Serie TV > I Cesaroni
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Autore: kibachan    26/02/2009    3 recensioni
mio primo tentativo di fic sui Cesaroni. adoro Rudi e Alice e questa fic parla di loro. di loro che si punzecchiano ma si difendono, che si voglioni bene anche se professano l'esatto contrario. Io ce li vedo benissimo come fratelli più che come fidanzati come spera qualcuno, quindi avverto che questa non sarà una storia d'amore. ps: aggiornerò circa un cap alla settimana. recensite!!!
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non era ancora del tutto chiaro come avessero fatto a sgattaiolare fuori scuola senza farsi sorprendere dal bidello o peggio da Stefania, fatto sta che stavano tornando a casa.
Lungo la strada Rudi ebbe l’illuminazione di mandare un messaggio a Budino e Jolanda per fargli sapere dove erano finiti –vedessi mai quella scema chiama davvero i RIS di Parma- si trovò a pensare il ragazzo scuotendo la testa tra se e se.
Alice stava ancora in silenzio, ma almeno aveva smesso di avere l’aria apatica e sotto shock… sembrava invece concentrata in pensieri molto impegnativi.

Quando Lucia sentì girare le chiavi nella toppa e aprire la porta fece un salto dal divano. Non aspettava nessuno a quell’ora e, ormai aveva imparato, che quando a casa Cesaroni arrivavano visite impreviste erano sempre guai.
“Rudi! Alice!” esclamò stupita al massimo vedendoli entrare con aria furtiva.
Il ragazzo si paralizzò sul posto cominciando a mandare il cervello a mille per partorire una scusa credibile, mentre Alice si portava per metà dietro di lui, lottando contro il desiderio di prendere le scale di corsa.
Lucia si alzò dal divano avvicinandosi
“ma che ci fate già a casa!?” chiese un filino allarmata “Rudi, per carità, che hai combinato?” aggiunse in tono esasperato.
“io??? Niente! Perché devo aver per forza fatto qualcosa io!” protestò lui istintivamente.. poi si ricordò di Alice alle sue spalle. “eeee.. è Alice che.. si è sentita male, ha vomitato! Uno schifo assurdo!” buttò li.
Lucia concentrò tutta la sua attenzione sulla figlia, accorgendosi solo in quel momento che in effetti la ragazzina non indossava la camicetta bianca con cui l’aveva vista uscire al mattino, ma bensì la magliettona celeste di Rudi.
“oh dio, ma che hai fatto?” le chiese in tono dolce e preoccupato prendendole il viso tra le mai per studiarla. Come se ciò servisse a fare una diagnosi.
“è colpa di tutte quelle schifezze che mangia di continuo!” osservò Rudi simulando un aria schifata “manco fosse un’oca all’ingrasso.. AHI!” si lamentò del pestone che gli aveva rifilato la ragazzina, condito con un: “non esagerare” masticato tra i denti. Lucia parve non farci caso, a tal punto abituata ai battibecchi tra i due.
“he si tesoro… in effetti sei pallida” commentò premurosa “ti senti ancora male?” le chiese.
“insomma….” Soffiò lei ad occhi bassi.
“ecco appunto quindi vai a stenderti ok???” si intromise di nuovo Rudi cominciando a sospingerla per le scale “e muoviti a levarti la mia maglia! Non vorrei mi ci attaccassi i germi delle femmine!” aggiunse giusto per rendersi più credibile agli occhi di Lucia.
Alice non se lo fece ripetere e scappò letteralmente su. Il ragazzo fece per seguirla ma la donna lo agguantò per il collo della maglietta.
“Rudi..” gli disse molto seria “è successo qualcos’altro?”
“no!... pe-perché, non è già abbastanza che abbia vomitato dappertutto e le abbia pure dovuto prestare la mia maglietta??” insistette lui. Se Lucia era impicciona, in quanto a cocciutaggine Rudi Cesaroni non aveva rivali. Negare anche l’evidenza fino alla morte. Questo era il suo motto.
Lucia assunse la sua solita aria da “farò finta di crederci” e aggiunse
“bhè e quindi è dovuta tornare a casa prima…. E ovviamente tu l’hai accompagnata!”
Rudi fece un sorrisetto ironico. “per pura bontà d’animo vero? Non certo per saltare l’ultima ora” continuò Lucia con tono sempre più canzonatorio.
“ma per chi mi prendi! Certo che l’ho fatto perché ero preoccupato per lei!” esclamò lui falsissimamente piccato.
La cosa fantastica era che per una volta era la pura verità! Lì per lì non aveva proprio pensato al suo tornaconto… aveva realizzato che accompagnando a casa Alice aveva saltato il test di storia, solo lungo il tragitto verso casa.
“vabbè…” sbuffò la donna “per stavolta passi dai… vado a vedere come sta Alice..”
“no!” la bloccò lui “cioè….” Balbettò davanti allo sguardo interrogativo di Lucia “vorrà dormire… lasciala stare..”
“mmm.. forse hai ragione… magari le porto una camomilla più tardi” concluse la donna dirigendosi verso la cucina.
Appena entrata però si appostò dietro la porta a spiare le mosse del ragazzino. Quello stette qualche istante a dondolarsi sui piedi nell’ingresso… poi lo vide buttare un’occhiata alla porta dietro la quale lei stava nascosta, e prendere di corsa le scale.
Aveva ragione. C’era qualcos’altro sotto. A una Liguori non la si fa!
Tuttavia decise di non intervenire momentaneamente.. avrebbe indagato nei prossimi giorni e avrebbe scoperto la verità.
Non poteva certo immaginare quanto fosse grave ciò che era realmente successo, ne che un suo tempestivo intervento in quel momento avrebbe evitato molti dei problemi dei giorni successivi.

