Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Erine    29/03/2005    13 recensioni
A volte una grande delusione può portarci a fare cose stupide, a volte terribili.Durante il 7o anno ad Hogwarts, Sirius viene lasciato da Remus dopo tre anni di una bellissima storia d'amore. La disperazione lo porta ad osservare il suo ex ragazzo con occhi nuovi, non gli occhi di un innamorato, ma gli occhi desiderosi di impossessarsi solo e unicamente del corpo di Remus. Spetterà proprio a lui comprendere la gravità del suo gesto e recuperare le fila di una storia troppo importante per essere dimenticata
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOOO, SONO Già ALL'ULTIMO CAPITOLO, CHE DEPRESSIONE!iL TEMPO è VOLATO, DAVVERO!PREMETTO CHE QUESTA PARTE AVREBBE DOVUTO SPETTARE A REMUS, MA CI HO PROVATO IN TUTTI I MODI, PROPRIO NON RIESCO A VEDERLA DAL SUO PUNTO DI VISTA, MENTRE LA SCRIVEVO MI SI AFFACCIAVANO NEL CERVELLINO I GESTI E I PENSIERI DI SIRIUS(ANCHE SE IO AMO MOONY IHIHIH)RINGRAZIO TUTTI PER LE RECENSIONI UN BACIONE E BUONA PASQUA ANCHE SE IN RITARDO...^^


AH, PER CHI SI STA CHIEDENDO SE FINIRà BENE O MALE, PREMETTO SUBITO CHE NON LO SO NEMMENO IO!^^CHIEDO VENIA




P.O.V Sirius


Ho tanto freddo, il gelo mi attanaglia le ossa, l'unico spiraglio di calore che provo è dovuto ai sottili rivoli di sangue che scendono dalle mie ferite. Questa piccola stanza dalle pareti nere è opprimente, mi sento soffocare, ho paura. Ho tanta paura che Remus mi colpisca di nuovo. Le sue mani solitamente gentili e delicate sono diventate violente, mi hanno percosso ancora e ancora, facendomi sanguinare fiotti di liquido amaro, straziandomi la faccia. Sento fitte di dolore lancinanti su tutto il volto contuso e martoriato da colpi troppo duri, i colpi di Remus.

Ho le mani legate dietro la schiena, quindi non posso muovermi. Anche questa sedia a cui mi ha ancorato saldamente è ghiacciata, sento male dappertutto. L'aria sta diventando irrespirabile, piena di lordura, rabbia repressa, disperazione...

Remus è in piedi davanti a me, le sue mani chiuse a pugno sono coperte di sangue. Il mio sangue.

Ha uno sguardo da pazzo, uno sguardo assassino, degno della bestia che alberga in lui. La sua pelle è tirata e ancora più pallida del solito. Non so come riesco a vederlo chiaramente, perché sento gli occhi gonfiarsi rapidamente, ci ha appena sferrato due pugni sopra. Mi guarda senza staccarmi un secondo gli occhi freddi di dosso, vuole uccidermi.

Scocco un ultimo sguardo disperato verso James, che mi rivolge un sorriso finto. Anche lui è accostato alla parete, il peso del corpo poggiato su una gamba sola, le braccia conserte, e quel dannato sorriso compiaciuto. Vuole vedermi morto, esattamente come Remus. Forse anche lui mi ha colpito qualche volta, ma non ricordo bene.


Non guardarmi così, tu sei il mio migliore amico.

E Remus... amore mio... non uccidermi ti prego. Ti amo ancora, ti amo disperatamente con tutte le mie forze, quindi non fare quello che stai per fare. Non riesco a uscire da quest'incubo.

Nei tuoi occhi non c'è dolore, solo una furia omicida. Levi una mano, forse vuoi colpirmi di nuovo, invece la porti alla tasca della divisa ed estrai la bacchetta.

Ho un terribile presentimento che si rivela fondato.

Me la punti addosso, lanciandomi un ultimo sguardo di disprezzo. James sorride ancora di più, non si muove di un millimetro, gode nel vedermi prossimo alla morte.

-Addio Sirius- dice Remus, e con una smorfia che deforma il suo bel volto pronuncia la sua maledizione.

-AVADA KEDAVRA-

Un lampo di luce verde, poi il nulla...


Il mio urlo lancinante interrompe la quiete dalla notte, mi tiro su a sedere sul letto. Sono fradicio di sudore, mi tocco la faccia e sento il liquido caldo delle lacrime. Remus ... è stato solo un incubo, un incubo terribile, senza scorciatoie ne uscite. Talmente reale da non poterne venire fuori fino alla morte... Remus...

