Pranzo con delitto
Dato
che questa è la prima volta che presento Diario di una
maga, ho deciso di pubblicare, oltre al prologo, ben due capitoli per
dare a tutti un'idea più chiara della storia. Il primo
personaggio su cui mi sono concentrata è ovviamente Lucy. La
ragazza conduce una vita ordinaria, forse anche un po' noiosa. Non ha
nulla di cui preoccuparsi perchè l'azienda che suo padre le ha
lasciato in eredità le fornisce tutto ciò di cui ha
bisogno per vivere, anche se a volte gestire il lavoro diventa
un'impresa davvero complicata. I suoi amici e i suoi spiriti sono
sempre al suo fianco ma a Magnolia si aggira un oscura presenza ...
Pranzo con delitto
“ Along with a little dirty
suitcase, I descended from the sky.”
-
Chi accidenti è a quest’ora del mattino? - Lucy allungò una mano fuori dal
piumone, cercando sul comodino il cellulare che aveva appena cominciato a
suonare ma la prima cosa che urtò fu la bottiglia d’acqua che finì a terra,
inondando il pavimento.
“Across the map, it called me here,
the place I've longed and dreamed for.”
-
Dov’è finito? - Grugnì la ragazza, sforzandosi di alzarsi. Il suono del
cellulare, in realtà, non proveniva dal comodino ma dalla borsa appoggiata
sulla scrivania, praticamente dal lato opposto della stanza.
“Yea yea yea! The Rock city boy! Yea
yea yea! The rock city boy!”
-
Oh, no! - Lucy gettò da parte le coperte e si buttò fuori dal letto senza
nemmeno riflettere sul fatto che il pavimento era bagnato fradicio. Scivolò
all’istante e colpì la scrivania in pieno, picchiando un piede contro il bordo.
I libri accatastati sul mobile finirono tutti per terra con un crash.
“Yea yea yea! The Rock city boy! Yea
yea yea! The rock city boy!”
-
Un attimo! - Quando Lucy riuscì finalmente a tirare fuori il cellulare dalla
borsa ormai aveva suonato già per un bel pezzo. Sullo schermo c’era illuminata
la foto di una ragazza con i capelli blu ed un gran sorriso.
-
Levy? -
“Si
può sapere dove eri finita?” Le domandò una vocina squillante “Stavo quasi per
attaccare!”
-
Non ero finita da nessuna parte ... - Lucy si coprì la bocca per mascherare uno
sbadiglio ma l’amica la sentì lo stesso “Stavi ancora dormendo? NON CI POSSO
CREDERE!”
-
Ma se sono solo ... - Lucy si staccò per un attimo il cellulare dall’orecchio
per guardare l’orario sullo schermo ... - Le undici!? -
“Non
dirmi che ti eri scordata del nostro appuntamento???” Le strillò Levy
dall’apparecchio.
-
Certo che no! - Gridò Lucy, cercando di giustificarsi ma l’amica lanciò un
sospiro, per nulla convinta dalle sue scuse. “Sei stata di nuovo sveglia tutta la notte a
scrivere, vero?”
-
Sì ... - Confessò la ragazza - C’era quel pezzo in cui la protagonista incontra
finalmente il suo grande amore ... non sapevo proprio come completarlo ... -
“Dovresti
smetterla di scrivere tutta la notte e dormire di giorno: di questo passo ti
rovinerai la salute!”
Lucy
replicò d’istinto con una linguaccia anche se l’amica non poteva vederla -
Senti chi parla! La ragazza che legge tutta la notte e il giorno si addormenta
a lavoro! -
“Ma
io sono il capo in questo negozio!”
-
E io vivo di rendita. -
“Okay,
okay!” Ammise alla fine Levy “Abbiamo tutte e due dei problemi di insonnia ma
quello che mi interessa sapere è se ce la fai a venire qui per l’una oppure
no.”
