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Autore: FrancyCece9    16/10/2015    1 recensioni
Benedetta, 19 anni, neo-diplomanda, con un sogno nel cassetto e un grande segreto da nascondere
Michele, 22 anni, la passione per il canto, un animo gentile sotto una scorza da duro
Lei perfettina, lui casinista, due caratteri all'opposto che assieme fanno scintille
Sullo sfondo un'accademia e quattro amici
Scoccherà la scintilla tra la piccola Benedetta e l'imprevedibile Michele?
(La precedente fanfiction "Vivimi" era scritta da me, orala pubblicherò nuovamente)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo aver chiuso la porta si allontanarono un po’ dalla camera dei ragazzi fino ad arrivare vicino alla tromba delle scala dove si trovava l’ascensore

-Dimmi tutto, baby- disse Michele appoggiando un braccio al muro

-Sorvolando sul baby…- Benedetta fece una pausa –Mi accompagneresti a fare l’ecografia venerdì, sempre se non litighiamo prima?- chiese tutto d’un fiato, Michele rimase in silenzio a fissare la biondina

-Io verrò solo se dopo l’ecografia affronterai il discorso con il preside e la Di Famio- Michele pose questa condizione, Benedetta aprì la bocca stupita da quella minaccia

-Questo è un ricatto bello e buono, però- gli fece notare lei scuotendo l’indice davanti al viso di Michele

-Per me puoi andare anche da sola…- rispose Michele distogliendo lo sguardo dall’amica, lei sbuffò

-Va bene- cedette–Ma solo perché non ho voglia di farmi un’altra ecografia da sola- puntualizzò la biondina

-Guarda che lo faccio per te, tra un po’ la tua pancia la vedranno tutti e non potrai più rimandare l’annuncio ufficiale a tutti- le disse Michele sorridendo

 

Il venerdì pomeriggio, appena finite le prove i sei amici si ritrovarono in camera delle ragazze come loro solito, Benedetta continuava a guardare l’orologio agitata, Giulio la osservava non capendo l’ansia della ragazza

-Benedetta, che hai?- chiese il trentino alla bionda romana all’ennesima volta che controllava l’orario

-Niente, ho un appuntamento e non vorrei fare tardi- rispose Benedetta alzandosi in piedi

-Con chi?- domandò curiosa Cristina

-Mia sorella- inventò la ragazza –Viene a trovarmi così ci facciamo un giro per Roma- disse ancora prendendo la borsa, Michele la osservava quando si illuminò il telefono, guardò chi gli aveva scritto ”Benny”, alzò lo sguardo per cercare quello di lei, ma la biondina non lo stava guardando, aprì il messaggio “Inventati una scusa ed esci dopo di me, aspetta un po’ però, io ti aspetto fuori dal cancello principale”, lei prima di uscire lo guardò e lui le fece l’occhiolino, aspettò dieci minuti poi si alzò e si sistemò i capelli

-Io vado- disse prima di uscire, Federico lo guardò stupito

-Dove?- gli chiese il ballerino

-Fuori con la mia ragazza, mi ha chiesto se ci vediamo…- disse prima di uscire dalla porta, appena fu fuori Federico guardò prima Cristina, poi Giulio

-Questi sono usciti assieme- disse Mia vedendo le occhiate che si lanciavo gli amici, interpretando il pensiero comune a tutti, Federico annuì senza dire niente

-Michele è geloso- annunciò Giulio, Mia si girò di scatto con aria sorpresa

-Cosa te lo fa pensare?- chiese Cristina

-Un giorno mi ha fatto un discorso abbastanza delirante sul fatto che io sto troppo attaccato a Benedetta, ha tirato fuori mille scuse e continuava a ripetere “Non è perché sono geloso”- raccontò Giulio

-Beh, allora dopo questo siamo arrivati ad una conclusione: Michele è cotto di Benedetta, ora rimane da capire se Benedetta è cotta di Mic- disse Mia battendo le mani.

Nel frattempo, Benedetta e Michele arrivarono nello studio ginecologico, si sedettero nella sala d’attesa uno accanto all’altra

-Sei agitata?- gli chiese Michele appoggiando la mano sul ginocchio di Benedetta, lei annuì fissando il muro bianco davanti a lei

-Ferrari- disse la dottoressa sulla porta, Benedetta si alzò e Michele la seguì, quando furono dentro la dottoressa fece accomodare Benedetta sul lettino e le fece togliere il maglione lasciandola con addosso una canotta, gli occhi di Michele percorsero tutto il busto della ragazza, dal seno, che secondo il ragazzo era diventato più grosso con la gravidanza, alla pancia che senza maglioni larghi si vedeva bene –Questa volta Benedetta, ti sei portata pure il ragazzo- disse ancora la dottoressa accomodandosi sullo sgabello, Benedetta e Michele si guardarono

-Veramente…- Benedetta iniziò la frase per smentire il fidanzamento tra lei ed Michele

-Michele, vieni pure qua vicino a Benedetta, così vedi anche tu il tuo bambino- la interruppe la dottoressa facendo segno a Michele di mettersi vicino a Benedetta, lui andò vicino a Benedetta sorridente, le accarezzò i capelli, lei lo guardò dolcemente, la dottoressa spruzzò il gel sulla pancia di Benedetta e poi ci mise sopra la sonda, sul monitor apparì l’ecografia in bianco e nero, Michele guardò fisso il monitor, un brivido gli percorse la schiena, quell’esserino nel monitor era dentro la pancia di Benedetta, lei aveva le lacrime agli occhi, sentiva il tum tum tum del cuore, Michele se ne accorse e le prese la mano, lei la strinse –Allora, vediamo un po’, sembra andare tutto bene, il cuore batte regolarmente, i parametri sono giusti, il distacco della placenta si è ridotto e non preoccupa più- li informò la dottoressa –Questo non vuol dire che ti puoi dare alla pazza gioia, non devi strapazzarti e mi raccomando non fare sforzi- ribadì la dottoressa, poi si girò verso il monitor

