L'OSCURITA'
PRIMA DELL'ALBA
La
grossa poltrona dell'ufficio del master cigolò leggermente,
mentre
veniva girata verso la porta. Makarov era visibilmente stanco e
provato dai recenti avvenimenti ma riuscì comunque a
sgranare gli
occhi per la sorpresa nel vedere Natsu in piedi.
“Natsu,
ragazzo mio, sei già stato dimesso?”
domandò il vecchio master
notando però qualcosa di strano, come ad esempio il ghigno
sul volto
del ragazzo e le fiamme che avvolgevano i suoi pugni. Lentamente,
rialzò lo sguardo sul giovane, fissandolo dritto negli occhi
“Chi
sei tu?”
“La
sua memoria inizia a vacillare Master. Non riconosce neanche uno dei
suoi figli?” domandò Natsu ampliando leggermente
il ghigno mentre
avvolgeva nelle sue fiamme anche i piedi, iniziando a fondere il
pavimento di metallo.
“Proprio
perché conosco tutti i miei figli posso dire con certezza
che tu non
sei Natsu o per lo meno non sei in te e qualcuno ti sta
controllando.” ribatté Makarov con sguardo fermo.
Il rosato parve
divertito dalla cosa e distese le braccia in avanti “Lei
è stato
un ottimo Master, Fairy Tail sentirà di sicuro la sua
mancanza”.
Prima
che Makarov potesse capire le sue intenzioni e reagire di
conseguenza, Natsu scagliò due rapide sfere di fuoco contro
la
vetrata alle spalle dell'anziano, fondendo il vetro nel giro di
qualche secondo. L'aria venne risucchiata con in credibile forza dai
due buchi venutisi a creare e il resto del vetro, attraversato da
grosse crepe, finì per infrangersi, venendo risucchiato nel
vuoto
siderale dello spazio.
Un
allarme generale scattò in tutta la stazione orbitale e
Makarov,
dopo aver ingigantito le mani ed averle conficcate nel pavimento,
cercò di resistere mentre i vari mobili venivano trascinati.
Natsu
rimase a fissarlo con un ampio ghigno riuscendo a non muoversi grazie
al fatto di aver conficcato i piedi nel pavimento fuso in precedenza.
Il master lasciò andare il pavimento con una mano e
tentò di
premere un pulsante posto sulla parete, ma una violenta fiammata gli
ustionò il volto costringendolo a coprirsi la faccia con la
mano
libera.
Stringendo
i denti per il dolore, Makarov riportò lo sguardo sul rosato
“Natsu!!! Torna in te!!!”
Il
ghigno di Natsu si trasformò in un semplice sorriso e con la
mano
destra formò una L usando il pollice e l'indice,
dopodiché se li
puntò alla testa come se fosse una pistola
“”Salutami Yuri
quando lo vedrai nell'aldilà, Makarov”.
L'uomo
sgranò gli occhi all'inverosimile
“Alan...?” e strinse con
ancora più forza il pavimento ma Natsu conficcò a
sua volta i pungi
nel metallo e generò delle violente fiammate sotto a
Makarov,
sbalzandolo via.
Il
vecchio master si ritrovò in balia dello spazio e
avvertì una
terribile fitta ai polmoni mentre l'aria dentro di lui fremeva per
uscire. Malgrado la vista annebbiata dal dolore, portò lo
sguardo su
Natsu allungando una mano verso di lui -Natsu... quello non sei tu...
per favore... non cadere nell'oscurità come Alan... non
lasciarti
corrompere...-
Lentamente,
chiuse gli occhi mentre il suo corpo veniva scagliato alla deriva
nello spazio, svanendo nell'oscurità più totale.
Natsu
non batté ciglio e si girò, aprendo la porta per
poi uscire mentre
una grossa lastra metallica slittava sul bordo della stazione,
andando a chiudere la breccia creata dal ragazzo che, ridacchiando
leggermente, barcollò lungo i corridoi dell'installazione,
non
venendo notato dagli altri eroi troppo presi a cercare di capire che
cosa stesse accadendo.
Dopo
aver raggiunto una delle stanze adibite al teletrasporto,
entrò
dentro e azionò il dispositivo senza curarsi del luogo che
avrebbe
raggiunto. A lui bastava ritrovarsi a Magnolia e così fu.
Guardandosi attorno capì di essere in un vicolo e
così, come se
niente fosse, si avviò verso la strada cercando di
nascondere alcune
cuciture sul suo corpo.
“Tsk...
quella vecchia sa davvero come ricurire qualcuno ma diavolo se fa
male...” commentò il ragazzo prima di sbattere
contro una barriera
rossa che gli bloccava interamente il passaggio.
“Ma
cosa...?!” Natsu si girò di scatto ritrovandosi
chiuso dentro ad
un cubo rosso rubino. Senza esitare colpì la parete davanti
a lui
con dei pugni infuocati ma non riuscì nemmeno a scalfirla.
“E'
inutile che ci provi. La barriera non si romperà.”
proferì una
voce maschile sopra di lui. Natsu alzò lo sguardo e rimase
sorpreso
nel vedere Deneb, con il suo completo da eroe, seduto su un davanzale
di fianco a Reito, anch'esso equipaggiato col suo costume.
“E...
ehi ragazzi! Che coincidenza! Eravate di pattuglia per caso?”
domandò Natsu grattandosi la testa ma le espressioni dei due
ragazzi
non cambiarono neanche lontanamente.
“Potresti
evitare di mandare avanti questa recita? Sei vomitevole...”
sibilò
una voce femminile nell'oscurità del vicolo e Natsu,
volgendo lo
sguardo verso la ragazza intenta ad avvicinarsi, sgranò gli
occhi
all'inverosimile “L... Lucy?!”
“Ehi
Natsu, quanto tempo!” esclamò la bionda
salutandolo con una mano
mentre il rosato la fissava senza parole “Ma... ma io... ti
ho...”
“Uccisa?
Sì effettivamente mi hai uccisa e devo dire che la mia
recita non è
andata male visto che ci hai creduto.” disse Lucy mostrando
un
ghigno alquanto inquietante mentre i suoi capelli diventavano rossi e
i suoi occhi assumevano la tonalità dell'oro.
Lo
sguardo di Natsu si indurì man mano che la giovane mutava il
suo
aspetto, facendo svanire i segni rossi sul collo, piccolo ricordino
dell'aggressione nella saletta medica.
“Shino...”
sibilò il ragazzo infiammando i pugni mentre la giovane
finiva di
trasformarsi, sistemandosi la maglietta striminzita “Mi
chiedo come
faccia Lucy ad indossare certe cose... oh beh, glielo
chiederò dopo
averti riportato alla Lega, mentre tu cercavi di uccidermi lei era
nella stanza di Levy”.
