per Kiba e lo diede al cane affinché lo consegnasse. Questi ovviamente non ripartì se non dopo aver ricevuto dalla premurosa amica un sostanzioso pezzo di carne per il disturbo!

 

Con un sonoro “FLAP!” l’ampia tovaglia schioccò veloce in aria stendendosi su tutta la tavola. Con dei possenti “SBAM!” ciotole, cucchiai, frullini, scatole di cacao in polvere ed altri strumenti culinari vennero poggiati sulla superficie sgombera.

E con fare epico Hinata strinse una bandana lilla con un sole arancione dagli ampi raggi intorno la fronte.

“YAH!” urlò lei chiudendo i pugni in posa combattiva!

“Cominciamo! Questa cioccolata di San Valentino non si farà da sola!”

--- SILENZIO ---

Hinata: “……”

Sospirò: o faceva così per darsi la carica o si sarebbe abbattuta dinanzi a quel che l’aspettava. Appena finito il pranzo, che consumato tutta da sola e in silenzio era come non le avesse dato l’energia che si aspettava, aveva subito sparecchiato per mettersi al lavoro.

Hinata: “Dovrò farmi in quattro nel vero senso della parola: per Kiba, per Shino, per Neji e Ten Ten e per io e Naruto!”

Infatti aveva scritto nel messaggio per Kiba di passare più tardi a ritirare tutto quel bruno dolciume da consegnare un po’ qui un po’ là!

Hinata: “Rimbocchiamoci le maniche e cominciamo.”

Avrebbe fatto anche quattro tipi diversi di cioccolata anziché semplificarsi la vita produrne a catena di montaggio lo stesso tipo e con la stessa forma per tutti! Doveva essere veloce, perché dopo c’era altro da fare ad aspettarla e perché Shino con Naruto avrebbe potuto non farcela. Ma nonostante tutto non se ne lamentava!

Hinata (mescolando il cacao col latte) -Devo solo pensare che lo faccio per amore, eh eh!-
E con la forza dell’amore si può fare qualsiasi cosa! Sia le cose più difficili…

 

… che quelle più assurde.

Lee (ancora dove lo si era lasciato): “Eccoci! Quello è l’ospedale: ce l’ho fatta! Avanti, ora devi solo scendere un po’ più a bassa quota!”

Il ninja in verde provò a tirarsi giù tirando un paio di strattoni (sperando che la cordicella non si staccasse), e fu tanto fortunato da venir catturato da una corrente d’aria che cominciò a trascinarlo più verso il suolo.

Mentre accadeva ciò, in uno dei corridoi dell’edificio, il Capo della Squadra Medica di Konoha camminava per i corridoi. In realtà marciava a passo svelto, facendo sbattere sonoramente i tacchi per il malumore ad ogni falcata ed emettendo ringhi a metà tra il furioso e il disperato.

Sakura (capelli lunghi e lungo camice bianco da medico): “GRRRR! CHE GIORNATACCIA! Da stamattina mi sono capitati tre infartuati, otto fratturati, dodici alcolizzati, ho dovuto trapiantare tre reni, asportare quattro milze e il mio unico cervello mi sta esplodendo nella testa!!! E pensare che è anche San Valentino, grrr! Proprio una bella giornata questa!”

Ironia della sorte, nella camera alla sua sinistra, una donna di mezza età era venuta a trovare il marito operatosi di appendicite ed ora tubavano come due giovani piccioncini.

Sakura: “SIGH! PERSINO I RICOVERATI SONO PIÙ FELICI DI ME! Uh, che stress!”

Infatti, quell’ombra che passò fuori dalla finestra ad alta velocità inizialmente venne da lei etichettata come un’allucinazione dovuta al suo essere fusa! Poi però aprì la finestra scorrevole e sporse la testa fuori.

Un grande cuore-palloncino si era schiantato ed impigliato tra i rami da un grande e frondoso albero a qualche decina di metri di distanza. Superata l’iniziale perplessità e confusione, Sakura Haruno notò finalmente Rock Lee che si teneva sospeso a qualche metro dal suolo per la cordicella del pallone e cercava di attirare con la mano la sua attenzione.

Lee: “Felice San Valentino, mia dolce Sakura!”

Sakura: “……”

E in quell’istante il Capo della Squadra Medica dimenticò tutto: stress, fatica e rabbia! Solo un forte sentimento nel profondo del petto restò a farla sentire improvvisamente benissimo!

Sakura: “Oh, Rock Lee è… è… così grande… Stupendo!”

