NOOO,
SONO Già ALL'ULTIMO CAPITOLO, CHE DEPRESSIONE!iL TEMPO è
VOLATO, DAVVERO!PREMETTO CHE QUESTA PARTE AVREBBE DOVUTO SPETTARE A
REMUS, MA CI HO PROVATO IN TUTTI I MODI, PROPRIO NON RIESCO A VEDERLA
DAL SUO PUNTO DI VISTA, MENTRE LA SCRIVEVO MI SI AFFACCIAVANO NEL
CERVELLINO I GESTI E I PENSIERI DI SIRIUS(ANCHE SE IO AMO MOONY
IHIHIH)RINGRAZIO TUTTI PER LE RECENSIONI UN BACIONE E BUONA PASQUA
ANCHE SE IN RITARDO...^^
AH,
PER CHI SI STA CHIEDENDO SE FINIRà BENE O MALE, PREMETTO
SUBITO CHE NON LO SO NEMMENO IO!^^CHIEDO VENIA
P.O.V
Sirius
Ho
tanto freddo, il gelo mi attanaglia le ossa, l'unico spiraglio di
calore che provo è dovuto ai sottili rivoli di sangue che
scendono dalle mie ferite. Questa piccola stanza dalle pareti nere è
opprimente, mi sento soffocare, ho paura. Ho tanta paura che Remus mi
colpisca di nuovo. Le sue mani solitamente gentili e delicate sono
diventate violente, mi hanno percosso ancora e ancora, facendomi
sanguinare fiotti di liquido amaro, straziandomi la faccia. Sento
fitte di dolore lancinanti su tutto il volto contuso e martoriato da
colpi troppo duri, i colpi di Remus.
Ho
le mani legate dietro la schiena, quindi non posso muovermi. Anche
questa sedia a cui mi ha ancorato saldamente è ghiacciata,
sento male dappertutto. L'aria sta diventando irrespirabile, piena di
lordura, rabbia repressa, disperazione...
Remus
è in piedi davanti a me, le sue mani chiuse a pugno sono
coperte di sangue. Il mio sangue.
Ha
uno sguardo da pazzo, uno sguardo assassino, degno della bestia che
alberga in lui. La sua pelle è tirata e ancora più
pallida del solito. Non so come riesco a vederlo chiaramente, perché
sento gli occhi gonfiarsi rapidamente, ci ha appena sferrato due
pugni sopra. Mi guarda senza staccarmi un secondo gli occhi freddi di
dosso, vuole uccidermi.
Scocco
un ultimo sguardo disperato verso James, che mi rivolge un sorriso
finto. Anche lui è accostato alla parete, il peso del corpo
poggiato su una gamba sola, le braccia conserte, e quel dannato
sorriso compiaciuto. Vuole vedermi morto, esattamente come Remus.
Forse anche lui mi ha colpito qualche volta, ma non ricordo bene.
Non
guardarmi così, tu sei il mio migliore amico.
E
Remus... amore mio... non uccidermi ti prego. Ti amo ancora, ti amo
disperatamente con tutte le mie forze, quindi non fare quello che
stai per fare. Non riesco a uscire da quest'incubo.
Nei
tuoi occhi non c'è dolore, solo una furia omicida. Levi una
mano, forse vuoi colpirmi di nuovo, invece la porti alla tasca della
divisa ed estrai la bacchetta.
Ho
un terribile presentimento che si rivela fondato.
Me
la punti addosso, lanciandomi un ultimo sguardo di disprezzo. James
sorride ancora di più, non si muove di un millimetro, gode nel
vedermi prossimo alla morte.
-Addio
Sirius- dice Remus, e con una smorfia che deforma il suo bel volto
pronuncia la sua maledizione.
-AVADA
KEDAVRA-
Un
lampo di luce verde, poi il nulla...
Il
mio urlo lancinante interrompe la quiete dalla notte, mi tiro su a
sedere sul letto. Sono fradicio di sudore, mi tocco la faccia e sento
il liquido caldo delle lacrime. Remus ... è stato solo un
incubo, un incubo terribile, senza scorciatoie ne uscite. Talmente
reale da non poterne venire fuori fino alla morte... Remus...
Sei
anche tu seduto, hai l'aria di essere sveglissimo, mi guardi
preoccupato.
-S...Sirius...
che succede?-
-Un
incubo- dico tra i singhiozzi. Il corpo vibra di terrore, sono scosso
dai mille tremiti violenti che si propagano nel mio essere.
-Dai,
stai tranquillo, è tutto passato...-ti alzi e vieni verso di
me. Le tue mani non sono sporche di sangue e il tuo sguardo è
quello di sempre. Allora l'incubo è davvero finito. Mi dai una
pacca impacciata sulla spalla, ti senti a disagio.
