4.
Anche i piani di Shikamaru Nara, qualche volta, falliscono.
Il
piano di Shikamaru era abbastanza semplice: Ran-chan e Sasuke
avrebbero dovuto farsi vedere il più possibile in pubblico in
atteggiamenti amorosi. Naruto aveva trovato l'idea divertente, Sasuke
un po' meno – molto meno. Shikamaru aveva stilato un elenco
dettagliato delle cose che avrebbero dovuto fare e Sasuke, dopo
averlo letto, aveva iniziato a dubitare dell'eccelsa mente del Nara
perché, per quanto si sforzasse, non riusciva a comprendere
come il camminare mano nella mano potesse servire allo scopo.
Era
stata una vera violenza psicologica per Sasuke afferrare la mano di
Ran-chan, un po' sudaticcia, quella mattina in cui Shikamaru li aveva
costretti ad andare a fare la spesa insieme, come una coppia,
nell'ora di punta. Tutti gli occhi di Konoha gli erano caduti addosso
come una pioggia di kunai, curiosi, maliziosi, e lui non aveva potuto
fare altro che sopportarli in virtù di quella ricompensa che
Shikamaru gli aveva promesso.
E
così era passata una settimana in cui Naruto si era diviso
letteralmente in due per portare avanti quell'ingegnoso piano e allo
stesso tempo non trascurare la sua dolce Hinata. Sasuke e Ran-chan
avevano partecipato a ogni tipo di evento pubblico, addirittura la
ragazza era stata presentata all'Hokage, tale Kakashi Hatake, pur di
rendere credibile la loro storia e Shikamaru poteva dirsi abbastanza
soddisfatto dei risultati perché Sakura appariva sempre più
provata, più affranta, e anche Temari, ignara del suo
coinvolgimento, gli aveva confessato che la kunoichi non avesse
proprio preso bene la cosa.
Tutto
filava liscio come l'olio, come aveva previsto…
Beh,
non proprio tutto.
Shikamaru
aveva trascurato un piccolissimo particolare, che lì per lì
aveva ritenuto insignificante, sicuro che Naruto sarebbe stato in
grado di fronteggiare eventuali emergenze di tipo ''famigliare''.
Inutile
dire che quando si era ritrovato tutta la congrega delle Kunoichi
frustrate e tendenzialmente psicolabili a raccolta nel salotto di
casa sua, in virtù del suo proverbiale intuito, aveva provato
l'irrefrenabile desiderio di stendere Naruto con un cazzotto.
Desiderio che la sua altrettanto proverbiale indolenza aveva
immediatamente ritenuto troppo faticoso da esaudire. Naruto si era
concentrato così tanto sulla missione che gli aveva assegnato
da trascurare sua moglie.
''Robe
da matti'' pensò Shikamaru che iniziava a sentire puzza di
fallimento pur non riuscendo ad accettare concretamente
quell'eventualità.
«Dov'è?»
ringhiò Temari, non appena lo vide.
«Se
ti riferisci a Naruto, non ne ho idea» le rispose serafico.
«Come
hai fatto a capire che mi riferivo a Naruto?» replicò
lei, sospettosa, incrociando le braccia.
«Non
è necessario possedere un quoziente intellettivo molto elevato
per comprendere quale sia il problema del giorno, Temari.»
«Il
problema del giorno?» chiese lei, iniziando a battere
nervosamente un piede.
«Quando
voi vi radunate c'è sempre un problema» affermò
Shikamaru con rassegnazione «Cos'è successo questa
volta?» le domandò, prima che lei potesse ribattere.
«Il
tuo amico tradisce Hinata!»
«Naruto
non tradisce Hinata, è solo molto occupato.»
«Naruto
tradisce Hinata!» reiterò la Sabaku, alzando un altro
po' il tono della voce.
«Avete
delle prove a favore della vostra tesi?»
E
la sagacia di Shikamaru Nara in tutto il suo pragmatico splendore
riuscì a metterla temporaneamente a tacere, facendogli
guadagnare un po' di tempo per elaborare la mossa successiva.
«Naruto
sta svolgendo una missione importante per conto dell'Hokage»
spiegò, quindi, facendo attenzione a mantenere il tono della
voce piatto, per sembrare il più convincente possibile perché
sapeva di avere di fronte un gruppo di donne assetate di vendetta,
potenzialmente letali, e probabilmente con il ciclo.
«Se
è lecito saperlo, quale sarebbe questa missione?»
replicò subito Temari, lanciandogli un sguardo truce che
Shikamaru non fece alcuna fatica a interpretare: ''Non mi incanti,
Nara.''
