Anche
quella mattina un buon frullato di banana e pesca era ideale per
svegliare il suo cervello ancora intasato
per via del sonno.
Prese quindi un bicchiere
e ne versò
placidamente il fresco contenuto, bagnando distrattamente anche il
piano cucina e il pavimento.
Poi, stiracchiandosi alla
bell'e
meglio, si trascinò sulla sedia e si mise a guardare fuori
dalla
portafinestra della cucina.
La
giornata non poteva essere delle peggiori: se il giorno prima aveva fatto un
caldo boia, adesso il maltempo aveva lasciato posto ad una pioggia
apocalittica
e di sicuro, lei non avrebbe messo il nasino fuori casa.
Se la meritava in fondo
una pausa e
un attimo di tranquillità: tra lavoro, fidanzati incalliti e
Saiyans
schizofrenici, non aveva avuto un attimo di tregua.
Chi
l'avrebbe mai detto poi: una volta mollato l'ex, era stata attirata
come una calamita dal Principe dei
Saiyan tanto da andarci d'accordo e da finirci addirittura a letto.
Più andarci a
letto che andare
d'accordo, che diamine!
Ora potevano dichiararsi
compagni. O
forse amici. O coinquilini. Mah, forse era meglio conoscenti... Non
lo sapeva neanche lei e neanche io che scrivo saprei chiarirmi
meglio.
Nel
mentre che il suo cervellino da scienziata pazza iniziava ad
elaborare uno schema riguardante la sua situazione amorosa,
combinandola con dei calcoli di quantistica subatomica e un calcolo
delle probabilità facendo la media aritmetica tra il calcolo
del
prezzo del caffè caffeinato e quello decaffeinato
– caffè che,
probabilmente, influiva sul suo umore - venne distratta
dall'energumeno
alienoide
che ormai da un po' aveva dichiaratamente
preso possesso di parte della casa e del suo tempo, il quale molto
bellamente, si era diretto al frigorifero, per poi, dimostrando
incredibili abilità da ballerino, finire schiantato contro
la
portafinestra della cucina a causa del frullato che Puffetta
aveva fatto cadere.
“Attento.
È
caduto del frullato.”
Mormorò
interessata allo stato di salute del principe, portando la sua
attenzione alla rivista d'alta moda che offriva il tavolo,
afferrandola distrattamente e iniziando a rubarne qualche riga.
Borbottando
una mezza bestemmia e tirando giù tutti i Santi che
nominava Re Yammer,
il primate
afferrò malamente la sedia, sbatté
le braccia sul tavolo, un po' come un leone si sdraia nella savana, e
fissò minaccioso una tazza di latte e un povero cucchiaio
che
sembravano guardarlo con occhi imploranti.
'Non
mangiarciii' dicevano
nella sua testa.
Cavolo,
era davvero dura quella finestra.
Il
principe passò lo sguardo sui cornflakes che erano
dall'altra parte
del tavolo.
Dall'altra
parte del tavolo... DALL'ALTRA PARTE DEL TAVOLO!
“I
cornflakes”
Affermò
poi, risoluto. O chiese. Ma non l'ho capito pure io...
Distratta
dal coinquilino Bulma voltò gli occhi nella sua direzione.
“È
una domanda o un'affermazione, perché no-”
“I
cornflakes”
“Ma
perché non puoi semplicemente alzarti, io st-”
“I
CORNF-”
La gentilezza con cui li
chiese
convinse subito Bulma a praticare, anche per quella giornata, un'ora
o due di rilassamento yoga e, colpita dalla garbatezza principesca
di quello che lei definiva idiota,
la
spinse ad accontentarlo subitissimo.
Così
il Principe si ritrovò
addirittura direttamente imboccato dei suoi amatissimi cornflakes,
scatola compresa.
Sputacchiando
qualche adorato cereale
che gli era finito in gola a causa dell'irruenza della donna che gli
aveva scaraventato in faccia la scatola, si mise quindi a mangiarli,
tranquillamente.
“Grazie,
eh!”
Pronunciò
per lui stizzita l'azzurra.
“Oh,
niente, figurati.”
Uno
scappellotto diretto sul collo gli fece sputare altri cornflakes.
Sei
stufa dei vecchi capelli e sei troppo schizzinosa per andarteli
semplicemente a tagliare da una qualsiasi parrucchiera invece
di farti mille seghe mentali?
Perché non provi i nuovi colpi di sole per l'estate? Una
tintarella
di rosso dimostra quanti
soldi hai!
“Schifo.”
Sei
abbastanza cool per il tuo uomo? O hai difficoltà a farti
una
ceretta ascellare? Ma dai, sei davvero così sfigata? Ahahaha!
Allora lasciati sorprendere dai consigli di nonna Antonia-
“No.”
Tre
mosse per conquistare un vero uomo con le palle al posto giusto! Ray,
l'amico gay parla per voi, donne!
“Ma
per favore....”
Se era riuscita a
conquistare un
osso duro, masticato e risputato come Vegeta, poteva conquistare
anche un pezzo di roccia.