Lui le sorrise, lei invece era commossa fino alle lacrime: ecco come una giornata faticosa può diventare improvvisamente grandiosa grazie ad una sorpresa fatta… col cuore!

Sakura: “LEE! ARRIVO!” e rischiando di travolgere un trio di infermiere cominciò a correre per raggiungerlo!

Lee: “Eh eh eh, sapevo che le sarebbe piaciuto!... Oh oh…”

Alzando gli occhi aveva notato un uccello che si era posato dove non avrebbe dovuto…

Lee: “Ehm, scusa, non metterti lì! Con gli artigli delle tue zampette potresti farlo scoppia…”

 

-BAM!-

 

Lee: “WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!”

Un vero peccato che fosse scoppiato dopo aver riscosso tanto successo! Ma la sua vita, seppur breve, fu dedicata tutta alla bella e nobile causa dell’amore, poiché esplodendo fragorosamente l’aria liberata fece letteralmente volare via Rock Lee, sospingendolo dritto da Sakura!

Sakura: “MIO!”

Con quell’urlo, la Haruno spiccò un balzò, acchiappò il suo amoroso ed atterrata a terra…

♥♥♥

Sakura (stringendolo): “Oh, Lee, grazie! Sei riuscito a raddrizzare un giorno di San Valentino che sembrava sprecato! Meno male che non cambi mai! Eh eh eh!”

Lee ricambiò l’abbraccio, e mentre lei ad occhi chiusi affondava nel suo petto, ne approfittò per lanciare a sua insaputa, verso un pubblico immaginario, la sua famosa posa col pollice in su e lo sbrilluccichio di dente.

Lee: “Eh eh eh!”

Già, Rock Lee non cambiava proprio mai!

 

Hinata si passò una mano sulla fronte: “Finito!”

Biscotti ricoperti di cioccolato per Neji e Ten Ten, tavolette classiche di fondente per Shino e consorte, palline di cioccolato ripiene per Kiba e signora ed ovviamente i cuoricini di cioccolato segnati NXH!

“A momenti arriverà Akamaru a prenderli e consegnarli… Ora devo solo preparare la cena e poi preparare me ed ho finito!”

Non vedeva l’ora di darsi una rinfrescata per presentarsi adeguatamente al suo amato.

-Un ultimo sforzo, dai!-

 

 

Così, con lei davanti ai fornelli e lui sotto il peso delle responsabilità “ufficiali”, il pomeriggio trascorse ed arrivò il tramonto. Una fantastica giornata stava per chiudersi, ma loro a che punto erano? Ne avrebbero preso parte in tempo?

-SBAM!-

Per poco la porta del palazzo non si scardinò quando l’Hokage la aprì con foga in un impeto di gioia!

Naruto (correndo e facendo capriole e giravolte in mezzo alla strada): “SONO LIBERO! LIBERO! LIBERO! LIBEROOOOOOOOO! WOOOOOOOHHH!”

Shino (uscendo a passo moderato dalla suddetta porta): “Libero.”

Dopo che l’uomo degli insetti ebbe esultato a modo suo, anche lui prese la strada di casa. In realtà era molto più ansioso di quanto si potesse pensare all’idea di riabbracciare la donna che era riuscita a far palpitare anche il suo cuore in apparenza così duro e chiuso: i piccoli sorrisi che gli spuntavano quando pensava a lei potevano passare inosservati ai più, ma la quella aveva imparato a vederli anche sotto tutta quella copertura. Non c’è abito pesante o animo insensibile che un po’ d’amore non riesca a trapassare se glielo si lascia fare!

… E poi se non si sbrigava a passare un po’ di San Valentino con lei non glielo avrebbe certo perdonato!

Naruto (dopo qualche altra capriola): “Va bene! Ora basta indugi: devo correre da Hinata… Ah, Hinata!”

Due Naruto gli piombarono davanti in quell’istante, risvegliandolo dal trance amoroso.

Naruto (vero): “Cosa? Siete rimasti solo in due?”

E per giunta piegati in due dal fiatone.

Naruto (clone): “Si… (anf)… è stato più difficile del previsto… (anf)… Però ci siamo riusciti!”

Naruto (vero): “Ottimo! Pensate di poterci riuscire… Cioè, pensate che posso riuscirci… Cioè, penso che… Insomma, è tutto ok?”

Naruto (clone): “(anf) Tranquillo! (anf) Anche se ci siamo riusciti (anf) una sola volta finora dobbiamo farlo!”

Naruto (vero): “Certo!”

Sciolse la tecnica e i due cloni sparirono: “Devo farlo per Hinata! È la sua sorpresa: altrimenti che figura ci faccio? Ih ih!”

