Dopo
aver chiuso la porta si allontanarono un po’ dalla camera dei
ragazzi fino ad arrivare vicino alla tromba delle scala dove si trovava
l’ascensore
-Dimmi
tutto, baby- disse Michele appoggiando un braccio al muro
-Sorvolando
sul baby…- Benedetta fece una pausa –Mi
accompagneresti a
fare l’ecografia venerdì, sempre se non litighiamo
prima?- chiese tutto d’un
fiato, Michele rimase in silenzio a fissare la biondina
-Io
verrò solo se dopo l’ecografia affronterai il
discorso con il
preside e la Di Famio- Michele pose questa condizione, Benedetta
aprì la bocca
stupita da quella minaccia
-Questo
è un ricatto bello e buono, però- gli fece notare
lei scuotendo
l’indice davanti al viso di Michele
-Per
me puoi andare anche da sola…- rispose Michele distogliendo
lo
sguardo dall’amica, lei sbuffò
-Va
bene- cedette–Ma solo perché non ho voglia di
farmi un’altra
ecografia da sola- puntualizzò la biondina
-Guarda
che lo faccio per te, tra un po’ la tua pancia la vedranno
tutti e non potrai più rimandare l’annuncio
ufficiale a tutti- le disse Michele
sorridendo
Il
venerdì pomeriggio, appena finite le prove i sei amici si
ritrovarono in camera delle ragazze come loro solito, Benedetta
continuava a
guardare l’orologio agitata, Giulio la osservava non capendo
l’ansia della
ragazza
-Benedetta,
che hai?- chiese il trentino alla bionda romana
all’ennesima volta che controllava l’orario
-Niente,
ho un appuntamento e non vorrei fare tardi- rispose Benedetta
alzandosi in piedi
-Con
chi?- domandò curiosa Cristina
-Mia
sorella- inventò la ragazza –Viene a trovarmi
così ci facciamo un
giro per Roma- disse ancora prendendo la borsa, Michele la osservava
quando si
illuminò il telefono, guardò chi gli aveva
scritto ”Benny”, alzò lo sguardo per
cercare quello di lei, ma la biondina non lo stava guardando,
aprì il messaggio
“Inventati una scusa ed esci dopo di me, aspetta un
po’ però, io ti aspetto
fuori dal cancello principale”, lei prima di uscire lo
guardò e lui le fece
l’occhiolino, aspettò dieci minuti poi si
alzò e si sistemò i capelli
-Io
vado- disse prima di uscire, Federico lo guardò stupito
-Dove?-
gli chiese il ballerino
-Fuori
con la mia ragazza, mi ha chiesto se ci vediamo…- disse
prima
di uscire dalla porta, appena fu fuori Federico guardò prima
Cristina, poi Giulio
-Questi
sono usciti assieme- disse Mia vedendo le occhiate che si
lanciavo gli amici, interpretando il pensiero comune a tutti, Federico
annuì
senza dire niente
-Michele
è geloso- annunciò Giulio, Mia si girò
di scatto con aria
sorpresa
-Cosa
te lo fa pensare?- chiese Cristina
-Un
giorno mi ha fatto un discorso abbastanza delirante sul fatto che
io sto troppo attaccato a Benedetta, ha tirato fuori mille scuse e
continuava a
ripetere “Non è perché sono
geloso”- raccontò Giulio
-Beh,
allora dopo questo siamo arrivati ad una conclusione: Michele
è
cotto di Benedetta, ora rimane da capire se Benedetta è
cotta di Mic- disse Mia
battendo le mani.
Nel
frattempo, Benedetta e Michele arrivarono nello studio
ginecologico, si sedettero nella sala d’attesa uno accanto
all’altra
-Sei
agitata?- gli chiese Michele appoggiando la mano sul ginocchio di
Benedetta, lei annuì fissando il muro bianco davanti a lei
-Ferrari-
disse la dottoressa sulla porta, Benedetta si alzò e Michele
la seguì, quando furono dentro la dottoressa fece accomodare
Benedetta sul
lettino e le fece togliere il maglione lasciandola con addosso una
canotta, gli
occhi di Michele percorsero tutto il busto della ragazza, dal seno, che
secondo
il ragazzo era diventato più grosso con la gravidanza, alla
pancia che senza
maglioni larghi si vedeva bene –Questa volta Benedetta, ti
sei portata pure il
ragazzo- disse ancora la dottoressa accomodandosi sullo sgabello,
Benedetta e Michele
si guardarono
-Veramente…-
Benedetta iniziò la frase per smentire il fidanzamento
tra lei ed Michele
-Michele,
vieni pure qua vicino a Benedetta, così vedi anche tu il tuo
bambino- la interruppe la dottoressa facendo segno a Michele di
mettersi vicino
a Benedetta, lui andò vicino a Benedetta sorridente, le
accarezzò i capelli,
lei lo guardò dolcemente, la dottoressa spruzzò
il gel sulla pancia di Benedetta
e poi ci mise sopra la sonda, sul monitor apparì
l’ecografia in bianco e nero, Michele
guardò fisso il monitor, un brivido gli percorse la schiena,
quell’esserino nel
monitor era dentro la pancia di Benedetta, lei aveva le lacrime agli
occhi,
sentiva il tum tum tum del cuore, Michele se ne accorse e le prese la
mano, lei
la strinse –Allora, vediamo un po’, sembra andare
tutto bene, il cuore batte
regolarmente, i parametri sono giusti, il distacco della placenta si
è ridotto
e non preoccupa più- li informò la dottoressa
–Questo non vuol dire che ti puoi
dare alla pazza gioia, non devi strapazzarti e mi raccomando non fare
sforzi-
