Il primo ricordo
che aveva era lui. Solo il suo volto contro il cielo azzurro, con
un'espressione preoccupata che contrastava col suo aspetto di bambino
di sette anni: quando glielo raccontò, anni e anni dopo, lui si mise
a ridere e le spiegò che quel giorno le aveva tirato una pallonata
in faccia e aveva pensato di averla ammazzata; disse anche che
sembrava preoccupato perché aveva temuto di finire in punizione, ma
lei nel profondo sapeva che in realtà quel giorno lontano lui aveva
avuto paura di averle fatto male...anche se non lo avrebbe ammesso
mai.
Ma quello era il
suo primo ricordo e poteva giurare che non ne avrebbe trovato
nessuno, dopo quello della pallonata, dove non ci fosse stato lui.
Non erano soltanto cresciuti assieme come vicini di casa: avevano
affrontato tutto l'uno accanto all'altra; la scuola, ovviamente, ma
anche ogni attività e ogni hobbie. Non li sceglievano assieme ma
decidevano di cimentarvisi anche senza consultarsi, e finivano
invariabilmente per incontrarsi; accadde il contrario solo quando lei
fu costretta dai genitori a provare una lezione di danza, e quando
era entrata nella palestra se lo era ritrovata davanti in una
calzamaglia ridicola.
Non sapeva
esattamente quando si fossero innamorati, non ci aveva mai pensato
seriamente: solo dopo, quando fu troppo tardi, realizzò che se in un
momento di quegli anni assieme lui le avesse chiesto di diventare una
coppia lei gli avrebbe detto di sì senza nemmeno rifletterci; e come
se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Era certa però di
averlo sempre trovato affascinante, specialmente quando si
distendevano sul tetto della casa di uno dei due, lui puntava gli
occhi nel cielo e si metteva a parlare con quell'espressione così
seria; affascinante e intelligente e così vicino a lei. Sapeva di
essere stupida, ma quando era accanto a lui non doveva temere di
essere giudicata perché loro si conoscevano da troppo tempo perché
una cosa del genere li allontanasse: era come se fossero uniti da
qualcosa di più profondo, qualcosa di così forte che in tutti gli
anni che passarono l'uno accanto all'altra non litigarono e non si
mentirono mai.
Si legarono ad
altre persone, certo, ma sembrava che anche loro sapessero che
comunque non sarebbero mai riusciti ad intromettersi in quel
rapporto; per questo molte relazioni andarono male a entrambi, causa
la gelosia dei fidanzati, ma non si diedero mai la colpa a vicenda:
erano semplicemente tristi che accadesse, e mai posero la questione
di allontanarsi tra loro per cercare di legarsi a qualcun altro in
modo più profondo.
A scuola sembrava
che tutti sapessero che prima o poi quei due si sarebbero messi
ufficialmente insieme: se veniva interpellato uno rispondeva anche
l'altro, se uno era invitato a una festa era scontato che sarebbe
stato invitato anche l'altro, se declinavano un invito si sapeva che
avrebbero passato la serata assieme solo loro due, semplicemente
guardando un film o stando distesi sul tetto a guardare le stelle; ma
i diretti interessati non se ne accorgevano.
Solo alla fine,
dopo tutto il gran casino, dopo averlo perso, lei se ne rese conto.
Troppo tardi.
Se solo
quell'auto avesse frenato...
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