Bill fece molta fatica ad addormentarsi, infatti fino alle 3 non
riuscì a chiudere occhio però dopo essersi
rigirato tra le coperte una cinquantina di volte, le braccia di morfeo
lo accolsero, infondo era inutile piangere sul latte versato, quello
che aveva fatto non poteva essere cancellato per cui non gli restava
altro che vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
La mattina arrivò velocemente, i due gemelli come ogni
giorno vennero svegliati dalla madre, si prepararono e si trovarono in
cucina per la colazione, Bill era stranamente silenzioso, Tom
però non ci fece troppo caso preso com'era all'idea di
rivedere le belle ragazze che lo attendevano a scuola, Simone invece lo
guardava con aria di rimprovero ma senza comunque interferire
tra i due.
Verso le 7 e 20 i gemelli erano già alla fermata
dell'autobus e immancabilmente si presentò dopo alcuni
minuti la solita signora che trascinava pesantemente le sue fidate
borsine della spesa, appena fu arrivata davanti ai fratelli
notò Tom già in piedi che aspettava solo di
essere chiamato, ma questa volta la vecchietta gli si parò
davanti con aria minacciosa, il rasta non capiva il motivo,
sfoderò il suo classico sorrisetto cercando di convincere la
donna a comportarsi come ogni mattina, ma questa in tutta risposta gli
pestò il piede utilizzando proprio la parte più
dolorosa della scarpa, il tacco e dopo avergli dato un ultimo
scappellotto dietro la testa se ne andò stizzita.
Tom restò allibito, gurdò il gemello in cerca di
spiegazioni ma questo scosse le spalle per fargli capire che non ne
sapeva niente, in verità il motivo lo sapeva benissimo ma
preferì tacere.
Il chitarrista lasciò perdere l'episodio appena accaduto
distratto dall'arrivo dell'autobus, appena salì un grosso
sorriso gli schiuse le labbra da qui a poco era sicuro che avrebbe
visto una di quelle graziose signorine in grado di tirarlo su di morale
alla perfezione.
Si sedette al suo solito posto e Bill lo seguì mettendoglisi
in parte, Tom nel frattempo si perse con lo sguardo fuori dal
finestrino finchè sentì un peso sulle sue gambe,
istintivamente cominciò ad accarezzargli la schiena per poi
mettere a fuoco la figura adagiata su di lui, la prima cosa che
notò furono dei capelli corti neri, c'era qualcosa che non
andava, la ragazza di sempre era bionda, in un secondo momento gli
sembrò di avere capito di chi si trattava
TOM: "Bill torna a sederti sul sedile, aspetto visite"
BILL: " ma io sono seduto sul sedile"
A quelle parole Tom sgranò gli occhi e tolse subito le mani
dalla schiena di quella persona, guardò meglio e si accorse
di avere in braccio un ragazzo ma che voleva questo qua? Bill non
riuscì a trattenere qualche risatina sommessa come del resto
le altre persone sul mezzo, intanto il gemello si era levato di dosso
il povero corteggiatore mandandolo via in malo modo.
Tom era allibito, continuava ad imprecare incredulo contro quella che
sembrava una giornata che non avrebbe potuto cominciare in modo
peggiore.
Meno di mezz'ora dopo il mezzo arrivò a destinazione.
Entrato nell'istituto il chitarrista cominciò a sentire un
vociare a cui non era abituato, ma le lancette dell'orologio della
scuola gli fecero notare che era già ora di entrare, infatti
anche le varie voci si stavano dilatando tenendo però il
loro sguardo insistente su Tom.
Entrato in classe il rasta vide il profe di arte seduto con le gambe
accavallate su un angolo della cattebra, con una mano a sorreggergli la
testa e stampata in volto un espressione sognante, appena
però gli passò davanti per raggiungere il suo
banco si sentì chiamare da quest'ultimo
PROFE ARTE: "Tommuccio caro ben arrivato!!"
A queste perole il rasta si girò basito, guardò
per un momento il professore con un'aria di puro ribrezzo per poi
proseguire insensibile verso il suo banco.
La lezione stava per cominciare ma fu interrotta sul nascere
dall'entrata in scena della profe di italiano, Tom odiava quella donna
era noiosissima e aveva paurosi schizzi d'ira degni di un pazzo
psicopatico, questa salutò il collega e poi si rivolse alla
classe
Profe Ita: "Salve ragazzi, volevo parlarvi di quello che è
successo ieri, dato che mi è stato riferito tutto dagli
altri insegnanti e io come coordinatrice di classe non posso passarci
sopra senza avere avuto una spiegazione valida"
Il chitarrista a queste parole si tranquillizzò, lui ieri
non c'era per cui per una volta neanche volendo avrebbero potuto dargli
la colpa
PROFE ITA: "Quindi Tom per favore seguimi dal preside"
Ok, adesso il rasta aveva un'espressione sconcertata, come potevano
dargli la colpa?
TOM: "ma profe che ho fatto?"
