Atto
VI
''
Sono il ' Grazie ' mai compreso di Sasuke.''
«
Mi spieghi che cosa sta succedendo? » sbraitò Sakura,
leggermente isterica.
«
Sì, vorrei capirlo anch'io. » si accodò l'alter
ego di Sasuke, legato a un albero come un salame « Perché
ho come l'impressione che io e te ci somigliamo? » aggiunse,
chiedendo conferma con lo sguardo alla ragazza che annuì
nonostante fosse ancora parecchio confusa.
«
Perché siamo la stessa persona. » gli rispose Sasuke,
quello vero, sperando in cuor suo che il messaggio venisse recepito
in fretta e con chiarezza.
«
Ne dubito. »
Come
non detto.
«
Io ho molto più stile. » affermò il falso Sasuke,
con sufficienza, chiedendo ancora conferma alla ragazza.
Sakura,
distratta, annuì di nuovo, beccandosi questa volta un
occhiataccia da parte del vero Uchiha che la persuase a prestare un
po' più attenzione a quello che stava accadendo intorno a
lei.
«
Sasuke-kun, ma come è possibile? » domandò Sakura
senza precisare a quale Sasuke avesse posto il quesito.
«
Basta scegliere l'abbigliamento adatto e mostrare sempre un sorriso
smagliante. Per fortuna sono anche straordinariamente bello. »
E
ovviamente rispose il Sasuke sbagliato.
Quello
vero scosse la testa, scoraggiato: provava l'irrefrenabile desiderio
di strozzarlo, ma la possibilità che uccidendo il se stesso di
quella dimensione anche lui morisse lo convinse a desistere –
per il momento. Aveva ancora troppe cose da fare, stragi da compiere,
Villaggi da radere al suolo...
Optò,
quindi, per una velata minaccia: « Ti prego, fai un favore a
tutti, chiudi quella cazzo di bocca. »
«
Hey! Non ti permetto di parlarmi in
questo modo. » reagì l'altro, agitandosi come un pesce
nelle rete « Non sottovalutare un Uchiha. Diglielo anche tu,
Sakura-chan! »
'
Sakura-chan '
«
Te lo dico per l'ultima volta… Taci! » lo minacciò
ancora Sasuke.
«
Aspetta… »
L'altro
Uchiha sembrava aver appena avuto un'illuminazione divina e il vero
Sasuke sperò che, per una volta, una stramaledettissima volta,
dicesse qualcosa di intelligente: era geneticamente impossibile che
lui fosse così stupido.
«
Se tu sei me e io sono te, allora ci sono anche due Sakura. »
Sasuke,
quello vero, annuì con benevolenza: non era la scoperta del
secolo, ma aveva apprezzato lo sforzo.
«
E ciò significa che potrei amarle tutte e due. Un Harem di
Sakura, ma ci pensi? » affermò, poi, con entusiasmo,
provocando un sonoro facepalm da parte dell'altro Sasuke.
«
Tranquilla, piccola » si rivolse, infine, a Sakura, «
Saprei come soddisfare entrambe. » dichiarò, facendole
l'occhiolino.
Non
fu l'improvviso rossore sulle guance di Sakura a provocare ciò
che avvenne in seguito, né il fatto che quell'attrezzo avesse
nominato invano il Clan Uchiha e neanche il cacofonico ' Sakura-chan
', semplicemente il vero Sasuke ritenne che un essere del genere non
meritasse di vivere, o almeno di parlare.
Pertanto,
dopo essersi strappato di dosso una delle fasce che era solito
portare, lo imbavagliò – e ben stretto – provando
subito una profonda sensazione di sollievo.
Sakura,
intanto, dopo essersi ricomposta, si era seduta su un masso, con il
mento poggiato sulla mano, e tentava con tutta se stessa di mettere a
tacere la vocina nella sua mente che le stava consigliando di fare
fuori il vero Uchiha e tenersi quell'altro, più disponibile e
predisposto a una relazione.
«
Sakura? Non abbiamo tempo per i sogni ad occhi aperti. » la
rimproverò il vero Sasuke.
'
Più disponibile e predisposto a una relazione '
«
Stavo riflettendo su questa faccenda. » replicò lei,
contrariata.
Non
era vero, ma tentò di salvare le apparenze.
«
Se quello non è il vero Sasuke e tu sei il vero Sasuke.
Significa che in giro c'è anche la falsa Sakura? »
«
C'era arrivato anche l'idiota. » sputò lui, acido.
'
Più disponibile e predisposto a una relazione. '
Sakura
buttò un occhio al falso Sasuke: il suo sguardo supplice,
colmo di venerazione per lei… perché doveva perdere
tempo dietro a uno che la trattava male quando poteva avere il
medesimo uomo, solo ' Più disponibile e predisposto a una
relazione ' ?
'
Povero cucciolo! ' sospirò dentro di sé e una delle
sue vocine interiori, con un tono che ricordava molto quello di
Orochimaru-sama, non perse occasione per esclamare un ' Uccidilo!
Uccidilo! Uccidilo! ' rivolto, ovviamente, al cane rabbioso.
«
Dobbiamo rintracciare Sasori e fermare Sakura. » la informò
Sasuke, con un tono che non ammetteva repliche.
