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Autore: RosaDraco    04/07/2016    1 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pranzo con delitto

Dato che questa  è la prima volta che presento Diario di una maga, ho deciso di pubblicare, oltre al prologo, ben due capitoli per dare a tutti un'idea più chiara della storia. Il primo personaggio su cui mi sono concentrata è ovviamente Lucy. La ragazza conduce una vita ordinaria, forse anche un po' noiosa. Non ha nulla di cui preoccuparsi perchè l'azienda che suo padre le ha lasciato in eredità le fornisce tutto ciò di cui ha bisogno per vivere, anche se a volte gestire il lavoro diventa un'impresa davvero complicata. I suoi amici e i suoi spiriti sono sempre al suo fianco ma a Magnolia si aggira un oscura presenza ...


Pranzo con delitto

“ Along with a little dirty suitcase, I descended from the sky.”

- Chi accidenti è a quest’ora del mattino? - Lucy allungò una mano fuori dal piumone, cercando sul comodino il cellulare che aveva appena cominciato a suonare ma la prima cosa che urtò fu la bottiglia d’acqua che finì a terra, inondando il pavimento.

“Across the map, it called me here, the place I've longed and dreamed for.”

- Dov’è finito? - Grugnì la ragazza, sforzandosi di alzarsi. Il suono del cellulare, in realtà, non proveniva dal comodino ma dalla borsa appoggiata sulla scrivania, praticamente dal lato opposto della stanza.

“Yea yea yea! The Rock city boy! Yea yea yea! The rock city boy!”

- Oh, no! - Lucy gettò da parte le coperte e si buttò fuori dal letto senza nemmeno riflettere sul fatto che il pavimento era bagnato fradicio. Scivolò all’istante e colpì la scrivania in pieno, picchiando un piede contro il bordo. I libri accatastati sul mobile finirono tutti per terra con un crash.

“Yea yea yea! The Rock city boy! Yea yea yea! The rock city boy!”

- Un attimo! - Quando Lucy riuscì finalmente a tirare fuori il cellulare dalla borsa ormai aveva suonato già per un bel pezzo. Sullo schermo c’era illuminata la foto di una ragazza con i capelli blu ed un gran sorriso.

- Levy? -

“Si può sapere dove eri finita?” Le domandò una vocina squillante “Stavo quasi per attaccare!”

- Non ero finita da nessuna parte ... - Lucy si coprì la bocca per mascherare uno sbadiglio ma l’amica la sentì lo stesso “Stavi ancora dormendo? NON CI POSSO CREDERE!”

- Ma se sono solo ... - Lucy si staccò per un attimo il cellulare dall’orecchio per guardare l’orario sullo schermo ... - Le undici!? -

“Non dirmi che ti eri scordata del nostro appuntamento???” Le strillò Levy dall’apparecchio.

- Certo che no! - Gridò Lucy, cercando di giustificarsi ma l’amica lanciò un sospiro, per nulla convinta dalle sue scuse.  “Sei stata di nuovo sveglia tutta la notte a scrivere, vero?”

- Sì ... - Confessò la ragazza - C’era quel pezzo in cui la protagonista incontra finalmente il suo grande amore ... non sapevo proprio come completarlo ... -

“Dovresti smetterla di scrivere tutta la notte e dormire di giorno: di questo passo ti rovinerai la salute!”

Lucy replicò d’istinto con una linguaccia anche se l’amica non poteva vederla - Senti chi parla! La ragazza che legge tutta la notte e il giorno si addormenta a lavoro! -

“Ma io sono il capo in questo negozio!”

- E io vivo di rendita. -

“Okay, okay!” Ammise alla fine Levy “Abbiamo tutte e due dei problemi di insonnia ma quello che mi interessa sapere è se ce la fai a venire qui per l’una oppure no.”

- C’è un mucchio di tempo! - Ridacchiò Lucy cercando di rassicurare l’altra - Ci vediamo per pranzo come promesso! -

“ A dopo allora?”

- A dopo! - E la ragazza richiuse precipitosamente la chiamata, tirando di nuovo il telefono nella borsa. La sera precedente aveva scordato la finestra aperta e la luce del sole illuminava impietosamente lo spettacolo della sua stanza. Una bottiglia di plastica schiacciata, un lago sul pavimento, libri e vestiti tutti per terra. Non aveva alcuna voglia di iniziare la giornata rimettendo a posto quel caos.