Deneb
e Reito saltarono giù atterrando di fianco alla compagna e
il primo
si girò completamente verso Natsu “Sappiamo quello
che hai fatto.”
e creò delle piccole barriere attorno al corpo del rosato,
bloccandolo del tutto “Tuttavia ti daremo una
possibilità per
spiegare le tue azioni. Laxus non sarà gentile come
noi”.
Natsu
rimase in silenzio avvolgendosi completamente nelle sue fiamme per
cercare di distruggere le barriere ma nessuna di esse venne
distrutta, facendo urlare per la frustrazione mentre Shino si
sistemò
la cintura del suo costume intorno alla vita “Ohi lascialo
andare,
parlare non serve a niente. Mettiamolo a dormire e riportiamolo alla
Lega”.
Deneb
rimase qualche secondo in silenzio ma alla fine dissolse le sue
barriere e Natsu scattò in avanti a piena potenza tentando
di
colpire Shino con un pugno al volto ma una barriera azzurra si
materializzò tra i due, proteggendola dal colpo che
sprigionò
diverse fiamme per il vicolo.
Un
istante dopo, la barriera si dissolse e Shino passò sotto a
Natsu
colpendolo con una gomitata alla bocca dello stomaco mentre Reito,
dopo aver acceso le luci sulla sua cintura, plasmò la luce
riflessa
sui suoi guanti metallici per creare una sorta di catena che avvolse
intorno al braccio del rosato, sollevandolo poi in aria per poi dare
un forte strattone alla catena, facendo schiantare al suolo Natsu.
Il
supereroe del fuoco si rialzò quasi subito scuotendo la
testa e
scagliò diverse sfere di fuoco che vennero tutte bloccate
dalle
barriere create da Deneb. Il ragazzo ne creò altre lungo i
muri
degli edifici per evitare che venissero danneggiati dalle fiamme
mentre Shino iniziò a saltare sui vari davanzali, portandosi
quasi
sul tetto.
Natsu
provò a scagliarle un cono di fiamme addosso ma la catena di
luce di
Reito si attorcigliò intorno alla sua gola e l'eroe della
luce gli
fu alle spalle, colpendolo con una spada corta di luce che
aprì un
ampio taglio sulla schiena del rosato, facendolo barcollare in
avanti.
Avvertendo
la catena allentarsi, Natsu si lasciò cadere in avanti e,
dopo aver
appoggiato le mani a terra, piegò le gambe e
colpì Reito in pieno
petto con un doppio calcio, spedendolo dritto contro un cassonetto
dell'immondizia, per poi rialzarsi e lanciarsi su di lui ma una
barriera rossa gli impedì di colpirlo.
Sibilando,
Natsu si voltò verso Deneb e scattò verso di lui
per tentare di
farlo fuori ma dall'alto Shino si lasciò cadere sopra di lui
e gli
schiacciò la testa nel terreno con entrambi i piedi,
spaccandogli il
naso contro il cemento.
Soffocando
un'imprecazione, Natsu ruotò su sé stesso e
tentò di afferrare
Shino ma questa balzò all'indietro e, scattando subito dopo
in
avanti, gli tirò un calcio in piena faccia sbattendolo
contro un
muro. Tenendosi il volto, Natsu si rialzò nuovamente e si
abbassò
all'ultimo per evitare la catena di luce di Reito che la fece
dissolvere onde evitare di essere trascinato con essa.
“Bisogna
dargliene atto. E' resistente.” commentò Shino con
un ghigno
scrocchiandosi il collo mentre i suoi due compagni rimasero in
silenzio. Quando il rosato fece un passo in avanti, si avvolse
nuovamente nelle sue fiamme e scagliò due sfere di fuoco
verso Deneb
e Reito, lanciandosi poi contro Shino.
Deneb
creò un'altra barriera con la quale parò il colpo
mentre Reito si
limitò a gettarsi di lato per evitare la sfera mentre Shino
fu
costretta ad evitare tutti i colpi di Natsu che riuscì
comunque ad
ustionarle il braccio destro dopo averla afferrata per un polso.
“Ti
dispiace? Non sei il mio tipo!” sibilò Shino per
poi stringere i
denti e, ruotando su sé stessa, afferrò Natsu per
il polso
proiettandolo a terra di schiena. Il ragazzo gonfiò
all'istante le
guance e scagliò un'enorme ondata di fuoco verso la ragazza
ma Deneb
la afferrò per la vita e la trascinò indietro di
colpo, evitando
che venisse centrata in pieno.
“Non
potevi usare una barriera?” domandò Shino notando
una ciocca dei
suoi capelli carbonizzati.
“A
quella distanza le fiamme ti avrebbero ferita ugualmente.” fu
la
semplice risposta del compagno che creò all'ultimo una nuova
barriera per proteggerli da una grossa sfera di fuoco. Natsu,
notandoli distratti, si scagliò all'istante verso Reito per
provare
a sopraffarlo ma all'ultimo un piccolo oggetto di luce simile ad un
proiettile si conficcò nella sua gamba, facendolo cadere di
faccia a
terra.
“Non
sapevo potessi farlo.” commentò Shino
avvicinandosi al suo
compagno che si limitò ad una scrollata di spalle mentre
Natsu
lottava per rialzarsi e continuare a combattere. Shino lo
fissò con
sguardo seccato e, colpendolo con un calcio, lo fece finire a pancia
all'aria posizionandosi vicino ai suoi piedi “Sei resistente
ma mi
sono stancata, è ora di tornare a dormire.”
così, dopo aver
alzato la gamba destra, menò un violentissimo calcio
colpendo in
pieno l'inguine di Natsu che sgranò gli occhi
all'inverosimile pochi
secondi prima di svenire per il dolore.
Reito
e Deneb fissarono la scena nel più completo silenzio ma al
momento
dell'impatto nessuno dei due era riuscito a trattenere un sussulto
con tanto di brividi lungo la schiena.
“Ok,
la testa calda è sistemata. E' ora di tornare alla
Lega.” esultò
Shino con un ampio ghigno prima di attivare il suo dispositivo per il
teletrasporto che li fece svanire in un flash accecante.
§
§ § § §
“Un
metodo... particolare per mettere a dormire un ragazzo...”
commentò
Solaris con voce piatta mentre fissava un monitor insieme ai suoi
compagni.
“Quella
ragazza sa il fatto suo.” aggiunse Yoru con il suo solito
sorriso
inquietante mentre Omega guardava la scena senza alcuna emozione
apparente. Di fianco a loro, Alan rise a pieni polmoni dandosi delle
pacche sul ginocchio “Questa è davvero una serata
divertente!”
dopodiché si girò verso Dyvern “Credi
che riusciranno a rompere
il tuo controllo mentale?”
“Hanno
tre persone dotate di poteri mentali.” spiegò la
giovane
sorseggiando del tè “E' altamente
probabile”.
