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Non era ancora del tutto chiaro come avessero fatto a sgattaiolare
fuori scuola senza farsi sorprendere dal bidello o peggio da Stefania,
fatto sta che stavano tornando a casa.
Lungo la strada Rudi ebbe l’illuminazione di mandare un
messaggio a Budino e Jolanda per fargli sapere dove erano finiti
–vedessi mai quella scema chiama davvero i RIS di Parma- si
trovò a pensare il ragazzo scuotendo la testa tra se e se.
Alice stava ancora in silenzio, ma almeno aveva smesso di avere
l’aria apatica e sotto shock… sembrava invece
concentrata in pensieri molto impegnativi.
Quando Lucia sentì girare le chiavi nella toppa e aprire la
porta fece un salto dal divano. Non aspettava nessuno a
quell’ora e, ormai aveva imparato, che quando a casa Cesaroni
arrivavano visite impreviste erano sempre guai.
“Rudi! Alice!” esclamò stupita al
massimo vedendoli entrare con aria furtiva.
Il ragazzo si paralizzò sul posto cominciando a mandare il
cervello a mille per partorire una scusa credibile, mentre Alice si
portava per metà dietro di lui, lottando contro il desiderio
di prendere le scale di corsa.
Lucia si alzò dal divano avvicinandosi
“ma che ci fate già a casa!?” chiese un
filino allarmata “Rudi, per carità, che hai
combinato?” aggiunse in tono esasperato.
“io??? Niente! Perché devo aver per forza fatto
qualcosa io!” protestò lui istintivamente.. poi si
ricordò di Alice alle sue spalle. “eeee..
è Alice che.. si è sentita male, ha vomitato! Uno
schifo assurdo!” buttò li.
Lucia concentrò tutta la sua attenzione sulla figlia,
accorgendosi solo in quel momento che in effetti la ragazzina non
indossava la camicetta bianca con cui l’aveva vista uscire al
mattino, ma bensì la magliettona celeste di Rudi.
“oh dio, ma che hai fatto?” le chiese in tono dolce
e preoccupato prendendole il viso tra le mai per studiarla. Come se
ciò servisse a fare una diagnosi.
“è colpa di tutte quelle schifezze che mangia di
continuo!” osservò Rudi simulando un aria schifata
“manco fosse un’oca all’ingrasso..
AHI!” si lamentò del pestone che gli aveva
rifilato la ragazzina, condito con un: “non
esagerare” masticato tra i denti. Lucia parve non farci caso,
a tal punto abituata ai battibecchi tra i due.
“he si tesoro… in effetti sei pallida”
commentò premurosa “ti senti ancora
male?” le chiese.
“insomma….” Soffiò lei ad
occhi bassi.
“ecco appunto quindi vai a stenderti ok???” si
intromise di nuovo Rudi cominciando a sospingerla per le scale
“e muoviti a levarti la mia maglia! Non vorrei mi ci
attaccassi i germi delle femmine!” aggiunse giusto per
rendersi più credibile agli occhi di Lucia.
Alice non se lo fece ripetere e scappò letteralmente su. Il
ragazzo fece per seguirla ma la donna lo agguantò per il
collo della maglietta.
“Rudi..” gli disse molto seria
“è successo qualcos’altro?”
“no!... pe-perché, non è già
abbastanza che abbia vomitato dappertutto e le abbia pure dovuto
prestare la mia maglietta??” insistette lui. Se Lucia era
impicciona, in quanto a cocciutaggine Rudi Cesaroni non aveva rivali.
Negare anche l’evidenza fino alla morte. Questo era il suo
motto.
Lucia assunse la sua solita aria da “farò finta di
crederci” e aggiunse
“bhè e quindi è dovuta tornare a casa
prima…. E ovviamente tu l’hai
accompagnata!”
Rudi fece un sorrisetto ironico. “per pura bontà
d’animo vero? Non certo per saltare l’ultima
ora” continuò Lucia con tono sempre più
canzonatorio.
“ma per chi mi prendi! Certo che l’ho fatto
perché ero preoccupato per lei!”
esclamò lui falsissimamente piccato.
La cosa fantastica era che per una volta era la pura verità!
