Caro Umberto,
sono rimasto davvero
stupito quando mi hai chiesto di betare la tua
storia, visto che sinora ti avevo letto e apprezzato soprattutto come recensore
su Diariominimo.net (la tua stroncatura di Cuore
tramite l’elogio di Franti era degna di Fastidious Notes!). Intendiamoci, mi fa piacere quando
qualcuno prende coraggio e fa il gran salto per diventare anche autore, ma
conoscendo la tua predisposizione all’analisi meticolosa e alla decostruzione
dei testi mi chiedevo come avresti fatto a adattare questo tuo stile alla
narrativa. Se posso essere sincero, poi, diciamo che già il titolo, Adso da Melk, non
incuriosisce esattamente il lettore, e dopo la lettura direi che potresti
pensare a qualcosa di diverso. Sì, sì, so come la pensi sui titoli che non
dovrebbero orientare le interpretazioni dei lettori, ma in fondo come dici con
la citazione finale sul nome della rosa, non abbiamo altro che nomi; quindi
tanto vale usarli al meglio.
Vabbe’,
dicevo che ero partito un po’ prevenuto, ma che dire? Mi hai sorpreso in
positivo. Sarà che mi piacciono sia i romanzi gialli sia quelli storici, ma
l’idea di una catena di assassinii in un monastero medievale mi ha affascinato
da subito; ma non è stato solo il mistero dei delitti a tenermi attaccato allo
schermo sino all’ultimo capitolo, ma anche il modo mirabile in cui hai
intrecciato gli eventi a una storia più vasta, a digressioni storiche,
filosofiche e letterarie; per non
parlare dello stile, poi, con una padronanza dei tempi di racconto che nemmeno
un regista.
Ok, mi fermo qui con
gli elogi, perché chiaramente non mi hai contattato solo per ricevere
complimenti. Il punto è che sono un po’ imbarazzato a muovere delle critiche, e
non solo perché quasi ogni pagina trasuda una quantità di erudizione che mi fa
sentire inadeguato, ma perché anche nell’individuare degli elementi che mi
sembrano più deboli del resto mi faccio frenare dai dubbi sulle tue intenzioni.
Per fare un esempio: la premessa iniziale in cui parli del manoscritto
ritrovato che racconta questa storia. Diciamo che l’idea mi ha lasciato un po’
freddino, sembrava riprendere l’idea di Manzoni quando ha seguito il mio
consiglio di trasformare in romanzo la sua what if? sul Decamerone,
ma anche di tanti altri autori... insomma si potrebbe anche evitare di usare un
pretesto già usato e la storia non ne risentirebbe minimamente. Però poi ho
pensato che magari hai parlato di un manoscritto non per imitare, ma per
strizzare l’occhio agli autori precedenti, e sono andato in crisi: glie lo
segnalo o no? Nel dubbio, vedi tu.
A proposito dei
richiami ad altri autori, forse è proprio su questo che potrei fare delle
considerazioni, più che sulla qualità, sulla loro adeguatezza alle regole di
pubblicazione su Efp: parlo della quantità di
citazioni alle opere più svariate, che da un lato è il tratto distintivo del
tuo stile, però nella scena del sogno di Adso forse i
riferimenti alla Coena Cypriani sono
un po’ troppi, magari meglio contenerle un po’ (a proposito di Adso... lui e la contadinella sono in regola con l’età, sì?).
Ora, io cito questo passaggio perché ho riconosciuto la citazione, però,
leggendo leggendo, ho il forte sospetto di aver
incrociato parecchie decine di citazioni senza riconoscerle minimamente, per
cui anche qui il mio contributo non è dei più utili.
Quindi sai cosa? Lascio
perdere questa betatura, che non va da nessuna parte,
e mi limito a rinnovarti i complimenti. Spero proprio questa storia sia solo la
prima di tante tue passeggiate nei boschi narrativi, se mi passi la metafora. A
presto!
A differenza del solito, la nota dell’autore non la metto all’inizio ma
alla fine. Come avete visto, questa è stata una betatura
tributo a Umberto Eco, morto tre settimane fa. Ma non l’ho scritta solo per
omaggiare uno dei miei scrittori preferiti, ma perché le sue opere sono state
una forte ispirazione proprio per Professione Beta Reader; se avete letto Diario Minimo, e in particolare il capitolo “Dolenti
declinare (rapporti di lettura all’editore)”, capirete subito perché parlo di
ispirazione. Se invece non lo avete letto... recuperatelo, ché a decenni dalla
pubblicazione continua a meritare ed essere attuale.
Chiudo ringraziando gli amministratori di Efp,
e in particolare Suinogiallo, per aver risposto con
esito positivo ai miei dubbi sulla compatibilità di questo capitolo con le
regole del sito.