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“Sardina sei qui?” bisbigliò Rudi affacciandosi alla porta della camera delle ragazze. Il primo posto in cui l’aveva cercata era nel bagno. È noto e risaputo che le donne quando hanno un problema vanno a piantare le tende in bagno.
Invece la trovò li. Stesa sul suo letto che gli dava le spalle. Raggomitolata su se stessa.
Rudi la guardò scuotendo la testa. L’ansia di prima gli stava risalendo. Il fatto che non gli avesse tirato contro ne oggetti ne insulti per essere entrato senza permesso non era affatto un buon segno.
“hei come stai?” le chiese sedendosi sul letto alle sue spalle.
Silenzio.
Rudi stava per scuoterla un po’ sulla spalla quando lei parlò… un attimo prima che la sfiorasse:
“sono stata una cretina” disse con voce dura. Il ragazzo la guardò sorpreso. “Jolanda aveva anche cercato di mettermi in guardia, ma io niente! Se non ci sbatto il naso contro le cose non le capisco, sono un idiota!” il suo tono era spaventosamente lucido rispetto a solo un’ora prima.
“complimenti per la scoperta! Io lo penso da secoli!” intervenne Rudi con aria scherzosa, aspettandosi un calcio, una gomitata, uno schiaffo… qualsiasi cosa. Era stufo marcio di vederla in quello stato catatonico. Ma neanche stavolta Alice gli diede soddisfazione:
“probabilmente per una volta avevi ragione” disse infatti.
Rudi sollevò gli occhi al cielo esasperato, indeciso se buttarla giù dal letto per stizza e sbattere lui la testa contro il muro. La voce “ragazza in depressione” era schizzata in cima alla sua lista delle cose più insopportabili della terra.
“non voglio neanche pensare a che sarebbe successo se non fossi arrivato tu” parlò di nuovo lei.. con voce ancora più cupa. Il ragazzo guardò la sua schiena sentendosi un tantino uno schifo, pensando al reale motivo per cui era andato a cercarla… tentò un ultimo disperato tentativo di farla arrabbiare, e in questo modo cancellarle quell’aria assente dal viso, quella fragilità che in lei trovava così detestabile.
“senti… a proposito di questo” cominciò “a dirti la verità non ero venuto perché ero preoccupato.. ma… perché volevo farti delle foto per ricattarti” buttò li attendendo reazioni.
“si, l’avevo immaginato che era qualcosa del genere.. ormai ti conosco” ribatté lei.
Rudi cominciò a considerare sul serio l’idea della testa nel muro. Ma allora non c’era davvero niente che potesse scuoterla un po’???? “non mi importa ora come ora” continuò Alice ignara dei suoi pensieri “quel che conta è che c’eri” concluse. Quindi mosse un braccio e gli cercò a tentoni la mano, senza voltarsi. L’afferrò e la tirò verso di se circondandosi la vita col suo braccio, strappandogli una esclamazione di sorpresa.
“hei hei hei! Smettila! Che dobbiamo fare? I fratelli zuccherini??” protestò lui in imbarazzo riprendendosi la mano.
Alice rotolò su se stessa girandosi dalla sua parte
“sei sociopatico lo sai?” gli disse.
“non so neanche che vuol dire!” ribatté lui riuscendo finalmente a strapparle uno sbuffo di risata.
“alleluia..” commentò il ragazzo.
“in che senso?”
“lascia stare..”

