38. Inizio?
38. Inizio?
Quando aprii gli occhi mi ritrovai sdraiata; sentivo l'odore della
terra umida e
sopra di me non c'era nient'altro che il cielo.
Mi tirai a sedere in un prato, intorno a me boschi e montagne, davanti
a me un grande lago. Sbigottita mi alzai in piedi voltandomi a
sinistra.
In lontananza scorgevo alcuni tetti e molti pennacchi di fumo. Ero a
casa... inspiegabilmente ero a casa mia.
Nella più
totale confusione tornai a guardare il lago, e solo in quel momento
notai una figura ferma sulla sponda.
-
Finalmente ti sei svegliata -
Newt mi
salutava con la mano.
Ed era il vecchio Newt, quello prima di ogni cosa. Con i suoi capelli
biondi, i Jeans rotti e la felpa, un largo sorriso e occhi caldi e
scuri.
Prima di rendermene
conto gli stavo già correndo incontro, e un istante dopo, mi
ritrovavo
tra le sue braccia che mi stringevano.
Newt, ridendo, mi sollevò da terra girando su sè
stesso, per poi riposarmi a terra.
- Co..
cosa sta succedendo? - chiesi attonita.
Lui alzò le
spalle - non ne ho la minima idea... ma a quanto pare siamo a casa -
rispose.
- Ma gli Spaccati? La
Wicked? - lo tempestai - Thomas non ci ha sparato? -
- E' l'ultima cosa che
ricordo anche
io - disse, e un barlume di quella vecchia oscurità si
rifece
viva per un attimo nel suo sguardo - Non so dirti se questo sia un
altro test o meno... - aggiunse.
- E se fosse stato
tutto un test nel nostro cervello? Che queste cose non siano mai
accadute? - proposi io.
Newt scosse la testa
senza sapere cosa dire.
- Ti va di fare due
passi come ai
vecchi tempi? O ai nuovi.. non so bene quali siano - disse, dopo un
attimo di silenzio, con un sorriso sghembo.
Io annuii
mentre lui mi prendeva per mano. Passeggiammo lungo l'ansa del fiume.
Tutto era esattamente
uguale a come
lo avevamo lasciato, con la sola differenza che c'era una strana
tranquillità nell'aria. Non la solita tensione che mi
ricordavo esserci
per la paura dell'Eruzione o delle tempeste di neve o di pioggia.
Era lo stesso mondo seppure totalmente diverso.
Camminammo fino ad un vecchio tronco cavo, lì, Newt si
sedette
divaricando le gambe in modo che io potessi sedermi davanti a lui. Era
stato il nostro rifugio fin da bambini.
- Secondo
te siamo morti? - domandai.
Ci fu
qualche secondo di silenzio e poi entrambi scoppiammo a ridere.
-
Onestamente non lo so proprio - rispose Newt mentre la sua risata mi
vibrava ancora sulla schiena.
Lasciai
che la mia nuca si posasse sulla sua spalla.
- A ben
pensarci non mi importa - commentai.
- Ah no? - chiese lui,
abbassando lo sguardo su di me.
- No... se siamo
insieme. Che questo sia un test, piuttosto che la fine del mondo o il
paradiso, a me basta questo - spiegai.
- Quanto sei sdolcinata
- commentò Newt arricciando il naso.
- E tu sei il solito
antipatico - replicai io facendogli la linguaccia.
Scoppiammo a ridere
tutti e due di nuovo. Poi Newt si chinò verso di me e mi
baciò.
- Dio... Quanto mi era
mancato poterlo fare, così in tranquillità
- sospirò soddisfatto.
- Anche a me.. -
concordai io - Ma adesso che si fa? - chiesi.
- Vista l'ora, direi
che potremmo andare a pranzo - propose, facendo per alzarsi.
- Newt dici che... -
lasciai la frase in sospeso.
Lui mi
guardò dall'alto, porgendomi una mano per aiutarmi ad
alzarmi.
- Di nuovo
non lo so, ma siamo insieme, giusto? - disse mentre io mi rimettevo in
piedi.
- Sì -
risposi con un sorriso.
- E allora del resto
non mi importa - replicò lui, rispondendo al mio sorriso e
strizzandomi l'occhio.
Riprendemmo a camminare
verso casa o verso qualsiasi cosa ci attendesse.
Ormai il brutto era
passato.
C'eravamo solo
più noi; niente Eruzione, niente Wicked, niente test, niente
Labirinto, niente Dolenti o Spaccati.
Solo noi, per sempre.
Fine
Stanza
delle Mappe:
Ed eccoci
giunti alla fine
di questa storia. Ho voluto lasciare un finale aperto, per permettere a
voi di decidere cosa sia successo veramente.
Sono morti? O si sono
semplicemente risvegliati da un lungo sonno imposto? A voi l'ultima
parola.
Ringrazio di cuore
tutte le persone
che dietro agli schermi si sono fermate a leggermi fin qui. E' stato un
piacere "navigare" con voi.
Con
affetto,
Marta
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