Sei anche tu seduto, hai l'aria di essere sveglissimo, mi guardi preoccupato.

-S...Sirius... che succede?-

-Un incubo- dico tra i singhiozzi. Il corpo vibra di terrore, sono scosso dai mille tremiti violenti che si propagano nel mio essere.

-Dai, stai tranquillo, è tutto passato...-ti alzi e vieni verso di me. Le tue mani non sono sporche di sangue e il tuo sguardo è quello di sempre. Allora l'incubo è davvero finito. Mi dai una pacca impacciata sulla spalla, ti senti a disagio.

Ma io non ho il tempo di pensare all'imbarazzo, voglio solo abbandonarmi a te, al tuo abbraccio tenero, alle tue dolcissime parole di conforto. Dimmi ancora che è tutto finito, Remus, dimmi che ci sarai sempre, dimmi che mi perdonerai.

-Ti prego, Remus, perdonami, ti prego, ti prego- le parole mi muoiono sulle labbra, strozzate da un gemito disperato.

Mi getto su di te, lasci che mi abbandoni sulla tua spalla nuda e che mi sfoghi. Finalmente il mio dolore lascia spazio a lacrime vere, non lacrime bastarde, lacrime che implorano pietà, lacrime rivolte solo a te.

Le accetti, le asciughi con i tuoi baci, per l'ennesima volta scegli di addossarti il peso di tutto il mio dolore .

Stringi fortissimo il mio corpo sconvolto, come non facevi da troppo tempo, mi dai dei baci su tutto il viso, mi accarezzi disperatamente, affondi le dita tra i miei capelli. Anche tu stai soffrendo, ma non vuoi darlo a vedere.

Sei un altruista, e l'altruista da sempre spazio al dolore degli altri, che sia la persona che ama o un vagabondo per la strada.

Ti amo da morire, mi dispiace così tanto, mi dispiace così tanto da levarmi il respiro, l'aria nei polmoni.

Ti stringo convulsamente, bagno il tuo petto con le mie lacrime bollenti.

Amore mio.

Quando passeranno queste lacrime? Aiutami tu, Remus, salvami, sei l'unico che può farlo.

-Dimmi che mi perdonerai, amore mio, ti scongiuro, farò qualunque cosa- riesco a dire quando i singhiozzi si sono un po' placati. Ti guardo, hai lo sguardo pieno di tristezza.

Stai in religioso silenzio per qualche secondo, ma a me sembra un eternità. Voglio solo sentire le tue parole, voglio solo sentirti dire che mi ami ancora, che mi perdonerai.

-Non posso darti la garanzia che lo farò, Sirius, ma voglio portarti in un posto- dici semplicemente.

Rapito dai tuoi gesti e dalla tua voce, lascio che mi sollevi, che mi prendi per mano e che mi conduci oltre la porta della nostra stanza. Completamente succube di te, ti seguo attraverso il corridoio deserto, scendiamo le scale silenziosi e rapidi.

-Non possiamo farci vedere- mi dici, e stringi la mia mano ancora più forte. Capisco che vuoi infondermi tutto il tuo amore, la tua complicità. Ci sarai sempre per me, lo so.

Un rumore improvviso dal sottoscala ci fa vibrare di paura, è tardissimo, se fosse un insegnante? Non abbiamo il mantello dell'invisibilità, e nemmeno Remus è così bravo da smaterializzarsi.

Sono impietrito, ma tu mi afferri un braccio e mi tiri giù, ora siamo addossati al cornicione di pietra d'angolo... da qui non possono vederci.

Ti accosti ancora di più a me e il tuo profumo inebriante mi invade l'essenza, avrei una gran voglia di baciarti, proprio qui, schiacciati contro questa parete, stringerti forte, sentirti mio, tu ed io.

Invece non posso proprio farlo...

Abbasso lo sguardo e provo una grande tristezza... per un attimo avevo pensato... avevo sperato che tutto potesse tornare come prima...

Niente sarà più come prima, e solo per colpa mia.

Povero piccolo bastardo che non sono altro... ho voluto giocare con il corpo degli altri, e pretendo anche felicità, compassione. L'unica compassione che posso sperare di ricevere, proviene da me stesso.

-Anche tu stai pensando... a quello... vero?-dici all'improvviso, posando i tuoi intensi occhi dalle pagliuzze dorate sopra i miei. Hai un' espressione così dolce e confusa...

-Sì...-confesso staccandomi da quello sguardo troppo doloroso e bello per essere sopportato.

Rimani in religioso silenzio, sembra che tu voglia dire qualcosa ma devi prima soppesare bene le parole.