«Se
proprio ci tieni, puoi andarlo a chiedere direttamente all'Hokage»
la sfidò, provando quella fantastica sensazione che lo aveva
spinto tre anni prima a chiederle di rimanere a Konoha, con lui «Io
me ne vado a dormire» concluse, dirigendosi verso il corridoio
che conduceva alla camera da letto.
«Shikamaru
Nara!» tuonò Temari, costringendolo a fermarsi «Spero
per te che questa sia la verità.»
Shikamaru
sbuffò rumorosamente e proseguì verso la camera da
letto.
Che
gran casino, pensò chiudendosi la porta alle spalle.
Per
quanto la visione del suo letto fosse invitante, fu costretto a
rinunciarvi: la possibilità che Temari si presentasse davvero
al cospetto dell'Hokage e pretendesse spiegazioni non era poi così
remota e non poteva rischiare, proprio adesso, che questo accadesse.
Attraversò
silenziosamente la camera da letto e uscì dalla finestra
sicuro che prima di fare la sua mossa Temari si sarebbe consultata –
a lungo – con le sue amiche e anche se non era mai riuscito a
capire fino in fondo il perché degli interminabili discorsi
delle donne, fu costretto ad ammettere che in quella circostanza
fosse utile per rimediare al lapalissiano errore fatto da Naruto.
Si
affrettò a raggiungere il Palazzo dell'Hokage per istruire
quest'ultimo su cosa rispondere se necessario, ignaro del fatto che
nel frattempo Temari avesse fatto irruzione nella sua camera da
letto, trovandola ovviamente vuota.
֎
Temari
ghignò soddisfatta realizzando qualcosa che aveva sospettato
da sempre, ma che in nome della pacifica convivenza non aveva mai
osato affermare ad alta voce: il suo intuito non era affatto
inferiore a quello del marito.
Tornò
in salotto e, dopo aver inspirato a fondo, riempiendosi i polmoni di
appagamento, comunicò la scoperta alle altre.
«Shikamaru
è in combutta con Naruto.»
«Co-co-cosa?»
esclamò Sakura, attonita.
«Sono
quasi certa che c'entri qualcosa anche Sasuke» aggiunse Temari,
posando una mano sulla spalla di Hinata che aveva ricominciato a
piangere.
«Come
fai a saperlo, Temari?» chiese Ten Ten, scettica.
«Shikamaru
non avrebbe mai e poi mai rinunciato al riposino pomeridiano. C'è
qualcosa di losco sotto.»
E
le altre non poterono fare altro che annuire di fronte
all'incontrovertibilità della tesi esposta da Temari.
«Che
facciamo adesso?» domandò, quindi, Ino.
«Faremo
credere loro di averci ingannate e...» Temari aspettò un
attimo prima di proseguire, provando a riflettere secondo la logica
del marito. Sicuramente Shikamaru, ritenendola impulsiva, era
scappato dalla finestra per andare ad avvertire l'Hokage, in questo
modo però si era tirato fuori dai giochi con le sue stesse
mani, lasciando libero il campo per arrivare al nocciolo del
problema.
«Seguiremo
Naruto» decretò, quindi, sorridendo maleficamente.
֎
«Eccolo
lì!»
Dopo
un paio d'ore di appostamento fuori dalla residenza degli Uzumaki,
Naruto si decise a uscire e le cinque kunoichi presero a seguirlo per
le strade di Konoha. Ad un certo punto lo videro entrare in un vicolo
e ritornare in breve sulla strada principale.
«Perché
è entrato nel vicolo?» chiese Ino.
«Non
ne ho idea» rispose Sakura, assottigliando lo sguardo «Ma
sono quasi certa che quella sia una copia» aggiunse.
«Probabilmente
Shikamaru è riuscito ad avvertirlo» osservò
Temari che iniziava a provare lo sfrenato desiderio di ridurre suo
marito in poltiglie.
«Cosa
facciamo adesso?» domandò TenTen, sorreggendo Hinata che
già intravedeva all'orizzonte un colloquio non molto piacevole
con suo padre che per l'ennesima volta le avrebbe ripetuto che «No,
Naruto non faceva per lei.»
«Ci
moltiplichiamo e li seguiamo entrambi» propose Sakura.
E
così fecero non immaginando minimamente ciò che i loro
occhi avrebbero visto in quel vicolo.
«Ma
cosa?» esclamò Temari, quando due codini color dell'oro
spuntarono sulla testa di Naruto.
