“Zio!”
Thorin
sbatté le palpebre, fermandosi a due passi dalla
porta delle proprie camere, sospirando piano.
“Dimmi,
Kili.”
“Come
sta Bilbo?”
Chiese
il nipote con fare allegro, inclinando il voto,
elargendogli un sorriso che era tutto un programma. Thorin conosceva
bene quell’espressione.
Dìs non finiva mai di rinfacciarglielo che il minore dei due
nani aveva eredito
da lui quel sorriso furbo e sghembo, ricordandogli come da giovani ne
era
sempre provvisto quando aveva in mente qualcosa di poco raccomandabile.
Quei
tempi gli sembravano fin troppo lontani ormai, e sapeva benissimo che
nessuno
avrebbe mai detto che Thorin Scudodiquercia in età giovanile
avesse i suoi
momenti in cui era impossibile tenerlo a bada dal combinarne una delle
sue.
“Dorme
ancora per fortuna. Mi auguro che vada a diritto fino
a domani.”
Rispose
sincero, pensando davvero che se finiva
disgraziatamente per svegliarsi durante la notte di sicuro sarebbe
stato ancora
in balia dell’alcool.
“Oh,
ma come? Era così divertente prima! Io dico che
dovremmo svegliarlo…”
“Kili…”
Lo
ammonì, scuotendo leggermene il capo.
“Non
se ne parla. Oin lo visiterà domani mattina e fino a
quel momento resterà nelle mie stanze a dormire.
Intesi?”
Kili
sbuffò, avvicinandosi a lui, incrociando le braccia al
petto.
“Perché
lo hai portato nella tua camera? Non avrai
pensato…”
“Che
saresti andato a disturbarlo? L’ho pensato. Inoltre, ha
bisogno di qualcuno vicino in caso di necessità.”
“Sei
sempre generoso con Bilbo… Con me facevi così
quando
ero malato?”
Thorin
lo osservò, pensando istintivamente a tutte le vote
che Fili e Kili erano stati malati e li vegliava insieme a
Dìs dopo la morte
del marito di lei. Sorrise lievemente, portando la mano sulla sua testa.
“Vai
a riposare, Kili.”
Gli
accarezzò i lisci capelli, vedendo il nipote
imbarazzarsi appena per quel gesto.
“Va
bene… buonanotte, zio.”
Disse
con tono fin troppo docile, per poi dargli le spalle e
correre via.
Thorin
rise piano, osservandolo sparire nel corridoio,
restando fermo per qualche istante davanti alla porta. In un lampo gli
erano
tornate in mente le varie volte che i nipoti gli avevano fatto ben
intendere
con le loro reazioni quanto fossero affezionati a lui. Era una delle
cose a cui
teneva di più al mondo e che gli rendeva sempre una grande
soddisfazione.
Aprì
la porta, cercando di fare il più piano possibile. Una
volta messo a letto Bilbo, era tornato di là a cercare Balin
per dirgli che era
tutto sotto controllo, scusandosi per aver lasciato tutto nelle sue
mani. Per
fortuna il nano anziano era sempre stato comprensivo con lui.
“Dove
sei stato?”
Thorin
sgranò gli occhi, chiudendo la porta di scatto per la
sorpresa, girando subito il viso. Bilbo era in piedi. Era
lì, davanti a sé, e
lo stava guardando con aria arrabbiata.
“Quando
ti sei svegliato?”
“Ah,
nono, non si fa così… ho chiesto prima
io!”
Esclamò,
puntandogli il dito contro, avanzando verso di lui
con movimenti tutt’altro che coordinati. Il nano
sospirò pesantemente, constatando
che non sarebbe stato per niente facile riportarlo a letto e farlo
stare buono finché
non si addormentasse di nuovo.
“Ero
andato da…”
“Da
lei! Quella brutta nana con la barba!”
Disse
convinto, strascicando qualche parola a causa dei
sensi annebbiati, prendendo a puntellargli il petto con
l’indice.
“No,
Bilbo. Da Balin.”
“La
nana si chiama Balin? Anche lei? Ma non era una femmina?
Vedi che con tutte queste barbe ci si confonde…”
Thorin
sbatté le palpebre, facendo una specie di grugnito,
indice che aveva trattenuto una risata per un pelo.
“Ti
spiego domani, d’accordo? Ora torniamo a letto.”
“No!”
Obiettò
subito come un bambino, schizzando via nel giro di
un istante. Il nano rimase fermo, stupito da quella
velocità, chiedendosi perché
mai durante la loro avventura rimanesse sempre indietro se poi sapeva
fare
scatti del genere. O forse era l’adrenalina. Lo
seguì, entrando nel salotto,
sperando vivamente che non fosse inciampato da qualche parte.
“Bilbo?”
Provò
a chiamarlo, avvertendo poi un movimento. Girò il
viso, notando i capelli castani di Bilbo spuntare da dietro la
poltrona.
Sospirò divertito, dirigendosi verso di lui, riuscendo ad
acchiapparlo prima
che fuggisse di nuovo.
“No!
Non vale! Tu sei un guerriero, io no!”