Apri la bocca come per iniziare, poi però ci rinunci, ti richiudi ancora nel tuo mutismo e io mi sento di nuovo smarrito.

Non ho nemmeno il tempo di versare una lacrima che ti sollevi piano, e mi fai un rapido cenno verso l'ingresso della Sala Grande. Via libera.

Non capisco dove hai intenzione di portarmi a quest'ora, ma non mi pare il caso di discutere.

Certo, avrei preferito rimanere a letto come pochi minuti prima, cullato dalle tue braccia e libero di dare sfogo a tutte le mie frustrazioni, ma ora voglio solo compiacerti, fare quello che mi dici di fare. Eppure... non è proprio da te decidere di infrangere le regole della scuola senza un motivo apparente... Chissà che vuoi fare...

Come se mi avessi letto nel pensiero accosti un po' di più le tue labbra al mio orecchio:

-Voglio portarti fuori, sul lago-

-E perché mai?-

-Dobbiamo parlare-

-Ah...-

Non so cosa dirti, ma mi togli dall'impaccio voltandoti verso il portone e trascinandomi come un fantoccio delle vetrine babbane. Sembra che tu abbia una grande fretta di uscire fuori. Io al contrario non ne ho assolutamente voglia, deve fare un freddo cane sul lago.

Guardandoti intorno furtivamente, senza lasciare la presa sul mio braccio mi conduci al portone e con un rapido incantesimo lo apri silenziosamente. Uno spiffero ghiacciato ci invade, sento il freddo invernale attraversare la stoffa leggera del pigiama e infiltrarsi nelle ossa... mamma mia che freddo... perché vuoi andare fuori?Ti guardo e sei paralizzato, indossi solo una maglietta leggerissima sopra ai pantaloni del pigiama. Tremi come una foglia, stupido che non sei altro.

-Torniamo dentro, Remus...-

-No-

-Ma nelle tue condizioni, uscire a meno trenta gradi con solo una maglietta è un suicidio!Ti prenderai un malanno!E poi possiamo andare anche dentro a parlare!-

-Sirius...- i tuoi occhi sono pieni di lacrime, non so se per il freddo o per qualcos'altro, ma la tua voce e ferma.

-Almeno per una volta cerca di essere uomo, Sirius-

Vorrei spaccargli la faccia, ma so che comprometterei il suo perdono, quindi mi limito a riconoscere che ha perfettamente ragione, e non rispondo. Forse non siamo che all'inizio, magari vuole portarmi fuori, dove mi aspettano James, o peggio, gli insegnanti, pronti a punirmi. Non è proprio da lui, ma chissà...

Anche io pensavo che non fosse da me violentare la persona che amo.

Remus fa due o tre passi verso la zona aperta del cortile. E' talmente buio e ventoso che riconosco solo la sua ombra, seppure si trovi a un paio di metri da me.

-Allora, Sirius, per favore, vorresti seguirmi?-mi domandi, sembra più una supplica che un'affermazione.

-Va bene-dico rassegnato, anche se sicuramente tempo tre giorni sarò al San Mungo per l'influenza più potente della storia.

Mi sorride e mi fa cenno di seguirlo verso il lago semighiacciato. Cammino dietro di lui, ma è un impresa, il vento mi sferza la faccia e congela le mie lacrime.

Incrocio le braccia al petto per ripararmi un po' dalle intemperie, spesso mi capita di pensare che le condizioni atmosferiche qui ad Hogwarts dipendano dallo stato d'animo di Remus. Lo so che può sembrare strano, ma io la penso così.

Deve essere davvero arrabbiato in questo momento. Non mi tiene più per mano, va dritto per la sua strada senza voltarsi a vedere se ci sono ancora. Scommetto che ha la faccia corrucciata.

Il freddo lo attraversa senza fargli male.

Finalmente arriviamo al lago, devo riconoscere che è uno scenario bellissimo. Qui il vento viene bloccato dalle fronde nodose degli alberi intirizziti, quindi il vento invernale soffia meno forte.

Remus si siede per terra, scostando le foglie morte con la mano. Mi rivolge un tacito assenso e mi siedo accanto a lui, imitando i suoi gesti.

-Ti ricordi l'anno scorso?-

-Quando?-

-Eravamo seduti esattamente nello stesso punto, però c'era un caldo asfissiante- sorridi debolmente, lo stesso sorriso stanco e tirato che mi rivolgevi dopo le notti di luna piena. -Non certo come ora... si crepa di freddo-

Nuvolette di aria condensata escono dalle tue labbra mentre mi rivolgi parole tranquille.