Ma
io non ho il tempo di pensare all'imbarazzo, voglio solo abbandonarmi
a te, al tuo abbraccio tenero, alle tue dolcissime parole di
conforto. Dimmi ancora che è tutto finito, Remus, dimmi che ci
sarai sempre, dimmi che mi perdonerai.
-Ti
prego, Remus, perdonami, ti prego, ti prego- le parole mi muoiono
sulle labbra, strozzate da un gemito disperato.
Mi
getto su di te, lasci che mi abbandoni sulla tua spalla nuda e che mi
sfoghi. Finalmente il mio dolore lascia spazio a lacrime vere, non
lacrime bastarde, lacrime che implorano pietà, lacrime rivolte
solo a te.
Le
accetti, le asciughi con i tuoi baci, per l'ennesima volta scegli di
addossarti il peso di tutto il mio dolore .
Stringi
fortissimo il mio corpo sconvolto, come non facevi da troppo tempo,
mi dai dei baci su tutto il viso, mi accarezzi disperatamente,
affondi le dita tra i miei capelli. Anche tu stai soffrendo, ma non
vuoi darlo a vedere.
Sei
un altruista, e l'altruista da sempre spazio al dolore degli altri,
che sia la persona che ama o un vagabondo per la strada.
Ti
amo da morire, mi dispiace così tanto, mi dispiace così
tanto da levarmi il respiro, l'aria nei polmoni.
Ti
stringo convulsamente, bagno il tuo petto con le mie lacrime
bollenti.
Amore
mio.
Quando
passeranno queste lacrime? Aiutami tu, Remus, salvami, sei l'unico
che può farlo.
-Dimmi
che mi perdonerai, amore mio, ti scongiuro, farò qualunque
cosa- riesco a dire quando i singhiozzi si sono un po' placati. Ti
guardo, hai lo sguardo pieno di tristezza.
Stai
in religioso silenzio per qualche secondo, ma a me sembra un
eternità. Voglio solo sentire le tue parole, voglio solo
sentirti dire che mi ami ancora, che mi perdonerai.
-Non
posso darti la garanzia che lo farò, Sirius, ma voglio
portarti in un posto- dici semplicemente.
Rapito
dai tuoi gesti e dalla tua voce, lascio che mi sollevi, che mi prendi
per mano e che mi conduci oltre la porta della nostra stanza.
Completamente succube di te, ti seguo attraverso il corridoio
deserto, scendiamo le scale silenziosi e rapidi.
-Non
possiamo farci vedere- mi dici, e stringi la mia mano ancora più
forte. Capisco che vuoi infondermi tutto il tuo amore, la tua
complicità. Ci sarai sempre per me, lo so.
Un
rumore improvviso dal sottoscala ci fa vibrare di paura, è
tardissimo, se fosse un insegnante? Non abbiamo il mantello
dell'invisibilità, e nemmeno Remus è così bravo
da smaterializzarsi.
Sono
impietrito, ma tu mi afferri un braccio e mi tiri giù, ora
siamo addossati al cornicione di pietra d'angolo... da qui non
possono vederci.
Ti
accosti ancora di più a me e il tuo profumo inebriante mi
invade l'essenza, avrei una gran voglia di baciarti, proprio qui,
schiacciati contro questa parete, stringerti forte, sentirti mio, tu
ed io.
Invece
non posso proprio farlo...
Abbasso
lo sguardo e provo una grande tristezza... per un attimo avevo
pensato... avevo sperato che tutto potesse tornare come prima...
Niente
sarà più come prima, e solo per colpa mia.
Povero
piccolo bastardo che non sono altro... ho voluto giocare con il corpo
degli altri, e pretendo anche felicità, compassione. L'unica
compassione che posso sperare di ricevere, proviene da me stesso.
-Anche
tu stai pensando... a quello... vero?-dici all'improvviso, posando i
tuoi intensi occhi dalle pagliuzze dorate sopra i miei. Hai un'
espressione così dolce e confusa...
-Sì...-confesso
staccandomi da quello sguardo troppo doloroso e bello per essere
sopportato.
Rimani
in religioso silenzio, sembra che tu voglia dire qualcosa ma devi
prima soppesare bene le parole.
Apri
la bocca come per iniziare, poi però ci rinunci, ti richiudi
ancora nel tuo mutismo e io mi sento di nuovo smarrito.
Non
ho nemmeno il tempo di versare una lacrima che ti sollevi piano, e mi
fai un rapido cenno verso l'ingresso della Sala Grande. Via libera.
Non
capisco dove hai intenzione di portarmi a quest'ora, ma non mi pare
il caso di discutere.
