Nightmares
Era abbastanza inconsueto, anche per un ospedale grande come il Cha
General Ospital, che un enorme gruppo di persone si accalcasse alla
porta di una stanza cercando a tutti i costi di entrare.
-Vi
ho già detto che non potete entrare tutti insieme, siete
sordi per caso?-
-Per
favore, lei non capisce, eravamo disperati!- strillò
Ryeowook aggrappato alle braccia di un dottore ormai sconsolato.
-Calmati...-disse
al dongseng Hyuk-jae cercando di trarlo indietro prima che stritolasse
le braccia del medico.
-La
prego dottore, siamo stati in pena per lui per giorni, ci faccia
entrare…- implorò Siwon giungendo le mani in
segno di preghiera.
-Kim
Jong-woon si è appena svegliato da un coma profondo, a
stento riesce a respirare da solo senza l’ausilio di un
macchinario, e non tollero che voi facciate questo baccano nel mio
reparto! - tuonò il medico ormai esaurito dalle richieste
assillanti dei membri del gruppo che ormai continuavano senza sosta da
parecchi minuti.
Il
tremendo rimprovero spense all’istante i ragazzi, che
rimasero in silenzio guardando il pavimento imbarazzati.
-Dottore
la prego, ci lasci entrare a gruppi di due o tre persone, non
disturberemo nessuno e non rivolgeremo nemmeno a parola a
Yesung…ma la prego, ci lasci entrare solo per salutarlo-
sussurrò flebilmente Heechul tentando un ultimo disperato
tentativo di convincere il medico.
L’uomo
parve riflettere un istante sul da farsi, per quanto fosse adirato
nemmeno a lui poteva sfuggire l’immenso affetto che in quel
momento stava cercando di sfondare la porta alle sue spalle e
riversarsi sul paziente.
-D’accordo,
entrerete a gruppi di due e non resterete per più di un
minuto a gruppo, sono stato abbastanza chiaro?- sospirò
infine spostandosi dalla porta.
A
quelle parole, i ragazzi parvero immediatamente rincuorati e decisero
velocemente come distribuirsi per entrare e sincerarsi delle condizioni
di salute del cantante.
-Tutto
bene?-
Le
parole scossero Hyuk-jae dalla concentrazione che in quel momento stava
riversando sul telefono. Aveva deciso che avrebbe dato la precedenza
agli altri membri del gruppo e avrebbe fatto visita a Yesung dopo gli
altri in quanto stava cercando di mettersi in contatto con Kyuhyun.
Senza
riuscirci.
Le
parole di Heechul lo tirarono fuori con la forza dai suoi pensieri, la
maggior parte dei quali incentrati su scenari apocalittici di disastri
automobilistici e suicidi.
-Si…ehm
ehm…tutto bene- tossì il ballerino ricomponendosi
dallo stato catatonico in cui era sprofondato.
Heechul
si sedette vicino al suo dongseng e rimasero in silenzzio per un
po’ guardando gli altri ragazzi che aspettavano il loro turno
per vedere Yesung.
-Non
riesco a contattare Kyuhyun, gli ho mandato diversi messaggi, ma ha la
segreteria telefonica- ammise infine Hyuk-Jae.
-
Non importa, lasciagli un messaggio sulla segreteria e prima o poi
risponedrà- rispose pacato Heechul.
Guardando
però lo sguardo perso del ballerino aggiunse scherzoso per
smorzare i toni
-Non
è successo nulla di grave, maledizione non può
capitare tutto a noi!-
Il
tono cui il suo hyong aveva pronunciato la battuta era così
divertente che Eunhyuk dovette trattenere le risate e cercare di
mantenere un contegno.
Cavoli
quanto lo amava.
L’istinto
lo portò a sfiorare la mano che Heechul aveva posata sul
ventre con un dito, e da parte sua il ragazzo si sentì
addolorato di non poter ricambiare davvero una dimostrazione di affetto
così intensa…o almeno così
credeva…
-Hyuk-jae-hyong!
Ho ricevuto il tuo messaggio e sono corso qui! Come sta Yesung-hyong?-
La
potente voce di Kyuhyun risuonò per tutto il corridoio,
provocando l’ira di un’infermiera che gli
mollò un ceffone dietro la nuca.
-Abbassa
la voce, qui c’è gente malata!- lo
rimproverò severamente la donna.
-Mi
scusi…- sussurrò il ragazzo contrito.
-Kyuhyun!