«
Quindi tu l'hai incontrata? »
Sasuke
fu costretto a voltarsi di scatto per mascherare quella leggera punta
di rosa che gli aveva imporporato le guance: un bacio e un calcio
negli zebedei erano un po' più di un semplice incontro.
«
Sss… a...ncantrata. » ( Traduzione: ' Sì, l'ha
incontrata' ) farfugliò l'altro Sasuke, che nonostante il
bavaglio non si era rassegnato a non dire la sua, soprattutto perché
conosceva molto bene l'altra Sakura e sapeva quale effetto facesse
sugli uomini. Quella versione di lui, poi, aveva tutta l'aria di
essere un verginello, quindi l'incontro con la ragazza doveva essere
stato abbastanza traumatico.
«
Eh? » chiesero gli altri due all'unisono.
Il
falso Sasuke alzò gli occhi al cielo: l'aver provato a parlare
con il bavaglio gli aveva segato appena gli angoli della bocca, non
aveva intenzione di rovinarsela per ripetere quello che aveva detto.
«
Comunque non importa, riesco a gestirla. » dichiarò il
vero Sasuke.
«
Uhf! » lo canzonò l'altro.
«
Forse non ti è chiaro il concetto che devi stare zitto! »
ringhiò l'Uchiha che davvero non ne poteva più delle
sue continue interruzioni.
«
Sasuke, che ne diresti se gli togliessi il bavaglio? Dopotutto lui la
conosce meglio di noi, potrebbe esserci di aiuto. » propose
Sakura, con molta, ma molta, calma: non aveva alcuna intenzione di
incorrere in una delle crisi isteriche dell'Uchiha, quella nel Paese
del Ferro le era bastata.
«
Fai come vuoi, ma alla prima cazzata che dice lo faccio fuori. »
Sakura
si inginocchiò davanti al falso Sasuke e con delicatezza gli
tolse il bavaglio.
«
Grazie, regina del mio cuore. » le sussurrò lui,
seducente.
'
Ma per favore ' esclamò
l'altro Uchiha dentro di sé, sempre più convinto che
quella di Sakura fosse stata una pessima idea.
«
Sai qualcosa del piano dei Sasori e Sakura? » gli chiese la
ragazza con gentilezza.
«
Potrei sapere qualcosa in effetti… » le confermò
lui « Ma se tu mi slegassi sarei sicuramente più
predisposto a collaborare. Sakura, dopotutto, è una mia amica
e anche se tu sei uguale a lei, io non posso tradirla così
facilmente. » aggiunse, sfoggiando poi un irresistibile
sorriso.
«
Sei d'accordo anche tu con lei, quindi. » sbraitò
l'altro Uchiha « Come puoi tradire il tuo Villaggio, la tua
famiglia… »
«
Senti chi parla. » lo interruppe Sakura e Sasuke pensò
bene di tacere, rendendosi conto dell'enorme castroneria che aveva
appena detto.
«
Ok. Adesso ti libero, ma non fare scherzi. » si raccomandò
l'Haruno, sciogliendo i nodi che tenevano il falso Sasuke legato
all'albero.
Il
ragazzo si tirò in piedi, si ripulì i pantaloni dalla
polvere e si sistemò i capelli.
«
Adesso devi dirci tutto quello che sai, Sasuke. È davvero
importante. »
E
per sicurezza Sakura sbatté le palpebre dei suoi occhioni
verdi che almeno su quell'Uchiha sembravano sortire qualche effetto.
«
Sakura vuole vendicarsi del Villaggio e Sasori la sta aiutando. »
disse, quindi, il ragazzo.
«
Potresti dirci qualcosa che
non sappiamo? » lo invitò l'altro Uchiha che continuava
a pensare che fosse stata davvero una pessima, ma pessima, idea.
«
So dove devono incontrarsi. »
«
Bene! » esclamò il vero Sasuke « Allora dillo! »
«
Sì, ma a una condizione… » replicò il
ragazzo, ghignando finalmente come il vero Sasuke, ovvero in modo
malefico.
«
Non sei nella posizione di poter dettare condizioni. »
«
Allora non se ne fa niente. » affermò, facendo
spallucce.
«
Io ti uccido! » urlò il vero Uchiha, scagliandosi su di
lui, prontamente fermato dal braccio di Sakura teso tra i due: avere
una forza sovrumana aveva i suoi lati positivi.
«
Spostati, Sakura! » le ordinò l'Uchiha, iracondo.
«
Aspetta un attimo, sentiamo che vuole. Potrebbe non essere niente di
particolare. »
Sakura
tentò di farlo ragionare: il Sasuke di quella dimensione era
completamente diverso dall'originale, forse voleva solo che, alla
fine, la vita della sua Sakura venisse risparmiata.
«
Infatti non lo è. » confermò il ragazzo.
Il
vero Sasuke respirò profondamente, tentando di ritrovare un
briciolo di calma.
«
E sentiamo… » sbuffò « Cos'è che
vorresti? »
«
Una cosa che ho sempre desiderato, ma che non sono mai riuscito ad
ottenere. » dichiarò l'altro, sistemandosi una ciocca di
capelli con un veloce gesto della mano.
