Capitolo 15 “Come fa a saperlo?”
Il professor Lupin e il professor Malfoy aveva
passato tutta la notte a studiare sui libri recuperati dal biondo in biblioteca
ma non riuscirono a scoprire niente.
In realtà entrambi lo immaginavano,
l’incantesimo del locum segretum non era ordinaria magia di cui si parlava
liberamente sui libri reperibili in una biblioteca di una scuola.
In realtà la cosa migliore sarebbe stata chiedere aiuto a
Severus Piton, la pozione era sua, e nessuno meglio di lui conosceva
quel genere di pozioni.
I due professori sapevano però che chiedere aiuto a un ‘mangiamorte fintamente pentito che per anni aveva
fatto il professore facendo da spia a Voldemort e ora era tornato a fare il
mangiamorte’ non era una buona idea.
-Potresti chiedere aiuto a qualcuno dei
tuoi amichetti…- sbottò Lupin, dopo aver sfogliato tutti i libri più
volte inutilmente.
-Molto spiritoso Remus, davvero. Sono certo che potrei
sentire Astor, che non avrebbe problemi ad aiutarci…se non
che poi magari non si farebbe problemi ad uccidere suo figlio e gli
altri ragazzi.- lo canzonò Lucius; non gli andava giù che fosse proprio Remus a
non credere alla sua fedeltà a Silente (o presunta fedeltà…chi lo sa! NdA).
Dopo aver continuato a punzecchiarsi ancora un po’ Remus
decise che era inutile rimanere li, così salutò Lucius e uscì dalla stanza,
dopo essersi assicurato che l’ex-mangiamorte si sarebbe procurato informazioni
utili per far tornare a casa i ragazzi.
*************
Nella nostra amata casetta in mezzo al nulla stava sorgendo
il sole, ma i quattro ragazzi erano ancora tutti nelle loro stanze.
Hermione era nel suo letto, dormiva con un grande sorriso sulle labbra, stava infatti sognando un altro
giro sulla scopa, sempre con il biondino.
Il ragazzo in questione era sul divano del soggiorno, anche
lui nel mondo dei sogni, noncurante del raggio di sole che entrava dalla
finestra della sala.
Nell’altra camera Harry stava dormendo, con una mano
appoggiata al fianco del serpeverde di fianco a lui,
che invece era bello sveglio.
Zabini in realtà aveva dormito molto poco
quella notte. Era preoccupato.
Gli sembrava…strana…assurda tutta quella situazione.
Ogni volta che Draco o Harry cercavano di fargli capire
quanto il comportamento di Lucius fosse strano lui cercava di convincerli che fosse
tutto normale, e che non dovevano preoccuparsi.
Ma non sapeva ancora avrebbe potuto
continuare.
Perché in realtà nemmeno lui ci
credeva molto.
Lucius e Astor erano sempre stati inseparabili amici, fin
dall’infanzia, insieme sempre e comunque. Quindi l’idea
che proprio ora, che Voldemort stava cercando di tornare al potere Lucius si allontanasse da quella vita era strano.
Strano ma comprensibile in realtà.
La cosa però si complicava se ci si metteva di mezzo la
situazione in cui si erano cacciati i ragazzi.
Lucius li aveva messi in punizione.
Proprio loro quattro, e proprio
nella stanza con la pozione.
Lui che sapeva benissimo che Harry e Draco non potevano
rimanere nella stessa stanza per più di cinque secondi senza metter mano alle
bacchette, o ai pugni, a seconda dell’umore.
E se fosse stato tutto organizzato?
Se quella fosse stata una trappola
di Voldemort?
Sapeva che era difficile da credere una cosa del genere, lui
era il padre di Draco, non avrebbe potuto fare una
cosa del genere a lui.
Sapeva però che suo padre non avrebbe avuto problemi a farla
a lui.
*************
Nella scuola invece i ragazzi erano già svegli da molto
tempo e stavano facendo colazione dopo un risveglio meno traumatico di quello
della mattina prima.
La sera prima i due serpeverde dopo essere rimasti nella
sala comune grifondoro a parlare come vecchi amici con i rosso
oro erano tornati nelle loro camere per evitare spiacevoli inconvenienti
mattutini.
Ron in realtà aveva invitato Pansy a rimanere in camera sua,
ma la ragazza sapeva che Theo non sarebbe stato pronto per dormire con Dean
un’altra notte, così erano tornati nelle loro camere.
Era immerso in una conversazione con Neville
quando arrivò un gufo per lui. Nott aprì la lettera senza pensare che
potesse essere stato lui a mandargliela. Astor Zabini.
Lesse la lettera una prima volta
velocemente, poi un’altra con più calma e senza pensarci due volte si alzò
di scatto dirigendosi al tavolo dei professori.
-Professor Malfoy, posso parlarle un attimo?- gli chiese, mentre l’intera sala lo stava fissando, per cercare
di capire il motivo di quella conversazione.
-Andiamo nel mio studio- gli rispose
semplicemente Lucius, capendo dal suo tono che c’era qualcosa che non andava.
Arrivati nella stanza il professore lo fece accomodare su una
poltrona e lui si sedette dietro la scrivania, prima di parlare.
-Cos’è quella lettera?-
-Me l’ha mandata Zabini- gli rispose
Nott, rigirandosi la lettera tra le mani.
-Figlio o…padre?- gli chiese Lucius temendo la risposta.