Protestò,
prendendo a muovere le gambe a sentirsi prendere
in braccio.
“Domani
avrai la tua rivincita.”
“Adesso!
Però aspetta… anche se sono enormi, sono le tue
camere queste. Le conosci
benissimo. Dobbiamo cambiare posto!”
“Ovunque
tu voglia, ma domani. Ora, a letto. Ti fa male la
testa?”
Lo
hobbit scosse il capo con prepotenza, mugugnando con
sofferenza, facendosi d’un tratto docile, sentendo la
stanchezza farsi di nuovo
viva.
“Mi
sorprendo tu sia riuscito a muoverti così in questo
stato. Ma dopotutto ho sempre avuto delle impressioni errate su di
te.”
Disse,
facendogli un gentile sorriso, notando Bilbo prendere
a osservarlo. Restarono in silenzio, e Thorin si sorprese di essere
riuscito a
metterlo di nuovo a letto senza troppa difficoltà. Gli
rimboccò le coperte,
scostandogli i capelli dalla fronte, volendo sentire la temperatura.
“No.
Non mi toccare.”
Il
nano restò fermo con la mano vicinissima alla sua fronte,
guardandolo sorpreso. Avvertì un poco di dolore, non
riuscendo a non pensare
alla volta in cui voleva scaraventarlo di sotto mentre era in preda
alla
malattia dell’oro. Aveva sul serio avuto timore dopo la
battaglia che il minimo
tocco potesse spaventare Bilbo e si era impegnato a stargli lontano,
finché un
giorno fu proprio lo hobbit a pregarlo di smetterla di colpevolizzarsi
così.
Allontanò la mano, distogliendo lo sguardo.
“Dormi.”
Ripetè
con tono basso, per poi dargli le spalle, facendo per
uscire dalla stanza da letto.
“Lo
sapevo. Non ti piaccio… preferisci lei a
me…”
Thorin
si fermò per l’ennesima volta, sospirando, per poi
sbattere le palpebre nell’avvertire un singhiozzo.
“Che
cos’ha lei che io non ho? Mi dicevano tutti che non eri
interessato a questo genere di cose e che non avresti mai
ballato… e invece hai scelto lei…”
Disse,
singhiozzando ancora, prendendo a piangere. Il Re lo
guardò stupito, non sapendo come approcciarlo, avvicinandosi
con cautela,
sedendosi su una sedia accanto al letto.
“Non
devi piangere. Va tutto bene.”
Provò
a dire con tono rassicurante, sentendolo però
singhiozzare ancora.
“Perché
hai ballato con lei?”
Insistette,
balzando a sedere di scatto, facendo per
scendere dal letto. Thorin ebbe i riflessi pronti stavolta, alzandosi
subito,
andando a posare le mani sulle sue spalle, appoggiando un ginocchio sul
letto
per avere più sostegno, tenendo Bilbo ben fermo sul
materasso.
“Sono
i nostri costumi.”
“Potevi
rifiutare!”
“Lo
so.”
“Allora
perché? Perché lei? Avresti ballato anche con una
delle altre, hai scelto a caso, oppure…”
“No,
non ho scelto caso.”
Bilbo
serrò le labbra, sentendo la testa girare e il viso
scottare, portando le mani sulla sua veste con rabbia, guardandolo.
“Ti
piacciono davvero le timide!”
Thorin
schiuse le labbra, facendo per parlare, ritrovandosi
però la bocca di Bilbo che premeva sulla propria. Trattenne
il fiato, non riuscendo
più a dire niente, rilasciando un basso grugnito a sentire
lo hobbit
succhiargli con fare prepotente il labbro inferiore.
“Se
vai da lei, ti ammazzo.”
Sibilò,
mordendogli la pelle delicata vicino all’angolo
della bocca, passandoci poi la lingua.
Il
nano sentì il respiro farsi più intenso, portando
una
mano sulla nuca di Bilbo, scostandogli il viso dal proprio.
“Sei
ubriaco.”
Mormorò
roco, vedendo lo hobbit indispettirsi.
“Oltre
che sugli hobbit hai pregiudizi anche sugli ubriachi?
So quel che faccio.”
“Non
lo sai. Domani forse ricorderai, ma sarà troppo tardi.
Perdonami,
Bilbo.”
Lo
hobbit mugugnò, abbassando lo sguardo, lasciandosi
ricadere a peso morto contro Thorin.
“Dammi
una possibilità.”
Sussurrò,
per poi crollare come un bambino, addormentandosi.
Thorin
sospirò, accarezzandogli la schiena, appoggiando la
guancia sui suoi capelli. Domani gli avrebbe detto come stavano
veramente le
cose, sperando che non fuggisse via al ricordo di quello che era appena
successo tra loro. Si inumidì le labbra, trovando il punto
in cui Bilbo lo
aveva morso, emettendo una bassa risata. Ad averlo saputo prima, lo
avrebbe
fatto ubriacare durante la loro avventura e mandato contro Azog. Avrebbero evitato una serie
di futuri
problemi.
...
Scusate
il ritardo. E grazie ancora a tutti voi che avete lasciato un segno di
apprezzamento e/o recensite! ^ ^
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