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Autore: unbreakable    10/02/2016    3 recensioni
Ambientata in "Naruto: Road to Ninja".
 
Sasuke Uchiha era definito un "rubacuori", colui che era abituato ad avere ogni ragazza ai suoi piedi e cercava sempre nuovi approcci per conquistarne altre. Era convinto di aver fatto breccia anche nel cuore di Sakura Haruno ma, quest'ultima, col passare del tempo, si rese conto che quello non era il Sasuke di cui era innamorata, per ciò mostrò di non avere alcun interesse verso di lui. Sasuke, intuendo che ella non era caduta ai suoi piedi come aveva creduto, decise di continuare a corteggiarla così da farla finalmente innamorare.
Nonostante i vari tentativi, ogni suo approccio pareva non funzionare e la ragazza si dimostrava essere sempre meno interessata a lui.
Ce la farà Sasuke a conquistare il cuore di Sakura oppure dovrà mettere l'orgoglio da parte e arrendersi all'evidenza di aver bisogno di rinforzi?
 
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Questa storia mi è venuta in mente mentre guardavo il sesto film di Naruto.
È la prima volta che mi cimento in una storia comica/demenziale, quindi siate clementi.
Sarà una mezza SasuSaku ma ci sarà anche un po' di NaruHina. Spero possa strapparvi almeno un sorriso!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era già passato qualche giorno da quando Sasuke e Sakura si erano riappacificati, ritornando ad essere gli amici che erano una volta. In quei giorni erano sempre usciti a cena insieme ad altri loro amici, divertendosi come i bei vecchi tempi ─ questi erano i presunti pensieri dell'Uchiha, in quanto non avesse idea che Sakura e il così chiamato "Menma" venissero da tutt'altra dimensione. Si era divertito insieme a lei ed aveva riscoperto alcune tracce del suo carattere di cui si era completamente dimenticato, ovvero che ─ quando voleva ─ sapeva essere ironica e divertente. Doveva ammettere che un po' gli era mancata, specialmente perché quando erano semplici amici passavano molto tempo insieme e tra loro non c'era mai quell'atmosfera di disagio che, ancora qualche volta, alleggiava intorno a loro ─ quando erano soli. In compagnia degli altri, invece, si comportavano come se quello che era accaduto tra di loro non fosse mai esistito: sembrava semplicemente che quei momenti li dimenticassero, ma non era così per uno dei due. Sasuke ci pensava continuamente, e non perché si era pentito o altro: in quegli attimi vissuti voleva scorgere il punto debole della ragazza, così da farle abbassare le difese e penetrare nell'armatura di cui rivestiva il suo cuore ─ quanto vi era mancato il Sasuke ossessionato dalla donna dai capelli rosa?
Quella stessa mattina sarebbe voluto andare a farle visita, così da darle il buongiorno, ma purtroppo per lui era stato costretto a rimanere a casa dalla madre. Giorni prima ─ ricordate la fatidica spesa? ─ aveva lasciato suo fratello a fare compere da solo, quando la donna di casa aveva esplicitamente detto loro che avrebbero dovuto andare insieme; ebbene, Itachi ─ essendo stufo ─ aveva raccontato a Mikoto ciò che aveva combinato Sasuke, così da dargli una bella punzione. E infatti successe ciò che il fratello maggiore sperava: Sasuke era costretto per una settimana a fare le faccende domestiche, tranne cucinare. Era comunque riuscito a convincere la madre di poter uscire nell'ora di cena, così da poter incontrare i suoi amici; tuttavia doveva rientrare in casa ad un orario stabilito ─ le dieci ─ altrimenti la punizione sarebbe raddoppiata. In quel frangente di tempo dove Sasuke era fuori e Itachi tornava a casa prima di lui, sperava sempre che facesse tardi, così da ricevere quello che si meritava. L'Uchiha maggiore portava un po' di rancore nei confronti del fratello, ma nonostante questo era comunque preoccupato per lui: aveva notato che la fissazione nei confronti dell'Haruno stava diventando esagerata, per cui ultimamente si chiedeva se non fosse il caso di intromettersi o di lasciarlo fare ─ salvalo tu, Itachi!