-
C’è un mucchio di tempo! - Ridacchiò Lucy cercando di rassicurare l’altra - Ci vediamo
per pranzo come promesso! -
“
A dopo allora?”
-
A dopo! - E la ragazza richiuse precipitosamente la chiamata, tirando di nuovo
il telefono nella borsa. La sera precedente aveva scordato la finestra aperta e
la luce del sole illuminava impietosamente lo spettacolo della sua stanza. Una
bottiglia di plastica schiacciata, un lago sul pavimento, libri e vestiti tutti
per terra. Non aveva alcuna voglia di iniziare la giornata rimettendo a posto
quel caos.
Lucy
raccolse il mazzo di chiavi che teneva appoggiato accanto al laptop facendolo
scorrere fino ad una chiave specifica, tutta fatta d’oro. Non si trattava del
mazzo con le chiavi di casa ...
-
Porta della Vergine apriti: Virgo! - Lucy sollevò la chiave, chiamando lo
spirito che aveva scelto ed il suono di una campana riempì l’aria,
riecheggiando per tutta la stanza. Una donna con i capelli rosa a caschetto e
due profondissimi occhi azzurri apparve subito dopo in un “puff” di fumo. Indossava
una graziosa divisa da cameriera bianca e nera, con una piccola cuffia candida e
il bordo della gonna arricciato ma ai polsi portava dei pezzi di catena.
-
Buongiorno principessa! - Esclamò lo spirito della vergine, facendo un leggero
inchino.
-
Virgo, quante volte ti devo dire di smetterla di chiamarmi principessa? -
-
Vuoi punirmi per il mio sbaglio? -
-
Neanche per sogno! - Lucy scosse la testa, sospirando - Perché invece non mi
dai una mano a rimettere a posto questo caos? - Le ragazza giunse le mani,
scongiurando lo spirito anche se sapeva che non c’è n’era alcun bisogno: Virgo
avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. - Io vado a farmi una doccia, non voglio
fare tardi all’appuntamento con Levy, okay? -
-
Farò del mio meglio. -
Lucy
schioccò un ultimo occhiolino allo spirito prima di precipitarsi in bagno. La
voce di Virgo la inseguì per il corridoio - Solita tazza di caffè, principessa?
-
-
Assolutamente! -
A
quel punto Lucy si gettò sotto la doccia senza pensarci due volte, lasciando
che l’acqua calda la svegliasse. Sarebbe rimasta volentieri qualche minuto in
più sotto il getto, ma non aveva proprio il tempo per farlo.
-
Credo di aver allagato il pavimento, puoi fare qualcosa anche lì? -
-
Certo. -
Quando
Lucy uscì dal bagno per poco non colpì in pieno Virgo che stava aspettando
pazientemente vicino alla porta: lo spirito aveva già previsto tutto.
-
Mi sono permessa di lasciare un completo pronto sul letto. -
-
Che cosa farei senza di te? - Lucy sapeva che Virgo aveva buon gusto in fatto
di moda anche se si vestiva come una cameriera dell’Ottocento. Si infilò a tempo
di record leggings, gonna, maglia e stivali. Si aggiustò i capelli più in
fretta che poteva, legandoli in una lunga coda, makeup e poi di corsa in
cucina. La sua tazza di caffè fumante la stava già aspettando in bella mostra
sul tavolo mentre la televisione, accesa in un angolo, trasmetteva uno dei
soliti e noiosi talk show della mattina. Sullo schermo un’avvenente ragazza con
dei lunghi capelli color platino, ammiccava al pubblico.
“E
adesso veniamo ai nostri amici del Cancro.” Annunciò la presentatrice, appoggiandosi
sulla sua scrivania con un sorriso soddisfatto “ Oggi Venere entra nel vostro
segno: sarà sicuramente una giornata spumeggiate! Per quelli che sono già in
una relazione questo è il giorno ideale per dedicarvi al vostro partner e per
quelli che invece non hanno ancora incontrato l’amore, oggi è il giorno
perfetto! Indossate qualcosa di carino e fate un giro in un posto diverso dal
solito! Incontrerete sicuramente qualcuno di speciale! Ma state attenti: mentre
Venere entra nel vostro segno, Saturno continua a mantenersi in una posizione sfavorevole.
