-CAP
2
Jenny
si buttò sul letto.
"
È incredibile come quella donna riesce a farmi essere di
cattivo umore non
appena mi vede ". Pensava.
"
Mi chiedo se quando è rimasta incinta sia
stata felice o meno. Ma ne dubito per come mi tratta. "
Il
telefono di casa squilla. << Pronto? >>
risponde la madre. <<
Ahhhh! Ciao caro! >> inizia a urlare con voce squillante
manco fosse una
bambina. Riusciva a sentirla dal piano di sopra, era davvero rumorosa
quando
"parlava" . << Oh santo cielo! Non puoi nemmeno
immaginare
quanto non la sopporti quella! Secondo me non è mica normale! Ma che razza di figlia mi
è toccata?!
>> e si lamentava col marito.
Jenny
alzò gli occhi al cielo. " Wow, cos'è a corto di
scoop immagino? " si
chiedeva tra sé e sé mentre ascoltava
malvolentieri le solite lamentele tutte concentrate
su di lei. Passano 10, 15 minuti e Jenny con le lacrime a gli occhi e
con una
rabbia tale che avrebbe avuto voglia di distruggere tutto,
cercò il suo mp3 per
cercare di tappare gli insulti squillanti di sua madre con un po' della
sua
amata musica. Facendo poi i soliti respiri profondi riuscì
ancora una volta a
far rientrare le lacrime, lo sguardo era fisso al cielo facendo uscire
tutti i
pensieri. Erano canzoni forti quelle che ascoltava in queste
situazioni. Molto
forti quanto vere. Per questo riusciva a mantenere la calma in modo da
non
avere troppe crisi nervose e risultare "pazza" o "da
ricovero" per quelli che dovevano essere i suoi genitori. Peccato che
era
proprio loro la colpa della maggior parte di quelle
crisi e del suo freddo comportamento.
Fortunatamente la
musica riuscì a
calmarla; si tolse prima una cuffia e sentì che sua madre
aveva finalmente
smesso di lamentarsi di lei, anzi, aveva smesso di parlare e basta. Così si
alzò e si diresse in salotto,
fortunatamente questa settimana le avevano dato pochi compiti quindi
aveva più
tempo per rilassarsi, ma quando accese la TV ecco che arrivò
Daniel;
<< Che fai ? >> chiese con tono seccante e
incredibilmente
antipatico; << Pensavo di vedere un po’ TV...
>> rispose Jenny;
così Daniel ribatté con un fastidioso ghigno,
<< Ah ovvio, tanto in
quella specie di asilo che frequenti pure gli insegnanti sanno che
siete così
stupidi che non vi danno nemmeno dei compiti... >> .
Jenny
alzò gli occhi al cielo, quanto detestava quando la
riprendeva così! Con quali
pretese poi?! D’accordo,
lui frequentava
l’università ma il liceo lo ha frequentato pure
lui; ma tanto era inutile
controbattere perché sarebbe stata lei ad avere torto;
quindi spense la TV e
tornò in camera. Tanto era quello l’unico luogo
dove poteva rimanere a lungo, o
meglio, tranne quando ogni tanto entrava sua madre a fare quello che
tutte le
madri erano brave a fare: rimproverare il fatto che stesse spesso
chiusa in
camera o che non rimettesse spesso la propria camera in ordine, ma
Jenny ormai aveva
imparato; si metteva le cuffie e faceva finta di nulla, lasciandola ai
suoi
rimproveri finché non se ne andava, riprendendo
così a fare ciò che stava
facendo in quel momento (studio, progetti di scuola o dipinti), o
peggio ancora
entrava Daniel con fare da prepotente solo perché essendo il
maggiore credeva
di avere il potere, e pretendeva di poter prendere il suo PC dicendo di
avere
del “ lavoro ” da sbrigare ignorando completamente
il fatto che anche Jenny
avesse i suoi progetti di scuola e le ricerche da sbrigare, non che
Daniel non
ne avesse uno, ma giusto perché si divertiva a stressare la
sorellina, tanto se
provava a lamentarsi con i genitori non sarebbe servito
perché “ Daniel ha la
priorità “ , oppure “ Tuo fratello
è il più grande, lui fa
l’università, ha
voti migliori dei tuoi ! “ … Eh già.
Lui l’ha sempre superata in tutto era
normale che lo preferissero a lei.
Nel
pomeriggio rientrò suo padre a casa. Ovviamente molto
nervoso a causa del
lavoro di cui non faceva altro che lamentarsi; tanto che alcune volte
alzava
pure le mani o alla meglio imprecava e se la rifaceva con Jenny
contribuendo
alla sua bassa autostima e alle sue crisi di nervi. Ma stranamente
riusciva ad
essere anche tranquillo e sereno, sembrava di vedere Dr.Jekyl e Mr.Hide
e per
questo Jenny poco sapeva come comportarsi, ma dato che era in camera
sua
tranquilla e riusciva a sentirlo lamentarsi del lavoro di operaio che
tanto
odia, preferì rimanere nella sua stanza al sicuro
finché non si sarebbe dato
una calmata.
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