Il cielo era tutto rosso, a breve avrebbe cominciato a diventare blu.

Naruto: “Devo sbrigarmi! Sarà rimasto poco di San Valentino, ma voglio godermelo tutto insieme ad Hinata!”

E con il sorriso stampato sulle labbra ed i baffetti un po’ arricciati per la felicità iniziò a correre come un forsennato per tutto il villaggio!

 

-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP-TAP!!!-

I suoi passi velocissimi sulla strada risuonavano rapidi e scanditi come i tasti battenti di una macchina per scrivere, che ovviamente battevano sempre sulle stesse sei lettere!

Naruto: -Più veloce! Più veloce!-

Troppe cose li avevano ostacolati, ora però arrivava la parte migliore!

Ma raggiunta casa sua la superò anche…

Naruto: -Un po’ troppo veloce…-

L’Hokage con grande agilità rimbalzò su un albero, fece una capriola all’indietro, spiccò un piccolo salto ed in quattro e quattr’otto era giusto di fronte il portone in legno della loro abitazione.

Naruto: -È aperto.- Chiaramente un invito ad entrare!

Scostò uno dei due portali facendo un po’ di rumore. Le luci del giardino erano tutte accese ed emanavano dall’erba ai due lati del selciato centrale, che dal portone conduceva all’abitazione, un bagliore giallino. Avevano preferito quel colore al classico bianco perché a Naruto il pallore di quelle luci era sembrato troppo “spettrale” e ad Hinata troppo freddo. Invece così il cortile, anche se meno luminoso aveva un aspetto tanto invitante che grilli e lucciole si contendevano ogni sera il posto!

Naruto attraversò il giardino quando il cielo si era già mutato in un blu chiaro. Fu allora che comparve, in controluce, dalla porta davanti a lui.

“Naruto!”

Si corsero incontro, ma Naruto fu più svelto e non le concesse più di qualche passo prima di venire afferrata e sollevata in aria!

Hinata: “Ih ih ih!”

Naruto: “Buon San Valentino, Hinata!”

Hinata: “Buon San Valentino anche a te, Naruto!”

La mise giù e le sfiorò dolcemente le labbra. Poi lei lo prese per una mano e i due si avviarono in casa.

Naruto: “Allora, come è stata la tua giornata?”

Hinata, che aveva appena finito di prepararsi dopo la doccia al termine di un pienissimo pomeriggio: “Oh, nulla di che! La tua?”

Naruto: “Ehm, faticosa, sai?”

Hinata notò la sua fronte tutta sudata: “Accidenti se ti sei stancato: non pensavo che lavorare seduti in un ufficio comportasse tanto sforzo.” disse toccandogli la guancia con premura.

Naruto: “Nemmeno io, eh eh! Oggi è stata più impegnativa del solito!”

Eccome, tra Shino, la corsa scalpitante fin lì, ed ovviamente tutta l’energia sprecata dai suoi cloni durante tutto il tempo… Non ce la faceva quasi più: si poteva dire che lei era l’unica cosa che lo tenesse ancora dritto sulle proprie gambe.

Hinata: “Non preoccuparti: ora ti riprenderai sicuramente, ih ih!”

 

Naruto: “WOW!”

L’intera cucina era a lume di candela, tantissime candele, alcune, sotto coperchi aperti di vetro colorato, mandavano luci gialle, verde chiaro e azzurre ravvivando persino le ombre. Al centro della stanza, lungo tutta la tavola erano state disposte alcune delle pietanze preferite da Naruto (ne aveva appena due o tre all’infuori solito ramen), altre che avrebbe mangiato controvoglia per rispetto agli sforzi di Hinata (le verdure ad esempio, lei aveva capito che poteva approfittare dell’occasione per fargliene mangiare un bel po’!) ed uno speciale tortino di tonno preparato in un vassoio a cuore che gli aveva fatto prendere quella forma. Al centro della tavola stavano infine i suoi tanto agognati cioccolatini.

Naruto: “Wow! Hai fatto tutto tu?”

Hinata: “Una piccola mano l’ho avuta, ma si, tutto io.”

Naruto (sbavando): “……”

Hinata lo guardò e rise: “Dai, non è mica solo da guardare: siediti a tavola!”

Naruto: “Se è un sogno non svegliatemi!” Si asciugò la bocca con la manica per darle un bacetto sulla guancia e fece come diceva.

Hinata incrociò le gambe sul cuscino accanto al suo e poi, strusciando sul pavimento si mise alla sua destra, vicinissima.