Quando Saturno è arrabbiato potrebbe accadere un po’ di tutto, anche qualcosa
di terribile. Siete pronti a fare i conti con le vostre più grandi paure?”
-
Non so perché ... - Sospirò Lucy, sorseggiando l’ultima goccia di caffè nella
sua tazza - Ma Angel sembra sempre contenta quando ha cattive notizie per il
mio segno. Eppure dovrebbe saperlo che l’oroscopo non funziona veramente ... -
L’orologio affisso alla parete segnava già le 12.30. Se voleva sbrigarsi per
arrivare all’appuntamento non poteva perdere altro tempo a guardare sciocchezze
in tv. Lucy pigiò in fretta il tasto off sul telecomando e tirò la tazza nel
lavandino. Assicurò il suo mazzo di chiavi d’oro ed argento alla cintura,
nascondendolo dentro la gonna e prese quello con le chiavi di casa appoggiato
all’ingresso. Si infilò il cappotto e alla fine si richiuse la porta alle
spalle, precipitandosi verso l’ascensore.
Fuori
l’aria di fine ottobre era pungente e umida. La pioggia del giorno precedente
aveva lasciato spazio al sole e nonostante ci fosse ancora qualche pozzanghera,
in strada il viavai di persone e macchine continuava fitto, fitto come sempre.
Lucy amava il suo quartiere e l’idea di camminare lungo le sue strade. L’Upper
West Side di Magnolia era un luogo elegante dove vivevano numerose famiglie
benestanti come la sua. Splendidi palazzi costeggiavano il marciapiede uno
accanto all’altro, insieme ad alberghi di lusso e grandi aziende. Ma l’attrazione
principale della zona era il parco centrale, il grande polmone verde di
Magnolia. Bastava che Lucy girasse lo sguardo dalla parte opposta della strada
per vedere i profili degli alberi. L’autunno li aveva dipinti di tutte le
gradazioni che vanno dal giallo fino al rosso, arancio, ocra, ambra, marrone. Era
uno spettacolo meraviglioso e al mattino, quando non andava di fretta, Lucy si
fermava sempre qualche minuto affacciata alla finestra per ammirare il panorama.
A volte si concedeva lunghe passeggiate tra i sentieri del parco, ascoltava gli
uccelli cantare e portava da mangiare agli scoiattoli oppure si fermava per ore
in riva al lago, con il portatile sulle gambe in cerca dell’ispirazione giusta.
Avrebbe fatto volentieri un giro a Central Park anche quel giorno, ma non
poteva proprio fermarsi. Per fortuna la sua destinazione non era lontana. Ad un
certo punto Lucy girò ad un incrocio lungo la settantaquattresima. Ad
aspettarla, incastrata tra i palazzi c’era una piccola libreria, con una
singola vetrina ed una semplice porta nera. L’insegna verde, affissa in alto,
portava il nome di “Shadow Gear”. Quella era la libreria dove lavorava la sua
amica Levy insieme ad un’altra coppia di ragazzi Jet e Droy, tutti parte di
Fairy Tail. Nonostante il suo misero aspetto Shadow Gear costituiva un punto di
riferimento per la gilda e per tutti gli amanti dell’occulto. La libreria
infatti aveva sul retro una stanza speciale, che si apriva solo per pochi
clienti. Una stanza molto più grande dello stesso locale, dove Levy e i suoi
colleghi conservavano la “roba buona”: i veri libri di magia. Ogni volta che
entrava nel negozietto Lucy non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse
incredibile.