Lì per lì non aveva proprio pensato al suo
tornaconto… aveva realizzato che accompagnando a casa Alice
aveva saltato il test di storia, solo lungo il tragitto verso casa.
“vabbè…” sbuffò la
donna “per stavolta passi dai… vado a vedere come
sta Alice..”
“no!” la bloccò lui
“cioè….” Balbettò
davanti allo sguardo interrogativo di Lucia “vorrà
dormire… lasciala stare..”
“mmm.. forse hai ragione… magari le porto una
camomilla più tardi” concluse la donna dirigendosi
verso la cucina.
Appena entrata però si appostò dietro la porta a
spiare le mosse del ragazzino. Quello stette qualche istante a
dondolarsi sui piedi nell’ingresso… poi lo vide
buttare un’occhiata alla porta dietro la quale lei stava
nascosta, e prendere di corsa le scale.
Aveva ragione. C’era qualcos’altro sotto. A una
Liguori non la si fa!
Tuttavia decise di non intervenire momentaneamente.. avrebbe indagato
nei prossimi giorni e avrebbe scoperto la verità.
Non poteva certo immaginare quanto fosse grave ciò che era
realmente successo, ne che un suo tempestivo intervento in quel momento
avrebbe evitato molti dei problemi dei giorni successivi.
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“Sardina sei qui?” bisbigliò Rudi
affacciandosi alla porta della camera delle ragazze. Il primo posto in
cui l’aveva cercata era nel bagno. È noto e
risaputo che le donne quando hanno un problema vanno a piantare le
tende in bagno.
Invece la trovò li. Stesa sul suo letto che gli dava le
spalle. Raggomitolata su se stessa.
Rudi la guardò scuotendo la testa. L’ansia di
prima gli stava risalendo. Il fatto che non gli avesse tirato contro ne
oggetti ne insulti per essere entrato senza permesso non era affatto un
buon segno.
“hei come stai?” le chiese sedendosi sul letto alle
sue spalle.
Silenzio.
Rudi stava per scuoterla un po’ sulla spalla quando lei
parlò… un attimo prima che la sfiorasse:
“sono stata una cretina” disse con voce dura. Il
ragazzo la guardò sorpreso. “Jolanda aveva anche
cercato di mettermi in guardia, ma io niente! Se non ci sbatto il naso
contro le cose non le capisco, sono un idiota!” il suo tono
era spaventosamente lucido rispetto a solo un’ora prima.
“complimenti per la scoperta! Io lo penso da
secoli!” intervenne Rudi con aria scherzosa, aspettandosi un
calcio, una gomitata, uno schiaffo… qualsiasi cosa. Era
stufo marcio di vederla in quello stato catatonico. Ma neanche stavolta
Alice gli diede soddisfazione:
“probabilmente per una volta avevi ragione” disse
infatti.
Rudi sollevò gli occhi al cielo esasperato, indeciso se
buttarla giù dal letto per stizza e sbattere lui la testa
contro il muro. La voce “ragazza in depressione”
era schizzata in cima alla sua lista delle cose più
insopportabili della terra.
“non voglio neanche pensare a che sarebbe successo se non
fossi arrivato tu” parlò di nuovo lei.. con voce
ancora più cupa. Il ragazzo guardò la sua schiena
sentendosi un tantino uno schifo, pensando al reale motivo per cui era
andato a cercarla… tentò un ultimo disperato
tentativo di farla arrabbiare, e in questo modo cancellarle
quell’aria assente dal viso, quella fragilità che
in lei trovava così detestabile.
“senti… a proposito di questo”
cominciò “a dirti la verità non ero
venuto perché ero preoccupato.. ma…
perché volevo farti delle foto per ricattarti”
buttò li attendendo reazioni.
“si, l’avevo immaginato che era qualcosa del
genere.. ormai ti conosco” ribatté lei.
Rudi cominciò a considerare sul serio l’idea della
testa nel muro. Ma allora non c’era davvero niente che
potesse scuoterla un po’???? “non mi importa ora
come ora” continuò Alice ignara dei suoi pensieri
“quel che conta è che c’eri”
concluse. Quindi mosse un braccio e gli cercò a tentoni la
mano, senza voltarsi. L’afferrò e la
tirò verso di se circondandosi la vita col suo braccio,
strappandogli una esclamazione di sorpresa.