Nel mentre che Sasuke ripuliva con cura il salotto con lo straccio, sentì il campanello di casa sua suonare. Passò altre due volte lo strofinaccio sul pavimento, dopodiché lo adagiò sul tavolo e corse alla porta, curioso di sapere chi fosse. In seguito aprì la porta e fece capolino con la testa, ritrovandosi di fronte la strana presenza di Choji; i due si guardarono per qualche istante, ma poco dopo Sasuke aprì totalmente la porta e lo invitò ad entrare, ancora disorientato dalla sua presenza. I due ragazzi non avevano un rapporto che potevano definire "amicizia", più che altro erano conoscenti che si vedevano qualche volta durante il giorno e si salutavano. Inoltre, raramente Choji si presentava alle cene che Shikamaru preparava quasi ogni sera nel solito ristorante, e quelle poche volte che mostrava la sua presenza non sembrava divertirsi molto ─ ve lo immaginate un Choji che non vuole mangiare?
Invitò l'ospite a sistemarsi sul divano, e nel mentre che si siedeva, lui andò in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Continuava a considerare la visita del ragazzo assai strana, per cui si chiedeva se non fosse successo qualcosa di grave a qualcuno in particolare. Non gli era sembrato agitato o triste, quindi l'idea che qualcosa di serio fosse accaduto la accantonò subito; ma allora ─ si domandava ─ che era successo tanto da farlo andare a casa sua?
Poco dopo ritornò in salotto col bicchiere d'acqua e glielo porse, per poi sistemarsi accanto a lui sul divano. Choji sorseggiava con calma la bevanda fresca, mentre Sasuke continuava a porsi quesiti riguardo la presenza del ragazzo. Non che gli desse fastidio, ma non gli piaceva quando qualcuno piombava in casa sua senza nemmeno avvertire ─ e lui lo fa sempre con Sakura, eh. Si voltò verso la sua destra, in modo da osservare l'espressione del ragazzo accanto a sé: era piuttosto tranquilla, non aveva niente di anomalo ma, soprattutto, sembrava essere infastidito. Probabilmente non voleva essere lì, forse qualcuno lo aveva costretto ad andare per parlargli di qualcosa di importante e per farlo ci voleva una persona intelligente e col carattere fermo; ma queste sono solo supposizioni.
«Sei una persona intelligente, quindi penso avrai già capito che essere qui è una scocciatura per me» Disse improvvisamente Choji, che notò subito lo sguardo interlocutore dell'altro su di sé. Posò il bicchiere sul tavolino in legno di fronte a loro, andando poi ad osservare il volto sorpreso di Sasuke. L'Uchiha sapeva che Choji era molto intelligente, ma a volte aveva paura che avesse il potere di leggere nella mente delle persone ─ che esagerato.
«Allora perché sei qui? È successo qualcosa?» Domandò poco dopo Sasuke, con espressione perplessa. Choji sospirò piano, portandosi una mano sulla fronte. La sua faccia esprimeva quasi disperazione: era davvero così terrificante per lui essere lì?
«Menma mi ha chiesto di venirti a parlare» Rispose, evidentemente scocciato. L'Uchiha sapeva già cosa stava per dire il ragazzo di fronte a lui, soprattutto perché conosceva bene il biondo appena citato dall'altro. «Non essendo lui bravo in queste cose ─ come se io lo fossi, poi ─ mi ha detto di riferirti che devi lasciare in pace Sakura e che col tuo comportamento la perderai e basta» Riferì, continuando a guardare il viso di Sasuke. Quest'ultimo ringhiò nell'udire quelle parole, poiché gli sembrava strano che il ragazzo ─ anche in altre occasioni ─ non faceva altro che cercare di convincerlo ad accantonare l'idea di conquistare l'Haruno, tirando sempre in ballo la solita scusa ─ in realtà è la verità, ma ignoriamo certi dettagli!