-
Buongiorno a tutti! -
-
Ehi, Lu - chan! - La voce di Levy la chiamò da dietro la cassa. Aveva addosso
gli occhiali che utilizzava per la lettura e i capelli tirati indietro con una
fascia colorata. Anche Jet e Droy risposero al saluto, passandole accanto,
ognuno con il suo carico di libri da sistemare. I due ragazzi formavano una
strana coppia, Jet era magro come un grissino mentre Droy era così grasso da
non riuscire nemmeno a passare tra gli scaffali.
-
Lo sai che sei in ritardo? - Levy indicò l’orologio che portava al polso
picchiandoci un dito sopra. Voleva fare la parte di quella arrabbiata ma in
realtà stava sorridendo.
-
Ma se sono solo cinque minuti? - Anche Lucy sorrise, sfilandole gli occhiali
con la forza per ficcarli nel contenitore abbandonato in un angolo della cassa
- Che c’è? Sei di mal umore oggi? Ti hanno fatta stressare a lavoro? -
-
Niente di speciale, solite cose ... - Sospirò Levy - Ma questa te la devo
raccontare! Sta mattina è entrato un tizio e mi ha chiesto se avevamo qualche
manuale capace di spiegargli come comunicare con gli alieni. Gli ho risposto
che ci occupiamo di occulto, non di science fiction. - Continuò la ragazza - E
lui prende e mi fa: “perché che differenza c’è? Gesù, gli alieni e i vampiri
vengono tutti da un’altra dimensione!” -
-
E tu? -
-
Gli ho indicato la sezione con le tavole Oujia. - Sospirò Levy puntando un dito
verso gli scaffali in questione - Alla fine ha comprato tre libri che non
c’entravano niente con il motivo originale della sua ricerca e mi ha anche
ringraziata ... -
A
quel punto Lucy non riuscì a trattenersi oltre e scoppiò a ridere.
-
Guarda che non è divertente! -
Anche
se non riusciva a smettere, Lucy conosceva benissimo il senso di rabbia e di
frustrazione che provava Levy ogni giorno. Per delle maghe come loro era
difficile resistere alla tentazione di urlare davanti all’ignoranza della gente
ma Lucy sapeva che in fondo era meglio così: meglio che il resto dell’umanità
non sapesse nulla dell’esistenza della magia.
-
Ti ho detto che non c’è niente da ... -
-
Mi scusi ... - Ad interrompere Levy ci pensò una vocina flebile, flebile. Un
ragazzo mingherlino e con gli occhiali si era appena avvicinato alla cassa -
Per caso avete qualcosa su Harry Potter? -
Era
la goccia perfetta per far traboccare il vaso. Levy non gli rispose nemmeno,
prendendo la borsa che teneva appesa dietro la sedia.
-
Io sono in pausa. - La ragazza afferrò Lucy per un braccio, trascinandola via -
Jet, Droy! C’è un cliente per voi! Ci vediamo dopo le quattro! - E uscì in
fretta dalla libreria, tirandosi dietro l’amica prima che qualcun altro potesse
fermarle. Levy era furiosa ma Lucy non riusciva ancora a smettere di ridere.
-
Piantala adesso! -
-
Okay ... okay! - La ragazza prese un respiro profondo, cercando di calmarsi -
Ma tu dovresti smetterla di prendertela così tanto. In fondo è meglio che la
magia resti un segreto per pochi. Che cosa ci guadagneresti a dire a tutti la
verità? Vuoi diventare una star? Non dirmi che il tuo obiettivo è quello di
essere intervistata in tutti i talk show della nazione? -
-
No di certo! -
-
Allora smettila di pensare a queste cose e dimmi dove vuoi andare a pranzo. Per
colpa tua mi sono dovuta alzare prestissimo! -
A
quel punto anche Levy si concesse una risatina - E dove potremmo andare? -
Per
un attimo le due ragazze si scambiarono uno sguardo complice. Sapevano fin dal
principio dove sarebbero andate a pranzo: al solito posto.
