Amore e morte

di _Maeve_
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amore e morte
Amore e morte


“Non lo sai?” mi disse.
“Cosa?” risposi io.
“L’amore attecchisce meglio nei cuori in rovina”

“Vuol dire che amiamo meglio se stiamo peggio?”
Meglio, no. Di certo amiamo di più
“E non è la stessa cosa?”
“Per niente”

“L’amore soffoca” mi spiegò “chi ti sta attorno, ma te principalmente”
“Vuol dire che dovremmo amare limitatamente?”
“Nessuno te la metterà mai in questi termini. Ma sì”
“E’ così triste” affermai, quasi gemendo, dando voce al silenzio.

Uno sbuffo saputo. Esperienza.
“Puoi anche amare come ti pare. Ma non lamentarti se, poi, non riceverai in cambio la stessa quantità d’amore”
Mi feci coraggio “Adesso sei banale.  Se non si riesce ad amare è perché, evidentemente, il sentimento che si prova non è così forte.
L’amore vero non concepisce le difese che hai potuto innalzare. Ti innamori e basta. Chi dice di essere frenato dai propri limiti, si nasconde. Quello non è amore”
Espirò una boccata di fumo. “Forse sì, forse no” mi concesse, levando lo sguardo al cielo.
“In ogni caso, tu ci convivresti con un amore così?”

“Un mezzo amore. L’amore di una persona che non può o non vuole darti tutto.
Il tuo è amore di sicuro, ma sai che non esiste solo l’amore passionale, ci sono quello fraterno, quello amicale…diciamo che questa persona ti riservi un tipo d’amore. Senza dirti quale sia. Senza dirti se cambierà mai. Lo accetteresti?”
“Io…non lo so” ammisi “dipenderebbe dal mio, di amore”
“E allora lo vedi che torniamo al principio? Devi amare di meno. E non amare perché ne hai bisogno”

“E allora per cosa dovrei amare?” sbottai, spazientita.
Mi indirizzò un sospiro seccato, al profumo di tabacco. “Ma come per che cosa devi amare? Se ami non ti chiedi perché stai amando. Ami la persona, non l’idea dell’amore. Non cominciare”
“Ma è lo stesso! Se amo una persona, la amo. Se la amo, ho bisogno del suo amore, non dell’amore in generale”
“Non hai capito niente. Mi sa che sei una di quelli che per l’amore ci muore”
“Sì, e lo sai che ti dico? Che ne sono fiera” affermai, con un impeto che tradiva il pianto.
“Buon per te. Ma io non ti aiuterò a ucciderti”

“Potrei farti una bara, sai? Ti infili nel velluto, ti chiudi il coperchio. Aspetti la morte, perché tanto ti sei già tagliata le gambe.  Ma nella vita non va così.
La vita la devi vivere. A chi lo sbandieri il tuo essere fiera di come ami, a quelli che non ti amano in cambio? Che sia per volontà o impotenza. Che sia per entrambi
Tu li ami, e loro no. Potresti persino vederli innamorarsi di un’altra persona, e amare come con te non hanno amato. Sapendo tutto questo, continueresti ad amare?
Vivresti con la consapevolezza che sei lì solo perché ti aspetti una qualità d’amore che non otterrai mai? Staresti lì solo perché la vuoi da loro, e da loro soltanto?
Staresti lì per amore?”
Gettò via la sigaretta.

"Pensaci. Non servono i poeti, per arrivarci"
Attorno a noi, il buio
"Non servono i poeti", ripeté.





Qualche nota.
L'idea dell'amore e dei cuori in rovina è ricalcata su di un passo di Notre Dame de Paris, di Victor Hugo. Per il titolo, non penso ci sia bisogno di specificare.




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