Quando Kagome aprì gli occhi
non riuscì subito a mettere ben a fuoco le immagini davanti a lei.
Dovette sbattere una seconda
volta le palpebre per rendere le forme
e i colori attorno a lei ben definiti, e non sformati e indecifrabili.
Si mise seduta, portandosi
una mano alla fronte. “Ahi, che mal di testa…..ma….dove sono?”
Si guardò attorno, non
riconoscendo quell’ambiente: era distesa su un tatami ed era stata ben coperta;
vicino a lei vi era un grande pentolone fumante, dal quale proveniva un profumo
molto dolce.
“Come sono finita qui?”
Kagome si sforzò per tentare di ricordare gli ultimi avvenimenti: ricordò il
demone venirle contro, e poi di aver sbattuto la testa a terra, ricordò il
piccolo Atreju…e infine…ben visibile nella sua mente, apparve Inuyasha che la
sollevava fra le sue braccia e la portava in salvo.
“Inuyasha?……”
Un piccolo rumore cigolante
arrivò alle sue orecchie e, un attimo dopo, gli occhi di Kagome furono trafitti
da un caldo raggio di sole.
“Bene, ti sei svegliata
finalmente”
Fu la voce di una donna a parlare, una voce molto calda
e profonda.
Istintivamente Kagome voltò
il viso verso la porta ma fu costretta a proteggersi gli occhi con un braccio
per non essere accecata dai raggi del sole che penetravano all’interno.
La figura in ombra di una
sacerdotessa fu tutto quello che inizialmente vide; anche se le immagini non le
erano chiare potè riconoscerne le lunghe vesti e i capelli raccolti in una coda
bassa.
Quando la donna aprì del
tutto la porta della casa, la luce che colpì Kagome fu troppo forte e lei
dovette chiudere gli occhi.
“Scusa” si sentì dire.
“Fuori c’è un bel sole estivo”.
Questa voce…………lei conosceva
questa voce!! Ma non poteva essere!! Era assurdo!!!!
Scansò il braccio dal suo
viso e aprì gli occhi, trovandosi finalmente faccia a faccia con la
sacerdotessa misteriosa, e per poco Kagome non svenne nuovamente.
La ragazza davanti a lei
parve accorgersene perché le si inginocchiò davanti sorridendole.
“Calma Kagome…..prendi un
bel respiro e rilassati”. Le disse.
“Ma come è…possibile?”
Un altro sorriso della
donna.
“Tu sei…..me…..” “Capisco il
tuo stupore ma tranquilla, non sei impazzita….io sono te, si”
“Io, non ci capisco più
nulla…pensavo di essere finita nel futuro….e poi ho creduto di essere arrivata
nel passato, fino a quando non ho capito che non mi era mai mossa da
futuro…cioè, dal mio futuro, non dal tuo…e ora dove sono?!!”
La Kagome del futuro vedendo
se stessa agitarsi come e dimenarsi in preda ai dubbi e allo stupore, cercò di
calmarla poggiandole una mano sulla spalla.
“Kagome stà tranquilla….si è
vero, la clessidra che ti ha dato tuo…ciòè, il nonno, ti ha veramente portata
nel futuro…nel tuo futuro…. che come vedi, sarà nell’epoca Sengoku.”
Kagome finalmente si calmò,
ascoltando per bene tutto quello che l’altra se stessa le aveva appena detto.
“Questo è veramente il mio
futuro?…Ma, io ho visto quei bimbi….Atreju e Mari…e lei chiamava Kaede zia….”
La Kagome del futuro si alzò
andando verso la porta. “Mari, amore vieni qui”
Un attimo dopo, quella
simpatica bimba dai lunghi capelli neri, e gli occhi ambrati entrò nella stanza
trotterellando.
Kagome arrossì leggermente
guardandola: era carinissima…una vera bambolina.
La piccola le si avvicinò
porgendole una cosa che teneva stretta nella mano. “Questa è tua?” le disse.
Con grande sorpresa di
Kagome, Mari le aveva appena porto la clessidra magica.
“Si, grazie piccola….” Le
disse sorridendo.
“L’ha trovata vicino all’
luogo del vostro incontro” Le spiegò l’altra Kagome.
