Era
già passato qualche giorno da quando Sasuke e Sakura si
erano riappacificati, ritornando ad essere gli amici che erano una
volta. In quei giorni erano sempre usciti a cena insieme ad altri loro
amici, divertendosi come i bei vecchi tempi ─ questi erano i
presunti pensieri dell'Uchiha, in quanto non avesse idea che Sakura e
il così chiamato "Menma" venissero da tutt'altra dimensione.
Si era divertito insieme a lei ed aveva riscoperto
alcune tracce del suo carattere di cui si era completamente
dimenticato, ovvero che ─ quando voleva ─ sapeva
essere ironica e divertente. Doveva ammettere che un po' gli era
mancata, specialmente perché quando erano semplici amici
passavano molto tempo insieme e tra loro non c'era mai quell'atmosfera
di disagio che, ancora qualche volta, alleggiava intorno a
loro ─ quando erano soli. In compagnia degli altri, invece, si
comportavano come se quello che era accaduto tra di loro non fosse mai
esistito: sembrava semplicemente che quei momenti li dimenticassero, ma
non era così per uno dei due. Sasuke ci pensava
continuamente, e non perché si era pentito o altro: in
quegli attimi vissuti voleva scorgere il punto debole della ragazza,
così da farle abbassare le difese e penetrare nell'armatura
di cui rivestiva il suo cuore ─ quanto
vi era mancato il Sasuke ossessionato dalla donna dai capelli rosa?
Quella
stessa mattina sarebbe voluto andare a farle visita, così da
darle il buongiorno, ma purtroppo per lui era stato costretto a
rimanere a casa dalla madre. Giorni prima ─ ricordate
la fatidica spesa? ─ aveva
lasciato suo fratello a fare compere da solo, quando la donna di casa
aveva esplicitamente detto loro che avrebbero dovuto andare insieme;
ebbene, Itachi ─ essendo stufo ─ aveva raccontato a
Mikoto ciò che aveva combinato Sasuke, così da
dargli una bella punzione. E infatti successe ciò che il
fratello maggiore sperava: Sasuke era costretto per una settimana a
fare le faccende domestiche, tranne cucinare. Era comunque riuscito a
convincere la madre di poter uscire nell'ora di cena, così
da poter incontrare i suoi amici; tuttavia doveva rientrare in casa ad
un orario stabilito ─ le dieci ─ altrimenti la
punizione sarebbe raddoppiata. In quel frangente di tempo dove Sasuke
era fuori e Itachi tornava a casa prima di lui, sperava sempre che
facesse tardi, così da ricevere quello che si meritava.
L'Uchiha maggiore portava un po' di rancore nei confronti del fratello,
ma nonostante questo era comunque preoccupato per lui: aveva notato che
la fissazione nei confronti dell'Haruno stava diventando esagerata, per
cui ultimamente si chiedeva se non fosse il caso di intromettersi o di
lasciarlo fare ─ salvalo
tu, Itachi!
Nel
mentre che Sasuke ripuliva con cura il salotto con lo straccio,
sentì il campanello di casa sua suonare. Passò
altre due volte lo strofinaccio sul pavimento, dopodiché lo
adagiò sul tavolo e corse alla porta, curioso di sapere chi
fosse. In seguito aprì la porta e fece capolino con la
testa, ritrovandosi di fronte la strana presenza di Choji; i due si
guardarono per qualche istante, ma poco dopo Sasuke aprì
totalmente la porta e lo invitò ad entrare, ancora
disorientato dalla sua presenza. I due ragazzi non avevano un rapporto
che potevano definire "amicizia", più che altro erano
conoscenti che si vedevano qualche volta durante il giorno e si
salutavano. Inoltre, raramente Choji si presentava alle cene che
Shikamaru preparava quasi ogni sera nel solito ristorante, e quelle
poche volte che mostrava la sua presenza non sembrava divertirsi molto
─ ve
lo immaginate un Choji che non vuole mangiare?
Invitò
l'ospite a sistemarsi sul divano, e nel mentre che si siedeva, lui
andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Continuava a
considerare la visita del ragazzo assai strana, per cui si chiedeva se
non fosse successo qualcosa di grave a qualcuno in particolare. Non gli
era sembrato agitato o triste, quindi l'idea che qualcosa di serio
fosse accaduto la accantonò subito; ma allora ─ si domandava
─ che era successo tanto da farlo andare a casa sua?