-Perché mi hai portato qui, Remus?-

-Ricordi...-prosegui ignorando le mie parole, lo sguardo fisso su un punto indefinito al di la del lago.

-SI?-lo incalzo.

-Avevi passato una giornata non troppo piacevole, e non facevi che lamentarti. Non ricordo esattamente cosa ti era successo, ma...-

-Ah, si. Avevo litigato con i miei genitori, ero stato messo in punizione ingiustamente e Peter mi aveva fatto litigare con James. Ero furioso-

Remus annuiva sorridendo debolmente.

-Bravo. Poi ti sedetti qui, accanto a me. Dicevi che ero l'unico che ti capiva, che la tua vita era uno schifo, che ti andava tutto male, che ce l'avevano tutti con te... Ti credevi l'essere più sfortunato e infelice della terra. Piuttosto egoisticamente, direi...-nel tuo tono avverto una sfumatura incrinata di tristezza che non mi piace affatto.

-Beh, ero molto arrabbiato, non è che fosse sempre così...-

-Oh, ma è proprio qui che ti sbagli, Sirius. Tu eri sempre infelice, e anche se non avevi motivi per esserlo, ti trivellavi il cervello fino a trovarne uno. Ma lasciami finire. Il colmo fu che quando litigasti con James, per causa di Peter, passasti ore ed ore a lamentarti riguardo a Wormtail, dicendo che era entrato nella tua vita solo e unicamente per portarti via il tuo migliore amico, per rovinarti la vita eccetera eccetera. Non capivi che eri incontentabile, che scaricavi la tua rabbia su di lui, per trovare qualche imperfezione nella tua vita dannatamente perfetta.-

-Ma come puoi definire perfetta la vita di un ragazzino che è stato sempre disprezzato dai genitori?-

-E tu come puoi lamentarti quando al tuo fianco c'é qualcuno che i genitori nemmeno li ricorda, che ogni mese soffre le pene dell'inferno e diventa una bestia assetata di sangue, che ogni estate per racimolare il necessario per vivere deve girare da una bettola all'altra e che vive una vita di discriminazione e miseria da diciassette anni?-

-Ora sei tu che ti stai lamentando-

-Egoista. E anche stupido direi. Prendiamo James, allora. Tu sai che James non si lamenta mai di nulla, in un modo o nell'altro cerca sempre di essere felice:anche lui i genitori li ha persi, sai bene che ovunque si giri viene chiamato “sporco mezzosangue” e che proprio per questo motivo forse non potrà avere la donna che ama più della sua stessa vita. Lui, come me, non otterrà mai quello che vuole, perché non ci lasceranno mai in pace. E Peter... sciocco, ingenuo e solo, fino a che non ha incontrato noi. Credi che lui sia più fortunato di te? No, Sirius. Tu probabilmente eri il più fortunato di tutti, avevi tutto e l'hai mandato al diavolo. Avevi tutto e non ti bastava mai, spesso nemmeno te ne accorgevi. E continui a farlo.-

-Tu non ti rendi conto delle stronzate che stai dicendo, Remus!-mi alzo e scaravento un sasso sulla lastra ghiacciata, increspandola.

Mi guardi, impassibile. Continui a giocherellare inconsciamente con le foglie sotto le tue dita sottili.

Sono furioso con te, ho paura di perdere di nuovo il controllo. Sotto sotto so che stai dicendo la verità, ma le tue parole sono troppo dolorose da assimilare.

-Ti stai riferendo a un episodio sporadico, non ha senso il tuo ragionamento! Io ero felicissimo, possibile che tu non te ne sia accorto?!Da quando noi ci siamo messi insieme... io ero felicissimo!

Mi guardi in modo strano, sembra che tu stia cercando di tuffarti nei miei occhi per vedere quanto sono sinceri, ma sono pieni di lacrime amare.

Restiamo in silenzio per qualche secondo, poi tiri un sospiro e ti alzi a fatica. Tira un vento così forte che ho paura tu possa essere spazzato via da un momento all'altro. Invece rimani lì, le braccia conserte, lo sguardo focalizzato sui miei occhi.

Non puoi capire quanto io ti ami ancora, Remus, è per questo che vorrei stringerti, baciarti con tutte le mie energie, tornare con te. Decido di farlo, di prendere in mano le redini della mia vita. Voglio provare a baciarti, a smettere di soffrire così tanto. Voglio dimenticare tutto.

Ti sfioro una mano, e tu non ti muovi. Devo prenderlo come un assenso, o sei troppo paralizzato dalla paura per reagire?