«E perché Menma ti avrebbe chiesto di riferirmi questo? Ne abbiamo già parlato un mucchio di volte!» Sbraitò Sasuke, piuttosto seccato dall'insistenza del biondo.
«È preoccupato per Sakura, cerca di comprenderlo: è la sua migliore amica, non vuole che soffra» Cercò di scusarlo Choji, anche se nel profondo quelle parole erano la verità. Dal canto suo, invece, l'Uchiha non sembrava capire perché Menma continuasse a ritenerlo una minaccia per Sakura ─ io sì.
«Beh, anche io sono il suo migliore amico ─ o almeno, questo è ciò che ha sempre detto. Non gli importa di come potrei sentirmi io?» Quello che disse Sasuke lasciò perplesso Choji, che si portò una mano a coprire il volto in maniera quasi disperata ─ probabilmente lui è uno dei pochi che riesce a capire i sentimenti di Itachi.
«Sasuke... quello che dici non ha senso» Pronunciò a voce bassa Choji, lasciando spiazzato Sasuke per un momento. Sembrava quasi un bambino ingenuo, incapace di capire cosa avesse fatto di male per essere rimproverato ─ e ciò dava parecchio fastidio all'ospite. «Vuoi per caso farmi credere che tu soffri all'idea di non poterci provare con Sakura?» Domandò in seguito, piuttosto frustrato dal comportamento dell'Uchiha. Il padrone di casa sembrava ci stesse pensando, e ciò non poté che far pensare a Choji che il ragazzo di fianco a lui fosse un vero e proprio egoista ─ l'Uchiha originale però è peggio, credimi.
«Ormai è un obiettivo» Iniziò Sasuke, attirando l'attenzione di Choji. «Non è perché voglio che il mio numero di ragazze conquistate aumenti, è un'altra cosa che non ha niente a che vedere con questo. Sento che Sakura sia impossibile da raggiungere, ma che allo stesso tempo sia altrettanto facile averla; tra noi non c'è un semplice rapporto di amicizia, c'è qualcos'altro che non so ben spiegare. Lo so che non le sono indifferente, lo percepisco ─ sono un esperto in fatto di donne, d'altronde. Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire l'occasione solo perché Menma non si fida di me» Spiegò brevemente, lasciando sbigottito l'altro. Probabilmente non aveva capito cosa Choji aveva cercato di dirgli, ovvero che quel suo comportamento arrogante ed egoista l'avrebbe solamente allontanata sempre di più, finendo col perderla definitivamente ─ anche il Sasuke originale è egoista ed arrogante, però a Sakura piace. Alla fine entrambi avrebbero sofferto per la perdita di un caro amico, ma cieco com'era, l'Uchiha non ci sarebbe mai arrivato da solo: per cui aveva bisogno di aiuto e Menma voleva farglielo capire, ma non sarebbe mai riuscito ad usare le parole giuste, quindi si era rivolto a Choji nella speranza che, con la sua intelligenza, lo avrebbe aiutato al posto suo, facendogli da tramite.
«Sakura non è un oggetto, Sasuke. Ne parli come se dovessi affrontare una gara e lei fosse un premio, ma non è così. Prima era una delle tue più care amiche, da quando hai iniziato a vederla da questa prospettiva? Il tuo comportamento è sbagliato, per questo Menma insiste: vuole solo fartelo capire per aiutarti, prima che tu commetta qualche stupido errore» Cercò di spiegare Choji, ma ciò che disse fece venire solo dubbi a Sasuke ─ si salvi chi può.
