CAPITOLO
6: LA FRANKY FAMILY
Chopper e Tsunade cercarono Robin per tutta la città senza
trovare neanche un indizio su dove fosse finita.
Semplicemente un attimo prima era lì con loro e quello dopo
era sparita.
Il come e il perché restevano un mistero.
Chopper si sentiva in colpa perché si era distratto un
attimo mentre guardava i libri in esposizione in una libreria e si
dava la colpa di averla persa di vista.
Tsunade aveva provato a tirarlo su di morale, ma non c'era
riuscita.
La donna sapeva solo una cosa: non appena avessero ritrovato Robin
l'avrebbe fatta parlare con le buone o con le cattive.
Una spiegazione era quanto meno d'obbligo.
Alla fine i due decisero di dividersi per coprire un'area di
ricerca più ampia con l'accordo di trovarsi alla nave qualche
ora dopo.
Chopper vagò per la città alla ricerca della
compagna e finì per imbattersi in Sanji e Kakashi che stavano
tornando alla nave con le provviste.
Vedendo la renna così abbattuta i due si chiesero cosa
fosse successo.
Il medico raccontò cosa fosse successo ai due che si
guardarono un attimo spiazzati per poi decidere di unirsi alle
ricerche.
<< Aspettate un attimo >> disse Kakashi ai due mentre
componeva una serie di sigilli con le mani.
Sanji e Chopper guardarono perplessi il ninja albino non capendo
cosa volesse fare.
<< Tecnica del richiamo! >> disse Kakashi premendo il
palmo della mano a terra.
Da una nuvola di fumo apparirono un gruppo di otto, tutti con il
coprifronte di Konoha e una giacca ninja.
<< Cosa c'è Kakashi? >> disse il più
piccolo di loro, un carlino.
<< E questi da dove spuntano fuori?! >> chiese Sanji
sorpreso.
Ok, un rospo era un rospo, seppur più grande del normale,
ma otto cani? Erano un po' tanti. Pensava di vederne uno solo,
com'era successo con Naruto, massimo due ecco.
<< Ehi, biondino, noi non siamo questi chiaro? >>
rispose lo stesso cane di prima.
<< Calma Pakkun, non è il caso di scaldarsi.
Comunque, mi servirebbe un favore. >> calmo le acque il copy
ninja. Non era proprio il caso di mettersi a litigare.
<< Parla pure Kakashi >>
<< Pakkun, dovresti andare a cercare Naruto, ci servono i
suoi cloni, mentre gli altri dovrebbero cercare di rintracciare
un'altra persona. >> espose l'albino.
<< Va bene. Dicci solo dove possiamo trovare l'odore di chi
stai cercando >> acconsentì Pakkun.
<< Ecco qui >> disse Chopper. Aveva tirato fuori dal
suo zaino un libro che Robin gli aveva restituito di recente e lui
voleva vedere se trovava il secondo volume in una delle librerie
della città.
I cani annusarono e poi partirono a svolgere il loro compito.
Pakkun fu l'ultimo ad andarsene non senza commentare sul fatto che
Sanji era in compagnia della propria evocazione e si meravigliava di
loro, bah.
<< E adesso? >> chiese il cuoco biondo.
Era leggermente seccato dal fatto che un cane lo avesse
rimproverato, ma ci avrebbe pensato dopo.
<< E che vuol dire i cloni di Naruto? Ce ne sono altri? >>
chiese Chopper non capendo cosa avesse voluto dire Kakashi con
quell'espressione.
<< Adesso continuiamo le ricerche e vediamo se i miei cani
trovano qualcosa con il loro fiuto. E, Chopper, esiste una tecnica
ninja che permette di creare molte copie di se stessi. Naruto è
quello che riesce a farne il maggior numero, ecco perché ho
chiesto a Pakkun di rintracciarlo. >> spiegò il copy
ninja con calma.
I due annuirono alla spiegazione e tutti e tre continuarono le
ricerche.
Dopo una decina di minuti Kakashi si vide piombare davanti un
Naruto alquanto seccato che chiedeva perché gli servissero i
suoi cloni.