-Digli di quando sei svenuta- suggerì Michele all’orecchio di Benedetta

-Un pomeriggio in seguito ad una giravolta sono svenuta per alcuni minuti, non devo preoccuparmi?- chiese impaurita Benedetta, la dottoressa scosse la testa

-Svenire in gravidanza è molto frequente, in seguito poi ad una  giravolta è più che normale, è un calo di pressione, non c’è da preoccuparsi- la rassicurò la dottoressa, poi ritornò a guardare il monitor –Vediamo, questa è la testolina, queste le braccine, le gambine- la dottoressa spostava il mouse sul monitor illustrando le varie parti del corpo della piccola creatura, Benedetta si commosse

-Il mio fagiolino- disse tra le lacrime, Michele le strinse la mano e si accucciò su di lei per lasciarle un bacio in fronte

-Allora papà, come ci si sente?- domandò la dottoressa ad Michele, lui alzò la testa e guardò la dottoressa, poi guardò Benedetta che era assorta a guardare il suo fagiolino nel monitor

-È una bella sensazione, emozionante- disse Michele cingendo le spalle di Benedetta con un braccio

-Volete sapere il sesso?- chiese la dottoressa, Benedetta annuì -Vediamo se riesco a dirvelo- disse poi la dottoressa guardando verso il monitor –Ora si è girato, gli piace giocare a nascondino, non riesco a vederlo- si scusò la dottoressa, Michele e Benedetta si scambiarono uno sguardo complice e si sorrisero –Eccolo, eccolo che si è spostato di nuovo, ora dovrei riuscire a vederlo…- Benedetta strinse la mano ad Michele –Mamma Benedetta e papà Michele avrete una femminuccia- annunciò poco dopo, Benedetta iniziò a piangere dalla gioia, Michele sentì una stretta allo stomaco, la dottoressa lo aveva chiamato papà, ma lui non sarebbe mai stato il papà di quella bambina, al massimo avrebbe potuto essere uno zio “acquisito”, la dottoressa si alzò e Benedetta si pulì la pancia, dopo alcuni consigli i due ragazzi uscirono dallo studio e furono in strada

-Mic, il mio fagiolino è una bambina!- disse entusiasta Benedetta –Avrò una bambina- urlò lei, Michele le sorrise contento

-Un piccola Benedetta- disse Michele lasciandosi trasportare dall’entusiasmo

-Oddio mio! Una bambina!- esultò ancora la biondina avvicinandosi ad Michele, lui la guardava era felicissimo per lei, sentiva l’impulso di baciarla, sapeva che era sbagliato, che sarebbe stato respinto, la fissava mentre saltellava vicino a lui in preda alla felicità del momento, Michele la prese per le braccia e la baciò con trasporto, non riuscì a trattenersi, voleva sentire le labbra di Benedetta sulle sue, inebriarsi del suo profumo, infilare le mani nei suoi capelli, stringerla a se, Benedetta si trovò spiazzata, ma non le dispiacque affatto, in realtà non aspettava altro dal bacio sul Gianicolo, ma aveva dovuto fare la dura, perché Michele aveva la ragazza… e pure ora aveva la ragazza, Benedetta si staccò ed indietreggiò allontanandosi da Michele, lui la guardò colpevole, si mise una mano nei capelli ed abbassò lo sguardo sulle scarpe

-Scusami, non volevo- disse Michele non guardandola

-No no, scusami tu- si scusò Benedetta senza sapere perché

-È stato il momento, la gioia e il resto- cercò di giustificarsi Michele

-Tranquillo, non c’è problema, non succederà più- disse Benedetta maledicendosi interiormente, Michele alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Benedetta, si avvicinò a lei, furono di nuovo vicini, i loro nasi si sfiorarono, un altro passo e ci sarebbero ricascati –No, no, no- disse Benedetta scostandosi, Michele scosse la testa

-Hai ragione, no- disse lui alzando le mani, poi fissò lo sguardo sulle sue scarpe, imbarazzato, come poteva riparare la situazione? Benedetta era immobile con i fogli dell’ecografia in mano, nessuno dei due accennava a parlare, a fare qualcosa, tra di loro solo un silenzio imbarazzato –Andiamo in macchina?- propose Michele estraendo dalla tasca le chiavi del veicolo, Benedetta senza dire niente annuì e andò verso la macchina. Il viaggio di ritorno lo fecero in silenzio con la musica in sottofondo, Benedetta evitò di guardare Michele, mentre lui si concentrò sulla strada

-Senti…-iniziò Michele, Benedetta si girò di scatto verso l’amico -… quello che è successo qui…- Benedetta annuì alle parole di Michele -… per me non significa niente, è stato un errore, mi sono fatto prendere dal momento- spiegò Michele, la bionda continuava ad annuire

-Si si, anche per me non è significato niente, poi tu hai la ragazza e io sono incinta…- Benedetta cercò di trovare mille scusanti, Michele la osservò solo un attimo, era molto agitata

-Amici come prima?- chiese Michele girandosi verso l’amica, lei rimase in silenzio alcuni secondi

-Amici come prima- ripeté lei sorridendo, ma sarebbe stato veramente così? S’interrogò Benedetta ritornando a guardare fuori dal finestrino.

  
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