Lucy raccolse il mazzo di chiavi che teneva appoggiato accanto al laptop facendolo scorrere fino ad una chiave specifica, tutta fatta d’oro. Non si trattava del mazzo con le chiavi di casa ...

- Porta della Vergine apriti: Virgo! - Lucy sollevò la chiave, chiamando lo spirito che aveva scelto ed il suono di una campana riempì l’aria, riecheggiando per tutta la stanza. Una donna con i capelli rosa a caschetto e due profondissimi occhi azzurri apparve subito dopo in un “puff” di fumo. Indossava una graziosa divisa da cameriera bianca e nera, con una piccola cuffia candida e il bordo della gonna arricciato ma ai polsi portava dei pezzi di catena.

- Buongiorno principessa! - Esclamò lo spirito della vergine, facendo un leggero inchino.

- Virgo, quante volte ti devo dire di smetterla di chiamarmi principessa? -

- Vuoi punirmi per il mio sbaglio? -

- Neanche per sogno! - Lucy scosse la testa, sospirando - Perché invece non mi dai una mano a rimettere a posto questo caos? - Le ragazza giunse le mani, scongiurando lo spirito anche se sapeva che non c’è n’era alcun bisogno: Virgo avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. - Io vado a farmi una doccia, non voglio fare tardi all’appuntamento con Levy, okay? -

- Farò del mio meglio. -

Lucy schioccò un ultimo occhiolino allo spirito prima di precipitarsi in bagno. La voce di Virgo la inseguì per il corridoio - Solita tazza di caffè, principessa? -

- Assolutamente! -

A quel punto Lucy si gettò sotto la doccia senza pensarci due volte, lasciando che l’acqua calda la svegliasse. Sarebbe rimasta volentieri qualche minuto in più sotto il getto, ma non aveva proprio il tempo per farlo.

- Credo di aver allagato il pavimento, puoi fare qualcosa anche lì? -

- Certo. -

Quando Lucy uscì dal bagno per poco non colpì in pieno Virgo che stava aspettando pazientemente vicino alla porta: lo spirito aveva già previsto tutto.

- Mi sono permessa di lasciare un completo pronto sul letto. -

- Che cosa farei senza di te? - Lucy sapeva che Virgo aveva buon gusto in fatto di moda anche se si vestiva come una cameriera dell’Ottocento. Si infilò a tempo di record leggings, gonna, maglia e stivali. Si aggiustò i capelli più in fretta che poteva, legandoli in una lunga coda, makeup e poi di corsa in cucina. La sua tazza di caffè fumante la stava già aspettando in bella mostra sul tavolo mentre la televisione, accesa in un angolo, trasmetteva uno dei soliti e noiosi talk show della mattina. Sullo schermo un’avvenente ragazza con dei lunghi capelli color platino, ammiccava al pubblico.

“E adesso veniamo ai nostri amici del Cancro.” Annunciò la presentatrice, appoggiandosi sulla sua scrivania con un sorriso soddisfatto “ Oggi Venere entra nel vostro segno: sarà sicuramente una giornata spumeggiate! Per quelli che sono già in una relazione questo è il giorno ideale per dedicarvi al vostro partner e per quelli che invece non hanno ancora incontrato l’amore, oggi è il giorno perfetto! Indossate qualcosa di carino e fate un giro in un posto diverso dal solito! Incontrerete sicuramente qualcuno di speciale! Ma state attenti: mentre Venere entra nel vostro segno, Saturno continua a mantenersi in una posizione sfavorevole. Quando Saturno è arrabbiato potrebbe accadere un po’ di tutto, anche qualcosa di terribile. Siete pronti a fare i conti con le vostre più grandi paure?”

- Non so perché ... - Sospirò Lucy, sorseggiando l’ultima goccia di caffè nella sua tazza - Ma Angel sembra sempre contenta quando ha cattive notizie per il mio segno. Eppure dovrebbe saperlo che l’oroscopo non funziona veramente ... - L’orologio affisso alla parete segnava già le 12.30. Se voleva sbrigarsi per arrivare all’appuntamento non poteva perdere altro tempo a guardare sciocchezze in tv. Lucy pigiò in fretta il tasto off sul telecomando e tirò la tazza nel lavandino. Assicurò il suo mazzo di chiavi d’oro ed argento alla cintura, nascondendolo dentro la gonna e prese quello con le chiavi di casa appoggiato all’ingresso. Si infilò il cappotto e alla fine si richiuse la porta alle spalle, precipitandosi verso l’ascensore.