Sperando vivamente che sia la seconda ipotesi, continuo a far scorrere le mie dita lungo tutto il tuo braccio nudo, fino a raggiungere la base del collo. Lo accarezzo dolcemente, sento il tuo respiro farsi ansioso, sei rigido e teso come una corda di violino, ma non distogli lo sguardo. Voglio sentirti mio... arrivo a toccarti la nuca, e giocherello nervosamente con le tue ciocche di capelli color sabbia.

Hai i brividi, ma non ti muovi. Mi accosto di più al tuo corpo, senza smetterla di accarezzarti i capelli e il viso, col dito traccio tutte le linee delicate degli occhi, del naso, delle labbra, come un pittore che delinea i contorni dei suoi personaggi. Vorrei che rispondessi alle mie carezze, ma ora come ora non posso chiederti di più. E poi sto così bene... dopo tanto tempo sto provando ancora un barlume di felicità...

In un secondo le mie labbra sono sulle tue, in un bacio dolcissimo, assai diverso dai baci prepotenti che ti ho dato qualche ora fa. Le tue labbra sono profumate, non me ne accorgevo mentre le violavo, ma ora le posso assaporare in tutta la loro essenza. Smetto di giocherellare con le ciocche dei tuoi capelli e faccio scivolare le dita sul tuo collo, sulle tue spalle e sul tuo petto celato dalla maglietta sottile. Con gioia noto che inizi a rispondere alle mie coccole, ti lasci un po' andare, la tua lingua inizia a combattere con la mia un duello erotico e dolcissimo. Poi ti stringo con forza, affondo le mani all'interno della tua maglietta, accarezzo con foga la pelle liscia e candida, voglio prendermi ogni centimetro di te, ogni singolo centimetro. Voglio sentirti tutto mio. Gemi debolmente nel mio orecchio facendomi rabbrividire, poi lo lambisci con la lingua. Ma allora lo fai apposta, vuoi proprio farmi perdere ogni controllo?!

Ti sdraio a terra delicatamente, in un secondo sono sopra di te, ti sovrasto. Sono eccitato.

Mi stacchi una foglia secca dai capelli, il solito perfettino. Ti sorrido, e anche tu mi sorridi. E' tornato tutto come prima...

Ci baciamo ancora e ancora, ogni volta con più passione, le nostre mani si cercano, si incontrano, si stringono e poi si separano ancora, il loro unico scopo è unicamente dare piacere al corpo dell'altro.

Vagano, solleticano, premono e sfiorano, conducendoci in un vortice di non ritorno... o almeno così penso. Non appena ti sfilo i pantaloni ti blocchi, rimani impietrito, non so bene cosa devo fare... se nei tuoi occhi ci sia paura, passione, amore o disprezzo non lo so, so solo che devo fare qualcosa per interrompere questo momento. So già quale sarà la strada che sceglierò: la più facile. Ho sempre fatto così, è nella mia natura. Quindi mi limito a sorriderti e a dirti di stare tranquillo, questa non è una violenza. E' qualcosa che ci farà tornare assieme, quindi è qualcosa di buono.

Non vedo il perché di tutte queste remore. Le mie dita scivolano su di te, in un attimo raggiungono l'apertura... tu ti scansi bruscamente, mi guardi negli occhi supplichevole.

-No... Sirius... i... io... mi dispiace...-mormori, la voce spezzata dall'emozione.

-Ma va tutto bene... io ti amo...-

Rimani in silenzio, deglutisci piano e continua a guardarmi con lo stesso faccino da cane bastonato. Perché anche ora continui a farmi sentire come uno stupratore?

Devi stare tranquillo, non c'é nulla di sporco in quello che stiamo facendo ora... nulla... è tutto così puro, così bello... siamo soli, ci amiamo... non è una violenza.

Cerco di introdurre le dita ancora una volta, e ancora una volta ti scansi, terrorizzato.

Sono interdetto. Ecco. Ora mi sento proprio uno stupratore. Non mi aspettavo che tu non lo volessi.

-Non riesci proprio a smettere?-

Le tue parole mi piovono addosso come una scarica di pallottole. La verità è troppo cruda per essere accettata da un pervertito come me.

-No. Non ce la faccio. Ti voglio troppo, e mentirei se ti dicessi che riuscirei a frenarmi.

Noto con disperazione che stai piangendo anche tu, ma provo solo rabbia.