Certo,
avrei preferito rimanere a letto come pochi minuti prima, cullato
dalle tue braccia e libero di dare sfogo a tutte le mie frustrazioni,
ma ora voglio solo compiacerti, fare quello che mi dici di fare.
Eppure... non è proprio da te decidere di infrangere le regole
della scuola senza un motivo apparente... Chissà che vuoi
fare...
Come
se mi avessi letto nel pensiero accosti un po' di più le tue
labbra al mio orecchio:
-Voglio
portarti fuori, sul lago-
-E
perché mai?-
-Dobbiamo
parlare-
-Ah...-
Non
so cosa dirti, ma mi togli dall'impaccio voltandoti verso il portone
e trascinandomi come un fantoccio delle vetrine babbane. Sembra che
tu abbia una grande fretta di uscire fuori. Io al contrario non ne ho
assolutamente voglia, deve fare un freddo cane sul lago.
Guardandoti
intorno furtivamente, senza lasciare la presa sul mio braccio mi
conduci al portone e con un rapido incantesimo lo apri
silenziosamente. Uno spiffero ghiacciato ci invade, sento il freddo
invernale attraversare la stoffa leggera del pigiama e infiltrarsi
nelle ossa... mamma mia che freddo... perché vuoi andare
fuori?Ti guardo e sei paralizzato, indossi solo una maglietta
leggerissima sopra ai pantaloni del pigiama. Tremi come una foglia,
stupido che non sei altro.
-Torniamo
dentro, Remus...-
-No-
-Ma
nelle tue condizioni, uscire a meno trenta gradi con solo una
maglietta è un suicidio!Ti prenderai un malanno!E poi possiamo
andare anche dentro a parlare!-
-Sirius...-
i tuoi occhi sono pieni di lacrime, non so se per il freddo o per
qualcos'altro, ma la tua voce e ferma.
-Almeno
per una volta cerca di essere uomo, Sirius-
Vorrei
spaccargli la faccia, ma so che comprometterei il suo perdono, quindi
mi limito a riconoscere che ha perfettamente ragione, e non rispondo.
Forse non siamo che all'inizio, magari vuole portarmi fuori, dove mi
aspettano James, o peggio, gli insegnanti, pronti a punirmi. Non è
proprio da lui, ma chissà...
Anche
io pensavo che non fosse da me violentare la persona che amo.
Remus
fa due o tre passi verso la zona aperta del cortile. E' talmente buio
e ventoso che riconosco solo la sua ombra, seppure si trovi a un paio
di metri da me.
-Allora,
Sirius, per favore, vorresti seguirmi?-mi domandi, sembra più
una supplica che un'affermazione.
-Va
bene-dico rassegnato, anche se sicuramente tempo tre giorni sarò
al San Mungo per l'influenza più potente della storia.
Mi
sorride e mi fa cenno di seguirlo verso il lago semighiacciato.
Cammino dietro di lui, ma è un impresa, il vento mi sferza la
faccia e congela le mie lacrime.
Incrocio
le braccia al petto per ripararmi un po' dalle intemperie, spesso mi
capita di pensare che le condizioni atmosferiche qui ad Hogwarts
dipendano dallo stato d'animo di Remus. Lo so che può sembrare
strano, ma io la penso così.
Deve
essere davvero arrabbiato in questo momento. Non mi tiene più
per mano, va dritto per la sua strada senza voltarsi a vedere se ci
sono ancora. Scommetto che ha la faccia corrucciata.
Il
freddo lo attraversa senza fargli male.
Finalmente
arriviamo al lago, devo riconoscere che è uno scenario
bellissimo. Qui il vento viene bloccato dalle fronde nodose degli
alberi intirizziti, quindi il vento invernale soffia meno forte.
Remus
si siede per terra, scostando le foglie morte con la mano. Mi rivolge
un tacito assenso e mi siedo accanto a lui, imitando i suoi gesti.
-Ti
ricordi l'anno scorso?-
-Quando?-
-Eravamo
seduti esattamente nello stesso punto, però c'era un caldo
asfissiante- sorridi debolmente, lo stesso sorriso stanco e tirato
che mi rivolgevi dopo le notti di luna piena. -Non certo come ora...
si crepa di freddo-
Nuvolette
di aria condensata escono dalle tue labbra mentre mi rivolgi parole
tranquille.
-Perché
mi hai portato qui, Remus?-
-Ricordi...-prosegui
ignorando le mie parole, lo sguardo fisso su un punto indefinito al
di la del lago.
-SI?-lo
incalzo.
-Avevi
passato una giornata non troppo piacevole, e non facevi che
lamentarti. Non ricordo esattamente cosa ti era successo, ma...-
-Ah,
si. Avevo litigato con i miei genitori, ero stato messo in punizione
ingiustamente e Peter mi aveva fatto litigare con James. Ero furioso-
Remus
annuiva sorridendo debolmente.