“Beh
almeno saranno impegnate con qualcosa.” commentò
Ryo continuando a
rubare i dati dal database di Fairy Tail tramite un piccolo ragnetto
meccanico lasciato sulla stazione da Natsu poco prima “Con
questi
dati potrò costruire dei robot decisamente
migliori.” e il solo
pensiero le fece piegare le labbra in un piccolo sorriso,
più simile
ad un ghigno.
“Non
c'è di che preoccuparsi.” le rassicurò
Alan sorseggiando a sua
volta del tè “Sono sicuro che avranno
già visto le registrazioni
di qualche telecamera piazzata nell'ufficio di Makarov. Avranno la
loro bella gatta da pelare o per meglio dire... gatto da
pelare.” e
ridacchiò divertito all'idea mentre gli altri si limitarono
ad
ignorarlo, continuando a leggere i vari dati ottenuti da Ryo.
§
§ § § §
Un
violento pugno piegò il metallo della parete, trasmettendo
elettricità in tutto il corridoio.
“UN
MOTIVO!!! DAMMI SOLO UN MOTIVO PER NON ENTRARE IN QUELLA STANZA ED
UCCIDERE NATSU!!!”
Le
urla furiose di Laxus erano udibili in quasi tutta l'installazione e
pochi erano gli eroi che osavano avventurarsi su quel livello.
“Perché
non è quello che vorrebbe il Master.”
spiegò Erza con voce ferma
fissandolo dritto negli occhi mentre alle sue spalle Gray e Mira
erano pronti ad intervenire per fermare il loro compagno.
“Non
fare tanto la santarellina Erza!!!” tuonò Laxus
“So bene che,
tanto quanto me, vuoi vendicarti per quello che gli è
successo! Hai
visto i video! Tutti li hanno visti!!! Natsu ha cercato di uccidere
Lucy, poi è andato dal vecchio e lo ha scaraventato nel
vuoto!”
“Se
anche fosse, picchiare o uccidere Natsu non riporterebbe indietro
Makarov!” ribatté Erza alzando il tono della voce
mentre, in
lontananza erano visibili Shino, Deneb, Reito, Alex e Noemi.
“Cosa
pensate che faranno?” domandò Noemi guardando i
suoi compagni.
“Per
me alla fine Laxus lo pesterà a sangue.”
ipotizzò Shino con un
ghigno, divertita dall'idea ma Deneb non parve d'accordo e mise una
mano sulla spalla di Noemi “Ora è fuori di
sé ma sono sicuro che
si calmerà. Piuttosto vorrei sapere cosa faranno con Natsu,
non
possiamo lasciarlo in quello stato”.
“Credete
che gli abbiano fatto qualcosa mentre era prigioniero?”
domandò
Alex tornando a guardare Laxus ed Erza mentre urlavano a pieni
polmoni.
“E'
abbastanza ovvia come cosa. Il nostro compito è scoprire che
cosa
gli hanno fatto.” disse una voce femminile alle loro spalle e
Noemi
sussultò leggermente, facendosi poi da parte per far passare
Polushka che si avviò con passo deciso verso la porta in
fondo al
corridoio dove si trovava Natsu.
Erza
la vide arrivare e smise di discutere con Laxus che notò la
vecchia
subito dopo “Non dirmi che vuoi andare lì dentro e
parlare con
lui!”
“E'
ancora sotto sedativi, perciò non
parlerà.” spiegò Polushka con
sguardo serio “Ma il mio potere, unito ad alcuni macchinari,
mi
permetterà di capire se qualcuno ha giocato con la sua mente
mentre
era tenuto prigioniero.” e si avviò verso la
stanza senza degnare
gli altri di un solo sguardo.
Quando
la porta slittò nella parete, la prima cosa che vide fu
proprio
Natsu sdraiato su un lettino bianco con diverse cinghie speciali che
lo tenevano bloccato ad esso, oltre a tre flebo attaccate alle sue
braccia e altre apparecchiature tutt'attorno.
L'anziana
eroina si posizionò vicino alla testa di Natsu e
posò entrambe le
mani sulle tempie del ragazzo, chiudendo gli occhi per potersi
concentrare mentre, fuori dalla stanza, gli altri eroi restavano in
attesa. Polushka non parve fare nulla. Rimase in piedi per diversi
minuti senza muoversi di un millimetro e finalmente, quando la
situazione stava ormai diventando esasperante, riaprì gli
occhi
“Qualcuno con dei poteri mentali ha controllato la sua mente
dandogli dei semplici ordini. Normalmente Natsu avrebbe resistito ad
un simile controllo, ma le ferite che aveva nel momento del
recupero... diciamo che non erano solo per far figura”.
“Lo
hanno torturato?” domandò Erza con sguardo serio,
stringendo i
pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi.
“Precisamente.
Una tortura accurata oserei dire, quelle ferite non erano letali ma
miravano a farlo soffrire e, benché sia stato in mano loro
per poche
ore, devono averlo torturato ininterrottamente.”
spiegò Polushka
lanciando un ultimo sguardo a Natsu prima di uscire dalla stanza
“Dobbiamo spezzare il controllo sulla sua mente,
così tornerà in
sé”.
Laxus
fissò prima lei e poi il suo compagno legato al lettino,
scaricando
un po' di elettricità nell'aria, dopodiché si
girò di scatto e
camminò rapidamente verso il gruppetto di neo-eroi,
fermandosi
davanti ad Alex e Noemi le quali si sentirono a disagio nel vederlo
torreggiare su di loro.
“Voi
due possedete dei poteri mentali, non è
così?” domandò il biondo
assottigliando lo sguardo. Noemi alzò timidamente una mano
“I...
io posso leggere la mente e spostare gli oggetti...”
Laxus
spostò poi lo sguardo verso Alex che, malgrado fosse nella
Lega già
da un po' non aveva mai avuto modo di parlare col nipote di Makarov
“Posso usare vari tipi di incantesimi grazie alla mia
magia...”
“Andranno
bene. Andate in quella stanza ed entrate nella mente di Natsu,
dopodiché cercate di spezzare il controllo che hanno su di
lui.”
ordinò Laxus con sguardo duro e le due ragazze si guardarono
tra di
loro, annuendo poi.
“Le
aiuterò anche io.” si intromise una roca voce
femminile e i vari
eroi, girandosi verso il corridoio, videro avvicinarsi Emily su una
sedia a rotelle con una flebo agganciata sullo schienale, collegata
poi al braccio della giovane che aveva gran parte del volto bendato
così come la gola, oltre ad una sorta di busto artificiale
che le
copriva quasi tutto il torace.
“Emily?!
Perché sei qui?! Dovresti essere a riposo!”
subentrò Erza
notandola con la coda dell'occhio “Polushka ha detto che devi
stare
a riposo per almeno tre settimane e solo allora potrai uscire dalla
tua stanza!”
“Makarov
è morto e una mia amica è quasi morta.”
commentò Emily volgendo
lo sguardo verso Erza, senza poter girare la testa a causa di un
collare che le teneva bloccato il collo “Voglio sapere chi ha
controllato Natsu per farlo agire così, inoltre sono quella
con i
poteri mentali maggiori tra di noi. Aiuterò Alex e Noemi ad
entrare
nella mente di Natsu, così potremo liberarlo”.