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“Giulio! Amore non fare così!” disse Lucia ad alta voce inseguendo il marito che, dopo la notizia di quello che era accaduto poco prima, era scattato su dal divano diretto alle scale. Con una faccia che non prometteva nulla di buono. “per favore… tesoro, non giungere a conclusioni affrettate come fai sempre!” insistette.
“tesoro fidati che io ho capito benissimo!” le rispose lui fermandosi solo un momento per guardarla in viso mentre parlava.
“he no! non mi pare che hai capito! Ti ho detto che Alice è stata male e che Rudi mi sembrava molto preoccupato, quasi in maniera strana! E tu te la prendi con lui!” ribatté Lucia con più veemenza. Giulio la ignorò e riprese la marcia iniziando le scale.
“Giulio!” incalzò lei cominciando ad arrabbiarsi.
“Tesoro, io Rudi lo conosco meglio de te. Quello quando comincia a fa il gentile è la volta buona che ha fatto qualcosa di grosso!” spiegò l’uomo senza fermarsi.
“e quindi che fai? Gli vuoi menare così tanto per sicurezza??” Lucia aveva preso addirittura a trattenerlo per la manica della camicia “magari parlagli invece e..”
“appunto” si intromise Giulio fermandosi di nuovo e girandosi verso di lei “vado su a fargli sputare la verità.… poi glie meno dopo!” concluse rincamminandosi.
Lucia si gettò ancora al suo inseguimento.
Ci si era praticamente attaccata addosso con tutto il suo peso quando arrivarono davanti alla camera dei ragazzi. Vuota.
Giulio si voltò (sempre con Lucia attaccata al braccio) e notò la porta semi aperta della camera delle ragazze. Dallo spiraglio i due videro i loro rispettivi figli minori intenti a parlare.
Alice stava stesa, Rudi seduto vicino a lei sul suo letto. Non si sentiva quello che si stavano dicendo ma Giulio vide la ragazzina abbozzare un sorriso di tanto in tanto. Poi Rudi strofinarle per un paio di secondi la mano sulla spalla.
La rabbia gli scemò tutta d’un colpo, rilassando i muscoli sotto il tocco di Lucia.
“ecco bravo..” gli sussurrò la donna all’orecchio.
“so carini vè?” commentò Giulio. Lucia sorrise ma non disse nulla. A dire la verità tutta questa complicità tra i due ragazzini la allarmava un tantino, ma si guardò bene dal dar voce ai suoi pensieri stavolta. Non voleva certo riscatenare il suo focoso marito.

“hai ragione amore, so sempre troppo prevenuto nei confronti di Rudi” commentò Giulio mentre riscendevano le scale “sembra proprio che non fosse una finta, s’è preoccupato davero!” aggiunse ridendo incredulo.
“te l’avevo detto!” rispose con un gran sorriso Lucia, prima di buttare uno sguardo preoccupato al piano di sopra. Forse era il caso di fare due chiacchiere con Alice più tardi!

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“senti, mo è il caso che vado” sentenziò Rudi a una certo punto “la natura chiama!” aggiunse facendo un gesto verso la porta del bagno. Aveva perso il conto di quando tempo aveva passato a parlare con Alice, tra l’altro senza neanche un insulto di mezzo.
“si bhè, puoi anche non mettermi a parte di questi tuoi spostamenti!” puntualizzò la ragazza.
Rudi ghignò e fece per andarsene, ma lei lo chiamò di nuovo “ah aspetta! Se mi da un momento ti ridò la maglietta” gli disse “così… non ti ci metto i germi..” aggiunse scherzando.
“non fa la finta tonta! Che lo sai che dicevo per scherzo!” ribatté lui “tienitela, me la ridai domani” aggiunse prima di uscire.