O almeno credeva d'averlo
conquistato. BAH. 'Sti problemi d'amore.
Scartò
la rivista, lasciandosi cadere con uno sbuffo sulla sedia mentre, al
suo fianco, la discarica
aveva finito la quinta scatola di cereali e ora saccheggiava
il
frigo
per cercare altra roba da fagocitare.
Intanto
fuori
ancora pioveva e, sebbene fossero le nove del mattino, il cielo era
piuttosto cupo e grandi nuvoloni se ne fregavano che fosse giorno e
che dovesse esserci
il
sole, e governavano indomiti il cielo.
“Ahh,
che tedio” sospirò affranta.
“Già,
non immagini il
fastidio.
È
terribile condividere l'aria con te.”
Concluse per lei il
Principe che,
con la sua grazia regale, finito di mangiare, dopo aver abbandonato
la tavola come un campo di battaglia, era andato a piazzarsi sul
divano, travolgendo cuscini, riviste, tavolino e fiori compresi.
Tutto quello che c'era di mezzo tra lui e il divano morì per
terra.
Bulma, osservandolo e
soffrendo
interiormente per i fiori sul tappeto, si mise a riflettere per
qualche secondo.
Quel
giorno, per Vegeta, era il giorno del riposino
dagli allenamenti e quindi erano
soli in casa quella mattina, anche
perché
i suoi genitori si erano allontanati, ormai da qualche giorno, su
consiglio della madre, la
quale
aveva insistito trascinando il marito in importanti
affari fuori sede, che
stava a dire, la ricerca di qualche nuovo aspirapolvere o di
tende nuove,
perché quelle vecchie si erano tutte strappate. Vegeta,
infatti, si
era divertito a farcisi le unghie, tanto
per fare.
Era
quello spesso il problema con il nuovo inquilino con cui condivideva,
felicemente eh,
per carità, il letto: troppo particolare e pazzo. E forse
pure
schizofrenico.
Per esempio: trovava
divertente
qualsiasi elettrodomestico e qualsiasi oggetto della casa. Ovviamente
se poteva usarlo per frantumare qualche osso e spargere un po' di
sangue.
Come il frullatore.
Quando
gli aveva mostrato il suo utilizzo, spiegandogli che dal coso,
come
lo chiamava lui, poteva uscire un frullato o un buon succo, Vegeta
aveva commentato con un 'Affascinanteee'
e
aveva preteso ogni giorno il frullato. Così
gli aveva propugnato 'sti
benedetti frullati ogni
giorno finché
non lo aveva visto immergerci la mano mentre le lame erano in
funzione, e uscirne fuori con una mano grondante di sangue e un
sorriso da un orecchio all'altro.
Si
fermò ancora
a guardarlo insediato
sul
divano come un tapiro
nel fango.
Il sapore del caffè che centellinava fu meno amaro della
sorpresa di
vedersi i cuscini di seta ridotti a semplici piume, sparse in giro
nel salotto.
Caspita, quei
cuscini erano i più
belli che aveva.
Santo Kami,
fulminalo, pregò
Bulma.
Forse l'intelligenza del
Saiyan era
inversalmente proporzionale alla sua massa di muscoli: più
si
pompava, più il suo cervello si rimpiccioliva.
Sospirando ancora una
volta,
l'ennesima quella mattina, dopo aver posato il bicchiere nel
lavandino, andò ad accomodarsi vicino a Vegeta che stava
analizzando
il terzo cuscino per trovare il punto giusto dove affondare i denti.
Strappandoglielo dalle
mani e
ricevendosi un ringhio, catturò il telecomando e accese l'aggeggio
– come lo definiva il Principe, il quale si
divertiva ad
affibbiare nomi neutri ad ogni cosa – e si mise a fare
zapping.
Benvenuti al
telegiornale delle
10. Passiamo subito alle news più importanti: ieri
pomeriggio presso
la città dell'Ovest è stato celebrato il
compleanno della cagnetta
del presid-
La la la!
Welcome to Happyness
world!
Ciao bambini!
Sono Kojoko!
Ciao Kojoko!
Volete aiutarmi
a trovare il mio
tesoro nascosto?
Sìììììììì!
Sìììììì!
La mia robaaa!
Così poi me la fum-
Ecco a voi il
nuovo dentifricio
White Ghost System Plus Alfa Beta Iota Omega Color Vivus Bididi
Badidi Buh, il nuovo dentrificio che vi renderà i denti
così
bianchi, ma così bianchi che si illumineranno al buio e
faranno
cucù!
Scazzata all'ennesima
pubblicità,
spense la televisione e voltò lo sguardo verso Vegeta.
Non badò al
fatto che stesse
assaggiando un altro guanciale e si avvicinò a lui, andando
a
sdravaccarsi tra le sue braccia mentre lui, in maniera molto mimez,
nascose il guanciale dietro la schiena e si sistemò meglio
sui
cuscini.
“Oggi
è proprio una giornatina
noiosa.”