Fuori l’aria di fine ottobre era pungente e umida. La pioggia del giorno precedente aveva lasciato spazio al sole e nonostante ci fosse ancora qualche pozzanghera, in strada il viavai di persone e macchine continuava fitto, fitto come sempre. Lucy amava il suo quartiere e l’idea di camminare lungo le sue strade. L’Upper West Side di Magnolia era un luogo elegante dove vivevano numerose famiglie benestanti come la sua. Splendidi palazzi costeggiavano il marciapiede uno accanto all’altro, insieme ad alberghi di lusso e grandi aziende. Ma l’attrazione principale della zona era il parco centrale, il grande polmone verde di Magnolia. Bastava che Lucy girasse lo sguardo dalla parte opposta della strada per vedere i profili degli alberi. L’autunno li aveva dipinti di tutte le gradazioni che vanno dal giallo fino al rosso, arancio, ocra, ambra, marrone. Era uno spettacolo meraviglioso e al mattino, quando non andava di fretta, Lucy si fermava sempre qualche minuto affacciata alla finestra per ammirare il panorama. A volte si concedeva lunghe passeggiate tra i sentieri del parco, ascoltava gli uccelli cantare e portava da mangiare agli scoiattoli oppure si fermava per ore in riva al lago, con il portatile sulle gambe in cerca dell’ispirazione giusta. Avrebbe fatto volentieri un giro a Central Park anche quel giorno, ma non poteva proprio fermarsi. Per fortuna la sua destinazione non era lontana. Ad un certo punto Lucy girò ad un incrocio lungo la settantaquattresima. Ad aspettarla, incastrata tra i palazzi c’era una piccola libreria, con una singola vetrina ed una semplice porta nera. L’insegna verde, affissa in alto, portava il nome di “Shadow Gear”. Quella era la libreria dove lavorava la sua amica Levy insieme ad un’altra coppia di ragazzi Jet e Droy, tutti parte di Fairy Tail. Nonostante il suo misero aspetto Shadow Gear costituiva un punto di riferimento per la gilda e per tutti gli amanti dell’occulto. La libreria infatti aveva sul retro una stanza speciale, che si apriva solo per pochi clienti. Una stanza molto più grande dello stesso locale, dove Levy e i suoi colleghi conservavano la “roba buona”: i veri libri di magia. Ogni volta che entrava nel negozietto Lucy non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse incredibile.

- Buongiorno a tutti! -

- Ehi, Lu - chan! - La voce di Levy la chiamò da dietro la cassa. Aveva addosso gli occhiali che utilizzava per la lettura e i capelli tirati indietro con una fascia colorata. Anche Jet e Droy risposero al saluto, passandole accanto, ognuno con il suo carico di libri da sistemare. I due ragazzi formavano una strana coppia, Jet era magro come un grissino mentre Droy era così grasso da non riuscire nemmeno a passare tra gli scaffali.

- Lo sai che sei in ritardo? - Levy indicò l’orologio che portava al polso picchiandoci un dito sopra. Voleva fare la parte di quella arrabbiata ma in realtà stava sorridendo.

- Ma se sono solo cinque minuti? - Anche Lucy sorrise, sfilandole gli occhiali con la forza per ficcarli nel contenitore abbandonato in un angolo della cassa - Che c’è? Sei di mal umore oggi? Ti hanno fatta stressare a lavoro? -

- Niente di speciale, solite cose ... - Sospirò Levy - Ma questa te la devo raccontare! Sta mattina è entrato un tizio e mi ha chiesto se avevamo qualche manuale capace di spiegargli come comunicare con gli alieni. Gli ho risposto che ci occupiamo di occulto, non di science fiction. - Continuò la ragazza - E lui prende e mi fa: “perché che differenza c’è? Gesù, gli alieni e i vampiri vengono tutti da un’altra dimensione!” -

- E tu? -

- Gli ho indicato la sezione con le tavole Oujia. - Sospirò Levy puntando un dito verso gli scaffali in questione - Alla fine ha comprato tre libri che non c’entravano niente con il motivo originale della sua ricerca e mi ha anche ringraziata ... -

A quel punto Lucy non riuscì a trattenersi oltre e scoppiò a ridere.