«Haremu
no jutsu» le spiegò Sakura, il cui sopracciglio aveva
preso a vibrare incessantemente diventando quasi un tic
irreversibile.
Hinata
svenne.
«Quindi
quella in realtà è Naruto?» le domandò
Temari per conferma, un po' perplessa a dire il vero, e Sakura fu
costretta ad annuire pur non riuscendo a capire per quale motivo
Naruto si fosse trasformato in una donna e avesse finto di essere la
ragazza di Sasuke – di cose strane quei due ne avevano fatte
tante, ma questa superava di gran lunga ogni limite umano.
«E
avete anche il coraggio di dire che noi di Suna siamo strani?!»
E
le altre non poterono che darle ragione.
«Dobbiamo
scoprire cosa c'è sotto» rifletté Ino ad alta
voce, massaggiandosi il mento.
«Io
credo di non potercela fare, ragazze» intervenne Hinata,
visibilmente provata.
«Tu
verrai con noi!» le intimò Temari, imperativa «Sei
innamorata di tuo marito?» le chiese, afferrandola per le
spalle.
Hinata
annuì, cercando di trattenere le lacrime.
«Allora
combatti!» concluse la Sabaku, scuotendola con violenza.
«Hey,
Temari, si sta muovendo» la avvisò Sakura, sgranchendosi
il collo in modo minaccioso, certa che a breve avrebbe dovuto rompere
un po' di ossa a un paio di ninja di sua conoscenza.
Ripresero
a seguirlo, rimanendo a distanza di sicurezza per non farsi scoprire
e giunsero così a casa di Sasuke.
֎
«Ciao,
tesorino!»
«Naruto,
quante volte devo dirti di non chiamarmi tesorino. È
inquietante!» ribatté l'Uchiha, contrariato.
«Ma
Shikamaru ha detto...» tentò di obiettare l'Uzumaki,
prontamente fermato dall'altro.
«So
cosa ha detto, ma ora non siamo in pubblico quindi non penso sia
necessario. Piuttosto, ti ha visto qualcuno?»
«Un
paio di passanti, ma niente di più. Sai, il quartiere Uchiha
non è tra i più frequentati di Konoha» rispose
Naruto, con sarcasmo «Che programmi abbiamo per oggi,
tesorino?» aggiunse, avvicinandosi a lui con fare civettuolo.
Sasuke
grugnì e si augurò nel contempo che quel supplizio
finisse il prima possibile perché Naruto era di per sé
un uomo abbastanza fastidioso, ma da donna superava ogni suo limite
di sopportazione.
«Smettila
immediatamente!» lo minacciò, mettendosi a sedere
stancamente sul divano del salotto «Credo che tu abbia preso
troppo sul serio questa storia» aggiunse, aprendo sulle gambe
un libro giusto per fargli capire che non aveva intenzione di mettere
in scena alcuna farsa quella mattina.
«Cosa
stanno dicendo?»
«Sasuke
ha detto che Naruto ha preso troppo sul serio qualcosa.»
«Che
cosa?»
«Forse
la loro storia.»
«L-la
l-loro storia?»
«Sh!
Per tutte le marionette di Kankuro, fate silenzio!»
«Se
sono innamorata di te non è certo colpa mia, Sasukino. Sei
irresistibile!» miagolò Naruto, sedendosi di fianco a
lui.
«Non
rompere!»
«Dai,
non fare il timidone! Dopotutto sono la tua ragazza, dovresti essere
un po' più affettuoso nei miei confronti.»
«Quindi
è vero!» esclamò Ino.
«No,
non può essere!» la seguì a ruota Sakura.
«Ho
sempre pensato che il rapporto tra quei due fosse un po' ambiguo»
asserì Temari, quasi divertita.
«I-io
sto per vomitare» le avvertì Hinata che non riusciva
proprio a credere che suo marito, l'uomo della sua vita, l'avesse
presa in giro in quel modo.
«Fatti
forza, Hinata» tentò di consolarla Ten Ten, mettendole
una mano su una spalla.
«Se
per affettuoso intendi che dovrei prenderti a pugni, ti accontento
subito. Sei davvero noioso!» ringhiò l'Uchiha.
Sakura
s'irrigidì.
''Noioso''
ripeté dentro di sé.
Era
inaccettabile! Lei era noiosa! Naruto non poteva rubarle anche
quello!