-Cazzo, Remus. Non mi puoi proprio perdonare? Perché cazzo mi hai portato qui!-

-Io... scusami, è che non ce la faccio... ho troppa paura che tu...-

-Che io lo faccia ancora?!Ma come puoi non capire che non ce la faccio a non starti vicino un secondo senza sentirmi male, senza morire di tristezza?!Non lo capisci che se ho agito così è solo perché voglio tornare con te?!-

Improvvisamente mi rendo conto del peso che le mie parole hanno su di te. Inizi a piangere a dirotto, un pianto disperato che non ho mai visto addosso a te. Sembri un cucciolo indifeso, se non fosse per quello che sto provando in questo momento mi faresti tenerezza, con quelle guance arrossate e gli occhioni pieni di lacrime.

-T...tu... non è vero...-

-Non è vero cosa, Remus? Per una volta, sarebbe ora che tu mi dicessi quello che provi veramente! Avanti Remus, dimmelo, cosa cazzo stai aspettando?!- sono fuori di me, mi sono proprio rotto.

-Non voglio vedere MAI più questa faccina disperata, e non voglio più sentire questi mozziconi di discorsi che non vengono mai conclusi. Voglio che tu mi dica TUTTO. Voglio sincerità, voglio sentirmi dire che sono una merda, che mi merito tutto questo, che non valgo nulla! Voglio che ti arrabbi, che urli, che mi spacchi la faccia!Fallo, cazzo, se poi ti senti meglio!- gli urlo addosso.

Sembra scosso, trema violentemente.

-I...io... ho paura di te...-

Una scarica di rabbia mi invade, come cazzo puoi dire che hai paura di me, se fino a due minuti fa mi baciavi dappertutto!?

-PAURA?!PAURA!!Vaffanculo Remus, mi fai solo pena, non capisci un cazzo! Non capisci quanto ti amo!?Non riesci proprio ad arrivarci?!- grido mentre prego in una risposta che non sia un singhiozzo strozzato, perché se così fosse non lo sopporterei.

A un certo punto i tuoi occhi si asciugano, si posano sui miei. E diventano freddi. Inespressivi.

E poi mi sputi addosso le tue parole terribili, pronunciate con una tranquillità esasperante.

-E' perché mi ami, che mi hai violentato, Sirius?-



Non ci vedo più dalla rabbia e gli sferro un pugno in pieno viso. Barcolla, cerca di aggrapparsi all'aria gelida e poi arranca fino a terra, sputando sangue.

Sono esterrefatto dal mio gesto. Avevo giurato che mai e poi mai gli avrei fatto ancora del male, cazzo. Ma sono diventato una bestia ormai. Chi lo fa una volta può farlo di nuovo.

Mi faccio veramente schifo, se mi trovassi su uno sperone roccioso mi butterei di sotto. Potrei sempre immergermi nel lago ghiacciato e morire assiderato...

Anche se volessi non potrei, perché mi arriva il cazzotto di Remus dritto nello stomaco. Fa male, non me l'aspettavo. Fa tanto male, che cado anche io, ora è lui a sovrastare me. Dammene un altro.

Vengo accontentato, Remus mi intrappola nella sua presa e inizia a colpirmi ripetutamente su tutta la faccia, fino a che, svuotato di ogni energia, non crolla al mio fianco, tenendosi la faccia tra le mani.

Sento la pelle del viso tirarsi e gonfiarsi, mi fa male dappertutto.

Ma per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo, sono DAVVERO felice. Per la prima volta Remus si è rivelato a me, voglio imprimere al sua immagine disperata nella mia mente e conservarla per sempre.

Lui è imperfetto, proprio come me. E' uno dei momenti più belli della mai vita, sento il peso che mi opprimeva il cuore scivolare lontana, come la lordura che viene spazzata via dalla pioggia. Mi sento così leggero...

Remus invece sembra sconvolto, é piegato in due dal dolore e urla disperato. Mi scappa quasi un sorriso. Dovrei starci io, piegato per terra, mi ha conciato proprio male! Povero Remus, esagerato come al solito...

Mi avvicino a lui lentamente, stringe le mani insanguinate ma non mi respinge. Lo circondo con le braccia e Remus si lascia andare completamente.

E' aggrappato a me, dipende da me. Piange per un tempo indefinito, secondi, minuti, ore... non lo so... so solo che ha bisogno di me come io ne ho di lui, e questo mi basta.


-Remus?-

-Si?-

-Devo farti una domanda-

-Dimmi-

-Secondo te mi rimarranno le cicatrici?-

Ridacchi piano e lanci un sassolino sulla superficie ghiacciata del lago. Hai ancora il naso ridotto un casino, ma così spettinato e infreddolito sei proprio carino.

-Quanto sei scemo-

-Lo so. Ma tu non ti senti meglio ora?-

Sembri soppesare le mie parole, ti gratti il mento come fai sempre prima di iniziare un compito in classe particolarmente difficile. Poi mi rivolgi un sorriso smagliante, lo assorbo fino in fondo.

