CAPITOLO
12 – LA MIA PREFERITA
Si svegliò
lentamente, godendo per un po' del calore
del corpo di Jon prima di aprire gli occhi e subito si
ritrovò di
fronte due iridi grige che la fissavano.
<< Non dirmi che
mi guardavi mentre dormivo.... E'
inquietante! Per non parlare del fatto che è un
clichè melenso che
non ho mai sopportato. >>
<< Sei sempre
così dolce di prima mattina? >>
<< Si!
Soprattutto se sono in astinenza da caffè!
>>
<<
Cos'è il caffè? >> chiese il Lord
comandante, la ragazza per tutta risposta alzò gli occhi al
cielo
sospirando.
<<
Comunque mi è sempre piaciuto guardarti
dormire. >>
<< Quando mai mi
hai vista dormire? Non abbiamo
mai dormito insieme. >>
<< Molte volte,
quasi ogni notte da quando sei
arrivata. >>
Addy per un attimo non
capì a cosa si stesse riferendo,
poi improvvisamente le si accese la lampadina.
<< Spettro!
>>
<< Esatto.
>>
<< Quindi tu hai
dormito con me per tutte queste
notti? >> disse arrossendo.
<< Si,
praticamente sono stato quasi sempre con
te. >>
<< Sempre?
>>
<< Diciamo non
sempre, ma spesso. >>
Addy si riaccomodò
sul petto del comandante rilassata,
quando la assalì un dubbio.
<< Scusa,
potresti specificare il tuo “ spesso “
cosa implicherebbe? >>
Il volto di Jon divenne
paonazzo e la guardò con occhi
colpevoli e imbarazzati.
<< Spesso vuol
dire spesso.... diciamo che quasi
tutte le volte in cui spettro era con te c'ero anche io.
>>
spiegò rosso in volto.
Lo sguardo colpevole di Jon la
insospettì. “ Perchè
è così imbarazzato? In fondo non ha fatto niente
di grave, ha
semplicemente dormito qualche volta ai piedi del mio letto. Non
avrà
mica.... “
<< Brutto
pervertito! >> gli urlò
riempiendo il povero Jon di schiaffi. << Sei arrossito
quando
mi hai visto in camicia da notte e poi mi spiavi mentre facevo il
bagno o mi cambiavo d'abito?? >>
<< E' capitato
solo qualche volta e solo per un
attimo! Non è colpa mia, non riesco ancora a controllarlo
bene! >>
disse il ragazzo cercando di ripararsi in qualche modo dall'attacco
della ragazza e ridendo per il modo in cui si era infuriata.
<< Fai tanto il
santarellino e poi.... >> la
sua frase venne interrotta da una bacio del comandante che, con
facilità, era riuscito a bloccarle le braccia, impedendole
di
picchiarlo ancora.
<< Non penserai
di cavartela così! Io... >>
un altro bacio le impedì di finire la frase, questa volta la
tattica
del Lord Comandante funzionò mettendo a tacere la
profetessa.
All'improvviso qualcuno
bussò alla porta, entrambi
sgranarono gli occhi spaventati all'idea di essere scoperti. Jon fece
cenno ad Addy di fare silenzio, si vestì in fretta ed
uscì dalla
camera da letto chiudendo la porta dietro di sé, poi,
avvicinatosi
alla porta d'entrata, tolse il chiavistello e permise al visitatore
di entrare.
<<
Perchè ci hai messo così tanto ad aprirmi?
>>
chiese la piccola Stark.
Addy si rivestì in
fretta cercando di origliare da
dietro la porta la conversazione tra i fratelli.
<< Non dirmi che
stavi ancora dormendo! Ma che
hai? Sei strano. >>
<< Niente!
>> si affrettò a rispondere <<
E' che mi sono appena svegliato, ieri notte sono stato sveglio fino a
tardi per consultare delle carte. >> si
giustificò, ma la
sorella non parve molto convinta della sua spiegazione e si
aggirò
per la stanza con fare sospetto.
Jon iniziò a sudare
freddo, non era mai stato molto
bravo a mentire, inoltre Arya lo conosceva troppo bene per non
accorgersi delle sue menzogne.
<<
Sarà..... Ma le braci nel camino sembrano
spente da molte ore... >> replicò la
ragazzina.
Addy, che continuava ad
origliare da dietro la porta,
sentendo l'affermazione della piccola Stark perse per un attimo
l'equilibrio, andando a sbattere contro lo stipite della porta.
“ Maledizione!
“ pensò affrettandosi a rimettersi
in piedi e cercando di non fare il minimo rumore.
