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Autore: Zappa    02/10/2015    3 recensioni
"Lasciate ogni speranza, voi ch'e entrate, perché, probabilmente, non ci uscirete tanto facilmente..."
Alcuni episodi di vita quotidiana con Vegeta.
ATTENZIONE: imbarazzo e demenza OVER NINETHOUSAND!
Buona lettura, più o meno.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Anche quella mattina un buon frullato di banana e pesca era ideale per svegliare il suo cervello ancora intasato per via del sonno.

Prese quindi un bicchiere e ne versò placidamente il fresco contenuto, bagnando distrattamente anche il piano cucina e il pavimento.

Poi, stiracchiandosi alla bell'e meglio, si trascinò sulla sedia e si mise a guardare fuori dalla portafinestra della cucina.

La giornata non poteva essere delle peggiori: se il giorno prima aveva fatto un caldo boia, adesso il maltempo aveva lasciato posto ad una pioggia apocalittica e di sicuro, lei non avrebbe messo il nasino fuori casa.

Se la meritava in fondo una pausa e un attimo di tranquillità: tra lavoro, fidanzati incalliti e Saiyans schizofrenici, non aveva avuto un attimo di tregua.

Chi l'avrebbe mai detto poi: una volta mollato l'ex, era stata attirata come una calamita dal Principe dei Saiyan tanto da andarci d'accordo e da finirci addirittura a letto.

Più andarci a letto che andare d'accordo, che diamine!

Ora potevano dichiararsi compagni. O forse amici. O coinquilini. Mah, forse era meglio conoscenti... Non lo sapeva neanche lei e neanche io che scrivo saprei chiarirmi meglio.

Nel mentre che il suo cervellino da scienziata pazza iniziava ad elaborare uno schema riguardante la sua situazione amorosa, combinandola con dei calcoli di quantistica subatomica e un calcolo delle probabilità facendo la media aritmetica tra il calcolo del prezzo del caffè caffeinato e quello decaffeinato – caffè che, probabilmente, influiva sul suo umore - venne distratta dall'energumeno alienoide che ormai da un po' aveva dichiaratamente preso possesso di parte della casa e del suo tempo, il quale molto bellamente, si era diretto al frigorifero, per poi, dimostrando incredibili abilità da ballerino, finire schiantato contro la portafinestra della cucina a causa del frullato che Puffetta aveva fatto cadere.

Attento. È caduto del frullato.”

Mormorò interessata allo stato di salute del principe, portando la sua attenzione alla rivista d'alta moda che offriva il tavolo, afferrandola distrattamente e iniziando a rubarne qualche riga.

Borbottando una mezza bestemmia e tirando giù tutti i Santi che nominava Re Yammer, il primate afferrò malamente la sedia, sbatté le braccia sul tavolo, un po' come un leone si sdraia nella savana, e fissò minaccioso una tazza di latte e un povero cucchiaio che sembravano guardarlo con occhi imploranti.

'Non mangiarciii' dicevano nella sua testa.

Cavolo, era davvero dura quella finestra.

Il principe passò lo sguardo sui cornflakes che erano dall'altra parte del tavolo.

Dall'altra parte del tavolo... DALL'ALTRA PARTE DEL TAVOLO!

I cornflakes”

Affermò poi, risoluto. O chiese. Ma non l'ho capito pure io...

Distratta dal coinquilino Bulma voltò gli occhi nella sua direzione.

È una domanda o un'affermazione, perché no-”

I cornflakes

Ma perché non puoi semplicemente alzarti, io st-”

I CORNF-”

La gentilezza con cui li chiese convinse subito Bulma a praticare, anche per quella giornata, un'ora o due di rilassamento yoga e, colpita dalla garbatezza principesca di quello che lei definiva idiota, la spinse ad accontentarlo subitissimo.

Così il Principe si ritrovò addirittura direttamente imboccato dei suoi amatissimi cornflakes, scatola compresa.

Sputacchiando qualche adorato cereale che gli era finito in gola a causa dell'irruenza della donna che gli aveva scaraventato in faccia la scatola, si mise quindi a mangiarli, tranquillamente.

Grazie, eh!”

Pronunciò per lui stizzita l'azzurra.

Oh, niente, figurati.”

Uno scappellotto diretto sul collo gli fece sputare altri cornflakes.


Sei stufa dei vecchi capelli e sei troppo schizzinosa per andarteli semplicemente a tagliare da una qualsiasi parrucchiera invece di farti mille seghe mentali? Perché non provi i nuovi colpi di sole per l'estate? Una tintarella di rosso dimostra quanti soldi hai!

Schifo.”

Sei abbastanza cool per il tuo uomo? O hai difficoltà a farti una ceretta ascellare? Ma dai, sei davvero così sfigata? Ahahaha! Allora lasciati sorprendere dai consigli di nonna Antonia-

No.”