-
All’ 8 Island! - Esclamarono le due in coro.
Proprio
come la piccola libreria di Shadow Gear anche il ristorante italiano 8 Island
costituiva uno dei punti di ritrovo preferiti per i maghi di Fairy Tail. Si
trovava sulla settantottesima e lo si vedeva già da un chilometro di distanza
con le sue tendine rosse, verdi e bianche.
Quando
Lucy e Levy arrivarono all’ingresso trovarono subito una lunga fila ad
accoglierle; era pieno come sempre.
-
Forse dovremmo cominciare a prenotare … - Sospirò la libraia - Ogni volta che
torniamo ci sono più persone di quella precedente! -
-
Non temere! Non tutto è perduto! - Lucy non aveva fatto nemmeno colazione e non
aveva di certo voglia di aspettare una fila stratosferica. - Vieni! Abbiamo
ancora una possibilità, in fondo noi siamo sulla lista dei clienti speciali! -
Lucy indicò all’amica di seguirla sul retro fino ad una semplice porta
antincendio e poi bussò, replicando il ritmo che le avevano insegnato qualche
anno prima: tre colpi secchi, un istante di silenzio e poi un quarto colpo. Era
il segnale giusto per farsi riconoscere: la porta si aprì in un istante e le
due ragazze si infilarono dentro, chiudendola prima che qualcuno potesse
sbirciare. Da lì si entrava proprio nella cucina del 8 Island.
-
Che piacere rivedervi! - Yajima, lo chef, le accolse con un gran sorriso. Era
un vecchietto minuto con delle grosse sopracciglia e i baffi grigi. Se ne stava
seduto sul suo sgabello preferito guidando l’intera cucina come se fosse stata
un’orchestra: col semplice movimento delle dita. Non aveva nemmeno bisogno di
alzarsi per cucinare, grazie alla sua magia: utensili e ingredienti volavano da
tutte le parti come se ci fosse stato un esercito di fantasmi a lavoro. Le
padelle giravano da sole il sugo, i coltelli affettavano da soli la carne e le
pentole scolavano da sole la pasta. Sembrava di essere appena finiti in una
cucina infernale e di tanto in tanto bisognava abbassare la testa per evitare
un sacco di patate o un’insalata volante.
-
Scommetto che la gente che sta mangiando lì fuori avrebbe un colpo se sapesse
come sono stati cucinati i loro piatti! - Ridacchiò Lucy.
-
Qui all’ 8 Island siamo famosi per due cose. - Le spiegò il vecchio cuoco - La
bontà dei nostri piatti e la velocità del servizio: ci serve qualche trucco per
riuscirci! Ahaah! -
-
Un sacco di persone dicono che Yajima fa magie incredibili ai fornelli … Ma non
sanno fino a che punto può arrivare! -
-
Mirajane! - Lucy e Levy gridarono in coro il nome della ragazza che era appena
entrata in cucina. Aveva dei lunghi capelli color platino e gli occhi azzurri e
indossava una bella divisa rossa. Entrambe la conoscevano bene perché Mirajane faceva
parte anche lei di Fairy Tail. Insieme ai due fratelli Elfman e Lisanna
lavorava a tempo pieno per Yajima. I tre Strauss erano gli unici dipendenti del
locale e gli unici a conoscenza dei suoi più oscuri segreti.
-
Il tavolo sei è pronto? -
-
Arriva subito! -
La
cameriera tese una mano ed un piatto di lasagne fumanti le si appoggiò
delicatamente sul palmo.
-
E voi ragazze? Avete già deciso cosa ordinare? - Le domandò il cuoco - Posso
suggerirvi la specialità del giorno? Abbiamo dell’ottima pasta agli scampi.