A queste parole l'insegnante abbandonò il suo tono tanto
dolce da cariare i denti e cominciò a camminare nervosa
avanti e indietro, sembrava un orso...hehe forse l'avevano chiamata
Bruna proprio per questo
PROFE ITA: No! Io non so più che fare con te! Ti abbiamo
visto tutti ieri! Come fai a dire "cosa ho fatto?" Dovresti vergognarti
ora in piedi e vieni con me!"
Tom dopo un sonoro sbuffo si alzò e si diresse con
l'insegnante dal preside, non riusciva davvero a capire questa volta
cosa aveva potuto combinare.
Il preside era un uomo sulla sessantitna, mediamente alto e con degli
occhiali con delle lenti scure sfumate di arancione, per di
più era seduto alla sua scrivania con le mani giunte e
l'arioa tetra, bhè se avesse avuto in braccio un gatto
avrebbe potuto fare concorrenza al padrino!
L'uomo cominciò a parlare elencando al rasta tutte le cose
per cui era stato incolpato, Tom ascoltava in silenzio, non riusciva a
copire come poteva essere possibile
PRESIDE: "non fare l'incredulo! Anche le registrazioni della
sorveglianza possono dimostrarlo, ho giusto qui la registrazione
dell'ora di fisica ti va di vederla com me? Così magari ti
si rinfrescano le idee e capisci meglio cosa hai fatto"
TOM: "o...ok..."
Nella sala calò il silenzio mentre il dirigente avviava la
registrazione, nel giro di pochi secondi il video cominciò a
fare scorrere le immagini, ma già dalle prime scene Tom
capì che quello era suo fratello, quando vide le ultime
scene sbiancò, come cavolo aveva potuto fargli questo Bill?
Ah già, per come era stato trattato la mattina prima.
Il video terminò e il silenzio tornò a dominare
la stanza per alcuni minuti
PRESIDE: "oltre a questo anche la dichiarazione della tua
omossessualità non è stata gradita, ma di questo
abbiamo già discusso prima, quindi adesso dimmi tu"
Si, infatti anche quello era stao un duro colpo, ora riusciva a
spiegarsi tutti gli strani avvenimenti della giornata sia di oggi che
di ieri, ma adesso i riflettori erano puntati su di lui il vero Tom e
doveva dire qualcosa.
Il ragazzo abbassò lo sguardo colpevole e
cominciò a parlare
TOM: "I...io ecco... si lo so, mi dispiace tantissimo è solo
che ieri ero un po agitato... non so che altro dire oltre che a
porgervi le mie scuse...scusatemi..."
Il preside guardò Tom leggermente sorpreso ma poi si schiuse
in un sorriso appena accennato
PRESIDE: "va bene ragazzo, avrai solo le note disciplonari che ti sono
date dagli insegnanti e un richiamo, non ti sospenderò
perchè ti sei pentito chiedendo subito scusa, ma non fare
più niente di simile o le conseguenze saranno pesanti"
TOM: Grazie signore, non succederà più, lo
prometto
Detto questo il rasta si alzò e se ne andò
diretto verso la classe del fratello.
Arrivato chiese all'insegnante se Bill poteva uscire un attimo e
così poco dopo si trovarono faccia a faccia, Tom lo prese
per il braccio e lo trascinò in bagno dove gli
tirò un forte schiaffo
BILL: "mi dispiace Tom, mi sono pentito subito ma ormai era troppo
tardi..".
Gli occhi di Bill si riempirono di lacrime che presero a percorrergli
il viso mentre lui continuava a scusarsi, il fratello però
strinse forte il pugno e colpì lo stomaco del moro, questo
si piegò in due per il dolore ma invece di cadere si
sentì sorreggere dalla esili ma forti braccia di Tom
TOM: "sei stato un vero vretino e se riproverai a fare qualcosa di
anche lontanamente simile non te la caverai con così poco,
però per questa volta ti perdono perchè anche io
mi sono comportato male...pace?"
BILL: "p...pace..."
TOM: "Ah! Però per i prossimi due mesi mi farai il letto e i
compiti!"
BILL: "COSA?"
TOM: "e si! Me lo devi! Io mi sono preso la colpa di tutta la tua
genialata!!"
BILL: "uffa...ok..."
TOM: "bene! Noi ci vediamo dopo, ora ho qualcosa da smentire, un ulyima
cosa, non ti spogliare più sotto mio nome, mi screditi con
quel cosino!!"
Detto questo Tom sparì dal bagno diretto nella sala dei
microfoni per cercare di mettere bene in chiaro che lui amava solo ed
unicamente le ragazze e che se qualche ragazzo gli si fosse avvicinato
avrebbe avuto seri problemi anche sua madre a riconoscerlo
***FINE***
Salve! Chiedo umilemente scusa ma l'ispirazione per questa fan non
riusciva proprio a venirmi ma l'ora di poesia di oggi era talmente
noiosa che pur di non doverla seguire ho obbligato il mio neurone ad
impegnarsia a scrivere!
Comunque la fanfiction è ufficialmente finita, spero di non
avervi delusi^^
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, messo tra i preferiti e
anche solo letto
EriLi
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