La bimba continuava a
sorriderle, e Kagome non potè che riconoscere se stessa in quella espressione
così sincera.
“Ti va di venire fuori a
giocare?”Le chiese Mari prendendola per mano.
Il cuore di Kagome fu
colpito da una sensazione tanto strana e nuova quanto forte; sentì come se il
suo essere fosse stato all’improvviso riempito d’amore e di calore; forse solo
un’altra volta aveva provato una sensazione simile: la notte in cui lei e
Inuyasha erano stati attaccati dai demoni ragno e Inuyasha era stato colpito
dal loro veleno mentre era in forma umana.
Kagome ricordava
perfettamente il tumulto che aveva colpito il suo cuore, quando quella notte,
per la prima volta, Inuyasha si era aperto con lei, rivelandole che in realtà
adorava il suo profumo.
Allora non sapeva
esattamente perché una rivelazione simile l’avesse toccata tanto nel profondo,
in quanto non si era ancora resa conto di starsi innamorando di lui sempre di
più.
“Mari, lascia stare la
nostra ospite….va tu fuori a giocare” Le disse sua madre.
“Stai ancora male?” Chiese
Mari con un velo di tristezza nella voce e guardando profondamente Kagome negli
occhi.
Con il cuore e la mente
ancora in confusione, Kagome le si inginocchiò davanti, carezzandole il
testolina.
“No, non stò male….vengo
volentieri fuori con te”.
“Evviva!!!” Saltellando per
la gioia, Mari uscì dalla capanna, felice di sapere che poco dopo la giovane
donna l’avrebbe raggiunta.
La Kagome del futuro sorrise
rivolgendosi poi all’altra se stessa.
“Perdonala ti prego. Mari è
un terremoto di allegria….non ci si annoia mai con lei. E’ una bimba molto vivace.”
“No…non preoccuparti….” La
voce di Kagome era quasi un sussurro; non riusciva a staccare gli occhi dal
punto in cui pochi istanti prima era la piccola.
“Quella bambina è…..lei è
veramente…” Si fermò, girandosi per incontrare lo sguardo di Kagome adulta.
“Tua figlia.?”
Finalmente era riuscita a
dirlo, e a liberarsi di quel ribile ma meraviglioso dubbio che l’assaliva.
“E’ nostra figlia…..perché
un giorno ci sarai tu qui al mio posto”
Kagome aprì leggermente la
porta della capanna, per osservare da lontano Mari, giocare con un’altra
ragazzina dai lunghi capelli neri.
“Quella è la mia bambina…..”
Ora una nota di gioia coloriva la sua voce.
“E’ bellissima” Aggiunse.
“Si…..è la luce dei miei
occhi….il mio cielo e il mio sole.”
“Quindi Atreju è il suo fratellino?….Anche
lui sarà mio figlio?”
“E’ già……”Sorrise l’altra.
Kagome cadde sulle
ginocchia, completamente spiazzata da tutte quelle rivelazioni.
“Scusa è che……troppe
emozioni tutte insieme.” Disse, mentre l’altra si chinava al suo fianco.
“Lo immagino…..” “Sai, prima
di arrivare qui….io e Inuyasha avevamo litigato….ero vera,emte fuori di
me…..mentre ora….scoprire tutto questo….”
“Sei felice vero?”
“Felice?….Mi chiedi se sono
felice?” Disse fissandola dritta negli occhi mentre una strana luce le
avvolgeva il viso. “Giorno dopo giorno non facevo altro che tormentarmi sul mio
futuro, una volta sconfitto Naraku. Pensavo che sarei tornata a casa e che non
l’avrei più rivisto. Inoltre, ci sono giorni in cui vivo nel terrore che
Inuyasha possa trovare nuove tracce di Kykio e correre da lei lasciandomi sola.
So che non dovrei parlare
così” Aggiunse abbassando lo sguardo. “Non è giusto. Io posso stare con
Inuyasha ogni giorno….mentre Kykio…..e lei lo ama esattamente come me. Inoltre,
io sono viva. Per questo ogni volta che faccio certi pensieri mi sento in
colpa. Tutta via, l’immagine di Inuyasha e lei stretti l’uno all’altra è come
un coltello che mi trafigge il cuore.”