“hei hei hei! Smettila! Che dobbiamo fare? I fratelli
zuccherini??” protestò lui in imbarazzo
riprendendosi la mano.
Alice rotolò su se stessa girandosi dalla sua parte
“sei sociopatico lo sai?” gli disse.
“non so neanche che vuol dire!” ribatté
lui riuscendo finalmente a strapparle uno sbuffo di risata.
“alleluia..” commentò il ragazzo.
“in che senso?”
“lascia stare..”
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“Giulio! Amore non fare così!” disse
Lucia ad alta voce inseguendo il marito che, dopo la notizia di quello
che era accaduto poco prima, era scattato su dal divano diretto alle
scale. Con una faccia che non prometteva nulla di buono. “per
favore… tesoro, non giungere a conclusioni affrettate come
fai sempre!” insistette.
“tesoro fidati che io ho capito benissimo!” le
rispose lui fermandosi solo un momento per guardarla in viso mentre
parlava.
“he no! non mi pare che hai capito! Ti ho detto che Alice
è stata male e che Rudi mi sembrava molto preoccupato, quasi
in maniera strana! E tu te la prendi con lui!”
ribatté Lucia con più veemenza. Giulio la
ignorò e riprese la marcia iniziando le scale.
“Giulio!” incalzò lei cominciando ad
arrabbiarsi.
“Tesoro, io Rudi lo conosco meglio de te. Quello quando
comincia a fa il gentile è la volta buona che ha fatto
qualcosa di grosso!” spiegò l’uomo senza
fermarsi.
“e quindi che fai? Gli vuoi menare così tanto per
sicurezza??” Lucia aveva preso addirittura a trattenerlo per
la manica della camicia “magari parlagli invece e..”
“appunto” si intromise Giulio fermandosi di nuovo e
girandosi verso di lei “vado su a fargli sputare la
verità.… poi glie meno dopo!” concluse
rincamminandosi.
Lucia si gettò ancora al suo inseguimento.
Ci si era praticamente attaccata addosso con tutto il suo peso quando
arrivarono davanti alla camera dei ragazzi. Vuota.
Giulio si voltò (sempre con Lucia attaccata al braccio) e
notò la porta semi aperta della camera delle ragazze. Dallo
spiraglio i due videro i loro rispettivi figli minori intenti a parlare.
Alice stava stesa, Rudi seduto vicino a lei sul suo letto. Non si
sentiva quello che si stavano dicendo ma Giulio vide la ragazzina
abbozzare un sorriso di tanto in tanto. Poi Rudi strofinarle per un
paio di secondi la mano sulla spalla.
La rabbia gli scemò tutta d’un colpo, rilassando i
muscoli sotto il tocco di Lucia.
“ecco bravo..” gli sussurrò la donna
all’orecchio.
“so carini vè?” commentò
Giulio. Lucia sorrise ma non disse nulla. A dire la verità
tutta questa complicità tra i due ragazzini la allarmava un
tantino, ma si guardò bene dal dar voce ai suoi pensieri
stavolta. Non voleva certo riscatenare il suo focoso marito.
“hai ragione amore, so sempre troppo prevenuto nei confronti
di Rudi” commentò Giulio mentre riscendevano le
scale “sembra proprio che non fosse una finta,
s’è preoccupato davero!” aggiunse
ridendo incredulo.
“te l’avevo detto!” rispose con un gran
sorriso Lucia, prima di buttare uno sguardo preoccupato al piano di
sopra. Forse era il caso di fare due chiacchiere con Alice
più tardi!
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“senti, mo è il caso che vado”
sentenziò Rudi a una certo punto “la natura
chiama!” aggiunse facendo un gesto verso la porta del bagno.
Aveva perso il conto di quando tempo aveva passato a parlare con Alice,
tra l’altro senza neanche un insulto di mezzo.
“si bhè, puoi anche non mettermi a parte di questi
tuoi spostamenti!” puntualizzò la ragazza.
Rudi ghignò e fece per andarsene, ma lei lo
chiamò di nuovo “ah aspetta! Se mi da un momento
ti ridò la maglietta” gli disse
“così… non ti ci metto i
germi..” aggiunse scherzando.