'
Un cervello? ' ipotizzò
Sasuke.
«
Sono anni che rincorro un sogno impossibile
» continuò, con un enfasi quasi teatrale « E non
posso perdere questa occasione. »
Il
vero Sasuke sbuffò ancora, questa volta in modo più
rumoroso.
«
Possiamo arrivare al dunque? » sbottò, decisamente, ma
decisamente, contrariato.
«
Ok, ok. Quello che voglio è… »
La
tensione era altissima. Sasuke e Sakura erano in attesa di scoprire
quale fosse il desiderio del falso Uchiha, magari potere, forse
vendetta, oppure diventare Hokage… consapevoli che avrebbero
fatto di tutto pur di ottenere quelle informazioni.
«
Un bacio. » dichiarò, infine, il ragazzo.
Inutile
dire che per poco Sasuke e Sakura non stramazzarono al suolo.
«
Un b-b-b-b-b-bacio? » balbettò l'Haruno, sentendo
chiaramente tutti i capillari della sua faccia rompersi nel medesimo
momento.
Sasuke,
quello vero, al contrario preferì chiudersi in un
irreversibile mutismo non riuscendo a capacitarsi del fatto che tra
le tante cose, quel gran pezzo di idiota avesse scelto quella più
stupida.
Era
davvero senza speranza.
«
Sì, Sakura-chan . È una vita che aspetto di poterti
baciare. » confermò il falso Sasuke e Sakura iniziò
a sentire le gambe molli, il cuore a mille e
la salivazione a zero.
In
vero trovava che l'idea di
baciare Sasuke davanti a
Sasuke fosse un tantino
perversa, ma Amen! Quando le si sarebbe ripresentata un'occasione del
genere?
«
I-io… »
«
Non sei costretta a farlo. » si sentì di dirle il vero
Sasuke che tremava all'idea di assistere a una simile oscenità:
Sakura non poteva baciarlo sul serio! Non era tanto per l'inevitabile
shock derivato dal fatto che sarebbe stato spettatore del '' secondo
bacio di Sakura '' ( perché era arcisicuro
che Sakura non avesse più
poggiato le sue labbra su
quelle di qualcun altro – presunzione Uchiha),
più che altro trovava
assolutamente ingiusto che quel tizio – che poi era lui –
si approfittasse così della situazione.
No,
bugia.
La
verità era che gli creava un certo scompenso emotivo l'idea
che Sakura baciasse qualcun altro che non fosse lui – anche se
era lui.
«
È un sacrificio necessario. » replicò l'Haruno,
fingendosi dispiaciuta se non addirittura contraria a quell'atto così
innaturale.
'
Sto per baciare Sasuke. Sto per baciare Sasuke ' canticchiò
la sua vocina interiore in versione '' boccoli d'oro arrapata '' -
anzi, boccoli rosa.
Sasuke
strinse i pugni: se non vi era altra soluzione, allora avrebbe fatto
l'uomo e sopportato l'onta.
«
Ok. Facciamolo. » decretò Sakura, continuando
imperterrita a recitare il ruolo della martire per un bene superiore.
Si
avvicinò al falso Sasuke e questo sibilò un «
Finalmente. » che le provocò un brivido lungo la spina
dorsale – e al vero Sasuke un conato di vomito.
«
Spero che non ti dia fastidio. » aggiunse il ragazzo, lanciando
uno sguardo di sfida all'altro , i cui muscoli si erano tirati in
modo anomalo, rendendogli difficile persino respirare.
«
Fai in fretta. »
Fu
la risposta del vero Sasuke. Una minaccia per nulla velata che stava
a significare anche '' Appena questa storia sarà finita ti
ucciderò in un modo lento e doloroso.''
Il
falso Sasuke posò delicatamente una mano sulla nuca e l'altra
sul fianco della ragazza. La tirò a sé con un gesto
veloce, facendo aderire i loro corpi e
la guardò dritta negli occhi.
Nel
contempo dentro Sakura stava accadendo di tutto…
Le
sue vocine interiori per una volta avevano deciso di tacere e godersi
il momento, mentre esplosioni di vario genere, soprattutto ormonali,
facevano da sottofondo a quel momento che lei aveva aspettato da
sempre e che, finalmente, si stava avverando.
Il
falso Sasuke soffiò leggermente sulle sue labbra, facendola
sorridere, e solo a quel punto, con il semaforo verde, aggredì
le stesse con impeto.
Il
tutto sotto la sguardo attonito e omicida di Sasuke che sì,
avrebbe potuto girarsi, fare finta di niente, lasciarli soli casomai,
ma proprio non era riuscito a muoversi. Il suo stomaco si era
attorcigliato su se stesso, fiumi di bile scorrevano senza freno, e
il suo cuore… beh, stavolta il suo cuore aveva preso una bella
botta.
Ciò
che davvero gli risultava strano, tuttavia, era che in fondo non
fosse poi una così brutta scena, anzi…
Sorvolando
sulla lingua del suo alter ego che stava allegramente facendo
amicizia con le tonsille di Sakura – che gemeva, la
svergognata, sicuramente più per un principio di
soffocamento che per piacere – fu costretto ad ammettere
che quei due fossero davvero una bella coppia.