“Si….lo ricordo bene. La
volta in cui Naraku attaccò Kykio sull’ Aqurei, Inuyasha era veramente distrutto.
Avrei tanto voluto aiutarlo in qualche modo, ma sapevo che non avrei mai potuto
chiudere quella ferita. Soffrivo nel vederlo così….e soffrivo perché mai come
allora ai miei occhi, il suo amore per Kykio era manifesto.”
“Tutta via, anche se ero consapevole
che non avrei mai potuto scacciare il ricordo di Kykio dal cuore di Inuyasha,
sapevo che gli avrei voluto sempre e incondizionatamente bene.” Finì la Kagome
del presente.
“Mi chiedi se sono
felice?….Non sono mai stata più felice nella mia vita” Aggiunse, mentre due
calde lacrime le rigavano il viso. “Loro hanno un passato che non può essere
dimenticato o cancellato, non sarebbe nemmeno giusto farlo. Ma io ho un
presente da vivere con Inuyasha, stò con lui tutti i giorni…..e ora, so che
avrò anche un futuro meraviglioso al suo fianco. Un futuro mio…nel quale lo
farò felice, e nel quale lui sarà solo mio.”
“Non chiedermi di dirti che
ne sarà di Kykio, Kagome. Non posso farlo.” Le disse l’altra.
“Quello che hai scoperto è
sufficiente.” Disse alzandosi. “Ti dico solo una cosa”.
Kagome la fissò, alzandosi a
sua volta. “Non odiarla…..” “Ma io non la odio!!” Si affrettò a dire Kagome.
“Ammetto che più di una volta ne sono stata gelosa…e forse lo sono anche
adesso…..ma non la odio….non la odio.”
Kagome le sorrise. “Ne sono
felice. Col tempo capirai anche perché”
La Kagome adulta aprì la
porta della capanna. “Vieni, ci sono alcuni amici che vorranno salutarti”
Una volta fuori, subito Mari
le corse incontro sorridente. “Sei arrivata finalmente!!”
La prese per mano. “Vieni!!”
Kagome si fece guidare dalla
piccola verso la ragazzina che poco prima aveva visto giocare con Mari proprio
li fuori.
“Ciao Kagome” La salutò
questa.
A Kagome bastò un attimo per
riconoscerla. “Non ci posso credere?!…Ma tu sei Rin!”
“Si….ora vivo qui con voi,
ma il signor Sesshomaru viene spesso a trovarmi…e anche Jaken!”
“Sesshomaru in questo
villaggio?” “Si!” Sorrise compiaciuta Rin.
La piccola che era stata
salvata molto tempo prima dal fratello di Inuyasha era si cresciuta, ma aveva conservato
la sua aria fresca di bambina, la sua dolcezza e il suo sorriso travolgente.
“Rin ora vive con me.”
Aggiunse la vecchia Kaede che si era avvicinata a Kagome.
“Vecchia Kaede!” “Devi
perdonarmi se ieri ti ho aggredito ma, ho temuto fossi un demone venuto per
catturare Mari.”
“Ciao Kagome!!”
“Kagome!!!!!!”
Altre due persone si
avvicinarono alla ragazza: una ragazza bella e bruna e un giovane demone dagli
occhi verdi e lo sguardo simpatico.
“Sango! Shippo!!!Siete
voi!!”
Kagome non resistette e si gettò
fra le braccia dell’amica.
“Ci eravamo già viste noi
due no?” Le disse la sterminatrice.
“Si è vero…ma non abbiamo
avuto tempo per salutarci come si deve.” Disse Kagome.
Le parole di Kagome furono
seguite da una specie di miagolio proveniente dalla spalla di Sango.
“Kirara” La gatta si lanciò
fra le braccia di Kagome leccandole il viso e ricevendo subito alcune carezze.
“Ti devo ringraziare Kirara, se non ci fossi stata tu prima….”
“Povera Kirara, era venuta a
cercarmi e quando siamo tornate a prendervi, tu e Atreju eravate spariti.”
Disse Sango. “Ci siamo prese un bello spavento.”