ribadì la dottoressa, poi si girò verso il monitor
-Digli
di quando sei svenuta- suggerì Michele
all’orecchio di Benedetta
-Un
pomeriggio in seguito ad una giravolta sono svenuta per alcuni
minuti, non devo preoccuparmi?- chiese impaurita Benedetta, la
dottoressa
scosse la testa
-Svenire
in gravidanza è molto frequente, in seguito poi ad una giravolta è
più che normale, è un calo di
pressione, non c’è da preoccuparsi- la
rassicurò la dottoressa, poi ritornò a
guardare il monitor –Vediamo, questa è la
testolina, queste le braccine, le
gambine- la dottoressa spostava il mouse sul monitor illustrando le
varie parti
del corpo della piccola creatura, Benedetta si commosse
-Il
mio fagiolino- disse tra le lacrime, Michele le strinse la mano e
si accucciò su di lei per lasciarle un bacio in fronte
-Allora
papà, come ci si sente?- domandò la dottoressa ad
Michele, lui
alzò la testa e guardò la dottoressa, poi
guardò Benedetta che era assorta a
guardare il suo fagiolino nel monitor
-È
una bella sensazione, emozionante- disse Michele cingendo le spalle
di Benedetta con un braccio
-Volete
sapere il sesso?- chiese la dottoressa, Benedetta annuì
-Vediamo se riesco a dirvelo- disse poi la dottoressa guardando verso
il
monitor –Ora si è girato, gli piace giocare a
nascondino, non riesco a vederlo-
si scusò la dottoressa, Michele e Benedetta si scambiarono
uno sguardo complice
e si sorrisero –Eccolo, eccolo che si è spostato
di nuovo, ora dovrei riuscire
a vederlo…- Benedetta strinse la mano ad Michele
–Mamma Benedetta e papà Michele
avrete una femminuccia- annunciò poco dopo, Benedetta
iniziò a piangere dalla
gioia, Michele sentì una stretta allo stomaco, la dottoressa
lo aveva chiamato
papà, ma lui non sarebbe mai stato il papà di
quella bambina, al massimo
avrebbe potuto essere uno zio “acquisito”, la
dottoressa si alzò e Benedetta si
pulì la pancia, dopo alcuni consigli i due ragazzi uscirono
dallo studio e
furono in strada
-Mic,
il mio fagiolino è una bambina!- disse entusiasta Benedetta
–Avrò una bambina- urlò lei, Michele le
sorrise contento
-Un
piccola Benedetta- disse Michele lasciandosi trasportare
dall’entusiasmo
-Oddio
mio! Una bambina!- esultò ancora la biondina avvicinandosi
ad Michele,
lui la guardava era felicissimo per lei, sentiva l’impulso di
baciarla, sapeva
che era sbagliato, che sarebbe stato respinto, la fissava mentre
saltellava
vicino a lui in preda alla felicità del momento, Michele la
prese per le
braccia e la baciò con trasporto, non riuscì a
trattenersi, voleva sentire le
labbra di Benedetta sulle sue, inebriarsi del suo profumo, infilare le
mani nei
suoi capelli, stringerla a se, Benedetta si trovò spiazzata,
ma non le
dispiacque affatto, in realtà non aspettava altro dal bacio
sul Gianicolo, ma
aveva dovuto fare la dura, perché Michele aveva la
ragazza… e pure ora aveva la
ragazza, Benedetta si staccò ed indietreggiò
allontanandosi da Michele, lui la
guardò colpevole, si mise una mano nei capelli ed
abbassò lo sguardo sulle
scarpe
-Scusami,
non volevo- disse Michele non guardandola
-No
no, scusami tu- si scusò Benedetta senza sapere
perché
-È
stato il momento, la gioia e il resto- cercò di
giustificarsi Michele
-Tranquillo,
non c’è problema, non succederà
più- disse Benedetta maledicendosi
interiormente, Michele alzò lo sguardo ed
incontrò gli occhi di Benedetta, si
avvicinò a lei, furono di nuovo vicini, i loro nasi si
sfiorarono, un altro
passo e ci sarebbero ricascati –No, no, no- disse Benedetta
scostandosi, Michele
scosse la testa
-Hai
ragione, no- disse lui alzando le mani, poi fissò lo sguardo
sulle sue scarpe, imbarazzato, come poteva riparare la situazione?
Benedetta
era immobile con i fogli dell’ecografia in mano, nessuno dei
due accennava a
parlare, a fare qualcosa, tra di loro solo un silenzio imbarazzato
–Andiamo in
macchina?- propose Michele estraendo dalla tasca le chiavi del veicolo,
Benedetta
senza dire niente annuì e andò verso la macchina.
Il viaggio di ritorno lo
fecero in silenzio con la musica in sottofondo, Benedetta
evitò di guardare Michele,
mentre lui si concentrò sulla strada
-Senti…-iniziò
Michele, Benedetta si girò di scatto verso l’amico
-…
quello che è successo qui…- Benedetta
annuì alle parole di Michele -… per me
non significa niente, è stato un errore, mi sono fatto
prendere dal momento-
spiegò Michele, la bionda continuava ad annuire
-Si
si, anche per me non è significato niente, poi tu hai la
ragazza e
io sono incinta…- Benedetta cercò di trovare
mille scusanti, Michele la osservò
solo un attimo, era molto agitata
-Amici
come prima?- chiese Michele girandosi verso l’amica, lei
rimase
in silenzio alcuni secondi
-Amici
come prima- ripeté lei sorridendo, ma sarebbe stato
veramente
così? S’interrogò Benedetta ritornando
a guardare fuori dal finestrino.
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