Naruto: “Buon appetito a noi!”

Hinata: ^__^

E così cenarono, spalla a spalla.

 

Naruto: “Uh, viva le cene di San Valentino a lume di candela! Ora ho così tanta energia che scoppio!”

Hinata tirò fuori un sorrisetto perfido: “Ah, si? Allora suppongo tu non ce la faccia a mandare giù anche la cioccolata, vero?” Si alzò e fece per portare via il piattino…

Naruto: “NONONONONONONO! Un assaggino magari!”

L’”assaggino” finì invece col decimare in pochi minuti i risultati del duro lavoro di Hinata, cosa che naturalmente le fece molto piacere. Anche lei ne assaggiò un paio.

Hinata (masticando un morsetto): “Che ne pensi?”
Naruto (bocca pienissima): “La cioccolata che prepari tu è sempre buonissima, lo sai!”

Hinata: “Ah ah ah!”

Naruto mandò giù, si batté una mano sullo stomaco sospirando, poi attirò a sé la mogliettina che poggiò la testa sulla sua spalla.

Naruto: “Questo sì che alla fine è stato un San Valentino bellissimo, anzi mitico: non mi sono dimenticato né della festa, né degli auguri, ti ho sbalordito con la colazione a letto e tu in cambio mi hai preparato un sacco di cose buone e la cioccolata che mi piace tanto. Sei grande, lo sai?”

Hinata (sudando un pochino): “Ehm, grazie!”

Naruto: “Sono io che devo dirti grazie: tu sei perfetta e fai filare tutto senza intoppi ad ogni San Valentino, al contrario del sottoscritto.”

Hinata (sudando moltissimo): “D-dai…”

Naruto: “Perché sei ti sei fatta tutta rossa? C’è qualcosa che vuoi dirmi?”

Hinata (squagliandosi): “N-n-n-n-n-n-no-no-no-no!”

Naruto la strinse più forte: “Sono fortunato ad avere una come te: prometto che cercherò di non combinare più stupidate o dimenticarmi delle occasioni importanti d’ora in avanti.”

Hinata: “Lo prometto anch’io.”

Naruto: “Come?”

Hinata: “Oh, niente.”

Naruto: “Umpf! Dai Hinata, vieni con me.”

Hinata: “Dove?”

Naruto (aiutandola a rialzarsi): “In giardino: manca ancora la mia sorpresa, quella vera!”

Hinata incuriosita si lasciò guidare dall’elettrizzato biondino fino al cortile. Lì questi creò un clone.

Naruto: “Sai cosa fare!”

“Certo!” fece il clone scattando sull’attenti.

Hinata: ???

“Aspetta e vedrai!” la rassicurò lui, stringendola a sé.

Il clone arrivò al muro di cinta e lo scavalcò con un salto, unendosi ad un altro gruppetto di copie che aveva creato quando si era alzato per andare in bagno. Erano rimaste lì fuori in attesa che arrivasse il segnale.

“È il momento!” fece la copia che Naruto aveva creato poco prima, e le altre subito si attivarono.

In tre si misero in cerchio e allungarono le braccia verso un centro, cominciando ad immettervi una gran quantità di chakra.

“Forza!”

Qualche istante dopo si era già formato un rasengan dal diametro di circa un metro.

“Così và bene! Venite su!”

Altri due allora si aggiunsero alla formazione della tecnica.

Naruto (concentratissimo) “Benone: ora un po’ di chakra della volpe per fargli assumere il colore giusto…”

Il rasengan si ingrandì ancora ma divenne rosso vivido. Da oltre il muro, Hinata poteva scorgere soltanto dei bagliori intermittenti, prima blu e poi rossi, ed udire un frastuono simile ad un vorticare velocissimo.

“Ed ora la parte più difficile: la forma! Voi quattro, muovetevi!”

Quattro copie spiccarono un balzo portandosi sopra la grande sfera: la potenza del chakra era tale da tenerli sospesi lì in aria, e benché fosse rischioso così potevano lavorare meglio nell’alterazione.

“Gnnnn! Accidenti, dobbiamo contenerlo di più!”

“Sbrigatevi!”

“Un attimo di pazienza, cavolo!” Non era mica come modellare della plastilina o dell’argilla! Era richiesta gran concentrazione ed anche un bel po’ di forza.

“Argh!” (POFF!)

“Si mette male, già uno è esploso!”

Altre due copie si dissolsero e Naruto (uno dei tanti) iniziò a temere che il fallimento fosse vicino, quand’ecco che venne raggiunta la forma giusta!

“Evvai!”

(POFF!)

