Clive Cussler reloaded

di PaleMagnolia
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Gunn chiuse la porta dietro di lei, con un sorriso malizioso stampato in faccia

Gunn chiuse la porta dietro di lei, con un sorriso malizioso stampato in faccia.

“Cristo”, sogghignò. “È come sparare ai pesci in un barile”.

Darla sghignazzò. “Quando mi hai detto che era una Mary Sue fatta e finita, non pensavo che fosse... beh, che fosse...” fece un ampio gesto con le mani “... insomma... così.”

“Beh, con un padre come Dirk, che ti aspettavi...?

“Sì, beh, santo cielo – la prole di Mr.Perfezione è ancora più insopportabile di lui.” Darla riflettè. “Sai, dovrebbero proibire a gente come lui, e come la madre di quei marmocchi da fotoromanzo, di procreare. Sul serio. Per legge.”

Hm-hmm. Perchè?”

“Beh”, Darla cominciò a elencare sulle dita di una mano “punto primo, perchè sono deleteri per l’economia nazionale”

Gunn alzò un sopracciglio, perplesso. “... Sarebbe a dire?”, chiese.

“Beh, quella lì", disse, indicando la porta dalla quale era appena uscita Summer Pitt "non ha mai avuto un singolo, maledetto, brufolo con la punta gialla (Gunn gemette con aria disgustata) su quella dannata faccia da modella, e scommetto che la Clerasil ha perso un fottìo di fatturato per colpa sua. Per non parlare dei vestiti. Con quel vitino da libellula anoressica, scommetto che le entrano i capi campionari che di solito si mettono ai manichini, e li paga la metà. Forse non li paga affatto, glieli danno gratis perchè li pubblicizzi indossandoli alle feste.”

Gunn si appoggiò con la schiena alla scrivania e incrociò le braccia, disponendosi ad ascoltare il resto di quella raffinata analisi socio-economica.

“... Per non parlare degli apparecchi ai denti, insomma, hai visto quegli incisivi? Neanche col filo a piombo si riuscirebbe a farli così dritti, deve averci lavorato un geometra..." blaterò. "... e Christian Dior piangerebbe nel vedere la sua carnagione, insomma, che li inventi a fare, i fondotinta illuminanti, se poi esiste gente così, e - no, no, aspetta, senti questa”, disse a un tratto, vedendo che Gunn stava per allontanarsi, scuotendo la testa.

Gunn si appoggiò di nuovo e la invitò a proseguire con un cenno (fintamente rassegnato) della mano. Darla puntò un dito ispirato contro di lui.

“... Le riviste porno!”

“No, aspetta. Che diavolo c’entrano le riviste porno?”

“Beh, dopo che hai visto Summy-sum per strada con uno di quei tailleur liofilizzati, da "sono-una-segretaria-seria-ed-efficiente-ma-vedrai-cosa-ti-faccio-sotto-la-scrivania-se-per-caso-mi-cade-la-graffettatri...”

Dals!”

“... Oh, dai, non fare il puritano, non ti si addice – beh, stavo dicendo, dopo aver visto tutta quella roba lì al pascolo, gratis, di tette ne hai abbastanza per tutta la settimana. E chi li spende più, i soldi per comprare Playboy, hmm?

 

 

 

 





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