Sistema Reika

di EsterElle
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Intermezzo
RISVEGLIO

 
 
 

 
 
 
“Reika? Riesci a sentirmi?”
“Lasciala in pace, Liv, è troppo presto”
“Non posso vederla così …”
“Mi dispiace. John ci è andato giù pesante, eh?”
“Reika sono io, mi riconosci?”
“Così la tormenti pero!”
“Che vuoi saperne, tu. Rei-rei, dai, apri gli occhi!”
“Hai sentito cos’ha detto Dave: starà bene, non serve preoccuparsi”.
 


Si, sto bene.
No, mi fa molto male la testa e le palpebre sembrano macigni.
Qualcuno parla. Cosa sta dicendo?
Sei tu Jun? Hector? Oh, no. Non sembrano le loro voci.
Ma dove sono?
Provo a sollevare un braccio e la carezza delle lenzuola morbide sulla pelle è dolcissima. È un letto comodo, quello in cui mi trovo.
 


“Ma allora mi senti! Hai visto anche tu Abe? Si sta svegliando!”
 


Ancora quella voce. Chi sarà?
Devo aprire gli occhi, almeno provarci. Ma sono così stanca e che dolore alla testa!
No, non ce la faccio.
 


“Andiamo, Reika, torna tra noi”
 


Qualcosa di liscio e caldo mi sfiora la fronte e un dolce sentore di fiori accompagna il gesto. Ma come, la voce non sa che le carezza sono vietate?
Qualcuno ride.
 


“Non sembra gradire le tue effusioni, Livie”.
“Smettila. Non vedi che la confondi?”
“Ahi! Tieni giù quelle mani, scema”
"Sono qui, amica mia, ti sto aspettando”.
 


Per prima cosa vedo una nuvola di luce, dei contorni enormi e indefiniti, vedo aloni di un caldo biondo.
Com’è diventato strano il mondo!
Poi tutto sembra farsi chiaro e dalla luce nascono occhi e labbra, pelle candida, guance rosate e sorrisi. Una ragazza giovane è chinata sul mio viso e un’ombra scura torreggia alle sue spalle.
“Bentornata” mi dice lei e il suo sorriso si apre ancora di più.
Ha un volto familiare.
Che fine ha fatto la mia voce per dar corpo alle mille domande che ho?
“Come ti senti?”
La mia mano scatta automaticamente alla testa, palpando i riccioli ribelli e qualcosa di spesso, fatto di stoffa. Delle bende, credo.
“Si, lo so, fa male. Da brava, mettiti comoda” mi invita la ragazza, posando le sue mani sulle mie spalle.
Perché continua a toccarmi?
“Abe, va a chiamare Dave” comanda, senza smettere di guardarmi.
L’ombra alle sue spalle sbuffa e poi sparisce.
“C’è qualcosa che desideri, Reika? Puoi dirmelo”.
Capire chi sei e dove sono, perché mi trovo in questo letto, chi mi ha ferita, che fine hanno fatto i miei compagni.
“Acqua” mormoro.
La ragazza è gentile, mi porge il bicchiere e mi aiuta a bere, dato che sono tanto debole: l’acqua non è frizzante, noto. Che peccato.
In automatico allungo la mano, il palmo aperto, per ricevere il Crill.
Il suo sorriso si smorza e scuote leggermente la testa.
“Non adesso” dice. “Ora riposa” e, con un’altra carezza, fa precipitare la stanza in una dolce penombra.
 







 
 
 
Note
Questo non è un capitolo, ovviamente!! E' solo un intermezzo, per prendere le distanze da quello che è successo fin ora e introdurci in un nuovo mondo... io vi aspetto lì, nel cuore della storia! ;)
Pubblicherò molto presto il prossimo, e ultimo, capitolo!
Un saluto,
Ester





 
 
 
 
 
 
 




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