-Bravo.
Poi ti sedetti qui, accanto a me. Dicevi che ero l'unico che ti
capiva, che la tua vita era uno schifo, che ti andava tutto male, che
ce l'avevano tutti con te... Ti credevi l'essere più
sfortunato e infelice della terra. Piuttosto egoisticamente,
direi...-nel tuo tono avverto una sfumatura incrinata di tristezza
che non mi piace affatto.
-Beh,
ero molto arrabbiato, non è che fosse sempre così...-
-Oh,
ma è proprio qui che ti sbagli, Sirius. Tu eri sempre
infelice, e anche se non avevi motivi per esserlo, ti trivellavi il
cervello fino a trovarne uno. Ma lasciami finire. Il colmo fu che
quando litigasti con James, per causa di Peter, passasti ore ed ore a
lamentarti riguardo a Wormtail, dicendo che era entrato nella tua
vita solo e unicamente per portarti via il tuo migliore amico, per
rovinarti la vita eccetera eccetera. Non capivi che eri
incontentabile, che scaricavi la tua rabbia su di lui, per trovare
qualche imperfezione nella tua vita dannatamente perfetta.-
-Ma
come puoi definire perfetta la vita di un ragazzino che è
stato sempre disprezzato dai genitori?-
-E
tu come puoi lamentarti quando al tuo fianco c'é qualcuno che
i genitori nemmeno li ricorda, che ogni mese soffre le pene
dell'inferno e diventa una bestia assetata di sangue, che ogni estate
per racimolare il necessario per vivere deve girare da una bettola
all'altra e che vive una vita di discriminazione e miseria da
diciassette anni?-
-Ora
sei tu che ti stai lamentando-
-Egoista.
E anche stupido direi. Prendiamo James, allora. Tu sai che James non
si lamenta mai di nulla, in un modo o nell'altro cerca sempre di
essere felice:anche lui i genitori li ha persi, sai bene che ovunque
si giri viene chiamato “sporco mezzosangue” e che proprio
per questo motivo forse non potrà avere la donna che ama più
della sua stessa vita. Lui, come me, non otterrà mai quello
che vuole, perché non ci lasceranno mai in pace. E Peter...
sciocco, ingenuo e solo, fino a che non ha incontrato noi. Credi che
lui sia più fortunato di te? No, Sirius. Tu probabilmente eri
il più fortunato di tutti, avevi tutto e l'hai mandato al
diavolo. Avevi tutto e non ti bastava mai, spesso nemmeno te ne
accorgevi. E continui a farlo.-
-Tu
non ti rendi conto delle stronzate che stai dicendo, Remus!-mi alzo e
scaravento un sasso sulla lastra ghiacciata, increspandola.
Mi
guardi, impassibile. Continui a giocherellare inconsciamente con le
foglie sotto le tue dita sottili.
Sono
furioso con te, ho paura di perdere di nuovo il controllo. Sotto
sotto so che stai dicendo la verità, ma le tue parole sono
troppo dolorose da assimilare.
-Ti
stai riferendo a un episodio sporadico, non ha senso il tuo
ragionamento! Io ero felicissimo, possibile che tu non te ne sia
accorto?!Da quando noi ci siamo messi insieme... io ero felicissimo!
Mi
guardi in modo strano, sembra che tu stia cercando di tuffarti nei
miei occhi per vedere quanto sono sinceri, ma sono pieni di lacrime
amare.
Restiamo
in silenzio per qualche secondo, poi tiri un sospiro e ti alzi a
fatica. Tira un vento così forte che ho paura tu possa essere
spazzato via da un momento all'altro. Invece rimani lì, le
braccia conserte, lo sguardo focalizzato sui miei occhi.
Non
puoi capire quanto io ti ami ancora, Remus, è per questo che
vorrei stringerti, baciarti con tutte le mie energie, tornare con te.
Decido di farlo, di prendere in mano le redini della mia vita. Voglio
provare a baciarti, a smettere di soffrire così tanto. Voglio
dimenticare tutto.
Ti
sfioro una mano, e tu non ti muovi. Devo prenderlo come un assenso, o
sei troppo paralizzato dalla paura per reagire?
Sperando
vivamente che sia la seconda ipotesi, continuo a far scorrere le mie
dita lungo tutto il tuo braccio nudo, fino a raggiungere la base del
collo. Lo accarezzo dolcemente, sento il tuo respiro farsi ansioso,
sei rigido e teso come una corda di violino, ma non distogli lo
sguardo. Voglio sentirti mio... arrivo a toccarti la nuca, e
giocherello nervosamente con le tue ciocche di capelli color sabbia.
