Lo specchio che attraversò l’impavido Topolino
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 AAGHGAGAGGA!Un cappello, un sorriso. Una nuvola nel cielo, del sangue mestruale sui peni degli alberi. Una valanga di vomito sulla scalinata del re; ancora una volta si può vedere la città sopra le nuvole, ogni casa e ogni genere di perversione dell’animo umano. Potrei elencarvi qualsiasi cosa, ogni desidero inconscio dell’uomo, della donna e di ogni bambino. Attraversai quelle strade del terrore in preda alla leptospirosi, dagli occhi mi usciva un liquido biancastro, vomitevole, e dall’ano una squamosa palla rossa, con crosticine azzurre che tanto mi ricordavano i led del Natale passato. ANCORA UNA VOLTA La scalinata in mezzo all’oceano, un testicolo mezzo squartato in mano ad un bambino, la volontà del signore fuori dalla finestra di Dio. CHE DOLORE. CHE DANNATO DOLORE. Bellissimo. E’ sempre tutto così dannatamente bellissimo. ANCORA UNA VOLTA Il caldo, le mie caviglie, mi sudano le ascelle. Sentivo l’espressione del male quando mi guardavo allo specchio, il mio viso riflesso al contrario, la croce dei cartoni sulla mia schiena; qualcuno mi stava frustando, e di tanto in tanto sorridevo quando osservavo la pelle grattata, scabra e vecchia balzare via e divenire profumo di vagina. Bellissimo… “EHI, cosa si prova a vomitare?” Entra in una stanza logora, c’è ancora lo scarico sporco di sangue; della carta igienica si appiccica sotto il tuo piede, senti le mura mentre assaporano la tua carne; tieni la mano ferma sullo spigolo alla tua sinistra, poi un calore improvviso ti ricopre la mente, ti offusca i sensi e senti un bozzolo di carne fuoriuscire dalla bocca. CALORE-ESPLOSIONE-ORGASMO. Sporca il cesso quanto ti pare tanto c’è Minnie che pulisce con la sua simpatia… AAGHGAGAGGA! |