Inconsapevolmente
si ritrovò ad abbassare la testa da un lato quando il bacio
iniziò a prendere un ritmo più veloce, carico di
ardore. Altro che sacrificio! E si ritrovò a pensare se anche
con lui… sì, insomma… se ci fosse stato lui al
posto del falso Sasuke…
Scosse
la testa con impeto per scacciare via quel funesto pensiero.
«
Ok, penso che possa bastare. »
Doveva
fermarli: le mani del suo alter ego avevano preso a scendere lungo la
schiena di Sakura fino al…
«
Mh! » gemette Sakura, sentendo la mano del ragazzo sul
fondoschiena: le palpatine non erano previste, ma... Amen di nuovo!
Cosa poteva farci se Sasuke la riteneva irresistibile?!
«
Avete sentito cosa ho detto? » ringhiò il vero Sasuke:
non rientrava tra i suoi piani assistere anche alla ' prima volta '
di Sakura e i presupposti iniziavano ad esserci tutti soprattutto
perché la mano birichina del suo alter ego era risalita fino
alle…
'
Oh! No,no,no,no,no,no… ' Sasuke
a questo punto chiuse gli occhi.
E
giù un altro gemito di Sakura che insinuò il dubbio
nella eccelsa mente dell'Uchiha che il principio di soffocamento non
c'entrasse proprio nulla.
Ok,
il suo alter ego era un idiota patentato, ma fu costretto ad
ammettere che con le donne ci sapesse fare – cosa in cui lui,
invece, era molto carente.
In
ogni caso per quelle due palpatine non previste, a suo parere, non
solo avrebbe dovuto dargli tutte le informazioni che gli servivano,
ma avrebbe dovuto addirittura fermarsela da solo la sua Sakura
psicopatica.
Dopo
altri cinque interminabili minuti in cui il suo alter ego aveva
ampiamente conosciuto ogni singolo centimetro di pelle della ragazza
arrivando fino a sbottonarle il collo della casacca, i due si
staccarono – con profondo sollievo del vero Sasuke.
Sakura
si portò una mano alle labbra, gonfie e umide di saliva: aveva
baciato Sasuke… bene… adesso poteva morire felice.
Infatti
svenne.
Il
vero Sasuke alzò gli occhi al cielo mentre il suo alter ego
pensò di poter sfruttare la situazione e si mosse per
sdraiarsi sopra la ragazza.
«
Non pensarci neanche. » lo avvertì il vero Sasuke, la
cui pazienza poteva dirsi bella che finita.
«
Ma è svenuta! » gli fece notare l'altro, irritandolo, se
possibile, ancora di più: come poteva pensare di approfittare
di una ragazza svenuta?
Certo,
perché quando lui l'aveva baciata sulla panchina Sakura era
sveglia e cosciente.
«
Meglio così, almeno parleremo in pace. E adesso dimmi tutto
quello che sai! »
«
Non so molto in verità. »
Le
mani del vero Sasuke iniziarono a tremare. L'idea di poter essere
stato fregato dal suo alter ego stupido non era da prendere neanche
in considerazione.
«
So che devono incontrarsi nella Foresta della Morte alle otto in
punto. »
«
Alle otto in punto? Bene, abbiamo un paio d'ore in tutto. Dobbiamo
svegliare Sakura. »
«
Ho io un modo infallibile per svegliarla. » sghignazzò
il ragazzo.
«
No. Ci penso io. » obiettò il vero Sasuke che aveva già
capito a cosa alludesse l'altro.
Si
avvicinò alla ragazza, la prese per le spalle e iniziò
a scuoterla delicatamente, chiamandola per nome.
Quando
Sakura, dopo numerosi tentativi, riaprì gli occhi, quasi non
riuscì a credere a ciò che le sue pupille registrarono:
c'erano due Sasuke. Ma com'era possibile?
«
Sakura. » la chiamò il vero Sasuke in modo rude –
come al solito, per capirci.
«
Sakura » anche l'altro fece lo stesso, ma con un tono di voce
vellutato, suadente.
«
Sasuke » biascicò lei, guardando prima alla sua destra.
« Sasuke » ripeté, volgendo lo sguardo a sinistra.
«
Ti senti bene? » le chiese il vero Uchiha: di idioti ce ne
erano abbastanza per i suoi gusti, Sakura gli serviva tutta intera.
«
Mai stata meglio. » gli rispose la ragazza « Solo non mi
spiego… perché siete due? »
«
Si può sapere che diavolo le hai fatto? » sbraitò
l'Uchiha al suo alter ego.
«
Hey, amico. Io non le ho fatto niente, l'ho solo baciata. »
«
Io non sono tuo amico. » gli fece presente Sasuke così
che il concetto fosse chiaro.
«
No, infatti. Sei solo noioso e insopportabile! » replicò
l'altro con una chiara nota di disprezzo nella voce.
'
Noioso e insopportabile ' ripeté Sakura dentro di sé
' Sì, noioso e insopportabile…'
«
Adesso come facciamo a fermare quella psicopatica. Sicuramente tu non
sei in grado di tenere in mano neanche un kunai. » continuò
a sbraitare il vero Sasuke non accorgendosi che, nel frattempo,
Sakura si era rialzata da terra.