- Guarda che non è divertente! -

Anche se non riusciva a smettere, Lucy conosceva benissimo il senso di rabbia e di frustrazione che provava Levy ogni giorno. Per delle maghe come loro era difficile resistere alla tentazione di urlare davanti all’ignoranza della gente ma Lucy sapeva che in fondo era meglio così: meglio che il resto dell’umanità non sapesse nulla dell’esistenza della magia.

- Ti ho detto che non c’è niente da ... -

- Mi scusi ... - Ad interrompere Levy ci pensò una vocina flebile, flebile. Un ragazzo mingherlino e con gli occhiali si era appena avvicinato alla cassa - Per caso avete qualcosa su Harry Potter? -

Era la goccia perfetta per far traboccare il vaso. Levy non gli rispose nemmeno, prendendo la borsa che teneva appesa dietro la sedia.

- Io sono in pausa. - La ragazza afferrò Lucy per un braccio, trascinandola via - Jet, Droy! C’è un cliente per voi! Ci vediamo dopo le quattro! - E uscì in fretta dalla libreria, tirandosi dietro l’amica prima che qualcun altro potesse fermarle. Levy era furiosa ma Lucy non riusciva ancora a smettere di ridere.

- Piantala adesso! -

- Okay ... okay! - La ragazza prese un respiro profondo, cercando di calmarsi - Ma tu dovresti smetterla di prendertela così tanto. In fondo è meglio che la magia resti un segreto per pochi. Che cosa ci guadagneresti a dire a tutti la verità? Vuoi diventare una star? Non dirmi che il tuo obiettivo è quello di essere intervistata in tutti i talk show della nazione? -

- No di certo! -

- Allora smettila di pensare a queste cose e dimmi dove vuoi andare a pranzo. Per colpa tua mi sono dovuta alzare prestissimo! -

A quel punto anche Levy si concesse una risatina - E dove potremmo andare? -

Per un attimo le due ragazze si scambiarono uno sguardo complice. Sapevano fin dal principio dove sarebbero andate a pranzo: al solito posto.

- All’ 8 Island! - Esclamarono le due in coro.

Proprio come la piccola libreria di Shadow Gear anche il ristorante italiano 8 Island costituiva uno dei punti di ritrovo preferiti per i maghi di Fairy Tail. Si trovava sulla settantottesima e lo si vedeva già da un chilometro di distanza con le sue tendine rosse, verdi e bianche.

Quando Lucy e Levy arrivarono all’ingresso trovarono subito una lunga fila ad accoglierle; era pieno come sempre.

- Forse dovremmo cominciare a prenotare … - Sospirò la libraia - Ogni volta che torniamo ci sono più persone di quella precedente! -

- Non temere! Non tutto è perduto! - Lucy non aveva fatto nemmeno colazione e non aveva di certo voglia di aspettare una fila stratosferica. - Vieni! Abbiamo ancora una possibilità, in fondo noi siamo sulla lista dei clienti speciali! - Lucy indicò all’amica di seguirla sul retro fino ad una semplice porta antincendio e poi bussò, replicando il ritmo che le avevano insegnato qualche anno prima: tre colpi secchi, un istante di silenzio e poi un quarto colpo. Era il segnale giusto per farsi riconoscere: la porta si aprì in un istante e le due ragazze si infilarono dentro, chiudendola prima che qualcuno potesse sbirciare. Da lì si entrava proprio nella cucina del 8 Island.

- Che piacere rivedervi! - Yajima, lo chef, le accolse con un gran sorriso. Era un vecchietto minuto con delle grosse sopracciglia e i baffi grigi. Se ne stava seduto sul suo sgabello preferito guidando l’intera cucina come se fosse stata un’orchestra: col semplice movimento delle dita. Non aveva nemmeno bisogno di alzarsi per cucinare, grazie alla sua magia: utensili e ingredienti volavano da tutte le parti come se ci fosse stato un esercito di fantasmi a lavoro. Le padelle giravano da sole il sugo, i coltelli affettavano da soli la carne e le pentole scolavano da sole la pasta. Sembrava di essere appena finiti in una cucina infernale e di tanto in tanto bisognava abbassare la testa per evitare un sacco di patate o un’insalata volante.

- Scommetto che la gente che sta mangiando lì fuori avrebbe un colpo se sapesse come sono stati cucinati i loro piatti! - Ridacchiò Lucy.

