.23.
Il
sole è in alto nel cielo, lo riesco ad intuire dal delicato
calore dei raggi che sono posati sul mio volto ancora assonnato.
Nonostante
l'inverno abbia reso il clima poco soleggiato, vedere l'alone
giallastro nel manto azzurro migliora il mio umore che,
abitualmente, cade a picco ogni maledetta mattina.
Mi
giro di fianco e immagino di incrociare il viso di Sasuke che ancora
dorme. Mi vengono in mente le sue parole timide e gioisco al
ricordo coprendo d'impulso col piumone le mie guance arrossate.
C'è
una cosa che ho capito di Sasuke: le sue parole non devono mai essere
considerate leggere e di circostanza, , sono soppesate,
meditate, frutto delle esperienze passate e di lunghi momenti di
riflessione. Questo lo rende ancora più
carino ai miei occhi.
Scosto
le coperte scoprendo il volto e chiudo
gli occhi:
immagino di avvicinare il mio viso al suo, immagino di poggiare la
mia fronte sulla sua e sorrido impercettibilmente ripensando ai suoi
burberi modi di fare.
Sasuke
è proprio come lo descrivevano: un lupo solitario,
indipendente ed orgoglioso che non si lascia intimorire da nulla.
Però,
insistendo, sono riuscita a far breccia nel suo cuore e gli sono
diventata preziosa.
Continuo
a tenere gli occhi chiusi e nella mia mente raggiungo il suo petto e,
nel mentre gli circondo il busto, mi lascio coccolare dal suo calore
mattutino. Non posso più abbandonare questa dolce
sensazione che solo lui mi procura, sono dipendente dal suo profumo,
dalla sua forza, dal suo amore.
Avverto
le sue dita intrufolarsi tra i miei capelli e mi tira saldamente a
sé, riesco a percepire i suoi muscoli contratti.
Mi
sembra di essere immersa in un mare calmo che, con il suo mite
movimento ondulatorio, mi culla lasciandomi assaporare l'idilliaco
momento di piena pace.
<<
Sasuke... >> dico, con la voce ancora impastata dal sonno.
Chiamare il suo nome mi tranquillizza, è come se
quell'agglomerato di lettere avesse il potere di rendere maggiormente
palpabile la realtà del momento. Mi rassicura sul fatto che
tutto questo non è un sogno. Sono riuscita a raggiungere
il mio equilibrio. Essere immersa nel suo profumo è la chiara
certezza che la mia vita ha raggiunto la stabilità.
Le
nostre anime si sono mescolate, finalmente, siamo diventati una cosa
sola.
****
Leggo
l'ultima frase una decina di volte cercando di assaporare le
sensazioni e le emozioni che la me adolescente aveva provato in quel
frangente.
Chiudo
il diario che, casualmente, ho
trovato stipato tra una montagna di libri
impolverati nella soffitta e accarezzo la copertina
in pelle rossa guardando un punto indefinito del parquet. Mi salgono
le lacrime agli occhi al pensiero di quanto le cose siano cambiate da
allora.
Nascondo
il viso dietro al quaderno colorato e, a quel punto, non riesco più
a trattenere il pianto. Mi mancano da morire quei momenti che
purtroppo non avrò più la possibilità di
rivivere. Se potessi far tornare indietro il tempo, mi fermerei
proprio nell'istante in cui l'inverno ha
pervaso il mondo esterno mentre io
ammiravo la primavera tra le braccia di Sasuke.
Avvolgo
il piccolo oggetto impolverato e singhiozzo talmente forte che riesco
a sentirne l'eco provenire dalle profondità del mio petto.
Dopo
la morte di Sasuke, non
é stato scritto piu nulla su questo diario e
da quel momento in poi gli anni sono trascorsi velocemente.
A
causa delle
tante preoccupazioni
che hanno affollato la mia
testa, il tempo di scrivere si é
ridotto di molto, troppo e, soprattutto,
la volontà é
diventata nulla.
Dopo
il
Natale, la scuola era
ricominciata normalmente. Tutto era tranquillo,
nonostante il fatto che i miei compagni si erano
allontanati da
me
perché
non rispecchiavo più il personaggio che loro mi avevano
dipinto addosso. Non ero più la solita Sakura Haruno, amata e
plagiata da tutti. Ma ero ugualmente felice perché
al mio fianco c'era Sasuke.
Una
scena in particolare mi ritorna in mente nonostante il lungo tempo
passato.
Era
il periodo primaverile ed ero solita pranzare con lui nel cortile
della scuola, eravamo distesi sull'erba e godevamo del fresco
venticello che ci accarezzava la pelle. Quel giorno, mentre
osservavamo i fiori di ciliegio danzare nell'aria e creare una
gentile atmosfera, Sasuke aveva
chiuso gli occhi e, dimenticandosi per un attimo
della mia presenza, aveva
detto:
“Grazie
per avermi dato un motivo per essere felice”
Ricordo
la sorpresa. Ricordo lui, il suo sguardo pacato rivolto a me. Mi
aveva
scostato i capelli mettendoli dietro
all'orecchio e mi aveva
regalato un dolce sorriso.
Amai
quel suo cambiamento nei miei confronti ancora di più.
Quello
stesso pomeriggio tornai a casa da sola, Sasuke doveva sbrigare delle
faccende a scuola e così mi cimentai per la prima volta
nell'arte culinaria. Desideravo che Sasuke mangiasse qualcosa
cucinato da me. Per l'occasione indossai anche un vestito carino, che
potesse fargli perdere il fiato ma, incominciarono a passare le ore e
di lui nemmeno l'ombra.
Passai
molto tempo a chiamarlo e mandargli messaggi, ma non ebbi mai nessuna
risposta. Chiamai Naruto e fu in quel momento che la mia vita
smise di esistere.