“Ma come a loro baci e
carezze e a me niente!!!!! Rimpiango quando ero cucciolo!” Si lamentò Shippo.
“Oh Shippo” Kagome lo
abbracciò stretto. “Come sei cresciuto. Adesso sono costretta ad alzare la
testa se voglio guardarti negli occhi.” Sorrise, facendo arrossire il demone
volpe.
“Sono diventato anche molto
forte sai?! Inuyasha mi stà allenando bene”
“Inuyasha…..”
Istintivamente, Kagome iniziò a guardarsi attorno per cercare di scorgere il
mezzodemone, ma di Inuyasha pareva non esservi traccia.
“Non è qui adesso.” Le disse
Kagome adulta, notandolo. “Ma presto tornerà. Era molto in pena per te”
Kagome annuì. “E Miroku?….”
Chiese poi. “Purtroppo è dovuto andare a uno dei villaggi vicini questa mattina
presto per un esorcismo. Sai ora lo fa seriamente” Spiegò Sango.
“Ha messo la testa apposto
allora!” “Già, dopo il matrimonio è cambiato molto. Sono una donna molto
fortunata”
Il viso di Kagome si
illuminò. “Allora vi siete sposati?!!!”. Sango annuì.
“Oh evviva!!!!!!!….Sono
felice per voi!!” Le disse Kagome, prendendo le mani dell’amica.
“Grazie…”
“Quindi la bambina che ho
visto con te è figlia di Miroku!”
“Già….si chiama Sumi…ma
abbiamo anche altri due bambini.”
Le disse facendole un segno
con la mano verso il fiume, dove due bimbe stavano giocando.
“Sono gemelle. Sumi e Sura.”
Kagome le guardò raggiante
di gioia. “Sono meravigliose. Somigliano molto a Miroku!”
“Si è vero….mentre Juri,
nostro figlio più piccolo somiglia più a me.”
“E dov’è adesso? Mi
piacerebbe conoscerli!”
“E’ con il suo amato zio
Koaku…sono praticamente inseparabili. Quando Miroku è via per lavoro, Juri stà
sempre in giro con lo zio a caccia di demoni” Scherzò Sango.
“Un vero ometto!!” Rise
Kagome.
“Basta adesso.” S’intromise
la vecchia Kaede. “Non va bene che le raccontiate tutte queste cose. Già ciò
che ha visto è grave, ora sarà meglio non peggiorare le cose”
“Hai ragione Kaede.” Disse
La Kagome di quell’epoca .
“Capisco….” Asserì mogia
l’altra.
“Solo una cosa però” Chiese
poi. “Perché quei demoni ci hanno attaccato? Cosa volevano da Atreju e ….dov’è
ora?”
Fu Kagome a risponderle. “Di
questo vorrei che ne parlassi con un’altra persona……Mari?”
Chiamò poi la figlia per
cambiare discorso.
La bambina arrivò di corsa.
“Perché ora non giocate un po’ assieme vi va?…Le puoi mostrare anche l’arco di
mamma.”
“Voi vederlo?” Le chiese
Mari.
Kagome sorrise.
“Certo….quello che voi”
La piccola la prese per
mano, iniziano a correre verso la capanna.
“E’ bellissimo e quando sarò
grande la mamma ha detto che sarà mio!!”
Quando furono sparite
all’interno della capanna, la vecchia Kaede si avvicinò a Kagome.
“Kagome dobbiamo parlare”
“So già che voi dirmi e sono
d’accordo. Ho già preparato tutto mentre dormiva.”
“Mi dispiace ma lasciare le
cose così è troppo pericoloso…..”
“Si….lo so…”. Rispose con
una nota di tristezza la giovane sacerdotessa.
La piccola Mari aveva
mostrato a Kagome l’arco di sua madre, custodito con cura nella capanna.
La ragazza lo prese fra le
mani e subito avvertì una strana sensazione avvolgerla: da quell’arco proveniva
un grande potere spirituale, un potere che per ora di certo lei non possedeva.
Doveva aver studiato tanto
in quegli anni.