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Alice non si fece vedere per casa per tutto il giorno. Si incollò davanti al pc a scaricare musica e chattare su msn.. ben decisa a dimenticare a forza la brutta avventura di quella mattina. Anche se non era un impresa facile: continuava a rivedere le facce di quei due in ogni video musicale, a volte persino a riprovare la disgustosa sensazione delle loro mani addosso. Il tutto peggiorato dal dolore che sentiva salire dagli avambracci dove uno di loro l’aveva stretta. Sarebbero spuntati due bei lividi da quelle parti.
Fortunatamente l’impresa di riuscire a tranquillizzare Jolanda al telefono, che aveva dato di matto nonostante il messaggio di Rudi, le aveva tenuto la testa occupata per un bel po’.
Aveva rispiattellato anche a lei la scusa del malore inventata da Rudi. Non voleva che nessuno sapesse la verità. Quello doveva rimanere un segreto per sempre.

Lucia osservò compiaciuta il ben di dio di cena che aveva preparato. Niente di meglio per ben disporre il suo adorato maritino a qualsiasi verità stava per andare a estorcere, hem farsi confidare, da Alice.
Non fece neanche in tempo a uscire dalla cucina però, che la porta di casa si spalancò rivelando l’ingresso di Cesare, allarmatissimo, e Mimmo, piuttosto giù di tono.
“Mimmo! Tesoro che hai?” gli chiese Lucia precipitandosi da lui “cos’è quella faccetta?” aggiunse premurosa accarezzandogli la testa.
“sta male!!” esclamò Cesare facendola sobbalzare “è talmente caldo che ustiona sta povera creatura!” era indeciso se essere preoccupato o arrabbiato nero…. Come al solito. “sta mania della piscina.. non la capirò mai!.... che amarezza!” borbottò incamminandosi via.
I due lo guardarono andar via smadonnando, poi Lucia si riconcentrò sul bambino poggiandogli una mano sulla fronte.
“ho la febbre..” confermò lui con l’aria da “e che ci vuoi fare?” Lucia gli sorrise teneramente.
“su, vieni.. ora ci occupiamo io e papà di te” gli disse.
Buttò un’occhiata alle scale ricordandosi di Alice, quindi andò in soggiorno dove Giulio guardava beatamente la televisione.
“amore, Mimmo ha la febbre alta!” gli disse. Giulio fece quasi un salto dal divano precipitandosi dal piccolo “senti caro… non è che potresti pensarci tu a lui? Io dovrei..” non fece in tempo a completare la frase che la porta di casa si spalancò di nuovo con un tonfo, lasciando entrare questa volta prima Eva, e neanche due metri dopo Marco, entrambe a passo di carica.
“potresti smetterla di fare la cocciuta solo per un momento e ascoltarmi???” le gridò lui dietro seguendola per le scale.
“si Marco! Quando cresci fammi un fischio!” ribatté lei a voce ancora più alta.
“oh! Oh! OH! Che diavolo è successo???” gli chiese Giulio venendo deliberatamente ignorato dai due ragazzi.
L’uomo sbuffò alzando gli occhi al cielo masticando tra i denti un “ma perché a me?” e si apprestò a raggiungerli. “amore perdonami, puoi occuparti tu di Mimmo mentre io vedo di evitare la guerra nucleare?” le disse supplichevole “le medicine sono…”
“nel terzo ripiano della cucina” lo interruppe lei con un sorriso stanco “lo so tranquillo. Vai! Qui ci penso io!”
Giulio le rivolse un sorriso stravolto salendo le scale. Lucia sospirò. Chiacchierata rimandata a domani.


ps dell'autrice: allora vi sta piacendo?? anche le persone che mi hanno tra preferiti.. apprezzano??? vi prego abbiate pietà di un autrice insicura! ditemi che ne pensate!

ps 2: ho cercato di rendere anche i dialoghi stile cesaroni mettendo gli intercalari del mio bellissimo dialetto: il romano! spero vi piaccia ^^

  
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