Sono così freschi … Che si muovono ancora! Ahahaah! - Yajima mosse un dito ed
un paio di crostacei schizzò subito fuori dal frigo. Si tenevano per le chele e
si fermarono proprio ad un passo dalle ragazze, ballando a mezz’aria.
-
Indubitabilmente freschi … - Lucy fu costretta a spostarli via con una mano
prima che la colpissero - Ma io vorrei della pasta Alfredo, scaloppine ai
funghi e tiramisù! -
-
Prendo io gli scampi! - Ridacchiò Levy - Non posso dirgli di no dopo averli
visti fare la samba! Poi prendo anche il pollo alla parmigiana e un tartufo al
cioccolato! Ordiniamo anche delle bruschette? -
Lucy
aveva già l’acquolina in bocca - Aggiudicato! -
Yajima
annuì compiaciuto e gli scampi che stavano ancora ballando schizzarono verso il
lavello per farsi sgusciare.
-
E Mira? - Lucy afferrò Levy seguendo la cameriera prima che sparisse in sala -
Ci puoi portare anche dell’acqua naturale e del vino bianco? -
-
D’accordo ma non venite insieme a me. - Erano quasi arrivate alla porta della
sala quando Mirajane si fermò di colpo, bloccandole entrambe: manovra fallita.
- Quante volte ve lo devo dire? Non potete entrare dalla cucina. Fate di nuovo
il giro: non potete saltare la fila! -
-
Ma Miraaaa … - Piangere era inutile, la cameriera scosse un dito mentre Yajima
scoppiava a ridere.
-
Solo un po’ di pazienza e vi porto quello che avete chiesto. -
E
così Lucy e Levy furono costrette a tornare indietro. Per fortuna all’8 Islands
erano davvero veloci e la fila si esaurì in pochi minuti permettendo loro di
sedersi. Mirajane arrivò in un attimo con il piatto di bruschette che avevano
ordinato. La cameriera le sussurrò - Ci vediamo quando avete finito. - Ma
nessuna delle due le prestò attenzione. Per il resto del pranzo Lucy e Levy
passarono il tempo a chiacchierare allegramente, gustandosi gli incredibili
piatti di Yajima. Quando arrivò il momento di pagare e Mirajane si avvicinò al
tavolo la prima cosa che le chiese fu -
Avete ascoltato il telegiornale sta mattina? -
Levy
scosse la testa e Lucy fece altrettanto - Quando mi sono alzata stavano già
trasmettendo l’oroscopo. -
La
cameriera le passò il conto senza aggiungere altro per recarsi ad un tavolo
vicino che l’aveva appena chiamata. Quando Lucy l’aprì trovò anche un altro
foglio, un ritaglio del Magnolia Times: si trattava di un articolo di cronaca
nera.
-
Ne hanno trovato un altro … - Sussurrò Levy mentre si sporgeva sul tavolo per
guardare anche lei di cosa si trattasse - È il secondo in due settimane … -
L’articolo
raccontava dello sconcertante ritrovamento fatto in un parco nella zona est
della città durante le prime ore del mattino. Una coppia impegnata a fare
jogging aveva scoperto il corpo di un uomo abbandonato in una pozza di sangue e
con un grosso foro in mezzo al petto.
