Ariecchime con l’angolo recensioni! XD
xChicca_chan: Jyabura non merita pietà! Sarà perché i rapporti tra lui e
‘Ko’ non sono dei migliori (una sorta di amore-odio)… XD
Presto si abituerà al sentirsi dire ‘neesan’ (azz, non provarci nemmeno!
O__O byJyabura) XD
Oh, il film ‘che piace molto’ a Kokitsune è (pubblicità occulta XD ) il
Re Leone (che si da il caso sia anche il mio :P ). Il kabuki è una particolare
forma di teatro giapponese.
Kokitsune inclinò
appena un po’ la testa, come un cane curioso.
Kokitsune: -Cosa
dovrei raccontarvi?-
Kalifa: -Come che
cosa? Perché eri distesa a terra coperta di sangue!-
Kokitsune: -Non so
proprio di cosa tu stia parlando! Io mi sono svegliata e mi sono ritrovata qui
con te e gli altri. Non so come mai-
Dottore: -Sapete,
alcuni pazienti vittime di amnesie si riprendono subito dopo essere stati
colpiti una seconda volta alla testa con la medesima veemenza del primo
colpo…-
Kokitsune: -Che cosa
vuole dire con questo?!-
Jyabura: -Che
prenderà un bastone e ti picchierà di nuovo-
Kalifa diede una
gomitata nello stomaco del Lupo.
Ma nel frattempo, lo
sguardo fisso al vuoto, Kokitsune ricordava…
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Dopo la
trasformazione dovuta al suo Frutto del Diavolo, Kokitsune aveva perso la
coscienza. Appena si risvegliò, venne subito colpita da una crisi respiratoria,
che si risolse appena dopo che ebbe rigurgitato un moncherino di spada.
Kokitsune: -Cosa è
successo? Dove sono?-
Si trovò a pensare.
Era aggrovigliata tra i rami di un albero, e non era assolutamente nella strada
dove aveva visto la sua famiglia senza più vita.
In qualche modo
riuscì a scendere, ma nel modo più doloroso: cadendo. Il suo corpo era come se
non volesse saperne di muoversi. Mugolando appena un po’, alzò lo sguardo:
cinque ragazzini, appena più grandi di lei, la stavano guardando. Uno di questi
aveva un bastoncino, e lo stava muovendo contro il naso umido di
Kokitsune.
???: -Che roba
è?-
???: -Tirale i
capelli!-
???: -Guardate che
orecchie!-
Riacquistato il
controllo del proprio corpo, cercò di drizzarsi su due zampe, ma si rese conto
di non esserne capace e così cadde goffamente sulle mani, provocando l’ilarità
generale. Aveva ancora il sangue di sua madre addosso. Il kimono era
praticamente ridotto a uno straccio.
Kokitsune: -Kon, kon,
kon…-
???: -Eh? Che cosa
sta dicendo?-
???: -E’ un animale,
non parla mica!-
Un animale. Ecco
cos’era, allora.
Il ragazzino con il
bastone le si avvicinò.
???: -Certo che sei
piuttosto strana per essere una bestia… Non sarai forse…?-
Il moccioso sbiancò.
???: -Una… Una
kitsune?-
???: -Probabile,
probabile!-
???: -La mia mamma
dice che sono creature malvagie!-
Ed ecco allora, che
il bastoncino colpì forte la fronte di Kokitsune. Lei uggiolò di dolore, mentre
gli altri si apprestavano a picchiarla, quando una voce di bambina
gridò…
???: -LASCIATELA
STARE! VIA!-
???: -Oh, guarda chi
si vede… E’ solo Kalifa-
La volpe dischiuse
appena un po’ un occhio: una ragazzina con i capelli biondi e corti stava
correndo da lei. Aveva un vestitino nero e un paio di occhiali dalla montatura
molto grande che le ingigantivano gli occhi.
Kalifa: -Che cosa vi
ha fatto? Non vedete che non può nemmeno difendersi?-
???: -Non ti
impicciare, o picchieremo anche te!-
Kokitsune: -No…
Konkon… Voi non le torcerete nemmeno un pelo!-
I ragazzi risero di
nuovo. La bambina arrossì.
???: -Davvero? E chi
ce lo imp…-
Manco il tempo di
finire la frase, che la volpe aveva già tirato al bambino un pugno molto forte.
Gli aveva slogato la mascella.