- Qui all’ 8 Island siamo famosi per due cose. - Le spiegò il vecchio cuoco - La bontà dei nostri piatti e la velocità del servizio: ci serve qualche trucco per riuscirci! Ahaah! -

- Un sacco di persone dicono che Yajima fa magie incredibili ai fornelli … Ma non sanno fino a che punto può arrivare! -

- Mirajane! - Lucy e Levy gridarono in coro il nome della ragazza che era appena entrata in cucina. Aveva dei lunghi capelli color platino e gli occhi azzurri e indossava una bella divisa rossa. Entrambe la conoscevano bene perché Mirajane faceva parte anche lei di Fairy Tail. Insieme ai due fratelli Elfman e Lisanna lavorava a tempo pieno per Yajima. I tre Strauss erano gli unici dipendenti del locale e gli unici a conoscenza dei suoi più oscuri segreti.

- Il tavolo sei è pronto? -

- Arriva subito! -

La cameriera tese una mano ed un piatto di lasagne fumanti le si appoggiò delicatamente sul palmo. 

- E voi ragazze? Avete già deciso cosa ordinare? - Le domandò il cuoco - Posso suggerirvi la specialità del giorno? Abbiamo dell’ottima pasta agli scampi. Sono così freschi … Che si muovono ancora! Ahahaah! - Yajima mosse un dito ed un paio di crostacei schizzò subito fuori dal frigo. Si tenevano per le chele e si fermarono proprio ad un passo dalle ragazze, ballando a mezz’aria.

- Indubitabilmente freschi … - Lucy fu costretta a spostarli via con una mano prima che la colpissero - Ma io vorrei della pasta Alfredo, scaloppine ai funghi e tiramisù! -

- Prendo io gli scampi! - Ridacchiò Levy - Non posso dirgli di no dopo averli visti fare la samba! Poi prendo anche il pollo alla parmigiana e un tartufo al cioccolato! Ordiniamo anche delle bruschette? -

Lucy aveva già l’acquolina in bocca - Aggiudicato! -

Yajima annuì compiaciuto e gli scampi che stavano ancora ballando schizzarono verso il lavello per farsi sgusciare.

- E Mira? - Lucy afferrò Levy seguendo la cameriera prima che sparisse in sala - Ci puoi portare anche dell’acqua naturale e del vino bianco? -

- D’accordo ma non venite insieme a me. - Erano quasi arrivate alla porta della sala quando Mirajane si fermò di colpo, bloccandole entrambe: manovra fallita. - Quante volte ve lo devo dire? Non potete entrare dalla cucina. Fate di nuovo il giro: non potete saltare la fila! -

- Ma Miraaaa … - Piangere era inutile, la cameriera scosse un dito mentre Yajima scoppiava a ridere.

- Solo un po’ di pazienza e vi porto quello che avete chiesto. -

E così Lucy e Levy furono costrette a tornare indietro. Per fortuna all’8 Islands erano davvero veloci e la fila si esaurì in pochi minuti permettendo loro di sedersi. Mirajane arrivò in un attimo con il piatto di bruschette che avevano ordinato. La cameriera le sussurrò - Ci vediamo quando avete finito. - Ma nessuna delle due le prestò attenzione. Per il resto del pranzo Lucy e Levy passarono il tempo a chiacchierare allegramente, gustandosi gli incredibili piatti di Yajima. Quando arrivò il momento di pagare e Mirajane si avvicinò al tavolo la prima cosa che le chiese fu  - Avete ascoltato il telegiornale sta mattina? -

Levy scosse la testa e Lucy fece altrettanto - Quando mi sono alzata stavano già trasmettendo l’oroscopo. -

La cameriera le passò il conto senza aggiungere altro per recarsi ad un tavolo vicino che l’aveva appena chiamata. Quando Lucy l’aprì trovò anche un altro foglio, un ritaglio del Magnolia Times: si trattava di un articolo di cronaca nera.

- Ne hanno trovato un altro … - Sussurrò Levy mentre si sporgeva sul tavolo per guardare anche lei di cosa si trattasse - È il secondo in due settimane … -

L’articolo raccontava dello sconcertante ritrovamento fatto in un parco nella zona est della città durante le prime ore del mattino. Una coppia impegnata a fare jogging aveva scoperto il corpo di un uomo abbandonato in una pozza di sangue e con un grosso foro in mezzo al petto.

