Trenta poesie

di Alphabet Loser
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Apro la porta,

e smisto gli oggetti

in una stanza che mi appartiene

non interamente.

È speranza,

e la coltivo in me,

come erba benefica,

naturale medicina.

Ripulisco,

per come posso,

per come riesco,

e la paura

l'ansia

lo sconforto

il disagio

l'imbarazzo

l'incertezza

fanno capolino,

certo,

ci sono

e le vedo,

ma le scavalco,

per come posso,

per come riesco.

E più è sgombro,

più intravedo il futuro

sempre più nitido

sempre più chiaro.

Faccio spazio per ciò che sarò.

Per ciò che voglio essere e diventare.

Per me.

La mia mente si fa lucida

divisa in scomparti

precisa.

Faccio spazio per qualcosa di migliore

Per qualcosa che ho intenzione di costruire

Faccio spazio alla vita,

che può rinascere ancora,

seme sotto la sabbia,

perché la sto aspettando,

e lei sta aspettando me.





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