-Sì, mi sento molto meglio. E tu?-

-Eccome. Però vorrei che mi dicessi “Sirius, mi hai violentato, sei proprio uno stronzo pezzo di merda”

Fai roteare gli occhi ma esegui -Sirius, mi hai violentato, sei proprio uno stronzo pezzo di merda- dici pigramente.

-Ora mi sento ancora meglio-dico raggiante.

Mi guardi sorpreso e divertito. Probabilmente penserai che sono un pazzo masochista ma avevo bisogno di sentirmelo dire, davvero.

-Senti, vuoi che ti dica qualcos'altro?- dici sarcastico – No, perché iniziava a essere davvero divertente!-

-Sì, in effetti, gradirei parecchio un “Sirius, ti perdono, voglio tornare con te, ti amo”. Ma perché ti venga spontaneo prima devo porti la domanda. Quindi, Remus, vuoi perdonarmi e tornare con me?-


Stavolta sei serio... l'unico rumore che sento è il vento freddo che cozza prepotente contro la superficie di cristallo. Non volevo metterti a disagio... distogli lo sguardo dai miei occhi grigi come la coltre di nebbia che rapisce le montagne lontane, e sospiri profondamente.

-Non posso farlo. Non ora-

Ecco che perdo tutto, ancora una volta. Perdo le carezze, i sorrisi dolcissimi, i baci di Remus. Perdo le sensazioni e i cinque sensi, non sento più il freddo. Sprofondo nella sabbia, diventa tutto nero. Non è un vortice a caso, è il tornado della mia vita che mi trascina inesorabile, facendomi sbattere contro le sue pareti falsamente fragili. Non provo nemmeno a uscirne, in un attimo davanti ai miei occhi mi appare tutto quello che sarà della mia esistenza. Vedo il dolore che dovrò sopportare, il dolore di una vita intera. Spero solo di morire il prima possibile. Cerco di scorgere Remus da qualche parte, ma lui non c'é. Non è da nessuna parte. Una vita senza lui... da oggi fino alla fine dei miei giorni...

-Mi dispiace, Sirius...-

Riprendo posto con i miei pensieri, annuisco rapidamente. Ora vorrei stare da solo, la sua presenza mi infastidisce un po'.

-Vedi... quello che c'é stato... è troppo grave... io... non riesco ancora a togliermelo dalla testa...-dici tristemente. Mi alzo rapido e silenzioso, scuotendo via le foglie secche dal pigiama. Ho macchie di sangue dappertutto. Per un attimo, che cosa ridicola, mi sembra che sia il cuore a sanguinare.

-forse... quando... se riuscirò a dimenticare... noi...-

Rimango in religioso silenzio, lascio che le tue parole assassine scivolino su di me come una lama. -buonanotte, Sirius-

-Cos... ah... buonanotte- dico mestamente. Rimani immobile, fisso davanti a me. Mi guardi preoccupato, ma io non ho la forza né il coraggio di sostenere il tuo sguardo. Forse prima di lasciarmi qui da solo mi baci lievemente sulle labbra, ma non so se è successo davvero o se è solo frutto della mia fantasia. Non so più nulla. L'unica realtà che per me esiste in questo momento è la solitudine. La fredda e triste solitudine.


Cado di nuovo in quel vortice scuro, ancora una volta le immagini di quella che era, è e sarà la mia vita mi si affacciano davanti, brevi guizzi di luce in un vento nero e indaco. E poi... ecco Remus... cioè... non il Remus di ora, ma il Remus tra qualche anno. E' vestito di stracci, ma mantiene integra la sua eleganza e il suo portamento. Mi sorride dolcemente, sembra tristemente rassegnato alla crudeltà della vita che verrà riservata anche a lui, in ugual modo. Mi tende una mano pallida e liscia, i suoi occhi ambrati si illuminano, sono bellissimi, incorniciati dalle prime sottili rughe dell'età. Il suo sorriso vale molte cose. E' tenero, innamorato, fiducioso, malinconico, triste. Forse non è un addio vero. Forse...


Non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine, ma sono sicuro che per noi la fine è ancora lontana.

Quando vedo Remus capisco tutto: scavo dentro me stesso, e riesco a trovarlo anche lì. Il suo sorriso è sempre qui, con me, nel mio presente e anche nel mio futuro. Non è la fine... è l'inizio.

Lui è dentro me.


Per la prima volta, dopo tanti giorni, dai miei occhi scorrono lacrime di contentezza.