Ne rimasero solo due che videro l’enorme ammasso di chakra comprimersi ed implodere fino a ridursi ad una sferetta rosso acceso, percorsa su tutta la superficie da piccoli lampi rosa.

“(anf)… (anf)… Fantastico, eh?” (POFF!)

“Tsk!” Ormai era rimasto solo lui. Ma quel che era peggio, era che la sferetta faceva sempre più rumore e vibrava tantissimo!

“Cavolo!”

La afferrò con entrambe le mani che sembrarono cuocere.

“GNNN! FORZA! YAAAAAAHHH!”

Naruto sudava e stringeva i denti come quel piccolo nocciolo pesasse un quintale o anche più; lanciò un forte urlo e saltando lo scagliò in alto.

Hinata vide l’oggettino schizzare in aria: -Cos’è?-

Era fatta ormai!

Una luce fortissima abbagliò l’ultima copia, e in essa sparì il suo volto e il suo ghigno beffardo e soddisfatto!

“Umpf!” Prima di dissolversi doveva solo urlare…

 

“KOKORO RASENGAN!!!”

(RASENGAN-CUORE!!!)

 

(BAM!)

 

Hinata: !!!

Accompagnato dal suono che fa un fuoco d’artificio esplodendo, quella piccola sfera esplose e si ingigantì, diventando tanto grande da oscurare la luna con la sua luce. Naturalmente la tecnica aveva assunto quella classica forma così evocativa di San Valentino e dell’amore in genere, e che tra l’altro aveva anche nel nome!

Hinata: “……”

Naruto: “Eh eh eh!”

Era una vista affascinante, così complicata da descrivere e così semplice nella sua sostanza: il chakra rosso e rosa, sotto forma di tanti fili e fasci girava, si attorcigliava, si abbracciava, ruotava ad altissima velocità con un rumore sfrigolante ma comunque non assordante quanto l’esplosione; e tutta quell’energia rimaneva costantemente imbrigliata in un involucro invisibile che dava essa quella bellissima forma; solo qualche scia si dipanava di tanto in tanto, schizzando su nel cielo notturno, volando come una cometa rosata.

Il rumore si calmò, e il cuore si tenne sospeso in aria ancora qualche attimo, mentre l’intensità dei colori e della luce aumentava sempre più. Poi con un forte sibilo si gonfiò e si dissolse, e piccoli bagliori accesi ricaddero giù, sul muro di cinta, sul portone d’ingresso, tra l’erba, sul selciato e tutto intorno a loro, sospinti da una forte ventata che aveva fatto tremare gli alberi nei paraggi e svolazzare per diversi secondi i capelli dell’incredula Hinata Hyuga.

Dopo ciò, gli astri non sembravano poi così splendenti quella sera, surclassate da quella luce che rende ogni cuore umano una piccola stella.

Naruto: “Chiudi la bocca adesso o ci volerà dentro qualche lucciola, ih ih!”

Hinata: “Naruto era… fantastico! Come ci sei riuscito?”

Naruto: “Niente di che: mi sono detto che questo era un San Valentino speciale, il primo da sposati, quindi dovevo riservarti qualcosa di speciale. Non male, vero? Pensa che ci lavoro su da due giorni: tu invece chissà da quanto ti preparavi per oggi, eh?”

Hinata (gocciolone dietro la testa): “In realtà io…”

Naruto: “Si, Hinata?”

Hinata: “……”

Davanti ai suoi occhi sbrilluccicanti e il suo volpino sorriso, la sua coscienza, che l’aveva finalmente convinta a dire la verità su quel San Valentino, venne messa a tacere e rinchiusa in uno sgabuzzino nel più profondo sotterraneo!

Hinata: “In realtà non così tanto tempo, eh eh!”

Lo guardò in attesa di un altro bacio venendo subito accontentata.

In ogni caso era più che certa che se gli avesse detto la verità l’avrebbe perdonata subito, in fondo lei era la prima a perdonargli le sue mancanze da testa quadra. Anzi ne sarebbe stato un bel po’ contento di sapere che può capitare davvero a chiunque!

Ma San Valentino è poi così importante dopotutto? Se non ci fosse ogni anno si risparmierebbero un sacco di soldi, di preoccupazioni, di spiacevoli scenate, e in un mondo così difficile, in cui bisogna ricordarsi di fare e non fare tantissime cose non è una fortuna, seppur piccola, dover tenere a mente un giorno in meno all’anno?

Eppure, proprio perché il mondo è così difficile, ed affolla la nostra testa di tanti di quei pensieri ogni giorno, non è forse necessario che almeno uno lo si dedichi a ciò che è veramente importante e di cui a volte ci dimentichiamo?