“E’ bello vero?…Ora la mamma
dice che sono piccola ma presto mi insegnerà ad usarlo. Ma non basta perché sai
il mio papà è un demone forte forte, e anche io voglio diventare forte come
lui!!”
“Ma certo, la più forte di
tutte” le sorrise Kagome.
“Purtroppo la spada di mio
padre andrà al mio fratellone, ma da grande diventerò più forte di lui perché
anche io la voglio usare uffa!!” Disse con il broncio.
“Lui la può avere perché un
maschio….e non è giusto.”
“Ma non sei felice di avere
l’arco di mamma?” Le chiese Kagome un po’ dispiaciuta che magari la figlia
potesse preferire l’eredità di Tessaiga alla sua; ma allo stesso tempo
divertita dal temperamento di Mari.
“Certo che sono contenta! La
mia mamma è la più brava di tutte!! Ma non è giusto che Art possa fare tutto
perché è un maschio e io una femmina.”
“Su questo hai ragione. Ci
dobbiamo far valere Mari!”
“Anche la mamma lo dice
sempre con papà quando lui è…….”
Mari non riuscì a finire la
frase, sembrava che non ricordasse una parola.
“Come si dice quando uno ti
vuole proteggere troppo?” Chiese, con lo stesso sguardo che le rivolgeva
Inuyasha ogni volta che si trovava di fronte a una delle cose “strane” che
Kagome portava dal suo tempo.
“Iperprotettivo?”
“Si quello….allora lei lo
manda sempre a cuccia!” Rise la piccola e anche Kagome rise assieme a lei.
Passarono molto tempo assieme
a parlare.
Kagome avrebbe tanto voluto
farle qualche domanda in più, ma non voleva creare qualche problema, così si
trattenne e seguì le istruzioni di Kaede.
Si ricoceva molto in quella
bambina, ma vi era tanto anche di Inuyasha, doveva ammetterlo.
Passata circa un’ora, Kagome
adulta rientrò nella capanna per preparare una buona tisana e stare un po’ con
la figlia e giovane se stessa.
Quando però porse la tazza
con il liquido caldo alla ragazza, vi sciolse una stana polverina verde che si
sciolse immediatamente con la bevanda.
Una volta terminato la
Kagome del futuro suggerì a quella del presente una passeggiata solitaria fino
al pozzo, ma prima di andare, Mari le si avvicinò e le porse uno dei suoi
nastrini che portava fra i capelli.
“Tieni, te lo regalo” Aveva
detto con un sorriso e a Kagome le si era sciolto il cuore.
Kagome non dovette camminare
tanto per giungere a destinazione.
Era quasi arrivata quando
udì due voci arrivarle alle orecchie; una di queste le era ben nota.
“Inuyasha!”
Corse in quella direzione e
scorse subito il mezzodemone assieme ad Atreju, che stava guardando estasiato
suo padre far roteare Tessaiga fra le mani.
L’odore della ragazza non
sfuggì a nessuno dei due che interruppero ciò che stavano facendo e si
voltarono a guardarla.
“Scusatemi…io…bè io ero
venuta per…” Kagome si sentiva decisamente in imbarazzo; dopo le rivelazioni
dell’altra se stessa, quella era la prima volta che incontrava Inuyasha, e non
poteva ora non vederlo sotto un’altra luce.
“Art, per favore torna a
casa.” Gli disse suo padre. “Io devo parlare con Kagome.”
Il piccolo si alzò da terre
e si incamminò verso la ragazza.
Le si fermò davanti e le
sorrise.
“Vedi che non mi ero
sbagliato Kagome.”
La superò, senza darle il
tempo di dire nulla.
“Ah, Kagome…” La richiamò e
la ragazza si voltò a guardarlo. “Grazie di tutto….sarai una mamma
straordinaria.”
La ragazza arrossì mentre
vide il piccolo saltare su un albero e sparire tra le fronde.
“Grazie…Atreju.” Sussurrò.
Dei passa vicino a lei
catturarono la sua attenzione vide Inuyasha avvicinarsi.
Non era per niente cambiato.
“Vieni” Le disse.
Kagome lo seguì fino al
pozzo mangia ossa, dove si sedette per ascoltarlo.