Finalmente! Hyuk-jae ti cerca da ore, ma che fine
avevi…Talia?-
Il
tono brusco con cui Heechul era partito per la tangente, pronto a
immergere il più piccolo nella cacca fino al collo, si
smorzò immediatamente quando vidi una ragazza con i capelli
biondi appena dietro di lui.
-Sei
splendida oggi- disse Kyuhyun ruffiano quando la bella ragazza bionda
che stava aspettando salì nella macchina sul sedile accanto
a lui.
-Non
provarci Kyuhyun-Oppa, ho i capelli sconvolti, le guance arrossate,
sono sudata e incavolata nera- sbottò Talia aggiustandosi la
cintura di sicurezza.
-Cavolo,
posso offrirti una camomilla al posto della cioccolata se pensi che sia
meglio- disse dispiaciuto il ragazzo.
-
No, adesso voglio affogare nel cioccolato- rispose di rimando la
ragazza irritata.
-Come
preferisci- disse il cantante temendo per la sua vita se avesse
pronunciato un'altra sillaba e mettendo in moto la macchina.
Rimasero
in silenzio per un po’, Seoul si muoveva attorno a loro,
eppure in quella macchina persino il tempo sembrava essersi fermato.
-La
mia amica, Cassandra, pensa che io sia una prostituta d’alto
bordo solo perché non rispondo alle insistenti telefonate di
Heechul-oppa e perché sto frequentando te- disse
improvvisamente stizzita Talia facendo sobbalzare Kyuhyun.
-Capisco…a
te dispiace frequentarmi Talia?- domandò il cantante di
rimando.
-No,
affatto. Sei la persona più sincera che conosco al momento-
rispose lei leggermente intristita.
“Cavolo,
sta andando tutto come avevo previsto” pensò il
cantante, provando in fondo al cuore una lieve nota di disgusto per
sé stesso che sapeva non lo avrebbe lasciato tranquillo nei
giorni seguenti.
-Mi
sono molto affezionato a te Talia- disse di getto Kyuhyun distogliendo
per un attimo lo sguardo dalla strada per posarlo sulla ragazza che
aveva di lato. Lei gli rivolse un meraviglioso sorriso, un sorriso
sincero, che non fece altro che provocare nel ragazzo un riversamento
della bile nell’esofago per quanto si sentiva stronzo. Erano
quasi giunti a destinazione e Kyuhyun decise di parcheggiare la
macchina in un grande parcheggio a due piani nelle vicinanze del
centro. Spense il motore, ma non si mosse dal posto del guidatore, e
nemmeno Talia si spostò di un centimetro dalla propria
posizione, improvvisamente tesa.
-Kyuhyun,
io…- cominciò lei nervosa.
-
Talia…- balbettò lui confuso.
Fu
più forte di lui. Istintivamente si slacciò la
cintura di sicurezza e si avvicinò piano a lei, come per
sondare il terreno delle sue reazioni. Dal canto suo, la bionda
sentì di essere attratta da questo ragazzo, ma al contempo
si sentiva uno schifo. Per quanto si sforzasse, l’immagine di
Heechul non voleva proprio lasciare la sua mente e quando le labbra di
Kyuhyun si trovarono a pochi centimetri dalle sue, restò
immobile, senza sapere cosa fare.
BIP-BIP-BIP
Il
suono del telefono del cantante interruppe il momento, lasciando in
Kyuhyun un senso di confusione e in Talia un parziale sollievo.
Nel
momento stesso in cui il cantante lesse i messaggi che erano arrivati
sul suo telefono, si rimise la cintura in fretta e riaccese il motore,
sgommando per uscire dal parcheggio.
-Kyuhyun!
Ma che cazzo...?- strillò la bionda in tono di domanda.
-Il
mio amico che ha avuto un incidente, si è ripreso dal coma!
Scusa ma dobbiamo correre in ospedale!- rispose il ragazzo lasciando
Talia in stato di shock.
Talia
si sarebbe aspettata di tutto, meno che vedere Heechul in ospedale.
-
Kyuhyun! Finalmente! Hyuk-jae ti cerca da ore, ma che fine
avevi…Talia?-
Il
suono della sua voce.
Dio
come le era mancato.
Lottando
a stento contro l’impulso di abbracciare Heechul, la bionda
si ricordò il motivo per cui erano in ospedale. Ma il vedere
Kyuhyun, Heechul, altri ragazzi che le pareva di aver già
visto tra le foto che aveva cercato su internet, le fece sorgere uno
strano sospetto.