«
Sono un ninja di Konoha, certo che so tenere in mano un kunai. Anche
se la mia mira non è delle migliori. »
«
Ma che diavolo sta succedendo? » domandò Sakura,
massaggiandosi la testa.
«
Sakura? » la chiamarono gli altri due all'unisono.
«
Sì, chi pensate che io sia? » replicò lei, un po'
infastidita « Che cosa mi è successo? »
«
Ti ho baciata e sei svenuta. » le rispose il falso Sasuke.
«
Tu cosa? »
Il
vero Sasuke iniziò a mangiare la foglia: era impossibile che
un semplice bacio e uno svenimento avessero causato a Sakura
un'amnesia temporanea, qualcosa non gli tornava.
La
ragazza si fiondò sul finto Uchiha e all'urlo di : «
Come ti sei permesso? » lo colpì in pieno viso con un
cazzotto ben piazzato, scaraventandolo contro un albero.
A
quel punto il vero Sasuke non ebbe più dubbi: quella non era
la sua Sakura.
La
ragazza si ripulì le mani dalla polvere e si voltò
verso di lui.
«
E tu? Anche tu mi hai baciato? »
'
No, ma ti ringrazio di aver steso l'imbecille. '
«
No. » le rispose semplicemente.
«
Senti, non riesco a capire perché siete in due. Pensavo che
quella fosse una copia ma da come si lamenta non credo proprio che lo
sia. In ogni caso un doppio Sasuke per me è una doppia
rottura, quindi ti saluto e vedi di non cercare di fermarmi. »
gli disse, visibilmente alterata « Non so neanche perché
mi trovo qui. » borbottò, infine, toccandosi ancora la
fronte.
Sakura
e Sakura erano legate, ormai Sasuke non aveva più dubbi. La
vera Sakura era svenuta ed era comparsa l'altra Sakura. In effetti
tutto aveva avuto inizio da uno svenimento. Quando lui e Sakura si
erano risvegliati in quell'universo parallelo erano reduci da un
esplosione, quindi svenuti. Come aveva fatto a non pensarci prima?
Questo
però stava a significare che adesso Sakura fosse sul luogo
dell'appuntamento, e con Sasori.
Doveva
sbrigarsi, non poteva perdere quell'occasione per nessun motivo al
mondo.
«
Aspetta, Sakura. »
«
Quante volte ancora devo farti del male per convincerti a lasciarmi
perdere? » replicò la ragazza, assottigliando lo sguardo
in modo minaccioso e facendo scrocchiare le dita delle mani.
«
So perché mi hai ringraziato quella notte. »
La
ragazza lo guardò perplessa e Sasuke ghignò dentro di
sé: aveva fatto centro.
«
Ah sì?! Non ti facevo così intelligente, Sasuke. »
'
Neanche io, a dire il vero. ' pensò
l'alter ego, ancora mezzo intontito, ma molto, molto, interessato
alla discussione.
«
Ti sentivi persa, sola, accecata dall'odio
e dal desiderio di vendetta.
» continuò Sasuke, che per la prima volta da tanto tempo
si ritrovava a parlare di sé, dei propri sentimenti.
«
Questi sentimentalismi con me non funzionano. » cercò di
smontarlo la ragazza, che tuttavia nelle sue parole non riusciva a
trovare qualcosa di sbagliato.
«
Hai paura di me perché sai benissimo cosa rappresento. Chi
sono io per te. »
'
Famiglia… Amore… '
«
Smettila, non so di cosa tu stia parlando.»
«
Mi hai ringraziato… » incalzò, ma fu costretto
subito dopo a fare una pausa per mettere ordine a quei pensieri
sopiti per troppo tempo che improvvisamente avevano preso a saettare
impazziti nella sua testa. « Mi hai ringraziato perché
avevo dimostrato di tenere a te più di ogni altra cosa…
»
''
Mi hai raccontato quanto è doloroso essere soli…
Adesso
io conosco il tuo dolore.
Io
ho amici, una famiglia, ma se tu vai via…
Io
sarò sola quanto te. ''(1)
«
È vero! » urlò una voce fuori campo, il
rintronato.
Sasuke
scosse la testa sconfortato e cercò di ritrovare la
concentrazione: quell'idiota l'aveva interrotto sul più bello.
«
Mi hai ringraziato perché ti ho fatta sentire amata di nuovo.
Lo stesso amore che ricevevi dalla tua famiglia. »
''
Io… Io ti amo con tutto il mio cuore ''(1)
Sakura
abbassò il capo e calde lacrime presero a rigarle il viso.
Scendevano lungo la mandibola e precipitavano al suolo come chicchi
di grandine.
Bingo!
In
un colpo solo era riuscito psicanalizzare se stesso e demolire le
difese della ragazza. Poteva ritenersi soddisfatto.
«
Tu mi ami, Sakura. »
L'aveva
detto sul serio??? Ok, forse si era fatto prendere un po' la mano.
Il
suo alter ego si rizzò in piedi all'istante e si avvicinò
a loro.