Hai
i brividi, ma non ti muovi. Mi accosto di più al tuo corpo,
senza smetterla di accarezzarti i capelli e il viso, col dito traccio
tutte le linee delicate degli occhi, del naso, delle labbra, come un
pittore che delinea i contorni dei suoi personaggi. Vorrei che
rispondessi alle mie carezze, ma ora come ora non posso chiederti di
più. E poi sto così bene... dopo tanto tempo sto
provando ancora un barlume di felicità...
In
un secondo le mie labbra sono sulle tue, in un bacio dolcissimo,
assai diverso dai baci prepotenti che ti ho dato qualche ora fa. Le
tue labbra sono profumate, non me ne accorgevo mentre le violavo, ma
ora le posso assaporare in tutta la loro essenza. Smetto di
giocherellare con le ciocche dei tuoi capelli e faccio scivolare le
dita sul tuo collo, sulle tue spalle e sul tuo petto celato dalla
maglietta sottile. Con gioia noto che inizi a rispondere alle mie
coccole, ti lasci un po' andare, la tua lingua inizia a combattere
con la mia un duello erotico e dolcissimo. Poi ti stringo con forza,
affondo le mani all'interno della tua maglietta, accarezzo con foga
la pelle liscia e candida, voglio prendermi ogni centimetro di te,
ogni singolo centimetro. Voglio sentirti tutto mio. Gemi debolmente
nel mio orecchio facendomi rabbrividire, poi lo lambisci con la
lingua. Ma allora lo fai apposta, vuoi proprio farmi perdere ogni
controllo?!
Ti
sdraio a terra delicatamente, in un secondo sono sopra di te, ti
sovrasto. Sono eccitato.
Mi
stacchi una foglia secca dai capelli, il solito perfettino. Ti
sorrido, e anche tu mi sorridi. E' tornato tutto come prima...
Ci
baciamo ancora e ancora, ogni volta con più passione, le
nostre mani si cercano, si incontrano, si stringono e poi si
separano ancora, il loro unico scopo è unicamente dare piacere
al corpo dell'altro.
Vagano,
solleticano, premono e sfiorano, conducendoci in un vortice di non
ritorno... o almeno così penso. Non appena ti sfilo i
pantaloni ti blocchi, rimani impietrito, non so bene cosa devo
fare... se nei tuoi occhi ci sia paura, passione, amore o disprezzo
non lo so, so solo che devo fare qualcosa per interrompere questo
momento. So già quale sarà la strada che sceglierò:
la più facile. Ho sempre fatto così, è nella mia
natura. Quindi mi limito a sorriderti e a dirti di stare tranquillo,
questa non è una violenza. E' qualcosa che ci farà
tornare assieme, quindi è qualcosa di buono.
Non
vedo il perché di tutte queste remore. Le mie dita scivolano
su di te, in un attimo raggiungono l'apertura... tu ti scansi
bruscamente, mi guardi negli occhi supplichevole.
-No...
Sirius... i... io... mi dispiace...-mormori, la voce spezzata
dall'emozione.
-Ma
va tutto bene... io ti amo...-
Rimani
in silenzio, deglutisci piano e continua a guardarmi con lo stesso
faccino da cane bastonato. Perché anche ora continui a farmi
sentire come uno stupratore?
Devi
stare tranquillo, non c'é nulla di sporco in quello che stiamo
facendo ora... nulla... è tutto così puro, così
bello... siamo soli, ci amiamo... non è una violenza.
Cerco
di introdurre le dita ancora una volta, e ancora una volta ti scansi,
terrorizzato.
Sono
interdetto. Ecco. Ora mi sento proprio uno stupratore. Non mi
aspettavo che tu non lo volessi.
-Non
riesci proprio a smettere?-
Le
tue parole mi piovono addosso come una scarica di pallottole. La
verità è troppo cruda per essere accettata da un
pervertito come me.
-No.
Non ce la faccio. Ti voglio troppo, e mentirei se ti dicessi che
riuscirei a frenarmi.
Noto
con disperazione che stai piangendo anche tu, ma provo solo rabbia.
-Cazzo,
Remus. Non mi puoi proprio perdonare? Perché cazzo mi hai
portato qui!-
-Io...
scusami, è che non ce la faccio... ho troppa paura che tu...-
-Che
io lo faccia ancora?!Ma come puoi non capire che non ce la faccio a
non starti vicino un secondo senza sentirmi male, senza morire di
tristezza?!Non lo capisci che se ho agito così è solo
perché voglio tornare con te?!-
Improvvisamente
mi rendo conto del peso che le mie parole hanno su di te. Inizi a
piangere a dirotto, un pianto disperato che non ho mai visto addosso
a te. Sembri un cucciolo indifeso, se non fosse per quello che sto
provando in questo momento mi faresti tenerezza, con quelle guance
arrossate e gli occhioni pieni di lacrime.