 

L’amore.

 

Ci si può dimenticare di San Valentino per un sacco di motivi, purché non ci si scordi mai di quelle persone a cui è dedicato.

San Valentino non è poi tanto importante, ma a conti fatti… non è neanche un male che ci sia.

 

 

Quel bacio durò quasi un minuto e finì con un lieve sospiro di entrambi.

Hinata: “Vorrei che ogni San Valentino sia sempre così pieno di sorprese!”

Naruto: “Ehi, sono o non sono il ninja più imprevedibile di tutti? Quando mai c’è stato un anno in cui non ti ho sorpresa (in bene o in male…)?”

Hinata: “Ah ah ah, già!”

Eh, si, l’amore è una scoperta continua. Perché l’altro, proprio perché lo si conosce così bene, è sempre in grado di meravigliarci!

Si allontanò da lui di un passo.

Naruto: “Mh?”

Hinata: “Ehm, a proposito di sorprese, ce ne sarebbe ancora un’altra.” gli disse rivolgendo lo sguardo pudico verso il basso.

Naruto: “Non dirmi che mi hai fatto anche qualche regalo!”

Hinata arrossì un po’ di più e gli lanciò uno sguardo di tenera colpevolezza: “Una specie…”

Naruto però non ne fu molto contento: “Ma Hinata, non è corretto, ora non siamo più pari: io ti ho regalato un dolce risveglio e uno spettacolo mirabolante, tu una cenetta romantica e la cioccolata, adesso mi farai sentire un po’ in colpa.”

Hinata: “Oh, non dire sciocchezze: tu non mi devi nulla.”

Naruto si strinse nelle spalle.

Hinata: “Dai, vieni di sopra, ti faccio vedere.”

Naruto la seguì fino al secondo piano, e fino alla camera da letto…

 

Naruto: “Di cosa si tratta?

(rumore di vestiti che cadono al suolo una volta tolti)

Naruto (°///°): “Wow… originale!”

Hinata: “Ih ih ih? Ti piaccio?”

Alla fine li aveva indossati!

 

 

A villa Uchiha, dove Karin e Sasuke stanno scaldandosi le labbra con baci lenti e sensuali (un po’ di riscaldamento prima di chiudere alla grande San Valentino), la mora dagli occhiali apre di scatto gli occhi interrompendo le coccole.

“Mhm…” Aveva appena percepito una chiara impennata del chakra di Hinata e Naruto grazie alla sua abilità!

Karin: “Eh eh eh! La mia biancheria di cuoricini colpisce ancora!”

Sasuke: “Uh?”

Karin: “Non farci caso amore!”

Ed incollò di nuovo le labbra a quelle del futuro sposo.

 

 

Intanto, alla casa dell’Hokage…

 

Naruto e Hinata: ♥♥♥

 

 

 

Chiudiamo qui il racconto di un così bel San Valentino e lasciamo alle coppiette un po’ di privacy!

Rinnovo i miei sentiti ringraziamenti a Mauro, alias N1Sasuke, che non solo mi ha suggerito la brillante idea del Rasengan gigante a forma di cuore (è sua, lo ammetto ^_^), ma con questa mi ha dato l’input che mi serviva per cominciare a creare le varie scene spassose e piene di sentimento che avete appena letto! Senza di lui (e una certa trinh, che mi ha bacchettato perché non volevo far nulla per San Valentino), non avreste potuto leggere questa storia che, da quel che leggo nei commenti, è piaciuta un sacco! ^__^

 

Dedicata a tutte le lettrici e i lettori scapoli e single: affinché vi venga voglia di cercare qualcuno a cui dedicare il 14 febbraio e non solo e affinché questa speranza si realizzi presto!

 

Dedicata a tutte le lettrici e i lettori innamorati o felicemente legati: perché vi ricordiate che l’importante non sono i fiori, i regali o i bigliettini d’auguri… c’è anche la cioccolata per esempio, e le coccole! XD

 

E perché rammentiate che per voi San Valentino è ogni giorno dell’anno, e che San Valentino esiste proprio per ricordarvelo!

 

Fine

 

 

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: BUON SAN VALENTINO A TUTTI VOI!

tevano lavorare meglio nell’alterazione.

“Gnnnn! Accidenti, dobbiamo contenerlo di più!”

“Sbrigatevi!”

“Un attimo di pazienza, cavolo!” Non era mica come modellare della plastilina o dell’argilla! Era richiesta gran concentrazione ed anche un bel po’ di forza.