«
Sì, è vero. Perdonami Sasuke, sono stata una vera
stupida. » singhiozzò la ragazza, buttandosi tra le sue
braccia.
«
Hey, quella è la mia Sakura. » protestò il falso
Sasuke, ma l'altro lo ignorò – dopotutto l'idiota aveva
baciato la sua.
'
Già… la sua. '
Chi
era il vero idiota tra i due?
«
Dobbiamo fermare Sasori! » esclamò la ragazza « Ma
spiegatemi prima una cosa… perché siete due? »
«
È una lunga storia. » le rispose il vero Sasuke.
«
E sono io quello che ami. » precisò l'altro « Lui
è troppo rigido. » aggiunse, beccandosi un'occhiataccia.
Questo
era il ringraziamento per avergli tirato fuori le castagne dal fuoco.
Si era umiliato, aveva scavato nei meandri della sua coscienza per
far rinsavire quella psicopatica e quel cretino osava dargli del ''
rigido'' ?
«
La sua ragazza è con Sasori. Dobbiamo raggiungerli il prima
possibile. » la informò poi, dimostrando che
all'occorrenza sapesse usare quell'unico neurone che aveva.
«
Non è la mia ragazza. » ci tenne a sottolineare Sasuke,
risultando poco credibile a quel punto « Ma ha ragione lui,
dobbiamo raggiungerli in fretta. »
«
Ok. Seguitemi. »
♦●♦
Sakura
aveva aperto gli occhi già da un po', ma non riusciva a capire
dove fosse finita. Ricordava le labbra del finto Sasuke, il suo
sapore, le sue mani ovunque e poi… il buio.
A
occhio e croce doveva trovarsi in una foresta, una foresta anche
abbastanza famigliare… sembrava quasi…
Portò
una mano alla testa, sentendo sotto i polpastrelli un gran
bernoccolo: forse era caduta, o qualcuno l'aveva stesa – forse
era stato Sasuke per non perdere l'allenamento.
Sì,
ma che fine avevano fatto i due Sasuke?
Sedotta
e abbandonata di nuovo… ormai era una costante della sua vita.
Si
tirò su a fatica, sentendo la testa ancora molto pesante,
quando udì un rumore provenire dalla sua destra, dal folto del
bosco.
«
Chi è là? » urlò, assumendo una posizione
di difesa – un po' barcollante a dire il vero.
«
Ti sei svegliata finalmente. »
«
Sasori? » esclamò, sbattendo in modo convulso le
palpebre.
«
Non riuscivo a capire cosa ti fosse successo. Quando sono arrivato
eri svenuta e sono andato a reperire delle erbe mediche per cercare
di svegliarti. » le spiegò, ed effettivamente nella mano
destra stringeva un fascio di erbe e fiori.
«
Dov'è Sasuke? » gli chiese, allarmata.
«
Sasuke? »
Sasori
alzò un sopracciglio non riuscendo a capire cosa c'entrasse
adesso l'Uchiha.
«
Mi avevi detto di averlo sistemato. » le ricordò,
aggrottando un po' la fronte con fare sospetto.
Sakura
cercò di tirare un attimo le somme: lei era con Sasori e
Sasuke non era lì con loro, ergo o Sasori le stava mentendo, o
c'era qualcosa che non quadrava affatto.
«
Oh sì, certamente. Ma sai com'è Sasuke, non si arrende
mai. »
Sakura
decise di stare al gioco con la speranza di riuscire a capirci
qualcosa.
«
Andiamo. Il nostro complice ci sta aspettando. »
'
Dannazione !'
♦●♦
«
È strano. Era qui che avremmo dovuto incontrarci. »
comunicò Sakura ai due Sasuke.
«
Evidentemente sono partiti prima del tempo. » ipotizzò
il vero Sasuke, stringendo i pugni per la rabbia.
«
Sta tranquillo, se la tua ragazza è in gamba quanto me non
correrà alcun pericolo. » tentò di rassicurarlo
Sakura.
«
Non è la mia ragazza. » precisò Sasuke per
l'ennesima volta – stava diventando fastidioso.
«
Non c'è peggior sordo
di chi non vuol sentire, vero principessa? » intervenne l'altro
Uchiha, prima di baciare focosamente la sua Sakura.
«
Potreste gentilmente… » Sasuke si autocensurò,
tanto era certo di non riuscire a riguadagnare la loro attenzione.
Doveva
trovare Sakura. E subito.
♦●♦
«
Da questa parte...»
Sakura
aveva continuato a seguire Sasori all'interno della Foresta della
Morte. Quel posto, nonostante fossero passati molti anni, continuava
a farle venire la pelle d'oca. Inoltre, era molto preoccupata per
Sasuke.
Cosa
poteva essergli accaduto? Perché si era svegliata da sola? E
chi l'aveva condotta all'interno della Foresta della Morte?
«
Siamo arrivati. » le comunicò Sasori, indicandole una
caverna.
«
Cosa dobbiamo fare adesso? » gli chiese, stringendo i pugni per
la tensione.
«
Aspetta e vedrai. »
Dopo
qualche minuto un rumore di passi riverberò sulle pareti della
caverna e una figura maschile comparve lentamente dall'oscurità.
