CAPITOLO
17:
Il Consiglio di Elrond
La
limpida luce autunnale mi investì e la discussione in corso
cessò.
Non ci trovavamo in una sala, ma in un bellissimo portico dal quale era
possibile ammirare l’incantato paesaggio di Imladris.
In sottofondo gli uccelli cinguettavano e il fiume scorreva lentamente,
gorgogliando.
Elrond, affiancato da Frodo, sedeva circondato da persone sconosciute
ai miei occhi, fatta eccezione per Glorfindel, Aragorn, Bilbo, Gandalf,
Elladan ed Elrohir.
Tutti i presenti mi scrutavano, alcuni meravigliati, altri
perplessi, altri ancora curiosi.
Vampate di calore mi investirono a causa del disagio.
Ho sempre odiato stare al centro dell’attenzione, avere gli
occhi degli altri puntati addosso.
Sentì la mano di Max stringere la mia e mi calmai.
Elrond si alzò in piedi e tese un braccio verso di me,
invitandomi, ad avvicinarmi.
Con passi incerti raggiunsi il Mezzelfo che mi prese dolcemente la mano.
“Ecco dinanzi a voi, miei cari amici, Eryn Raisi discendente
di Nimris e Ambrey, gli unici Helvat che riuscirono a sfuggire
all’odio di Sauron, nonché il Prescelto”
Un leggero mormorio dilagò nel portico. Il mio disagio
crebbe ancora, il cuore mi batteva forte.
Elrond mi presentò tutti i partecipanti.
C’era il nano Gloin con il figlio Gimli. Erestor, con molti
altri consiglieri del Re. Galdor, elfo proveniente dai Rifugi Oscuri.
Legolas, uno strano elfo, figlio di Thranduil di Bosco Atro. Boromir,
uomo e figlio del Sovrintendente di Gondor.
Troppe persone sedevano davanti a ma, troppe persone mi degnavano del
loro interesse.
Mi sentivo stanca, mi mancava l’aria e le gambe parevano
fatte di gelatina.
Troppi occhi rivolti verso di me, troppa attenzione.
“E’ questa fanciulla la risposta alle nostre
domande” riprese autorevole Elrond.
“L’unico modo che ci permetterà di
sconfiggere definitivamente Sauron è distruggere
l’Anello.
Ma come già il nostro caro amico Gimli ci ha dimostrato,
l’Unico non può essere distrutto
facilmente”
Il nano dalla barba rossastra abbassò lo sguardo, si poteva
percepire una sorta di disagio.
“E come ho già detto”
continuò l’austero Mezzelfo, “
l’Anello dovrà essere buttato tra le fiamme del
Monte Fato. Ma questo non basterà.
Fu pronunciata una profezia molto tempo fa.
“Quando tutto
sembrerà perduto.
Quando
l’oscurità sembrerà vincere su tutto.
Quando la speranza
abbandonerà gli impavidi cuori.
Quando il Limbo tra i
due mondi accoglierà il cuore pulsante …
… in quel
momento il fuoco divamperà e la luce tornerà.
Il figlio perduto dagli
occhi di fuoco si ricongiungerà all’Acqua,
all’Aria e alla Terra,
e per l’Oscuro
Signore il momento della distruzione arriverà.
Il potere
dell’antico popolo distruggerà ciò che
fu per loro la distruzione.
Nel fuoco della
creazione fine verrà posta al maligno Anello.
E la pace
tornerà, la luce risplenderà, la vita
continuerà.
Ma un duro prezzo
pagherà. Ciò che avrà trovato
perderà”
Quando la limpida e solenne voce del Mezzelfo pronunciò
l’ultima parola della Profezia un intenso silenzio
calò.
Era la prima volta che sentivo quelle parole.
Fu come una conferma. Tutto ciò che prima non riuscivo fino
in fondo ad accettare ora invece trovava conferma.
Come se due parti destinate a stare insieme si congiungessero per la
prima volta, dando un senso l’una all’altra.
La mia vita non era niente senza la Profezia.
La Profezia non era niente senza di me.
Finalmente mi resi veramente conto di quanto il mio destino fosse
importante non solo per il mondo che mi era stato affidato, ma
soprattutto per me.
Mi dava un senso. Mi completava. Io che sempre mi ero sentita inutile,
insignificante, anonima …
Da quel momento sentì di far parte di qualcosa, io che mi
ero sentita sempre fuoriposto.
Da quel momento vidi la mia vita acquistare valore, una vita che avevo
sempre reputato vuota e irrilevante.
E finalmente sentì di appartenere a quell’antico
popolo che dovevo rivendicare. Mi sentì parte di qualcosa di
più grande. Mi sentì finalmente in pace con me
stessa e la mia esistenza.
Tutto ciò in un attimo, come se un incantesimo fosse sceso
su di me dandomi quella sicurezza di cui avevo da sempre avuto bisogno.