-Kyuhyun-oppa…c’è
qualcosa che non mi hai detto?- domandò Talia al cantante e
ignorando Heechul che la squadrava basito.
-Ehm…Talia…l’amico
in coma di cui ti ho parlato…anche lui fa parte dei Super
Junior- balbettò Kyuhyun abbassando gli occhi per evitare di
incrociare il suo sguardo.
A
Talia sembrò di perdere 10 anni di vita.
Heechul
era scomparso nel momento in cui Kyuhyun le aveva detto di avere un
amico in coma.
Adesso
tornava tutto.
Alla
ragazza sembrò che tutta la rabbia del mondo si stesse
riversando nel suo cuore. Come un uragano.
-Non
mi hai detto niente…tu sapevi perché Hecchul-oppa
era scomparso…e non mi hai detto niente…-
cominciò a dire piano la ragazza tremando.
-Talia…io…-
disse Kyuhyun cercando di abbracciarla.
-Mi
hai mentito, sei un maledetto stronzo, come lui!- urlò la
ragazza infuriata puntando il dito verso Heechul.
Kyuhyun
non seppe cosa dire. Aveva ragione.
Era
uno stronzo.
E
lei non meritava tutto il male che le aveva fatto.
-Mi
ero fidata di te…- disse Talia ormai in lacrime.
-Talia…-cominciò
Heechul cercando di afferrarle una mano.
-No!-
strillò lei al colmo dell’esasperazione- stammi
lontano, statemi tutti lontano!-
Si
girò e cominciò a correre piangendo verso le
scale.
Il
silenzio di tomba che era sceso sul gruppo venne interrotto solo dai
passi di Heechul che inseguivano Talia.
E
da un inopportuno Siwon che, avendo sentito le parole di Talia dalla
stanza di Yesung, domandò infastidito – E io che
c’entro?-
Heechul
riuscì a bloccare la corsa di Talia nel bel mezzo delle
scale dell’ospedale.
-Fermati-
le disse risoluto prendendola per un braccio.
-Lasciami!-
strillò lei tentando di divincolarsi.
-Ti
ho detto di fermarti Talia!- tuonò lui schiacciandola con il
proprio corpo sulla parete del pianerottolo dove era riuscito a
bloccarla.
Talia
lottò con tutte le forze nel tentativo di scappare, ma il
ragazzo le aveva bloccato le mani sopra la testa e il suo peso le
impediva di muoversi.
-Guardami-
le chiese piano Heechul, a pochi centimetri dal suo viso.
La
ragazza però continuò a fissare il pavimento,
senza alzare la testa.
-Ti
ho detto di guardarmi!- disse di nuovo Heechul spazientito.
-Smettila
di darmi ordini!- urlò la bionda con tutta l’aria
che aveva nei polmoni – non sei nella posizione di dirmi
nulla Heechul, tanto meno darmi ordini!-
Il
cantante accusò il colpo. Aveva ragione.
Le
lasciò andare le mani, ma la strinse saldamente per i
fianchi.
Le
era mancata così tanto. Aveva bisogno di sentirla sua. Aveva
bisogno di sentire di nuovo quell’amore.
-Talia…non
ci sono giustificazioni per quello che ho fatto…volevo solo
che tu amassi me, il vero me…non il cantante di fama
mondiale che tutte vorrebbero solo portarsi a letto…o
tutti…- aggiunse tentando di farla sorridere.
-…ti
avrei amato comunque Heechul-oppa…se solo mi avessi permesso
di entrare nel tuo cuore…-cominciò lei
tristemente.
Heechul
non sapeva cosa dire.
Cosa
aveva fatto.
Che
stupido idiota che era stato.
-Heechul…lasciami
andare...voglio stare da sola- sussurrò Talia con le lacrime
agli occhi.
-Talia,
no…- la implorò il ragazzo spaventato
dall’idea che se l’avesse lasciata non
l’avrebbe più rivista.
-Ti
prego…- disse lei di nuovo tentando debolmente di
allontanarlo.
Suo
malgrado, Heechul allentò la stretta e Talia si
spostò verso le scale.
I
loro sguardi si incrociarono.
Fu
come la prima volta che si erano visti.
Ma
dell’energia che si era sprigionata da quel primo incontro di
sguardi, adesso non rimaneva che un’ombra.
Le
lacrime tornarono a bagnare il viso di Talia, che si voltò e
riprese a scendere le scale, lasciando Heechul in balia dei suoi incubi
peggiori.
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