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POV Heric
Donne. Si portano dietro
metà casa e poi lasciano a noi poveri
uomini il ruolo di facchino personale.
Quel che doveva essere il week end
decisivo per farle aprire
gli occhi sui miei sentimenti e sulle mie necessità, si sta
rivelando un incubo
ad occhi aperti.
<< Forza pelandroni!
>> Grida lei, cento metri
più avanti, libera da ogni peso o fatica.
<< Non battete la
fiacca! >> le dà corda Alyssa,
contagiata dalla carica di Sana.
<< Arriviamo
tesoruccio! >> Voglio bene a
Terence, è il mio migliore amico, ma a volte non lo
sopporto! Tirerà mai fuori
i benedetti attributi? Intanto che zampetta verso la sua amata, gli
faccio lo
sgambetto e cade a faccia a terra come un salame.
<< Forza amico, chi
dorme non piglia pesci! >>
gli comunico innocente, intanto che si sistema gli occhiali sul naso
chiedendosi
tra sé e sé come abbia mai fatto a cadere
così sbadatamente.
La casa sul lago non è
proprio come me la immaginavo, dall’esterno
ha un’aria un po’ decadente e trascurata per via
delle erbacce selvatiche che
sono cresciute incolte lì attorno; all’interno,
per fortuna, non si è formata
della muffa, ma necessita sicuramente di una pulita.
<< Etciù
>> starnutisce Terence seguendomi all’interno.
<< Mannaggia alla mia allergia alla polvere!
>> A sentire questa
frase il mio sopracciglio si è sollevato in automatico e
naturalmente non è
sfuggito a quell’impicciona.
<< Heric, non osare
pronunciare quella frase che sta
formulando la tua testolina, te lo leggo in faccia! Terence
è esonerato dalle
pulizie, tu no, quindi ti conviene darti una mossa cominciando dal
piano di
sopra! >> e dicendo questo mi consegna un detergente e un
panno che ha
pescato da chissà dove.
<< Scordatelo!
>> le rispondo, incrociando le
braccia al petto.
<< Heric
>> Ripete il mio nome con aria
minacciosa, ma so di certo tenerle testa continuando il suo stesso
gioco, se
non altro mi diverto un poco.
<< Sana
>> pronuncio, notando la sua irritazione
aumentare attraverso le sue vene della fronte.
<< Heric
>>
<< Sana
>> Se c’è una cosa per cui non
è nota, a
differenza mia, è la pazienza.
<< HERIC!
>>
<< Ci sento
perfettamente, babbea, non c’è bisogno di
urlare! >>
<< Cosa
credi… >> esordisce, avvicinandosi al
mio orecchio << che io non abbia capito le tue
intenzioni? >> Deglutisco.
<< Se non ti metti subito a pulire, puoi benissimo
scordarti qualunque
cosa e questa notte la passerai con George! >>
Questo è troppo!
<< E va bene!
>> rispondo scocciato, strappandole
l’occorrente di mano e filando al piano di sopra con la coda
tra le gambe. Altro
che donne e il sesso debole, sono delle ricattatrici!
<< Beh >>
ammicca George, dandomi una gomitata
sul fianco. << Te e Sana avete fatto piani per queste
sere, eh? >> Lo
fulmino con lo sguardo. << E dai, amico! Vorresti dire
che giocherete a scarabeo
per tutto il tempo? >>
<< Non ti riguarda!
>> gli rispondo, scocciato. Quella
ragazza mi farà impazzire, di questo passo…
Ultimamente è più distante e
sfuggente che mai e sembrerebbe che eviti in tutti i modi possibili il
contatto
fisico. All’andata ha voluto persino andare in auto con
quelle pettegole che
adesso sento canticchiare giulive l’hit del momento.
Che ho fatto di male, adesso?
D’istinto tiro un calcio al
mobile del corridoio sollevando un polverone che adesso mi
toccherà, tra l’altro,
pulire. Dannazione!
POV Sana
Per l’ora di pranzo
riusciamo a dare una pulita generale
alla casa che adesso, con qualche aggiustatina, ha un’aria
davvero graziosa!
<< Batti cinque!
>> diciamo all’unisono io,
Fanny, Alyssa e Margaret!
<< Che fame!
>> esclamo, massaggiandomi lo
stomaco che prende subito a brontolare. Meno male che Patricia ha
provveduto a
prepararci un sacco di prelibatezze per farci cucinare il meno
possibile in
questi giorni di relax. Chiamiamo i ragazzi e ci distribuiamo attorno
al tavolo
dove iniziamo ad aprire i vari contenitori succulenti.
<< Sana, scommetto che
è tutta opera di Patricia!
>> azzarda Fanny.
<< Mi pare ovvio, o
tutto questo ben di dio non
avrebbe questo aspetto! >>, risponde una persona che
conosco molto bene e
che è in procinto di addentare il primo Hosomaki. La
reazione generale è una
grassa risata, che simpaticoni!
<< Grazie Patricia!
>> sottolineano tutti,
comprese quelle traditrici delle mie amiche.