Tre mosse per conquistare un vero uomo con le palle al posto giusto! Ray, l'amico gay parla per voi, donne!


Ma per favore....”

Se era riuscita a conquistare un osso duro, masticato e risputato come Vegeta, poteva conquistare anche un pezzo di roccia.

O almeno credeva d'averlo conquistato. BAH. 'Sti problemi d'amore.

Scartò la rivista, lasciandosi cadere con uno sbuffo sulla sedia mentre, al suo fianco, la discarica aveva finito la quinta scatola di cereali e ora saccheggiava il frigo per cercare altra roba da fagocitare.

Intanto fuori ancora pioveva e, sebbene fossero le nove del mattino, il cielo era piuttosto cupo e grandi nuvoloni se ne fregavano che fosse giorno e che dovesse esserci il sole, e governavano indomiti il cielo.

Ahh, che tedio” sospirò affranta.

Già, non immagini il fastidio. È terribile condividere l'aria con te.”

Concluse per lei il Principe che, con la sua grazia regale, finito di mangiare, dopo aver abbandonato la tavola come un campo di battaglia, era andato a piazzarsi sul divano, travolgendo cuscini, riviste, tavolino e fiori compresi. Tutto quello che c'era di mezzo tra lui e il divano morì per terra.

Bulma, osservandolo e soffrendo interiormente per i fiori sul tappeto, si mise a riflettere per qualche secondo.

Quel giorno, per Vegeta, era il giorno del riposino dagli allenamenti e quindi erano soli in casa quella mattina, anche perché i suoi genitori si erano allontanati, ormai da qualche giorno, su consiglio della madre, la quale aveva insistito trascinando il marito in importanti affari fuori sede, che stava a dire, la ricerca di qualche nuovo aspirapolvere o di tende nuove, perché quelle vecchie si erano tutte strappate. Vegeta, infatti, si era divertito a farcisi le unghie, tanto per fare.

Era quello spesso il problema con il nuovo inquilino con cui condivideva, felicemente eh, per carità, il letto: troppo particolare e pazzo. E forse pure schizofrenico.

Per esempio: trovava divertente qualsiasi elettrodomestico e qualsiasi oggetto della casa. Ovviamente se poteva usarlo per frantumare qualche osso e spargere un po' di sangue.

Come il frullatore.

Quando gli aveva mostrato il suo utilizzo, spiegandogli che dal coso, come lo chiamava lui, poteva uscire un frullato o un buon succo, Vegeta aveva commentato con un 'Affascinanteee' e aveva preteso ogni giorno il frullato. Così gli aveva propugnato 'sti benedetti frullati ogni giorno finché non lo aveva visto immergerci la mano mentre le lame erano in funzione, e uscirne fuori con una mano grondante di sangue e un sorriso da un orecchio all'altro.

Si fermò ancora a guardarlo insediato sul divano come un tapiro nel fango. Il sapore del caffè che centellinava fu meno amaro della sorpresa di vedersi i cuscini di seta ridotti a semplici piume, sparse in giro nel salotto.

Caspita, quei cuscini erano i più belli che aveva.

Santo Kami, fulminalo, pregò Bulma.

Forse l'intelligenza del Saiyan era inversalmente proporzionale alla sua massa di muscoli: più si pompava, più il suo cervello si rimpiccioliva.

Sospirando ancora una volta, l'ennesima quella mattina, dopo aver posato il bicchiere nel lavandino, andò ad accomodarsi vicino a Vegeta che stava analizzando il terzo cuscino per trovare il punto giusto dove affondare i denti.

Strappandoglielo dalle mani e ricevendosi un ringhio, catturò il telecomando e accese l'aggeggio – come lo definiva il Principe, il quale si divertiva ad affibbiare nomi neutri ad ogni cosa – e si mise a fare zapping.


Benvenuti al telegiornale delle 10. Passiamo subito alle news più importanti: ieri pomeriggio presso la città dell'Ovest è stato celebrato il compleanno della cagnetta del presid-


La la la! Welcome to Happyness world!

Ciao bambini! Sono Kojoko!

Ciao Kojoko!

Volete aiutarmi a trovare il mio tesoro nascosto?

Sìììììììì!

Sìììììì! La mia robaaa! Così poi me la fum-

Ecco a voi il nuovo dentifricio White Ghost System Plus Alfa Beta Iota Omega Color Vivus Bididi Badidi Buh, il nuovo dentrificio che vi renderà i denti così bianchi, ma così bianchi che si illumineranno al buio e faranno cucù!


Scazzata all'ennesima pubblicità, spense la televisione e voltò lo sguardo verso Vegeta.

Non badò al fatto che stesse assaggiando un altro guanciale e si avvicinò a lui, andando a sdravaccarsi tra le sue braccia mentre lui, in maniera molto mimez, nascose il guanciale dietro la schiena e si sistemò meglio sui cuscini.