Per la prima volta dopo tanti giorni, le mie labbra si incurvano in un sorriso sincero.

Per l'ultima volta, potro' urlare al vento che non sono solo e sfortunato. Potrò urlare il tuo nome.

Potrò urlare che soffro per amore, che soffrirò sempre, ma che continuo comunque ad amare.

Ho preso in mano le redini della mai vita, Remus, e finalmente ti ho davvero trovato.


THE END




AVVISO PER I LETTORI:

COME AVRETE CAPITO LA STORIA è FINITA, QUINDI RINGRAZIO TUTTI, SIA CHI HA RECENSITO E CHI NO!FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE DI QUESTO FINALE, PERCHé I FINALI SONO IL MIO INCUBO. NE AVRò STILATI ALMENO 23 O 24 DIVERSI...

RINGRAZIAMENTI SPECIFICI:


Evanjelion___Ti ringrazio moltissimo per gli auguri e per l'incoraggiamento... ora la neve se ne è andata da un po'!!!Don't worry, in effetti nella mia vita anche s ora sono maggiorenne non è cambiato un bel cavolo... sob sob... spero che a parte queste inezie la mia fic ti sia piaciuta! Dove le posso trovare le tue fic?

MIKI___Cavolo, la tua recensione mi ha colpito moltissimo, sono davvero contenta di aver scatenato in te tutte queste emozioni, mi sento orgogliosa (me commossa sob sigh troppobbuona troppobbuona;_;)!!Grazie mille veramente... purtroppo non concordo con te, per me l'unico vero, grande colpevole di questa storia è Sirius, proprio perchè odio le violenze sessuali ho scelto l'argomento...Spero che dopo questo chappy non ce l'avrai troppo con Remmy(mon amour)...ihihi^^

Agartha___Ecco una delle mie autrici preferite...beh, spero che il mio finale non sia troppo indecoroso!^^In effetti è vero, ho incentrato questa storia tra l'eterno dilemma bene e male, e la crescita interiore di Sirius. Poveretto però...^^

FAIRYANGEL___Grazie per gli augurozzi, mi hanno fatto piacere... l'imballaggio lo sto ancora aspettando ma mi auguro che arrivi presto, senno le conseguenze potrebbero essere troppo gravi da raccontare(oddio ma questa non era di Silente???)La tua storia mi piace tanto quindi spero di non essere stata da meno!

SERE___Grazie per gli auguri anche se come avevi detto tu, non è cambiato granchè...vabbe tanto lo sapevo...E spero che il mio finale sia abbastanza non dico bello ma decente...odio i finali, trovare qualcosa di originale è arduo a dir poco^^Grazie mille per tutte le recensioni

LADYBLACK___Grazie grazie grazie. Spero che questo chappy non abbia tradito le tue aspettative, anche a me sarebbe piaciuto farlo durare di più...ma ne ho già altre 2 da continuare e poi avevo già pensato ai 6 capitoli, ognuno con un punto di vista e un P.O.V.diverso...Poi come al solito mi sono smentita... ma almeno il numero dei chappy è rimasto invariato!

Mina 88___Grazie per gli auguri!!!!

Donnasole___Ma che porcate e porcate qui si tira alla sopravvivenza(come al solito^^)Ti ringrazio comunque per tutto, Donnasole! Veramente per i malandrini mi riferivo a... vabbè lasciamo stare spero proprio che tu fossi ironica!!!^^Un bacione

TWINNY___Aho ma allora ci sei sempre... ti ho mandato una e-mail luuunga con tutte le mie peripezie amororose, non dirmi che non fremi dall'entusiasmo di leggerla e rispondere!(me tassello)vabbuò, a perte questo, spero che l'ultimo chappy ti sia piaciuto è stato davvero un parto, ma almeno ho postato!

MIRA '82___Certo, io in effetti vedo Remus molto più forte rispetto a Sirius... anche se in qst chappy lo odio

EGLE___Grazie mille!!!Comunque sia, mi fa piacere che ti piaccia il mio Remus, mi piace il suo personaggio almeno quanto è difficile ritrarlo.ehehe...

ROSA___Dai non essere troppo crudele con Sirius...in fondo ha solo stuprato il piccolo Remus^^Dai, come vedi gli ho dato una bella lezione. Ora che ci penso, non so nemmeno se questo chap si rivolga a suo sfavore o favore!^^Un bacione


GRAZIE A TUTTI ANCHE A CHE HA LETTO SENZA COMMENTARE!

ALLA PROX (lettori:noooooooooooooo!!!!Nascondiamociiiiii!!!!!)

Erine

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Erine