“Immagino che sarai rimasta
spiazzata da tutto questo” Le disse.
“Si, decisamente….ma…ne sono
anche molto felice.” Ammise arrossendo sulle gote.
“Credo sia giusto darti
delle spiegazioni…ma, non potrò dirti tutto…mi dispiace” Le disse Inuyasha
guardandola dritta negli occhi, e Kagome, se mai fosse stato possibile, arrossì
ancora di più.
“Non preoccuparti” Rispose
abbassando lo sguardo e torturando con le mani le pieghe della gonna.
“Dimmi ciò che puoi….”
“Che hai Kagome?…Mi sembri
stana?” Domandò Inuyahsa notando lo stato d’imbarazzo della ragazza.
“No….nulla” Precisò lei con
poca convinzione.
Inuyasha sorrise e le si
inginocchiò davanti prendendole le mani
fra le sue, facendo si che i loro occhi si incontrassero nuovamente.
“Non sei mai stata brava a
dire le bugie…..si sincera ti prego…”
“Mi dispiace…..è solo
che….ok lo ammetto, mi sento in imbarazzo”. Ammise mettendo il broncio.
“In imbarazzo? E perché mai?
Non lo sei mai stata con me” Le rispose ingenuamente lui.
“Io non sono mai stata in
imbarazzo con te????” Urlò Kagome, senza nemmeno rendersene conto.
Inuyasha fece uno scatto
indietro. “Ehi ma sei matta? Che ti urli?”
“Saranno passati 10, 20, 30
anni ma tu….” “13…..” Precisò lui.
“Quello che è!!!!” Sbottò
ancora lei. “ Ma tu non cambi mai vero?…Uffa!!”
“Ehi ma cosa ho fatto di
male?” “Come fai a dire che non sono mai stata in imbarazzo con te?…Lo sono ogni
volta che ti avvicini e mi sfiori, o ogni volta che mi prendi fra le braccia o
che solamente mi sorridi!!”
Inuyasha la guardava
perplesso; non riusciva proprio a capire da dove le partisse uno sfogo del
genere.
Fu allora che Kagome prese
un bel respiro e si calmò. “Ecco, te l’ho detto.” Disse tranquilla.
“E ora…mi sento veramente
molto meglio.”
“Ah bè mi fa piacere,
considerando che mi hai assordato”
“Veramente?”
“Ma sei scema? Hai urlato
che parevi matta!!” “Susserio ho urlato?…Mi dispiace non me ne sono resa
conto”. Ammise.
“Ma tu guarda….” Inuyasha si
rimise in piedi dandole le spalle.
“Guarda che lo so che per
colpa mia hai sofferto molto Kagome…e me ne dispiace sinceramente.
Non è una giustificazione da
parte mia ma, all’epoca il mio cuore non era libero di poter esprimere ciò che
veramente sentivo per te. Il passato mi tormentava di continuo….mi sentivo in
colpa, e non credevo di meritarmi di poter essere felice, quando invece Kykio
era morta per seguirmi.”
Anche Kagome abbassò la
testa. “Lo so Inuyasha….io…non te ne ho mai fatto una colpa per questo. E’ vero
che sono stata gelosa di voi, ma ti ho sempre capito e voluto bene”
Inuyasha si voltò nuovamente
a guardarla.
“Tu Kagome mi hai restituito
la voglia di vivere. Tu mi hai sempre accettato per quello che ero, un
mezzodemone, e mi hai insegnato ad avere fiducia negli altri e a sorridere alla
vita.” Mentre parlava si stava avvicinando a lei.
“Io ti devo tutto Kagome.”
La ragazza non riuscì più a
trattenere delle lacrime di gioia che ora scendevano calde sul suo viso.
Inuyasha le si inginocchiò
davanti prendendole nuovamente le mani.
“Ti ho sempre amata per
questo….ma ero disposto anche a lasciarti andare pur di non vederti più
soffrire.”
“Inuyahsa.” Kagome non
resistette più e si gettò fra le braccia del mezzodemone; aveva bisogno di
stringerlo a se, di sentirne il calore, di avvertire la sensazione dei loro
cuori vicini pulsare d’amore l’uno per l’altra.