«Dimmi la verità... non è che Menma prova qualcosa per Sakura? È per questo che non vuole che io ci provi con lei, non è vero?» Domandò ghignante, poiché quel dubbio ce lo avesse già da un po' di tempo. Non lo pensava perché rifiutava continuamente Hinata, ma perché guardava l'Haruno in maniera diversa. Non la guardava come se fosse la sua migliore amica, no: quando la osservava i suoi occhi acquistavano lucentenzza, come se stesse guardando un diamante appena lucidato. Si rivolgeva a lei sempre in maniera gentile, anche quando gli tirava un pugno o un calcio lui, invece di protestare, chiedeva semplicemente scusa. Inoltre le stava sempre vicino e, in più, cercava di proteggerla dal suo stesso migliore amico. Per Sasuke quelle erano tutte prove che evidenziavano i chiari sentimenti di Menma per Sakura, ma prima di avere un'idea chiara voleva avere conferma da Choji che, essendo molto intelligente, aveva sicuramente capito cosa provava il biondo per la ragazza.
«Anche se fosse, che ti importa?» Sasuke sbuffò a quella domanda, ritenendola inutile ─ infantile.
«Mi importa! Ti ho già spiegato che...» Choji mise una mano davanti alla bocca dell'Uchiha, così da farlo smettere di parlare. Il padrone di casa rimase fermo, piuttosto confuso dallo strano gesto del compagno che, in seguito, sospirò. Si vedeva che quella conversazione stava iniziando ad essere pesante per lui, essendo quello un argomento che non gli interessava.
«Non mi hai spiegato niente, mi hai fatto solo capire che sei un egoista» Sputò acido il ragazzo, guardando con sguardo severo l'altro. «Se Sakura fosse una semplice ragazza che vuoi conquistare, non ti importerebbe se qualcuno prova qualcosa per lei o meno. Quindi voglio essere sincero con te: sì, secondo me Menma è infatuato di lei, ma non posso dire lo stesso di Sakura. E ora dimmi: la cosa ti tranquillizza?» L'ospite non tolse la mano da davanti la sua bocca, per cui Sasuke si vide costretto a dover semplicemente annuire.
«Bene, mi fa piacere» Disse poi, alzandosi dal divano. Sasuke aveva di nuovo la bocca libera, per cui avrebbe potuto dire che quello che voleva, per esempio rettificare quello che aveva detto precedentemente, ovvero che Sakura era solo un obiettivo che lui voleva assolutamente portare a termine, ma rimase semplicemente in silenzio. Sapeva che Choji aveva qualcos'altro da dire, per cui non voleva essere più seccante del dovuto.
«La tua è semplice gelosia, ed essa ti porta ad essere possessivo nei confronti di Sakura. Fossi in te rivedrei i tuoi piani prima di fare qualche sciocchezza» L'Uchiha sgranò gli occhi nell'udire quelle parole, e non ebbe il coraggio di dire niente. Aveva semplicemente guardato Choji camminare verso la porta dell'ingresso e poi uscire, senza voltarsi nemmeno a guardare indietro. Perché mai avrebbe dovuto provare gelosia? Lui, il grande Sasuke Uchiha, l'esperto di ragazze del villaggio della Foglia, geloso? Di chi, poi? Nessun altro ragazzo poteva essere al suo livello, se non suo fratello che avrebbe potuto avere l'intera Konoha ai suoi piedi ─ E le cose si fanno interessanti!
Non ci voleva pensare, dunque aveva deciso che quel giorno avrebbe portato a termine ogni faccenda domestica, pranzo e cena compresi; voleva tenere la mente occupata in modo da non farsi pervadere da pensieri strani, non da lui. Non aveva mai provato niente per nessuna ragazza, e la cosa non sarebbe cambiata fino a quando lui non sarebbe stato pronto per avere una relazione fissa; era ancora troppo presto per lui, e non voleva lasciarsi intimorire dalle parole dette dal suo compagno. In un certo senso ─ secondo la mente geniale di Sasuke Uchiha ─ quello che aveva detto Chouji poteva essere anche tutta una farsa, creata proprio da Menma in modo da farlo allontanare da Sakura; probabilmente aveva ideato il tutto così che Sasuke smettesse di provarci con lei, in modo che il biondo avesse il campo libero e potesse provarci al posto suo.