“D'accordo.
Fallo.” disse Laxus con tono deciso e questa volta fu Mira a
mettersi in mezzo “Laxus! So che vuoi risolvere la questione
ma
Emily ha subito dei gravi danni anche a livello cerebrale! Usare i
poteri in questo stato potrebbe portarle solo altro dolore!”
“Non
preoccuparti Mira, posso sopportarlo.” la
rassicurò Emily usando i
suoi stessi poteri per sospingere in avanti la sedia a rotelle ma
dopo pochi metri sentì qualcuno spingerla e le
bastò sondare il
corridoio con la sua mente per capire che alle sue spalle si trovava
Noemi “Se tu vuoi aiutarci lì dentro, lascia che
ti aiuti qua
fuori”.
Le
tre ragazze entrarono nella stanza insieme a Natsu e, sotto
indicazione di Erza, Deneb e Gray spostarono alcune apparecchiature
per lasciar spazio alle compagne.
“Alex,
usa la tua magia per collegare le nostre menti.” disse Emily
sollevando a fatica le braccia per posare le mani sulle tempie di
Natsu. Alex annuì e, dopo un breve attimo di concentrazione,
mormorò
“Azarath Metrion Zinthos!”
Una
breve scossa elettrica fece tremare leggermente le tre ragazze che
chiusero gli occhi nello stesso momento.
*
Quando
li riaprirono, si ritrovando in un enorme spazio nero.
“Immaginavo
che fosse una testa vuota...” commentò Emily
guardandosi attorno
mentre le due amiche la fissarono a bocca aperta, mettendola in
soggezione “Che c'è?”
“Non
sei ferita! Sei come nuova!” esclamò Alex
osservando la sua
compagna che incrociò le braccia al petto sbuffando
“Ovviamente.
Siamo dentro alla mente di Natsu. Qui posso mantenere il mio aspetto
naturale, senza bende o cerotti vari”.
“Quindi
ora... cosa facciamo?” domandò Noemi guardandosi
attorno
individuando poi un enorme ammasso di rovi viola irti di spine
più
chiare. Al centro del groviglio videro una sorta di bozzolo rosso al
cui interno sembrava pulsare qualcosa.
“Ecco
il centro della mente di Natsu.” osservò Emily
fissando poi i rovi
“Quelle piante rappresentano il controllo sulla sua mente,
dobbiamo
distruggerle.” e, concentrandosi intensamente,
aprì le mani
davanti a sé cercando di spostarle con l'aiuto di Noemi,
mentre Alex
recitò nuovamente la sua formula per tentare di distruggerle
facendole a pezzi con la mente.
Dopo
un solo tentativo, molti rovi vennero rimossi ma gli altri si
avventarono contro le tre maghe che balzarono all'indietro per
evitarli, mentre davanti a loro si materializzò una figura
femminile.
Alex
sgranò gli occhi per la sorpresa nel vedere due profondi
occhi color
ambra con dei lunghi capelli viola abbinati ad una maschera veneziana
nera e un abito elegante bianco dai dettagli neri.
“Quindi
sei tu che hai piegato la mente di Natsu.” sibilò
Emily
assottigliando lo sguardo ma non ricevette alcuna risposta.
“Io...
credo di averla già vista...” sussurrò
Alex attirando
l'attenzione di Noemi ed Emily “Qualche giorno fa, durante la
pausa
pranzo, io e Alissa abbiamo notato una ragazza che ci fissava dalla
strada e Alissa mi ha detto di aver provato una strana sensazione di
malessere nel vederla. Ora non potrei esserne certa... ma credo che
sia lei...”
“Non
importa Alex, l'importante è che io sappia come sia
fatta.”
commentò Emily facendo leggermente trasalire le sue compagne
“Perché
così so su chi dovrò sfogare la mia
rabbia.” e, muovendo una
mano, bloccò mentalmente la figura della giovane che
continuò a non
battere ciglio.
“Tsk,
un'immagine residua, deve averla formata quando ha posto il controllo
sulla mente di Natsu.” ipotizzò Emily annullando
il suo controllo,
non senza prima piegare all'indietro la figura, facendola dissolvere
in polvere purpurea “Distruggiamo gli ultimi rovi e usciamo
da
qui”.
Le
due amiche annuirono e, dopo qualche minuto di lotte mentali,
riuscirono a rimuovere l'ultima presenza ostile, permettendo al
bozzolo di infrangersi mostrando una fiamma abbagliante che le
accecò
all'istante, rispendendole fuori dalla mente.
*
Emily
riaprì gli occhi lentamente mentre le sue due compagne
venivano
sostenute da Reito e Gray, facendole poi accomodare su delle sedie
portate apposta.
“Dunque?
Avete spezzato il controllo?” domandò Laxus senza
attendere
neanche un minuto ed Emily annuì. Il biondo si
avvicinò di scatto
al lettino sorprendendo Erza che non fece in tempo a fermarlo ma
rimase interdetta nel vederlo con il pugno alzato e gli occhi fissi
su Natsu.
La
ragazza si avvicinò e posò lo sguardo sul rosato,
portandosi poi
una mano sulla bocca nel vedere il suo compagno in preda ad una
crisi. Grosse lacrime rigavano le guance del giovane eroe del fuoco
che faceva di tutto per trattenere i singhiozzi, mentre le varie
cinghie venivano sciolte per lasciarlo muovere.
Lentamente,
si portò un braccio a coprirsi gli occhi “Io... io
ho... io ho...”
Nessuno
dei presenti osò fiatare intuendo man mano quello che stava
cercando
di dire. Natsu non era stato semplicemente controllato. Il suo
subconscio era rimasto attivo, permettendogli di vedere attraverso i
suoi occhi ciò che il suo corpo faceva, ma senza poterlo
fermare.
“Ho
ucciso... il vecchio...” singhiozzò Natsu
mettendosi a sedere e
coprendosi il volto con entrambe le mani mentre alcuni spasmi
scuotevano il suo corpo “E' colpa mia... è colpa
mia...”
Laxus
lo fissò per alcuni secondi mentre il suo sguardo perdeva
ogni
traccia di ira. Senza dire niente, abbassò la mano pronta a
colpirlo
e la poggiò sulla spalla tremante del compagno
“Non è colpa tua.
Non eri in te.” dopodiché uscì dalla
stanza senza guardare
nessuno.
Quelle
parole non bastarono comunque a calmare Natsu che, pur lottando con
tutto sé stesso, non riuscì a trattenersi.
Un
urlo disperato echeggiò per i corridoi della Lega facendo
trasalire
i vari membri che però, dopo pochi istanti, intuirono che
cosa
avesse fatto urlare Natsu in quel modo così rimasero nelle
loro
camere cercando di risvegliarsi da quel terribile incubo che ormai
era la loro realtà.
