Prompt: sentirla
leggere, la notte, mentre fuori piove.
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we are out for prompt.
Taci. Su le
soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole
più nuove
che parlano
gocciole e foglie
lontane.
Adam sorrise. Il
rumore
dei suoi passi venne inghiottito dal silenzio del corridoio e si perse
nell’eco
costante della pioggia che batteva sulle vetrate.
Un fulmine
bagnò di luce
le pareti, all’improvviso. Sfolgorò contro le
armature che adornavano le
nicchie, si rifletté contro le cornici dorate dei quadri,
mentre il borbottio
del tuono copriva la voce soavissima di Belle, che giungeva
chissà da dove.
Il giovane
sorrise di
nuovo e socchiuse le palpebre, portandosi le mani dietro la schiena. Si
concentrò
e restò in ascolto di quella poesia mai sentita prima, ma
che possedeva il
potere di trascinarlo via con sé, attraverso la
musicalità dei suoi versi.
Ascolta. Piove
dalle nuvole
sparse.
Piove su le
tamerici
salmastre ed
arse,
piove su i
pini...
Un tuono
spezzò l’incanto
e Adam tornò bruscamente alla realtà, trasalendo
come punto da qualche insetto
molesto.
Volse il capo
alla
finestra e vide l’acqua picchiare e scrosciare contro i
vetri, senza sosta,
come a volerli infrangere. Sbuffò e riprese a camminare,
seguendo la voce di
Belle, che alle sue orecchie suonava ammaliante al pari del canto di
una
sirena.
Ad un tratto, in
fondo al
corridoio scorse una luce tremula proiettarsi sul pavimento, fino ad
abbarbicarsi contro la parete.
Adam non aveva
alcun
dubbio: la sua amata si trovava oltre quella soglia, magari con indosso
la sua
vestaglia di seta rosa, mollemente adagiata sul divano e intenta a
recitare la
poesia che tanto si addiceva a quella notte di tempesta.
piove su i
nostri volti
silvani,
piove su le
nostre mani
ignude,
su i nostri
vestimenti
leggieri,
su i freschi
pensieri
che l'anima
schiude
novella,
su la favola
bella
che ieri
t'illuse, che
oggi m'illude,
o Ermione.
Adam
scostò l’anta con
estrema lentezza, affinché Belle non potesse sentirlo e
interrompere così
l’ignaro sortilegio che la sua voce stava esercitando su di
lui.
Amava sentirla
leggere,
mentre fuori cadeva la pioggia e qualche tuono ululava fra gli aspri
monti che
cingevano il castello. La voce di Belle, così delicata e
soave, rendeva viva
quell’Ode e le donava significati nascosti, che Adam cercava
inutilmente di
afferrare.
Per
un istante, il principe vide i due amanti
rincorrersi sotto la pioggia, ridendo così forte da
surclassare il boato dei
tuoni. Li vide così vivi e reali da non riuscire ad impedire
alla propria mente
di sostituire i loro volti con il proprio e con quello di Belle, che le
apparve
bellissima e desiderabile come mai prima di allora.
La visione era
così
nitida, che gli parve quasi reale, tanto che l’odore di terra
bagnata gli
penetrò nelle narici.
Odi? La pioggia
cade
su la solitaria
verdura
con un
crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più
rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il
canto
delle cicale
che il pianto
australe
non impaura,
nè il
ciel cinerino.
Adam scosse il
capo e
posò nuovamente gli occhi sulla figura minuta della moglie,
che continuava a
leggere rannicchiata sul divano di fronte al camino acceso.
Fuori al
castello, la
pioggia cadeva fitta fitta.
Le si
avvicinò quatto e
le sfiorò una spalla, là dove la vestaglia rosa
che indossava lasciava scoperta
la pelle candida e morbida. Belle rabbrividì, ma non si
volse. La sua voce ebbe
un fremito leggerissimo, mentre la lettura proseguiva inesorabile.
Piove su le tue
ciglia nere
sicché
par tu pianga
ma di piacere;
non bianca
ma quasi fatta
virente,
par da scorza tu
esca.
Adam sorrise e
si chinò a
baciarle la testa, inspirò il profumo di rosa che emanavano
i suoi capelli
castani e che alla luce del fuoco prendevano una sfumatura ramata.
Nulla da fare,
lei
continuava con la sua lettura! Se prima la poesia gli sembrava tanto
bella,
adesso aveva quasi preso ad odiarla. Era come se si frapponesse fra lui
e la
moglie! Avrebbe tanto voluto prendere quel volume e lanciarlo via,
abbandonarlo
a terra con noncuranza.
Adam la
baciò ancora e
scese fino all’orecchio, chiamando piano l’amata.
E tutta la vita
è in noi fresca
aulente,
il cuor nel
petto è come pesca
intatta...
Belle rise,
mentre le
baciò il collo con delicatezza. Si strinse il libro al petto
e il principe vide
le punte dei seni farsi turgide sotto lo stoffa sottile.
- Belle... – la chiamò ancora, certo che fosse
ormai vicina alla resa. Ma la
moglie scosse maliziosamente il capo e riprese la lettura.
E andiamo di
fratta in fratta,
or congiunti or
disciolti
(e il verde
vigor rude
ci allaccia i
malleoli
c’intrica
i ginocchi)
chi sa dove, chi
sa dove!
Adam
sbuffò e la strinse
nel suo abbraccio, succhiando e mordendole la pelle del collo.
Questa volta
Belle
trattenne a stento un grido e scalciò piano. Infine, si
volse.
Lo
guardò per alcuni
istanti con gli occhi languidi, per poi gettarsi sulle sue labbra,
regalandogli
il bacio più appassionato che avesse mai ricevuto.
Adam si
lasciò
trasportare dalla passione e insinuò le mani nella
scollatura della vestaglia,
ma la moglie lo fermò subito. Si staccò per
guardarla e, questa volta, ad
attenderlo ci fu un sorriso pieno d’imbarazzo.
Intanto, fuori
la pioggia
taceva pian piano.
- Cosa c’è che non va? – le chiese in un
sussurro pieno di desiderio.
- Il fatto che, amore mio, dall’altra parte del divano
c’è Chicco che dorme!
E
mentre il principe
sbiancava e osservava il paffutello bambino ronfare, Belle rise
divertita e gli
posò un fugace bacio sulle labbra.
Angolino
dell’autrice:
Ciao a tutti!
Non avete idea
di quanto
volessi scrivere qualcosa in questo fandom e adesso che l’ho
fatto mi sento
tanto felice.
È
doveroso fare una piccola grande precisazione: mi sono presa
una bella libertà
storica e letteraria per questa shot, dato che La
Pioggia nel Pineto è stata scritta da
D’Annunzio nel 1902,
mentre La Bella e la Bestia è ambientata nel ‘700.
Spero che vogliate
perdonarmi, ma il prompt mi ha proprio tentata e io non ho saputo
resistere :P
Mi auguro che
questo
breve scritto vi sia piaciuto. Mi farebbe un immenso piacere sapere
cosa ne
pensate :)
Elly
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