«Bella trovata, Menma... davvero astuto» Sussurrò in un ghigno, alzandosi in seguito dal divano. Riprese lo strofinaccio dal tavolo e lo strinse forte in un pugno, osservandolo come se fosse il suo nemico ─ più precisamente: come se fosse "Menma".
«Purtroppo per te che io sia più intelligente e furbo; ti è andata male» Pronunciò poi, continuando a stringere con sforza lo straccio. Sebbene considerasse il biondo il suo migliore amico e ammetteva di volergli bene, non voleva essere preso in giro né tanto meno essere surclassato in un ambito dove lui era assolutamente il migliore. Se Menma voleva Sakura, allora avrebbe dovuto fronteggiarsi con colui che aveva un sacco assi nelle maniche e che, soprattutto, avrebbe fatto di tutto pur di ottenere il cuore dell'Haruno e proclamarsi vincitore. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe dovuto mettere contro il suo migliore amico, ma quella ormai era guerra aperta: mai e poi mai si sarebbe lasciato sconfiggere, né si sarebbe dimostrato inferiore davanti a Sakura. Negli ultimi giorni erano riusciti a recuperare quel rapporto che avevano perso, dunque adesso aveva molte più possibilità di riuscita e Menma, invece, era sempre al punto di partenza. Sasuke sapeva che non era un valido avversario, ma la posta in gioco era troppo alta, per cui si sarebbe impegnato con tutte le sue forze: Sakura sarebbe stata sua ma, per essere sicuro, avrebbe avuto bisogno di aiuto; e sapeva già a chi chiedere rinforzi.




Nel mentre, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki  alias Menma ─ erano nel solito ristorante a mangiare un po' di ramen.
Nell'esatto momento in cui il biondo si mise il primo boccone in bocca, uno strano sciame di brividi pervase il suo corpo, costringendolo a sputare tutto nel piatto.
«Ma che fai, Naruto?» Domandò schifata Sakura, allontanandosi un po' dal fianco del ragazzo.
Quest'ultimo mugolò, pulendosi la bocca con un tovagliolo. «Non so, mi fischiano entrambe le orecchie ed ho la pelle d'oca!» Si guardò il braccio, notando la sua pelle.
«A colazione hai per caso mangiato qualcosa di strano?» Naruto ci pensò su, per poi scuotere la testa in segno di negazione. «Niente di strano»
Sakura abbozzò una smorfia, per poi ghignare divertita. «Forse qualcuno ti sta pensando... Hinata, magari» Disse ironica, facendo paralizzare il compagno sul posto.
«N-Non scherzare su certe cose!» Esclamò il ragazzo, agitando le mani di fronte a sé. Sakura continuò a ridere, ritenendo il comportamento di Naruto sia buffo che esagerato.
Poveri stolti; è Sasuke che architetta un modo per farla pagare a Naruto! Quindi non ho idea di chi sia peggio tra lui e Hinata.
Posso aggiungere solo questo: povero Uzumaki.










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Salve a tutti i lettori!
Eccomi tornata col nuovo capitolo di questa storia. So che non è accaduto granché, ma ho voluto introdurre il personaggio di Choji in questo modo e l'ho trovato divertente da immaginare. Il prossimo capitolo penso sarà molto più divertente, soprattutto perché riguarderà principalmente Naruto e Sasuke; quindi non vedo l'ora di trovare un po' di tempo e mettermi a scriverlo!
Spero sia stato di vostro gradimento e ci tengo a scusarmi se gli ultimi capitoli non sono molto divertenti ma, come già detto, questa storia è anche romantica, dunque un po' di sentimentalismo ci sta tutto. Dal prossimo cercherò di riprendere la demenzialità e di inserirla!
Grazie per aver letto e recensito; alla prossima! 
  
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