§
§ § § §
“Si
può sapere dove stiamo andando?”
domandò Solaris con voce
annoiata mentre camminava dietro ad Alan. Natalie era poco dietro di
lui e, da quando era tornata, non aveva smesso per un secondo di
scrutare Omega, la quale la scrutava di rimando.
-Spero
che non combattano tra di loro per qualche motivo... sarebbe una
rottura incredibile...- pensò il ragazzo sospirando per poi
voltarsi
verso Alan che ridacchiò leggermente “Il piano
procede come
previsto, amici miei. Con la morte di Makarov, e tutti quegli eroi su
un letto di ospedale, la Lega di Fairy Tail è debole e
pronta ad
essere annientata. Le altre Leghe, benché numerose non
potranno
costituire una grossa minaccia”.
“Restano
comunque una minaccia e il loro numero è superiore al
nostro, non
importa quanti robot posso mandare in campo.”
osservò Ryo senza
tuttavia alzare gli occhi dal suo tablet.
Una
nuova risata attirò l'attenzione dei vari ragazzi.
“E'
qui che ti sbagli, ragazza mia.” sibilò Alan
fermandosi davanti ad
una grossa porta di ferro, posta alla fine di quel lungo corridoio
che non avevano mai notato. L'uomo mascherato la aprì
rapidamente e
una luce accecante fece borbottare alcuni dei suoi compagni che poi
lo seguirono nella luce, ritrovandosi su un palco di legno
sopraelevato, posto ad un estremo di quello che sembrava un enorme
magazzino pieno di luci e, davanti a loro, vi erano diverse centinaia
di persone poco raccomandabili.
Una
breve occhiata bastò per capire che si trattava di vari
supercriminali, terroristi e tutto quel genere di gentaglia.
Con
alcuni cenni delle braccia, Alan fece allineare i suoi alleati dietro
di lui, ritrovandosi con X, Dyvern, Solaris, Ryo e Natalie alla sua
destra, e con Sasha, Omega, Yoru e Manuel alla sua sinistra.
“Mi
sento stranamente a disagio... non mi piace stare davanti a
così
tante persone...” sibilò Ryo volgendo lo sguardo
tra i vari
presenti mentre Yoru pareva emozionato dalla cosa “Posso
percepire
almeno duemila anime che provano rancore per questi stolti umani...
di sicuro ci sanno fare quando si stratta di strappare delle
vite.”
e si lasciò andare ad una breve risatina quando di colpo
Alan alzò
le braccia al cielo “Amici! Compagni! Fratelli!!! Grazie per
esservi riuniti qui in questo giorno così
importante!!!”
Tutti
i presenti che non li avevano ancora visti sul palco si destarono dal
ciò che stavano facendo e si voltarono verso Alan che, dopo
qualche
secondo di attesa, riprese a parlare “Per anni tutti voi
avete
condotto una vita di miseria, passando ogni giorno nell'ombra per
poter sopravvivere, mentre quei cosiddetti eroi se la spassavano e
guadagnavano con la vostra sofferenza, martoriando i vostri corpi per
poi gettarvi in prigione, dimenticandosi completamente di
voi!”
Alan
abbassò le braccia facendo un profondo respiro “Io
oggi, davanti a
tutti voi, dico basta! Basta a questa tirannia che per decenni
è
andata avanti senza che nessuno aprisse gli occhi! Le persone prive
di poteri continuano ad invocare il nome dei loro eroi
perché non
sanno cavarsela da soli e sono ormai diventati ciechi davanti al vero
male! Quanti di voi hanno derubato, assassinato, rapito solo per
poter ottenere qualche soldo così da poter sopravvivere un
altro
giorno? Quanti di voi hanno subito soprusi di ogni tipo trovandosi
soli in mezzo ad una strada senza alcuna possibilità di
rialzarsi?
Quanti di voi sono stati chiamati 'mostri' o 'reietti' senza modo di
ribattere per poi essere etichettati come feccia da tutta la
comunità?!”
Un
leggero mormorio si diffuse tra la folla e Natalie captò
diverse
parole di consenso ma non batté ciglio e rimase in ascolto.
“Io
mi trovò qui, di fronte a voi, per aiutare tutti voi!
Seguitemi in
questo mio viaggio e vi prometto che insieme potremo governare il
mondo senza che nessuno possa più ostacolarci!!!”
“Stai
vaneggiando!” sbraitò un uomo in mezzo alla folla
e tutte le
persone vicine si girarono verso di lui, permettendo così a
Ryo e
gli altri di individuarlo. Si tratta di semplice mercenario con abiti
militari e una pistola appesa su un fianco “Seguirti nel tuo
viaggio per dove? Per la prigione? Sei solo uno dei tanti pazzi che
sperano di fare qualcosa!”
“Ogni
coalizione ha bisogno di fondamenta forti e resistenti!”
ribatté
Alan aprendo le braccia “Se pensi che le mie parole siano
solo mere
bugie, prova ad uccidermi e poni fine a queste insensate
idee!”
Il
mercenario sbuffò sonoramente “Tsk, non mi hanno
pagato per
ucciderti ma se questo è ciò che
vuoi...” per poi impugnare la
sua pistola e svuotare il caricatore contro Alan ma, con sua somma
sorpresa, i suoi proiettili rimbalzarono contro qualcosa, rotolando
poi sul palco.
“Ogni
coalizione ha bisogno di fondamenta forti e resistenti... e gli
esempi di forza sono i più indicati per porre le basi di
queste
fondamenta.” sussurrò Alan con un sorriso
maniacale mentre alle
sue spalle Omega si sollevava in aria, fissando con sguardo neutro il
mercenario che aveva sparato.
Lentamente,
avanzò verso di lui e l'uomo, ora spaventato
dall'atteggiamento
della ragazza, provò a ricaricare ma qualcosa gli
strappò via il
braccio destro facendolo strillare come un indemoniato mentre le
persone più vicine indietreggiavano inorridite alla vista
dei litri
di sangue che si riversavano a terra. Chiedendo aiuto, l'uomo venne
poi sollevato all'altezza di Omega che lo portò a pochi
centimetri
dal suo volto, cavandogli gli occhi con qualcosa di invisibile, senza
tuttavia muovere un muscolo.
Urlando
ormai come un disperato, il mercenario venne scagliato contro la
porta, dalla quale erano entrati lei e gli altri, e le sue urla
cessarono nel momento stesso in cui il suo collo si piegò di
novanta
gradi all'indietro, accasciandosi poi al suolo, mentre Omega
tornò
di fianco ai suoi compagni come se non fosse successo niente.
Alan
tornò quindi a guardare la folla davanti a lui “Vi
sono altri
dubbi o perplessità prima che io possa andare
avanti?”