Erano
due traditori. Naruto lo era anche più di Sasuke perché
alla fine era sempre stata cosciente del fatto che l'Uchiha fosse uno
stronzo, ma Naruto!!! Naruto era il suo migliore amico, l'aveva
consolata un milione di volte, l'aveva rassicurata… Bugiardo!
«Non
fa caldo qui dentro, Sasuke?» gli chiese Naruto, alzandosi dal
divano.
«No»
rispose l'Uchiha distrattamente, continuando a tenere gli occhi fissi
sul rotolo che stava leggendo.
«Io
penso di sì» replicò l'Uzumaki, iniziando a
togliersi di dosso il vestitino che di per sé già non
lo copriva molto.
Sasuke
notò un ombra sul pavimento, un ombra che ricordava vagamente
il vestito arancione di Naruto e d'istinto alzò lo sguardo,
pentendosene subito dopo.
«C-che
diavolo fai?» sbraitò, sbiancando all'istante dinanzi al
corpo nudo del ragazzo, anzi della ragazza.
Il
naso di Hinata cominciò a sanguinare e di lì a poco
svenne. Temari si trattenne dallo scoppiare a ridere fragorosamente.
Ino, per la prima volta nella sua vita, si ritrovò a corto di
parole e Ten Ten volse lo sguardo da un'altra parte, troppo
imbarazzata. L'unica che apparentemente sembrò non aver
accusato il colpo fu Sakura perché la sua mente stava già
escogitando almeno un centinaio di sadici modi per infliggere
orribili sofferenze a quei due traditori.
«Fidati
di me, Sasukino. Hai bisogno di impratichirti un po'. Sei troppo
rigido» gli sussurrò Naruto, mellifluo, allungando
minacciosamente le mani verso di lui. Sasuke le osservò
aprirsi e chiudersi come tenaglie pronte ad afferrarlo e strabuzzò
gli occhi, terrorizzato: Naruto stava veramente esagerando. Portò
l'unico braccio disponibile davanti al petto pronto a colpirlo,
sicuro che a breve si sarebbe ritrovato quel pazzo maniaco addosso e
francamente aveva immaginato diversamente la sua prima volta.
«Lascia
che io ti insegni un paio di cose sull'arte di amare» aggiunse
Naruto, il cui tono di voce aveva assunto delle connotazioni
mefistofeliche.
«Penso
che abbiamo visto abbastanza» decretò Temari, un po'
nauseata.
«Io
li ammazzo, tutti e due!» ringhiò Sakura di rimando,
muovendo un passo per uscire dal loro nascondiglio.
«No,
Sakura, fermati!» la ammonì la Sabaku «Aspettiamo
che Naruto ritorni a casa. Ho in mente un piano» le spiegò,
ghignando in modo diabolico.
«Dopotutto
la vendetta è un piatto che va servito freddo» convenne
l'Haruno, sorridendo a sua volta.
«E
tu come lo sai?» chiese Ten Ten.
«Ho
imparato dal migliore.»
«Naruto,
stai lontano da me o giuro che questa volta ti uccido!» abbaiò
Sasuke e Naruto inaspettatamente si fermò.
«Tranquillo,
se ne sono andate» sospirò l'Uzumaki, recuperando dal
pavimento il suo vestito.
«Vuoi
dire che...»
«Mi
ha avvertito Shikamaru, altrimenti non me ne sarei accorto. Devo
ammettere che sono sveglie» gli spiegò prima di comporre
i sigilli per il rilascio della tecnica «Avresti dovuto vedere
la tua faccia!» lo canzonò, scoppiando a ridere
sguaiatamente.
«Quindi...»
«Quindi
abbiamo rischiato che le ragazze ci scoprissero.»
La
voce di Shikamaru giunse inattesa dall'ingresso.
«E
tu come sei entrato?» chiese Sasuke, che proprio non riusciva
ad abituarsi a queste apparizioni estemporanee del Nara.
«La
porta era aperta.»
Sasuke
fulminò con lo sguardo Naruto che in risposta prese a
grattarsi freneticamente la nuca.
«Credo
di aver dimenticato di chiuderla» ammise placidamente.
«In
ogni caso l'abbiamo scampata bella» continuò Shikamaru
«Ero certo che Temari si sarebbe recata prima dall'Hokage e poi
da Naruto. L'idea delle copie sembra aver funzionato.»
«Di
grazia potreste spiegare anche a me cosa è successo?»
chiese l'Uchiha, un po' allarmato.
«Hai
fatto quello che ti ho detto?» proseguì Shikamaru
rivolgendosi a Naruto, ignorando completamente la richiesta
dell'altro.