-T...tu...
non è vero...-
-Non
è vero cosa, Remus? Per una volta, sarebbe ora che tu mi
dicessi quello che provi veramente! Avanti Remus, dimmelo, cosa cazzo
stai aspettando?!- sono fuori di me, mi sono proprio rotto.
-Non
voglio vedere MAI più questa faccina disperata, e non voglio
più sentire questi mozziconi di discorsi che non vengono mai
conclusi. Voglio che tu mi dica TUTTO. Voglio sincerità,
voglio sentirmi dire che sono una merda, che mi merito tutto questo,
che non valgo nulla! Voglio che ti arrabbi, che urli, che mi spacchi
la faccia!Fallo, cazzo, se poi ti senti meglio!- gli urlo addosso.
Sembra
scosso, trema violentemente.
-I...io...
ho paura di te...-
Una
scarica di rabbia mi invade, come cazzo puoi dire che hai paura di
me, se fino a due minuti fa mi baciavi dappertutto!?
-PAURA?!PAURA!!Vaffanculo
Remus, mi fai solo pena, non capisci un cazzo! Non capisci quanto ti
amo!?Non riesci proprio ad arrivarci?!- grido mentre prego in una
risposta che non sia un singhiozzo strozzato, perché se così
fosse non lo sopporterei.
A
un certo punto i tuoi occhi si asciugano, si posano sui miei. E
diventano freddi. Inespressivi.
E
poi mi sputi addosso le tue parole terribili, pronunciate con una
tranquillità esasperante.
-E'
perché mi ami, che mi hai violentato, Sirius?-
Non
ci vedo più dalla rabbia e gli sferro un pugno in pieno viso.
Barcolla, cerca di aggrapparsi all'aria gelida e poi arranca fino a
terra, sputando sangue.
Sono
esterrefatto dal mio gesto. Avevo giurato che mai e poi mai gli avrei
fatto ancora del male, cazzo. Ma sono diventato una bestia ormai. Chi
lo fa una volta può farlo di nuovo.
Mi
faccio veramente schifo, se mi trovassi su uno sperone roccioso mi
butterei di sotto. Potrei sempre immergermi nel lago ghiacciato e
morire assiderato...
Anche
se volessi non potrei, perché mi arriva il cazzotto di Remus
dritto nello stomaco. Fa male, non me l'aspettavo. Fa tanto male, che
cado anche io, ora è lui a sovrastare me. Dammene un altro.
Vengo
accontentato, Remus mi intrappola nella sua presa e inizia a colpirmi
ripetutamente su tutta la faccia, fino a che, svuotato di ogni
energia, non crolla al mio fianco, tenendosi la faccia tra le mani.
Sento
la pelle del viso tirarsi e gonfiarsi, mi fa male dappertutto.
Ma
per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo, sono DAVVERO felice.
Per la prima volta Remus si è rivelato a me, voglio imprimere
al sua immagine disperata nella mia mente e conservarla per sempre.
Lui
è imperfetto, proprio come me. E' uno dei momenti più
belli della mai vita, sento il peso che mi opprimeva il cuore
scivolare lontana, come la lordura che viene spazzata via dalla
pioggia. Mi sento così leggero...
Remus
invece sembra sconvolto, é piegato in due dal dolore e urla
disperato. Mi scappa quasi un sorriso. Dovrei starci io, piegato per
terra, mi ha conciato proprio male! Povero Remus, esagerato come al
solito...
Mi
avvicino a lui lentamente, stringe le mani insanguinate ma non mi
respinge. Lo circondo con le braccia e Remus si lascia andare
completamente.
E'
aggrappato a me, dipende da me. Piange per un tempo indefinito,
secondi, minuti, ore... non lo so... so solo che ha bisogno di me
come io ne ho di lui, e questo mi basta.
-Remus?-
-Si?-
-Devo
farti una domanda-
-Dimmi-
-Secondo
te mi rimarranno le cicatrici?-
Ridacchi
piano e lanci un sassolino sulla superficie ghiacciata del lago. Hai
ancora il naso ridotto un casino, ma così spettinato e
infreddolito sei proprio carino.
-Quanto
sei scemo-
-Lo
so. Ma tu non ti senti meglio ora?-
Sembri
soppesare le mie parole, ti gratti il mento come fai sempre prima di
iniziare un compito in classe particolarmente difficile. Poi mi
rivolgi un sorriso smagliante, lo assorbo fino in fondo.
