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Autore: Oo_Alice_oO    19/05/2016    1 recensioni
La storia segue le vicende dell'anime a partire dall'ultimo episodio. Superato l'esame di Karate, Sana ed Heric riusciranno a parlarsi veramente a cuore aperto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Heric

Donne. Si portano dietro metà casa e poi lasciano a noi poveri uomini il ruolo di facchino personale.

Quel che doveva essere il week end decisivo per farle aprire gli occhi sui miei sentimenti e sulle mie necessità, si sta rivelando un incubo ad occhi aperti.

<< Forza pelandroni! >> Grida lei, cento metri più avanti, libera da ogni peso o fatica.

<< Non battete la fiacca! >> le dà corda Alyssa, contagiata dalla carica di Sana.

<< Arriviamo tesoruccio! >> Voglio bene a Terence, è il mio migliore amico, ma a volte non lo sopporto! Tirerà mai fuori i benedetti attributi? Intanto che zampetta verso la sua amata, gli faccio lo sgambetto e cade a faccia a terra come un salame.

<< Forza amico, chi dorme non piglia pesci! >> gli comunico innocente, intanto che si sistema gli occhiali sul naso chiedendosi tra sé e sé come abbia mai fatto a cadere così sbadatamente.

La casa sul lago non è proprio come me la immaginavo, dall’esterno ha un’aria un po’ decadente e trascurata per via delle erbacce selvatiche che sono cresciute incolte lì attorno; all’interno, per fortuna, non si è formata della muffa, ma necessita sicuramente di una pulita.

<< Etciù >> starnutisce Terence seguendomi all’interno. << Mannaggia alla mia allergia alla polvere! >> A sentire questa frase il mio sopracciglio si è sollevato in automatico e naturalmente non è sfuggito a quell’impicciona.

<< Heric, non osare pronunciare quella frase che sta formulando la tua testolina, te lo leggo in faccia! Terence è esonerato dalle pulizie, tu no, quindi ti conviene darti una mossa cominciando dal piano di sopra! >> e dicendo questo mi consegna un detergente e un panno che ha pescato da chissà dove.

<< Scordatelo! >> le rispondo, incrociando le braccia al petto.

<< Heric >> Ripete il mio nome con aria minacciosa, ma so di certo tenerle testa continuando il suo stesso gioco, se non altro mi diverto un poco.

<< Sana >> pronuncio, notando la sua irritazione aumentare attraverso le sue vene della fronte.

<< Heric >>

<< Sana >> Se c’è una cosa per cui non è nota, a differenza mia, è la pazienza.

<< HERIC! >>

<< Ci sento perfettamente, babbea, non c’è bisogno di urlare! >>

<< Cosa credi… >> esordisce, avvicinandosi al mio orecchio << che io non abbia capito le tue intenzioni? >> Deglutisco. << Se non ti metti subito a pulire, puoi benissimo scordarti qualunque cosa e questa notte la passerai con George! >>

Questo è troppo!

<< E va bene! >> rispondo scocciato, strappandole l’occorrente di mano e filando al piano di sopra con la coda tra le gambe. Altro che donne e il sesso debole, sono delle ricattatrici!

<< Beh >> ammicca George, dandomi una gomitata sul fianco. << Te e Sana avete fatto piani per queste sere, eh? >> Lo fulmino con lo sguardo. << E dai, amico! Vorresti dire che giocherete a scarabeo per tutto il tempo? >>

<< Non ti riguarda! >> gli rispondo, scocciato. Quella ragazza mi farà impazzire, di questo passo… Ultimamente è più distante e sfuggente che mai e sembrerebbe che eviti in tutti i modi possibili il contatto fisico. All’andata ha voluto persino andare in auto con quelle pettegole che adesso sento canticchiare giulive l’hit del momento.

Che ho fatto di male, adesso? D’istinto tiro un calcio al mobile del corridoio sollevando un polverone che adesso mi toccherà, tra l’altro, pulire. Dannazione!

 

POV Sana

Per l’ora di pranzo riusciamo a dare una pulita generale alla casa che adesso, con qualche aggiustatina, ha un’aria davvero graziosa!

<< Batti cinque! >> diciamo all’unisono io, Fanny, Alyssa e Margaret!

<< Che fame! >> esclamo, massaggiandomi lo stomaco che prende subito a brontolare. Meno male che Patricia ha provveduto a prepararci un sacco di prelibatezze per farci cucinare il meno possibile in questi giorni di relax. Chiamiamo i ragazzi e ci distribuiamo attorno al tavolo dove iniziamo ad aprire i vari contenitori succulenti.

<< Sana, scommetto che è tutta opera di Patricia! >> azzarda Fanny.

<< Mi pare ovvio, o tutto questo ben di dio non avrebbe questo aspetto! >>, risponde una persona che conosco molto bene e che è in procinto di addentare il primo Hosomaki. La reazione generale è una grassa risata, che simpaticoni!

