Le Petite Roi- Je suis Morgan

di queenjane
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Primi di luglio 1791


Intreccio una ghirlanda di margherite polverose  per mia Madre..  fa caldo, davvero e sul serio ..
Per distrarmi, meglio i fiori che sognare le tigri e i lupi che ci sbranano ..
Come spesso mi succede.


Il mese scorso mi hanno vestito da bambina, doveva essere una recita e siamo usciti di nascosto da palazzo,
andando in una grande berlina, gialla e verde ..


Poi a Varennes, nelle Argonne, ci hanno rimandato indietro a Parigi
e la gente ci guardava e ci insultava..

Sono volati i sassi e mi sono stretto a mia madre, sapeva, sottile, di peonia e polvere e sudore, la testa alta, non diceva una parola e mi stringeva forte, turandomi le orecchie quando dicevano che ero un bastardo, il figlio del conte di Fersen e non del mio Papà ..
Nessuno mi ha spiegato il motivo del rientro ..

Dopo, quando siamo ritornati a Parigi, mia madre ha pianto, che i suoi capelli erano diventati tutti bianchi come la neve ..


Ho paura, anche se non lo dico .. Canto "Over the Hills and far away "e sogno di cavalcare via lontano con mio padre...

Qui la gente urla sempre fuori dalle finestre, canta canzoni scurrili e ha l’alito pesante..
Mia madre mi ripete tante volte che sono il suo chou d’amour. Che non devo avere paura.


Io non ho paura..


..ripenso a quando siamo giunti alle Tuileries, nel mese di ottobre 1789..
Freddo e polvere.

La speranza della nazione.. mi chiamano così.
In un pezzetto di terra coltivo i fiori per mia madre..
Violette e piccole rose.. Le piacciono gli iris e i tulipani ed i giacinti e io li disegno.. 
Anche qui sono disposti in piccoli vasi di cristallo  di Sevres o di Murano..
Disegno anche altro..
Come le roses-models che mia madre dipingeva a Choisy quelle addossate a una spalliera lunga lunga.



Dicono che mia MADRE è una meretrice e mio Padre un maiale con le corna..
Siamo tutti stanchi..
E mi ricordo di ricordare che io non ho paura.

 




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