Sakura
spalancò gli occhi e socchiuse le labbra: allora c'era lui
dietro tutta quella storia!
«
Bene, bene, bene. »
«
Tu! Avrei dovuto immaginarlo. » ringhiò la ragazza.
«
Sasori, mi meraviglio di te.
Non ti sei accorto che questa non è la tua amata Sakura? »
insinuò l'uomo, facendo brillare il suo sharingan.
«
Che cosa stai dicendo? » chiese l'Akasuna, volgendo lo sguardo
verso la ragazza.
«
Ha ragione Madara, Sasori. » gli confermò Sakura,
sistemandosi i guanti e preparandosi allo scontro. Analizzò un
attimo la situazione: Sasori in quella realtà era umano quindi
le sue capacità potevano essere minori rispetto all'originale,
in quanto a Madara, ignorava quali fossero le sue abilità;
aveva lo sharingan e questo era sicuramente un vantaggio, ma con un
po' di fortuna avrebbe potuto tenerlo occupato in attesa dell'arrivo
di Sasuke.
«
Chi sei tu? » sbraitò Sasori.
«
Sono Sakura Haruno, l'originale. E non vedo l'ora di pestarvi per
bene. »
Madara
cominciò a ridere, mentre Sasori, ancora scioccato, cercava di
capire che cosa stesse accadendo.
Dall'oscurità
della caverna cominciarono a
fuoriuscire strane creature bianche in gran numero e in pochi minuti
Sasori e Sakura si ritrovarono accerchiati.
'
Uhm! Si mette male ' pensò
Sakura.
«
Sasori, io so che ami profondamente la tua Sakura, e in virtù
di quel sentimento ti chiedo di aiutarmi. »
«
Non penso di avere molta scelta. Il nostro complice si è
rivelato un traditore. » replicò il
ragazzo, preparandosi
all'imminente scontro.
«
Allora siamo d'accordo. Io mi occupo di quelli alla mia destra, tu
degli altri. »
«
Ok. »
Come
previsto i poteri di Sasori non erano minimamente paragonabili a
quelli che aveva come marionetta e nonostante avessero abbattuto
molti di quegli strani esseri, ben presto si ritrovarono a corto di
chakra e in serio pericolo.
Gli
Zetsu
continuavano ad attaccarli e in modo sempre più violento e a
stento riuscivano a difendersi.
Madara,
seduto sul ramo di un albero, osservava soddisfatto il risultato del
suo esperimento. Aveva approfittato della confusione prodotta dallo
scontro tra Sasuke e Naruto per testare una versione un po' più
blanda dello Tsukuyomi Infinito e questo gli aveva dato la
possibilità anche di mettere alla prova il suo esercito di
Zetsu Bianchi.
«
Dobbiamo fare qualcosa. » esclamò Sasori, respingendo un
altro attacco.
«
Sono d'accordo, ma non so cosa. » replicò Sakura, che
per evitare il colpo di uno degli Zetsu, si era sbilanciata
all'indietro, abbassando la
guardia.
«
Attenta! » urlò Sasori, frapponendosi tra lei e il
nemico.
Sasori
cadde a terra, ferito al petto.
Sakura
racimolò il poco chakra che le era rimasto per sferrare un
pugno e aprire un varco tra gli Zetsu.
«
Shannaroo! »
Il
pungo si abbatté al suolo, aprendo una voragine, e Sakura,
sfruttando il momento di confusione, afferrò Sasori e spiccò
un balzo per raggiungere uno dei rami sopra sopra la sua testa, ma a
mezz'aria si sentì tirare con violenza verso il basso e si
schiantò al suolo.
«
Sakura, scappa. Non pensare a me. » la
pregò Sasori che,
essendo in condizioni critiche, sapeva di non potercela fare a
tentare la fuga.
«
Non ci penso neanche. Rimarrò qui con te. » affermò
la ragazza con decisione, rimettendosi in piedi.
Gli
Zetsu cominciarono ad avvicinarsi sempre di più e Sakura
iniziò a credere seriamente che non ci fosse più alcuna
speranza, quando…
«
Amaterasu »
L'intero
esercito degli Zetsu prese fuoco e iniziò a liquefarsi davanti
ai suoi occhi.
«
Sasuke-kun! » urlò Sakura, sorridendo sollevata.
«
Figooo! » esclamò l'altro Sasuke che a stento aveva
attivato lo sharingan e che quindi non aveva la più pallida
idea di che cosa fosse un amaterasu.
Sasuke
questa volta preferì ignorarlo: c'era qualcosa di più
importante di cui doveva occuparsi.
Raggiunse
Sakura e Sasori. Il ragazzo della Sabbia era messo molto male, aveva
una profonda ferita al petto e per quanto Sakura tentasse di aiutarlo
con il poco chakra che aveva non riusciva a fermare l'emorragia.
«
State bene? » chiese
l'Uchiha.
«
Non riesco a fermare il sangue, sono troppo debole. » gli
rispose Sakura, affaticata e con gli occhi pieni di lacrime.
«
Sasuke » lo chiamò Sasori con un filo di voce «
Devi promettermi che ti prenderai cura di lei. »
«
Non dire sciocchezze, tu non… »
«
Lo prometto. » gli rispose Sasuke e Sasori chiuse gli occhi,
prima di venire inghiottito dal terreno.
