Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa
fiction
non è stata scritta a scopo di lucro.
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Capitolo IV
Seishinshugi – Lo
spirito vince le cose materiali
Gintoki – Hasegawa
Era un'assolata giornata estiva.
Il caldo era praticamente insopportabile, e due sventurati figuri se ne
stavano seduti scompostamente su di una panchina nel parco.
Avevano avuto la fortuna – anche se questo termine ben poco
valeva per la loro misera esistenza – di trovare una panchina
proprio sotto un grande albero, che con le sue fronde stava facendo
ombra ai due uomini.
“Questo caldo è ogni anno più
insopportabile!” si lamentò il primo, sventolando
un
vecchio foglio di giornale a guisa di ventaglio.
“È tutta colpa dei gas serra!” rispose
svogliato l'altro.
“Ma quali gas serra! È colpa di tutta la gente che
popola il pianeta! Siamo in troppi! Troppi!”
“Ottimo, allora perché non te ne vai da qui? Il
pianeta diventerebbe certo più abitabile!”
“Stai dando la colpa a me se fa così
caldo?!”
“In parte è colpa tua, ovvio!”
“Se la metti così, allora è anche colpa
tua! Anzi,
ci scommetto che la colpa è più tua che
mia!”
L'altro aprì la bocca per ribattere nuovamente, ma si rese
conto
che quel discorso senza capo né coda era completamente senza
senso. Per cui decise che non avrebbe più detto nulla a
riguardo. E poi, era meglio risparmiare le forze. Con quel caldo gli
sembrava di sciogliersi ad ogni minimo movimento.
“Ehi, non è che hai qualche spicciolo per comprare
un gelato?”
“Sarebbe meglio un bel ghiacciolo. Il gelato, una volta
finito, ti va venire ancora più sete!”
“Quel che è! Allora, ce li hai dei soldi da
prestarmi?”
Il ragazzo, con esasperata lentezza, prese il portafoglio da una tasca
dei pantaloni. Ma dovette rimetterlo via praticamente subito. Era
desolantemente vuoto!
Depresso, il ragazzo comunicò la sua situazione finanziaria
al compagno di sventure.
“Spiacente...sono al verde. Talmente al verde che rischio di
essere scambiato per una pianta!”
“Ah, se diventassi una pianta, stai pur certo che ti venderei
al
primo fioraio che incontro. Sai quanti soldi ci potrei fare con la
nuova specie di pianta-samurai?!”
“Con la fortuna che hai, non ci ricaveresti che un paio di
insulti e una denuncia per cazzate aggravate!”
L'uomo sospirò.
“Sì, credo che tu abbia ragione...”
I due rimasero in silenzio.
Era ora di pranzo, e in giro non c'era nessuno.
Sebbene fossero praticamente al centro di Edo, non c'era anima viva in
giro. Si sentivano solo l'assordante frinire delle cicale e il ritmico
sventolare del foglio di giornale.
“Perché non mi sono fermato quando ho
potuto?!”
prese a lamentarsi ad un certo punto l'uomo, riferito al fatto che
aveva perso tutti i soldi che aveva giocando.
“Perché non conosci i tuoi limiti!”
L'uomo tirò un fiacco pugno in faccia all'altro.
“Senti da che pulpito viene la predica. Sbaglio o anche tu
hai perso tutto, eh?!”
Il ragazzo non rispose, si limitò a sventolare con maggiore
insistenza.
“Che si fa adesso?”
“Dovrò cercarmi un altro lavoro! Non ho
più soldi!” mormorò mesto l'uomo.
“Ehi, che fine ha fatto l'altro impiego che avevi
trovato?”
“Quale, quello di pizza express?”
“Ah, avevi fatto anche quello? No, mi riferivo alla guida
turistica di Kabukicho!”
L'uomo scivolò senza forze lungo la panchina.
“Un ladruncolo ha tagliato la borsa di una cliente e hanno
incolpato me!”
Il ragazzo scoppiò a ridere.
“Sei davvero senza speranza!”
“Beh, tu non sei certo messo meglio! Perché non
provi tu a cercarti un lavoro?!”
“Ma io ce l'ho un lavoro!” ribatté con
ovvietà il ragazzo.
“Intendevo un lavoro vero!”
L'altro sorrise sornione.
“Non posso. Quella è la mia vita!”
“Sai che bella roba! Non hai mai i soldi per l'affitto della
vecchiaccia, fai da balia a due mocciosi terribili, non hai quasi mai
uno straccio di cliente...come diavolo fa ad andare avanti, me lo
dici?”i
“E tu, che non riesci mai a tenerti un lavoro per
più di due settimane?”
“Non è colpa mia se non mi vogliono tenere. Io non
cambio certo per gente come quella!”
L'uomo sospirò, e il ragazzo lo imitò.
Scese di nuovo il silenzio.
“Siamo due casi disperati!” gemette ad un certo
punto il più vecchio.
Il ragazzo ridacchiò mesto.
“Hai proprio ragione!”
Con fatica, si alzò dalla panchina.
Passò il suo improvvisato ventaglio all'uomo che ancora era
seduto, e si allontanò.
“Alla prossima, Hasegawa!”
“Alla prossima, Gintoki!”
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Angolo dell'Autrice:
E con questo si conclude la raccolta "Bushido".
Ho scelto Hasegawa perché, anche se non si vede troppo
spesso
nel manga, Sorachi lo considera uno dei suoi personaggi preferiti.
Infatti, pur non essendo di particolare utilità,
è un personaggio molto interessante.
Che secondo me incarna perfettamente il spirito del Seishinshugi.
Nonostante gliene capitino di tutti i colori, lui non si arrende mai, e
continua a comportarsi come ritiene giusto per la sua vita. Anche se
questo lo porta inesorabilmente alla sconfitta di ogni impresa in cui
si imbarca e ad un sacco di problemi di ogni genere.
E in questo non volersi piegare, somiglia molto a Gintoki.
Ok, la smetto con i miei sproloqui. ^^
Spero che questo capitolo, e la raccolta in generale, vi siano
piaciuti!
Grazie di cuore a chiunque abbia letto/commentato/seguito questa
raccolta!
Ringraziamenti per le recensioni:
- Gintokina:
Indovinato! *_* (lancia coriandoli per festeggiare!) Era proprio il
nostro amatissimo Madao! Ahahah! E come promesso, puoi richiedermi una
fiction sulla coppia/personaggio che preferisci! ^^
- Ladyshadow:
Grazie mille per i complimenti. E grazie per aver commentato! ^__^
- SesshomaruJunior:
Purtroppo Kagura è insaziabile! XD Grazie mille del
commento! Alla prossima!
- Podkayne:
Grazie mille! MI fa piacere che ti siano piaciuti! E grazie per aver
seguito! ^^
***
Angolo
pubblicità:
Se non l'aveste già vista, vi segnalo l'altro mia fiction su
Gintama: Nasce
prima l'uovo o la gallina?
Se avete tempo o voglia, andate a leggerla! ^^
***
Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!
Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti
leggeranno e basta.
Beat
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