“non fa la finta tonta! Che lo sai che dicevo per
scherzo!” ribatté lui “tienitela, me la
ridai domani” aggiunse prima di uscire.
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Alice non si fece vedere per casa per tutto il giorno. Si
incollò davanti al pc a scaricare musica e chattare su msn..
ben decisa a dimenticare a forza la brutta avventura di quella mattina.
Anche se non era un impresa facile: continuava a rivedere le facce di
quei due in ogni video musicale, a volte persino a riprovare la
disgustosa sensazione delle loro mani addosso. Il tutto peggiorato dal
dolore che sentiva salire dagli avambracci dove uno di loro
l’aveva stretta. Sarebbero spuntati due bei lividi da quelle
parti.
Fortunatamente l’impresa di riuscire a tranquillizzare
Jolanda al telefono, che aveva dato di matto nonostante il messaggio di
Rudi, le aveva tenuto la testa occupata per un bel po’.
Aveva rispiattellato anche a lei la scusa del malore inventata da Rudi.
Non voleva che nessuno sapesse la verità. Quello doveva
rimanere un segreto per sempre.
Lucia osservò compiaciuta il ben di dio di cena che aveva
preparato. Niente di meglio per ben disporre il suo adorato maritino a
qualsiasi verità stava per andare a estorcere, hem farsi
confidare, da Alice.
Non fece neanche in tempo a uscire dalla cucina però, che la
porta di casa si spalancò rivelando l’ingresso di
Cesare, allarmatissimo, e Mimmo, piuttosto giù di tono.
“Mimmo! Tesoro che hai?” gli chiese Lucia
precipitandosi da lui “cos’è quella
faccetta?” aggiunse premurosa accarezzandogli la testa.
“sta male!!” esclamò Cesare facendola
sobbalzare “è talmente caldo che ustiona sta
povera creatura!” era indeciso se essere preoccupato o
arrabbiato nero…. Come al solito. “sta mania della
piscina.. non la capirò mai!.... che amarezza!”
borbottò incamminandosi via.
I due lo guardarono andar via smadonnando, poi Lucia si
riconcentrò sul bambino poggiandogli una mano sulla fronte.
“ho la febbre..” confermò lui con
l’aria da “e che ci vuoi fare?” Lucia gli
sorrise teneramente.
“su, vieni.. ora ci occupiamo io e papà di
te” gli disse.
Buttò un’occhiata alle scale ricordandosi di
Alice, quindi andò in soggiorno dove Giulio guardava
beatamente la televisione.
“amore, Mimmo ha la febbre alta!” gli disse. Giulio
fece quasi un salto dal divano precipitandosi dal piccolo
“senti caro… non è che potresti
pensarci tu a lui? Io dovrei..” non fece in tempo a
completare la frase che la porta di casa si spalancò di
nuovo con un tonfo, lasciando entrare questa volta prima Eva, e neanche
due metri dopo Marco, entrambe a passo di carica.
“potresti smetterla di fare la cocciuta solo per un momento e
ascoltarmi???” le gridò lui dietro seguendola per
le scale.
“si Marco! Quando cresci fammi un fischio!”
ribatté lei a voce ancora più alta.
“oh! Oh! OH! Che diavolo è successo???”
gli chiese Giulio venendo deliberatamente ignorato dai due ragazzi.
L’uomo sbuffò alzando gli occhi al cielo
masticando tra i denti un “ma perché a
me?” e si apprestò a raggiungerli.
“amore perdonami, puoi occuparti tu di Mimmo mentre io vedo
di evitare la guerra nucleare?” le disse supplichevole
“le medicine sono…”
“nel terzo ripiano della cucina” lo interruppe lei
con un sorriso stanco “lo so tranquillo. Vai! Qui ci penso
io!”
Giulio le rivolse un sorriso stravolto salendo le scale. Lucia
sospirò. Chiacchierata rimandata a domani.
ps dell'autrice: allora vi sta piacendo?? anche le persone che mi hanno
tra preferiti.. apprezzano??? vi prego abbiate pietà di un
autrice insicura! ditemi che ne pensate!
ps 2: ho cercato di rendere anche i dialoghi stile cesaroni mettendo
gli intercalari del mio bellissimo dialetto: il romano! spero vi
piaccia ^^
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