Inuyasha la strinse forte a
se, carezzandole i capelli. “Ci vorrà ancora del tempo Kagome….” Sussurrò.
“Quanto?” “Non posso
dirtelo….ma abbi fede in noi.”
Kagome si scostò da quel
tenero abbraccio. “Lo farò….io avrò sempre fiducia in te.”
Inuyasha si alzò in piedi.
“E’ ora di tornare a casa”
Anche Kagome si alzò, ma
quando le fece avvertì la testa girarle e traballò un poco sulle gambe.
Anche Inuyasha se ne accorse
ma finse di non averci fatto caso; lui sapeva bene cosa stava accadendo alla
ragazza.
Kagome si riprese subito e
si avvicinò nuovamente al mezzodemone.
“Posso domandarti una cosa
prima di andare?” “Quale?” “Si tratta di Atreju. Quei demoni, perché lo hanno
attaccato? Che volevano da lui?”
Gli occhi di Inuyasha, a
sentire quella domanda, furono attraversati come da un ombra scura.
“Atreju e Mari sono due
esseri molto speciali, Kagome. Vedi loro uniscono il mio sangue di demone alla
tua forza spirituale di sacerdotessa.
Il potere demoniaco sarebbe
in netto contrasto con la purezza spirituale, ma nel loro essere si sono
adattati perfettamente, rendendo Atreju e Mari due mezzidemoni molto potenti.
I demoni che hai visto
vogliono questo potere. Ecco perché siete stati attaccati.”
“Ma è terribile!” Disse
Kagome sconvolta.
“Non temere per loro….li
proteggerò io.”
“Ne sono convinta” Rispose
lei sorridendogli.
“Ora devi andare….” “Già
ma…come faccio a tornare?”
Inuyasha le si avvicinò e le
sfilò dalla tasta la piccola clessidra.
“Usa i tuoi poteri. Devi
concentrarti intensamente sul tuo presente. Coraggio puoi farlo.”
Kagome annuì e, prendendo
l’oggetto magico fra le mani, chiuse gli occhi per concentrarsi.
Un attimo dopo però Kagome
riaprì gli occhi e cercò Inuyasha che la guardava sorpreso.
“Che c’è?” “Non posso andare
via senza prima fare una cosa”
Inaspettatamente Kagome
corse verso Inuyasha, gettandosi contro il suo corpo e posando le sue labbra
rosee su quelle del mezzodemone.
Preso alla sprovvista,
Inuyasha ne rimase un attimo sorpreso, ma poi abbracciò Kagome ricambiando il
bacio.
Delicatamente la ragazza si
staccò da lui. “Ora posso andare” “Tu sei tutta matta” Rise Inuyasha.
“Che vuoi? E’ un anno che
desidero farlo! Con tutti i baci che ti ho visto dare a Kykio, al meno voglio
portare con me questo ricordo.”
“Si certo…” Rispose lui con
una nota cupa nella voce.
“Ora va però…..”
Kagome strinse forte la
clessidra fra le mani, pensando intensamente al suo mondo: vide passare davanti
ai suoi occhi tutti i suoi amici che le sorridevano, i boschi verdi dell’epoca
Sengoku, la vecchia Kaede e infine lui, Inuyahsa che le porgeva una mano per
aiutarla a tornare.
Kagome non aspettò oltre
e l’afferrò con sicurezza.
“Kagome attenta!!”
Sentì la voce di Inuyasha
gridarle qualche cosa e una specie di strappo allo stomaco.
Subito dopo aprì gli occhi e
si ritrovò fra le braccia del mezzodemone, ai piedi di un grosso albero.
“Kagome, ti sei fatta male?”
La ragazza si guardò attorno
confusa.
“Che è successo?” Domandò
mentre Inuyasha la sollevava. “Hai la mia testa….mi gira”
“Sei inciampata e stavi per
cadere” Le spiegò lui.
“Mi sento un po’
strana….possiamo tornare?” Domandò a Inuyahsa.
“Certo…coraggio sali” Le
disse lui, invitandola a salire sulla schiena.
“A proposito Kagome.” “Eh,
si dimmi….” “Non andrò a cercare Naraku…..non ora.”