Oggi è proprio una giornatina noiosa.”

Pronunciò affossandosi ancora di più tra le braccia del ragazzo e andando ad allungare le braccia fin dietro il collo del giovine, gli stampò un bacino sulle sue labbra seriamente chiuse.

Uhm. Bisognerebbe fare qualcosa per intrattenersi.”

Bulma alzò lo sguardo verso il compagno, sfoggiando un caldo sorrisino e avvicinandosi per un'altra smanceria.

Tipo, non so... qualche strage, qualche carneficina... chiami il tuo ex che voglio sgranchirmi un po'?”

La ragazza che stava per scoccare un altro bacio sulle sue labbra si fermò a metà strada, trasformando l'espressione addolcita in una basita.

Che c'è?”

Chiese l'altro, domandandosi cosa ci fosse di sbagliato. In fondo, che male c'era ad avere un po' di divertimento?

Prima o poi, pensava il principino, avrebbe convinto Bulma a divertirsi seriamente: una sera in cui si sarebbero ubriacati avrebbero pianificato assieme la conquista del mondo per poi fare una carneficina, oppure sarebbero andati in giro nudi per la città addormentata cantando a squarciagola la sigla di Dragon Ball, per poi comunque fare una carneficina.

L'osservò rimettersi composta e appoggiare placidamente la testa ai suoi pettorali mentre socchiudeva gli occhi, tranquilla.

Era così fastidiosa alle volte.

Petulante, insistente, isterica, antipatica, saccente, odiosa, soprattutto quando gli si appioppava al braccio come un polpo e non lo lasciava più scappare, incosciente e arrogante. Perché era così terribilmente petulante ma ugualmente carina?

Ma soprattutto, perché devo pagare per prelevare in banca?

Ah, no, questo non c'entra.

Osservò il suo volto placido: aveva calmato il respiro e le lunghe ciglia che di solito fremevano ad ogni battito adesso erano placate, chiuse e custodivano i suoi occhi d'acqua. Il nasino all'insù era di un colore rosato che si mischiava al colorito fresco e giovane delle guance. Le fossette ai lati coronavano la sua bocca che somigliava ad un piccolo fiore profumato e delicato che sboccia in primavera.

Certo, se Vegeta avesse avuto la facoltà di pensare, di sicuro avrebbe pensato tutte queste belle paroline che ho appena scritto, ma poiché le ho appena scritte io che sono l'autrice, e non credo che il suddetto principe sia in grado di concepirle in questo modo, sappiate che più o meno pensò qualcosa del tipo la sua faccia è così fresca, quasi quasi le mordicchio le guance oppure il suo naso sembra un pomodorino. Chissà se è buono.

Oh, non possiamo pretendere chissà cosa da uno come lui.

Guardando a destra e poi a sinistra e poi di nuovo a destra, come si guarda per vedere se c'è traffico, e controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi – si vede quanto Vegeta è attento a ciò che dice Bulma: lei l'aveva informato della dipartita dei suoi più di un mese prima – avvicinò il suo volto a quello della ragazza che pisolava sulle sue gambe.

Sentiva il suo flebile respiro sul naso e poteva osservare le sue labbra socchiudersi ad ogni respiro. S'avvicinò ancora di più, trattenendo il fiato come un sub e, preso dal panico improvviso, schioccò un veloce bacio sulle sue labbra, scappando poi all'improvviso, buttandosi giù dal divano il più velocemente possibile e trascinando involontariamente con sé Bulma e i cuscini che andarono a far compagnia al tavolino e ai fiori di prima.

Prima che la bella Addormentata potesse anche solo pronunciare parola, Vegeta si defilò all'uscita, correndo su per le scale a perdifiato fino a raggiungere camera sua e chiudendosi dentro per nascondere la sua vergogna.

Alzandosi da terra, Bulma rimase piuttosto interdetta: primo, non capiva che bisogno c'era di scappare così all'improvviso per una semplice smanceria, secondo, C'ERA PROPRIO BISOGNO DI SCARAVENTARMI SUL TAPPETO?! SANTO KAMI.

Raccolse i cuscini, o quello che rimaneva di quelli, buttandoli sul divano e accomodandocisi sopra.

Quanto era idiota quel Saiyan. E quanto era stato carino.

Sospirò ancora una volta, per poi, riaddormentarsi con un sorriso sulle labbra.


Angolo dell'autrice


Stasera siamo in vena di smancerie.

Mi scuso per il ritardo e spero che ci siate ancora, ciurma! IARGH!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi piacerebbe sapere che ne pensate in un gentile commento!

Grazie alla gente che legge, che legge e commenta, che legge e basta, che legge e ricorda, che legge e sorride, che legge e ride, che legge mangiando un gelato, che legge prendendosi un caffè, che legge e dorme sul divano.

A presto!


Zappa

   
 
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