Sasuke
morì a causa di un incidente stradale.
Fu
tutto così improvviso che in un primo momento pensai che non
fosse successo davvero, ma le lacrime di Naruto mi trascinarono
a forza verso una realtà che non volevo vedere e che non avevo
la forza di accettare. Mi cadde
il cellulare dalle mani e,
in preda alla tensione, mi gettai in strada chiamando il primo taxi
in circolazione. In un batter d'occhio mi ritrovai
nell'ospedale di Konoha e intravidi le sagome di Naruto e degli altri
che mi abbracciavano e piangevano sulla mia spalla. Quando
vidi Sasuke, le
mie palpebre non
sbatterono nemmeno una volta, nonostante lo shock.
Lo
avevo perso e ancora ora mi è difficile ritornare a quegli
attimi di completa disperazione.
Stringo
ancora di più il diario tra le mie braccia e la mente, come
meccanismo di difesa, ricorda i momenti dopo la sua scomparsa. Il mio
corpo si ridusse a
un cumulo di ossa, vomitavo ogni santo giorno,
e la vita mi divenne così pesante da reggere che molto spesso,
nella testa, mi sfiorava l'idea di farla finita. Pensavo che almeno
in questo modo avrei potuto raggiungerlo ed essergli ancora vicina,
non separarci più, per l'eternità.
In
quel periodo i miei genitori iniziarono a farmi visita più
spesso e, guardandomi in quello stato disperato sia dal punto di
vista fisico che mentale, mi portarono dal medico. Fu lì che
scoprii di essere incinta.
La
creatura che portavo in grembo
rappresentava il
coronamento del nostro infinito amore e questo mi diede
la forza per andare avanti.
<<
Mamma! Dai, sbrigati che i nonni ci aspettano.
>> La
dolce vocina di Sarada mi riporta alla realtà.
Mi
volto nella sua direzione e la vedo che tiene la mia giacca in mano
invitandomi, a chiare lettere, ad indossarla e uscire da lì.
Lei,
esteticamente, somiglia al mio Sasuke in tutto e per tutto. Mia
figlia è diventata la cosa più preziosa al mondo e
sarei disposta a qualsiasi cosa pur di vederla felice.
<<
Sarada, piccola mia >> la raggiungo baciandole delicatamente la
testa << Prendi >> mi abbasso alla sua altezza e le
sorrido porgendole il diario << Mi chiedi sempre di tuo padre,
dici di voler sapere ogni cosa di lui. Beh, ecco qui la risposta a
tutte le tue curiosità! >> le dico,
mostrandomi serena per non far preoccupare la mia bambina, nonostante
il grosso macigno che avvertivo gravare sul cuore.
La
piccola, di rimando, afferra il quaderno e mi guarda sorpresa.
<<
Posso leggerlo davvero, mamma? >> le brillano gli occhi che mi
ricordano tanto quelli di suo padre
e
i miei pizzicano, ma riesco a trattenermi.
<<
Certo, piccola mia! Però adesso dammi la mano che dobbiamo
andare. I nonni ci aspettano.
>>
Prendo
la sua manina mentre il suo sguardo si focalizza sulla
copertina rossa del diario, famelica di conoscere il suo papà.
Usciamo
di casa e ,con lo sguardo rivolto al cielo, penso a lui e a quanto mi
abbia cambiato la vita.
“Sasuke,
grazie. Ti ringrazio per avermi dato un motivo per continuare ad
essere felice“
Fine.
Salve
a tutti miei cari lettori! Ebbene sì, siamo giunti alla
fine di questa mia prima FanFic, sigh.
Dal
principio, la storia è già stata vissuta e trascritta
in un diario. Ho tenuto nascosto questo particolare perchè
ho voluto mostrarvi e anche farvi provare quello che la nostra Sakura
ha sentito nel suo cuore passo dopo passo.
Da
ragazza camaleontica, senza una propria personalità e
completamente immersa in una realtà dove le apparenze giocano
un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni; Sasuke le ha
cambiato il modo di vedere il mondo.
Se
c'è amore, le possibilità di salvarsi dalle tenebre
diventano infinite.
La
nostra protagonista ha toccato con mano questo dolce sentimento ed è
riuscita a maturare, a crescere, a far emergere la vera se stessa.
Sasuke
le ha salvato la vita, fino alla fine.
Immagino
che molti di voi saranno rimasti a bocca aperta per questo finale (
magari non è così, chi lo sa ).
Lone
Wolf ha, però, l'avvertimento “ Drammatico “,
quindi un lieto felice non poteva esserci fino in fondo.
Mi
dispiace se deluderò qualcuno di voi, però per me è
così che doveva andare a finire la storia.
Ci
tengo a precisare che, inoltre, le parti in cui è Sasuke a
narrare, è un regalo che ho voluto farvi perchè
tenevate che risaltassi i pensieri di Sasuke e con piacere vi ho
accontentati ^^.
Bene,
dopo questo lungo sproloquio, vorrei passare ai ringraziamenti: In
primis, ringrazio Alexis093 che mi ha supportato e consigliato in
ogni mio dubbio narrativo, grazie davvero! Grazie anche a
BlueOrchid31 che in questo finale mi ha aiutata ad apportare delle
piccole correzioni tecniche.
Grazie
anche a tutti voi che avete commentato dall'inizio fino alla fine.
Non sapete che incoraggiamento morale mi avete dato! E i
ringraziamenti non mancano, di certo, ai lettori silenziosi che, a
loro modo, mi hanno aiutata a giungere alla fine di questa
storia.
Grazie davvero tanto!
Alla
prossima! Un bacione a tutti!
Dalla
vostra, LaSignorinaRotterMaier.
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