Nella mente di Kagome
riaffiorò il ricordo della lite con Inuyasha, della sua fuga nel bosco e anche
di quella maledetta radice.
Ma come aveva fatto a
scordarsi?
“Dici davvero Inuyasha?”
“Si. Mi dispiace se ti ho fatto preoccupare…..scusami.”
Kagome si accoccolò per bene
sulla schiena di Inuyasha, poggiando la guancia sui capelli d’argento del
mezzodemone.
“Grazie Inuyasha.”
“ Ah senti Kagome?”
“Dimmi, che c’è?”
“Prima ti è caduto questo”
Inuyasha le porse un piccolo nastro rosa.
Kagome lo afferrò per
osservarlo meglio: non era suo, non sapeva di chi fosse ne dove mai potesse
averlo preso; ma in un certo senso sentiva che non gli era estraneo
quell’oggetto e che in qualche modo ci era legata profondamente.
Sorrise e se lo legò al
polso per non perderlo.
“Grazie Inuyasha”
.
Inuaysha era ancora fermo
immobile a guardare il punto in cui Kagome era sparita.
“E’ tornata a casa vero?”
Inuyasha non ebbe bisogno di
voltarsi per riconoscere la voce di sua moglie che, avvicinandosi gli aveva
poggiato una mano sulla spalla, che lui strinse.
“Si….Sperava di portare
qualche ricordo con se”
“Lo so….ma era pericoloso
Inuyasha. Nemmeno a me è piaciuto darle quella pozione ma era necessario.”
“Già…..”
“Non essere triste
amore…avremo tutto il tempo per vivere momenti felici noi due, con i nostri
figli”
Inuyasha l’abbracciò,
dandole un bacio a fior di labbra.
“Si..una vita intera
Kagome.”
Fine
Raga grazie, vi giuro che mi sono
commossa a leggere i vostri commenti.
Siete state tutte dolcissime e
troppo, troppo gentili.
Per me è stato fondamentale il
vostro aiuto e sostegno per portare avanti questo progetto; come ho detto
all’inizio, non avevo mai scritto su Inuyasha anche se adoro sia il manga che
l’anime, e quindi avevo veramente paura di fare un disastro.
Mi pare giusto e Super doveroso
salutarvi una per una a questo punto.
Carissima Saku, le tue parole
sono state ogni volta come un tuffo nell’allegria per me.
È entusiasmante leggere le tue
parole, ti ringrazio tantissimo!!!
Nella mia fantasia mi sono
sempre immaginata Inuyasha e Kagome felici con i loro pupetti; purtroppo non potevo farle intuire subito la
verità se no addio sorpresa….doveva arrivare al momento giusto J
Per fmi: grazie dal cuore anche
a te!!Sono felice che ti sia piaciuta e spero che anche questo capitolo abbia
potuto regalarti qualche minuto di relax.
Grazie per l’imbocca al lupo,
ne ho bisogno!!!!!
Per Achaori: tesora, grazie
mille anche a te che sei stata dall’inizio presente e mi hai sostenuta.
Grazie!!!! Eh si hai ragione,
anche a me sarebbe venuto naturale fare qualche domanda in più ma si sa, quando
di mezzo c’è Kykio la nostra amica Kagome si fa prendere dalle paranoie e
inoltre ho dato loro poco tempo per parlare.
Mi fa piacere che ti sia
piaciuta la somiglianza fra Atreju e Inuyasha, mi sono sempre immaginata il
loro primogenito molto come papà.
E in fine, ma non nel mio cuore
J un mega
grazie anche a Brooke-davis!! Grazie per il tuo sostegno, per le tue parole
cosi carine nei miei confronti.
Spero ti sia piaciuto anche
questo capitolo perché non vorrei mai lasciarvi con l’amaro in bocca; se fosse
così ti prego di dirlo pure, che così magari rimedio in qualche modo.
Che altro dire amici miei?…Che
siamo alla fine…
Mi sono divertita tanto a
scrivere questa fic e penso che ne scriverò altre sul nostro Inuyasha perché ho
qualche idea che mi frulla per la testa.
Mando un grosso bacio a tutti,
e un altro mega GRAZIEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!