Arya, come un segugio alla
ricerca della sua preda, girò
di scatto la testa verso la camera da letto del fratello e Jon, preso
dal panico, per distrarla le chiese dove fosse Spettro.
<< L'ho lasciato
nelle cucine con Hobb, era
affamato. >>
<< Traditore
>> bisbigliò il comandante a
denti stretti.
Jon aveva lasciato il metalupo
con la sorella proprio
per controllarla ed evitare anche di ritrovarsi in situazioni simili.
<< Come?
>> chiese la sorella.
<< Niente...
>>
Poi calò un
silenzio imbarazzante, Jon era visibilmente
agitato, mentre la piccola Stark aveva uno strano sorriso dipinto sul
volto, come quello del gatto che gioca con il topo prima di
divorarlo.
<< Chi
c'è di là fratellino? >> chiese
Arya divertita.
“ Merda!
“ pensò Addy da dietro la porta.
<< Nessuno.
>> rispose Jon simulando
sicurezza, senza successo.
<< Va bene....
Fingerò di crederci. >>
disse la ragazza avviandosi verso la porta.
I due ragazzi tirarono un
sospiro di sollievo, convinti
di averla fatta franca, finchè Arya prima di uscire dalla
porta si
voltò verso il fratello e disse << Ci vediamo
in cortile tra
dieci minuti. >>
<< Certo!
>> rispose Jon molto più sereno.
<< Ciao Addy!
>> salutò Arya chiudendo la
porta dietro di sé.
Jon rimase pietrificato e
quando Addy uscì dalla camera
da letto la guardò stupefatto.
<< Te l'avevo
detto che è la mia preferita! >>
gli disse la ragazza ridendo.
************************************
La mattina procedette come al
solito, dopo aver svolto i
suoi doveri di Lord Comandante, Jon aiutò Addy ad allenarsi
con la
spada, ormai erano passate settimane dal suo arrivo ed era diventata
abbastanza brava, anche se continuava a perdere miseramente contro il
ragazzo.
Arya
si allenò insieme a loro e, nonostante non avesse
fatto alcun accenno a ciò che aveva scoperto qualche ora
prima, i
suoi sguardi e il suo sorriso non smisero mai di perseguitarli.
Quando finalmente l'allenamento finì, Addy cercò
di dileguarsi, ma
fu subito raggiunta dalla piccola Stark accompagnata dal metalupo
albino.
<< Non
c'è bisogno di scappare, non ti riempirò
di domande, non sono affari miei cosa fa Jon nella sua camera da
letto. >> le disse Arya sorridendole << E
poi tu mi
piaci, gli sai tenere testa, in fondo non c'è niente di male
se vi
divertite un po'. >>
<< Noi non ci
“ divertiamo un po' “! E' una
cosa seria. >>le bisbigliò leggermente
irritata dalle sue
affermazioni.
<< Immaginavo,
quando si tratta di Jon è sempre
una cosa seria. >> disse la ragazzina provocando una
risata da
parte della profetessa.
<<
Effettivamente tuo fratello è un po' troppo
serio.... >> ammise e subito Arya imitò
l'espressione
imbronciata e severa che caratterizzava il fratello. Le due ragazze
risero a crepapelle finchè Addy non sentì
ringhiare il metalupo e
cercò di tornare seria.
<< Lascia che si
offenda, tanto è la verità! >>
disse Arya facendo una linguaccia verso Spettro.
“ Anche lei lo
sa.... “ pensò Addy.
Di nuovo entrambe scoppiarono
a ridere, lasciando il
metalupo interdetto dalla loro ilarità.
“ Certo! Sono
entrambi metamorfi, come ho fatto a
dimenticarlo? Deve mancarle molto Nymeria. “ pensò
Addy mentre
tornava nelle sue stanze accompagnata dalla ragazzina.
<< Pranzi con
me? >> le chiese.
<< Certo! Ho una
fame! >>
L'allegria di Arya era
contagiosa e le due ragazze
trascorsero gran parte del tempo a chiacchierare e ridere, ma Addy
notò che, per quanto fosse solare e divertente e
indubbiamente fosse
contenta di aver ritrovato il fratello, il suo sorriso non
raggiungeva mai gli occhi. I suoi occhi grigi erano identici a quelli
del fratello, non solo per il colore delle iridi, ma anche per la
tristezza e la freddezza che li pervadeva, i loro sguardi si
illuminavano solo quando i due fratelli erano insieme, ma comunque vi
si poteva scorgere ancora un velo di malinconia.