- “Il cuore della vittima è stato asportato proprio come nel delitto del 23 ottobre”. - Continuò a leggere Lucy - “L’organo non è stato ritrovato sulla scena del delitto così come l’arma utilizzata per il crimine. Gli agenti che indagano sul caso rassicurano gli abitanti di Magnolia: lo prenderemo.” -

- Era un altro mago di Phantom Lord. - Aggiunse Mirajane tornando al loro tavolo per prendere i soldi. - Non sappiamo ancora cosa stia succedendo. Forse si tratta di una vendetta personale contro di loro, Phantom è una gilda ben nota per i suoi modi violenti, magari si sono fatti qualche nemico … ma potrebbe anche trattarsi di qualcuno che va proprio a caccia di maghi. - La cameriera richiuse il conto facendovi sparire dentro il ritaglio di giornale - Il master mi ha chiesto di passare in giro un nuovo ordine: evitate il Queens e se proprio dovete passarci non fatelo mai di notte e mai da sole. Jose è furibondo e non è una buona idea quella di passare per la sua strada: tra le nostre gilde non c’è mai stato un buon rapporto. Informate tutti quelli che incontrate. -

- La solita “mamma chioccia” … - Sospirò Lucy mentre Mirajane si allontanava ma Levy la zittì in fretta tirandole un calcio sotto il tavolo. - Che ti salta in mente! - Le sibilò l’amica - Se Erza venisse a sapere che nomignolo le abbiamo dato ci ucciderebbe! -

- Che c’è di male? In città c’è gente che la chiama anche peggio! - Replicò Lucy mentre si sfregava lo stinco.

- Vieni, andiamocene prima che affibbi un nome pure a te! Il resto è mancia! - La maga celeste salutò Mirajane prima che tornasse da loro e lei e l’amica si avviarono di nuovo in direzione di Shadow Gear. Camminarono per un po’ senza parlare prima che Levy interrompesse il silenzio - Certo che questa serie di omicidi è spaventosa, sono anni che non succedeva una cosa del genere a Magnolia … Chissà chi è il colpevole! Forse non si tratta nemmeno di un umano. Divorare il cuore della vittima è uno dei metodi più semplici per rubarne l’energia magica. Ci sono anche dei vecchi rituali in cui sacrificando un numero sufficiente di cuori è possibile evocare degli esseri mostruosi … -

Lucy la conosceva così bene che intuì al volo la ragione per cui l’amica era tanto turbata - Sei preoccupata per Gajeel? Ma non hai alcun motivo per farlo! Sono quelli che incontrano Gajeel a dover avere paura! -

Levy arrossì sentendo al nome del suo ragazzo - So benissimo che Gajeel è in grado di occuparsi di se stesso! È solo che … Quando era con Phantom Lord ha combinato un sacco di casini, non vorrei che quei vecchi guai venissero a cercarlo … -

- Ti ho detto di stare tranquilla! - La rassicurò Lucy - Quest’assassino ha le ore contate, i Dodici non gli permetteranno mai e poi mai di andarsene in giro a uccidere altra gente! Ma se proprio sei così preoccupata puoi fare un colpo di telefono a Gajeel prima di tornare al negozio e lo avvisi del nuovo ordine. -

“ Along with a little dirty suitcase, I descended from the sky.”

Fu proprio in quel preciso istante che il cellulare di Lucy cominciò a squillare all’impazzata. La ragazza fu costretta a frugare nella borsa per un bel pezzo prima di ritrovarlo. Questa volta sullo schermo lampeggiava la foto di un uomo con i capelli ramati, gli occhiali da sole ed un perfetto completo nero. Lucy lanciò un sospiro: il fatto che la stesse chiamando non significava di certo niente di buono - Che c’è Loke? -

“Sembri annoiata …” Le fece eco una voce profonda “ Ti ho forse svegliata?”

- No! Nemmeno io dormo fino a quest’ora! - Sbottò Lucy.

 “Perfetto perché mi servi qui in ufficio per firmare delle carte molto importanti e subito!”

- Che cosa? Non ho alcuna intenzione di arrivare fino al Financial District! Non avevamo appuntamento giovedì? -

 “Oggi è giovedì!”

- TAXI! - Lucy alzò immediatamente una mano facendo inchiodare quello più vicino - Levy mi dispiace davvero da morire ma ci sentiamo domani, okay? E tu portami subito a Love&Lucky! -

Il taxi ripartì in un attimo sgommando e lasciandosi alle spalle l’altra ragazza.

  
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