Le parole della Profezia ebbero un così grande potere su di
me che mi spinsero a chiedermi se tutto non fosse stato previsto. E
se essa non racchiudesse solo il futuro dell’Antico
Mondo? E se tra quelle frasi fosse stato impresso un qualcosa che
avrebbe aiutato il Prescelto ad accettare tutto ciò?
Qualcosa di simile doveva realmente esserci, se no come spiegare la mia
presa di coscienza e sicurezza?
Il silenzio continuava a dilagare tra i presenti, senza lasciar spazio
alle parole.
“Dunque” continuò Re Elrond spezzando il
silenzio, “ è ormai noto a tutti come
l’Unico potrà essere distrutto”.
Tutti annuirono, compresa io.
“L’Anello dovrà essere portato sul Monte
Fato, a Mordor, e solo il Portatore potrà farlo” e
si girò lentamente verso Frodo, che ricambiò lo
sguardo con aria seria, stanca e sofferente.
“ Dovrà essere gettato nella lava da cui fu
forgiato, ma poco prima sarà essenziale che il Prescelto
pronunci l’incantesimo destinato a porre fine a quel
male” e si girò altrettanto lentamente verso di me.
I miei occhi rossastri si tuffarono con decisione nei suoi argentati.
Il Mezzelfo accennò un impercettibile sorriso e
tornò a rivolgersi ai presenti.
Indirizzai il mio sguardo verso il piccolo e coraggioso Hobbit, mi
stava guardando. Sostenni lo sguardo ed entrambi, senza aver mai avuto
un reale contatto, ci sentimmo l’uno il sostegno
dell’altro.
Si, la Profezia non poteva esistere senza di me e io senza di lei.
Ma entrambe non potevamo essere completa senza di lui, senza Frodo.
Incurante di dove mi trovassi e di chi avessi dinanzi mi mossi,
lentamente mi avvicinai all’Hobbit. Lui sorrise stanco, io mi
abbassai e accolse il mio abbraccio.
Un legame fatto solo di comprensione e sostegno ci unì.
Entrambi capimmo che non eravamo veramente soli nel nostro destino. Io
avevo lui e lui aveva me, e chi altro ci avrebbe compresi fino in fondo?
“Non sarete soli in questo difficile viaggio”
Lentamente mi rimisi in piedi stringendo la mano a Frodo.
Gandalf si era avvicinato e ci guardava con affetto.
“Vi aiuterò a portare questo fardello.
Finché dovrete portarlo.”
“Se con la mia vita o la mia morte riuscirò a
proteggervi, io lo farò. Avete la mia spada.”
disse Aragorn avvicinandosi a noi.
“E avete il mio arco.” Legolas ci raggiunse con uno
splendido sorriso.
“E la mia ascia.” Gimli posò una possene
mano sulla spalla di Frodo e mi guardò.
“Reggete il destino di tutti noi. Se questa è la
volontà del Consiglio, allora Gondor la
seguirà.” ma c’era qualcosa che non mi
convinceva in Boromir.
Infine sentì un bracci cingermi le braccia, mi girai e Max
sorridendo mi accarezzò con l’altra mano la
guancia.
“Lo sai che non ti lascerò mai sola” e
posò la sua fronte sulla mia. Sorrisi e chiusi gli occhi
consapevole che niente ci avrebbe più diviso.
“Ehi! Padron Frodo non si muoverà senza di
me.”
Da una siepe sbucò fuori uno degli Hobbit che prima di
svenire avevo visto agitato all’imponente entrata della
dimora elfica.
“No, certo, è quasi impossibile separarvi. Anche
quando lui viene convocato ad un Consiglio segreto e tu non lo
sei” intervene Re Elrond con una punta di ironia.
“Ehi! Veniamo anche noi!” anche le altre due
piccolo creature saltarono fuori.
“Dovrete mandarci a casa legati in un sacco per
fermarci.”
“Comunque, ci vogliono persone intelligenti per questoo
genere di... missioni. Ricerche. Cose.”
“Ma così ti autoescludi, Pipino.”
“Undici compagni. E sia!” disse solennemente il
Mezzelfo, “ Voi sarete la Compagnia dell'Anello.”
“Grandioso. Dov'è che andiamo?”
Una dolce risata uscì dale mie labbra.
Angolo
dell’Autrice:
Ed eccomi dopo mesi e mesi con un nuovo capitolo. Vi porgo sinceramente
le mie scuse per questa lunga attesa, sono consapevole di non essere
stata corretta nei vostri confronti. Per mancanza di tempo e forse
anche per un po’ di paura nel dover finalmente trattare di
cose che già conoscete e amate, mi sono bloccata. Ma
rieccomi più vogliosa che mai di continuare questa avventura
con voi. Già da subito vi avviso che non riuscirò
a pubblicare molto spesso, ma farò del mio meglio per
soddisfarvi. Sono contenta di essere tornata tra di voi!
Spero che questo corto capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!
Anna
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