“Cosa
facciamo riguardo alle Leghe? Fairy Tail in primis non ci
lascerà
agire come vogliamo!” urlò qualcuno tra la folla e
il sorriso di
Alan si ampliò mentre si voltava verso Ryo “I
monitor, per
favore”.
Dalla
porta alle loro spalle uscirono decine di robot volanti, piccoli e
compatti, dotati di un monitor sotto di loro. Digitando alcuni ordini
sul suo tablet, Ryo li posizionò in modo tale che tutti
potessero
vedere le immagini trasmesse. Per primi vennero mostrati Natalie e
Solaris.
“Questi
due miei compagni! Da soli! Hanno sconfitto quattro eroi di Fairy
Tail!!!” ricominciò Alan mentre i video dello
scontro con Fairy
Tail veniva trasmesso “Sono rimasti feriti o impossibilitati
a
combattere? No! Sono tornati da vincitori!”
Le
immagini cambiarono nuovamente e un mech venne mostrato intento a
combattere contro altri eroi “Il frutto del genio della
nostra
Hakkabot ha fatto sì che un'eroina perdesse l'uso delle
gambe,
stroncando la sua vita di avventura, e ha ridotto male anche tutti
gli altri eroi che hanno osato affrontarla!”
I
monitor mostrarono alcune immagini riprese nel laboratorio dove Alan
aveva recuperato Omega. Yoru, Manuel e Sasha vennero fatti vedere
mentre uccidevano soldati su soldati come se niente fosse “Un
semplice bambino ha affrontato scontri mortali fin dai suoi primi
anni di vita ma questo non lo ha mai fermato dal lottare per
ciò che
riteneva giusto!” urlò poi Alan indicando con un
braccio Manuel il
quale rimase fermo sul posto, reprimendo l'impulso di nascondersi
dietro a sua sorella.
Ancora
una volta vennero mostrate altre immagini, precisamente X, Dyvern,
Solaris, Natalie e un robot di Ryo mentre uccidevano due eroi di
Fairy Tail e riducevano in fin di vita il figlio di uno degli eroi.
Cambiando ancora, vennero mostrati solo X e Dyvern mentre
sconfiggevano Natsu, riuscendo poi a catturarlo “Scontro dopo
scontro abbiamo dato prova di poter rivaleggiare con la tanto
acclamata Fairy Tail ma noi non ci siamo limitati a delle piccole
vittorie! Noi li abbiamo colpiti direttamente al cuore grazie alla
nostra Dama Viola!” e fece un cenno verso Dyvern
“Siamo riusciti
a manipolare uno dei tanto famosi eroi di Fairy Tail e poi...”
Le
immagini dei monitor cambiarono ancora, mostrando Natsu mentre
assassinava la presunta Lucy per poi uccidere Makarov scaraventandolo
nello spazio. Tutti i presenti sgranarono gli occhi per la sorpresa,
riportando poi gli sguardi su Alan, che rimase in silenzio per alcuni
secondi.
“Io
non voglio elevarmi al livello di un dio né mai
vorrò farlo! Io
sono un uomo come tutti voi... un uomo con dei sogni infranti ma che
è pronto a rialzarsi per far sì che questa
realtà corrotta cessi
di esistere!” Alan aprì ancora una volta le
braccia alzandole poi
verso il cielo “Non consideratemi un vostro superiore! Non
consideratemi il vostro capo! Non consideratemi una sorta di essere
invincibile! Consideratemi solo come un vostro simile che vuole
combattere al vostro fianco!”
Omega
mosse leggermente la testa e, afferrando il cadavere del mercenario
con i suoi vettori, iniziò a dipingere qualcosa sopra alla
porta
usando il suo sangue, mentre la voce di Alan diventò sempre
più
alta fino a diventare un urlo “Combattiamo per far trionfare
la
vera giustizia! Combattiamo per abbattere questi eroi che si elevano
al livello di dei onnipotenti! Combattiamo per far sì che
nessuno di
noi possa essere più definito 'feccia'!!!”
Omega
completò il disegno raffigurante un grosso cerchio con al
suo
interno una sorta di angelo in piedi, con le ali chiuse sulla schiena
e una spada stretta nella mano destra puntata verso il cielo.
Prima
che qualcuno potesse anche solo pensare di commentare quel simbolo,
Alan si piegò leggermente in avanti e, con un movimento
fluido del
braccio, si tolse la maschera gettandola lontano e sorprendendo i
suoi stessi alleati.
“Quest'oggi
noi spezziamo le catene che ci tengono oppressi
nell'oscurità e
dichiariamo guerra a questo folle concetto di giustizia!!! Noi siamo
la cura per questo mondo malato! Noi siamo coloro che apriranno gli
occhi agli stolti! Noi siamo coloro che riporteranno il mondo sulla
retta via!” Alan alzò solo il braccio destro con
il pugno stretto
puntato verso il cielo “Noi siamo l'Avatar!!!”
Un
silenzio di tomba calò nell'enorme magazzino mentre tutta la
folla
fissava Alan trattenendo il fiato così come i suoi stessi
alleati
dietro di lui che ancora non erano riusciti a vedere per bene il
volto di Alan.
Dopo
qualche secondo di silenzio, l'uomo che li aveva riuniti
mostrò un
sorriso solare e distese il braccio destro in avanti, aprendo la mano
come a voler aiutare qualcuno.
“Allora...
lotterete al mio fianco?”
Un
urlo unanime fece tremare l'intera struttura mentre tutte le persone
riunite lì davanti alzavano le braccia al cielo inneggiando
al nome
dell'Avatar. Alan sospirò con sollievo, attendendo che la
folla si
calmasse.
“Eccellente
amici miei, è ormai finita l'era dei falsi dei. La nostra
era è
appena iniziata!” e decine di portali si aprirono nelle
pareti del
magazzino “Entrate in questi portali, verrete portati nella
nostra
base ed equipaggiati a dovere per poi essere assegnati a delle
squadre. Molto presto entrerete in azione!” spiegò
Alan e tutta
quella marea di persone svanì nel giro di pochi minuti,
entrando nei
suoi portali che si richiusero uno dopo l'altro.
L'uomo
si concesse alcuni secondi per riprendere fiato mentre X e tutti gli
altri rimasero fermi alle sue spalle, fissando la sua schiena.
Finalmente, dopo alcuni secondi, Alan si girò verso di loro,
mostrando degli occhi completamente bianchi e la parte superiore del
volto completamente sfigurata da delle brutte ustioni.
“Chiedo
venia se il mio aspetto non si addice a quello che vi eravate
immaginati.” proferì Alan con un sorriso ma nessun
di loro ebbe da
ridire su quel punto.
“Gran
bel discorso...” commentò Ryo rigirandosi
lentamente il
lecca-lecca tra i denti.
“Ti
ringrazio.” Alan le mise una mano sulla spalla per poi
incamminarsi
verso la porta che li aveva portati lì, tenendo 'altra mano
sulla
spalla di Omega “Ora è tempo di
prepararsi”.