<< E comunque io ho
altre doti! >> dichiaro, un
po’ offesa. A George va di traverso un po’ di riso
dando vita a ulteriore
ilarità, mentre Heric gli dà un colpo secco alla
schiena.
<< Sei un maiale,
George! >>
<< Maschi…
>> commentano le ragazze. O mio dio,
ma non è che hanno colto qualche allusione nella mia frase?
Mi coloro di rosso
e ricorro subito ai ripari, peggiorando forse la situazione.
<< Doti recitative,
gente, mi riferivo a quello! Mi pareva
ovvio… >> A me pareva ovvio per davvero! Che
ingenua, forse hanno ragione
a dire che dovrei darmi una svegliata. Heric incrocia il mio sguardo
preoccupato
che distolgo subito e arrossisco.
Un disastro, sono un disastro!
<< Vieni
>>, mi dice lui
mentre sono concentrata ad asciugare un piatto dopo mangiato.
<< Devo finire prima
qui. >>
<< Dai, lo farai dopo!
I piatti non scappano… >>
<< Ma…
>>
<< Che
c’è, hai paura di stare da sola con me?
>> mi chiede, con lo sguardo un po’ tormentato
dalla mia reazione. Forse
ha ragione, non mi va molto di restare da sola con lui, più
che altro per
evitare di aprire discorsi che mi agitano e per cui mi sento
impreparata ad
affrontare.
<< Tranquilla, ti
voglio solo far vedere il lago da
vicino. >> Come al solito mi ha letto nel pensiero, come
mi conosce lui
probabilmente nemmeno mia madre. Mi porge la mano che gli stringo
intrecciandola alla sua e mi lascio guidare fuori.
Il panorama è unico, i
raggi di sole riflettono sull’acqua
cristallina e cheta, la vegetazione avvolge il lago donandogli armonia
e la
melodia dei cinguettii e una famiglia di anatre poco lontana, che si
accinge a
tuffarsi uno alla volta, contribuiscono alla magia del luogo.
<< Che bello, Heric!
Hai avuto un’idea fantastica.
>> gli dico, dandogli un bacio a fior di labbra.
<< Già.
>>
Ci sdraiamo sull’erba per
goderci il sole temperato di
questa magnifica giornata primaverile. Lui chiude gli occhi per godersi
al
meglio la sensazione di calore sul viso, intanto che io delineo i
lineamenti
del suo viso con un filo d’erba e penso quanto io mi senta in
pace con lui.
<< A che pensi?
>>, mi chiede all’improvviso.
<< A niente…
>>
<< Certo. A che pensi?
>>. Mi conosce troppo
bene.
<< A niente!
>>, ritento. Al che blocca la mia
mano che era ancora assorta a giocare col suo viso e mi attira a
sé,
stringendomi in un abbraccio. Sento il battito regolare del suo cuore,
mentre
il mio accelera un poco.
<< Sana…
>>
<< Sì?
>>
<< Ti stai facendo
paranoie inutili. >>
<< Mmh…
>>
<< Dico sul
serio… >>
<< Ok…
>>
<< Di che hai paura?
>> Bella domanda. Non è che
io abbia paura di lui, che scemenze, lui è una delle persone
di cui mi fidi di
più al mondo, e non ho paura di noi, perché lui
non me ne dà mai motivo. Forse
temo un po’ me stessa o, come dice lui, mi sto facendo solo
delle paranoie.
<< Dei
ragni… >>, tergiverso, intanto che faccio
chiarezza nella mia testa.
<< Sono i ragni ad
avere paura di te. >>
Silenzio. Sta aspettando che io mi
apra, perché nonostante
mi conosca come le sue tasche questa volta vuole che sia io a parlare.
<< Io… ho
paura di deluderti, credo… >> accenno,
senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi che percepisco ormai
come
aperti.
<<
Baggianate… >>
<< Io dico sul serio!
>>
<< Anche io!
>>
Mi accarezza i capelli per
tranquillizzarmi, ma non è facile
placare l’uragano che ho dentro.
<< Heric, stanotte non
voglio che tu dorma con George
per davvero… >>
<< Oh no, io e George
stiamo aspettando questa notte
da sempre! >>
<< Anche io!
>> e sollevo gli occhi finché non
fanno specchio coi suoi. Lo bacio come non lo baciavo da un bel
po’,
rimpiangendo tutte le volte che non l’ho fatto
perché ero indaffarata con cose
decisamente meno interessanti. Lui ricambia, facendo fare i salti
mortali al
mio cuore.
<< Ti ho mai detto che
non mi dispiaci? >> mi
domanda, dopo un po’.
<< Ti ho mai detto che
non mi dispiaci affatto?
>>.
E rincorrendoci nel campo recuperiamo
tutto il tempo
perduto.
Ciao
a tutti! Scusate
l’attesa per questo capitolo che si è fatto un
po’ desiderare :D È piuttosto
breve, lo so, ma credo che racchiuda in poche righe, a volte implicite,
le
preoccupazioni e i desideri dei nostri beniamini.
Che
ne pensate? Vi
mando un bacio! Al prossimo capitolo! Alice
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