-
“Il cuore della vittima è stato asportato proprio come nel delitto del 23
ottobre”. - Continuò a leggere Lucy - “L’organo non è stato ritrovato sulla
scena del delitto così come l’arma utilizzata per il crimine. Gli agenti che
indagano sul caso rassicurano gli abitanti di Magnolia: lo prenderemo.” -
-
Era un altro mago di Phantom Lord. - Aggiunse Mirajane tornando al loro tavolo
per prendere i soldi. - Non sappiamo ancora cosa stia succedendo. Forse si
tratta di una vendetta personale contro di loro, Phantom è una gilda ben nota
per i suoi modi violenti, magari si sono fatti qualche nemico … ma potrebbe anche
trattarsi di qualcuno che va proprio a caccia di maghi. - La cameriera richiuse
il conto facendovi sparire dentro il ritaglio di giornale - Il master mi ha
chiesto di passare in giro un nuovo ordine: evitate il Queens e se proprio
dovete passarci non fatelo mai di notte e mai da sole. Jose è furibondo e non è
una buona idea quella di passare per la sua strada: tra le nostre gilde non c’è
mai stato un buon rapporto. Informate tutti quelli che incontrate. -
-
La solita “mamma chioccia” … - Sospirò Lucy mentre Mirajane si allontanava ma Levy
la zittì in fretta tirandole un calcio sotto il tavolo. - Che ti salta in
mente! - Le sibilò l’amica - Se Erza venisse a sapere che nomignolo le abbiamo dato
ci ucciderebbe! -
-
Che c’è di male? In città c’è gente che la chiama anche peggio! - Replicò Lucy
mentre si sfregava lo stinco.
-
Vieni, andiamocene prima che affibbi un nome pure a te! Il resto è mancia! - La
maga celeste salutò Mirajane prima che tornasse da loro e lei e l’amica si avviarono
di nuovo in direzione di Shadow Gear. Camminarono per un po’ senza parlare
prima che Levy interrompesse il silenzio - Certo che questa serie di omicidi è
spaventosa, sono anni che non succedeva una cosa del genere a Magnolia … Chissà
chi è il colpevole! Forse non si tratta nemmeno di un umano. Divorare il cuore
della vittima è uno dei metodi più semplici per rubarne l’energia magica. Ci
sono anche dei vecchi rituali in cui sacrificando un numero sufficiente di
cuori è possibile evocare degli esseri mostruosi … -
Lucy
la conosceva così bene che intuì al volo la ragione per cui l’amica era tanto
turbata - Sei preoccupata per Gajeel? Ma non hai alcun motivo per farlo! Sono
quelli che incontrano Gajeel a dover avere paura! -
Levy
arrossì sentendo al nome del suo ragazzo - So benissimo che Gajeel è in grado
di occuparsi di se stesso! È solo che … Quando era con Phantom Lord ha
combinato un sacco di casini, non vorrei che quei vecchi guai venissero a
cercarlo … -
-
Ti ho detto di stare tranquilla! - La rassicurò Lucy - Quest’assassino ha le
ore contate, i Dodici non gli permetteranno mai e poi mai di andarsene in giro
a uccidere altra gente! Ma se proprio sei così preoccupata puoi fare un colpo
di telefono a Gajeel prima di tornare al negozio e lo avvisi del nuovo ordine.
-
“ Along with a little dirty
suitcase, I descended from the sky.”
Fu
proprio in quel preciso istante che il cellulare di Lucy cominciò a squillare
all’impazzata. La ragazza fu costretta a frugare nella borsa per un bel pezzo
prima di ritrovarlo. Questa volta sullo schermo lampeggiava la foto di un uomo
con i capelli ramati, gli occhiali da sole ed un perfetto completo nero. Lucy
lanciò un sospiro: il fatto che la stesse chiamando non significava di certo
niente di buono - Che c’è Loke? -
“Sembri
annoiata …” Le fece eco una voce profonda “ Ti ho forse svegliata?”
-
No! Nemmeno io dormo fino a quest’ora! - Sbottò Lucy.
“Perfetto perché mi servi qui in ufficio per
firmare delle carte molto importanti e subito!”
-
Che cosa? Non ho alcuna intenzione di arrivare fino al Financial District! Non
avevamo appuntamento giovedì? -
“Oggi è giovedì!”
-
TAXI! - Lucy alzò immediatamente una mano facendo inchiodare quello più vicino
- Levy mi dispiace davvero da morire ma ci sentiamo domani, okay? E tu portami subito a Love&Lucky! -
Il
taxi ripartì in un attimo sgommando e lasciandosi alle spalle l’altra ragazza.
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