<< Robin è sparita e non riusciamo a trovarla, ci
servirabbe una mano grazie. >> riassunse la situazione
l'albino.
<< Ancora non capisco >> ammise il ragazzo per poi
ricevere un calcio in testa da parte del cuoco.
<< Ma sei proprio idiota! Più gente la cerca, prima
la troviamo! >> gli sbraitò contro.
<< Ahia! E dirlo subito no?! >> si lamentò
Naruto.
Kakashi fece un sospiro rassegnato, il suo allievo non sarebbe mai
cambiato.
<< Allora? >> chiese per evitare che quei due
cominciassero a litigare.
<< Subito! >> Naruto creò un gran numero di
cloni al volo e tutti, partirono alla ricerca di Robin.
Solo in quel momento Chopper si accorse della mancanza di
qualcuno.
<< Ma dov'è Hinata? >> chiese.
<< Non l'avrai lasciata da sola, vero? >> indagò
Kakashi.
<< Non lo farei mai! Per chi mi hai preso maestro?! Non sono
così idiota! >> protestò il biondo offeso.
Sanji gli lanciò un'occhiata alquanto scettica.
<< Allora, per favore, dì all'originale di non fare
cavolate. >>
Quello che ormai si era capito essere un clone di Naruto sparì
imbronciato in una nuvoletta di fumo.
Con un piccolo sorriso di Kakashi tutti ripresero le ricerche che
si rivelarono infrottuose.
I cani tornarono dicendo che c'era una traccia ma che finiva in un
vicolo cieco e di Robin nessuna traccia.
I cloni di Naruto non trovarono nulla e ormai era ora di tornare
alla nave.
Avrebbero informato gli altri e deciso cosa fare tutti assieme.
*****
Verso sera si ricongiunsero tutti alla nave, ma quello che
trovarono non piaccue a nessuno.
Usopp era a terra, pesto, pieno di lividi e botte, al limite
dell'incoscienza.
Tsunade e Chopper, non appena lo videro, lo presero e lo portarono
nell'infermeria della nave per prestergli tutte le cure necessarie.
Quando, dopo averlo fasciato peggio di una mummia, riuscirono a
riportarlo un po' in qua, Usopp raccontò di come aveva cercato
di recuperare i due milioni che quelli della Franky Family gli
avevano rubato senza riuscirci.
A sentire ciò Rufy ebbe un moto di rabbia incredibile.
Nessuno poteva toccare i suoi amici e passarla liscia. Nessuno.
Sul gruppo cadde una cappa di serietà che mai si era vista
prima.
Cappello di Paglia non disse nulla. Semplicemente si mise bene il
cappello in testa e uscì diretto verso il luogo che Usopp
aveva indicato come la sede della Franky Family.
Zoro, Sanji e Naruto lo seguirono.
I primi due perché Usopp era loro amico e compagno, e per
assicurarsi che Rufy non esagerasse come suo solito.
Naruto perché non sarebbe riuscito a stare fermo lì
neanche volendolo e perché era dello stesso stato d'animo di
Rufy. Non dovevano toccargli gli amici. Punto.
Kakashi decise di restare alla nave in caso di brutte sorprese.
Anche se, ora come ora, Tsunade sarebbe stata capace di distruggere
un esercito da sola visto il suo umore.
Nessuno si accorse che Itachi era già partito.
Così, mentre Nami e Hinata aiutavano Chopper e Tsunade e
Kakashi stava di guardia, i ragazzi si avviarono.
Quando i ragazzi arrivarono alla sede della Franky Family
trovarono Itachi in piedi, immobile, che guardava fisso i membri
della banda.
Questi erano, come dire... semplicemente terrorizzati.
Eppure sembrava che l'Uchiha non avesse mosso un muscolo.
<< Non volevamo! Giuro che non volevamo! Ma quei soldi
servivano al nostro capo! Non vi daremo più fastidio! Lo
giuro! >> disse il loro capo in ginocchio.
<< Ma che cavolo...? >> fu la reazione di Zoro, Sanji
e Naruto.
Rufy invece esplose a scoppio ritardato.