«
Ma cosa? » si domandò Sakura, asciugandosi gli occhi:
dove era finito?
«
Sasuke, mi hai rovinato tutto il divertimento. » esclamò
Madara dall'alto.
«
Che cosa significa tutto questo? » gli domandò l'Uchiha,
iracondo.
«
Solo un piccolo test.» gli rispose, divertito « In realtà
tu non avresti dovuto prendervi parte, ma ormai è andata così
ed è giunta l'ora di tornare alla realtà. »
«
No! Aspetta! » urlò Sasuke, ma ormai era troppo tardi.
♦●♦
«
Oh no, Kakashi quel tipo di tecnica su di me non ha effetto »
«
Andiamo Sasuke »(2)
'
Naruto? Kakashi? Sakura?'
Erano
tornati alla realtà.
Il
Kamui di Madara inghiottì Sasuke che, tuttavia, riuscì
a incrociare lo sguardo di Sakura che, come lui, evidentemente
ricordava.
«
Torniamo a casa. » propose Kakashi ai suoi due allievi.
Naruto
ebbe un malessere provocato dal kunai al veleno che Sakura aveva
creato per uccidere Sasuke e la ragazza si affrettò a
soccorrerlo.
Il
rientro a Konoha fu rallentato sia dall'Uzumaki che dagli altri ninja
che Sakura aveva addormentato.
Furono
costretti ad accamparsi per la notte e a Sakura toccarono gli
straordinari per farsi perdonare.
Non
riusciva ancora a credere a quanto era accaduto. Improvvisamente lei
e Sasuke erano stati catapultati in una realtà molto diversa.
Aveva conosciuto sua madre e aveva ricevuto il suo primo bacio. Ok,
non era il Sasuke originale, ma poteva dirsi comunque soddisfatta.
Approfittando
della quiete della notte decise di fare due passi verso il fiume.
Era
una notte veramente bellissima.
Sakura
si mise a sedere sulla sponda del fiume e alzò lo sguardo
verso il cielo stellato.
Non
si spaventò quando udì dei passi dietro di lei: aveva
percepito la sua presenza già da un po'.
«
Non dovresti andare in giro da sola durante la notte. »
«
Ho chi mi protegge. » ribatté, sorridendo dolcemente «
Cosa ci fai qui, Sasuke-kun? » gli chiese, quindi, alzandosi e
voltandosi verso di lui.
«
Una passeggiata. »
'
Maledetto orgoglio '
«
Allora, buona passeggiata. » gli disse, prendendo la strada per
l'accampamento.
'
Uhm! Dannazione! '
L'Uchiha
la raggiunse, la prese per un polso e la costrinse a girarsi.
Con
uno scatto felino le portò la mano dietro la nuca e, dopo
averle liberato il polso, afferrò con l'altra il suo fianco.
La tirò a sé con irruenza e, infine, la baciò –
esplorando la sua cavità orale con la lingua come aveva visto
fare al suo alter ego.
Un
bacio carico di passione, colmo di tutto quell'amore che non le aveva
mai confessato, decisamente migliore rispetto a quello che le aveva
rubato quella notte su quella panchina. I capelli di Sakura sapevano
ancora di vaniglia e le sue labbra poi…
Guardando
Sakura baciare il suo alter ego aveva pensato che fossero una bella
coppia, ma adesso, che c'era lui lì con lei, con le labbra
incollate alle sue, era tutt'altra storia.
Loro
erano '' La coppia '' - megalomane fino in fondo.
Angolo
Autrice
È
finita!
Per
scrivere questo capitolo non si sa che cosa ho dovuto fare.
Soprattutto durante la stesura della prima parte mi sono dovuta
fermare più volte perché scoppiavo a ridere da sola
come una scema.
La
seconda parte, poi, quella del combattimento mi ha messa a dura
prova: non sono molto brava a descrivere questo tipo di scene.
Ho
amato tantissimo questa fan.
E
pensare che stava a morire in una cartella del pc.
In
pratica dopo aver revisionato i primi capitoli e modificato la trama
sono riuscita a finirla e questo capitolo l'ho dovuto scrivere dal
niente perché l'idea iniziale – come sempre – era
totalmente diversa.
Passiamo
ai ringraziamenti…
Grazie
a tutti voi per le recensioni, per averla inserita tra le seguite, le
preferite, le ricordate.
Grazie
alle irriducibili: Silfide, Kasumi_89, Pastafrolla, Sasusaku forever,
Meryl Watase, Manga, _CityHunter_, ValeUchiha07, Kry333, Zonami84,
Redmabon,Sakulove, Vivyx, Kaede93, SabineeShirai, e spero di non aver
dimenticato nessuno, per aver contribuito in modo significativo con
le loro recensioni.
Grazie
veramente di cuore, senza di voi non so come farei.
Il
prossimo appuntamento penso sarà con il nuovo capitolo di Mr
che è già a buon punto.
Un
bacione
Blueorchid31
Note
delle note
(1)
(2) Citazioni tratte dal manga.
La
(1) e che ve lo dico a fa'
La
(2) Cap.487
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