<< Grazie Patricia! >> sottolineano tutti, comprese quelle traditrici delle mie amiche.

<< E comunque io ho altre doti! >> dichiaro, un po’ offesa. A George va di traverso un po’ di riso dando vita a ulteriore ilarità, mentre Heric gli dà un colpo secco alla schiena.

<< Sei un maiale, George! >>

<< Maschi… >> commentano le ragazze. O mio dio, ma non è che hanno colto qualche allusione nella mia frase? Mi coloro di rosso e ricorro subito ai ripari, peggiorando forse la situazione.

<< Doti recitative, gente, mi riferivo a quello! Mi pareva ovvio… >> A me pareva ovvio per davvero! Che ingenua, forse hanno ragione a dire che dovrei darmi una svegliata. Heric incrocia il mio sguardo preoccupato che distolgo subito e arrossisco.

Un disastro, sono un disastro!

<< Vieni >>, mi dice lui mentre sono concentrata ad asciugare un piatto dopo mangiato.

<< Devo finire prima qui. >>

<< Dai, lo farai dopo! I piatti non scappano… >>

<< Ma… >>

<< Che c’è, hai paura di stare da sola con me? >> mi chiede, con lo sguardo un po’ tormentato dalla mia reazione. Forse ha ragione, non mi va molto di restare da sola con lui, più che altro per evitare di aprire discorsi che mi agitano e per cui mi sento impreparata ad affrontare.

<< Tranquilla, ti voglio solo far vedere il lago da vicino. >> Come al solito mi ha letto nel pensiero, come mi conosce lui probabilmente nemmeno mia madre. Mi porge la mano che gli stringo intrecciandola alla sua e mi lascio guidare fuori.

Il panorama è unico, i raggi di sole riflettono sull’acqua cristallina e cheta, la vegetazione avvolge il lago donandogli armonia e la melodia dei cinguettii e una famiglia di anatre poco lontana, che si accinge a tuffarsi uno alla volta, contribuiscono alla magia del luogo.

<< Che bello, Heric! Hai avuto un’idea fantastica. >> gli dico, dandogli un bacio a fior di labbra.

<< Già. >>

Ci sdraiamo sull’erba per goderci il sole temperato di questa magnifica giornata primaverile. Lui chiude gli occhi per godersi al meglio la sensazione di calore sul viso, intanto che io delineo i lineamenti del suo viso con un filo d’erba e penso quanto io mi senta in pace con lui.

<< A che pensi? >>, mi chiede all’improvviso.

<< A niente… >>

<< Certo. A che pensi? >>. Mi conosce troppo bene.

<< A niente! >>, ritento. Al che blocca la mia mano che era ancora assorta a giocare col suo viso e mi attira a sé, stringendomi in un abbraccio. Sento il battito regolare del suo cuore, mentre il mio accelera un poco.

<< Sana… >>

<< Sì? >>

<< Ti stai facendo paranoie inutili. >>

<< Mmh… >>

<< Dico sul serio… >>

<< Ok… >>

<< Di che hai paura? >> Bella domanda. Non è che io abbia paura di lui, che scemenze, lui è una delle persone di cui mi fidi di più al mondo, e non ho paura di noi, perché lui non me ne dà mai motivo. Forse temo un po’ me stessa o, come dice lui, mi sto facendo solo delle paranoie.

<< Dei ragni… >>, tergiverso, intanto che faccio chiarezza nella mia testa.

<< Sono i ragni ad avere paura di te. >>

Silenzio. Sta aspettando che io mi apra, perché nonostante mi conosca come le sue tasche questa volta vuole che sia io a parlare.

<< Io… ho paura di deluderti, credo… >> accenno, senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi che percepisco ormai come aperti.

<< Baggianate… >>

<< Io dico sul serio! >>

<< Anche io! >>

Mi accarezza i capelli per tranquillizzarmi, ma non è facile placare l’uragano che ho dentro.

<< Heric, stanotte non voglio che tu dorma con George per davvero… >>

<< Oh no, io e George stiamo aspettando questa notte da sempre! >>

<< Anche io! >> e sollevo gli occhi finché non fanno specchio coi suoi. Lo bacio come non lo baciavo da un bel po’, rimpiangendo tutte le volte che non l’ho fatto perché ero indaffarata con cose decisamente meno interessanti. Lui ricambia, facendo fare i salti mortali al mio cuore.

<< Ti ho mai detto che non mi dispiaci? >> mi domanda, dopo un po’.

<< Ti ho mai detto che non mi dispiaci affatto? >>.

E rincorrendoci nel campo recuperiamo tutto il tempo perduto.

 

Ciao a tutti! Scusate l’attesa per questo capitolo che si è fatto un po’ desiderare :D È piuttosto breve, lo so, ma credo che racchiuda in poche righe, a volte implicite, le preoccupazioni e i desideri dei nostri beniamini.

Che ne pensate? Vi mando un bacio! Al prossimo capitolo! Alice

   
 
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