Dopo un attimo di smarrimento partì in quarta a chiedere a
Itachi cosa aveva fatto e come c'era riuscito.
La scena era surreale.
Itachi fermo, immobile, in silenzio, con Rufy che cercava in tutti
i modi di farsi dire cosa aveva fatto sotto gli sguardi perplessi e
terrorizzati dalla Franky Family.
Il tutto osservato dai due biondi e il verde che non ci stavano
capendo un tubo.
<< Qualcuno vuole spiegarci cos'è successo? >>
proruppe Zoro rompendo l'atmosfera che si era creata.
<< Nulla. Ho solo chiarito la situazione con questi signori.
>> rispose Itachi pacato.
<< Noto. >> ghignò lo spadaccino.
Qualsiasi cosa avesse fatto il moro, aveva avuto il suo effetto.
Però peccato, ci teneva a menare un po' le mani.
<< Però non vale! Volevo sistemarli io! >> si
lagnò Rufy come un bambino a cui era stato tolto il giocattolo
preferito.
Itachi non disse nulla, semplicemente, com'era arrivato se ne
andò, tornò alla nave.
<< Strano il tuo amico >> commentò Sanji
diretto a Naruto accendendosi l'ennesima sigaretta della giornata.
Il ninja biondo non sapeva che pensare.
Non credeva che Itachi si potesse comportare così.
Il momento di smarrimento durò solo qualche attimo, poi,
dopo un'occhiata tra loro e Rufy, tutti e quattro partirono alla
carica.
Anche loro avevano bisogno di sfogare un po' di rabbia e tensione
accumolata.
E uno scontro era proprio l'ideale.
Una volta che ebbero distrutto la sede della Franky Family,
soddisfatti, decisero di tornare alla nave visto che il denaro,
ormai, era irrecuperabile.
Di sicuro i loro avversari non li avrebbero dimenticati
facilmente.
Una volta tornati alla nave, però, si presentò un
altro problema.
Primo fra tutti: dov'era finita Robin?
Secondo: la nave era irreparabile. Che fare?
Rufy sembrava avere le idee chiare. Bisognava comprare un'altra
nave. Avevano ancora un milione, potevano permettersi qualcosa di
decente.
Anche la maggior parte degli altri sembrava d'accordo.
Tsunade, Kakashi, Zoro, Sanji, Chopper e Hinata capivano la
decisione.
Per una volta Rufy si comportava da persona responsabile. Per una
volta usava la testa. Per una singola volta prendeva una decisione
dopo averci pensato sopra.
Naruto non ci dava molto peso alla decisione.
La nave non poteva più andare per mere quindi andava
cambiata. Punto e fine.
Nami invece non capiva. O meglio, capiva le motivazioni di quella
scelta, ma non riusciva a capire come Rufy potesse fare quella scelta
con così tanta leggerezza, con così tanta non curanza.
Quella nave li aveva portati fin lì, li aveva aiutati, era
stata una loro compagna di viaggio e ora lui stava parlando di
cambiarla. Ma come poteva?
Per i ninja il discorso era diverso. Loro erano arrivati lì
all'improvviso, senza nemmeno sapere come, e non erano stati
abbastanza a lungo su quella nave per affezionarvici.
Per i pirati sarebbe stato un lutto, una perdita vera e propria ma
andava fatto.
Mentre Tsunade e Chopper sistemavano le ultime bende di Usopp si
sentì solo una parola.
<< No. >>
Scusatemi! Scusatemi! Scusatemi!
Scusatemi! Chiedo umilmente perdono!
Ma prima di lanciarmi pomodori, frutta
marcia o qualcosa di più pericoloso, lasciatemi spiegare un
momento ok?
Tra università, esami che non
vanno quando dovrebbero e che se vanno fanno leggermente pena ma non
hai il tempo materiale per rifarli quindi accetti il voto che ti
capita.
Tra poca voglia di scrivere, poche idee e
altri problemi per la testa, mi dispiace per il ritardo immenso.
Giuro però che non ho nessuna
intenzione di abbandonare le mie storie. Lo prometto. Le finirò.
Quando non lo so, ma le finirò.
Alla prossima, sperando che sia presto.
Iaele
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