Poco
dopo ritornò in salotto col bicchiere d'acqua e glielo
porse, per poi sistemarsi accanto a lui sul divano. Choji sorseggiava
con calma la bevanda fresca, mentre Sasuke continuava a porsi quesiti
riguardo la presenza del ragazzo. Non che gli desse fastidio, ma non
gli piaceva quando qualcuno piombava in casa sua senza nemmeno
avvertire ─ e
lui lo fa sempre con Sakura, eh. Si
voltò verso la sua destra, in modo da osservare
l'espressione del ragazzo accanto a sé: era piuttosto
tranquilla, non aveva niente di anomalo ma, soprattutto, sembrava
essere infastidito. Probabilmente non voleva essere lì,
forse qualcuno lo aveva costretto ad andare per parlargli di qualcosa
di importante e per farlo ci voleva una persona intelligente e col
carattere fermo; ma queste sono solo supposizioni.
«Sei
una persona intelligente, quindi penso avrai già capito che
essere qui è una scocciatura per me» Disse
improvvisamente Choji, che notò subito lo sguardo
interlocutore dell'altro su di sé. Posò il
bicchiere sul tavolino in legno di fronte a loro, andando poi ad
osservare il volto sorpreso di Sasuke. L'Uchiha sapeva che Choji era
molto intelligente, ma a volte aveva paura che avesse il potere di
leggere nella mente delle persone ─ che
esagerato.
«Allora
perché sei qui? È successo qualcosa?»
Domandò poco dopo Sasuke, con espressione perplessa. Choji
sospirò piano, portandosi una mano sulla fronte. La sua
faccia esprimeva quasi disperazione: era davvero così
terrificante per lui essere lì?
«Menma
mi ha chiesto di venirti a parlare» Rispose, evidentemente
scocciato. L'Uchiha sapeva già cosa stava per dire il
ragazzo di fronte a lui, soprattutto perché conosceva bene
il biondo appena citato dall'altro. «Non essendo lui bravo in
queste cose ─ come se io lo fossi, poi ─ mi ha detto
di riferirti che devi lasciare in pace Sakura e che col tuo
comportamento la perderai e basta» Riferì,
continuando a guardare il viso di Sasuke. Quest'ultimo
ringhiò nell'udire quelle parole, poiché gli
sembrava strano che il ragazzo ─ anche in altre
occasioni ─ non faceva altro che cercare di convincerlo ad
accantonare l'idea di conquistare l'Haruno, tirando sempre in ballo la
solita scusa ─ in
realtà è la verità, ma ignoriamo certi
dettagli!
«E
perché Menma ti avrebbe chiesto di riferirmi questo? Ne
abbiamo già parlato un mucchio di volte!»
Sbraitò Sasuke, piuttosto seccato dall'insistenza del biondo.
«È
preoccupato per Sakura, cerca di comprenderlo: è la sua
migliore amica, non vuole che soffra» Cercò di
scusarlo Choji, anche se nel profondo quelle parole erano la
verità. Dal canto suo, invece, l'Uchiha non sembrava capire
perché Menma continuasse a ritenerlo una minaccia per Sakura
─ io
sì.
«Beh,
anche io sono il suo migliore amico ─ o almeno, questo è
ciò che ha sempre detto. Non gli importa di come potrei
sentirmi io?» Quello che disse Sasuke lasciò
perplesso Choji, che si portò una mano a coprire il volto in
maniera quasi disperata ─ probabilmente
lui è uno dei pochi che riesce a capire i sentimenti di
Itachi.
«Sasuke...
quello che dici non ha senso» Pronunciò a voce
bassa Choji, lasciando spiazzato Sasuke per un momento. Sembrava quasi
un bambino ingenuo, incapace di capire cosa avesse fatto di male per
essere rimproverato ─ e ciò dava parecchio fastidio
all'ospite. «Vuoi per caso farmi credere che tu soffri
all'idea di non poterci provare con Sakura?»
Domandò in seguito, piuttosto frustrato dal comportamento
dell'Uchiha. Il padrone di casa sembrava ci stesse pensando, e
ciò non poté che far pensare a Choji che il
ragazzo di fianco a lui fosse un vero e proprio egoista ─ l'Uchiha
originale però è peggio, credimi.
«Ormai
è un obiettivo» Iniziò Sasuke,
attirando l'attenzione di Choji. «Non è
perché voglio che il mio numero di ragazze conquistate
aumenti, è un'altra cosa che non ha niente a che vedere con
questo. Sento che Sakura sia impossibile da raggiungere, ma che allo
stesso tempo sia altrettanto facile averla; tra noi non c'è
un semplice rapporto di amicizia, c'è qualcos'altro che non
so ben spiegare. Lo so che non le sono indifferente, lo
percepisco ─ sono un esperto in fatto di donne, d'altronde.
Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire l'occasione solo
perché Menma non si fida di me» Spiegò
brevemente, lasciando sbigottito l'altro. Probabilmente non aveva
capito cosa Choji aveva cercato di dirgli, ovvero che quel suo
comportamento arrogante ed egoista l'avrebbe solamente allontanata
sempre di più, finendo col perderla
definitivamente ─ anche
il Sasuke originale è egoista ed arrogante, però
a Sakura piace. Alla
fine entrambi avrebbero sofferto per la perdita di un caro amico, ma
cieco com'era, l'Uchiha non ci sarebbe mai arrivato da solo: per cui
aveva bisogno di aiuto e Menma voleva farglielo capire, ma non sarebbe
mai riuscito ad usare le parole giuste, quindi si era rivolto a Choji
nella speranza che, con la sua intelligenza, lo avrebbe aiutato al
posto suo, facendogli da tramite.
«Sakura
non è un oggetto, Sasuke. Ne parli come se dovessi
affrontare una gara e lei fosse un premio, ma non è
così. Prima era una delle tue più care amiche, da
quando hai iniziato a vederla da questa prospettiva? Il tuo
comportamento è sbagliato, per questo Menma insiste: vuole
solo fartelo capire per aiutarti, prima che tu commetta qualche stupido
errore» Cercò di spiegare Choji, ma ciò
che disse fece venire solo dubbi a Sasuke ─ si
salvi chi può.
«Dimmi
la verità... non è che Menma prova qualcosa per
Sakura? È per questo che non vuole che io ci provi con lei,
non è vero?» Domandò ghignante,
poiché quel dubbio ce lo avesse già da un po' di
tempo. Non lo pensava perché rifiutava continuamente Hinata,
ma perché guardava l'Haruno in maniera diversa. Non la
guardava come se fosse la sua migliore amica, no: quando la osservava i
suoi occhi acquistavano lucentenzza, come se stesse guardando un
diamante appena lucidato. Si rivolgeva a lei sempre in maniera gentile,
anche quando gli tirava un pugno o un calcio lui, invece di
protestare, chiedeva semplicemente scusa. Inoltre le stava sempre
vicino e, in più, cercava di proteggerla dal suo stesso
migliore amico. Per Sasuke quelle erano tutte prove che evidenziavano i
chiari sentimenti di Menma per Sakura, ma prima di avere un'idea chiara
voleva avere conferma da Choji che, essendo molto intelligente, aveva
sicuramente capito cosa provava il biondo per la ragazza.
«Anche
se fosse, che ti importa?» Sasuke sbuffò a quella
domanda, ritenendola inutile ─ infantile.
«Mi
importa! Ti ho già spiegato che...» Choji mise una
mano davanti alla bocca dell'Uchiha, così da farlo smettere
di parlare. Il padrone di casa rimase fermo, piuttosto confuso dallo
strano gesto del compagno che, in seguito, sospirò. Si
vedeva che quella conversazione stava iniziando ad essere pesante per
lui, essendo quello un argomento che non gli interessava.
«Non
mi hai spiegato niente, mi hai fatto solo capire che sei un
egoista» Sputò acido il ragazzo, guardando con
sguardo severo l'altro. «Se Sakura fosse una semplice ragazza
che vuoi conquistare, non ti importerebbe se qualcuno prova qualcosa
per lei o meno. Quindi voglio essere sincero con te: sì,
secondo me Menma è infatuato di lei, ma non posso dire lo
stesso di Sakura. E ora dimmi: la cosa ti tranquillizza?»
L'ospite non tolse la mano da davanti la sua bocca, per cui Sasuke si
vide costretto a dover semplicemente annuire.
«Bene,
mi fa piacere» Disse poi, alzandosi dal divano. Sasuke aveva
di nuovo la bocca libera, per cui avrebbe potuto dire che quello che
voleva, per esempio rettificare quello che aveva detto precedentemente,
ovvero che Sakura era solo un obiettivo che lui voleva assolutamente
portare a termine, ma rimase semplicemente in silenzio. Sapeva che
Choji aveva qualcos'altro da dire, per cui non voleva essere
più seccante del dovuto.
«La
tua è semplice gelosia, ed essa ti porta ad essere
possessivo nei confronti di Sakura. Fossi in te rivedrei i tuoi piani
prima di fare qualche sciocchezza» L'Uchiha sgranò
gli occhi nell'udire quelle parole, e non ebbe il coraggio di dire
niente. Aveva semplicemente guardato Choji camminare verso la porta
dell'ingresso e poi uscire, senza voltarsi nemmeno a guardare indietro.
Perché mai avrebbe dovuto provare gelosia? Lui, il grande
Sasuke Uchiha, l'esperto di ragazze del villaggio della Foglia, geloso?
Di chi, poi? Nessun altro ragazzo poteva essere al suo livello, se non
suo fratello che avrebbe potuto avere l'intera Konoha ai suoi piedi ─ E
le cose si fanno interessanti!