“Argh!” (POFF!)

“Si mette male, già uno è esploso!”

Altre due copie si dissolsero e Naruto (uno dei tanti) iniziò a temere che il fallimento fosse vicino, quand’ecco che venne raggiunta la forma giusta!

“Evvai!”

(POFF!)

Ne rimasero solo due che videro l’enorme ammasso di chakra comprimersi ed implodere fino a ridursi ad una sferetta rosso acceso, percorsa su tutta la superficie da piccoli lampi rosa.

“(anf)… (anf)… Fantastico, eh?” (POFF!)

“Tsk!” Ormai era rimasto solo lui. Ma quel che era peggio, era che la sferetta faceva sempre più rumore e vibrava tantissimo!

“Cavolo!”

La afferrò con entrambe le mani che sembrarono cuocere.

“GNNN! FORZA! YAAAAAAHHH!”

Naruto sudava e stringeva i denti come quel piccolo nocciolo pesasse un quintale o anche più; lanciò un forte urlo e saltando lo scagliò in alto.

Hinata vide l’oggettino schizzare in aria: -Cos’è?-

Era fatta ormai!

Una luce fortissima abbagliò l’ultima copia, e in essa sparì il suo volto e il suo ghigno beffardo e soddisfatto!

“Umpf!” Prima di dissolversi doveva solo urlare…

 

“KOKORO RASENGAN!!!”

(RASENGAN-CUORE!!!)

 

(BAM!)

 

Hinata: !!!

Accompagnato dal suono che fa un fuoco d’artificio esplodendo, quella piccola sfera esplose e si ingigantì, diventando tanto grande da oscurare la luna con la sua luce. Naturalmente la tecnica aveva assunto quella classica forma così evocativa di San Valentino e dell’amore in genere, e che tra l’altro aveva anche nel nome!

Hinata: “……”

Naruto: “Eh eh eh!”

Era una vista affascinante, così complicata da descrivere e così semplice nella sua sostanza: il chakra rosso e rosa, sotto forma di tanti fili e fasci girava, si attorcigliava, si abbracciava, ruotava ad altissima velocità con un rumore sfrigolante ma comunque non assordante quanto l’esplosione; e tutta quell’energia rimaneva costantemente imbrigliata in un involucro invisibile che dava essa quella bellissima forma; solo qualche scia si dipanava di tanto in tanto, schizzando su nel cielo notturno, volando come una cometa rosata.

Il rumore si calmò, e il cuore si tenne sospeso in aria ancora qualche attimo, mentre l’intensità dei colori e della luce aumentava sempre più. Poi con un forte sibilo si gonfiò e si dissolse, e piccoli bagliori accesi ricaddero giù, sul muro di cinta, sul portone d’ingresso, tra l’erba, sul selciato e tutto intorno a loro, sospinti da una forte ventata che aveva fatto tremare gli alberi nei paraggi e svolazzare per diversi secondi i capelli dell’incredula Hinata Hyuga.

Dopo ciò, gli astri non sembravano poi così splendenti quella sera, surclassate da quella luce che rende ogni cuore umano una piccola stella.

Naruto: “Chiudi la bocca adesso o ci volerà dentro qualche lucciola, ih ih!”

Hinata: “Naruto era… fantastico! Come ci sei riuscito?”

Naruto: “Niente di che: mi sono detto che questo era un San Valentino speciale, il primo da sposati, quindi dovevo riservarti qualcosa di speciale. Non male, vero? Pensa che ci lavoro su da due giorni: tu invece chissà da quanto ti preparavi per oggi, eh?”

Hinata (gocciolone dietro la testa): “In realtà io…”

Naruto: “Si, Hinata?”

Hinata: “……”

Davanti ai suoi occhi sbrilluccicanti e il suo volpino sorriso, la sua coscienza, che l’aveva finalmente convinta a dire la verità su quel San Valentino, venne messa a tacere e rinchiusa in uno sgabuzzino nel più profondo sotterraneo!

Hinata: “In realtà non così tanto tempo, eh eh!”

Lo guardò in attesa di un altro bacio venendo subito accontentata.

In ogni caso era più che certa che se gli avesse detto la verità l’avrebbe perdonata subito, in fondo lei era la prima a perdonargli le sue mancanze da testa quadra. Anzi ne sarebbe stato un bel po’ contento di sapere che può capitare davvero a chiunque!

Ma San Valentino è poi così importante dopotutto? Se non ci fosse ogni anno si risparmierebbero un sacco di soldi, di preoccupazioni, di spiacevoli scenate, e in un mondo così difficile, in cui bisogna ricordarsi di fare e non fare tantissime cose non è una fortuna, seppur piccola, dover tenere a mente un giorno in meno all’anno?