“Scendiamo
di nuovo in campo?” domandò Yoru con un ampio
ghigno. Se il piano
di Alan andava in porto, presto la città di Magnolia sarebbe
diventato un enorme parco giochi pieno di morte e sofferenza solo per
lui “Oppure vuoi mandare avanti quei mortali come carne da
cannone?”
“No,
ovviamente no. Scenderemo tutti in guerra. Insieme.”
spiegò Alan
con voce stanca “Tutti voi diventerete i pilastri che
sosterranno
questa enorme alleanza!”
“Quel
simbolo che ha disegnato la bambina...” iniziò
Sasha “... che
cos'è?”
“Il
nostro emblema. Noi siamo una sorta di guida superiore che è
discesa
per stare di fianco a tutti loro.” spiegò Alan
alludendo
all'angelo con le ali piegate “Insieme, guideremo questa
rivoluzione verso i cieli e verso quegli stolti eroi!”
concluse poi
riferendosi alla spada puntata verso l'alto.
“Siamo
comunque qualche centinaio.” notò Manuel e il
sorriso di Alan gli
fece capire di aver torto “Hai trasmesso il discorso anche da
altre
parti?”
“Indovinato,
mio giovane amico.” annuì l'uomo massaggiandosi la
gola “Presto
saremo migliaia e neanche Fairy Tail potrà sperare di
fermarci! Or
dunque preparatevi miei amici! E' giunto il tempo di giocare con le
fate!”
La
risata che ne seguì echeggiò per il lungo
corridoio, dando
ufficialmente il via ad un'era di caos e disperazione.
§
§ § § §
Un
mese. Un lungo mese trascorse da quel giorno e, come annunciato da
Alan, l'era dell'Avatar ebbe inizio.
In
tutto Fiore si susseguirono sempre più attacchi terroristici
volti
ad eliminare gli eroi e tutte le minacce presenti. Ormai le Leghe del
regno erano allo stremo. Molti degli eroi cercavano di mandare avanti
la loro vita quotidiana ma almeno una volta al giorno dovevano
mettere le loro vite in gioco per fermare i seguaci dell'Avatar, ora
tutti provvisti di equipaggiamento nero con il simbolo dell'Avatar
argentato ricamato sulle loro braccia e in altri punti.
Quel
giorno non era diverso dagli altri, malgrado fosse una mattinata
tranquilla.
Gildarts
era ancora l'insegnante della classe di supereroi ma vi erano molti
assenti dato che, tra tutti gli eroi feriti un mese prima, solo Neren
e Yugure erano riusciti a riprendersi. Natsu era ancora in uno stato
di depressione profonda ed era stato preso sotto l'ala di Polushka e
Wendy.
L'uomo
lanciò una breve occhiata alla classe notando i loro sguardi
mentre
compilavano un test di ripasso. Nessuno di loro pareva esserci con la
testa a parte Archer che, essendo esterno alla Lega, era rimasto
quasi impassibile di fronte alle notizie degli ultimi tempi ma aveva
comunque aiutato gli altri a respingere diverse minacce.
Prima
che Gildarts potesse parlare, un allarme risuonò in tutta la
scuola,
annunciando la presenta di minacce nella zona ed invitando tutti gli
studenti a scendere nei bunker predisposti sotto all'edificio.
L'insegnante
guardò i suoi studenti che annuirono e si alzarono di scatto
per poi
precipitarsi fuori dalla classe così da poter andare ad
aiutare.
Lucy fu la penultima ad uscire, voltandosi verso Levy, ancora seduta
sulla sedia a rotelle dietro al suo banco.
“Levy-chan...
vuoi...?”
“No
Lu-chan, non preoccuparti, posso cavarmela da sola.” le disse
l'azzurra come se niente fosse. Lucy le mostrò un piccolo
sorriso e
poi uscì dall'aula, mentre il corpo di Levy venne scosso da
dei
leggeri spasmi.
Dopo
aver trattenuto alcuni singhiozzi, portò le mani sulle ruote
della
sua sedia e, lentamente, uscì dall'aula con l'aiuto di
Gildarts che
la condusse poi verso il bunker.
§
§ § § §
“Oplon!!!”
urlò Mira e una grossa barriera verde smeraldo si
materializzò
davanti a lei, proteggendola da alcuni missili sparati da un mech
posto in fondo alla strada. Alcuni soldati dell'Avatar, vestiti con
divise futuristiche ed equipaggiati con armi all'avanguardia,
spararono contro la barriera per tenere occupato Deneb, posizionato
qualche metro dietro a Mira ed Elfman.
Il
mech si avvicinò lentamente, crepando l'asfalto con il suo
peso, e
azionò uno strano laser posto sull'arto di destra. Il laser
sparò
un grosso raggio di energia rossa che danneggiò gravemente
la
barriera di Deneb, distruggendola con il secondo colpo ma ormai Mira
ed Elfman si erano spostati per tentare di colpirlo.
Elfman,
trasformato in una specie di mostro con grossa corna,
afferrò il
mech per il braccio destro e tentò di strapparglielo ma una
potente
scarica elettrica si generò lungo il corpo del robot,
folgorando
l'eroe che urlò per il dolore indietreggiando.
“Di
questo passo non finiremo mai...” commentò Shino
riprendendo fiato
in un vicolo. Davanti a lei c'era Reito che si teneva una mano sulla
spalla destra, bucata da un proiettile poco prima.
“Gli
altri stanno arrivando.” le disse il compagno prima di creare
alcune lame di luce e scagliarle contro dei soldati nemici che non
vennero però uccisi da esse.
“Tsk...
da un mese a questa parte il loro equipaggiamento è
migliorato,
ormai sanno come contrastarci!” sibilò Shino
sparando con un
pistola, salvo poi doversi mettere al riparo per evitare dei colpi
nemici. Non le piaceva combattere con una pistola né voleva
restare
sulla difensiva ma i soldati dell'Avatar erano incredibilmente
capaci.
Alcune
esplosioni si udirono dall'altra parte del vicolo e alcuni robot di
Hakkabot si palesarono davanti a loro.
“Oh
ma tu guarda, due vecchie conoscenze.” commentò la
voce di Ryo
attraverso le sue macchine mentre prendevano la mira con le loro
armi.
Shino
e Reito uscirono di corse e si gettarono di lato in tempo per evitare
diversi proiettili che altrimenti li avrebbero uccisi.
“Perfetto,
ci mancava solo lei.” ringhiò Shino tenendosi una
mano sul fianco
dove un proiettile l'aveva ferita. Le macchine avanzarono lungo il
vicolo ma dei kunai di acciaio si conficcarono nelle loro teste
dall'alto, disattivandole completamente. Shino e Reito guardarono in
alto e videro Neren intenta a trasportare Yugure con le sue ali di
sangue, atterrando poi vicino a loro.
“Serve
una mano?” domandò Neren dissolvendo le sue ali
per poi creare una
grossa falce mentre Yugure impugnava la sua katana.