Kokitsune: -Avete
ancora voglia di picchiarla, konkon?-
Il moccioso si era
messo a piangere, i suoi ‘amichetti’ invece, erano già scappati via.
Kalifa: -… Sei
stranaforte!-
Kokitsune:
-Konkon?-
Kalifa: -Vieni,
andiamo!-
La bambina prese una
‘mano’ di Kokitsune e la condusse via. Quest’ultima, avendo trovato un punto
d’appoggio camminava traballante sulle due zampe bianche.
Kokitsune: -Sei
stata molto gentile a salvarmi-
Kalifa: -Ho fatto
solo quel che era giusto. Ti stavano molestando?-
Kokitsune:
-Eh?-
Kalifa: -Gli uomini
sono tutti uguali! A loro interessa soltanto una cosa!-
Kokitsune: -Davvero?
Che cosa?-
Kalifa:
-Il...-
Kokitsune spalancò
gli occhi, le pupille prive di iridi perfettamente circolari fisse su
Kalifa.
Kokitsune:
-No!-
Kalifa: -Sì! Fidati
se te lo dico io-
Kokitsune: -A
proposito… Chi sei?-
Kalifa: -Mi chiamo
Kalifa. Tu?-
Kokitsune: -Io sono
Kokitsune-
La bambina sorrise.
La volpe pensò di fare lo stesso, mostrando i suoi dentini aguzzi in una specie
di smorfia più simile a un ringhio.
Kokitsune: -Dove mi
porti?-
Kalifa: -Andiamo a
casa mia. Di certo non posso lasciarti qua fuori. Certo che sei una volpe
proprio strana-
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Kokitsune: -Molto
divertente Jyabura-
Jyabura: -Ma io non
stavo scher…-
Altra gomitata,
stavolta da parte di Kaku.
Kokitsune: -Va bene.
Mi riposerò e poi vi racconterò… Ma tenete sotto controllo Jyabura neesan, mi
sembra un po’ instabile-
I suoi compagni di
team la salutarono (trattenendo Jyabura) e se ne andarono, lasciandola sola con
Lucci che stava apparentemente dormendo. Aspettò che chiudessero la porta per
scattare con un balzo alla finestra aperta. Stava per uscire, quando…
Lucci: -Dove
vai?-
Kokitsune: -Lucci!
Sei sveglio?-
Lucci: -Se ti ho
fatto una domanda, mi pare ovvia la risposta alla tua. Ora ti ripeto, dove stai
andando?-
Kokitsune: -Se vuoi
saperlo, vado a prendere un po’ d’aria-
Lucci: -Cosa ti è
successo?-
Kokitsune:
-Niente-
Rispose sbrigativa
lei, saltando fuori. Nonostante fossero al terzo piano, lei appoggiò tutti e
quattro gli arti alla parete e spiccò un salto, volando in aria, la sua figura a
contrasto con il tramonto arancione.
Kokitsune:
-Geppou-
Usò la terza arte
Rokushiki per balzare e atterrare con un salto mortale in avanti sulla cima di
una gru spenta abbastanza alta da non farsi vedere dai suoi compagni, che
stavano trattenendo il pubblico (e i bambini) con cose tipo il Giraffa-scivolo
diretto da Kaku (lo scivolo stesso) e Fukurou (che raccoglieva gli incassi), il
Cerchio Infuocato in cui Jyabura saltava, trasformato in lupo, sotto la guida di
Blueno. Kumadori invece si esibiva in quello che, la volpe era pronta a
scommetterlo, era una rappresentazione kabuki di un film che a lei piaceva
molto.
Kokitsune: -Non mi
va di raccontare nulla a Kalifa e gli altri…-
Dalla tasca del
tailleur nero prese i lacci per farsi i codini, e il nastro in garza rosso per
la lunga ‘coda’ di capelli. Una volta pronti, i codini presero vita, muovendosi
sinuosi come dotati di vita propria.
Kokitsune: -… Li
farei solo preoccupare… Ed è l’ultima cosa che voglio…-
Concluse fra sé,
incrociando le braccia e alzano la testa, guardando il sole che si tuffava in
mare.
Mezz’ora dopo, al
sentire le risate dei bambini andavano sparendo, Kokitsune capì che presto
sarebbero tornati, stavolta tutti quanti i suoi amici, a vedere come stessero
lei e Lucci. Tempo un attimo, che la volpe era sparita dalla sua postazione
diretta alla sterile stanza dell’ospedale nel quale
alloggiava.