Eppure, proprio perché il mondo è così difficile, ed affolla la nostra testa di tanti di quei pensieri ogni giorno, non è forse necessario che almeno uno lo si dedichi a ciò che è veramente importante e di cui a volte ci dimentichiamo?

 

L’amore.

 

Ci si può dimenticare di San Valentino per un sacco di motivi, purché non ci si scordi mai di quelle persone a cui è dedicato.

San Valentino non è poi tanto importante, ma a conti fatti… non è neanche un male che ci sia.

 

 

Quel bacio durò quasi un minuto e finì con un lieve sospiro di entrambi.

Hinata: “Vorrei che ogni San Valentino sia sempre così pieno di sorprese!”

Naruto: “Ehi, sono o non sono il ninja più imprevedibile di tutti? Quando mai c’è stato un anno in cui non ti ho sorpresa (in bene o in male…)?”

Hinata: “Ah ah ah, già!”

Eh, si, l’amore è una scoperta continua. Perché l’altro, proprio perché lo si conosce così bene, è sempre in grado di meravigliarci!

Si allontanò da lui di un passo.

Naruto: “Mh?”

Hinata: “Ehm, a proposito di sorprese, ce ne sarebbe ancora un’altra.” gli disse rivolgendo lo sguardo pudico verso il basso.

Naruto: “Non dirmi che mi hai fatto anche qualche regalo!”

Hinata arrossì un po’ di più e gli lanciò uno sguardo di tenera colpevolezza: “Una specie…”

Naruto però non ne fu molto contento: “Ma Hinata, non è corretto, ora non siamo più pari: io ti ho regalato un dolce risveglio e uno spettacolo mirabolante, tu una cenetta romantica e la cioccolata, adesso mi farai sentire un po’ in colpa.”

Hinata: “Oh, non dire sciocchezze: tu non mi devi nulla.”

Naruto si strinse nelle spalle.

Hinata: “Dai, vieni di sopra, ti faccio vedere.”

Naruto la seguì fino al secondo piano, e fino alla camera da letto…

 

Naruto: “Di cosa si tratta?

(rumore di vestiti che cadono al suolo una volta tolti)

Naruto (°///°): “Wow… originale!”

Hinata: “Ih ih ih? Ti piaccio?”

Alla fine li aveva indossati!

 

 

A villa Uchiha, dove Karin e Sasuke stanno scaldandosi le labbra con baci lenti e sensuali (un po’ di riscaldamento prima di chiudere alla grande San Valentino), la mora dagli occhiali apre di scatto gli occhi interrompendo le coccole.

“Mhm…” Aveva appena percepito una chiara impennata del chakra di Hinata e Naruto grazie alla sua abilità!

Karin: “Eh eh eh! La mia biancheria di cuoricini colpisce ancora!”

Sasuke: “Uh?”

Karin: “Non farci caso amore!”

Ed incollò di nuovo le labbra a quelle del futuro sposo.

 

 

Intanto, alla casa dell’Hokage…

 

Naruto e Hinata: ♥♥♥

 

 

 

Chiudiamo qui il racconto di un così bel San Valentino e lasciamo alle coppiette un po’ di privacy!

Rinnovo i miei sentiti ringraziamenti a Mauro, alias N1Sasuke, che non solo mi ha suggerito la brillante idea del Rasengan gigante a forma di cuore (è sua, lo ammetto ^_^), ma con questa mi ha dato l’input che mi serviva per cominciare a creare le varie scene spassose e piene di sentimento che avete appena letto! Senza di lui (e una certa trinh, che mi ha bacchettato perché non volevo far nulla per San Valentino), non avreste potuto leggere questa storia che, da quel che leggo nei commenti, è piaciuta un sacco! ^__^

 

Dedicata a tutte le lettrici e i lettori scapoli e single: affinché vi venga voglia di cercare qualcuno a cui dedicare il 14 febbraio e non solo e affinché questa speranza si realizzi presto!

 

Dedicata a tutte le lettrici e i lettori innamorati o felicemente legati: perché vi ricordiate che l’importante non sono i fiori, i regali o i bigliettini d’auguri… c’è anche la cioccolata per esempio, e le coccole! XD

 

E perché rammentiate che per voi San Valentino è ogni giorno dell’anno, e che San Valentino esiste proprio per ricordarvelo!

 

Fine

 

 

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: BUON SAN VALENTINO A TUTTI VOI!

  
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