Pronunciò
affossandosi ancora di
più tra le braccia del ragazzo e andando ad allungare le
braccia fin
dietro il collo del giovine, gli stampò un bacino sulle sue
labbra
seriamente chiuse.
“Uhm.
Bisognerebbe fare qualcosa
per intrattenersi.”
Bulma alzò lo
sguardo verso il
compagno, sfoggiando un caldo sorrisino e avvicinandosi per un'altra
smanceria.
“Tipo, non
so... qualche strage,
qualche carneficina... chiami il tuo ex che voglio sgranchirmi un
po'?”
La ragazza che stava per
scoccare un
altro bacio sulle sue labbra si fermò a metà
strada, trasformando
l'espressione addolcita in una basita.
“Che
c'è?”
Chiese l'altro,
domandandosi cosa ci
fosse di sbagliato. In fondo, che male c'era ad avere un po' di
divertimento?
Prima o poi, pensava il
principino,
avrebbe convinto Bulma a divertirsi seriamente: una sera in cui si
sarebbero ubriacati avrebbero pianificato assieme la conquista del
mondo per poi fare una carneficina, oppure sarebbero andati in giro
nudi per la città addormentata cantando a squarciagola la
sigla di
Dragon Ball, per poi comunque fare una carneficina.
L'osservò
rimettersi composta e
appoggiare placidamente la testa ai suoi pettorali mentre socchiudeva
gli occhi, tranquilla.
Era così
fastidiosa alle volte.
Petulante, insistente,
isterica,
antipatica, saccente, odiosa, soprattutto quando gli si appioppava al
braccio come un polpo e non lo lasciava più scappare,
incosciente e
arrogante. Perché era così terribilmente
petulante ma ugualmente
carina?
Ma soprattutto,
perché devo pagare
per prelevare in banca?
Ah, no, questo non
c'entra.
Osservò il suo
volto placido: aveva
calmato il respiro e le lunghe ciglia che di solito fremevano ad ogni
battito adesso erano placate, chiuse e custodivano i suoi occhi
d'acqua. Il nasino all'insù era di un colore rosato che si
mischiava
al colorito fresco e giovane delle guance. Le fossette ai lati
coronavano la sua bocca che somigliava ad un piccolo fiore profumato
e delicato che sboccia in primavera.
Certo, se Vegeta avesse
avuto la
facoltà di pensare, di sicuro avrebbe pensato tutte queste
belle
paroline che ho appena scritto, ma poiché le ho appena
scritte io
che sono l'autrice, e non credo che il suddetto principe sia in grado
di concepirle in questo modo, sappiate che più o meno
pensò
qualcosa del tipo la sua faccia è così
fresca, quasi quasi le
mordicchio le guance oppure il suo naso sembra un
pomodorino.
Chissà se è buono.
Oh, non possiamo
pretendere chissà
cosa da uno come lui.
Guardando a destra e poi
a sinistra
e poi di nuovo a destra, come si guarda per vedere se c'è
traffico,
e controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi – si vede
quanto Vegeta è attento a ciò che dice Bulma: lei
l'aveva informato
della dipartita dei suoi più di un mese prima –
avvicinò il suo
volto a quello della ragazza che pisolava sulle sue gambe.
Sentiva il suo flebile
respiro sul
naso e poteva osservare le sue labbra socchiudersi ad ogni respiro.
S'avvicinò ancora di più, trattenendo il fiato
come un sub e, preso
dal panico improvviso, schioccò un veloce bacio sulle sue
labbra,
scappando poi all'improvviso, buttandosi giù dal divano il
più
velocemente possibile e trascinando involontariamente con sé
Bulma e
i cuscini che andarono a far compagnia al tavolino e ai fiori di
prima.
Prima che la
bella Addormentata
potesse anche solo pronunciare parola, Vegeta si
defilò
all'uscita, correndo su per le scale a perdifiato fino a raggiungere
camera sua e chiudendosi dentro per nascondere la sua vergogna.
Alzandosi da terra, Bulma
rimase
piuttosto interdetta: primo, non capiva che bisogno c'era di scappare
così all'improvviso per una semplice smanceria, secondo,
C'ERA
PROPRIO BISOGNO DI SCARAVENTARMI SUL TAPPETO?! SANTO KAMI.
Raccolse i cuscini, o
quello che
rimaneva di quelli, buttandoli sul divano e accomodandocisi sopra.
Quanto era
idiota quel Saiyan. E
quanto era stato carino.
Sospirò ancora
una volta, per poi,
riaddormentarsi con un sorriso sulle labbra.
Angolo
dell'autrice
Stasera siamo in vena di
smancerie.
Mi scuso per il ritardo e
spero che
ci siate ancora, ciurma! IARGH!
Spero che il capitolo vi
sia
piaciuto e mi piacerebbe sapere che ne pensate in un gentile
commento!
Grazie alla gente che
legge, che
legge e commenta, che legge e basta, che legge e ricorda, che legge e
sorride, che legge e ride, che legge mangiando un gelato, che legge
prendendosi un caffè, che legge e dorme sul divano.
A presto!
Zappa
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