-Sì,
mi sento molto meglio. E tu?-
-Eccome.
Però vorrei che mi dicessi “Sirius, mi hai violentato,
sei proprio uno stronzo pezzo di merda”
Fai
roteare gli occhi ma esegui -Sirius, mi hai violentato, sei proprio
uno stronzo pezzo di merda- dici pigramente.
-Ora
mi sento ancora meglio-dico raggiante.
Mi
guardi sorpreso e divertito. Probabilmente penserai che sono un pazzo
masochista ma avevo bisogno di sentirmelo dire, davvero.
-Senti,
vuoi che ti dica qualcos'altro?- dici sarcastico – No, perché
iniziava a essere davvero divertente!-
-Sì,
in effetti, gradirei parecchio un “Sirius, ti perdono, voglio
tornare con te, ti amo”. Ma perché ti venga spontaneo
prima devo porti la domanda. Quindi, Remus, vuoi perdonarmi e tornare
con me?-
Stavolta
sei serio... l'unico rumore che sento è il vento freddo che
cozza prepotente contro la superficie di cristallo. Non volevo
metterti a disagio... distogli lo sguardo dai miei occhi grigi come
la coltre di nebbia che rapisce le montagne lontane, e sospiri
profondamente.
-Non
posso farlo. Non ora-
Ecco
che perdo tutto, ancora una volta. Perdo le carezze, i sorrisi
dolcissimi, i baci di Remus. Perdo le sensazioni e i cinque sensi,
non sento più il freddo. Sprofondo nella sabbia, diventa tutto
nero. Non è un vortice a caso, è il tornado della mia
vita che mi trascina inesorabile, facendomi sbattere contro le sue
pareti falsamente fragili. Non provo nemmeno a uscirne, in un attimo
davanti ai miei occhi mi appare tutto quello che sarà della
mia esistenza. Vedo il dolore che dovrò sopportare, il dolore
di una vita intera. Spero solo di morire il prima possibile. Cerco di
scorgere Remus da qualche parte, ma lui non c'é. Non è
da nessuna parte. Una vita senza lui... da oggi fino alla fine dei
miei giorni...
-Mi
dispiace, Sirius...-
Riprendo
posto con i miei pensieri, annuisco rapidamente. Ora vorrei stare da
solo, la sua presenza mi infastidisce un po'.
-Vedi...
quello che c'é stato... è troppo grave... io... non
riesco ancora a togliermelo dalla testa...-dici tristemente. Mi alzo
rapido e silenzioso, scuotendo via le foglie secche dal pigiama. Ho
macchie di sangue dappertutto. Per un attimo, che cosa ridicola, mi
sembra che sia il cuore a sanguinare.
-forse...
quando... se riuscirò a dimenticare... noi...-
Rimango
in religioso silenzio, lascio che le tue parole assassine scivolino
su di me come una lama. -buonanotte, Sirius-
-Cos...
ah... buonanotte- dico mestamente. Rimani immobile, fisso davanti a
me. Mi guardi preoccupato, ma io non ho la forza né il
coraggio di sostenere il tuo sguardo. Forse prima di lasciarmi qui da
solo mi baci lievemente sulle labbra, ma non so se è successo
davvero o se è solo frutto della mia fantasia. Non so più
nulla. L'unica realtà che per me esiste in questo momento è
la solitudine. La fredda e triste solitudine.
Cado
di nuovo in quel vortice scuro, ancora una volta le immagini di
quella che era, è e sarà la mia vita mi si affacciano
davanti, brevi guizzi di luce in un vento nero e indaco. E poi...
ecco Remus... cioè... non il Remus di ora, ma il Remus tra
qualche anno. E' vestito di stracci, ma mantiene integra la sua
eleganza e il suo portamento. Mi sorride dolcemente, sembra
tristemente rassegnato alla crudeltà della vita che verrà
riservata anche a lui, in ugual modo. Mi tende una mano pallida e
liscia, i suoi occhi ambrati si illuminano, sono bellissimi,
incorniciati dalle prime sottili rughe dell'età. Il suo
sorriso vale molte cose. E' tenero, innamorato, fiducioso,
malinconico, triste. Forse non è un addio vero. Forse...
Non
tutte le storie d'amore hanno un lieto fine, ma sono sicuro che per
noi la fine è ancora lontana.
Quando
vedo Remus capisco tutto: scavo dentro me stesso, e riesco a trovarlo
anche lì. Il suo sorriso è sempre qui, con me, nel mio
presente e anche nel mio futuro. Non è la fine... è
l'inizio.
Lui
è dentro me.
Per
la prima volta, dopo tanti giorni, dai miei occhi scorrono lacrime di
contentezza.
Per
la prima volta dopo tanti giorni, le mie labbra si incurvano in un
sorriso sincero.