«Sì,
non preoccuparti. Mi sono intrufolato nel vicolo e ho creato una
copia. Mi sono accertato che le ragazze avessero iniziato a seguirla
e poi mi sono trasformato» rispose Naruto, serio.
«Bene»
soffiò Shikamaru, compiaciuto.
«Bene?»
gli fece eco Sasuke «Bene cosa? Se alla fine lo hanno seguito
fin qui significa che hanno scoperto tutto!» sbraitò,
questa volta davvero molto allarmato.
«Calmati,
Sasuke! Era tutto previsto» replicò il Nara.
Sasuke
alzò un sopracciglio, perplesso e infastidito: odiava non
essere al corrente di ciò che accadeva e detestava ancor più
che qualcun altro decidesse per lui – un retaggio del tragico
rapporto fraterno.
«La
copia di Naruto ci ha fatto guadagnare un po' di tempo e ha permesso
a Ran-chan di comparire» gli spiegò l'altro «Dopo
un po' è svanita e le ragazze non hanno avuto altra scelta che
venire qui...»
«E
assistere alle nostre quasi effusioni» concluse Naruto.
Adesso
era tutto chiaro… o quasi. Nella mente dell'Uchiha un tarlo
seccante continuava a insinuare nelle sue sinapsi il dubbio che non
fosse andato tutto liscio come quei due sostenevano, al contrario, ma
Shikamaru in quanto a strategia non aveva rivali e Naruto, in fondo,
aveva solo dovuto eseguire i suoi ordini senza attingere alla sua
fervida e pericolosa fantasia. Forse si stava preoccupando troppo.
«È
ora che tu faccia ritorno a casa, Naruto» gli consigliò
Shikamaru «Non voglio rischiare di trovarmi di nuovo quelle
quattro dissennate nel salotto di casa mia» aggiunse,
sbuffando.
«Che
intendi?» indagò Sasuke.
«Naruto
ha trascurato sua moglie e le ragazze sospettano che lui la tradisca.
Anzi ne sono certe» gli rispose Shikamaru, con una tranquillità
che l'Uchiha ritenne assolutamente inappropriata perché, anche
se non era ancora molto esperto in materia, aveva compreso una
piccola, ma significativa, parte del processo evolutivo del genere
femminile che consisteva nel repentino passaggio dall'infanzia alla
menopausa e che rendeva ogni donna un potenziale pericolo per la sua
incolumità e per quella di tutto il genere a cui apparteneva.
Persino Shikamaru, anche se era davvero bravo a dissimularlo, provava
un profondo timore reverenziale nei confronti della sua consorte;
Naruto venerava Hinata come una Dea; anche lui, quindi, avrebbe fatto
quella fine? Azzerbinato e sottomesso a una donna volitiva e manesca?
Il
suo subconscio, quello a cui era imputato l'istinto di
autoconservazione, iniziò a valutare l'ipotesi che l'idea di
riconquistare Sakura non fosse più così salutare.
«Tranquillo,
Shikamaru, risolvo tutto io!» esclamò Naruto,
dirigendosi in fretta verso la porta.
«Davvero
ti fidi di lui?» chiese Sasuke, rivolgendosi a Shikamaru che
era rimasto lì immobile e silenzioso, con gli occhi
ermeticamente chiusi e una sigaretta accesa tra le labbra.
«Non
abbiamo molta scelta.»
֎
«Hinata?
Amore? Sei in casa?»
«Prendetelo!»
֎
Angolo
Autrice
Vi
chiedo infinitamente perdono per il ritardo, ma in questi giorni sono
molto impegnata con il lavoro e torno a casa la sera a orari
improponibili. È
inutile che vi dica che non vedo l'ora di andare in ferie –
ancora due settimane ed è fatta – per dedicarmi un po'
di più alle storie che ho in corso. Mi manca molto scrivere
perché per me è un modo per rilassarmi e scaricare lo
stress che accumulo – immaginate quindi a quale grado di
isteria sono arrivata ultimamente.
Non
so dirvi se martedì prossimo sarò in grado di
rispettare il nostro appuntamento o se slitterà come questa
settimana, ma state pur certi che non appena avrò due minuti
di tempo libero – come questa sera – cercherò di
pubblicare il seguito.
Vi
ringrazio tantissimo per le tante recensioni, per il vostro affetto e
la vostra pazienza.
In
pratica la fine del capitolo è già uno spoiler di
quello che accadrà nel prossimo il cui titolo è :
4.
Idee malsane portano a conseguenze disastrose. O forse no?
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