-Padre.- gli rispose semplicemente passandogli il foglio.
Caro Theodor,
ti stupirai di ricevere
questa mia lettera ma avendo
saputo che mio figlio non
è davvero a Durmstrang
come mi è stato detto,
volevo avere spiegazioni.
Non capisco come mai il ragazzo non mi abbia dato
sue
notizie, spero che, visto che a quanto mi è stato
detto è con Potter, stia
facendo il suo dovere di futuro
mangiamorte. Spero tu vorrai chiarirmi la situazione,
sono sicuro che non
vorrai rivivere gli spiacevoli…
avvenimenti di un anno fa
proprio ora che stai
facendo
amicizia con il signor Thomas…
Astor
Zabini.
-Come fa a saperlo?- gli chiese
Lucius, senza parole.
-Non lo so. Di certo Ron e Dean non l’hanno detto a nessuno,
e in ogni caso anche se l’avessero fatto non di certo
a qualche seguace di Voldemort. Io ti garantisco che non l’ho detto a nessuno.
Silente sarà anche pazzo ma non stupido…- lasciò la
frase in sospeso Nott.
-Vorresti dirmi che sono stato io?-
lo interrogò, impassibile il professore.
-Non dico questo, è solo che mi sembra strano che sia stata Pansy,
e se non fosse stata lei…c’ è solo una persona
possibile…-continuò Nott, con lo sguardo fisso al pavimento.
-Theodor, guardami- lo richiamò Lucius –guardami negli
occhi, quando ti dico che non sono stato io. Proprio ora ho riallacciato i rapporti con Draco. Solo ora ho capito tutti gli sbagli che ho fatto in questi
anni. Sto recuperando la fiducia di alcune persone
importanti, non rovinerei tutto così. Non potrei mai far rischiare la vita al
mio unico figlio e a Blaise, quello che ho sempre
considerato come un figlio.- disse tutto di un fiato, guardandolo negli occhi.
-Non posso credere che sia stata lei.- disse
semplicemente Theodor. Non era mai stato bravo con le parole, ma questo bastò a Lucius per capire che gli credeva.
-Sei sicuro che non lo sappia qualcun altro?- lo interrogò,
anche a lui sembrava strano che la ragazza fosse andata a dirlo ai mangiamorte,
proprio ora che suo padre insieme a lui aveva cambiato
vita. –Magari mentre ne parlavate qualcuno ha sentito…-provò a
ipotizzare il professore.
-No, impossibile. Ne abbiamo parlato solo nel tuo ufficio l’altra sera e poi
nella mia stanza, dove c’eravamo solo noi quattro. Poi io e Pansy abbiamo detto qualcosa a proposito ieri sera in sala
comune…ma ti assicuro che eravamo soli.-
-Ne sei proprio sicuro?- gli domandò
Lucius.
-Assolutamente si.- confermò il ragazzo senza sapere quanto
si sbagliava…
*************
Blaise e le sue paranoie intanto si erano alzati e si erano
diretti in cucina, dove trovarono Edvige ad
aspettarli. Ridacchiò, pensando che ormai stava
diventando una scena abituale.
Mentre prendeva i bicchieri per la
colazione fece un po’ di rumore, così Draco si svegliò e lo raggiunse in cucina
maledicendolo per averlo svegliato.
-Un po’ più di rumore non potevi farlo?- lo rimproverò
entrando in cucina dandogli una manata in testa (ti ricorda qualcosa Amore?!??…ndA)
-Scusa Dra’…-
-C’è qualcosa che non va?- Lo interrogò subito il biondo, ormai lo conosceva bene, e si
accorgeva se qualcosa non andava.
-No niente, figurati.- gli rispose sorridendo, cercando di
nascondere la sua preoccupazione per Lucius.
-Con Potter tutto bene?- gli chiese, sapendo di farlo felice
con una domanda sul moro.
-Benissimo, è meraviglioso….quasi quasi direi che si potrebbe rimanere qui per sempre.- scherzò
il serpeverde –e tu con Hermione?- gli chiese.
-Ma cosa urli?- lo rimproverò il biondo –io con Hermione
niente…parliamo…e basta…cosa potrebbe mai provare una come lei per uno come me?- gli rispose, per poi cambiare subito argomento
sentendo dei passi sulle scale.
*************
Salve! Premetto che quando leggo una storia mi piacciono
molti di più i dialoghi della parte narrata, sempre che siano dialoghi ben
fatti…ovviamente!
Beh…non sono capace di scrivere dialoghi! Si
lo so…l’ho sempre fatto…ma non mi piace farlo e non mi vengono nemmeno bene…(e
voi vi chiederete…perché…tutto il resto ti viene bene?!???) quindi sapendo che
devono esserci se mi impegno ce la faccio…ma ora non so…non mi ci sono
impegnata molto…le dita scrivevano da sole….e quindi niente dialoghi…però
dai…nella seconda parte sono migliorata…no?
Blaise mi ricorda tanto me…non può fidarsi ciecamente di nessuno…mentre invece Nott si fida eccome di Lucius…da chi è
corso con la lettera? Chi dei due avrà ragione?!??? Si
accettano scommesse…
Baci baci
p.s. oggi
sono bloccata a casa che ho un piede distrutto…quindi ho scritto un po’…e mi
andava di aggiornare di nuovo…non prendeteci l’abitudine!!!!!!!!