Per
l'ultima volta, potro' urlare al vento che non sono solo e
sfortunato. Potrò urlare il tuo nome.
Potrò
urlare che soffro per amore, che soffrirò sempre, ma che
continuo comunque ad amare.
Ho
preso in mano le redini della mai vita, Remus, e finalmente ti ho
davvero trovato.
THE
END
AVVISO
PER I LETTORI:
COME
AVRETE CAPITO LA STORIA è FINITA, QUINDI RINGRAZIO TUTTI, SIA
CHI HA RECENSITO E CHI NO!FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE DI QUESTO
FINALE, PERCHé I FINALI SONO IL MIO INCUBO. NE AVRò
STILATI ALMENO 23 O 24 DIVERSI...
RINGRAZIAMENTI
SPECIFICI:
Evanjelion___Ti
ringrazio moltissimo per gli auguri e per l'incoraggiamento... ora la
neve se ne è andata da un po'!!!Don't worry, in effetti nella
mia vita anche s ora sono maggiorenne non è cambiato un bel
cavolo... sob sob... spero che a parte queste inezie la mia fic ti
sia piaciuta! Dove le posso trovare le tue fic?
MIKI___Cavolo,
la tua recensione mi ha colpito moltissimo, sono davvero contenta di
aver scatenato in te tutte queste emozioni, mi sento orgogliosa (me
commossa sob sigh troppobbuona troppobbuona;_;)!!Grazie mille
veramente... purtroppo non concordo con te, per me l'unico vero,
grande colpevole di questa storia è Sirius, proprio perchè
odio le violenze sessuali ho scelto l'argomento...Spero che dopo
questo chappy non ce l'avrai troppo con Remmy(mon amour)...ihihi^^
Agartha___Ecco
una delle mie autrici preferite...beh, spero che il mio finale non
sia troppo indecoroso!^^In effetti è vero, ho incentrato
questa storia tra l'eterno dilemma bene e male, e la crescita
interiore di Sirius. Poveretto però...^^
FAIRYANGEL___Grazie
per gli augurozzi, mi hanno fatto piacere... l'imballaggio lo sto
ancora aspettando ma mi auguro che arrivi presto, senno le
conseguenze potrebbero essere troppo gravi da raccontare(oddio ma
questa non era di Silente???)La tua storia mi piace tanto quindi
spero di non essere stata da meno!
SERE___Grazie
per gli auguri anche se come avevi detto tu, non è cambiato
granchè...vabbe tanto lo sapevo...E spero che il mio finale
sia abbastanza non dico bello ma decente...odio i finali, trovare
qualcosa di originale è arduo a dir poco^^Grazie mille per
tutte le recensioni
LADYBLACK___Grazie
grazie grazie. Spero che questo chappy non abbia tradito le tue
aspettative, anche a me sarebbe piaciuto farlo durare di più...ma
ne ho già altre 2 da continuare e poi avevo già pensato
ai 6 capitoli, ognuno con un punto di vista e un P.O.V.diverso...Poi
come al solito mi sono smentita... ma almeno il numero dei chappy è
rimasto invariato!
Mina
88___Grazie per gli auguri!!!!
Donnasole___Ma
che porcate e porcate qui si tira alla sopravvivenza(come al
solito^^)Ti ringrazio comunque per tutto, Donnasole! Veramente per i
malandrini mi riferivo a... vabbè lasciamo stare spero proprio
che tu fossi ironica!!!^^Un bacione
TWINNY___Aho
ma allora ci sei sempre... ti ho mandato una e-mail luuunga con tutte
le mie peripezie amororose, non dirmi che non fremi dall'entusiasmo
di leggerla e rispondere!(me tassello)vabbuò, a perte questo,
spero che l'ultimo chappy ti sia piaciuto è stato davvero un
parto, ma almeno ho postato!
MIRA
'82___Certo, io in effetti vedo Remus molto più forte rispetto
a Sirius... anche se in qst chappy lo odio
EGLE___Grazie
mille!!!Comunque sia, mi fa piacere che ti piaccia il mio Remus, mi
piace il suo personaggio almeno quanto è difficile
ritrarlo.ehehe...
ROSA___Dai
non essere troppo crudele con Sirius...in fondo ha solo stuprato il
piccolo Remus^^Dai, come vedi gli ho dato una bella lezione. Ora che
ci penso, non so nemmeno se questo chap si rivolga a suo sfavore o
favore!^^Un bacione
GRAZIE
A TUTTI ANCHE A CHE HA LETTO SENZA COMMENTARE!
ALLA
PROX (lettori:noooooooooooooo!!!!Nascondiamociiiiii!!!!!)
Erine
|