<< La tua
famiglia deve mancarti moltissimo.... >>
si fece sfuggire Addy.
<< Jon
è la mia famiglia. >> rispose
prontamente Arya.
<< Si lo so,
volevo dire il resto della tua
famiglia. >>
La piccola Stark in principio
non rispose, poi, dopo un
lungo sospiro, parlò.
<< Cerco di non
pensarci la maggior parte del
tempo, ma devo ammettere che mi manca perfino Sansa. Spero che lei,
Bran e Rickon stiano bene e so nel profondo del cuore che in un modo
o nell'altro riusciremo a rincontrarci e ciò mi conforta. Ma
quando
penso a papà, mamma e Robb è straziante, sento il
lupo che è in me
ululare di rabbia e dolore. So che non li rivedrò mai
più e che mi
mancheranno per tutta la vita, è come avere una ferita che
non
guarisce mai e che continua a sanguinare. Non lo sopporto,
soprattutto sapendo che i responsabili della loro morte se ne stanno
al calduccio a godersi le loro vite. >>
<< Non
sarà sempre così, non dico che non ti
mancheranno più, ma imparerai a conviverci. Tu sei la
persona più
forte che io conosca, hai affrontato tutto da sola, io al tuo posto
non sarei riuscita a reagire e probabilmente sarei rimasta
rannicchiata in un angolo a piangere. Sono convinta che riuscirai a
superare tutto questo. >>
<< Lo so, ma non
avrò pace finchè i responsabili
non l'avranno pagata. >>
Addy cambiò
discorso per evitare di far agitare troppo
la ragazza, così parlarono ancora per un po'
finchè Arya non la
ripagò con la stessa moneta.
<< Posso
chiederti una cosa? >>
<< Certo!
>>
<< Tu ami mio
fratello? >>
La domanda la colpì
come un pugno nello stomaco.
Effettivamente non ci aveva mai pensato, indubbiamente era innamorata
di Jon, ma essere innamorati e amare una persona sono due cose
diverse, la profetessa si rese conto di non saper rispondere alla
domanda. Addy non aveva mai voluto soffermarsi sulla questione,
soprattutto perchè sarebbe stato inutile analizzare la
natura dei
suoi sentimenti visto che prima o poi lei sarebbe dovuta tornare a
casa.
<< Sinceramente
non lo so, è successo tutto così
in fretta.... Sicuramente provo qualcosa di molto forte per lui, ma
non lo so.... >>
<< Io non vi
giudico perchè non sono affari miei
e, come ti ho già detto, tu mi sei simpatica, ma Jon
è mio fratello
e non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. Io lo conosco,
è un
uomo d'onore come nostro padre e quando tu sarai tornata a casa,
oltre che soffrire per la tua assenza, sarà straziato dal
senso di
colpa. >>
<< Lo so,
infatti abbiamo già discusso per questo
e credimi, mi sento molto in colpa. >>
<< Scusa, non
volevo rovinare il tuo momento
felice, ma se non te l'avessi detto non me lo sarei perdonato, lui
è
mio fratello, è il mio branco, gli voglio bene e non voglio
che
soffra, abbiamo già sofferto abbastanza. >>
<< Lo so.... Non
mi aspettavo che fossi così
matura, sei cresciuta davvero in fretta. >>
<< Ho dovuto.
>>
In quel momento si rese conto
che quella ragazzina di
tredici anni era molto più matura di lei, che ne aveva
venti, e
provò vergogna per questo.
<< Comunque stai
tranquilla, tuo fratello starà
bene. >>
Detto ciò Arya la
salutò e se ne andò, lasciando Addy
in compagnia di Spettro, la ragazza guardò i suoi occhi
rossi e non
potè fare a meno di chiedersi se Jon avesse ascoltato la la
loro
conversazione o no. Per tutta risposta il Lord Comandante
entrò come
una furia nella sua camera senza neanche bussare.
<< Non ci
pensare neanche! Non ricominciare con la
storia “ tu soffrirai - io soffrirò “.
Sono un uomo adulto, sono
il Lord Comandante e non lascerò che nessuno, neanche tu,
possa
decidere della mia vita! >>
Salve!
:)
Questo
capitolo è un po' più incentrato su Arya che,
come avrete ormai
capito, è uno dei miei personaggi preferiti. La adoro!!!
Purtroppo
il capitolo è un po' troppo breve per i miei gusti, ma
l'esperienza
mi ha insegnato che più cerco di modificare i capitoli e
peggio è,
quindi ho deciso di non ritoccarlo più di tanto.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!
A
presto!
Teddy90
|