Note: altro
fluff zuccheroso a gogo! Dalla WIP ambientata a New York (che sto
scrivendo da coughannicough),
una scena cancellata in favore di un'altra. Come potete vedere, non mi
smentisco in fatto di tematiche XD
Lo
so che conterebbe come spoiler... ma chi dice che riuscirete mai a
leggere la storia in questione??
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Luce del
Fensalir
Rimangono sul letto,
nudi
e vicini, riprendendo fiato. Dopo un po' Thor, guancia poggiata nella
fossetta all'apice della coscia di Loki, carezza il suo ventre. La
sua mano è grande e ruvida, callosa come sempre.
«Dove
vuoi partorire?
Qui o ad Asgard?»
Loki
ci ha già
riflettuto, anche perché c'è poco da riflettere.
«Qui.
È più sicuro:
non so che effetti potrebbe avere sul bambino un viaggio per le vie
segrete.»
Thor
annuisce, disegnando
cerchi intorno al suo ombelico. «E' quello che pensavo. Le ho
usate
due volte in passato, e...»
Lascia
cadere il
discorso. Troppi ricordi amari, cui vogliono pensare il meno
possibile, pur senza dimenticare.
Mentre
la luce ambrata
della sera balugina di pulviscolo, respirano la pace e l'amore in
silenzio. Loki si sente protetto e, per la prima volta dopo tanto
tempo, completamente felice.
La
mano di Thor si ferma,
aprendosi a stella sulla sua pancia. La pelle, lì,
è ogni giorno
più azzurra. Presto una forma Aesir non gli sarà
più possibile.
«Sai
già cosa sarà?»
chiede.
«No»
risponde Loki,
fermando le sue dita con un palmo. «Ma se vuoi,
posso–»
«No,
non importa.»
Un'occhiata complice. «Lasciamo che ci sorprenda... basta che
sia
sano.»
E
lo è, Loki se n'è
accertato. Sorride, ambiguo.
«Potrebbe
anche essere
ermafrodito, se prende da me.»
Thor
inarca le
sopracciglia. «È possibile?»
«Credo
di sì.» Loki
alza la mano e gliela passa fra i capelli color grano, sciogliendo le
ultime treccine.
Thor
sorride come un sole
e lo bacia con un pizzicore di barba; poi resta lì, in
ascolto di un
cuore ancora troppo piccolo per essere udito senza immaginazione.
«Sei
bellissimo»
mormora. «Lo sei sempre stato, ma ora c'è...
qualcosa di più.»
«Chissà
che cosa»
scherza Loki, cuore che batte le ali nella gabbia del petto.
Una
risata. «Anche.
Ma è iniziato prima, quando siamo tornati qui. Hai
conosciuto
persone, scoperto cose... superato la prima prova. E ora hai»
lo
scruta dal basso, concentrato «hai una luce diversa. La
luce–del
Fensalir.»
Loki
inspira lentamente.
Sarà sempre vinto dall'intensità di Thor, ma
esser paragonato alle
sale dorate del palazzo di sua madre, profumate di frutta, gioia ed
eterno rinnovamento... è qualcosa che non sapeva di
desiderare
ancora di più.
«Grazie»
dice, a
fatica.
«Grazie
a te di essere
qui.»
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