“Serve
un miracolo.” fu l'unica risposta di Shino che fece appena in
tempo
a chiudere gli occhi prima che un razzo impattasse contro una
barriera creata da Deneb.
Sopra
di loro Mira creò una sfera di energia oscura e la
scagliò contro
il mech, distruggendo il suo nucleo centrale per poi farlo collassare
al suolo mentre Elfman scagliò in aria alcuni soldati,
venendo però
poi costretto ad indietreggiare da alcune armi pesanti.
Voltandosi
verso l'origine degli spari, vide altri robot umanoidi di Hakkabot
intenti ad avanzare verso di lui. Reito e Mira scagliarono dei colpi
dalla distanza ma alcuni robot crearono delle barriere rosse simili a
quelle di Oplon, così da proteggere tutti loro.
“Dove
sono gli altri?” domandò Deneb fissando i due
nuovi arrivati ma
Neren non fu particolarmente contenta nel dargli una risposta
“In
altre zone della città. Ci sono almeno sei attacchi in
questo
momento”.
La
situazione non era delle più rosee e la presenza di molti
civili
negli edifici rendeva le cose ancora più complicate.
“Oplon!
Crea una barriera completa! Dobbiamo organizzarci!”
urlò Mira
atterrando vicino a loro mentre Elfman indietreggiava tornando umano.
Deneb annuì e creò una grossa barriera nera
così da non poter
essere visti dai robot e dai soldati che iniziarono a sparare contro
la suddetta barriera. Per fortuna non erano provvisti di armi per
danneggiarla.
“Dobbiamo
tentare con un attacco molto potente così da distruggere
almeno i
robot.” spiegò Mira riprendendo fiato
“Io e Reito scaglieremo
svariati attacchi non appena la barriera verrà annullata
mentre
Neren e Yugure andranno oltre la loro prima linea e neutralizzeranno
quanti più nemici possibili. Shino, resta di fianco ad
Elfman e
coprilo durante la vostra avanzata verso la prima linea. Deneb, a te
il compito di proteggerci. Tutto chiaro?”
Tutti
gli altri annuirono e, con uno schiocco delle dita, Deneb
annullò
quell'enorme barriera creandone altre più piccole mentre
Mira e
Reito scagliarono diverse sfere oscure e lame di luce, distruggendo
così una ventina buona di robot che si erano avvicinati
troppo.
Neren
fece risputare le sue ali di sangue e, afferrando Yugure per un
braccio, si sollevò in volo lasciandolo poi cadere in mezzo
ad
alcuni soldati che vennero prontamente neutralizzati dai rapidi colpi
di spada del ragazzo. L'eroina del sangue si lasciò poi
cadere a sua
volta e con una grossa falce fece a pezzi diversi robot che esplosero
all'istante.
Elfman
si trasformò in una specie di uomo lucertola e
avanzò verso i robot
più vicini mentre Shino sparò con la sua pistola
contro quelli che
miravano a loro, riuscendo a distruggerne alcuni, mentre Deneb
fissava i vari scontri preparandosi a creare delle barriere ma
ciò
che non riuscì a prevedere fu un attacco alle spalle.
Diversi
missili vennero sparati dalla parte opposta della strada e l'onda
d'urto colpì in pieno Deneb scagliandolo in avanti. Altri
missili
esplosero vicino a Reito e Mira scagliandoli contro le carcasse di
alcune auto mentre Elfman riuscì a girarsi in tempo per
intercettarne uno, che però gli scarnificò il
braccio sinistro
facendolo urlare dal dolore.
Shino
individuò alcuni robot posizionati su dei tetti e
imprecò ad alta
voce cercando di colpirli con la sua arma ma finì le
munizioni quasi
subito gettando poi via la pistola. Afferrando il fucile di un
soldato morto provò a colpirli ma una nuova esplosione
scaturì alla
sua destra, ustionandole il braccio e facendola finire a terra.
Con
la vista annebbiata a causa dell'impatto, Shino vide Neren e Yugure
correre verso di loro cercando di eliminare quanti più robot
e
soldati possibili ma alla fine furono costretti a fermarsi per non
rischiare di essere ammazzati.
Alcuni
rumori meccanici si udirono alle sue spalle e, girandosi, vide
diversi robot armati fino ai denti pronti ad eliminarla.
“Oh...
fanculo...” sibilò Shino un istante prima che dei
raggi di energia
azzurra colpissero i robot dall'alto facendoli esplodere. Prima che
qualcuno potesse provare a difendersi, decine di piccoli razzi si
abbatterono intorno a Neren e Yugure, spazzando via i loro nemici,
così come i robot appostati sui tetti.
Davanti
ai diversi monitor, Ryo fissò la scena confusa non riuscendo
ad
individuare l'origine di quegli attacchi ma attivò comunque
dei
portali per far ritirare i robot e i soldati rimasti. Per fortuna
Alan ne aveva preparati diversi per ogni evenienza.
Masticando
con forza il lecca-lecca, fissò l'unica visuale disponibile
tramite
gli occhi di un robot ormai distrutto ma ancora funzionante e, dopo
pochi istanti la vide, così come la videro i vari eroi di
Fairy
Tail.
Un'armatura
umanoide rossa e dorata incredibilmente avanzata ed elaborata con una
sorta di nucleo bianco e azzurro nel petto. L'elmo iniziò a
disassemblarsi rientrando nel resto dell'armatura, mostrando un uomo
di bell'aspetto dai corti capelli scuri con un pizzetto curato e
degli occhi del medesimo colore.
L'uomo
mostrò uno strano sorriso e porse una mano a Shino per
aiutarla ad
alzarsi “Serve una mano?”
La
ragazza lo fissò confusa ma gli afferrò la mano e
si issò in
piedi, continuando a fissarlo così come i suoi compagni
“E tu chi
saresti?”
L'uomo
non parve sorprendersi dalla domanda e rispose in modo
incredibilmente serio, non senza perdere quel particolare sorriso.
“Mi
chiamo Tony Stark ma forse voi mi conoscete come Ironman”.
Angolo
dell'autore:
Esatto!
Non state sognando! Ironman è qui per voi e per aiutare
Fairy Tail
in questa guerra! L'idea di questa sorta di CrossOver mi è
venuta
mentre meditavo all'ombra di un albero ahahah e spero che l'abbiate
apprezzata, altrimenti lo farò svanire nel prossimo
capitolo, don't
worry!
Questo
è il quarto aggiornamento della serata e non è
ancora finita perché
tra poco arriverà una fic tutta nuova (sì, in
campagna non avevo
modo di scrivere per 'La guerra infinita' quindi ho dovuto
retrocedere su qualcosa di nuovo) e spero che apprezzerete anche
quella!
In
ogni caso aspetto le vostre recensioni e i vostri commenti su questo
capitolo abbastanza corto ma che a me è piaciuto parecchio!
See
you around!
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