Non
ci voleva pensare, dunque aveva deciso che quel giorno avrebbe portato
a termine ogni faccenda domestica, pranzo e cena compresi; voleva
tenere la mente occupata in modo da non farsi pervadere da pensieri
strani, non
da lui. Non
aveva mai provato niente per nessuna ragazza, e la cosa non sarebbe
cambiata fino a quando lui non sarebbe stato pronto per avere una
relazione fissa; era ancora troppo presto per lui, e non voleva
lasciarsi intimorire dalle parole dette dal suo compagno. In un certo
senso ─ secondo
la mente geniale di Sasuke Uchiha ─
quello che aveva detto Chouji poteva essere anche tutta una farsa,
creata proprio da Menma in modo da farlo allontanare da Sakura;
probabilmente aveva ideato il tutto così che Sasuke
smettesse di provarci con lei, in modo che il biondo avesse il campo
libero e potesse provarci al posto suo.
«Bella
trovata, Menma... davvero astuto» Sussurrò in un
ghigno, alzandosi in seguito dal divano. Riprese lo strofinaccio dal
tavolo e lo strinse forte in un pugno, osservandolo come se fosse il
suo nemico ─
più precisamente: come se fosse "Menma".
«Purtroppo
per te che io sia più intelligente e furbo; ti è
andata male» Pronunciò poi, continuando a
stringere con sforza lo straccio. Sebbene considerasse il biondo il suo
migliore amico e ammetteva di volergli bene, non voleva essere preso in
giro né tanto meno essere surclassato in un ambito dove lui
era assolutamente il migliore. Se Menma voleva Sakura, allora avrebbe
dovuto fronteggiarsi con colui che aveva un sacco assi nelle maniche e
che, soprattutto, avrebbe fatto di tutto pur di ottenere il cuore
dell'Haruno e proclamarsi vincitore. Non avrebbe mai immaginato che si
sarebbe dovuto mettere contro il suo migliore amico, ma quella ormai
era guerra aperta: mai e poi mai si sarebbe lasciato sconfiggere,
né si sarebbe dimostrato inferiore davanti a Sakura. Negli
ultimi giorni erano riusciti a recuperare quel rapporto che avevano
perso, dunque adesso aveva molte più possibilità
di riuscita e Menma, invece, era sempre al punto di partenza. Sasuke
sapeva che non era un valido avversario, ma la posta in gioco era
troppo alta, per cui si sarebbe impegnato con tutte le sue forze:
Sakura sarebbe stata sua ma, per essere sicuro, avrebbe avuto bisogno
di aiuto; e sapeva già a chi chiedere rinforzi.
Nel
mentre, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki ─
alias Menma ─ erano
nel solito ristorante a mangiare un po' di ramen.
Nell'esatto
momento in cui il biondo si mise il primo boccone in bocca, uno strano
sciame di brividi pervase il suo corpo, costringendolo a sputare tutto
nel piatto.
«Ma
che fai, Naruto?» Domandò schifata Sakura,
allontanandosi un po' dal fianco del ragazzo.
Quest'ultimo
mugolò, pulendosi la bocca con un tovagliolo. «Non
so, mi fischiano entrambe le orecchie ed ho la pelle d'oca!»
Si guardò il braccio, notando la sua pelle.
«A
colazione hai per caso mangiato qualcosa di strano?» Naruto
ci pensò su, per poi scuotere la testa in segno di
negazione. «Niente di strano»
Sakura
abbozzò una smorfia, per poi ghignare divertita.
«Forse qualcuno ti sta pensando... Hinata, magari»
Disse ironica, facendo paralizzare il compagno sul posto.
«N-Non
scherzare su certe cose!» Esclamò il ragazzo,
agitando le mani di fronte a sé. Sakura continuò
a ridere, ritenendo il comportamento di Naruto sia buffo che esagerato.
Poveri
stolti; è Sasuke che architetta un modo per farla pagare a
Naruto! Quindi non ho idea di chi sia peggio tra lui e Hinata.
Posso
aggiungere solo questo: povero Uzumaki.
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Salve
a tutti i lettori!
Eccomi
tornata col nuovo capitolo di questa storia. So che non è
accaduto granché, ma ho voluto introdurre il personaggio di
Choji in questo modo e l'ho trovato divertente da immaginare. Il
prossimo capitolo penso sarà molto più
divertente, soprattutto perché riguarderà
principalmente Naruto e Sasuke; quindi non vedo l'ora di trovare un po'
di tempo e mettermi a scriverlo!
Spero
sia stato di vostro gradimento e ci tengo a scusarmi se gli ultimi
capitoli non sono molto divertenti ma, come già detto,
questa storia è anche romantica, dunque un po' di
sentimentalismo ci sta tutto. Dal prossimo cercherò di
riprendere la demenzialità e di inserirla!
Grazie
per aver letto e recensito; alla prossima!
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